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Non è stata nemmeno predisposta la valutazione d’impatto ambientale per la nuova acciaieria a due passi dalla Laguna di Marano e di Grado.


Garzetta (Egretta garzetta)

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) non sa nulla del progetto progetto della Danieli & C. Officine Meccaniche s.p.a. e della multinazionale Gruppo Metinvest B.V. per la realizzazione di un nuovo impianto siderurgico nella zona industriale Aussa – Corno, in Comune di San Giorgio di Nogaro (UD).

Di sicuro non è stata predisposta la necessaria e preventiva valutazione d’impatto ambientale.

E’ quanto hanno risposto le due Direzioni generali del MASE all’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti inviata (29 giugno 2023) in merito al progetto dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG).

La Direzione generale Patrimonio Naturalistico e Mare (PNM) del MASE ha, infatti, chiesto (nota prot. n. 117873 del 18 luglio 2023) alla Regione autonoma del Friuli – Venezia Giulia informazioni in merito al previsto “espletamento della Valutazione di incidenza secondo quanto previsto dall’art. 6, par. 3, della Direttiva 92/43/CEE ‘Habitat’” in quanto “il progetto segnalato ricadrebbe in un’area contigua alla ZSC/ZPS IT3320037 ‘Laguna di Marano e Grado’, con conseguenti possibili ricadute sugli habitat ivi presenti”.

Laguna di Marano, cartellonistica demanio civico

La Direzione generale Valutazioni Ambientali (VA) del MASE ha comunicato (nota prot. n. 121598 del 25 luglio 2023) di non aver “ricevuto alcuna istanza riferita al suddetto progetto”, confermando la finora mancata predisposizione della valutazione d’impatto ambientale e della conseguente procedura.

L’istanza ecologista aveva coinvolto i Ministeri della Cultura e dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, la Regione autonoma Friuli – Venezia Giulia, la Soprintendenza triestina per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, il Comune di San Giorgio di Nogaro.

Il progetto siderurgico avrebbe una capacità produttiva annua di 2,4 milioni di tonnellate di coils (bobine di acciaio), elevabile a 4 milioni di tonnellate (in sostanza, quanto l’ex ILVA di Taranto).

La Regione autonoma Friuli – Venezia Giulia ha mostrato grande interesse per l’investimento industriale e ha stanziato 300 mila euro perché le Università degli Studi di Udine e di Trieste verifichino gli impatti sull’ambiente (deliberazione Giunta regionale n. 1005 dell’8 luglio 2022).

Airone cenerino (Ardea cinerea)

L’area interessata è parzialmente tutelata con vincolo paesaggistico (fasce spondali dei Fiumi Ausa e Corno, decreto legislativo n. 43/2004 e s.m.i.), mentre è contigua la zona umida del sito di importanza comunitaria e zona di protezione speciale – S.I.C./Z.P.S. “Laguna di Marano e Grado (codice IT3320037) ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora e della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica.

In ogni caso, i progetti di “Acciaierie integrate di prima fusione della ghisa e dell’acciaio” rientrano nell’obbligo di sottoposizione a preventivo e vincolante procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) di competenza nazionale (artt. 21 e ss. e Allegato II alla Parte II, punto 5, del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).

L’annuncio della proposta progettuale di un impianto industriale di così rilevante impatto ambientale ha destato molta preoccupazione e numerose proteste fra i residenti e le amministrazioni locali.  Anche il GrIG ritiene che sia una proposta industriale decisamente fuori luogo per un contesto ambientale così delicato e importante.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Cormorano (Phalacrocorax carbo)

(foto F.F., S.D., archivio GrIG)

  1. agosto 2, 2023 alle 11:56 am

    da Friuli Sera, 31 luglio 2023
    Nessuna valutazione d’impatto ambientale per la nuova acciaieria a due passi dalla Laguna di Marano e di Grado è stata predisposta: https://friulisera.it/nessuna-valutazione-dimpatto-ambientale-per-la-nuova-acciaieria-a-due-passi-dalla-laguna-di-marano-e-di-grado-e-stata-predisposta/

  2. agosto 29, 2023 alle 10:51 am

    ora il Presidente della Regione autonoma del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga fa il pesce in barile. Tuttavia, in ogni caso, la normativa sulla valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.) non può essere elusa e, allo stato, non c’è nulla.

    da Aska News, 29 agosto 2023
    Friuli, Fedriga: basta fare terrorismo sull’acciaieria.
    L’ipotesi di un impianto Metinvest-Danieli nella Bassa friulana. (https://askanews.it/2023/08/28/friuli-fedriga-basta-fare-terrorismo-sullacciaieria/)

    Trieste, 28 ago. (askanews) – “Basta terrorizzare i cittadini”. Così il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga, sul possibile intervento di un commissario nel caso dell’ipotetico insediamento di un’acciaieria Metinvest-Danieli a San Giorgio di Nogaro.
    “E’ una politica di irresponsabilità e purtroppo per la manciata di qualche preferenza alcuni politici continuano a prendere in giro i cittadini, e i cittadini che giustamente si preoccupano devono chiedere spiegazioni a questi personaggi che non hanno proposte per il territorio e continuano a ventilare il terrore”, sottolinea Fedriga.
    “Lo stesso ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani – ha precisato Fedriga – ha detto che non c’è nessuna ipotesi, tanto è vero che la norma del ministro Urso prevede che la dichiarazione di interesse per il commissariamento debba passare per il CdM: non è passato nulla, non è stato nemmeno ipotizzato”.
    “Ho sempre detto che in caso di un’ipotesi concreta, anche lontana, presentata alla Regione – ha concluso – ci saremmo confrontati con il territorio e i sindaci. A oggi non c’è nulla. Basta col dire che il governo ha fatto qualcosa che non ha fatto”.

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    da Greenreport, 17 agosto 2023
    L’acciaieria col trucco di San Giorgio di Nogaro.
    Blitz di ferragosto del governo Meloni: dichiarato il preminente interesse strategico nazionale per investimenti esteri: https://greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/lacciaieria-col-trucco-di-san-giorgio-di-nogaro/

  3. settembre 3, 2023 alle 12:03 PM

    ottima notizia.

    da Il Fatto Quotidiano, 2 settembre 2023
    Friuli, dopo le proteste marcia indietro della Regione sulla acciaieria italo-ucraina vicino alla Laguna di Grado: “Meglio fare altro”. (Giorgio Pietrobelli) (https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/09/02/friuli-dopo-le-proteste-marcia-indietro-della-regione-sulla-acciaieria-vicino-alla-laguna-di-grado-meglio-altri-investimenti/7279389/)

    Non sorgerà in riva all’Adriatico, nella laguna di Grado, l’acciaieria da due miliardi di euro che gli ucraini di Metinvest B. T. volevano costruire assieme al gruppo friulano Danieli, per far rinascere l’Azovstal di Mariupol distrutta dalla guerra. La marcia indietro rispetto al progetto che aveva suscitato la reazione dei cittadini, con la raccolta di 25mila firme, è stata confermata da una dichiarazione dell’assessore regionale alle attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini. Canta vittoria il Movimento Cinque Stelle, che è stato tra i primi oppositori, mentre si associano le altre forze di opposizione alla giunta del leghista Massimiliano Fedriga, che fino a pochi giorni fa si era trincerato dietro il silenzio.

    Che cosa ha scritto Bini? “In seguito agli approfondimenti svolti e vista anche la complessità della manifestazione di interesse pervenuta (riguardante l’acciaieria a San Giorgio di Nogaro, ndr), è emerso come nell’area industriale Aussa Corno sia opportuno prediligere altre tipologie di investimento, in un’ottica di maggiore compatibilità con il territorio interessato”. Una decisione maturata “anche tenuto conto delle osservazioni e valutazioni manifestate dai Comuni dell’area”. I sindaci di Grado, Lignano e Marano si sono infatti espressi contro una realizzazione che avrebbe avuto pesanti ripercussioni sulla laguna e quindi anche sul turismo. La giunta regionale mantiene “la volontà di investire sull’infrastrutturazione dell’area Aussa Corno e del suo porto, al fine di agevolare e rafforzare le aziende esistenti e di attrarre nuovi investimenti che dovranno essere compatibili con le specifiche del territorio”.

    “Una grande vittoria per il Movimento Cinquestelle regionale e udinese che sono sempre stati al fianco di ambientalisti e cittadinanza locale contro questo eco-mostro” ha dichiarato la consigliera regionale Rosaria Capozzi. “La giunta regionale è arrivata alle stesse conclusioni già tratte da noi nel luglio 2022, quando si venne a conoscenza del previsto insediamento. La decisione dovrebbe rassicurare i 24173 cittadini che hanno depositato una petizione da noi sostenuta in consiglio regionale”. M5S però non abbassa la guardia: “Manteniamo alta l’attenzione vista la manifestata intenzione dell’assessore Bini di voler proseguire con le opere di infrastrutturazione dell’area, senza dire quali. La Punta Sud era stata acquistata dal Consorzio Aussa Corno per essere rinaturalizzata e non industrializzata”. Conclusione: “Siamo contrari a possibili cavalli di Troia. Non vorremmo che, per giustificare l’inutile spesa di 930mila euro di soldi pubblici per la progettazione delle opere propedeutiche all’insediamento siderurgico voluto da Metinvest-Danieli che non si farà, la Regione persegua l’idea di realizzare le stesse infrastrutture necessarie a quel progetto (compresi i dragaggi), perché questo è il vero pericolo ambientale che corrono la Laguna e la Bassa Friulana”.

    Interviene anche il Pd. “Studieremo i documenti approvati dalla giunta, ma, intanto, questo è un grande risultato” ha dichiarato il consigliere regionale Francesco Martines. “Come opposizione abbiamo presentato un emendamento per confermare 20 milioni di investimenti sull’infrastrutturazione dell’area al fine di adeguarla a uno sviluppo sostenibile, creando una valida alternativa al progetto acciaieria. Questo mega insediamento industriale venga ora definitivamente archiviato e si pensi a un nuovo modello di sviluppo”.

  4. gennaio 8, 2024 alle 2:42 PM

    raggiunto il senso del ridicolo.

    da Il Fatto Quotidiano, 7 gennaio 2024
    Il caso dell’acciaieria bloccata dalla petizione, la deputata Zanella: “La società vuole i nomi? Mi autodenuncio, ho firmato anche io”. (Giuseppe Pietrobelli): https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/01/07/il-caso-dellacciaieria-bloccata-dalla-petizione-la-deputata-zanella-la-societa-vuole-i-nomi-mi-autodenuncio-ho-firmato-anche-io/7403019/

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    La petizione dei cittadini ferma la costruzione di un’acciaieria in Friuli, il gruppo industriale pretende nomi e cognomi dei firmatari: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/01/06/la-petizione-dei-cittadini-ferma-la-costruzione-di-unacciaieria-in-friuli-il-gruppo-industriale-pretende-nomi-e-cognomi/7401941/

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