Continuano a costruire e compaiono nuovi picchetti sulle dune di Badesi.
Comprensibili i martellanti messaggi pubblicitari, anche sui più frequentati siti web nazionali. Bisogna proprio affrettarsi: “una casa davvero sulla spiaggia” è praticamente impossibile da realizzare, oggi, in Sardegna.
Non a Badesi (OT), però, dove i cantieri a ridosso delle dune vedono ancora colare cemento e mattoni.
Non solo: nei giorni scorsi è comparso un nuovo picchetto da cantiere fra i ginepri, sulle dune.
Esposti, istanze, ricorsi, interrogazioni parlamentari, azioni di associazioni ecologiste, deputati europei, senatori, consiglieri regionali, deputati nazionali verso Commissione europea, Ministero dell’ambiente, Regione autonoma della Sardegna e qualsiasi altra amministrazione pubblica competente: ma quel cantiere che incombe sulle dune di Badesi è legittimamente autorizzato o no?
Di sicuro non è stata svolta la preventiva e vincolante procedura di verifica di assoggettabilità, ma il competente Servizio regionale S.A.V.I., dopo un anno e mezzo dall’averlo accertato, nulla risulta aver fatto di risolutivo.
E’ solo una delle tante speculazioni immobiliari lungo le coste sarde, ma difficilmente si vedono sferragliare le ruspe sulla sabbia e, curiosamente, non si riesce proprio a sapere se quel cantiere sia stato autorizzato legittimamente o no.
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra hanno, quindi, inoltrato (29 luglio 2013) una nuova richiesta di informazioni ambientali e di opportuni interventi al Ministero dell’ambiente, al Ministero per i beni e le attività culturali, alla Direzione regionale per i beni culturali e il paesaggio, alla Direzione regionale della pianificazione urbanistica e della vigilanza edilizia, al Servizio regionale tutela paesaggistica, alla Soprintendenza per i beni ambientali di Sassari, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale, informando, per gli aspetti di competenza, la Commissione europea e le Procure della Repubblica presso i Tribunali di Tempio Pausania e di Cagliari.
Le ruspe avanzano, dune e ginepri non possono aspettare.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra
(pubblicità immobiliare, foto per conto GrIG)
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- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
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- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
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certo che il comune di Badesi se la gioca alla grande con il bolognese del SUV di qualche giorno fa per il titolo del famoso premio “cafone d’oro” che si faceva qualche anno fa. O se non rientra nei parametri di premiazione, io una menzione speciale gliela darei…
Tra l’altro, in un’ottica puramente economica, chi è che non è in grado di capire che la forza della Sardegna è nell’essere selvaggia? Nel fatto che devi attraversare dune, ginepri, macchia, pinete, sentieri o quel che Dio ci ha messo, prima di arrivare in spiaggia?
Come possono trasformare tutto quanto in un’unico parco giochi?
Che dire..c’è da rimanere senza parole. Si pensava che simili distruzioni ambientali fossero un brutto ricordo del passato e che nell’attuale quadro normativo risultassero del tutto irrealizzabili.
Ma evidentemente il mistero che avvolge questa edificazione sul cordone dunale (!!!) dev’essere molto profondo, dato che non pare rivenire nessun percorso “giuridico” che possa consentire una tale devastazione.
Basta osservare le aerofotogrammetrie: le aree interessate sono assolutamente non urbanizzate e collocate ben al di dentro della fascia dei 300 metri dalla battigia. Questa fascia è sottoposta al vincolo di tutela integrale almeno dal 1993 e dunque qualunque piano di lottizzazione che avesse previsto l’edificazione in quei terreni dovrebbe essere manifestamente illegittimo. Almeno che la stipula non fosse antecedente. Ma in quel caso sarebbe decaduto per il superamento del limite decennale di validità e data l’assenza di urbanizzazione, nei comparti interessati dallo scempio di questi mesi non si potrebbe tirar su neppure un muretto.
E allora c’è davvero da chiedersi perché vengono occultate tanto tenacemente le carte che consentirebbero di svelare questo mistero urbanistico e perché la Regione, pur avendo individuato un motivo di evidente illegittimità non intervenga con i suoi poteri sostitutivi per bloccare i lavori.
da Sardinia Post, 29 luglio 2013
La denuncia degli ambientalisti: “Continuano a costruire sulle dune di Badesi”. (http://www.sardiniapost.it/cronaca/la-denuncia-degli-ambientalisti-continuano-a-costruire-sulle-dune-di-badesi/)
“Continuano a costruire e compaiono nuovi picchetti sulle dune di Badesi”. La denuncia è affidata ad una nota congiunta firmata dalle associazioni ambientaliste Gruppo d’intervento giuridico e Amici della terra. “A Badesi i cantieri a ridosso delle dune vedono ancora colare cemento e mattoni“, affermano le associazioni, che chiosano: “Comprensibili i martellanti messaggi pubblicitari, anche sui più frequentati siti web nazionali. Bisogna proprio affrettarsi: “una casa davvero sulla spiaggia” è praticamente impossibile da realizzare, oggi, in Sardegna. Non a Badesi. Non solo: nei giorni scorsi è comparso un nuovo picchetto da cantiere fra i ginepri“.
“Esposti, istanze, ricorsi, interrogazioni parlamentari, azioni di associazioni ecologiste, deputati europei, senatori, consiglieri regionali, deputati nazionali verso Commissione europea, Ministero dell’ambiente, Regione autonoma della Sardegna e qualsiasi altra amministrazione pubblica competente: ma quel cantiere che incombe sulle dune di Badesi è legittimamente autorizzato o no?“, proseguono gli ambientalisti. “Di sicuro non è stata svolta la preventiva e vincolante procedura di verifica di assoggettabilità, ma il competente Servizio regionale S.A.V.I., dopo un anno e mezzo dall’averlo accertato, nulla risulta aver fatto di risolutivo. E’ solo una delle tante speculazioni immobiliari lungo le coste sarde, ma difficilmente si vedono sferragliare le ruspe sulla sabbia e, curiosamente, non si riesce proprio a sapere se quel cantiere sia stato autorizzato legittimamente o no”.
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra hanno inoltrato (29 luglio 2013) una nuova richiesta di informazioni ambientali e di opportuni interventi al Ministero dell’ambiente, al Ministero per i beni e le attività culturali, alla Direzione regionale per i beni culturali e il paesaggio, alla Direzione regionale della pianificazione urbanistica e della vigilanza edilizia, al Servizio regionale tutela paesaggistica, alla Soprintendenza per i beni ambientali di Sassari, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale, informando, per gli aspetti di competenza, la Commissione europea e le Procure della Repubblica presso i Tribunali di Tempio Pausania e di Cagliari.
Ma se hanno già venduto gli appartamenti, quest’ultimi potrebbero essere sequestrati ai nuovi proprietari?
L’ha ribloggato su Fabio Argiolas.
chissà se hanno visto che stavano costruendo lì vicino…..
da Libero, 27 agosto 2013
COPPIA DI FERRAGOSTO. Travaglio e Ingroia inseparabili anti-Cav insieme pure in vacanza.
Il giornalista manettaro e l’ex toga in un lussuoso hotel sul golfo dell’Asinara, in Sardegna. (Leonardo Piccini) (http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/1300406/Travaglio-e-Ingroia–inseparabili-anti-Cav–insieme-pure-in-vacanza.html)
Ci sono coppie ben assortite, di quelle che vanno d’amore e d’accordo anche in vacanza, quando magari sei tentato a rompere con la solita monotonia e la routine quotidiana, e a concederti un po’ di tregua, magari uno da una parte, l’altro dall’altra. Ma qui si sta parlando di una coppia molto affiatata, di quelle che non litigano mai, abituata a condividere gli stessi ritmi e gli stessi interessi. E così anche quest’anno, torna la premiata coppia Marco Travaglio-Antonio Ingroia. I nostri, hanno deciso di ritrovarsi sotto l’ombrellone e di trascorrere insieme il periodo di vacanze di Ferragosto, presso Le Dune Resort & SPA, in un quattro stelle Superior, nelle splendide acque del Golfo dell’Asinara, in Sardegna.
Un complesso immerso in un parco di 280.000 mq, sulla costa di Badesi Marina, un paesaggio tutto dune e ripiani tra ginepri secolari e macchia mediterranea. Del resto la coppia Travaglio-Ingroia, rinnova una tradizione che dura ormai da anni: il loro legame non si è incrinato nemmeno dopo la scoperta del caso Giuseppe Ciuro, dal nome dell’intraprendente maresciallo della Dia che andava in vacanza assieme al magistrato palermitano titolare di delicatissime inchieste e al corrivo opinionista. Peccato sia stato condannato a 4 anni e 8 mesi, perché era la talpa che vendeva i segreti della Direzione Distrettuale Antimafia a personaggi poco raccomandabili.
Comunque, anche quest’anno, due giorni dopo l’arrivo di Marco Travaglio con moglie e figli al seguito, ecco arrivare in modo molto discreto, l’ex pm di Palermo in compagnia della moglie: appuntamento alla Marina di Badesi, un bel posto non c’è che dire, spiagge dorate e la vista che si perde nelle acque azzurre e trasparenti, il mare sardo che abbraccia quello corso.
Giornalista ed ex pm, scelgono la più esclusiva delle residenze a disposizione degli ospiti: «La Duna Bianca», lontano dalle altre strutture del resort, un luogo appartato definito dalla brochure, «una personale terrazza sul mare», giusto a pochi metri dalla spiaggia privata per meglio assaporare il fascino degli splendidi tramonti, vivendo «i profumi e la brezza del mare». I nostri hanno scelto bene visto che le 16 camere del complesso «La Duna Bianca» (http://www.delphina.it/sardegna/alberghi/ledune/sardegna-resort-esclusivo.html), hanno tutte arredi di prestigio, ampie verande e bagni molto spaziosi e raffinati.
In spiaggia, la loro zona è riservata lontana da occhi indiscreti: a questo provvede il direttore del complesso, Calogero Spinella, che ha messo a disposizione dei due illustri ospiti, lettini e ombrelloni giusto a ridosso della battigia. Travaglio e Ingroia sono sempre assieme: insieme discutono per ore sotto l’ombrellone di politica e giustizia, insieme pranzano e cenano al ristorante Leccio (cucina mediterranea) e poi alla Spiaggia, dove consumano ricchi buffet con antipasti, primi piatti e fritti di mare a volontà.
Antonio Ingrioia, è impeccabile nella sua mise: Lacoste chiara, pantaloncini blu o verdi, sempre in compagnia del suo I-Pad e di una pila di giornali che legge avidamente uno a uno; spesso si attarda in lunghe conversazioni telefoniche che sembrano non avere mai fine, tanto che Marco Travaglio è costretto a lunghe attese solitarie al tavolo riservato. I corsivi del Fatto Quotidiano, Travaglio li scrive invece di pomeriggio, sotto l’ombrellone, sulla spiaggia dopo ore e ore di animata conversazione con l’ex pm. Spesso i due passeggiano lungo la spiaggia che non è grande come mostra il depliant, ma che in compenso offre la possibilità di bagnarsi in acque fresche e spesso mosse. Peccato soltanto che le vacanze dei due inseparabili amici sia durata così poco: dopo cinque giorni, l’ex pm antimafia è volato a Palermo. Nelle vesti di commissario di «Sicilia e-Servizi», ha un dossier scabroso su cui lavorare, denominato «Venture», che riguarda l’utilizzo anomalo dei fondi comunitari.
da La Nuova Sardegna, 15 novembre 2013
Badesi, il sindaco si dà il voto (alto): «Una giunta da 10».
Toni Stangoni traccia il bilancio dopo un anno e mezzo: «Molte cose fatte, peccato solo per il nostro lungomare». (Sebastiano Depperu)
BADESI. Toni Stangoni, sindaco di Badesi per la terza volta, si racconta dopo un anno e mezzo del nuovo mandato. Bilancio? «Positivo, nonostante i tempi. Patto di stabilità interno e regionale, esponenzialmente, rallentano i margini di manovra di risorse, con gravissimi ritardi nel cronoprogramma dei lavori pubblici. Comunque, completeremo la piazza entro dicembre, inizieremo i lavori della palestra scolastica la prossima settimana. Stiamo procedendo alla progettazione del campo di bocce e alla messa a norma della scuola dell’infanzia: opere già finanziate dalla Regione. Abbiamo aperto il nuovo ecocentro e potenziato servizi all’utenza e ai turisti. Realizzeremo, entro marzo, il nuovo parco giochi con fondi comunali. Stiamo aspettando notizie da Cagliari su interventi importanti e stiamo completando la procedura del Pul che contiamo di chiudere entro febbraio. Ci potrebbero essere importanti sbocchi lavorativi per la prossima stagione». Prospettive per il futuro? «Sono al terzo mandato. Non so quale sarà il mio futuro. Mi piacerebbe mettere ancora a disposizione la mia esperienza per cercare di migliorare la qualità della vita delle nostre famiglie. A volte si percepisce una forte distanza da Cagliari. Spesso i provvedimenti assunti e le leggi approvate sono distanti dalle reali esigenze dei cittadini. Non parliamo, poi, dello Stato». Rimpianti? «Non essere riusciti a riqualificare il lungomare. Ci proviamo. L’impossibilita di non poter avere la bacchetta magica per occupare tanti giovani senza prospettive ne lavoro». Sassolini nella scarpa? «Mi piacerebbe avere la possibilità di prendere assieme a tanti sindaci le decisioni e assumere provvedimenti veloci ed efficaci. Eliminare la burocrazia e i tempi lunghi della Regione. È impensabile che per approvare un Puc si esprimano dieci enti regionali e che passino cinque o più anni per approvarlo. Oppure per vedere adeguato un depuratore bisogna attendere dieci anni… La politica deve responsabilizzare i funzionari e far capire che le celerità è importante. L’accavallamento di funzioni e competenze crea disordine e allunga i tempi in modo ingiustificato, lasciando chi aspetta risposte nello sconforto». Un voto alla sua squadra? «Un bel 10. Sono fortunato e molto soddisfatto perché posso contare su persone che si rimboccano le maniche per cercare di risolvere i problemi stando vicino alla gente».