La Sardegna al rogo.
Migliaia e migliaia di ettari in fumo.
Boschi, pascoli, altri animali. Uomini feriti, anche gravemente.
Dopo Golfo Aranci, è il turno di Laconi, di San Gregorio, di Ghilarza, di Nurallao, di Villagrande Strisaili…….
La Sardegna brucia e la colpa non è dei pochi Canadair disponibili.
Quanti boschi, quanti pascoli, quanti terreni sono stati ripuliti da stoppie e sterpaglie? Questo è il primo carburante per gli incendi.
La grandissima parte degli incendi è di origine dolosa.
E i criminali incendiari non vengono certo dal Giappone.
E’ fondamentale la prevenzione, anche l’intervento da parte di tutti noi. Alle prime avvisaglie d’incendio, chiamare il 1515 (Corpo forestale dello Stato e Corpo forestale e di vigilanza ambientale) o il 112 (Carabinieri) o il 113 (Polizia di Stato) o il 115 (Vigili del fuoco), senza perdere minuti preziosi.
Ma è fondamentale anche riferire agli Organi di polizia qualsiasi elemento, anche il più banale, che possa portare all’individuazione di chi appicca il fuoco. Sono dei criminali, sono dei potenziali assassini, non dimentichiamolo.
Dobbiamo reagire.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
A.N.S.A., 9 agosto 2013
Ottomila ettari bruciati in Sardegna. Giornata di tregua e scoppia polemica su carenza mezzi aerei.
CAGLIARI, 9 AGO – Il fuoco che ha trasformato per 48 ore la Sardegna in un inferno sembra aver allentato la morsa. Proseguono le operazioni di bonifica a Nurallao, nel cagliaritano, a Villagrande Strisaili, in Ogliastra, e a Laconi, nell’oristanese, dove in nottata sono rientrati a casa gli abitanti. Secondo una stima approssimata sono circa 8.000 gli ettari di bosco, macchia mediterranea e pascoli distrutti dalle fiamme. Nel frattempo scoppiano le polemiche sulla carenza di mezzi aerei
da La Nuova Sardegna on line, 9 agosto 2013
Incendi, 8mila ettari distrutti: al via le bonifiche. Alcuni focolai sono ancora attivi e si teme per l’arrivo del maestrale. Quattromila persone, di cui duemila sul campo, sono impegnate sul fronte del fuoco. Alcuni roghi sono di origine colposa, ma sono tanti quelli dolosi.
Gli incendi devastano la Sardegna, soccorsi in ritardo. I roghi visibili anche dal satellite. A Laconi le fiamme vicinissime alle case e gli aerei arrivano in ritardo. Il governatore Cappellacci duramente contestato dalla popolazione. Regione in pressing sul governo: per combattere gli incendi servono più mezzi aerei.
(foto J.I., S.D., archivio GrIG)
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- Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
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- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991 e s.m.i.)
- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
- normativa sul diritto all'informazione ambientale (decreto legislativo n. 195/2005)
- normativa nazionale sull'elettrosmog (legge n. 36/2001 e s.m.i.)
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- limiti all'inquinamento elettromagnetico a media-bassa frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- normativa nazionale sugli usi civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i.)
- regolamento attuativo in materia di usi civici (regio decreto n. 332/1928 e s.m.i.)
- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
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- legge quadro nazionale sul randagismo (legge n. 281/1991 e s.m.i.)
- normativa regionale su animali e anagrafe canina (l.r. Sardegna n. 21/1994)
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Però, l’intervista del comandante Delogu pubblicata su L’Unione, lascia una certa inquietudine: i boschi sono abituati agli incendi e se non si ripuliscono dal fogliame la colpa è degli ambientalisti che non vogliono si tocchi il cisto..a parte il fatto che la maggior parte degli incendi sono opera dell’uomo e non fanno parte del ciclo vitale naturale del bosco, a quel punto, per evitare generalizzazioni e per trasparenza, avrebbe dovuto dire quali sono “gli ambientalisti” così scellerati da non volere la pulitura, e poi mi pare che i forestali dovrebbero solo fare il proprio lavoro senza badare alle sciocchezze..bah.
da La Nuova Sardegna on line, 9 agosto 2013
Incendi, nuovo fronte di fuoco nel sud dell’isola.
Un Canadair e due elicotteri in azione per cercare di fermare le fiamme nella periferia di Villaputzu, nel Cagliaritano. I deputati del Pd chiedono al governo di intervenire e i sardisti chiedono che venga annullata l’esibizione delle Frecce tricolori in Ogliastra. (http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2013/08/09/news/incendi-nuovo-fronte-di-fuoco-nel-sud-dell-isola-1.7554112)
CAGLIARI. Nuovo fronte di fuoco nella periferia di Villaputzu, dove è in azione un Canadair e due elicotteri da Villasalto e Lanusei. Sul campo sono impegnati forestali, operai dell’ente foreste e volontari.
Gli ambientalisti. Non si placano le polemiche sull’esiguità dei mezzi aerei per fronteggiare gli incendi in Sardegna. A 48 ore dall’inferno di fuoco che ha mandato in fumo circa 8mila ettari e ha costretto un migliaio di persone ad abbandonare le proprie case, la politica sarda chiama nuovamente in causa il Governo. Mentre gli ambientalisti tuonano contro gli incendiari: «La Sardegna brucia e la colpa non è dei pochi Canadair disponibili – dicono i responsabili del Gruppo d’intervento giuridico, perché la grandissima parte degli incendi è di origine dolosa. E i criminali incendiari non vengono certo dal Giappone».
Gli indipendentisti. Il segretario del Partito Sardo d’Azione, Giovanni Colli, punta il dito contro l’esibizione delle Frecce tricolori, prevista per il prossimo 11 agosto in Ogliastra. E attacca: «l’evoluzione di svariati mezzi aerei e navali, proprio a ridosso di una catastrofe ambientale di queste proporzioni che i soli tre Canadair assegnati alla Sardegna non potevano certo essere in grado di fronteggiare, assume il sapore di una beffa triste e inopportuna». Non solo, l’evento, secondo i Quattro Mori, «rappresenta più di ogni altra parola il rapporto di lontananza e di indifferenza nei confronti della nostra Terra da parte di uno Stato che pare soltanto occupato ad autocelebrarsi». «Non è credibile l’alibi dei Governi italiani che non avrebbero le risorse finanziarie per tutelare la Sardegna dalle devastazioni degli incendi, quando queste sono disponibili e consistenti per sperperi di guerra, come l’acquisto degli F35 – sottolinea la consigliera regionale indipendentista di Sardigna Libera, Claudia Zuncheddu – La stessa irresponsabilità va ricercata in quelle politiche della Regione che in questi anni hanno permesso lo spopolamento del territorio e ha effettuato tagli ai finanziamenti ai comuni con i barracelli lasciati senza fondi e senza mezzi».
I parlamentari del Pd. «Purtroppo il disastro degli incendi era ampiamente previsto, ma il governo non è intervenuto, confermando il dimezzamento della flotta aerea antincendio e i tagli ai fondi per combattere i roghi». È quanto dichiarano i deputati del Partito Democratico Nicodemo Oliverio, Ernesto Magorno e Lorenza Bonaccorsi. «Si è avverata la triste profezia del capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli – spiegano – che da mesi ripete come la riduzione delle risorse e dei mezzi avrebbe reso impossibile la tutela dell’ambiente e della vita dei cittadini. La situazione era nota da tempo, il tema è stato posto anche in parlamento ma il governo è rimasto del tutto indifferente». «Dal Friuli alla Calabria, fino alla devastazione della Sardegna – concludono i deputati Pd – tutta l’Italia sta bruciando ma ancora non è stato preso nessun provvedimento per porre rimedio all’immobilismo degli ultimi mesi. Il governo intervenga con urgenza per queste ultime settimane di grande caldo prima che sia troppo tardi».
Cappellacci ( PDL) incontra il ministro della difesa ( fuoriuscito PDL ), ma non e’ sortita una dura presa di posizione del primo , per avere piu mezzi antincendio ,magari a scapito degli F35 che il secondo vuole a tutti i costi, tanto non li paga lui. Ecco cosa sortisce la stessa genia.
Sono immerso nel verde delle montagne svizzere (il rispetto della natura è insegnato a scuola e lo percepisci dovunque!)e dalla stampa apprendo che la nostra amata Sardegna brucia!! Ancora una volta mi chiedo perché non si riesce a contrastare un fenomeno che è ampiamente previsto.Le nuove tecnologie esistono per migliorare, non possono essere messe a disposizione per individuare i colpevoli e far capire che chi incendia un bosco è un assassino e che il danno che arreca alla comunità va ben oltre l’istintiva condanna momentanea che tutti proviamo sul momento?
So che presto arriverà settembre e la morsa del caldo calerà e così pure gli incendi e tutto sarà dimenticato in attesa di una nuova allerta per il 2014!
Che tristezza vivere in un mondo che non sa amare e preservare la natura e l’ambiente! Penso che noi sardi non ci meritiamo la Sardegna!!!
Beh,gli ambientalisti sono sempre stati usati come capro espiatorio dalle amministrazioni quando volevano bloccare quello che non gli conveniva.Peccato che la gente comune abbia sempre abboccato e che le speculazioni da reddito sommerso vadano sempre avanti nonostante le denunce
Mi scusi signor le is,ma se quei delinquenti,non censuratemi il termine ,non è improprio,della glencore multinazionale svizzera non ci avvelenassero il territorio in complicità con politici e controllori anche noi potremmo bearci di spazi incontaminati.A FORA SA RAZZA INQUINADORA
da La Nuova Sardegna on line, 10 agosto 2013
«Soli e indifesi in mezzo alle fiamme, lo Stato dov’era?»
Pochi Canadair (e in ritardo) contro gli incendi la Regione accusa il Governo. L’assessore Biancareddu: «Neanche l’ombra dell’elitanker promesso». (Silvia Sanna): http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2013/08/10/news/soli-e-indifesi-in-mezzo-alle-fiamme-lo-stato-dov-era-1.7558060
___________________________
da L’Unione Sarda on line, 10 agosto 2013
“Razzi incendiari per scatenare l’inferno”. Spunta un testimone, indaga la Forestale: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/08/09/l_isola_in_ginocchio_piange_lacrime_di_cenere_i_ritardi_dei_canadair_e_caccia_agli_incendiari-6-325065.html
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Roghi nell’Isola, il Maestrale fa paura. Presidiate le zone più a rischio: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/08/10/roghi_nell_isola_il_maestrale_fa_paura_presidiate_le_zone_pi_a_rischio-6-325223.html
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Nuovi roghi a Escalaplano e Castelsardo. Elicotteri impegnati nello spegnimento: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/08/10/nuovi_roghi_a_escalaplano_e_castelsardo_elicotteri_impegnati_nello_spegnimento-6-325252.html
L’ha ribloggato su Fabio Argiolas.
da L’Unione Sarda, 10 agosto 2013
LE REAZIONI. Associazioni e sindacati intervengono dopo i disastri. «I terreni vanno ripuliti». C’è chi chiede anche condanne per omicidio. (Paolo Carta)
SAN GREGORIO. «Sono incendi annunciati». Frase forte, arriva da Stefano Deliperi, presidente degli ambientalisti del Gruppo di Intervento giuridico, e si riferisce non solo alle condizioni di vento che si verificano in particolari giornate da allarme rosso, ma anche «al mondo che abita le campagne, dove c’è chi per uno sgarbo talvolta minimo è pronto a causare a tutti i sardi un danno ambientale enorme. Occorrerebbe che agli incendiari smascherati venga contestato il reato di tentato omicidio preterintenzionale o di omicidio volontario con dolo eventuale, nel caso chi spegne gli incendi poi perda la vita».
Servirebbe maggiore prevenzione, interviene anche il segretario regionale della Flai, Raffaele Lecca, «dall’Ente Foreste, che dispone di oltre seimila dipendenti, dal Corpo forestale Ambientale, dai Vigili del fuoco, dalle organizzazioni di volontariato, dalle Compagnie barracellari. Tutti questi soggetti vanno coordinati e impegnati nel rispetto di un piano di attività da aggiornare sistematicamente. E poi servono risorse economiche per l’attività di prevenzione. Invece nel bilancio regionale i finanziamenti per queste attività, o non esistono, oppure, come nel caso dell’Ente Foreste, sono insufficienti. Il personale è mal pagato, la maggior parte delle squadre sono composte da due o tre persone, i mezzi a disposizione sono pochi e inadeguati. Alcune migliaia di lavoratori, anche se non idonei alla lotta vera e propria potrebbero essere utilizzati per perlustrare del territorio, nei boschi e nelle campagne».Vincenzo Tiana, responsabile di Legambiente in Sardegna, è convinto che il Corpo forestale dell’Isola sia il più preparato dell’intera area del Mediterraneo: «Le carenze riguardano la prevenzione: tutti sapevamo che le piogge di quest’anno avevano fatto crescere tantissimo l’erba in campagna, che bisognava ripulire i terreni e il bordo strada. Le leggi e le ordinanze esistono, ma poi nessuno le fa rispettare».
da L’Unione Sarda on line, 11 agosto 2013
Il rogo a Laconi: individuati i piromani. San Gregorio, trovate micce incendiarie: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/08/11/il_rogo_a_laconi_individuati_i_piromani_san_gregorio_trovate_micce_incendiarie-6-325289.html
da La Nuova Sardegna, 11 agosto 2013
Gabrielli: «Mai promesso l’Elitanker». (http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2013/08/11/news/incendi-e-polemiche-gabrielli-mai-promesso-l-elitanker-1.7563357) Il responsabile della Protezione civile replica a Biancareddu. Le indagini sui roghi: privilegiata la pista dolosa.
Palomba (Idv): la vera guerra è contro il fuoco, gli F35 non servono. (Silvia Sanna)
CAGLIARI. «È sconcertante che in un momento così terribile il ministro della Difesa annunci che in Sardegna dal 2014 sarà addirittura aumentata la presenza militare per la sua posizione strategica». Lo afferma il segretario regionale dell’Idv, Federico Palomba, a proposito delle dichiarazioni di Mario Mauro nei giorni in cui l’isola ha vissuto i due giorni più terribili di quest’estate sul fronte incendi. «Il tragico bilancio di questi giorni di fuoco mette in luce con chiarezza le responsabilità del Governo nei confronti della Sardegna. Purtroppo i parlamentari sardi di diversi schieramenti hanno assecondato la volontà nazionale di dare la priorità agli investimenti per la difesa con l’acquisto dei costosissimi F35 a scapito della sicurezza interna e dell’acquisto di mezzi ben più utili come quelli antincendio, quali i Canadair e gli elicotteri Elitanker. Anche sul fronte dei roghi siamo in guerra».
SASSARI. Poco più di un anno fa, era il 19 luglio, aveva annunciato che l’estate 2013 sarebbe stata molto più difficile delle precedenti a causa della spending review che avrebbe dimezzato i fondi destinati alla lotta agli incendi. Il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, quel giorno era a San Teodoro per vedere con i suoi occhi il disastro provocato da un rogo. E lì aveva predetto quello che sta accadendo in questi giorni, nell’isola come in molte altre regioni italiane: «L’anno prossimo avremo a disposizione per l’intero territorio nazionale solo 14 Canadair rispetto agli attuali 19, e sarà arduo scegliere le basi sui quali dislocarle». La Sardegna due mesi fa, dopo una lunga trattativa, ne ha ottenuto 2, entrambi di stanza a Olbia: nel 2012 i Canadair invece erano 3, e a lottare contro i roghi c’era anche un Elitanker, assente quest’anno. Botta e risposta. Franco Gabrielli, rispondendo all’assessore regionale all’Ambiente Andrea Biancareddu, dice di non avere mai promesso che l’Elitanker sarebbe arrivato. «Nel corso di interlocuzioni con esponenti della Regione Sardegna ho parlato e scritto – spiega Gabrielli – esclusivamente della possibilità di fare rimanere sull’isola 2 Canadair, un grande sforzo considerata la riduzione dei velivoli della flotta statale. Di certo non ho mai promesso alcun Elitanker per il semplice motivo che il contratto che consente l’utilizzo di questi mezzi aerei è stato chiuso solo qualche settimana fa, prevedendo l’impiego, su tutto il territorio nazionale, di soli due mezzi e con limitazioni orarie». Il numero 1 della Protezione civile va avanti ricordando l’episodio di un anno fa quando «per primo avevo cercato di accendere i riflettori sui problemi che con ogni probabilità avremmo vissuto durante questa campagna antincendi, nodi che in queste settimane stanno tristemente venendo al pettine». Poi la stoccata: «Conosco i limiti della mia persona e della struttura che dirigo ma rivendico una serietà che non sempre riscontro nei miei interlocutori». L’assessore Biancareddu proprio ieri aveva parlato di un accordo disatteso da parte di Franco Gabrielli, “l’Elitanker che ha promesso due mesi fa non è mai arrivato”, e l’invio del mezzo aereo nell’isola da parte della Protezione civile era stato annunciato dal responsabile dell’Ambiente anche il 20 giugno a Cagliari, in occasione della presentazione della campagna regionale antincendi. Nuovi roghi. Anche ieri, complice il vento di maestrale, nell’isola sono scoppiati alcuni roghi. Dopo alcune ore di lavoro le fiamme sono state fermate a Escalaplano dalle squadre del Corpo forestale e dai vigili del fuoco. Dal cielo è arrivato l’aiuto di due elicotteri regionali. Nel pomeriggio un altro incendio è divampato a Castelsardo, lungo la strada a scorrimento veloce alle spalle della frazione di Lu Bagnu: anche in questo è caso è stato necessario l’intervento di un elicottero. Incendi dolosi. Tutte le ipotesi sono vagliate, ma la pista privilegiata è quella dolosa. Gli specialisti del Corpo forestale che seguono le indagini, hanno sentito decine di persone e stanno valutando tutte le testimonianze e analizzando ogni traccia trovata sui terreni andati a fuoco. Al setaccio le aree percorse dai roghi a Laconi, il Comune più colpito nelle due giornate infernali di mercoledì e giovedì, ma anche a Sinnai, Serrenti, Furtei e San Gregorio. L’emergenza. Le associazioni dei consumatori Adoc e Adiconsum annunciano che si costituiranno parte civile nei confronti di eventuali responsabili degli incendi. Coldiretti di Nuoro e Ogliastra chiedono invece lo stato di calamità naturale per le imprese agricole del Sarcidano. Non solo: l’associazione chiede anche di rivedere la legge che prevede il divieto di pascolamento dei terreni bruciati per i 10 anni successivi al rogo.
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Ghilarza, l’area Sic ridotta in cenere. Devastato l’80 per cento dell’agro, aziende in ginocchio. Gravi danni anche a Samugheo. (Maria Antonietta Cossu)
GHILARZA. È un paesaggio lunare quello che nel volgere di poche ore si è sostituito a una vasta distesa di pascoli, sugherete, oliveti e macchia mediterranea. Un disastro ambientale che in Comune ha già fatto scattare le procedure per ottenere il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Le proporzioni della catastrofe ancora non si conoscono nel dettaglio ma è assodato che l’incendio abbia devastato l’80% dell’agro di Ghilarza incenerendo persino l’area Sic. Per misurare l’entità dei danni, anche ai fini di un intervento di rimboschimento, saranno raccolte le segnalazioni dei cittadini, che potranno depositare una breve relazione sul valore e sulla tipologia dei beni danneggiati in un’urna disponibile da domani in municipio. E mentre la rilevazione delle perdite economiche e delle ferite riportate dal territorio prosegue, s’inaspriscono i toni della polemica sulla gestione dell’emergenza. «I mezzi e gli uomini impiegati a terra hanno lavorato moltissimo e fatto tutto ciò che potevano per contrastare l’avanzata delle fiamme – dice il sindaco Stefano Licheri – ma in una situazione eccezionale è impossibile arrestare il fronte del fuoco se non con l’ impiego dei Canadair e per Ghilarza ce ne sarebbero voluti non uno ma tre, e dieci di stanza in Sardegna». L’indignazione del primo cittadino nasce anche dal trattamento che a suo dire le istituzioni avrebbero riservato al paese: «Siamo in una situazione drammatica, con un ferito grave e danni ingentissimi alle aziende e all’ambiente e non abbiamo ricevuto solidarietà né dalla Regione, né dalla Provincia», dice Licheri. Un primo bollettino riporta perdite economiche per almeno una cinquantina di imprese agrozootecniche, il colpo di grazia per un settore già in crisi. «Gli allevatori di Ghilarza sono letteralmente in ginocchio – dice Bachisio Medde, responsabile del servizio territoriale Guilcier-Barigadu della Coldiretti –. S’investe troppo poco nella prevenzione degli incendi e invece sarebbe opportuno che tutte le istituzioni riservassero più attenzione e più risorse alla salvaguardia ambientale». Sull’altra sponda del lago c’è un’altra comunità che si lecca le ferite. A Samugheo è pesante il bilancio dei danni provocati dal rogo partito dal versante sud-occidentale di Paule Luturru. In poche ore sono bruciati più di 120 ettari di bosco, pascoli, uliveti secolari; un gregge di 120 capi è stato arso vivo, un fienile distrutto. Da Fenosu si sono levati in volo due elicotteri . «È uno degli incendi più vasti degli ultimi dieci anni – afferma il sindaco Antonello Demelas –, non saremmo riusciti a circoscrivere i danni senza lo sforzo immane di forestale, barracelli, ente foreste, carabinieri e l’encomiabile collaborazione di tutta la popolazione». La giunta samughese verificherà le condizioni per dichiarare lo stato di calamità, una possibilità che sta valutando anche il Comune di Boroneddu.
storia vecchia.
da L’Unione Sarda, 12 agosto 2013
La Procura indaga sui rilevatori degli incendi. L’inchiesta: acquistati e mai entrati in funzione. (Maria Francesca Chiappe): http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/08/12/la_procura_indaga_sui_rilevatori_degli_incendi_l_inchiesta_acquistati_e_mai_entrati_in_funzione-6-325355.html
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«Rilevatori utili,mai usati». I due tecnici di una ditta sarda che installò le centraline accusano la Regione: «Negli uffici c’era chi temeva che servissero per il controllo del personale»: http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_82_20130812085242.pdf
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Centraline, inchiesta per falso. Il magistrato di Cagliari Gaetano Porcu ha aperto un fascicolo sui collaudi dei rilevatori termici acquistati dalla Regione per la lotta contro i roghi estivi: http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_82_20130812085613.pdf
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Il primo impianto nel 1986 a Lanusei: http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_82_20130812085652.pdf
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Postazioni periferiche e centri operativi: http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_82_20130812085744.pdf
da La Nuova Sardegna, 13 agosto 2013
Roghi, Letta trova i fondi per i Canadair. Annunciata la vendita di tre aerei di Stato: 50 milioni andranno alla Protezione civile. Reazioni nell’isola: «Era ora». (Silvia Sanna): http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2013/08/13/news/roghi-letta-trova-i-fondi-per-i-canadair-1.7570368
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da L’Unione Sarda, 13 agosto 2013
La Corte dei conti sedici anni fa: “Le centraline? Un flop contro i roghi”. Prosegue l’inchiesta penale sul sistema di rilevamento dei fuochi. (Maria Francesaca Chiappe): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_82_20130813082537.pdf
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Canadair, mossa di Letta. Il premier: «Tre aerei di Stato in vendita,tagli ai viaggi ministeriali. I 50 milioni risparmiati saranno assegnati alla Protezione civile»: http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_82_20130813082250.pdf
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Reazioni. Nessuno esulta.Diana (Pd): basta F35, difendano i boschi.
«Ok,ma il danno è fatto». Biancareddu:riconosciute le nostre ragioni. (Lorenzo Piras): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_82_20130813082333.pdf
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Soccorso con 15 velivoli. Solo due nell’Isola: http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_82_20130813082431.pdf
da L’Unione Sarda on line, 13 agosto 2013
Ancora roghi a Sassari, Cagliari e Ilbono. In azione cinque elicotteri della Regione: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/08/13/ancora_roghi_a_sassari_cagliari_e_ilbono_in_azione_cinque_elicotteri_della_regione-6-325514.html
da L’Unione Sarda, 14 agosto 2013
La polemica. Dopo lo stop alle centraline di rilevamento dei roghi e l’inchiesta per falso
L’attacco diTeletron sul nuovo appalto. (Maria Francesca Chiappe): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_82_20130814085013.pdf
da L’Unione Sarda on line, 14 agosto 2013
Roghi nell’Isola, elicotteri e Canadair al lavoro. Fiamme nelle campagne di Iglesias e Siniscola: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/08/14/incendi_a_iglesias_e_siniscola_elicotteri_e_canadair_al_lavoro-6-325588.html
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Poetto, fuoco dietro l’ospedale Marino. Pronto intervento dei vigili, pochi danni: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/08/14/poetto_rogo_dietro_l_ospedale_marino_pronto_intervento_dei_vigili_pochi_danni-6-325593.html
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da CagliariPad, 14 agosto 2013
Roghi a Samugheo, Allai e Villa Sant’Antonio: tre denunce.
Un allevatore 52enne è accusato di aver appiccato l’incendio del 14 giugno scorso nelle campagne di Samugheo. Devono rispondere di incendio colposo un giovane operaio e un pensionato: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=4370
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da Sardinia Post, 14 agosto 2013
Roghi a Samugheo, Allai e Villa S.Antonio: tre denunciati: http://www.sardiniapost.it/cronaca/roghi-a-samugheo-allai-e-villa-s-antonio-tre-denunciati/
da Casteddu online, 15 agosto 2013
Ferragosto di fuoco: non cessano le fiamme a Cagliari e hinterland: http://www.castedduonline.it/ferragosto-fuoco-non-cessano-fiamme-cagliari-hinterland
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da Sardinia Post, 15 agosto 2013
Cagliari, fiamme a Molentargius, la “casa” dei fenicotteri rosa: http://www.sardiniapost.it/cronaca/cagliari-fiamme-a-molentargius-la-casa-dei-fenicotteri-rosa/
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da La Nuova Sardegna, 15 agosto 2013
FIAMME A SINISCOLA, IGLESIAS E A MOLENTARGIUS. L’isola brucia ancora, tre denunce per i roghi.
CAGLIARI La tregua è durata pochissimo. Ieri, complice il vento di maestrale, la Sardegna ha ripreso a bruciare, nel Nuorese, a Iglesias e in diverse zone del Cagliaritano. Intanto potrebbero essere a una svolta le indagini sull’autore dei roghi che hanno devastato il territorio di Laconi la settimana scorsa. Tre denunciati, per episodi precedenti, nell’Oristanese. Nuovi roghi. Quattro elicotteri della flotta regionale e due Canadair hanno lavorato a partire dalla tarda mattinata a Siniscola e ad Iglesias. L’incendio di Siniscola ha interessato macchia mediterranea e pascoli nelle campagne ai confini con Irgoli e le fiamme hanno lambito pericolosamente la zona industriale. Proprio per questa ragione la Protezione civile, oltre ad aver fatto intervenire due elicotteri, ha richiesto l’arrivo di un Canadair. Mentre il rogo di Iglesias, nelle campagne di Bellicai, scoppiato dopo le 14, ha devastato un vasto bosco mandando in cenere un’ingente quantità di ettari. Sul posto tre mezzi aerei, supportati da terra vdai vigili del fuoco, dagli uomini del Corpo forestale, dell’Ente foreste e da numerosi volontari. Alle 19, mentre il rogo era ancora in corso a Siniscola e a Iglesias erano iniziate le operazioni di bonifica, un altro rogo è scoppiato a Uta, 20 chilometri da Cagliar. Alle 21 fiamme tra Cagliari e Quartu: distrutti due ettari del parco di Molentargius, tra il capoluogo e Quartu. Due ore dopo, nuovo allarme ancora a Quartu, in località Is Pardinas: a fuoco un vivaio di palme. Indagini e denunce. Ieri a Laconi il consiglio comunale si è riunito all’aperto, in piazza Manconi. Il sindaco Paolo Pisu ha confermato la volontà dell’amministrazione di costituirsi parte civile non solo contro i piromani ma anche contro chiunque, ad ogni livello istituzionale (Stato-Regione) abbia avuto responsabilità nella fase delle operazioni di spegnimento. Sul fronte delle indagini, gli inquirenti mantengono il riserbo ma una delle piste battute sarebbe quella della caccia: il fuoco potrebbe essere stata la vendetta in seguita a problemi nell’ambiente venatorio. Le indagini sono concentrate tra il territorio di Isili e Nurallao, la zona da dove è partito il rogo che ha mandato in fumo una buona fetta del patrimonio boschivo di Laconi e lambito minacciosamente il parco Aymerich. Sempre nell’Oristanese, tre persone sono state denunciate a Samugheo e Allai per altrettanti incendi. A Samugheo un allevatore di 52 anni sarebbe il responsabile del rogo doloso scoppiato il 14 giugno in località “Scadduri”. Ad Allai, invece, un pensionato e un operaio avrebbero provocato due distinti incendi colposi scoppiati nelle campagne di Villa Sant’Antonio e in quelle di Laconi.
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Laconi parte civile per gli incendi Autori, svolta vicina. Il sindaco Pisu: agiremo anche per i ritardi negli interventi. Al conto attivato dal Comune arrivano donazioni dall’estero. (Ivana Fulghesu)
LACONI. Per la comunità laconese ieri è stato il giorno della riflessione e del confronto sugli eventi dei giorni del fuoco. Il ricordo delle due terribili e interminabili giornate è ancora vivo e l’amministrazione comunale, su sollecitazione anche dei gruppi di minoranza, ha deciso di battere il ferro a caldo per rincorrere una verità, difficile da trovare, sui tragici eventi. Riunione pubblica, dunque, per il Consiglio Comunale, convocata non nella sede istituzionale, ma all’aperto nell’emiciclo di Piazza Marconi, luogo di ritrovo storico per i laconesi in tutte le circostanze importanti, come lo è stato anche nella notte del 7 agosto scorso. Il sindaco Paolo Pisu ha minuziosamente rievocato, minuto dopo minuto, quei tragici momenti e ha posto l’accento soprattutto sulla grande risposta di abnegazione, compostezza e dignità della popolazione di Laconi, posta improvvisamente di fronte al grave pericolo per l’incolumità personale. All’invito a partecipare all’assemblea hanno risposto tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza, i rappresentanti di tutti gli organi che hanno partecipato alle operazioni e i Sindaci della zona. L’attenzione è ora rivolta all’individuazione dei responsabili, di coloro i quali hanno compiuto un simile scempio. La gente chiede che i colpevoli paghino con pene adeguate. Sulle indagini si mantiene, per il momento, il massimo riserbo, ma la verità sembra essere ormai vicina. Accertata la natura dolosa del rogo, voci insistenti, che non trovano conferma da parte degli inquirenti, riferiscono tra le diverse piste seguite anche possibili rivalse in ambiente di caccia. Le indagini si concentrano tra il territorio di Isili e Nurallao, zona dalla quale è partito l’incendio costato caro ai boschi di Laconi. Sul problema delle responsabilità c’è anche l’aspetto dei ritardi nei soccorsi, di un apparato che non ha funzionato come avrebbe dovuto e del fatto che il paese è stato lasciato per un ampio lasso di tempo, in momenti particolarmente cruciali, senza soccorso da parte dei mezzi aerei. «Chiunque abbia responsabilità dovrà risponderne» ha precisato il sindaco Paolo Pisu che ha anche dichiarato la volontà di istituire una commissione per studiare la possibilità che il Comune si costituisca parte civile, non solo contro i piromani, ma contro chiunque, a qualsiasi livello di Stato e Regione, abbia avuto responsabilità. Intanto è confortante la risposta della gente alle iniziative di solidarietà; grazie all’attivazione di un conto corrente, arrivano le prime donazioni provenienti dall’Italia e dall’estero, da Londra come dalla Germania, in particolare dagli emigrati sardi che portano nel cuore il paese e l’isola. Le donazioni vanno appoggiate sul conto postale 11977089 intestato al Comune di Laconi – servizio di tesoreria (causale fondo solidarietà incendio Laconi) o con un bonifico sul conto 11740 intestato al Comune – servizio tesoreria, Iban IT 62 d 01015 86651000000011740. Anche un gruppo di artisti, si sta attivando per organizzare delle manifestazioni, da tenersi probabilmente a fine mese, finalizzate alla raccolta fondi. Solidarietà è giunta anche da parte dell’attore comico Max Pisu, mentre continua la raccolta di fieno giunto da diversi paesi dell’Isola, che serve per le aziende agricole, ma anche per le centinaia di cavallini del Sarcidano che vivono allo stato brado proprio nella zona più colpita dal fuoco.
da Sassari Notizie, 16 agosto 2013
Più di un milione di ettari in fumo. L’isola ai primi posti per gli incendi. I dati nazionali sono invece in controtendenza: http://www.sassarinotizie.com/articolo-18900-piu_di_un_milione_di_ettari_in_fumo_l_isola_ai_primi_posti_per_gli_incendi.aspx
da L’Unione Sarda on line, 3 settembre 2013
Incendio a Golfo Aranci del 24 giugno. La Forestale ha arrestato un piromane. Il rogo aveva distrutto 500 ettari tra Monte Ruju e Capo Figari: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/09/03/incendio_a_golfo_aranci_del_24_giugno_la_forestale_ha_arrestato_un_piromane-6-327973.html
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da Sardinia Post, 3 settembre 2013
Arrestata una persona dalla Forestale per il rogo a Golfo Aranci: http://www.sardiniapost.it/cronaca/arrestata-una-persona-dalla-forestale-per-il-rogo-a-golfo-aranci/