Inquinamento e follìa umana.


Un aspetto che rasenta la follìa nel rapporto insano fra l’uomo e l’inquinamento.

In India è un fenomeno consueto e ampiamente tollerato.

corso d’acqua inquinato da scarichi

Il Fiume Yamuna, a due passi da Nuova Delhi, è da svariati anni uno dei corsi d’acqua più inquinati sulla Terra.

Rifiuti di ogni genere, prodotti chimici, infiniti scarichi non depurati sono fonti di avvelenamento costanti.

Eppure, senza alcun tentennamento, vengono eseguiti i rituali religiosi nelle acque piene di schiuma tossica, “”Festeggiamo così ogni anno – commenta Manoj Kumar Thakur, un volontario – Anche se la qualità dell’acqua è pessima, questa è la nostra fede. Abbiamo solo questo, anche se è sporco, questo è ciò che consideriamo fiume sacro e in questo abbiamo fede”.

Ma è accaduto anche sulla spiaggia di Chennai e fra le onde tossiche di schiuma han continuato a fare i bagni.

L’India è considerata la democrazia più rilevante al mondo per popolazione, ma il valore assegnato dalle autorità all’ambiente e alla salute pubblica con tutta evidenza lascia molto a desiderare.

Non basta bere l’acqua inquinata per renderla pulita…

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

(foto da mailing list ambientalista)

  1. novembre 18, 2023 alle 8:07 am

    Quando uno pensa che le religioni siano l’oppio dei popoli……….
    Carlo

  2. Avatar di AP
    piuandrea89
    novembre 18, 2023 alle 12:12 PM

    Non posso trattenermi dal sottolineare come come tale tragedia umana, sociale, medica, economica, sia strettamente collegata al rapporto produzione-globalizzazione su modello di “costante sviluppo” produttivo occidentale, sul quale si sostiene una enorme fetta di beni che noi tutti non ci facciamo problemi ad utilizzare senza pensare a ciò che sta all’origine (l’indocina, Bangladesh, Sri Lanka, versano in condizioni quali quella delle foto e dell’articolo).
    Queste (tra le altre) aree geografiche, per inseguire tale modello economico, hanno ripetuto gli errori fatti dalle produzioni tossiche un tempo dislocate in tante aree “occidentali” (o ce ne si è scordati dell’industrializzazione?) e col benestare dell’occidente che consuma con minor inquinamento in casa propria (un banale ma terribile esempio su tutti: l’abbigliamento).
    Inoltre si è sviluppato il ceto del consumo anche in quelle zone, per cui si caricano di produzione per la domanda interna e globale.
    Ovviamente il benestare tacito della globalizzazione si è parecchio appoggiato sulla mancanza di norme ambientali e di sicurezza a favore dello “sviluppo” di cui sopra.
    (Si continua pure a seguire gli Stati Uniti d’America nelle loro varie follie, tra le quali sanzioni in giro per il mondo anche su slealtà produttiva e inquinamento -vedi Cina su tutti- essendosi loro stessi perennemente smarcati da obblighi ambientali, vorrei ricordare)

    La loro società (indiana, nel caso in oggetto) ha un diverso attaccamento alla propria religione, di matrice ben diversa rispetto a quanto siamo abituati da queste parti, ma non credo sia questo il vero “oppio” cui si fa riferimento.
    L’oppio l’ha prodotto il “nostro” occidente (ma lo chiamerei “accidente”) e si chiama appunto globalizzazione e consumismo.

    Non basterà bere l’acqua inquinata per renderla pulita, ma nemmeno basta (a titolo di esempio) respirare l’aria altamente inquinata prodotta dai tanti poli industriali-chimici-produzione elettrica dislocati nelle zone “da sviluppare” nelle isole, nel “meridione” e anche in aree un tempo “svantaggiate/periferiche” delle varie latitudini della penisola italiana.
    Manco a noi interessano gli spropositati numeri di incidenza di tumori, leucemie, emoplomie, difetti respiratori e quant’altro, nonostante siano conclamati e corroborati.

    Aggiustiamoci prima casa nostra (quale essa sia o si voglia intendere), dopodiché adoperiamoci per evitare che certe cose, come l’oggetto dell’articolo, avvengano e abbiano ragione di esistere.

    Cordialmente
    AP

    • Avatar di giulio
      giulio
      novembre 18, 2023 alle 2:28 PM

      bah, io ci vedo solo tanta ignoranza, attaccamento alle tradizioni religiose (e la religione dovrebbe servire ad altro non a rendere non-pensanti le persone)
      le contraddizioni dell’India sono incredibili e gigantesche e mi lasciano sempre perplesso
      infine mi fa specie il finale di “aggiustiamoci prima casa nostra”… se l’inquinamento di cina e india sta uccidendo il pianeta andare avanti con queste mentalita da “prima gli italiani” non servirà a nulla, anzi fa il gioco proprio di chi vuole il mantenimento dello status quo (tipo salvini per intenderci)

      • Avatar di AP
        AP
        novembre 18, 2023 alle 3:47 PM

        Con tutto il rispetto dovuto e che Le do, ma sentirmi accomunato alla mentalità da “prima gli italiani” mi ha sinceramente fatto ridere abbastanza fragorosamente, per tanti motivi che riassumo nel semplice fatto che il mio pensiero è davvero culturalmente, socialmente e politicamente tanto, ma tanto, lontano non solo dal citato Salvini ma dall’Italia come sistema che non riconosco, della quale subisco la cittadinanza ma non la nazionalità (Nazione e Stato sono cose diverse). Ripeto, non Le sto mancando di rispetto col riferimento alla risata.

        Credo che “ignoranza” sia una parola ed un concetto fuorviante in questo contesto, o almeno così penso se mi rifaccio al senso che mi arriva dalle Sue parole. In una società dove spiritualità e quotidianità non hanno confini netti come la loro, si riscontrano dinamiche che possono sembrare incomprensibili; ma a mio avviso è altrettanto incomprensibile chi (per seguire il filo del mio commento precedente) ambisce ad un lavoro ben retribuito nel petrolchimico da queste parti del mondo, è ugualmente se non più “ignorante” e allo stesso tempo schiavo del sistema attivo (al pari di ciò che accade in India). E non a caso da queste parti sono posti di lavoro dove lo stipendio medio è più elevato rispetto alla stessa categoria di contratti, dato che inquina le persone che vi lavorano, chi vive intorno e l’ambiente da cui poi si pretende di produrre alimenti (con buona pace degli enti preposti alla vigilanza di criteri molto accomodanti a vantaggio della produzione, e non siamo in India no?).

        Con “aggiustiamoci prima casa nostra” intendevo dire che, come società di persone, dobbiamo capire e trovare i modi di adottare stili di vita, e soprattuto spingere verso economie, che evitino di fomentare la dinamica malata economico-globalizzante cui ho fatto riferimento nel commento, col fine di non perseguire l’effetto domino di eventi che portano alle tristi assurdità oggetto dell’articolo.
        Inoltre, per chiarezza, ho scritto “aggiustiamoci prima casa nostra (quale essa sia o si voglia intendere)” specificando il tra parentesi proprio per evitare di suscitare similitudini quali quella da Lei supposta “mentalità da prima gli italiani”, dalla quale voglio nuovamente prendere larghissime distanze in ogni senso applicabile.

        Se da queste parti del mondo (e in generale nel mondo c.d. occidentale) si discute da anni di come impostare la società post-industriale è solo ed esclusivamente perché si causano situazioni che portano a queste assurdità come da articolo; dirò di più, l’occidente che punta alla post-industrializzazione non può esistere senza queste folli assurdità in giro per il mondo, là dove si è spostata l’industrializzazione. Per esempio, la logica del reddito garantito a tutti per “godere” maggiormente della vita indipendentemente dalla produzione è un tipo di dinamica possibile solo come conseguenza di queste follie e sacrifici umani altrove.
        A questo punto io mi chiedo chi soffre di ignoranza e in che termini.

        Cordialmente
        AP

      • Avatar di giulio
        giulio
        gennaio 2, 2024 alle 6:48 PM

        Ok ho sbagliato, peccato di superficialità, sono anche d’accordo su varie cose che dice ma meno sul fatto che ci si possa fare qualcosa, non è reversibile quello che succede, forse al massimo è rallentabile diciamo ma cercare di farlo è il classico combattere i mulini a vento
        Resto comunque convinto che nel caso in questione (india) ci sia ignoranza e che le religioni e il perpetrare le tradizioni siano deleterie
        poi non capisco cosa ci sia di male nella nazionalità italiana, anche essendo d’accordo che il sistema italia è malato

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