La mattanza dei Cervi in Abruzzo.


Cervo europeo (Cervus elaphus)

C’è da rimanere decisamente allibiti davanti alla recente decisione assunta dalla Regione Abruzzo: l’abbattimento di 469 esemplari di Cervo europeo (Cervus elaphus) nei comprensori venatori di Avezzano e Sulmona, dove avrebbero superato la densità prevista nel piano faunistico-venatorio regionale (P.F.V.R.) vigente.

Il Cervo è stato reintrodotto in Abruzzo nel parco nazionale d’Abruzzo, Lazio, Molise (1972-1982), nella riserva naturale Valle dell’Orfento (1983-1989) e nel parco nazionale del Gran Sasso – Monti della Laga (2002-2006).

recinzioni di protezione stradale

La deliberazione Giunta regionale Abruzzo n. 509 dell’8 agosto 2024 ha approvato il calendario venatorio per l’abbattimento dei Cervi con parere favorevole I.S.P.R.A. (nota prot. n. 39554/2024 del 15 luglio 2024) con suddivisione dei capi abbattibili per classi di sesso ed età.

Nessuna valutazione di misure alternative, per esempio la cattura degli esemplari in esubero e il relativo trasferimento in aree dove il Cervo è assente o in ridotta densità, ben individuate nel P.F.V.R.

Per evitare incidenti stradali causati dalla fauna selvatica potrebbero, in primo luogo, esser realizzate recinzioni alte e robuste, anche elettrificate a basso voltaggio, lungo la viabilità principale e secondaria, finanziate anche con fondi comunitari e P.N.R.R.   In ogni caso i dati del 2022 (ultimi disponibili, Rapporto Statistiche sull’incidentalità nei trasporti stradali 2023 del Ministero Infrastrutture e Trasporti) parlano di 493 incidenti causati da “animale domestico o selvatico urtato”, pari allo 0,2% dei 217.527 incidenti stradali avvenuti in Italia.

branco di Cervi europei (Cervus elaphus)

E’ stato, addirittura, stabilito un lugubre prezziario per l’abbattimento dei Cervi: con 50,00 euro un cacciatore abruzzese può abbattere un piccolo di meno di un anno d’età, con 100,00 euro può abbattere una femmina d’età inferiore a due anni.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) rivolge un forte appello alla Giunta regionale abruzzese perché revochi il provvedimento di apertura della caccia al Cervo e preveda misure alternative come il trasferimento degli esemplari ritenuti in esubero.

Il GrIG sostiene la petizione popolare Fermiamo la strage dei Cervi in Abruzzo, firmiamo e facciamola firmare!

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

(foto da mailing list ambientalista, P.F., S.D., archivio GrIG)

  1. settembre 4, 2024 alle 3:07 PM

    da Il Villaggio Globale, 4 settembre 2024

    Cervi, in Abruzzo è mattanza: https://www.vglobale.it/2024/09/04/cervi-in-abruzzo-e-mattanza/

  2. Avatar di angelo
    angelo
    settembre 5, 2024 alle 6:49 am

    «pari allo 0,2% dei 217.527 incidenti stradali avvenuti in Italia» ma se vuoi fare un paragone corretto lo devi fare con gli incidenti avvenuti lì, in quelle zone.

    • settembre 5, 2024 alle 7:42 am

      ne chieda conto, innanzitutto, alla Giunta regionale dell’Abruzzo, che motiva l’abbattimento di circa 500 Cervi dal dichiarato alto numero di incidenti stradali che i Cervi, da soli, avrebbero causato nel periodo 2019-2023: ben 806 incidenti, più di 160 ogni anno nel solo Abruzzo. Una fesseria senza alcuna fonte citata.
      Il fatto è che non esistono statistiche ufficiali relative all’Abruzzo.

  3. novembre 11, 2024 alle 10:35 PM

    da Il Fatto Quotidiano, 11 novembre 2024

    Caccia ai cervi in Abruzzo, il Consiglio di Stato ribalta la decisione del Tar e ferma la strage: “Stop al regalo della politica alle doppiette”. (Alberto Marzocchi) (https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/11/11/caccia-cervi-abruzzo-consiglio-stato-ribalta-tar-ferma-strage-regalo-politica-cacciatori/7760359/)

    469 cervi che vivono in Abruzzo – per ora – sono salvi. I giudici del Consiglio di Stato hanno accolto il ricorso delle associazioni animaliste e ambientaliste e sospeso la delibera della Giunta guidata da Marco Marsilio. Il collegio di secondo grado ha ribaltato la decisione del Tar e ha rimandato allo stesso tribunale amministrativo il pronunciamento nel merito. Tra le principali ragioni addotte per dare il via libera alla strage c’era quella della sicurezza stradale, ragione però smontata dai giudici, che hanno suggerito alla Regione di adottare misure di prevenzione alternative, “come l’apposizione di recinzioni e la realizzazione di attraversamenti faunistici”. Ma il Consiglio di Stato – presidente Giancarlo Montedoro – si è esposto su un altro punto, cioè quando ha messo nero su bianco “l’omesso monitoraggio”, relativo al numero di animali, da parte della Regione (che aveva affidato ai cacciatori il compito di censire i cervi) e che merita “adeguati approfondimenti”.

    Gli abbattimenti, dopo mesi di proteste, appelli e cortei, sarebbero dovuti incominciare lo scorso 14 ottobre. Tuttavia gli Atc (Avezzano, Sulmona, area Subequana, L’Aquila e Barisciano) non avevano ancora diffuso gli avvisi pubblici relativi ai capi da abbattere (di fatto, posticipando l’inizio della caccia). Finché, quello stesso giorno, il Consiglio di Stato aveva fermato le uccisioni attraverso un provvedimento urgente di sospensione della delibera di Giunta, accogliendo il ricorso di LavLndc e Wwf Italia. Le associazioni animaliste e ambientaliste avevano impugnato l’ordinanza del Tar Abruzzo che, la settimana precedente, aveva dato il via libera all’abbattimento.

    Oltre alle decine di migliaia di firme raccolte dalla Lav per chiedere a Marsilio un passo indietro, nel corso dei mesi sono intervenute diverse personalità del mondo della cultura e dello spettacolo. Dalle pagine de il Fatto Quotidiano, per esempio, lo ha fatto la scrittrice Donatella Di Pietrantonio, vincitrice del Premio Strega 2024. Ma a chiedere lo stop alla strage di cervi ci sono state anche le voci di Franz Di Ciocco, Al Bano, la conduttrice Alba Parietti, il giornalista Igor Righetti, la cantautrice Grazia Di Michele, la giornalista e conduttrice Alda d’Eusanio, la cantante Fiordaliso, gli attori Andrea Roncato ed Enzo Salvi.

    “Si tratta di un precedente importante per chiarire che la programmazione venatoria deve essere fondata su dati certi, raccolti nelle modalità previste dalla legge. Cosa che non è avvenuta in questo caso, come conferma questa pronuncia del Consiglio di Stato. Una pronuncia che potrà valere anche per altre Regioni e riguardanti altri animali”. Lo ha detto Michele Pezone, l’avvocato che ha curato il ricorso presentato delle associazioni, che hanno espresso “soddisfazione per il risultato ottenuto in difesa di animali che rischiavano di essere uccisi senza alcun motivo reale, se non per fare l’ennesimo regalo alla lobby venatoria che rappresenta un bacino elettorale importante per una certa parte politica. Il Consiglio di Stato rimane un baluardo di legalità e di rispetto delle norme, sempre prezioso quando si tratta di arginare politiche che vanno contro gli animali e l’ambiente. Dedichiamo questa vittoria alle centinaia di migliaia di cittadini che hanno sostenuto le nostre iniziative a favore dei cervi abruzzesi e ai milioni di turisti che ogni anno affollano la Regione attratti dalla sua natura e dagli animali selvatici che la popolano”. L’ultima parola sulla vicenda, dunque, l’avrà il Tar.

  4. Maggio 14, 2025 alle 3:25 PM

    A.N.S.A., 14 maggio 2025

    Il Tar salva i cervi abruzzesi, stagione di caccia finita.

    Cessata la materia del contendere tra Regione e associazioni.

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