Desideri calibro 12.
Certa gente non ha il senso della misura e nemmeno quello del ridicolo.
Qual è “il problema” della Sardegna? La mancanza di lavoro? La cattiva gestione della “cosa pubblica”?
No, quando mai?
Il vero “problema” della Sardegna è la “richiesta di revisione del calendario venatorio”, secondo Marco Pisano, presidente dell’associazione Caccia Pesca Ambiente Sport.
Altrimenti i poveri armieri che fanno?
Ma lo saprà il nuovo Presidente della Regione Francesco Pigliaru?
Dopo insistenze, sperano anche di dirlo direttamente a un altro Francesco, Papa Francesco, vis-à-vis, donandogli un campanaccio con foto.
D’altra parte, che cosa si può chiedere al Papa di più importante, di più utile, di più rilevante per la collettività?
Che altro dovrebbe mai ricordare il Papa nelle sue preghiere?
“Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi” (Albert Einstein).
Amen.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
da L’Unione Sarda, 22 febbraio 2014
I cacciatori sardi all’udienza col Papa. Un appuntamento in Vaticano il 19 o 26 marzo. “Una grande notizia”.
I cacciatori sardi saranno ricevuti da papa Francesco. Potrebbe accadere il 19 o il 26 marzo. Le doppiette sarde saranno in Vaticano per offrire a Bergoglio un regalo e per ricordare le difficoltà del mondo venatorio isolano. Ad annunciarlo è stato Marco Pisano di Ales, presidente regionale dell’associazione Caccia Pesca Ambiente Sports: “In occasione della visita di Papa Francesco a Cagliari abbiamo fatto avere ad uno dei segretari del Papa un documento sulla nostra passione per la caccia e sulle preoccupazioni per il lavoro dell’indotto, come gli armieri. E ricordato la nostra richiesta di revisione del calendario venatorio”. Pisano ha concluso: “Siamo stati invitati dal prefetto del Vaticano Georg Ganswein all’udienza del mercoledi. Dobbiamo noi decidere la data. Sceglieremo fra 19 e 26 marzo. Speriamo, ma lo sapremo solo poco prima dell’udienza, di poter incontrare Papa Francesco ed offrirgli un nostro dono. Pensavo a un campanaccio con la sua fotografia”. (an. pin.)
(pubblicità Federcaccia, foto L.A.C., R.M.N., archivio GrIG)
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- Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.)
- Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
- direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora
- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991 e s.m.i.)
- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
- normativa sul diritto all'informazione ambientale (decreto legislativo n. 195/2005)
- normativa nazionale sull'elettrosmog (legge n. 36/2001 e s.m.i.)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico a media-bassa frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- normativa nazionale sugli usi civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i.)
- regolamento attuativo in materia di usi civici (regio decreto n. 332/1928 e s.m.i.)
- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
- normativa sul vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sul randagismo (legge n. 281/1991 e s.m.i.)
- normativa regionale su animali e anagrafe canina (l.r. Sardegna n. 21/1994)
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Vergognoso coinvolgere i bambini per pubblicizzare le armi da cacciai!
Grandissimo MEP, porta un pò di Sardegna in Vaticano e fai conoscere le sue tradizioni!!!
Persino il Papa si è accorto che la caccia non è “follia umana ” “sadismo”, “mancanza di pietas”, ma è tutt’altro e fa parte delle tradizioni e della cultura del Nostro popolo. Non mi sorprende che in tempi non tanto lontani ci siano numerose testimonianze fotografiche di preti sardi cacciatori.
Proprio in Sardegna certe ritualità dopo l’uccisione del cinghiale, o qualche ritualità prima della caccia, possiede alcune affinità religiose tramandate lungo le generazioni.
Mi auguro che le preghiere del Sano Padre e dei cacciatori possano chiedere all’Altissimo, di illuminarvi e pulirvi da tutti i vostri giudizi negativi contro la caccia, dai vostri qualunquismi e da quel controsenso etico (onnivori anticaccia), del quale molti di voi sono afflitti 🙂 !
Caro M.A. mentre ci sei, chiedi al Santo Padre e ai tuoi colleghi di non pregare per me, è fatica sprecata. Sono felicemente atea.
Ridicoli. Dal papa per la revisione del calendario venatorio, con il pretesto della riduzione del lavoro degli armieri. Adesso, mi aspetto che anche i golfisti chiedano udienza per i campi da golf non ancora realizzati, con la scusa della riduzione del lavoro per chi produce palline. Po caridadi.
Occhio nudo, che ci siano numerosissimi armieri in Sardegna che mangiano dalla caccia è innegabile, come esistono tanti di quei piccoli imprenditori che conciano la pelle per creare scarponi, cartuccere, cinghie per fucili, le bisacce tipiche sarde, “i gambales”, senza contare il vestiario in velluto per la caccia.. e tutto ciò non è “made in China”, ma “made in Sardinia” ed è giusto e sacrosanto che venga tutelato. Sarebbe da pazzi e contro il bene dei sardi sperare che quei settori giungano alla fine!
e così risolleveresti le condizioni economiche sarde?
La cosa più incredibile è che non vi rendete conto del ridicolo e, soprattutto, di quanto siate offensivi nei confronti di quanti siano davvero in condizioni difficili.
Stefano Deliperi
Scusami Deliperi, perdonami ma non ti sembra un modo per difendere una parte dell’economia sarda che ancora abbiamo? Dovremmo perdere anche questo?
dire che chiedete l’estensione “per difendere una parte dell’economia sarda” è ipocrisia distillata allo stato puro.
Voi volete l’estensione del calendario venatorio esclusivamente per poter andare a caccia di più e usate l’argomento della difesa di un settore economico certo non fondamentale per i vostri scopi.
Punto e basta, il resto solo solo fesserie e lo sapete benissimo.
Ci sono i poligoni, ci sono migliaia di escursionisti, il “mercato” dell’abbigliamento e degli armieri è salvo…
Stefano Deliperi
Uahahah, ma non farmi ridere! Quante migliaia di escursionisti ci sono in Sardegna? 😉 se lavorassero con i poligoni ci farebbero la fame gli armieri, per il semplice motivo che se io dovessi spendere 5 € per un pacco di cartucce, andrei a caccia e non in un poligono perché tordo me lo mangio i piattelli no! E come sono la quasi totalità dei cacciatori sardi. Per quanto mi riguarda andare ai poligoni a sparare piattelli è buttare i soldi al fuoco, a caccia invece è tutt’altra cosa, sono soldi bene investiti.
..e di questo dovrebbe occuparsi il Papa?
E all’O.N.U. quando andate?
Stefano Deliperi
questi cacciatori non capiranno mai la stupidità e l’arroganza del loro comportamento, dovrebbero solo vergognarsi di queste loro richieste!!
I cacciatori sardi sono stati invitati dal Papa e noi, come categoria, porteremo un pò di “sardità” in Vaticano. Chi andrà spero che gli descriverà la nostra situazione.
Quando saranno ricevuti invece i vari esponenti delle “sette animaliste” dal Papa affinché si batta per far si che l’intera umanità diventi “vegana”? 😀
è bello vedere che c’è chi condensa la “sardità” in due canne di fucile.
Sorry, non conosco “sette animaliste”, ma vedo che anche fra i cacciatori sono diffusi i bimbiminkia 😛
Stefano Deliperi
Vedi Deliperi, non trovi curioso che Sua Santità, la massima figura umana che dovrebbe mandare messaggi di Amore verso l’umanità e il creato, il rappresentante dei più deboli,il massimo esponente “dell’empatia” accolga a casa Sua i CACCIATORI SARDI ? Cosa ti fa pensare tutto ciò?
di “bimbiminchia” e “gnorri laureati” ce ne sono a iosa nella vostra categoria 😀 , Basta parlarci con qualcuno per capire certe assurde concezioni di “uomo e natura” e non solo.
Sua Santità accoglie chiunque, compresi i bimbiminkia con o senza doppiette.
Stefano Deliperi
Ma cosa vuol dire “sardità”?! Cosa intendi?! e per “sette animaliste”? A me pare che le vostre organizzazioni di categoria siano un concentrato di follia e, per giunta, con delle armi a disposizione! E il fatto che anche il papa si occupi di voi, dimostra che il più becero antropocentrismo è la base sia della vostra organizzazione che di buona parte della sua, niente di più. Inoltre, la vostra continua ricerca di consensi e benedizioni, è la più pura manifestazione dell’inconsistenza che vi accompagna.
E poi basta con questa storia delle tradizioni della macellazione e col folclore dei cacciatori col vellutino ed i “cambali”, sai benissimo che la stragrande maggioranza veste “made in China” ed acquista da Decatlon…
Non è assolutamente così Mirko. Da decatlon o made in Chinaci si compra un paio di pantaloncini e di scarpe per andare a correre o per andare in palestra. La caccia è tutt’altra cosa e per noi è veramente “sacra”. Ti sbagli anche sul fatto che noi cerchiamo un’ approvazione. Uccidere un animale e poi nutrircene è moralmente ed eticamente giustificato dalla scienza, dalla natura, dalla religione e anche dalla Chiesa. Più che un approvazione essere accolti dal Papa è una dimostrazione. Un’altra cosa, a mio avviso sbagli ancora nel credere che la caccia sia una forma esasperata di antropocentrismo, tutt’altro. Per cultura e tradizioni in Sardegna l’uomo è sempre stato in seconodo piano per importanza agli animali, tanto da dedicarci vita, impegno e duro lavoro. Ed è così anche per la caccia, se non esistessero cinghiali, conigli, etc non esisterebbe la caccia e affinché esista la caccia devono necessariamente venir prima non l’uomo ma la fauna.
il Papa accoglie tutti e non significa alcuna approvazione, poi con ‘sta storia dell’uomo in secondo piano rispetto agli “altri” animali in Sardegna stai sfondando ogni record del ridicolo (a titolo di esempio: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2014/02/23/cani_uccisi_e_torturati_da_minori_l_isola_al_quarto_posto_in_italia-5-355708.html).
Stefano Deliperi
Concordo pienamente con Albert Einstein. Famosa anche quella di Abramo Lincoln: “Meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio”.
Invece io penso che sua Santità invita i cacciatori sardi perchè sa benissimo che la caccia in Sardegna ha una sua importanza. Penso anche che la Chiesa non giudica la caccia come voi l’avete descritta per 20 anni attività macabra, anacronistica, crudele, maligna, ma anzi si è dimostrata più volte di non essere contro l’uccisione di animali per fini alimentari. La Chiesa sa i rapporto che esistono in Natura tra uomo e animali, e ancor di più in Sardegna, dove quel rapporto ci ha accompagnato fino al 2014 e ci accompagnerà per tantissimi anni ancora. La Chiesa, a vostra differenza, accetta la Morte come parte della Vita. Per me è grandioso tutto ciò e credo che ricevere i cacciatori sardi in Vaticano sia un bel messaggio.
Sua Santità non ha invitato i cacciatori, sono i cacciatori che hanno chiesto di partecipare all’udienza papale.
Il che è ben diverso.
La Chiesa cattolica è per sua natura ecomenica e il Papa accoglie chiunque.
Ciò non toglie che la richiesta al Papa di preoccuparsi del calendario venatorio sardo sia una boiata pazzesca per chiunque abbia un briciolo di buon senso.
Vi presentate per quello che siete agli occhi dell’opinione pubblica e questo a noi viene molto utile 😉
Stefano Deliperi
Sei libero di pensare ciò che vuoi! Io sostengo invece che ricevere i cacciatori sardi al Vaticano, sia per l’opinione pubblica (in particolare quella sarda), una bella cura mediatica per tante di quelle fesserie che avete divulgato sulla caccia in 20 anni, e per molte delle vostre “pazzie”. 🙂
è davvero splendido come siate fuori dal mondo 😛
Stefano Deliperi
No voi perchè ci siete dentro! ahahah. tra lotte assidue alla vivisezione, vegani che credono che vogliono imporre il loro stile di vita,, gente che la Natura in campagna sia nel come nelle favole della Disney, tanti altri che scambiano il proprio cane o gatto per un figlio, un fratello o un qualcuno che non hanno mai avuto umanizzandolo fino all’impossibile, leggi e leggine sul benessere animale quando la gente muore di fame…chi è fuori dal mondo o fuori come un balcone? ahah praticamente, oggi giorno state perdendo credibilità! Avanti così! 😛
avanti con altre idiozie, M.A., e il campionato è tuo.
Qui Disney non c’è e per le favole rivolgiti al tuo amico Marco Pisano.
Toh, vai anche tu dal Papa e dopo all’O.N.U., sprezzanti di ogni ridicolo.
Coraggio.
Stefano Deliperi
E’ vero, la caccia non risolverà la crisi che attanaglia il nostro paese ma è altrettanto vero che è uno dei pochi settori che ancora mantiene il segno positivo, come è inconfutabile che svolgiamo la nostra attività del tutto lecitamente e siamo utili alla collettività molto più di certe associazioni animaliste intolleranti, spesso ideologiche e di parte.
Davvero meritiamo altra considerazione.
appunto, la caccia “non risolverà la crisi che attanaglia il nostro paese”.
Certe richieste, Giannantonio, sono “fuori” come un balcone……
Stefano Deliperi
Ognuno e libero di pensarla come vuole..però mettersi qualche dubbio forse porterebbe a dei risultati più apprezzabili per tutti.
tranquillo, Giannantonio, siamo pieni di dubbi.
Ma ad andare dal Papa per cose del genere non ci pensiamo proprio.
Stefano Deliperi
Ahah Deliperi penso che sei ancora “giovane”, quindi qualche margine di miglioramento ci può ancora essere, io sono fiducioso! Non è mai troppo tardi per capire! 🙂
“cari” (si fa per dire) cacciatori, siete patetici. Poverini, vi fate ridere e fate ridere …..
Deliperi Scusami,ma molla M anuela. A. risci non lo hai ancora capito che stà diventando veramente pesante questo monologo per noi che scriviamo poco ma partecipiamo?
Ridicolo è il fatto che ti rifiuti di capire. Hai la concezione della caccia tutta tua e fortemente al di fuori dagli schemi in cui viviamo, la Sardegna. I Sardi non cacciano per dimostrare la loro superiorità sulla Natura, ma quando cacciano si sentono parte integrante della loro Terra, della loro cultura e delle loro tradizioni. Proprio il sardo che è sempre stato schiavo del suo bestiame e dei “suoi” animali perché proprio da loro dipendeva la loro vita e sussistenza credere che si atteggi come essere superiore della natura è ridicolo. I miei nonni mi hanno insegnato questo e questo rispetto per gli animali e anche per la loro morte è quella che insegnerò ai miei figli.
ridicolo, M.A., è il fatto che t’arroghi il diritto di rappresentare tutti i sardi.
Moltissimi sardi si sentono parte della Natura senza sparacchiare qui e là e non si sentono minimamente rappresentati da te e quelli come te.
Non lo vuoi capire e, fondamentalmente, interessa poco.
Hai espresso liberamente la tua opinione, per quanto ci riguarda non condivisibile.
Le ripetizioni però annoiano e si chiudono qui.
‘notte.
Stefano Deliperi
Vegani non graditi, il parroco nega la sala al Duomo di Castelfranco: “Inducete all’anoressia”
Scritto da: Marina Perotta – mercoledì 26 febbraio 2014
http://www.ecoblog.it/post/124821/vegani-non-graditi-il-parroco-nega-la-sala-al-duomo-di-castelfranco-inducete-allanoressia
La Chiesa ecumenica…no ai vegani e si ai cacciatori… perché?
Vuoi vedere che qualcuno ha paura che venga riscritto il Vangelo e si passi da: “Agnello di Dio… a… la “zucchina (o peperone)” di Dio ?”
P.S.
Ma che Pasqua sarebbe senza agnelli? Penso che i pastori sardi siano felici della Pasqua.. un pò di colesterolo al cervello può fare solo del bene 😀
«Ecce Agnus Dei, ecce Qui tollit peccatum mundi» (Giovanni 1,29)
E’ riferito al Cristo, al Figlio di Dio.
Ideale di purezza immacolata, virtù, espiazione, sacrificio eucaristico, universalità. Questo dicono le Sacre Scritture, per chi crede. Non blasfemìa.
Tutt’altra cosa che ingurgitare carne di agnello a volontà.
E non risulta che il Papa risieda a Castelfranco Veneto. Come non risiede a Rugurtino (http://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/2011/01/12/441443-shock_prete_benedice.shtml).
Quindi, serenamente, risparmiaci queste fesserie calibro 12, nessuno ne sente il bisogno.
Suvvia oh Grig un po di spirito 🙂 . Sai cos’è? “non” vorrei che i cittadini per il 90 % cristiani vedesse nelle associazioni ecologiste, in cui si insidia qualche vegano estremista, un nemico della Chiesa cattolica.
stai serena/o 😉
Be’, cavolata per cavolata, dal momento che ti piacciono tanto le tradizioni, perchè non riaprire le lotte tra gladiatori e bestie feroci? Non dovreste nemmeno usare il fucile, che ingombra. Pitticcu su spassiu!
Ahahah occhio nudo e poi chi mangia chi secondo te ?!? 😀 😉
Grig, sai perfettamente che mi piace disquisire con voi, non solo con Deliperi ma con tutti gli utenti, Ogni chiacchierata è un tassello in più per completare un puzzle sulle mie teorie “pro caccia”. In luce di tutto ciò che abbiamo affrontato in queste chiacchierate: Sardegna, cultura, caccia, tradizioni, folklore etc etc non c’è stato uno che mi abbia dato una e dico una motivazione convincente dal punto di vista etico per dire: “no. la caccia è un obrobiro”. Voi, sardi come me, sapete bene dove viviamo e conoscete per bene tutto il contesto culturale.
Ora vi domando una cosa: quante famiglie in Sardegna si riuniscono per fare questo?http://www.youtube.com/watch?v=NdNUMNeQ048 oppure questo http://www.youtube.com/watch?v=xWFoDog9DZg
Questi signori, potrebbero anche essere persone comuni : impiegati, studenti, politici.. e stanno solamente esplicando una tradizione in qualche ovilie di un amico, o di proprietà di qualche parente. Chi partecipa sono tanti alla realizzazione di salsicce, prosciutti, sa “pezza minada” e quant’altro, c’è tanta allegria, tanto cibo, un bel pranzo!
E’ una festa non un funerale.
In virtu di questo, da chi ha assistito specialmente il secondo video, vorrei una motivazione dal punto di vista etico che mi illumini sul fatto che uccidere un cinghiale con una fucilata sia peggio. Grazie a tutti.
tu non hai bisogno di motivazioni “pro caccia”, ne se già convinta/o.
In questo senso parli a te stesso/a.
A non non ci convinci di certo e il “contesto culturale” dello scannare il maiale non rappresenta certo tutta la Sardegna.
Mettiti l’anima in pace 🙂
Stefano Deliperi
Stefano io da un dibattito cerco chiarezza, e sono sicuro che molte convinzioni umane si possono smontare, le mie incluse.
Però ti prego illuminami in quale parte della Sardegna “il contesto culturale” dello scannare il maiale è assente. La Sardegna non è solo Cagliari o solo Sassari, Sardegna non è sinonimo di cemento, Sardegna è sinonimo di natura e ruralità. E’ proprio da quel contesto culturale che nascono tutte le tesi pro caccia! Per annientare quel contesto culturale dovrete annientare sardi, dimenticarvi di Grazia Deledda. del Folklore, delle tradizioni e di tutto che ci circonda…forse non sono io a dovermi metter l’anima in pace..non credi?
e piantala! Conosco centinaia di sardi che vivono in piccoli centri o in campagna che ne hanno le tasche piene di cacciatori che entrano quando cavolo vogliono nel loro terreno, anche nel loro giardino, che sparano a due passi dalle loro finestre, che impallinano il loro cane.
Questi, per esempio: https://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2013/12/07/fermata-la-caccia-nelle-campagne-abitate-di-s-antioco/.
La vostra “ruralità”, come la chiami, ha abbondantemente rotto le scatole a tantissimi sardi che non vivono a Cagliari e Sassari, i cui residenti – se permetti – hanno pure il sacrosanto diritto di dire la loro.
Al di là di norme e leggi, c’è il semplice banale buon senso per cui la tua benedetta “ruralità” non deve invadere la “libertà” degli altri.
Mettilo e mettetevelo bene in testa. E cercate di ragionare, se volete continuare a cacciare ancora un po’.
E Grazia Deledda non c’entra un cavolo.
Stefano Deliperi
sei noioso alla fine.
Proprio zero, non vuoi capire i miei concetti. A volte penso che abbia ragione De André, che ha descritto i sardi come degli “indiani”, aventi un modo di vivere tutto loro, una loro cultura e delle loro tradizioni. Chi è contro la “sardità”, la “ruralità” sono i colonizzatori che vogliono sopprimere quel popolo. Io lo voglio tutelare, sono sardo e ne vado fiero. Se la Sardegna è bella il merito è di quel popolo d'”indiani” che ci vive. E se non lo vuoi capire così te lo posso spiegare a parole ecologiste. Piuttosto che dei villaggi turistici, per il business e profitto, molti di quegli indiani preferiscono i cespugli per andare a cacciare i cinghiali!
è uno dei tuoi commenti più idioti, consentimi di dirlo.
I miei antenati sono in Sardegna da una decina di secoli, sono e mi sento sardo, come mi sento italiano.
E non sono come pretendi che debba essere. Come me centinaia di migliaia di persone.
“Indiano” un cavolo, sei un presuntuoso.
Rispetta il tuo prossimo, centinaia di migliaia di sardi che non sono come te.
Dopo, forse, potremmo iniziare a discuterne.
Stefano Deliperi
Deliperi, guarda che io non mi sto arrogando nessun diritto e non giudico come uno si senta sardo, ti sto spiegando che ciò che siamo è anche merito di ciò che siamo stati. Conosco tante persone che pur non essendo contadini e non lavorando più la terra, ma lavorando nel pubblico (insegnanti, vigili del fuoco, infermieri) avendo quindi possibilità economiche per comprare la carne nei supermercati mantengono ancora certe tradizioni come quella del maiale…secondo te perché? Ne conosco altri, che pur non essendo pastori, vanno a tosare a giugno da chi l’invita o ad aiutare ad uccidere gli agnelli per le festività..di nuovo..secondo te perché? Forse perché in fondo anche se i tempi cambiano, se il progresso e la tecnologia avanza, noi siamo sempre “indiani”.
…e ce ne sono altre centinaia di migliaia che non hanno in cima ai loro pensieri scannare un maiale.
Pure in Sardegna.
Accettalo, starai meglio 🙂
Stefano Deliperi
“Gli indiani di ieri e i sardi di oggi sono due realtà lontane solo apparentemente, perchè sono due popoli emarginati e autoctoni. Gli indiani sterminati dal generale Custer, chiusi nelle riserve. E i sardi cacciati sui monti dai cartaginesi, fatti schiavi dai romani, colonizzati poi. Le analogie fra le due civiltà sono tante. La caccia è un denominatore comune. Attraverso la caccia, tribù diverse (gli indiani) e persone che abitano in paesi diversi (i sardi) riescono ad avere rapporti sociali. Per loro è anche uno sfogo, un modo per conoscersi, per dimenticare di essere odiati senza motivo. Conosco alcuni sardi che si odiano per sentito dire, fino a quando non si incontrano nelle battute al cinghiale”.
Arriverà un giorno in cui ti chiederò: se sei contro l’uccidere per nutrirsi, se sei un vegano, se mischi scienza e coscienza oppure rappresenti solo un “no” a prescindere! 😉
sono solo domande retoriche destinate a restare senza risposta o dalla risposta scontata: dall’idea che mi sono fatto Deliperi mi sembra una persona coerente con le proprie convinzioni, molto apprezzabili e condivisibili quando si tratta di porre freno allo scempio dell’ambiente, meno quando si tratta di argomenti legati all’attività venatoria che contrasta “a prescindere”.
trovo ormai priva di senso la caccia, molto semplice.
E come me la pensano milioni e milioni di italiani.
Stefano Deliperi
La penso come Giannantonio ossia che sei una persona coerente con le proprie convinzioni, molto apprezzabili e condivisibili quando si tratta di porre freno allo scempio dell’ambiente ma per quanto riguarda il piano etico della caccia, specialmente da sardo, cadi in un controsenso etico gigantesco. No vorrei conoscere uno solo di sardo che frequenti la Sardegna e le sue sagre, le sue festività, i suoi carnevali, che parli la nostra lingua, che conosca le nostre tradizioni che mangi “porceddu” e dica: “sono contro la caccia”. Oltre a ridergli in faccia capirei seduta stante che non sa neanche dov’è messo.
che bella sarebbe la Sardegna se fosse piena di “pupazzi” fatti come volete voi 😛
Quando la finirete di parlare a nome dei “sardi” ritornerete finalmente su questa Terra.
Stefano Deliperi
Io vi rispetto per il semplice fatto che esistete! =) non parlo a nome “dei sardi” snche perchè tu sei un sardo che la pensa diversamente da me! Ma quanti sardi ci sono che la pensano come te e quanti invece la pensano come me? non solo sulla caccia, ma su tutto il contesto di “sardità” legato alla nostra cultura e alle nostre tradizioni. Se tutti i sardi fossero come te, oggi in Sardegna ci sarebbero pastori vegani, ( =D ), sarebbero abolite molte sagra paesane che contemplano violenza o sfruttamento animale, processioni , sagre con i buoi, sarebbero abolite tutta quella sardità che rievochi quel rapporto : uomo animale che mal tollerate, in poche parole sarebbe abolita tutta la ” sardità” che possiede il suo fulcro proprio su quello! Siamo in tema di carnevale e non esisterebbe neanche questo: Caccia ai “cerbus”…non sia mai che i bambini che partecipano a questo carnevale diventino pericolosi psicopatici da adulti con queste tradizioni! http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2014/02/28/il_carnevale_di_sinnai_tutti_a_caccia_dei_cerbus-6-356503.html
pretendere una connessione stretta con il carnevale di Sìnnai e quella che è la caccia OGGI è molto, molto forzato, per non dire altro.
Non lo capite, amen.
Stefano Deliperi
No Stefano, non pretendiamo nessuna connessione. Però voglio farti notare che persino il Carnevale in Sardegna utilizza temi o scene di sfruttamento animale. Questo rapporto é indissolubile, Per annientare anche la caccia in Sardegna bisognerebbe annientare tutta la sardità. E’ per questo motivo che nascono ragazzi in Sardegna che saranno cacciatori del domani. E per sconfiggere la caccia illegale, bisogna responsabilizzare i cacciatori favorendo la caccia legale proprio pere evitare che in futuro certi fatti non siano commessi da ragazzini che oggi siedono nei banchi di scuola. Altro scempio ambientale di pochi giorni fa:
http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=251112&v=2&c=4577&idsito=19
..e, se ci credi, per favorire la diminuzione dei furti in appartamento lascia aperta la porta di casa tua 😉
Stefano Deliperi
Stefano, stai traviando il discorso, “Cacciare” non è un reato, è già oggi legale e lo sarà sempre. Voglio vedere chi si arrogherà il diritto di proibire ad un altro uomo il diritto di uccidere per nutrirsi….nessuno! In quanto essendo un diritto umano (l’uccidere per nutrirsi), e scientificamente provato, sarebbe contro la nostra stessa Costituzione abolire un diritto. Per evitare che quella pratica diventi un “furto” al patrimonio dello Stato, specialmente in Regioni dove la nostra in quanto è una pratica insita nel tessuto sociale, lo Stato e la Regione devono intervenire non sopprimendo (in quanto otterrebbe l’esatto contrario) ma legiferando meglio…
in Italia nessuno più vive di caccia, te l’avrò detto 750 o 751 volte, ma a te non interessa sentire altro che quello che dici.
Tutto qui.
Oggi la caccia è “divertimento”, non è “uccidere per nutrirsi”.
Il resto sono chiacchiere.
Lo capisce chiunque sia dotato di un minimo di buon senso e sia in buona fede.
Ti prego di evitare di ripetere le stesse cose per l’ennesima volta, perchè questo è un blog, non è una chat e i commenti ripetitivi non possono essere pubblicati. Abbiamo messo delle regole in proposito in questo blog: non si può monopolizzare una discussione nè annoiare chi legge 😉
Stefano Deliperi
Mangiare è come respirare! si può legiferare affinché ciò avvenga con criterio quando si tratta di un bene comune (come appunto la fauna). La caccia oggi è un integrazione alimentare ed è importante da quando è comparso l’homo habilis fino all’uomo del 2014. Non voglio annoiare nessuno o monopolizzare nessuna discussione, ma mi piacerebbe arrivare alle stesse conclusioni perchè ti reputo una persona in gamba. Non mancherà occasione per riparlarne in futuro.
grazie 🙂 ma davvero non possiamo annoiare chi legge.
Stefano Deliperi
Grig, toglimi una curiosità, oggi 3 Marzo c’è la sentenza del Tar in merito al vostro ricorso per quanto concerne gli ATC in Sardegna?
no.
Mi sembra di ricordare che la data dell’udienza sia quella del 19 marzo.
boh che strano..i siti venatori sono in fermento per oggi!
Realtà calibro 12 🙂
http://www.bighunter.it/Caccia/ArchivioNews/tabid/204/newsid730/14570/Default.aspx
A questo punto non ci resta che ringraziare l’europarlamentare Zanoni e sperare che il PD lo ricandidi; mi domando solo ma come é possibile tanta disparità tra i dati dei francesi ed i nostri?. Mi sorge il sospetto che qualcuno sia in malafede ed approfitti della propria posizione negli organismi competenti per imporre le proprie convinzioni di animalista intollerante.
ci puoi contare Giannantonio! C’è da sperare che l’Europa intervenga per colmare le clamorose diversità tra i cittadini dell’unione, sopratutto per quanto riguarda la fauna migratoria, che appartiene all’Europa, non agli stati membri.Queste disparità, tra i vari cittadini (perché a pochi km di distanza in un Europa unità, c’è chi può usufruirne in un modo e chi un un altro creando figli e figliastri) stanno diventando ogni anno più lampanti e vergognose! Comunque…ringrazio anch’io l’On. Zanoni, che ha, nel bene o nel male, contribuito a spezzare una lancia a nostro favore portando alla luce delle scomode verità, spesso nascoste volutamente!
ve lo dico anche con simpatia, ma non avete uno straccio di tempo e di energia a dedicare alla reale tutela dell’ambiente, di cui tanto vi vantate?
Non vi ho visto prendere mai posizione contro un inquinamento industriale, contro un taglio boschivo, contro una discarica abusiva, contro una speculazione immobiliare.
Quando qualche sede locale di associazione venatoria partecipa alla prevenzione antincendio lo fa per preservare il proprio “territorio di caccia”.
Non vi ho visto mai prendere posizione contro i principali fattori di degrado ambientale, nè come associazioni venatorie nè come singoli cacciatori.
Non credete che il vostro preteso profondo “rapporto con la Natura” sia solo banale utilitarismo?
Prima di parlare di presunta “malafede” da parte di persone che da sempre si battono contro OGNI causa di danno all’ambiente (compresa, in Italia, la caccia) e alla salute come Andrea Zanoni, fatevi un abissale esame di coscienza.
Poi contate fino a 10 e tacete.
Stefano Deliperi
ciao carissimo, noi come cittadini europei e come caccitori non solo abbiamo dei doveri (preservare la fauna in quanto patrimonio) ma abbiamo anche dei diritti sia naturali (uomo animale onnivoro che ha il diritto di integrare la propria dieta anche con selvaggina) che legali. Per quanto concerne i diritti naturali, legati alla nostra etologia e biologia non mi soffermo..(ne abbiamo già parlato abbastanza e certi concetti sono così elementari che a volte come ho detto mi vergogno nello spiegarli ad adulti e laureati). Per quanto riguarda il discorso legale, l’on. Zanoni ci ha aiutato molto. Perché mette in evidenza come esiste una discriminazione dei cacciatori italiani ed in particolare sardi e liguri rispetto ai cacciatori che si affacciano nei paesi del bacino del Mediterraneo. Da ciò poi si deduce il perché i cacciatori sardi sono costretti ad optare sul turismo venatorio, perché tra tutti i paesi del mediterraneo noi siamo i più penalizzati. Ora con le direttive Uccelli, l’europa si deve preoccupare di stabilire se i relativi dati sui flussi migratori, sono corretti e veritieri oppure alterati ad hoc in Italia da istituì o enti per la fauna selvatica. Dalla risposta è emerso che gli altri paesi riescono andare a caccia a febbraio su alcune specie proprio perché hanno dimostrato l’ecocompatibilità del prelievo venatorio con le rotte migratorie. La domanda è quèsta..essendo le rotte migratorie sarda la stessa identica di quella francese (corsa), come possono andare a caccia loro ai tordi e noi no?? Sono illeggittimi i nostri studi o quelli francesi, ma non solo anche quelli spagnoli e greci che possono cacciare fino al 28 febbraio!?? L’Europa deve garantire un’ eguaglianza tra i cittadini anche per il bene della fauna.
Stefano, una bella camomilla e vedrai che dopo che conti fino a 10 ti rilassi! 😉
non fai che confermare quanto ho detto: a voi interessa dell’ambiente e della fauna unicamente per ragioni utilitaristiche.
E allora i pretesi “diritti” dei cacciatori possono serenamente finire nel cestino. 😉
Non avete “diritti”, sono “concessioni”, per legge.
Vanno meritate e non è proprio detto che ve le meritiate. Quanto ai famosi “studi” sull’avifauna migratoria che vantate, ancora non li ha presi per buoni nessuna Istituzione scientifica degna di questo nome.
Prendo comunque atto che non fai che confermare che non avete mai fatto nulla di decente per tutelare quell’ambiente che dite di amare.
Stefano Deliperi
prendi atto di ciò che vuoi! Io dico che i tempi cambiano e la ruota gira. In Sardegna dove la caccia non solo è tradizione, ma è insita nel tessuto sociale, il problema della diffesa dell’ambiente sta prendendo avvio. Ci sono tanti progetti per il ripristino degl habitat da parte di molte ass. Venatorie. Che molti cacciatori inoltre hanno votato sinistra, alle ultime elezioni, è palese, proprio perché votare una classe politica che vuole favorire la caccia ma poi specula sull’ambiente non ha senso. Caccia e ambiente, sono fortemente correlati. Preservare l’ambiente significa preservare anche la caccia. E anche queste concessioni in materia venatoria dovranno essere ristipulate e ciò avverrà se ci saranno sempre più politici come Zanoni, che contribuiscono ad attirare l’attenzione dell’Europa su queste questioni. Viva i Grig, che diffendono l’ambiente permettendoci di avere tanta selvaggina da cacciare. Vi stimo 😉
Seisulla strada buona,dovrai cambiarti il cognome in Arosci,così diventerai M anuela A rrosci il disco rotto che a forza di ripetere da mesi le stessa nota, fà perdere la voglia di seguire il gruppo.
Non so cosa ne pensi Deliperi, io sicuramente sbaglio, ma mi sembra che gli interventi di Pietro, oltre che ingenerosi e intolleranti, non siano proprio rispettosi della privacy di chi inserisce i commenti.
vi presentate con nickname e come si rispetterebbe la disciplina sulla privacy con un nickname?
Chi sia “M.A.” o chiunque altro che si presenti con un nickname non lo pubblicizziamo di sicuro e non emerge da queste battutine un po’ infantili. Certo che voi cacciatori siete davvero curiosi…
Stefano Deliperi
Carissimo Pietro,sono un cacciatore sardo, che esprime i propri pensieri. Nel blog dei Grig, non mi sono impropriato di uno spazio, ma ho solamente fatto tante conversazioni con gli utenti esprimendo il mio pensiero in maniera chiara, educata e razionale. Spesso è vero mi sarò ripetuto nei miei concetti, ma erano inevitabili per poter ampliare le conservazioni. Ho frequentato tantissimi altri blog ambientalisti, dove ho espresso i miei pensieri e sono stato bloccato. Molti di quèi blog che vantavano di essere democratici quando riuscivo a far ragionare qualche utente preferiva mettermi un bavaglio. Conosco ciò che dico, non parlo a vanvera, e sopratutto sono uno che crede moltissimo nell’etica della caccia. Tu Pietro invece, piuttosto da come rispondi, sembri uno che si rifiuta di pensare, riguardo a ciò che scrivo, ma sei uno dei tanti che ho già incontrato in altri blog che preferìrebbe mettermi un bavaglio. Il blog dei Grig e i suoi moderatori sono sembrate, fino adesso, persone molto civili e democratiche ed io continuerò ad esprimere il mio pensiero riguardo la caccia finché mi sarà concesso entro i limiti definiti dal blog, senza spendere uno spazio che non mi appartiene, commentando nè più nè meno di come fanno gli altri utenti.
e fai bene 😉
Stefano Deliperi
Io non contesto i tuoi pensieri se li tieni per te,ma cara mia,non ti puoi permettere di parlare di animali sgozzati sventrati e squartati in un blog confondendoli con una sardità che non ci appartiene senza renderti conto che ledi la sensibilità della gente.In una cosa concordo con tè che il rispetto degli animali deve esserci anche a tavola.
Pietro ma veramente vuoi che ti insegni che siamo e saremo sempre una terra dove la pastorizia e la nostra cultura agropastorale sarà la nostra mamma. Saremo una terra dove i caseifici, macellerie e pastorizia non moriranno mai, perché fanno parte di un popolo. Siamo la terra dove il rapporto uomo-animale è alla base di una cultura, del folklore, del Carnevale. Siamo la terra del Redentore, di Sant’Efisio, della Sartiglia, dei Mamuthones, dei Merdules, di uomini che si travestono da pecore. Siamo la terra dei maialetti arrosto con il mirto, di agnellie caprerti con i cardi; siamo la terra di quelli che mangiano lumache cozze e ricci, di quelli che “del maiale non si spreca niente”. Siamo quelli dove tutt’ora negli ovili quando viene sgozzato il maiale le donne con una ciotola raccolgono il sangue caldo fuori uscente dalla carotide recisa per preparare i dolci. Siamo la terra della treccia dell’agnello, de sa “trattalia”, della pecora bollita, de su “callu e crabittu” (caglio di capretto), “de su casu marzu” (formaggio con i vermi), dei “piedini di agnello”, delle “testine arrosto”. Siamo la terra del pecorino sardo. Se i caseifici e i pastori possiedono il latte è grazie al fatto che le pecore partoriscono gli agnelli e sono indotte a produrre il latte e gli agnelli vengono uccisi. Siamo la terra dove i cicli naturali, le stagioni, e quant’altro per gli uomini sono cicli vitali. Ti ho elencato tante cose e ce ne sarebbero da elencare tante altre. Quello che tu, o molti come te, non volete capire è che tutto ciò appartiene all’identità di un popolo sardo in sensu latu, e non mi riferisco a te o gli utenti dei Grig nello specifico, ma al “popolo sardo”. È una cultura tramandata con la lingua, con i dialetti ed è fatta di tradizioni che è tutt’oggi viva nei giovani perché sono mantenute vive grazie all’ausilio delle Pro loco, della politica, Dell’Europa, ma soprattutto grazie ai sardi. Al 90 % dei sardi tutto questo piace ed è talmente forte che ha resistito al progresso, alla globalizzazione e internet. La nostra cultura è questa e molti sono disposti a salvaguardarla. In tutto ciò si colloca il tema “caccia”, che è vivo e respira in questo tessuto sociale, in quanto anche se a voi sembra un attività rozza e ancestrale, nel nostro contesto trova un ampia giustificazione etica, in quanto risulta molto meno “brutale” di altre attività umane.
Bocca tua santa per cultura agro pastorale e pastorizia come mamma nella nostra terra,con caseifici e allevamenti sani,perchè lo sai che di sano c’è rimasto ben poco selvaggina compresa.Per essere veramente coerente con te stessa,perchè quando vai dal papa,non gli porti un pò di testine arrosto e visto che ci sei un pò di sangue caldo,sai quello appena uscito dalla carotide recisa.Ti consiglio di usare un termos,così arriva bello caldo e magari può usarlo nella funzione alla quale partecipereteinvece di farci dei dolci.Se proprio vuoi esprimere al massimo la tua sardità puoi portare un animale e sacrificarlo sull’altare e offrirlo ai partecipanti alla messa.Ciao M anuela A. Risci non me ne volere ma il mio dialogo termina qui.
Pietro io non so di chi tu stia parlando quando ti riferisci al mio nick name. So benissimo che di sano è rimasto ben poco, persino l’erba che mangiano le pecore, oltre che le verdure di cui penso che ingurgiti tu. Fatto sta, che uso una terminologia forte perché i concetti che esprimo sono forti. Bisogna chiamare le cose con il proprio nome. E quando parlo di sardità, cultura sarda, e tradizioni e parlo anche di scene cruente o per voi macabre come l’uccisione degli animali per preparare piatti tipici, non cerco di nascondere e/o di camuffare come ciò avvenga, tralasciando i particolari più brutti. Perché anche quelli fanno parte di quella cultura e con quelli si può ampiamente giustificare la caccia, che davanti a tutto ciò è assai lecita e morale. Ringrazia che non mi sia soffermato a farti il paragone tra la caccia grossa e la castrazione o l’uccisione del maiale. Non mi diverto a ledere la tua o la sensibilità degli altri utenti, ma non ha senso nascondere o far finta che queste realtà appartengono ai nuragici perché son balle. Per dimostrartelo basta che vai a visitare le migliaia di ovili in Sardegna, oppure tutti i centri rurali e non dove esistono sagre, folklore e quant’altro (ossia tutta la Sardegna). Concludo dicendoti, e non volermene perché non è una mancanza di rispetto nei tuoi confronti, che quando parlo io di Sardegna, tu sei un sardo che hai dato l’impressione di vergognarti di essere sardo. Forse vuoi una Sardegna e dei sardi (non te o gli utenti nello specifico, ma in senso lato) totalmente diversi da ciò che sono e saranno sempre in realtà. Ciao