Home > "altri" animali, biodiversità, bracconaggio, caccia, difesa del territorio, società, sostenibilità ambientale > Denunciato un agricoltore-bracconiere in Sardegna.

Denunciato un agricoltore-bracconiere in Sardegna.


L’ associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha provveduto (16 ottobre 2017) a denunciare un ignoto agricoltore che ha catturato un esemplare di Cinghiale (Sus scrofa meridionalis) con un rudimentale laccio in una località non precisata della Sardegna.

Non contento della bravata ha pensato bene di riprenderla, poi, giunta al sito web di informazioni YouTG, è stata giustamente oggetto di notizia e pubblicata su Youtube.

La denuncia ecologista è stata inviata al Comando del Corpo forestale e di vigilanza ambientale e ai Carabinieri del N.O.E.

Il crudele esibizionista si è reso responsabile di sevizie, sanzionate dagli artt. 544 bis e 544 ter cod. pen., nonché di caccia al di fuori dei periodi consentiti e con mezzi vietati (art. 30 della legge n. 157/1992 e s.m.i.).

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus auspica che la polizia giudiziaria svolga i prescritti accertamenti e chiami al più presto il responsabile a rispondere del crudele comportamento.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus 

Cinghiali (Sus scrofa meridionalis)

(foto S.D., archivio GrIG)
  1. Avatar di Mara
    Mara
    ottobre 17, 2017 alle 3:15 PM

    Ben fatto. Il vigliacco non avrebbe fatto tanto il furbo con il cinghiale libero…

  2. Avatar di Cristiana Verazza
    Cristiana Verazza
    ottobre 17, 2017 alle 3:24 PM

    Miserabile.

  3. Avatar di Antonio
    Antonio
    ottobre 17, 2017 alle 10:02 PM

    Ha senz’altro sbagliato a fare un video del genere e soprattutto a diffonderlo.. il suo obiettivo era proteggere il suo erbaio. Molte volte leggendo i vostri articoli vedo sempre più lontana la realtà dei reali cicli della natura rispetto a ciò che con linguaggio giuridico scrivete.

    • ottobre 17, 2017 alle 11:01 PM

      no, Antonio, sappiamo bene quali sono i “reali cicli della natura”, ma non sono queste le “risposte”.
      Non è tollerabile qualsiasi scusa per l’illegalità, ce n’è fin troppa.

      • Avatar di Antonio
        Antonio
        ottobre 18, 2017 alle 8:25 am

        È stato catturato un cinghiale ,perché entrava nel suo erbaio, e non sappiamo che fine ha fatto.
        Una regolamentazione ci dev’essere, però va fatta conoscendo le reali problematiche agricole e ambientali non in maniera ipocrita da chi della vita di campagna poco conosce se non le leggi e due escursioni a Tiscali.

      • ottobre 18, 2017 alle 9:42 am

        non c’è dubbio e la regolamentazione esiste.
        L’art. 26 della legge n. 157/1992 e s.m.i. e l’art. 23 della legge regionale Sardegna n. 23/1998 e s.m.i. (visto che conosciamo le leggi oltre che la campagna…) prevedono la risarcibilità dei danni all’agricoltura recati dalla fauna selvatica.
        In Sardegna sono delegate la Città metropolitana di Cagliari e le Province.
        Questo, per esempio, è il procedimento presso la Provincia del Sud Sardegna: http://www.provincia.carboniaiglesias.it/documentazione/modulistica/indennizzo-danni-causati-fauna-selvatica-alle-produzioni-agricole-zootecniche-alle-opere-pertinenti
        Poi, se uno vuol metter trappole e mettersi dalla parte del torto, si assuma le sue responsabilità e se ne prenda le conseguenze.

  4. Avatar di Terrae
    Terrae
    ottobre 17, 2017 alle 11:03 PM

    Ben fatto.

  5. Avatar di M.A.
    M.A.
    ottobre 18, 2017 alle 11:31 am

    Sinceramente, non mi dispiace. Detesto i cavetti con tutto me stesso, ho rischiato di perdere molti cani a causa dei lacci e negli anni sono stati innumerevoli quelli che ho stracciato. I cavetti sono infimi, uccidono senza far rumore la selvaggina, tutto l’anno. A volte si dimenticano di controllarli e l’animale muore invano tra atroci sofferenze. Nelle recinzioni specialmente nel periodo estivo, in cui la campagna sarda è abbandonata a se stessa e senza troppi cacciatori con i cani in mezzo alle balle, non è difficile vederne qua e la nei passaggi obbligati. Quando apre la caccia svaniscono. Noi paghiamo fior di tasse per ammazzare legalmente un cinghiale, dobbiamo sottostare a vincoli, a corsi, a prescrizioni sanitarie e non mi sembra giusto che uno intervenga bypassando tutto questo per eliminare il problema. Se i cinghiali rappresentano un problema l’agricoltore si sarebbe dovuto mobilitare presso le associazioni di categoria e di conseguenza queste si dovrebbero presentare negli uffici dell’assessorato e sbattere i pugni sul tavolo per essere ascoltati. Un gesto sciocco considerato che la caccia al cinghiale sta per iniziare. A patto che il territorio dell’agricoltore non ricadesse in zone di protezione faunistica, sarebbe bastato interpellare un capocaccia del paese; in tal modo, tramite una regolare battuta di caccia al cinghiale, il povero cinghiale in questione si sarebbe fatto una fucilata a palla, e la questione si sarebbe chiusa li, senza inutili sofferenze all’animale e un procedimento penale a carico dell’agricoltore.Questo oltre ad aver salvaguardato il suo medicaio ci avrebbe guadagnato un pezzo di carne, un pranzo e un bicchiere di vino.
    Non è il primo caso in Sardegna in cui la gente si filma compiendo questi gesti e per poi postarsi o essere postati sui social network. Magari finirà questa moda.

    • ottobre 18, 2017 alle 2:18 PM

      applausi, poi una denuncia, infine una sanzione. Amen 😊

    • Avatar di Mara
      Mara
      ottobre 18, 2017 alle 4:16 PM

      Caro M.A., sono completamente d’accordo con te! Specie per evitare inutili sofferenze all’animale. Quelli che si filmano (e pubblicano pure..) mentre commettono illegalità sono talmente IDIOTI che necessitano dell’evirazione come unica pena adeguata. A salvaguardia della sanità delle generazioni future..

  1. No trackbacks yet.

Scrivi una risposta a Terrae Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.