Motocross senza fare danni a siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale, anche a Carloforte.
Gli appassionati del motocross sono sicuramente molti e le loro manifestazioni generano anche un interessante indotto sotto il profilo turistico, difficile da ignorare in tempi di crisi economica.
Nessuno lo contesta.
E’, però, bene ricordare che tali manifestazioni non possono che esser svolte nel pieno rispetto delle norme di salvaguardia ambientale.
E’ il caso della 2^ Motocavalcata dell’Isola di S. Pietro, in programma per domenica 11 maggio 2014.
La prima edizione si è svolta domenica 12 maggio 2013.
Dalla deliberazione di Giunta comunale di Carloforte n. 46 del 24 aprile 2014 di concessione della sponsorizzazione si evince che la manifestazione, promossa dal Motoclub Lanciasassi di Narcao (CI), sarà “una passeggiata con moto e quad, nel rispetto delle norme del CdS (codice della strada, n.d.r.)” e sarà “veicolo per la conoscenza delle bellezze naturali dell’isola, nel rispetto delle stesse, in particolare della ZPS ‘Costa e Entroterra tra Punta Cannoni e Punta delle Oche – Isola di San Pietro’”.
Dal manifesto pubblicitario si apprende, poi, che “il percorso è di circa 70 km. di media/alta difficoltà e sarà segnato con frecce rosse e bianche e fettuccia KTM … lungo il percorso paesaggi suggestivi con vista mozzafiato”.
Non si comprende, però, dalla scarsa qualità della copia della cartografia del percorso allegata alla deliberazione, se la “passeggiata con moto e quad” si svolga entro l’area Z.P.S., esclusivamente su strada o meno.
Come ampiamente noto, l’Isola di San Pietro, Comune di Carloforte (CI), è interessata dal sito di interesse comunitario “Isola di San Pietro” (ITB040027) e dalla zona di protezione speciale “Costa ed entroterra fra Punta Cannoni e Punta delle Oche” (ITB043035), rispettivamente ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora e della direttiva n. 2009/147CE sulla tutela dell’avifauna selvatica[1].
In ogni caso, l’art. 5, comma 1°, lettera o, del decreto del Ministro per l’ambiente, la tutela del territorio e del mare del 17 ottobre 2007 (criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Z.S.C. e Z.P.S.) vieta in via generale lo “svolgimento di attività di circolazione motorizzata al di fuori delle strade” con le sole eccezioni dei mezzi agricoli, dei mezzi di soccorso, controllo e vigilanza, nonché per l’accesso ai fondi dei titolari.
Le misure di conservazione valide per ambienti costieri con presenza di colonie di uccelli marini, come l’Isola di San Pietro, prevedono il divieto di accesso nel periodo riproduttivo (e il mese di maggio vi rientra in pieno), come correttamente indicato nel sito web del Comune di Carloforte e dell’EcoSportello di Carloforte.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha, quindi, interessato (7 maggio 2014) il Corpo forestale e di vigilanza ambientale e il Servizio S.A.V.I. della Regione autonoma della Sardegna affinchè indichi agli organizzatori della manifestazione motociclistica luoghi e prescrizioni perché si svolga senza che involontariamente provochi disturbo alle specie faunistiche attualmente in fase riproduttiva.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto per conto GrIG, I.D., archivio GrIG)
[1] Nel 2013 è stata avviata la procedura di valutazione ambientale strategica (V.A.S.) per il piano di gestione del sito di interesse comunitario “Isola di San Pietro” (ITB040027) e dalla zona di protezione speciale “Costa ed entroterra fra Punta Cannoni e Punta delle Oche” (ITB043035).






Cito alcuni episodi, a cui ho personalmente assistito, una decina di moto da scalata ( quelle prive di targa), sino alla cascata di Muru Mannu, area dell’Azienda Demaniale, alla mia domanda, risposero che la Forestale li aveva autorizzati, frastuono assordante, per il resto erano molto rispettosi del sentiero; a Sete Fradis, sulla vecchia strada dei carbonai, quella che inizia dalla Caserma Noce, Gara Ufficiale, con devastazione e sollevamento dell’antico selciato; Domusnovas a sinistra della grotta di s.Giovanni, gruppo libero di motocross, con devastazione totale del sentiero nel bosco, erano molto seccati che io transitassi con i miei cani, tenuti al guinzaglio per la loro sicurezza, sono sicuro che se avessi incontrato la Forestale con i miei cuccioloni liberi sarei stato rimproverato per aver messo io in pericolo la fauna selvatica, che viceversa NON E’ MAI disturbata da questi bravi ragazzi (per inciso sono stato un motocrossista e sono ancora un motociclista e ciclista che non scende a velocità nei sentieri di montagna.
Forza GrIG, è ora che qualcosa si muova per regolamentare il fuoristrada selvaggio in tutta la Sardegna. Segnalo l’articolo della Nuova Sardegna del 6 Maggio sul Sardegna Rally Race 2014 dove gli organizzatori dichiarano che «tutti i tracciati sono concordati con l’Ente foreste». A questo punto mi chiedo come è possibile che l’Ente conceda autorizzazioni di questo tipo anche in territori soggetti a vinco idrogeologico. Poi, attenzione, non semplici transiti (comunque discutibili), ma “prove speciali”, la marathon, come la chiamano gli organizzatori.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Sardegna_Rally_Race
http://lanuovasardegna.gelocal.it/sport/2014/03/21/news/sardegna-rally-race-2014-5-tappe-per-campioni-veri-1.8894647
Scusa GrIG, l’articolo a cui mi riferivo è del 6 Maggio, mentre il collegamento è riferito ad un articolo del 21 Marzo. Purtroppo io non riesco a creare il collegamento giusto.
Sentiero nella valle del rio Aratu (Gavoi)
divieto di caccia.
da La Nuova Sardegna, 9 luglio 2018
Carloforte, niente caccia per 5 anni da Spalmatore a Punta Nera.
La Regione ha istituito la nuova zona di ripopolamento e cattura dell’isola di San Pietro. (Simone Repetto): http://www.lanuovasardegna.it/cagliari/cronaca/2018/07/09/news/carloforte-niente-caccia-per-5-anni-da-spalmatore-a-punta-nera-1.17044888?ref=hfnscaec-3