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La nuova frontiera dell’inquinamento marino da plastica. Cosa aspetta il legislatore a vietare le punte in plastica degli ombrelloni?


puntali di plastica per ombrelloni

La domanda sorge spontanea nel constatare che dopo una normale mareggiata il rifiuto plastico predominante sono proprio le punte in plastica di cui, da qualche anno, vengono dotati gli ombrelloni nella parte che va infissa nella sabbia.

La loro sorte è segnata fin dalla produzione: finiranno quasi tutte disperse in mare o sugli arenili. La gran parte, infatti, ha un montaggio posticcio (a incastro) e dopo una mezza dozzina di infissioni il loro distacco (e conseguente dispersione nella sabbia) è praticamente certo.

Appare davvero sorprendente che una forma così massiva e grave di inquinamento da plastica sia passata inosservata e, a oggi, non sia ancora oggetto di specifica normativa che ponga fine a un ulteriore nuova fonte di contaminazione ambientale di cui davvero non si sente il bisogno.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Mare

(foto J.I., S.D., archivio GrIG)

  1. Andrea Barizza
    febbraio 14, 2024 alle 10:23 am

    Ahimè ci sarebbero innumerevoli, infiniti casi in cui la plastica andrebbe sostituita con un’alternativa; ma un pò per inerzia/pigrizia di chi dovrebbe decidere (perchè eletto o incaricato a tal scopo), un pò perchè mai infastidire l’industria della plastica, alla fine non cambia nulla

  2. capitonegatto
    febbraio 14, 2024 alle 6:28 PM

    Cambiare il modo di produrre con nuovi materiali e’ facile se il produttore ci guadagna o viene incentivato. La politica e’ restia ai divieti anche perche’ non sa come ovviare e suggerire alternative. E anche se questo viene fatto dall’Europa, abbiamo visto come fa marcia indietro su alcune indicazioni di buon senso.

  3. Patrizia
    febbraio 17, 2024 alle 9:50 PM

    Basterebbe fare le punte in metallo bloccate da 2 rivetti e così non si perdono più e il nostro ombrellone è salvo .

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