In guerra per un parco, a Istanbul.
Gezy Park è uno dei pochi polmoni verdi rimasti in quella megalopoli caotica e inquinata ch’è diventata Istanbul.
Il governo turco, a guida islamica moderata, intende intervenire sull’area urbana con la delicatezza di un rinoceronte ubriaco in un negozio di cristallerie. Senza offesa per il rinoceronte, naturalmente.
Un nuovo aeroporto internazionale, il terzo ponte sul Bosforo (che ha già causato il taglio di un bosco litoraneo), un canale artificiale parallelo a quello naturale e una serie di progetti di contorno.
Fra questi ultimi lo sbancamento del Gezy Park e la morte per i 600 alberi per la realizzazione di un grande centro commerciale.
Ecologisti e, soprattutto, semplici cittadini sono scesi in piazza per difendere il loro parco contro le ruspe, mentre la polizia turca (abituata a fare cose turche) ha massacrato un bel po’ di manifestanti. Ma i contestatori sono aumentati, decine di migliaia, sempre di più. E la protesta si è allargata, contro la megalomania governativa che vorrebbe autocelebrarsi con opere pubbliche costosissime e assurde.
Centinaia di migliaia, milioni di turchi sono scesi in piazza in un centinaio di città.
Gli abitanti di Istanbul non vogliono abbandonare i loro alberi, milioni di turchi non vogliono abbandonare la loro laica progressiva modernizzazione per scivolare indietro nell’islamismo retrogrado.
E questo governo turco vorrebbe entrare in Europa in questo modo?
Come finirà?
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
A.N.S.A., 2 giugno 2013
Turchia:migliaia tornano a piazza Taksim. Fiume di bandiere turche e ritratti di Ataturk.
da Il Corriere della Sera, 1 giugno 2013
LA PROTESTA CONTRO L’ABBATTIMENTO DEGLI ALBERI. Istanbul in rivolta: lacrimogeni dagli elicotteri. La polizia cede piazza Taksim ai manifestanti. Gezi Park, oltre 100 i feriti. Erdogan si scusa per la violenza.
Da venerdì un intero quartiere di Istanbul è messo a ferro e fuoco da migliaia di cittadini che protestano contro la decisione di abbattere gli alberi del parco Gezi per costruire un centro commerciale. Gli scontri proseguono senza sosta fra i reparti antisommossa che hanno lanciato, secondo alcuni testimoni, anche lacrimogeni dagli elicotteri e i manifestanti. Dopo scontri e cariche della polizia, i dimostranti sono riusciti a entrare in piazza Taksim. C’è stato un fitto lancio di sassi contro i blindati della polizia, che poi ha arretrato lasciando campo libero ai manifestanti. Che hanno quindi occupato pacificamente la piazza.
I FERITI E GLI ALBERI A RISCHIO – I feriti sono oltre cento. Dimostranti colpiti da manganellate o accecati dai gas lacrimogeni che hanno ricoperto di una coltre irrespirabile le strade trasformate in campi di battaglia. La protesta è scoppiata a seguito della decisione di sradicare 600 alberi, ma si è ammantata di molti altri significati con il passare del tempo. Le opposizioni sono scese in campo al fianco dei manifestanti. Sulla rete numerosi messaggi di solidarietà affollano i social network, al grido di occupygezi.
LA POSIZIONE DEL GOVERNO – Il premier Recep Tayyip Erdogan ha ammesso un eccesso di violenza da parte della polizia repressione della protesta ed ha annunciato l’apertura di un’inchiesta sull’operato delle forze di sicurezza, e in particolare sull’uso eccessivo dei gas lacrimogeni per disperdere la folla. Un’accusa formulata da Amnesty International e ammessa dallo stesso Erdogan, che ha detto che «c’è stato un errore nell’uso di gas urticante da parte della polizia. Okay. Ho ordinato al ministero degli Interni di indagare».
NON SI TORNA INDIETRO – Ma pur ammettendo gli eccessi, il primo ministro ha ribadito di non voler recedere dalla linea dura. Ha annunciato ai manifestanti che la distruzione del parco non si fermerà, «qualunque cosa facciate». Il premier ha previsto che al posto dell’attuale piazza e del parco venga realizzato uno dei progetti faraonici con cui intende caratterizzare il suo mandato governativo. Nel giro di pochi anni un terzo delle vecchie abitazioni della città saranno rase al suolo per fare spazio, tra l’altro, ad un aeroporto, a una nuova moschea, e a un nuovo canale che sdoppierà il Bosforo.
(foto da http://www.agoravox.it/Taksim-gli-alberi-della-discordia.html, A.N.S.A.)
in un paese democratico e civile non si abbatte un parco urbano, polmone per i cittadini per fare spazio ad un centro commerciale ed ad una moschea ( cosi’ ti ammorbidisco almeno gli osservanti contrari). questo vale senz’altro per la turchia ma senz’altro anche per l’italia.
il vero pericolo pero’ e’la svolta o deriva islamista che incombe come una catastrofe in tutto il mondo islamico.
io ho girato quasi tutti i paesi del nord africa e del medio oriente e vi posso GARANTIRE che c’era piu’tolleranza e liberta’ di costumi negli anni 70/80 che oggi.
questo e’ il vero pericolo, particolarmente per la turchia, paese islamico “moderato”che ha un piede in europa ( opportunita’ per i piu’) ed il corpo in medio oriente ( pericolo).
Sarà sempre più difficile, per le amministrazioni miopi e speculatrici, ignorare l’opposizione dei cittadini quando si tenta di stravolgere il territorio. E questo, fra troppi negativi, è un segno molto positivo dei tempi.
A Roma c’è analogo accanimento su molte aree verdi sopravvissute e circondate da palazzoni che rischiano di essere sostituite da asfalto, griglie e rampe per la realizzazione di parcheggi interrati. Alberi alti come case di 4-5 piani abbattuti o espiantati sostituiti da cespugli e “bonsai”. Anche qui la resistenza dei cittadini è forte. Si veda piazza della Radio, Via Fermi, Via dei Noci e soprattutto il Parco Nemorense, una villa storica. Anna Maria Bianchi comitatinopup@gmail.com http://www.comitatinopup.it
Forza Anna Maria, condivido la vostra battaglia. Se c’è bisogno di firme sono pronta, faccio anche passa-parola.
Le lobby affaristiche avranno sempre il sopravvento sotto la spinta del profitto e il ricatto economico. Allora cosa dire della foresta amazzonica ( dimenticata ) .
La cosa grave che i media dicono che il parco e’ solo un pretesto , e che la vera ragione e’ che i Turchi vedono nelle azioni del governo uno stop alla occidentalizzazione del paese , e un ritorno a leggi islamiche che tenderebbero a mettere un freno a certe liberarizzazioni nella vita sociale.
da Il Corriere della Sera, 2 giugno 2013
IL PREMIER ATTACCA I SOCIAL MEDIA: «IO DITTATORE? RIDICOLO». Turchia, piazze ancora in rivolta: 1.700 arresti. Erdogan: «Twitter pericolo per la democrazia». Terzo giorno di proteste nel Paese, scontri ad Ankara. Mentre, per Amnesty, cinque persone sono in fin di vita: http://www.corriere.it/esteri/13_giugno_02/turchia-amnesty-vittime-proteste_a96741a0-cb5d-11e2-8266-15b8d315b976.shtml
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A.N.S.A., 3 giugno 2013
Stato morte cerebrale di un manifestante. Ed Erdogan si scaglia contro Twitter: ‘Minaccia per la societa”: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/06/01/Turchia-nuovi-scontri-Gezi-Park-decine-feriti-_8802695.html
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Migliaia di nuovo in piazza Taksim, disordini.
Manifestanti anti-governativi a piazza Taksim, a Istanbul. Polizia lancia gas lacrimogeni: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/06/01/Turchia-nuovi-scontri-Gezi-Park-decine-feriti-_8802695.html
video: http://www.ansa.it/web/notizie/videogallery/mondo/2013/06/03/Turchia-autoblindo-travolge-manifestante_8810322.html
A.N.S.A., 4 giugno 2013
Scontri in Turchia, sale a 3 numero vittime. Un ragazzo di 22 anni e’ morto in ospedale. Manifestanti anti-governativi a piazza Taksim: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/06/01/Turchia-nuovi-scontri-Gezi-Park-decine-feriti-_8802695.html
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da Salva le Foreste, 1 giugno 2013
Istanbul, la cruenta battaglia per i 600 alberi di Gezi Park: http://www.salvaleforeste.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3564&Itemid=999
da Il Corriere della Sera, 5 giugno 2013
GAS LACRIMOGENI E IDRANTI PER DISPERDERE CENTINAIA DI MANIFESTANTI IN TURCHIA. Istanbul, nuovi scontri nella notte. Inutili le scuse del governo per l’«eccessiva violenza» della polizia. Manifestazioni anche ad Ankara. Accampamenti sotto la pioggia: http://www.corriere.it/esteri/13_giugno_05/istanbul-nuovi-scontri-nella-notte_4aaa23e6-cdb8-11e2-b79c-27069f42756a.shtml
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Twittavano: “Taksim è ovunque, 24 arresti a Smirne”: http://lepersoneeladignita.corriere.it/2013/06/05/twittavano-taksim-e-ovunque-24-arresti-a-smirne/
A.N.S.A., 6 giugno 2013
Primi incidenti manifestanti-partito Erdogan. E’ la prima volta dall’inizio delle proteste. Morto agente caduto da ponte mentre inseguiva manifestanti. Notte di scontri ad Ankara, tensione alta ad Istanbul: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/06/01/Turchia-nuovi-scontri-Gezi-Park-decine-feriti-_8802695.html
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da Il Corriere della Sera, 6 giugno 2013
IN TURCHIA. Istanbul, le proteste vanno avanti. E ora c’è chi teme una guerra civile. Per il primo ministro Erdogan la «protesta si è trasformata in vandalismo». E promette: il progetto al parco Gezi si farà. (Monica Ricci Sargentini): http://www.corriere.it/esteri/13_giugno_07/turchia-istanbul-protesta-erdogan_bd6e2fde-cf4e-11e2-b6a8-ee7758ca2279.shtml?fr=box_primopiano
da Il Corriere della Sera, 8 giugno 2013
Ecco la «donna in rosso», icona delle rivolte. «Sono solo una delle tante che protesta».
Si chiama Ceyda Sungar la ragazza colpita dallo spray urticante della polizia e diventata icona delle manifestazioni: http://www.corriere.it/esteri/13_giugno_08/turchia-proteste-foto-simbolo-donna-in-rosso-ritratto_bb5ddd2e-d03f-11e2-9950-94356dc22e3e.shtml
da Il Manifesto Sardo, 7 giugno 2013
Partigiani di Istambul: Un reportage da piazza Taksim. (Valeria Piasentà): http://www.manifestosardo.org/partigiani-di-istambul-un-reportage-da-piazza-taksim/#comment-6742
A.N.S.A., 9 giugno 2013
Turchia: duri scontri nella notte ad Ankara, rotta la ‘tregua’.
Gli agenti anti-sommossa hanno disperso con la forza una manifestazione pacifica di circa 10 mila oppositori: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/06/09/Turchia-duri-scontri-notte-Ankara-rotta-tregua-_8841780.html
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da Il Corriere della Sera, 9 giugno 2013
Turchia, Erdogan alza la voce: «La pazienza del governo ha un limite». L’avvertimento ai manifestanti: http://www.corriere.it/esteri/13_giugno_09/tuchia_erdogan_protesta_d7af7dbc-d11a-11e2-9e97-ce3c0eeec8bb.shtml
erdogan non e’ un emblema di democrazia ed il suo partito che si definisce moderato in realta’ strizza l’occhio ai fondamentalisti che sono il vero pericolo in turchia ed altrove.
credo che erdogan se ne freghi dei dimostranti; se le cariche della polizia dei giorni scorsi non sono state sufficenti credo che non trascuri ipotesi sulla falsa riga della “diaz” a genova.
ritengo che qualche pressione straniera potrebbe far addivenire a piu’ miti consigli l’uomo visto che il vice presidente della repubblica si e’ dimostrato molto piu ragionevole chiedendo scusa ai dimostranti. il fatto che sia un paese membro della nato e che abbia un piede in europa potrebbe fare la differenza e portare a buon fine le pressioni auspicabili.
se lasciata sola ( la protesta) credo che sara’ foriera di altri lutti .
le pressioni devono essere all’insegna della chiarezza e della determinazione; insomma poco italiane per capirci.
da Il Manifesto, 5 giugno 2013
Istanbul: all’origine c’è la «dubaizzazione» della città. (Simone D’Antonio)
«Come spiegheremo al mondo quello che è accaduto a Istanbul? Come possiamo pretendere di voler ancora ospitare i Giochi Olimpici del 2020?». Il sindaco della capitale turca Kadir Topbas manifesta in un’intervista televisiva la preoccupazione di perdere la corsa alle Olimpiadi, considerate dal governo di Erdogan un volano per la rigenerazione di molte delle infrastrutture cittadine. Da realizzare senza alcun confronto con la cittadinanza. Le proteste contro la cementificazione di Gezi Park, piccolo e finora sostanzialmente sconosciuto spazio verde nelle vicinanze di piazza Taksim, sono diventate il simbolo della prima, grande protesta urbana per un utilizzo partecipato degli spazi pubblici e per una maggiore partecipazione dei residenti alle grandi scelte sul futuro della città.
Le potenti trasformazioni in corso a Istanbul, che da sola concentra oltre il 25% del Pil del paese e il 15% degli abitanti della Turchia con oltre 13 milioni di residenti nell’intera area metropolitana, sono da tempo al centro di una serie di piani d’azione calati dall’alto che mirano alla «dubaizzazione» della città: puntare su centri commerciali e appartamenti di lusso per attirare i ricchi visitatori provenienti dei paesi arabi, ai danni dei quartieri popolari abitati dalle fasce più povere della popolazione.
La scarsa attenzione al dialogo con i cittadini non si manifesta solo nei progetti urbani più ambiziosi, come la costruzione del terzo ponte sul Bosforo, del nuovo aeroporto che punta a diventare tra i più grandi del mondo o della moschea gigante di Camlica, ma soprattutto nella riqualificazione di interi pezzi di città, a partire dal centralissimo distretto di Beyoglu. La gentrificazione dell’area intorno a Taksim è un processo che si aggiunge e si sovrappone alla graduale riqualificazione dei gecekondu, abitazioni costruite abusivamente di notte (come indica il loro nome) dai migranti provenienti dall’Anatolia che a partire dagli anni Cinquanta hanno così riempito le aree di vuoo urbano dal centro fino alle periferie, grazie anche a una serie di condoni e parziali regolarizzazioni dovute alla mancanza di alternative in termini di edilizia sociale.
Non sempre i vecchi residenti di queste aree degradate hanno potuto beneficiare dell’edilizia di pregio costruita al loro posto. Nei quartieri con maggiore presenza di migranti, come Sulukule che da secoli ha una forte presenza di famiglie rom, l’istituto di housing pubblico-privato Toki ha proceduto ad espropri di massa seguendo logiche prevalentemente di mercato, senza garantire reali alternative alla popolazione. Si è venuta così a realizzare una politica urbana neoliberale, che ha progressivamente smantellato le forme esistenti di welfare, creando dinamiche di esclusione sociale difficilmente modificabili.
Il quartiere di Tarlabasi è l’esempio più lampante di un’imponente riqualificazione urbana realizzata ai danni dei suoi residenti. Situato a ridosso di Beyoglu, Tarlabasi si è configurato per secoli come luogo di accoglienza e integrazione per i residenti non-musulmani, seguiti nel 20mo secolo da armeni, greci e, a partire dai primi anni Novanta, curdi. Con ben 20mila metri quadrati di territorio inseriti nel 2006 in una vasta area di rinnovamento urbano, il quartiere ha visto la progressiva demolizione degli edifici di epoca ottomana per realizzare strutture di maggiore valore immobiliare, senza alcun tipo di dialogo con la cittadinanza. Nonostante il forte senso di comunità radicato da secoli tra gli abitanti del quartiere, i cittadini non sono riusciti a far sentire la propria voce nella ricostruzione della zona, ridisegnata per accogliere nuove tipologie di residenti senza tener conto degli aspetti sociali.
«Abbiamo bisogno di un modello capace di utilizzare su più livelli l’energia della società civile e che favorisca la collaborazione delle organizzazioni non governative» ha dichiarato ad Hurriyet l’architetto Korhan Gümüs, ispiratore di numerose iniziative di pianificazione partecipata e componente della Taksim Platform che sin dall’inizio ha contestato in maniera pacifica la distruzione di Gezi Park. Riappropriarsi di Taksim square e della aree circostanti assume un elevato valore simbolico soprattutto per l’importanza di questa piazza in termini politici e culturali, luogo simbolo di una privatizzazione selvaggia che ha colmato negli ultimi decenni un sostanziale vuoto amministrativo nella sua gestione. «La piazza è diventata uno spazio di tensione su chi sta dominando lo spazio pubblico» ha affermato Gümüs, che come molti dei manifestanti contesta la deriva autoritaria manifestata in particolare sull’area urbana da un Erdogan che sembra non aver mai dismesso i panni di sindaco di Istanbul, carica che ha rivestito dal 1994 al 1998.
«La lotta per Gezi Park e Taksim square fissa una nuova definizione di cosa vuol dire spazio pubblico – scrivono gli attivisti nel documento finale pubblicato in rete da Müstereklerimiz –. Reclamare Taksim ha distrutto l’egemonia dell’Akp su cosa deve significare questa piazza per noi cittadini».
Resta da capire quali conseguenze lasceranno queste giornate di scontri sui processi di governance urbana della capitale turca. Mentre Erdogan annuncia di voler proseguire nel progetto di ricreazione delle antiche caserme ottomane al posto del Gezi Park ma di non volerle adibire principalmente a centro commerciale bensì a museo o centro culturale, il sindaco Kadir Topbas fa ammenda della mancanza di una campagna d’informazione sui progetti urbanistici in corso e in particolare su Gezi Park.
Basteranno queste buone intenzioni per instaurare finalmente reali meccanismi di partecipazione? Urbanisti e intellettuali reclamano più coinvolgimento per correggere il tiro di decine di progetti urbanistici ritenuti pericolosi per il futuro della città, soprattutto perché all’accordo tra soggetti pubblici e privati non si accompagna un reale coinvolgimento dei residenti dei quartieri cittadini, in particolare nelle zone più povere.
da Il Corriere della Sera, 11 giugno 2013
OCCUPY GEZI. Turchia, la polizia entra in piazza Taksim. Erdogan: «Segheremo gli alberi di Gezi Park». Dodicesimo giorno di protesta, blindati e cannoni ad acqua nel luogo simbolo della rivolta. Tensione anche ad Ankara: http://www.corriere.it/esteri/13_giugno_10/turchia-lacrimogeni-ankara-manifestanti-dispersi-polizia_dfec651a-d216-11e2-810b-ca5258e522ba.shtml
A.N.S.A., 11 giugno 2013
Turchia, polizia riprende piazza Taksim. Il capo dell’opposizione: ‘e’ un dittatore. Sta rovinando il Paese. Vogliamo democrazia: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/06/11/Turchia-polizia-riprende-piazza-Taksim-_8850793.html
A.N.S.A., 11 giugno 2013
Turchia:nuovi durissimi scontri a Taksim.
Polizia irrompe con blindati. piazza coperta da nuvola bianca: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/06/11/Turchia-nuovi-durissimi-scontri-Taksim_8855385.html
A.N.S.A., 12 giugno 2013
Istanbul, polizia riprende piazza Taksim. Dopo 8 ore di scontri con i manifestanti. Bonino riferisce in Parlamento: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/06/12/Istanbul-polizia-riprende-piazza-Taksim_8856246.html
cose turche.
da Il Corriere della Sera, 13 giugno 2013
TURCHIA. Ultimatum di Erdogan ai manifestanti. «Via da Gezi». E arriva il primo bulldozer.
In centinaia sfidano il divieto in piazza Taksim. Rilasciati i due giornalisti canadesi. Cinque i morti nelle proteste: http://www.corriere.it/esteri/13_giugno_13/turchia-manifestanti-gezi_c29bc3fc-d3fb-11e2-9edc-429eec6f64c6.shtml
A.N.S.A., 13 giugno 2013
Turchia: bulldozer assediano Gezi Park. Bulldozer in azione per rimuovere barricate: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/06/13/Turchia-Erdogan-pazienza-finita_8864426.html
da Il Corriere della Sera, 14 giugno 2013
IERI SERA PRIMO MINISTRO E PREFETTO HANNO INCONTRATO I MANIFESTANTI. Erdogan: Sgombero entro sabato, gli alberi non saranno toccati. Ma Taksim è divisa. Saranno i magistrati a decidere il destino di Gezi Park. Intanto i medici che hanno curato i manifestanti sono sotto inchiesta. (Monica Ricci Sargentini): http://www.corriere.it/esteri/13_giugno_14/istanbul-gezi-park-decide-la-magistratura_93c530f2-d4e8-11e2-afc2-77c7bab72214.shtml
da Il Corriere della Sera, 15 giugno 2013
A INSTANBUL. Turchia: i manifestanti non lasciano la piazza. «Erdorgan ci sta facendo perdere tempo». Il premier turco apre alla linea del dialogo. Ma Gezy Park non si fida e continua la protesta. (Monica Ricci Sargentini): http://www.corriere.it/esteri/13_giugno_15/gezi-park-turchia-aggiornamenti_d30a9144-d5a1-11e2-becd-8fd8278f5bec.shtml
A.N.S.A., 15 giugno 2013
Turchia, sale la tensione. La polizia entra a Gezi Park.
Poche ore fa un nuovo ultimatum di Erdogan: andate via entro domani o interverremo: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/06/13/Turchia-Erdogan-pazienza-finita_8864426.html
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Turchia: polizia espugna tendopoli Gezi.
Manifestanti anti-Erdogan sgomberati con forza. Voci su feriti: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/06/15/Turchia-polizia-espugna-tendopoli-Gezi_8877585.html
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da Il Corriere della Sera, 15 giugno 2013
A INSTANBUL. Turchia, sgomberata piazza Taksim. La polizia usa gli idranti contro la folla. Poco prima Erdogan aveva lanciato un ultimatum agli occupanti: «Liberate Gezi Park o lo faranno le forze di sicurezza». (Monica Ricci Sargentini): http://www.corriere.it/esteri/13_giugno_15/gezi-park-turchia-aggiornamenti_d30a9144-d5a1-11e2-becd-8fd8278f5bec.shtml
A.N.S.A., 16 giugno 2013
Turchia: proseguono gli scontri a piazza Taksim.
Si annuncia un pomeriggio ad alto rischio dopo una notte di scontri tra manifestanti e polizia: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/06/13/Turchia-Erdogan-pazienza-finita_8864426.html
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da Il Corriere della Sera, 16 giugno 2013
ISTANBUL, IL DAY AFTER DI GEZI PARK. Getti urticanti contro i manifestanti. Il mistero di 14 bambini dispersi. Dopo il lancio con gli idranti i manifestanti hanno cominciato ad accusare bruciori agli occhi e alla pelle. (Monica Ricci Sargentini): http://www.corriere.it/esteri/13_giugno_16/turchia-gezi-park-giorno-dopo-getti-urticanti_3f31955a-d662-11e2-ad4f-3b376a6920bc.shtml
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«Negli idranti c’è urticante, ecco le prove».
Gli scatti di un gruppo di italiani, si vede la polizia che carica i mezzi con taniche blu. Il governatore: «Solo una medicina»: http://www.corriere.it/esteri/13_giugno_16/urticante-idranti-istanbul_272ebe8c-d677-11e2-ad4f-3b376a6920bc.shtml
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da Huffinghton Post, 16 giugno 2013
Gezi Park: cariche, scontri e feriti. E in migliaia sfilano per Erdogan: http://www.huffingtonpost.it/2013/06/16/gezi-park-erdogan_n_3450203.html?1371393319&utm_hp_ref=italy
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da La Repubblica, 16 giugno 2013
Turchia, la polizia torna a caricare. “Usati gas urticanti sulla folla”.
Nuovi scontri a Istanbul. In rete circolano foto e denunce secondo cui gli agenti hanno mescolato all’acqua sparata dagli idranti sostanze chimiche urticanti. Il governatore: “soluzione medica, non contiene prodotti chimici”. La polizia è entrata nell’area verde di Taksim: ancora scontri e lanci di lacrimogeni. Erdogan ai suoi sostenitori: “Questa è la fotografia del Paese”: http://www.repubblica.it/esteri/2013/06/16/news/turchia_la_denuncia_dei_manifestanti_azione_atroce_a_gezi_park_centinaia_di_feriti-61191413/?ref=HREA-1
da Il Manifesto Sardo, 16 giugno 2013
Reportage da piazza Taksim. (valeria Piasentà): http://www.manifestosardo.org/partigiani-di-istanbul-un-reportage-da-piazza-taksim/
A.N.S.A., 16 giugno 2013
Turchia: proseguono gli scontri a piazza Taksim. ‘Agenti chimici negli idranti’.
Un milione in piazza per Erdogan, che dice: ‘Mio dovere ‘ripulire’ Gezi Park’. Cariche e scontri: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/06/13/Turchia-Erdogan-pazienza-finita_8864426.html
fino a che il governo turco reagira’in modo cosi’ violento, antidemocratico e financo in spregio alla convenzione di ginevra ( neppure in guerra si catturano i medici che prestano soccorso) la turchia NON deve assolutamente entrare in europa. e’ l’unico modo per “umiliare”il governo attuale. convengo che possa essere rischioso perche’ favorirebbe l’antieuropeismo turco ma al momento non vedo altri strumenti di pressione.
e’ altrettanto vero che anche noi qualche cadavere nel cassetto lo abbiamo ( i fatti del g8 di genova sono l’apoteosi di n fatti luttuosi che hanno macchiato le ns manifestazioni di piazza nell’ultimo quarantennio).
ecco perche’ da parte del ns governo c’e’ un silenzio irreale sui fatti di istanbul…
del resto siamo cosi’ presi a farci le pippe su problemi contabili anziche’ parlare di sviluppo ( zanonato a capito che incarico riveste o pensa ancora di fare il sindaco di padova?).
mi rimetto a scrivere perche’ sono indignato nell’ apprendere che la polizia interviene con mano pesantissima contro manifestanti che protestano in modo mi pare civile per la tutela dell’ambiente , financo medici e giornalisti ( e questo e’ capitato anche da noi) e poi di fronte al teppismo calcistico ( teppismo col pretesto del calcio) si intravede qualche opera di contenimento come se i beceri fossero dei bimbi capricciosi e i polizziotti delle orsoline.
confesso che ambirei assistere a qualche carica delle forze dell’ordine, magari con squadroni a cavallo, menare sonore randellate, poi rincorrere e catturare la feccia, feccia che sono certo poi piangerebbe invocando la mamma come fanno di solito i perdenti e i vigliacchi che impediscono agli esseri umani normali di trascorrere una giornata piacevole guardando la squadra del cuore.
l’impunita’ed il buonismo sono diseducativi e non devono mai essere confusi con la tolleranza che e’ sempre auspicabile.
A.N.S.A., 17 giugno 2013
Turchia: caccia ai cronisti, 440 manifestanti arrestati.
Daniele Stefanini e’ rimasto ferito alla testa, poi e’ stato fermato. Farnesina, oggi verra’ ascoltato: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/06/13/Turchia-Erdogan-pazienza-finita_8864426.html
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da Il Corriere della Sera, 17 giugno 2013
MANIFESTANTI E AGENTI SI FRONTEGGIANO A ISTANBUL E ANKARA.
Turchia, scontri nella notte: oltre 500 fermi. Erdogan minaccia di usare l’esercito. Giornata di sciopero indetta da due tra i principali sindacati. Polizia arresta e picchia un giornalista: http://www.corriere.it/esteri/13_giugno_17/turchia-giornalista-picchiato_853fe836-d71a-11e2-a4df-7eff8733b462.shtml
Anche io max non volevo più scrivere perchè più che indignato,ma quando vedo in tv lgiovani e gente comune che lotta e muore per un ideale comune mi sento male.Non dimentichiamoci mai del G8 e di come è stata abbattuta quella che voleva essere una anticipazione alla crisi che stiamo vivendo,massacro partorito da una politica complice delle banche e di una cupola globale.Ecco perchè nessuno protesta più in Italia,è stato inoculato nella mente della genta il germe della paura e con ottimi risultati
Non è paura, è che non stiamo ancora troppo male….
Grandissimo Erdem Gunduz
grandissimo!
A.N.S.A., 18 giugno 2013
Turchia, l’uomo in piedi sfida il potere. Coreografo immobile per 5 ore in piazza Taksim, simbolo della rivolta. (http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/06/18/Turchia-contro-repressione-scatta-protesta-uomo-piedi-_8886771.html)
La sfida al potere e’ stata lanciata la notte scorsa a Taksim da un solo uomo, il coreografo Erdem Gunduz, che e’ rimasto immobile per cinque ore in mezzo alla piazza simbolo della rivolta dei giovani davanti al grande ritratto del fondatore della Turchia laica moderna Mustafa Kemal Ataturk. Mano a mano l’uomo e’ stato raggiunto da altri oppositori, che si sono immobilizzati accanto a lui, lo sguardo rivolto verso Ataturk. La notizia della singolare protesta si e’ immediatamente sparsa sulle reti sociali.
In altri quartieri di Istanbul e in altre citta’ del paese altre persone si sono fermate per la strada, nelle piazze, in luoghi simbolo (ad Ankara una donna e’ rimasta ferma per ore a Kizilay sul posto in cui e’ stato ucciso dalla polizia il manifestante Ethem Sarisuluk). Su twitter l’hashtag #duranadam e’ diventato in poco tempo un trending topic mondiale. Nel cuore della notte la polizia ha arrestato Gunduz e le persone che protestavano pacificamente immobili in mezzo a Taksim. Il coreografo e’ stato poi rilasciato. Ha annunciato che continuera’ per un mese a protestare contro la violenza della repressione e per piu’ liberta’ e democrazia in Turchia. Un appello e’ stato lanciato perche’ la protesta diventi nazionale e che chi vuole aderire si fermi alle 8 ogni sera e diventi un ‘Uomo in piedi’.
Davanti alla dura repressione del movimento di Gezi Park decisa dal premier Recep Tayyip Erdogan, e’ scattata in Turchia una nuova forma di resistenza civile, quella del ‘Uomo in piedi’ (#duranadam).
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da Il Corriere della Sera, 18 giugno 2013
Immobile per ore in piazza Taksim, la protesta dell’Uomo in piedi contagia la Turchia. (Monica Ricci Sargentini): http://lepersoneeladignita.corriere.it/2013/06/18/turchia-immobile-per-ore-in-piazza-la-protesta-delluomo-in-piedi/
A.N.S.A., 24 giugno 2013
Turchia: video choc, 17 agenti massacrano 3 ragazzi. In un garage mentre cercano di sfuggire alla repressione: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/06/23/Turchia-notte-scontri-protesta-torna-Taksim_8914284.html
In 17 contro tre, e due sono ragazze. Violenti e brutali, come tutti i veri vigliacchi. Se ci fosse giustizia divina dovrebbero ammalarsi tutti e 17 e soffrire le pene dell’inferno fino alla morte.
esiste un giudice anche a Istanbul 😛
da La Stampa, 2 luglio 2013
Turchia, i giudici salvano gli alberi di Gezi Park. Respinto il ricorso del Ministero: l’area verde di Istanbul occupata dai manifestanti non sarà demolita. (Marta Ottaviani): http://www.lastampa.it/2013/07/02/esteri/turchia-i-giudici-salvano-gli-alberi-di-gezi-park-uj3LAkpqJwRufQeDFXyzFM/pagina.html
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da Euronews, 4 luglio 2013
Turchia: la magistratura salva il parco Gezi, bocciato il progetto del governo: http://it.euronews.com/2013/07/04/turchia-la-magistratura-salva-il-parco-gezi-bocciato-il-progetto-del-governo/
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da La Repubblica, 3 luglio 2013
Turchia, immobili a Gezi Park: progetto bocciato da un tribunale.
La sentenza ai primi di giugno, ma se ne è avuta notizia solo ora. Un successo per i contestatori, anche se non definitivo. L’edificazione del parco scatenò il movimento contro il governo di Erdogan: http://www.repubblica.it/esteri/2013/07/03/news/turchia_taksim_sentenza-62334237/
da Eddyburg, 8 maggio 2014
Gezi Park è salvo, sconfitto Erdogan: http://www.eddyburg.it/2014/05/gezi-park-e-salvo-sconfitto-erdogan.html
non potevo credere che una parvenza di democrazia fosse assente nel paese degli ottomani, paese controverso con un grande leader controverso ( kemal ataturk) padre della turchia laica e moderata ma anche complice del massacro degli armeni ( 1920).
eternamente in bibulico tra integralismo religioso e nazionalismo di stampo socialista.
insomma un colpo al cerchio ed uno alla botte; quando si dice ” mamma li turchi!”
staremo a vedere…
un po’ di giustizia fra tante “cose turche” 🙂
da Il Corriere della Sera, 10 giugno 2015
GEZI PARK. Il poliziotto che ha spruzzato spray urticante sulla «donna in rosso» condannato a piantare 600 alberi.
Turchia, la foto aveva fatto il giro del mondo e la ragazza era diventata un’icona delle manifestazioni. (Elmar Burchia): http://www.corriere.it/esteri/15_giugno_10/poliziotto-che-ha-spruzzato-spray-urticante-donna-rosso-condannato-piantare-600-alberi-5a1376b0-0f70-11e5-aa3a-b3683df52e95.shtml