Una chiatta arenata a Baia S. Reparata, rischio di inquinamento?
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha segnalato (16 settembre 2013) alla Guardia costiera – Delegazione di spiaggia di S. Teresa di Gallura l’avvenuto arenamento nella notte fra il 15 e il 16 settembre 2013 di una grande chiatta sulla spiaggia di Baia S. Reparata (S. Teresa di Gallura, OT).
Persone presenti sul posto hanno segnalato un forte odore di idrocarburi, c’è il rischio di inquinamento?
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto per conto GrIG)
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- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991 e s.m.i.)
- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
- normativa sul diritto all'informazione ambientale (decreto legislativo n. 195/2005)
- normativa nazionale sull'elettrosmog (legge n. 36/2001 e s.m.i.)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico a media-bassa frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
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- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
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aggiornamento:
notizie positive.
Il Comandante della Guardia costiera – Delegazione di spiaggia di S. Teresa di Gallura ha comunicato che “la Centrale Operativa della Capitaneria di Porto di La Maddalena sta seguendo la procedura di rimozione, comunque, è stato diffidato il Comandante del Rimorchiatore ad adottare urgentemente ogni misura atta ad eliminare gli effetti dannosi eventualmente già prodotti o potenziali ed a prevenire il pericolo di danno all’ambiente e di interessare altre unità/società abilitate al rimorchio in caso non fosse in grado di provvedere autonomamente al recupero”.
da L’Unione Sarda on line, 16 settembre 2013
Chiatta si arena davanti alla spiaggia. Alla deriva nella baia di Santa Reparata. (http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/09/16/chiatta_si_arena_davanti_alla_spiaggia_alla_deriva_nella_baia_di_santa_reparata-6-329729.html)
Una chiatta di settanta metri si è arenata davanti alla spiaggia di baia di Santa Reparata a Santa Teresa di Gallura.
Una lunga chiatta merci, che da venerdì sera sostava al largo delle coste del nord Sardegna, a causa del forte vento, è finita sugli scogli a Santa Reparata, nei pressi di Santa Teresa di Gallura (Olbia-Tempio). La chiatta, trainata da un rimorchiatore, era in navigazione dalla Turchia diretta in Francia. E’ arrivata sino a pochi passi alla spiaggia, arenandosi. Sull’incidente lanciano l’allarme gli ambientalisti. “Persone presenti sul posto hanno segnalato un forte odore di idrocarburi, c’è il rischio di inquinamento?”, si domanda Stefano Deliperi, portavoce associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico, mentre il capogruppo Fdi in Consiglio regionale, Matteo Sanna, tuona: “E’ un fatto gravissimo, occorre impedire alle imbarcazioni come questa di avvicinarsi così tanto alla costa. Proprio nel giorno in cui all’isola del Giglio la Costa Concordia viene spostata, oggi in Sardegna poteva succedere un grave danno. Per fortuna non è accaduto”.
da CagliariPad, 16 settembre 2013
Chiatta merci si arena a Santa Teresa di Gallura. (http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=4637)
Sull’incidente lanciano l’allarme gli ambientalisti. “Persone presenti sul posto hanno segnalato un forte odore di idrocarburi, c’è il rischio di inquinamento?”
Una lunga chiatta merci, che da venerdì sera sostava al largo delle coste del nord Sardegna, a
causa del forte vento, è finita sugli scogli a Santa Reparata, nei pressi di Santa Teresa di Gallura (Olbia-Tempio).
Sull’incidente lanciano l’allarme gli ambientalisti. “Persone presenti sul posto hanno segnalato un forte odore di idrocarburi, c’è il rischio di inquinamento?”, si domanda Stefano Deliperi, portavoce associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico, mentre il capogruppo Fdi in Consiglio regionale, Matteo Sanna, tuona: “E’ un fatto gravissimo, occorre impedire alle imbarcazioni come questa di avvicinarsi così tanto alla costa. Proprio nel giorno in cui all’isola del Giglio la Costa Concordia viene spostata, oggi in Sardegna poteva succedere un grave danno. Per fortuna non è accaduto”.
http://youtu.be/wbjeaaQeElk
da La Nuova Sardegna on line, 16 settembre 2013
Santa Teresa. chiatta si incaglia sugli scogli della spiaggia a Santa Reparata. (http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2013/09/16/news/santa-teresa-chiatta-merci-si-arena-sugli-scogli-della-spiaggia-a-santa-reparata-1.7755483)
La lunga chiatta merci era in navigazione dalla diretta in Francia trainata da un rimorchiatore. Sull’incidente è già scattato l’allarme degli ambientalisti: «Si deve impedire a imbarcazioni come queste di avvicinarsi troppo alla costa».
Una lunga chiatta merci, che da venerdì sera sostava al largo delle coste del nord Sardegna, a causa del forte vento, è finita sugli scogli a Santa Reparata, nei pressi di Santa Teresa di Gallura . La chiatta, trainata da un rimorchiatore, era in navigazione dalla Turchia diretta in Francia. È arrivata sino a pochi passi alla spiaggia, arenandosi. Sull’incidente lanciano l’allarme gli ambientalisti. «Persone presenti sul posto hanno segnalato un forte odore di idrocarburi, c’è il rischio di inquinamento?», si domanda Stefano Deliperi, portavoce associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico, mentre il capogruppo Fdi in Consiglio regionale, Matteo Sanna, tuona: «È un fatto gravissimo, occorre impedire alle imbarcazioni come questa di avvicinarsi così tanto alla costa. Proprio nel giorno in cui all’isola del Giglio la Costa Concordia viene spostata, oggi in Sardegna poteva succedere un grave danno. Per fortuna non è accaduto».
da Alguer.it, 16 settembre 2013
Per il Gruppo d´intervento giuridico ci potrebbe essere pericolo inquinamento. L´incidente a Santa Reparata, informata la Capitaneria di Porto di Olbia.
Chiatta sugli scogli per il vento. (http://notizie.alguer.it/n?id=62364)
OLBIA – Una lunga chiatta (72 metri di lunghezza, 11 di larghezza, con 2000 tonnelate di stazza) utilizzata per il trasporto merci, in navigazione dalla Turchia diretta in Francia, che da venerdì sera sostava al largo delle coste del nord Sardegna, probabilmente a causa del forte vento, è finita sugli scogli a Santa Reparata (nei pressi di Santa Teresa di Gallura, in provincia di Olbia-Tempio).
La chiatta, trainata da un rimorchiatore, è arrivata sino a pochi passi alla spiaggia, arenandosi. Sull’incidente lanciano l’allarme gli ambientalisti. «Persone presenti sul posto hanno segnalato un forte odore di idrocarburi, c’è il rischio di inquinamento?», si domanda Stefano Deliperi, portavoce dell’associazione Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, che ha segnalato alla Guardia costiera di olbia l’avvenuto arenamento nella notte fra il 15 e il 16 settembre.
Sull’incidente interviene anche il consigliere regionale Matteo Sanna: «È un fatto gravissimo – sottolinea – occorre impedire alle imbarcazioni come questa di avvicinarsi così tanto alla costa. Proprio nel giorno in cui all’isola del Giglio la Costa Concordia viene spostata, oggi in Sardegna poteva succedere un grave danno. Per fortuna non è accaduto».
Sul luogo dell’incidente è intervenuta la Capitaneria di Porto ed in considerazione anche del peggioramento delle condizioni meteomarine previste per i prossimi giorni, ha diffidato il Comandante e l’armatore del rimorchiatore, ad adottare ogni misura atta a recuperare il pontone ed a prevenire potenziali pericoli di danno all’ambiente, interessando eventualmente anche altre società abilitate al rimorchio qualora lo stesso non fosse in grado di provvedere autonomamente al recupero nel breve termine.
ne siamo proprio felici.
A.N.S.A., 16 settembre 2013
Chiatta s’arena davanti spiaggia Gallura. Capitaneria esclude rischio inquinamento. (http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sardegna/2013/09/16/Chiatta-arena-davanti-spiaggia-Gallura_9309408.html)
OLBIA, 16 SET – La Capitaneria di porto di La Maddalena esclude qualsiasi pericolo di inquinamento legato alla grande chiatta merci che si è arenata davanti alla spiaggia di Baia Santa Reparata, nel comune di Santa Teresa di Gallura.
Nonostante le sue imponenti dimensioni (72 metri di lunghezza, 11 di larghezza e un peso di 2.000 tonnellate), il pontone “Sirocco”, che è di nuova costruzione, non trasporta alcun tipo di carico dannoso per l’ambiente e nemmeno carburante, essendo al suo viaggio inaugurale.
da La Nuova Sardegna, 17 settembre 2013
Naufragio nelle Bocche. Santa Teresa, arenata chiatta di 72 metri. Il maestrale la strappa al rimorchiatore. Nessun inquinamento. (Giampiero Cocco)
SANTA TERESA. A tradire il “Sirocco”, un pontone lungo 72 metri per trasporti eccezionali destinato ad una azienda che opera nel porto francese di Fos Sur Mer, è stato il vento di maestrale che ha spinto il cargo, fortunatamente vuoto, sugli scogli e sulla spiaggia di Santa Reparata. Il temuto inquinamento dell’ecosistema marino del nord Sardegna e delle Bocche di Bonifacio è stato evitato per una fortunata serie di circostanze, non ultima quella che la chiatta, destinata al trasporto di liquidi e materiali di diverso genere, era completamente vuota. Il pontone era agganciato con due cime al rimorchiatore “Kaptan Teoman”, partito una settimana fa dai cantieri navali sul Bosforo e diretto, a bassa velocità, verso il sud della Francia. Nel pomeriggio di sabato il comandante del rimorchiatore, un turco originario di Istanbul, si è reso conto che i motori della sua imbarcazione non riuscivano a superare la forza del vento – un grecale che soffiava a 28 nodi – ed è andato a ridossarsi nella baia di Santa Reparata. Domenica il vento è girato a maestrale, e la frittata era fatta. Il rimorchiatore, rimasto all’ancora nonostante il mare agitato, durante la notta tra domenica e ieri ha perso il suo rimorchio e la lunga chiatta (fortunatamente vuota), è andata a schiantarsi con la poppa sugli scogli, mentre la prua si è arenata sulla spiaggia di Santa Reparata, a Capo Testa. Alle sette del mattino di ieri qualcuno ha notato quella sagoma che dalla spiaggia finiva sugli scogli di “La Colba” e ha lanciato l’allarme. I centralini della capitaneria di porto della Maddalena, polizia, carabinieri, vigili del fuoco sono diventati incandescenti, anche perche la segnalazione era terrificante. «Una nave si è schiantata sugli scogli». I controlli della guardia costiera e delle forze dell’ordine hanno fugato, nel giro di poche ore, ogni preoccupazione. A bordo del pontone non c’era nessuno e le capienti paratie laterali del natante, destinate ad essere riempite di liquidi di ogni genere (dall’acqua di mare ai derivati del petrolio) erano vuote. Il pontone, infatti, era in viaggio di trasferimento e al suo interno non era stata stipata neppure una goccia di carburante per alimentare i motori diesel di servizio, essendo la lunga chiatta sprovvista di propulsione propria. Scongiurato, per fortuna, il rischio inquinamento in una zona ad altissimo interesse naturalistico, ecologico e ambientale marino e terrestre, resta la paura per lo scampato pericolo. Se al posto della chiatta vuota ci fosse stata una bettolina carica di idrocarburi o altro genere di liquidi il danno sarebbe stato irreparabile per l’ecosistema della zona e l’intero ambiente marino di Capo Testa, l’ingresso ovest alle Bocche di Bonifacio. Il rimorchiatore che stava trasferendo il pontone a Fos Sur Mer, sul delta del Rodano (sud della Francia) ha tentato, ieri pomeriggio, di recuperare il carico perso: ogni manovra, però, è stata ostacolata dalle raffiche di maestrale sin quando non è intervenuta la direzione marittima del nord Sardegna, che ha inibito la compagnia turca “Me.de.is.ve.ti.” (armatrice del rimorchiatore) a proseguire nelle operazione di recupero, rimandando ogni tentativo a giovedì, quando le condizioni meteomarine saranno favorevoli e lo scafo, in particolar modo la carena del pontone, sarà stato ispezionato dai sub e da un tecnico che dovranno constatarne l’integrità. Ieri il maestrale soffiava a 35 nodi, oltre 70 chilomerti l’ora, e le onde, nella baia, superavano i tre metri d’altezza. Il “Kaptan Teoman” resterà all’ancora, nel mare agitato, in attesa di un secondo rimorchiatore in partenza dalla costa francese, mentre delucidazioni sull’incidente sono state chieste dalla capitaneria di porto al comandante del rimorchiatore, che dovrà spiegare i motivi per i quali il suo carico è naufragato sulla costa. Il pontone era destinato alla “Cft”, una compagnia leader in Francia nel settore dei trasporti fluviali e industriale. La società, che ha sede a Le Havre, ha il monopolio dei trasporti su tutta la rete francese dei corsi d’acqua navigabili. Il pontone finito sugli scogli di Santa Reparata era destinato ai servizi interni del porto di Fos, sul delta del Rodano. Sull’accaduto il direttore marittimo del nord Sardegna, Nunzio Martello, ha fatto aprire una indagine agli uomini della capitaneria di porto della Maddalena.
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Scogli e bufere, quanti incidenti nello stretto.
Il pericolo di quelle acque lo segnalava, nel I° secolo dopo Cristo, Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis Historia”, indicandole come Taphros (fossa) per le navi. Le Bocche di Bonifacio nel 1855 furono la tomba di 700 tra soldati e marinai imbarcati sulla fregata francese “Sèmillante”, nave che naufragò, nel mare in tempesta, schiantandosi sugli scogli di Lavezzi, versante corso dello stretto. Nel febbraio 1981 un cargo che batteva bandiera panamense inseguito, lungo tutto il Tirreno, delle navi della nostra marina militare venne affondato tra gli isolotti del Toro e della Pecora, sul versante Tirrenico delle Bocche. Il suo dichiarato carico di “granaglie” poteva inquinare quei fondali, ma le autorità francesi non disposero mai alcun controllo. Nel capodanno del 1993 il traghetto francese “Monte Stello”, con a bordo 70 persone tra equipaggio e passeggeri, si schiantò contro gli scogli di Barrettini. Tutti in salvo, compreso un cane lupo rimasto intrappolato nelle stive.
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Parisi tra i testimoni del naufragio, l’ex ministro in vacanza.
Testimone oculare del naufragio è stato l’ex ministro della Difesa, il sassarese Arturo Parisi (esponente di spicco del Pd), che a Baia Santa Reparata sta trascorrendo le vacanze con i familiari. «Proprio domenica, con alcuni amici marinai, commentavo e mi ponevo interrogativi sul fatto che quel piccolo rimorchiatore, al quale era attaccata la lunga chiatta, fosse inspiegabilmente all’ancora nella baia, nonostante il maestrale che imperversava. Ieri mattina la sorpresa, per tutti, me compreso». Come’è accaduto per la Costa Concordia, all’isola del Giglio, anche per il pontone “Sirocco” della compagnia francese di trasporti c’è stata la corsa, da parte di residenti e turisti, alla foto ricordo. A Santa Reparata, dopo che si è sparsa la voce del naufragio, hanno fatto tappa pulman di vacanzieri, gruppi di ciclisti, mamme con bimbi al seguito e perfino anziani pensionati che si sono fatti immortalare con alle spalle il pontone, una sorta di mezzo da sbarco con il portellone di prua pronto ad aprirsi. Le operazioni di recupero, così come sta accadendo al Giglio, ieri pomeriggio sono state seguite da centinaia di persone, che si sono assiepate lungo i tornanti che dalla strada di Capo Testa portano verso la località turistica. Con buona pace per i gestori del miniclub sulla spiaggia, che hanno chiuso i battenti al locale, per mancanza di clienti, pochi giorni fa.
da Sardinia Post, 17 settembre 2013
Santa Teresa, una chiatta-merci di 70 metri si arena nella spiaggia di Santa Reparata: allarme degli ambientalisti. (http://www.sardiniapost.it/cronaca/santa-teresa-una-chiatta-merci-di-70-metri-si-arena-nella-spiaggia-di-santa-reparata-allarme-degli-ambientalisti/)
Era in rada nel mare di Santa Teresa. Poi, per cause che non si conoscono, la chiatta merci si è spinta sino a pochi metri dalla riva.
Nella spiaggia di Santa Reparata è dovuto arrivare un rimorchiatore per riportare al largo quel bestione di settanta metri che si era fermato nel Nord Sardegna, ma era in navigazione dalla Turchia verso la Francia.
Trasporta merci non precisate, la chiatta. Per questa ragione è subito scattato l’allarme degli ambientalisti, visto che la baia di Santa Reparata è incanto della natura. Non fosse altro nella spiaggia si è subito diffuso un forte odore di carburante.
A prendere posizione è stato sia Stefano Deliperi, presidente del’asociazione verde Gip (Gruppo di intervento giuridico) che Matteo Sanna, consigliere regionale gallurese dei Fratelli D’Italia. Deliperi si è chiesto se per Santa Reparata esista adesso “un rischio inquinamento”. Sanna, invece, ha parlato “di fatto gravissimo, non è accettabile che una chiatta di così grandi dimensioni si avvicini fino alla costa. Probabilmente quanto successo con la Concordia non sembra bastare“.
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da Sardegna Blogosfere, 17 settembre 2013
Santa Teresa Gallura: Chiatta arenata nella Baia di Santa Reparata. (Daniele Puddu) (http://sardegna.blogosfere.it/2013/09/santa-teresa-gallura-chiatta-arenata-a-baia-santa-reparata.html)
Mentre l’Italia segue le operazioni di recupero della Costa Concordia, una chiatta che veniva trainata verso la Francia finisce sugli scogli della spiaggia di Santa Reparata presso Santa Teresa Gallura. Scopri adesso perchè…
Chiatta arenata a Santa Reparata: I casi del destino, mentre tutta Italia seguiva con il fiato sospeso le operazioni di raddrizzamento della Costa Concordia naufragata ormai 20 mesi fa presso l’isola del Giglio, una chiatta al suo viaggio inaugurale dalla Turchia verso la Francia, seppur trainata, si è arenata ieri presso la spiaggia di Santa Reparata, in territorio di Santa Teresa Gallura, probabilmente a causa del vento.
Scattato subito l’allarme, specie da parte degli ambientalisti come il Gruppo di intervento giuridico, giacché c’era chi in loco lamentava un odore di idrocarburi, si è poi scoperto che il pontone Sirocco (72 metri di lunghezza, 11 di larghezza e 2000 tonnelate di stazza) non portava alcun carico e nemmeno carburante.
Allarme rientrato quindi anche se la Capitaneria di Porto di La Maddalena, pur escludendo qualsiasi pericolo di inquinamento, ha diffidato il Comandante e l’armatore del rimorchiatore,ad adottare urgentemente ogni misura atta ad eliminare gli effetti dannosi eventualmente già prodotti o potenziali ed a prevenire il pericolo di danno all’ambiente e di interessare altre unità/società abilitate al rimorchio in caso non fosse in grado di provvedere autonomamente al recupero.
Rimane il problema dell’intenso traffico navale nelle Bocche di Bonifacio e nel canale tra Corsica e Sardegna, peraltro sferzato da forti venti, come rimane il problema delle navi che si avvicinano troppo alle coste sarde. In questo caso è andata bene, ma sarebbe bene cogliere l’occasione per una riflessione più approfondita sul tema.
da L’Unione Sarda, 17 settembre 2013
Santa Teresa. Bloccata a Santa Reparata, nessun pericolo per l’ambiente. Chiatta arenata in spiaggia. (http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20130917084724.pdf) Sganciata ieri nelle Bocche,recupero difficile. (Walkiria Bandinelli)
SANTA TERESA. La lunga chiatta merci è arenata a poche decine di metri dalla spiaggia di Santa Reparata, sorvegliata dagli uomini della Guardia costiera. Le condizioni meteo marine non ottimali impediscono le operazioni di recupero fino a giovedì. Il vento soffia sempre più forte, c’è il rischio che finisca sull’arenile.
L’ALLARME. L’allarme è scattato ieri mattina presto. Quando un residente del luogo, alle 7 e 10, ha chiamato la guardia costiera si è temuto il peggio. Il braccio di mare compreso nelle Bocche di Bonifacio costituisce un ponte di collegamento importante per i traffici commerciali. Su questa rotta navigano anche petroliere. La chiatta in secca era trainata dal rimorchiatore “Kaptan Teoman”, battente bandiera turca. Era diretto in Francia. Il comandante e l’armatore hanno raccontato alla guardia costiera che è stato un incidente, che sono stati costretti a sganciare il mezzo per le avverse condizioni meteo. Il mezzo rimorchiato, il pontone “Sirocco”, è di notevoli dimensioni: è lungo 72 metri e largo 11. Può trasportare 2 mila tonnellate di merce.
LA SITUAZIONE. Gli uomini della Capitaneria di Porto di La Maddalena continuano a monitorare la situazione. Ieri sono intervenuti via mare e via terra con il personale della delegazione di spiaggia di Santa Teresa. Ma per tutta la giornata è stato impossibile spostare il mezzo. Il tentativo, effettuato con lo stesso rimorchiatore, il Kaptan Teoman, che trainava la chiatta, è fallito. La società armatrice ha dato l’incarico ad una ditta francese specializzata in recuperi marittimi che ha già inviato un team di esperti in zona e sta contattando ditte private locali. Immediato l’allarme degli ambientalisti: «Persone presenti sul posto hanno segnalato un forte odore di idrocarburi, c’è il rischio di inquinamento?» si è domandato Stefano Deliperi, portavoce dell’associazione ecologista Gruppo di intervento giuridico. Nel pomeriggio dalla Guardia costiera sono giunte rassicurazioni: «Il mezzo è di nuova costruzione, non ha a bordo alcun tipo di carico dannoso per l’ambiente e nemmeno carburante, essendo di fatto al suo viaggio inaugurale. Si esclude qualsiasi forma di pericolo per l’ecosistema».
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da Videolina, 16 settembre 2013
A SANTA TERESA UNA CHIATTA DI 70 METRI SI ARENA IN SPIAGGIA: http://www.videolina.it/video/servizi/50744/a-santa-teresa-una-chiatta-di-70-metri-si-arena-in-spiaggia.html
da La Nuova Sardegna on line, 17 settembre 2013
Chiatta incagliata a Santa Teresa, slittano i tempi di recupero.
A causa delle forti raffiche di maestrale, che arrivano a 70 chilometri orari, l’imbarcazione potrebbe rimanere bloccata fino a venerdì nella baia di Santa Reparata: http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2013/09/17/news/chiatta-arenata-a-santa-teresa-slittano-i-tempi-di-recupero-1.7761017
da L’Unione Sarda on line, 19 settembre 2013
Chiatta arenata a S.Teresa di Gallura. A causa del maltempo rinviato recupero: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/09/19/chiatta_arenata_a_s_teresa_di_gallura_a_causa_del_maltempo_rinviato_recupero-6-330306.html
buona notizia 😛
da La Nuova Sardegna on line, 20 settembre 2013
Santa Teresa, chiatta portata via al primo tentativo.
Operazione riuscita senza problemi grazie al mare calmo. Dopo i controlli della Capitaneria, la Scirocco potrà essere trainata sino in Francia: http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2013/09/20/news/operazione-riuscita-rimossa-la-chiatta-dalla-spiaggia-di-santa-teresa-1.7778084
da La Nuova Sardegna, 21 novembre 2014
Bocche di Bonifacio a rischio, nuovo Sos da Corsica e Sardegna. (Serena Lullia): http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/103407__Bocche_di_Bonifacio_a_rischio_nuovo_Sos_da.pdf