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Il bracconaggio è furto aggravato ai danni dello Stato.


Cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus)

Cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus)

Importantissima sentenza della Corte di cassazione penale su un tema che ha dato luogo ad accesi dibattiti da decenni, la configurazione del reato di bracconaggio come furto aggravato ai danni dello Stato.

La linea giurisprudenziale in tale senso si era man mano consolidata negli anni ’80 del secolo scorso con una nutrita serie di pronunce della Corte di cassazione sotto la vigenza della precedente legge n. 968/1977 e s.m.i. sulla caccia: la cattura di esemplari appartenenti a specie di fauna selvatica al di fuori delle condizioni e limiti stabiliti dalla normativa venatoria configurava il reato di furto aggravato ai danni dello Stato, a cui appartiene la fauna selvatica quale “patrimonio indisponibile” tutelato “nell’interesse della comunità nazionale” (art. 1 della legge n. 968/1977).

Anche la Corte costituzionale (sentenza n. 97/1987) aveva poi escluso ogni rapporto di specialità (ai sensi dell’art. 9 della legge n. 689/1981) fra le sanzioni amministrative di cui alla legge n. 968/1977 e le disposizioni del codice penale a tutela della proprietà.

Il legislatore del 1992, con la nuova legge n. 157/1992 e s.m.i. sulla caccia, ha inteso superare tale orientamento giurisprudenziale, infatti l’art. 30, comma 3°, afferma esplicitamente: “Nei casi di cui al comma 1 (cioè per “le violazioni delle disposizioni della presente legge e delle leggi regionali”, n.d.r.)  non si applicano gli articoli 624, 625 e 626 del codice penale. Analoga disposizione è contenuta riguardo le sanzioni amministrative nel successivo art. 31, comma 5° (“Nei casi previsti dal presente articolo non si applicano gli articoli 624, 625 e 626 del codice penale”).

Tuttavia, nella legge n. 157/1992 e s.m.i. non c’è alcuna norma che esplicitamente sanzioni l’attività di caccia in assenza di licenza.

Se è vero che chi va in giro con un fucile a fini venatori senza aver conseguito la licenza di caccia in corso di validità commette il reato di porto abusivo d’arma (art. 699 cod. pen.), è vero anche che le ipotesi contemplate e sanzionate dagli artt. 30-31 della legge n. 157/1992 e s.m.i. non esauriscano tutte le situazioni in astratto verificabili, in primo luogo quella del bracconiere privo di licenza di caccia.

Le ipotesi di reato configurabili in danno del patrimonio indisponibile dello Stato tutelato “nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale” (art. 1 della legge n. 157/1992 e s.m.i.) appaiono, quindi, quella del furto aggravato (artt. 624-625 cod. pen.), in caso di apprensione della fauna uccisa da parte del bracconiere privo di licenza di caccia, e del danneggiamento (art. 635 cod. pen.), in caso di mancata apprensione della fauna uccisa da parte del bracconiere privo di licenza di caccia.

Oltre alla sentenza Sez. III, 28 gennaio 2015, n. 3930, la Suprema Corte si è pronunciata in tal senso anche con la sentenza Sez. IV, 11 agosto 2004, n. 34352.

Un indirizzo giurisprudenziale quello del furto venatorio che riprende consistenza e forza anche con l’attuale quadro normativo e che fa ben sperare per una più efficace tutela della fauna selvatica, viste le sanzioni penali più incisive.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

 

Cinghiale (Sus scrofa meridionalis) "impiccato" nella trappola

Cinghiale (Sus scrofa meridionalis) “impiccato” nella trappola

dalla Rivista telematica di diritto ambientale Lexambiente, 20 febbraio 2015

Cass. Sez. III n. 3930 del 28 gennaio 2015 (Ud 11 dic 2014)
Pres. Teresi Est. Mengoni Ric. PG in proc. Mensi
Caccia e animali. Furto venatorio e legge sulla caccia.

La legge n. 157 del 1992 non esclude in via assoluta l’applicabilità del cosiddetto “furto venatorio”, prevedendo, al contrario, tale esclusione soltanto in relazione ai casi specificamente previsti dagli artt. 30 e 31, che però non esauriscono tutte le ipotesi di apprensione della fauna vietate da altri precetti contenuti nella legge stessa. Ed invero, la norma che proibisce l’applicazione del “furto venatorio” è l’art. 30, comma 1, n. 3, il quale recita: “Nei casi di cui al comma 1 (dell’art. 30, n.d.r.) non si applicano gli art. 624, 625 e 626 c.p.”; analoga previsione è poi contenuta nell’art. 31, con riguardo alle sanzioni amministrative. Se ne deduce, quindi, che il reato di furto è stato espressamente escluso soltanto nei casi circoscritti dalla prima parte dell’art. 30 e da tutto l’art. 31 in questione, e cioè quelli riguardanti il cacciatore munito di licenza che viola la stessa e caccia di frodo; per contro, il bracconiere senza licenza non rientra nelle citate previsioni, né in altre specifiche, si ché il furto venatorio appare ancora applicabile a suo carico, atteso che la fauna resta pur sempre patrimonio indisponibile dello Stato (art. 1 I. cit.) e permangono intatti, dunque, i presupposti giuridici del “furto venatorio”.

 

 

anatre_in_voloqui la sentenza Cass. pen., Sez. III, 28 gennaio 2015, n. 3930

 

 

Tarabusino (Ixobrychus minutus)

Tarabusino (Ixobrychus minutus)

(foto L.A.C., S.D., archivio GrIG)

  1. marzo 11, 2015 alle 10:08 am

    ma se per avere supporto dalla forze dell’ordine contro il bracconaggio bisogna fare i salti mortali a che serve legiferare?

  2. marzo 11, 2015 alle 10:28 am

    Plaudo con forza alla sentenza della Cassazione. Il bracconaggio, al di là dell’enorme danno faunistico, è sempre stato in questo Paese un pesante ostacolo ed un motivo di incomprensione per un più sereno dialogo tra ambientalisti e cacciatori, come invece accade positivamente nel resto d’Europa.

  3. Maggio 11, 2015 alle 10:27 PM

    bravo il “crucco” 😛

    da L’Unione Sarda, 11 maggio 2015
    Tedesco trova e fa rimuovere undici trappole dei bracconieri: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/05/11/tedesco_trova_e_fa_rimuovere_trappole_bracconieri-68-418593.html

  4. Maggio 13, 2015 alle 5:06 PM

    da Sardinia Post, 13 maggio 2015
    Caccia, quattro bracconieri denunciati tra Muravera e Sinnai: http://www.sardiniapost.it/cronaca/caccia-quattro-bracconieri-denunciati-tra-muravera-e-sinnai/

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    da La Nuova Sardegna, 13 maggio 2015
    Muravera, forestali scoprono gli arsenali di quattro bracconieri.
    Operazione condotta dagli agenti del Corpo forestale nel Sarrabus e a Sinnai, tutti denunciati: http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2015/05/13/news/muravera-forestali-scoprono-gli-arsenali-di-quattro-bracconieri-1.11412020

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    da L’Unione Sarda, 14 maggio 2015
    MURAVERA . Sorprese in campagna altre due persone. Bracconiere a Sinnai.
    Colostrai, cacciatore di frodo tunisino nei guai: http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20150514090114.pdf

  5. Maggio 27, 2015 alle 4:53 PM

    da Il Corriere della Sera, 26 maggio 2015
    BRACCONAGGIO. Caccia ai piccoli uccelli, la vergogna che non conosce tregua.
    In Italia una strage di 8 milioni di volatili all’anno con trappole e fucili illegali. Ma un tempo era anche peggio. (Veronica Ulivieri): http://www.corriere.it/ambiente/15_maggio_26/caccia-piccoli-uccelli-vergogna-lipu-bracconaggio-de2dd6ac-03b3-11e5-8669-0b66ef644b3b.shtml

  6. Maggio 31, 2015 alle 12:32 PM

    da Il Fatto Quotidiano, 30 maggio 2015
    Fauna selvatica: orsi e lupi cercano di moltiplicarsi. Nonostante vivano in un paese di bracconieri. (Fabio Balocco) (http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/30/fauna-selvatica-orsi-e-lupi-cercano-di-moltiplicarsi-nonostante-vivano-paese-di-bracconieri/1729970/)

    Ogni tanto qualche buona notizia sulla fauna selvatica che ha la sfortuna di trovarsi nel Belpaese. La Provincia di Trento, infatti, ha reso noto che sul suo territorio, ed in particolare nel Gruppo Brenta e Paganella, dall’inizio dell’anno si sono contate ben nove nuove cucciolate di orso, per un totale di 12-13 cuccioli.

    Nel contempo, nell’entroterra di Genova, in particolare a Masone, è tornato il lupo. Nulla di strano, peraltro, al riguardo, visto che la rinascita del lupo è partita dal centro Italia e si è diffusa in Appennino e nelle Alpi. Così, dai circa cento esemplari degli anni settanta dello scorso secolo (quando se ne vietò la caccia), si stima si sia giunti ai 1600/1900 attuali.

    I grandi predatori quindi cercano di perpetuare le loro specie, nonostante vivano in Italia, e per loro fortuna non lo sanno.

    Nell’anno 2013-2014, infatti, il bracconaggio nostrano ha continuato ad imperversare. Ne hanno fatto le spese sicuramente proprio un orso (marsicano) e ben 23 lupi, accertati (13 uccisi a fucilate, 7 con veleno e 3 con i lacci). E poi ancora 2 aquile reali, 4 astori, 8 falchi pellegrini, 1 lanario, 1 smeriglio, 2 falchi pescatori, oltre a decine di falchi di palude, poiane, gheppi e falchi pecchiaioli. Fra gli strigiformi 1 civetta, 2 gufi comuni, 1 gufo di palude e 2 barbagianni. A questi si aggiungono 1 cicogna nera, 1 cicogna bianca, 1 gru, 3 fenicotteri, 3 ibis sacri e 1 ibis eremita.

    La regione con la maglia nera è la Campania che detiene il 17% dei bracconieri nazionali, segue la Lombardia con il 15%, la Puglia con l’11% e la Calabria con il 10%. La regione più virtuosa – o almeno quella dalla quale è pervenuta una sola notizia di bracconieri sorpresi in flagranza – è la Val d’Aosta.

    L’81% dei colpevoli di reati contro la fauna sono cacciatori in possesso di regolare licenza di caccia, mentre solo il 15,5% sono bracconieri puri, cioè senza licenza (http://www.komitee.de/sites/www.komitee.de/files/wiki/2011/02/Analisi%20dati%20caccia%20illegale%20in%20Italia%202013-14%20(it).pdf). E questo alla faccia del cacciatore che avrebbe a cuore le sorti della natura…

  7. giugno 5, 2015 alle 2:56 PM

    da L’Unione Sarda, 5 giugno 2015
    Iglesias, riserva di caccia illegale denunciato un bracconiere: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/06/05/iglesias_riserva_di_caccia_illegale_denunciato_un_bracconiere-68-421664.html

  8. giugno 11, 2015 alle 2:58 PM

    da Sardinia Post, 10 giugno 2015
    Operazione anti-bracconaggio a Iglesias, nei guai un sessantunenne: http://www.sardiniapost.it/cronaca/operazione-anti-bracconaggio-a-iglesias-nei-guai-un-sessantunenne/

  9. luglio 13, 2015 alle 2:52 PM

    da L’Unione Sarda, 13 luglio 2015
    Montresta, barracelli uccidono un leprotto: denunciati ed espulsi: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/07/13/montresta_barracelli_uccidono_un_leprotto_denunciati_ed_espulsi-68-425754.html

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    da La Nuova Sardegna, 13 luglio 2015
    Montresta, barracelli sparavano alle lepri: espulsi e denunciati.
    In tre sono stati sorpresi di carabinieri di pattuglia con un animale appena ucciso: http://lanuovasardegna.gelocal.it/oristano/cronaca/2015/07/13/news/montresta-barracelli-sparavano-alle-lepri-espulsi-e-denunciati-1.11770495

  10. luglio 22, 2015 alle 2:52 PM

    da Sardinia Post, 22 luglio 2015
    Bracconaggio, denunciato militare dell’Esercito: http://www.sardiniapost.it/cronaca/bracconaggio-denunciato-militare-dellesercito/

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    da La Nuova Sardegna, 22 luglio 2015
    Militare 33enne dell’Esercito denunciato per bracconaggio dalla forestale.
    Escalaplano, l’uomo è stato sorpreso appostato con un fucile da caccia. Nei guai anche l’allevatore che glielo ha prestato: http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2015/07/22/news/militare-33enne-dell-esercito-denunciato-per-bracconaggio-dalla-forestale-1.11817254?ref=hfnscaer-3

  11. agosto 10, 2015 alle 10:01 PM

    da La Nuova Sardegna, 10 agosto 2015
    BRACCONAGGIO. Montevecchio, mobilitazione per liberare un cinghiale finito in una trappola.
    Il suino era rimasto imprigionato in un laccio di cavetti d’acciaio. Sul posto la Forestale, un veterinario e alcuni volontari. (Luciano Onnis): http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2015/08/10/news/montevecchio-mobilitazione-per-liberare-un-cinghiale-finito-in-una-trappola-1.11914876?ref=hfnscaes-1

  12. agosto 14, 2015 alle 7:33 PM

    da Sardinia Post, 14 agosto 2015
    Villacidro, l’ombra dei bracconieri dietro la morte del 51enne a Leni: http://www.sardiniapost.it/cronaca/villacidro-lombra-dei-bracconieri-dietro-la-morte-del-51enne-trovato-a-leni/

  13. Arpia
    agosto 14, 2015 alle 11:19 PM

    Amanda dice il vero una lotta. Ma poi anche le aggressioni dovrebbero essere condannate come le sassate, la gente che rincorre i cinghiali con strumenti di tutti i tipi. Furto non basta come punizione ed implica la morte dell’animale. Pare che la gente non sia andata oltre il medioevo, vedo cose folli. L’ignoranza e’ veramente una brutta bestia anzi una orrenda bestia. La provincia di Trento fa’ un meraviglioso annuncio ora cari miei non fate cavolate una volta che gli orsi crescono! Tanto attenti all’ambiente e precisi come siete quella dell’orsa uccisa durante la cattura e’ stato un bel disastro, imperdonabile.

  14. agosto 21, 2015 alle 6:14 PM

    da L’Unione Sarda, 21 agosto 2015
    Siliqua, fermati e denunciati tre bracconieri a Monte Arcosu: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/08/21/siliqua_fermati_e_denunciati_tre_bracconieri_a_monte_arcosu-68-431274.html

  15. agosto 23, 2015 alle 9:08 am

    A.N.S.A., 22 agosto 2015
    Caccia: 25mln uccelli all’anno uccisi illegalmente nel Mediterraneo.
    Birdlife, Italia seconda solo all’Egitto, è la peggiore d’Europa. (http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/natura/2015/08/21/caccia-25mln-uccellianno-uccisi-illegalmente-nel-mediterraneo_3c781a26-edef-4f73-ae02-2ee9bab78345.html)

    Nel Mediterraneo ogni anno vengono uccisi illegalmente 25 milioni di uccelli selvatici. La stima è di Birdlife International, secondo cui il primato negativo va all’Egitto, con 5,7 milioni di uccisioni. L’Italia è seconda, e prima in Europa, con 5,6 milioni di volatili cacciati illegalmente. Doppiette, reti e trappole che incollano gli uccelli ai rami fanno come prima vittima il fringuello (2,9 mln di esemplari), seguito da capinera (1,8 mln), quaglia (1,6 mln) e tordo bottaccio (1,2 mln). L’associazione ambientalista ha stilato una classifica delle prime dieci nazioni mediterranee per numero di uccisioni illegali di volatili, che insieme raggiungono i 22.600 esemplari cacciati. A primeggiare sono i Paesi teatro di conflitti come Egitto, Siria (3,9 milioni di uccelli all’anno) e Libia (500mila). Numeri rilevanti anche in Libano (2,6 milioni). Tra le nazioni europee, in top ten oltre all’Italia figurano Cipro (2,3 milioni), Grecia (700mila), Francia (500mila), Croazia (500mila) e Albania (300mila). Malta ha la più alta densità di uccisioni, pari a 343 per km quadrato contro le 19 dell’Italia, mentre la città cipriota di Famagosta spicca con 689mila uccisioni annue.

    In Italia le aree più ‘calde’ sono il Sulcis con 125 mila uccelli cacciati illegalmente, il bresciano (112mila) e il delta del Po (84mila). Stando allo studio scientifico, che oggi viene anticipato in occasione del British Birdwatch Fair in attesa della sua pubblicazione integrale, delle 348 specie di uccelli che sorvolano i cieli del Belpaese, il 43% viene cacciato illegalmente in numero significativo.

    Birdlife non nasconde una posizione critica nei confronti delle istituzioni europee. La direttiva Uccelli, attualmente all’esame della Commissione Ue, “dovrebbe essere implementata meglio, piuttosto che riaperta”, dichiara l’associazione.

    “Alcune specie un tempo abbondanti in Europa sono oggi in declino. I nostri uccelli meritano rotte più sicure. Per questo – ha detto il Ceo di Birdlife International, Patricia Zurita – vogliamo che gli sforzi per la conservazione siano aumentati ora, prima che sia troppo tardi”.

    • M.A.
      agosto 23, 2015 alle 3:54 PM

      Dati allarmanti che confermano che il bracconagio è in forte aumento a causa della riduzione dei tempi del calendario venatorio e che la Direttiva Uccelli non solo dev’essere riaperta, ma dev’essere equiparata agli altri paesi membri, con date sui flussi migratori che abbiano un filo logico, altrimenti l’aspetto scientifico sulla tutela della specie stabilita dalla Direttiva perde di significato come sta accadendo. Il caso della disparità sardo-corsa è un caso emblamitico di quanto sia inefficiente la Direttiva. Il Sulcis non a caso è la località in cui è più alto il bracconaggio..oltre alle motivazioni legate alle “tradizoni gastronomiche ” e quant’altro, il prelievo venatorio legale ha subito una riduzione temporale senza precedenti. Bisognerebbe paragonare i dati del bracconaggio quando il prelievo venatorio era consentìto fino alla fine di Febbraio e verificare se era più impattante quel mese di Febbraio in più, oppure l’attuale pratica illegale con reti e quant’altro che non conosce distinzione tra specie e specialmente data ma è una continua mattanza quotidiana che non conosce fine. Siete in grado di fornire i dati del bracconaggio in Corsica dove è consentita fino alla fine di Febbraio in maniera scientifica e legale??

      • agosto 23, 2015 alle 6:39 PM

        è mitica la tua capacità di cercare di tirar l’acqua al proprio mulino 🙂

        “il bracconagio è in forte aumento a causa della riduzione dei tempi del calendario venatorio” è un’affermazione priva di alcuna prova. Le stime del Corpo forestale e di vigilanza ambientale indicano il bracconaggio in lenta ma costante diminuzione negli ultimi anni.
        Per quanto possa valere, anche i nostri dati relativi alle campagne anti-bracconaggio nelle zone di maggior presenza del reato (Capoterra, Assemini) concordano.
        Il furto, poi, non si debella certo aiutando i ladri 😉
        I controlli vanno resi più efficaci, devono esser attuate le confische amministrative sui mezzi (auto, moto, ecc.) utilizzati per compiere i reati, devono esser rese effettive efficaci sanzioni penali.

        Stefano Deliperi

  16. Arpia
    agosto 23, 2015 alle 2:27 PM

    Controlli serrati nelle aree calde e non, una educazione a zero tolleranza per chi deve controllare. Ci sono vari reati che ogni cittadino ha il dovere di riportare e pochissimi lo fanno, i pochi che lo fanno vengono in genere ignorati. Perche’ come si fanno le pubblicita’ per gli incendi non si fanno per il bracconaggio, es. Se vedi attivita’ sospette, trappole o traffico di carne chiamaci, il tuo nome rimarra’ protetto. Manca la cultura della tolleranza zero che per essere efficace deve venire dalle autorita’. La terribile sofferenza causata all’animale deve’essere punita oltre al furto e si devono controllare i business legati a queste attivita’, tutti quei posti che vendono cadaverini nei piatti non tracciabili chi e come si controllano? Se in un locale o una sagra servono, come ho gia’ ribadito piu’ volte carni illegali chi controlla che non siano frutto di un reato e dannosi per gli animali e le persone? Se le mentalita’ non si possono cambiare bisogna fare dei controlli seri e prendere le segnalazioni in modo serio non aspettare che chi segnala si metta sempre in prima linea a fare denunce e ad esporsi, i bracconieri come vediamo sono pericolosi non sono proprio persone con cui il singolo possa lottare.

  17. Giannantonio
    agosto 23, 2015 alle 6:37 PM

    Forse le cose cambieranno con l’accorpamento del CF ad altra forza di polizia, meglio i Carabinieri per la loro presenza capillare in tutto il territorio. Una cosa é sicura, in oltre 30 anni che pratico la caccia, sono stato fermato per controllo due sole volte ed in entrambi i casi dai carabinieri: mai incrociato un forestale; sarà una coincidenza ma la cosa é alquanto curiosa.

  18. M.A.
    agosto 23, 2015 alle 7:55 PM

    Questi dati dicono il contrario : http://www.abolizionecaccia.it/notizie/crimini-dei-cacciatori-bracconieri-20142015.html

    “Su base regionale la SARDEGNA, la Basilicata e il Friuli Venezia Giulia sono le sole regioni dove i BRACCONIERI SONO PIÚ NUMEROSI DEI CACCIATORI (ovvero chi commette reati non è provvisto di licenza di caccia).”

    Dati Lega Abolizione Caccia.

    Deliperi è la pura verità, certificata dal vostro lavoro. Calano i cacciatori e aumentano i bracconieri..perché? Perché come dice giustamente Arpia, non si cambia la mentalità..anni di “moralizzatori” ed “esorcismi ambientalisti” che hanno portato ad una lotta discriminata alla caccia con accorciamento del periodo venatorio su specie che sono state da sempre cacciate in determinati periodi..hanno causato una diminuzione dei cacciatori ed un aumento dei bracconieri. Se una persona con quella determinata “libidine” ci nasce..chi lo ferma? L’unica arma di controllo è dargli un portò d’arma e un calendario venatorio affinché paghi una concessione allo Stato e stia dentro degli schemi in modo tale che riduca l’impatto sul prelievo faunistico e sia compatibile. Se tramite ideologie (e non scienza) vengono imposte delle condizioni penalizzanti e di grande disparità rispetto nad altri cacciatori degli Stati Membri.. Il passo dal passare dalla forma legale a quella illegale è breve.

    Ora ti faccio una domanda: se un bracconiere in sede di processo dichiara di essere “nulla tenente” quanti € di tasca propria sborsa? Con i decreti “svuota carceri” quanto giorni di galera si fanno? Vogliamo prenderci in giro o cosa? Quanti bracconieri che vengono processati risultano “recidivi”?? Ahah oh Grig..dopo il processo quella gente è nuovamente sui monti a bracconare!

    • agosto 23, 2015 alle 10:32 PM

      ma no, M.A., i dati bisogna leggerli bene e in coordinamento fra loro!
      Conosco bene quel report (http://www.abolizionecaccia.it/notizie/crimini-dei-cacciatori-bracconieri-20142015.html).
      Innanzitutto, “i reati venatori sono compiuti per il 78% da cacciatori, ovvero persone in possesso di licenza di caccia o che l’hanno avuta in un recente passato”.
      Inoltre, “coerentemente con quanto rilevato precedentemente, il 78% dei reati venatori vengono commessi e scoperti durante la stagione di caccia, mentre solo il 22% nel periodo che va da febbraio ad agosto inclusi. Nei tre mesi di massima migrazione degli uccelli fra settembre e novembre sono stati perpetrati e riscontrati il 58% di tutti i reati commessi nel corso dei 12 mesi, a dimostrazione del fatto che il bracconaggio in Italia sia ancora legato all’uccellagione, ovvero si sviluppi quando si ha l’opportunità di catturare o abbattere numerose quantità di uccelli”.
      Ancora: ” i reati venatori si distribuiscono su praticamente tutto il territorio nazionale con 93 province interessate su 110. La provincia di Brescia si attesta ancora una volta come il principale territorio di bracconaggio italiano con ben il 12% di tutti i casi commessi e riscontrati in Italia”.
      In Provincia di Cagliari (Capoterra, Assemini, ecc.) è stato riscontrato il 4% dei reati, mentre “conseguentemente le regioni che si guadagnano la maglia nera del bracconaggio – ma allo stesso tempo la maglia bianca del più alto tasso di reati scoperti – sono la Campania (18%), la Lombardia (16%), la Calabria (11%), la Sicilia (10%), la Puglia (8%), la Toscana (7%) e la Sardegna (6%)”.
      Il fatto che in Sardegna e in Friuli Venezia-Giulia vi sia un maggior numero di bracconieri senza licenza di caccia rispetto a quelli provvisti di licenza di caccia vuol dire semplicemente che c’è un maggior numero di “bracconieri professionisti” piuttosto che nelle altre Regioni nonchè bracconieri a cui – per la recidività del reato – sia stata revocata la licenza di caccia.
      Il problema dell’inasprimento e dell’effettività delle pene che poni è lo stesso che poniamo noi da parecchi anni, ma sembra che in questa povera Italia i “reati ambientali” (tutti) siano considerati di serie B.
      Un deterrente notevole può essere, per esempio, la “confisca amministrativa” dei mezzi (auto, moto, ecc.) utilizzati per compiere il reato. Anche qui ci sono parecchie “remore” per attuarle. Perchè?
      I bracconieri non aumentano (o diminuiscono) in rapporto al numero dei cacciatori. Questi ultimi diminuiscono per altri fattori e dovresti saperlo.
      Mi dispiace dirlo, ma il bracconaggio non è mai stato condannato con la necessaria durezza dalle associazioni venatorie e anche questo contribuisce alla situazione.

      Stefano Deliperi

  19. Giannantonio
    agosto 23, 2015 alle 10:32 PM

    Ma se il fenomeno del bracconaggio negli ultimi anni é in lenta ma costante diminuzione, Birdlife come ha stimato i dati davvero allarmanti riportati per il Sulcis? C’é solamente da sperare che vengano valutati correttamente per quel che valgono.

  20. ottobre 19, 2015 alle 9:53 PM

    caccia illecita al fungaiolo!

    da L’Unione Sarda, 19 ottobre 2015
    Santadi, va a cercare funghi e resta impigliato nel laccio dei bracconieri: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/10/19/santadi_va_a_cercare_funghi_e_resta_impigliato_nel_laccio_dei_bra-68-440573.html

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    da Sardinia Post, 19 ottobre 2015
    Santadi, va a funghi e resta impigliato a testa in giù in una rete dei bracconieri: http://www.sardiniapost.it/cronaca/santadi-va-a-funghi-e-resta-impigliato-a-testa-in-giu-in-una-rete-dei-bracconieri/

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