Ampliamento della discarica per rifiuti industriali di Genna Luas (Iglesias): sit-in di protesta!
E’ in corso il procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) relativo al nuovo ampliamento da parte della Portovesme s.r.l. della discarica per rifiuti industriali di Genna Luas, in Comune di Iglesias.
Lunedì 22 aprile 2013, alle 17.00, a Iglesias, la Portovesme s.r.l. presenta al pubblico lo studio di impatto ambientale per il progetto di realizzazione dell’ottavo argine e modifica della quantità di rifiuti da importare nella ex miniera, saranno richiesti anche l’inserimento per nuovi codici di smaltimento (nuovi rifiuti pericolosi).
Il Comitato Carlofortini Preoccupati organizza un sit-in di protesta, per non far passare in sordina l’ennesimo attacco di distruzione perpetrato al nostro territorio.
Noi lo appoggiamo. Non è possibile una discarica senza fine.
Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra
(foto T.C., archivio GrIG)
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- Codice dell'ambiente (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.)
- Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.)
- Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
- direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora
- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991 e s.m.i.)
- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
- normativa sul diritto all'informazione ambientale (decreto legislativo n. 195/2005)
- normativa nazionale sull'elettrosmog (legge n. 36/2001 e s.m.i.)
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- limiti all'inquinamento elettromagnetico a media-bassa frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- normativa nazionale sugli usi civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i.)
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- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
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da Sardinia Post, 23 aprile 2013
Iglesias, la discarica è “modello”. Ma continua a fare paura. (Carlo Martinelli): http://www.sardiniapost.it/cronaca/iglesias-la-discarica-e-modello-ma-continua-a-fare-paura/
Gli irriducibili carlofortini preoccupati accompagnati da altri rebels suscitani sembrano gli unici a interessarsi allo stato di salute della gente,che interviene e protesta solo quando le schifezze che cadono dal cielo gli corrodono la carrozzeria della macchina o il gommone ultimo grido.Per gli organi preposti a controllo,politici,associazioni ambientaliste,sempre tutto a posto….Con questi gruppi di estremisti che creano allarmismi inutili,che parlano di catena alimentare avvelenata,di falde acquifere inquinate,di cozze,arselle,pesci d’allenamento liberati in mare perchè invendibili,di carbone e biomasse scaricate fra la gente che va e viene per carloforte,diffamati su Facebook dai servi della portovesme srl che nonostante le condanne per smaltimento di rifiuti tossici e pagamenti di tangenti da parte del suo capo Lolliri continuano a dire che parlano di cazzate.Forse non lo sapete ma la cricca sulcitana del malaffare si stà nutrendo con il futuro dei vostri figli e chi lo ha capito aiuti questi gruppi autogesti con la propria presenza,non con un mi piace su Facebook.Intanto si continua a morire di malattie cardiovascolari,di tumori e ci si ammala di altre mille schifezze.Provate a cliccare su internet inquinamento e malattie cardiovascolari,tumori,dialisi,sls e altre mille malattie che ci stanno uccidendo.
e secondo te GriG e AdT non avrebbero fatto nulla sull’inquinamento sulcitano e d’altri luoghi del Sardistàn?
Beato te, Shardana..svegliati 😛
Avete fatto tantissimo sicuramente e ancora farete.Lo sà che nei miei commenti vi nomino sempre per il fatto che siete l’unica associazione ambient assieme agli amici della terra che si muove,oggi mi sono dimenticato e mi cospargo il capo di cenere.Vorrei addormentarmi anzi ibernarmi e svegliarmi dopo il tanto atteso cambiamento,ma mi sà che di questo passo sà quanta……. ci faranno respirare ancora i nostri bravi nel Sulcis?
grazie 😉 il cambiamento nasce da ognuno di noi: bisogna rimboccarsi le maniche e agire in prima persona, come associazioni, movimenti, comitati, nelle istituzioni.
Scusatemi GriG,ma l’articolo di sardinia post,vi è stato imposto dal regime PD-L?Veramente una vergogna,pieno di falsità e di inesattezze.Perchè non vi fate un giro da quelle parti?
abbiamo riportato semplicemente gli articoli usciti sulla vicenda, come facciamo normalmente.
Per tua informazione “un giro da quelle parti” l’abbiamo fatto da un bel pezzo, leggi qui e vedi chi è intervenuto per fargli modificare il pessimo progetto iniziale: http://www.minambiente.it/export/sites/default/archivio/allegati/Decreti_VIA/1996_2671.pdf
Leggerò,ti ringrazio,ma quel l’articolo è veramente “menzognero” perchè scrivere che la situazione è migliorata è veramente vergognoso perché è disinformazione pura e mala fede.
Che si sbrighino politici e sindacalisti ad attivarsi per le bonifiche prima che i banditi se ne vadano senza ripristinare il territorio….
L’Unione Sarda 23/4/2013- AMBIENTE. Ieri mattina sit-in degli ecologisti davanti al palazzo municipale
Guerra contro la discarica
Lavori a Genna Luas, protestano gli ambientalisti
Gli ambientalisti sono contrari all’ampliamento della discarica. Presentato ieri il progetto per la costruzione dell’ottavo anello nel sito di Genna Luas.
Diciassette anni fa, per dire no alla costruzione della discarica di Genna Luas, era scesa in piazza mezza Iglesias: persino i trattori degli agricoltori davanti al Comune a sostegno della battaglia del sindaco di allora contrario al sito della Portovesme srl a ridosso dell’area agricola.
LA PROTESTA Il 22 aprile 2013 Genna Luas fa ancora discutere, ma davanti al palazzo municipale dove i dirigenti della fabbrica presentano al pubblico il progetto per la realizzazione dell’ottavo anello della discarica, sono meno di una decina a protestare. E sempre i soliti irriducibili: Carlofortini preoccupati, Giuseppe Frau Gallery e qualche esponente del Movimento Cinque stelle di Gonnesa. Pochi, ma determinati nel ribadire la loro contrarietà a discariche a fabbriche inquinananti. Lo scrivono a chiare lettere negli striscioni esposti in piazza Municipio; qualcuno di loro si presenta con le tute bianche che coprono anche il volto, tenendo in mano il cartello con la “X” ad indicare sostanza nociva.
AMBIENTE E SALUTE Salvatore Casanova e Sandro Aste lo dicono con rabbia: «Ci sembra assurdo che il Sulcis Iglesiente già classificato come territorio tra i più inquinati, continui a essere invaso dai rifiuti nocivi». La loro preoccupazione è per l’ambiente e la salute: «Ci sarebbe bisogno delle bonifiche, anziché di fabbriche che continuano a inquinare e farci male – aggiunge Casanova – anche se non abbiamo indagini epidemiologiche, perché non le hanno volute fare, vediamo la gente morire a causa dei tumori; a Carloforte, inoltre, il 40 per cento dei bambini ha disfunzioni alla tiroide. Non è possibile che continuino ad avvelenarci così». Argomento delicato che, oggi come diciassette anni fa, rischia di far bollare chi esprime preoccupazioni per l’ambiente e la salute come nemico dei lavoratori. Va da sé che sarà così anche questa volta. E basta sentire le considerazioni di Aldo Zucca, uno dei responsabili ambientali dello stabilimento di Portovesme, per capirlo: «Il settimo anello della discarica, quello che stiamo utilizzando, ha un margine fino a luglio, massimo agosto. È chiaro che, nel caso in cui l’iter per l’approvazione del progetto per l’ottavo anello dovesse subire uno stop, ci sarebbero problemi per l’attività dello stabilimento». In altre parole: la Portovesme srl, senza discarica dove stoccare i rifiuti, sarebbe costretta a chiudere. Qualcuno lo definirà “ricatto occupazionale”, altri la logica conseguenza per una fabbrica che non può fare a meno di produrre rifiuti, né può recuperarli tutti.
LA DISCARICA Il tempo stringe: con il settimo anello, a breve, Genna Luas arriverà alla capienza massima finora consentita, pari a 1 milione 800 mila metri cubi; con l’ottavo si arriverà a 2 milioni e 150 mila. Poi si dovrà pensare a un nuovo sito. A meno che non si voglia pensare subito a un’alternativa per i 700 lavoratori dello stabilimento.
Cinzia Simbula
Abbiamo chiesto un’immediata rettifica al VERGOGNOSO articolo apparso su Sardinia Post ma non ci è stata concessa, secondo il cronista, infatti, avremmo dichiarato : “chiediamo che le fabbriche continuino a produrre rispettando l’ambiente e le popolazioni” cosa assolutamente FALSA, abbiamo parlato di piani di bonifiche e riconversione verso attività ecocompatibili. Abbiamo altresì sottolineato che è vergognoso che nella provincia più inquinata d’Italia si continuino ad ampliare discariche e importare Fumi d’acciaieria. Queste industrie di compatibile non hanno nulla. Inoltre non ci risulta, come è stato scritto, che sia presente un portale radiometrico a Genna Luas. Per la cornaca il cronista è un ex lavoratore di Portovesme. Comitato Carlofortini Preoccupati!
fateci pervenire un articolo sulla vicenda con dati e informazioni: pubblichiamo senz’altro, come sempre.
Avete ragione ad essere preoccupati,chi non lo sarebbe dati alla mano.Mi sembrava strano che chiedevate quello che i giornalisti pagati dagli inquinatori hanno pubblicato su di voi.Sicuramente legati politicamente ai partiti che appoggiano i delinquenti condannati per avere smaltito illegalmente rifiuti tossico nocivi(tanto per non fare nomi dirigenti della PORTOVERME SRL)fanno disinformazione per screditare il vostro operato.Trafficavo il sito ma da oggi lo BOICOTTO e invito anche voi a farlo.Continuate così…non siete soli
Ieri la protesta”STOPENEL” si è fatta internazionale.Gli attivisti vogliono un modello energetico alternativo che metta al centro i diritti umani,la giustizia ambientale e la difesa della salute.L’ENELmultinazionale italiana ancora partecipata al 30% dallo stato.A Civitavecchia con oltre 25anni di attività abbiamo il tasso più alto nel lazio(il terzo in Italia)di mortalità per tumori alle vie respiratorie,alla Spezia oramai al collasso ambientale,a Brindisi con la centrale a carbone più grande d’Italia con 400 ettari di terreni agricoli non più coltivabili.Ma anche le bio masse (pollino)o la geotemia(amiata) rischiano di inquinare le falde acquifere come nel caso di monte amiata.Della centrale grazia de ledda di portoscuso nessuno ne parla…Si scarica tutto a cielo aperto e il carbone si accumula su piazzali dove a volte per autocombustione appesta l’aria.Ma che fà lo stato complice di questi avvelenamenti?Nulla di nulla continua assieme ai suoi complici preposti al controllo a minimizzare.EPPUR….SI MUORE
Alcune domande al Grig : quanti sono gli abitanti dei territori che subiscono l’inquinamento della Portovesme srl ? Quante famiglie vengono colpite da lutti e malattie grazie all’inquinamento ? E’ vero o non e’a vero che il fiume cixerri Potrebbe essere inquinato a causa Dell adiscarica di Gena Luas ? L’Arpas ha mai fatto analizzare il Rio Santa Barbara che lambisce la discarica ? L’asl di Carbonia ha un registro tumori della provincia ?
La domanda quindi sorge spontanea .il lavoro di 700 persone e’si importante e questo non lo dimentichiamo mai ma non possiamo non chiedere una mobilitazione per un cambiamento industriale e per una bonifica seria .diciamo,basta ai fumi di acciaierie e diciamo basta al carbone .
caro Sandro, almeno 30 mila residenti sono interessati dalle ricadute delle emissioni della Portovesme s.r.l. e di tutte le altre industrie del polo di Portoscuso.
Quanti siano i casi di malattia/morte di origine industriale negli ultimi 30 anni nel basso Sulcis non è stato mai verificato compiutamente, a quanto ci risulta.
Analogamente ad altre aree industriali sarde (es. https://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2013/02/23/leucemie-e-silenzi-nel-cagliaritano/).
Il Registro per le cause di morte (Re.n.ca.m.), dov’è istituito, non è esaustivo (qui vedi un periodo di quello sassarese: http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_39_20050121095943.pdf), perchè non racconta approfonditamente la “storia” del malato e rende difficile comprendere “come” e “perchè” abbia contratto la malattia.
Inoltre, non sempre è possibile stabilire il rapporto di causa-effetto fra inquinamento industriale e malattie, in quanto queste ultime sono spesso effetto del “mix” di sostanze inquinanti assunte via aria, acqua, cibo.
Il problema dell’inquinamento industriale – esistente e pesantissimo – si può risolvere solo con bonifiche ambientali efficaci e, soprattutto, con la graduale modifica del sistema economico-sociale locale insieme a un po’ di “sana” giustizia.
Altrimenti il ricatto del posto di lavoro, della cassa integrazione, sarà sempre prevalente sulla salute.
Stefano Deliperi
P.S. anche l’iscrizione al GrIG contribuisce almeno a ottenere un po’ di giustizia 😉
Ma dove sono 700 persone….non solo falsano le analisi o non le fanno proprio,ma falsano anche il numero degli operai per il solito discorso del riccatto occupazionale.Sandroaste il lavoro di 700 persone è importentè sino ad un certo punto,perchè se nuoce alla salute di migliaia e di un territorio che se ne vadano in svizzera a bruciare merda.Una bella cricca quella dei disinformatori di regime,non c’è che dire peccatoche viva sulla pelle della gente.Perchè i rifiuti di San Gavino non se li tengono a casa loro?Perchè i medici a conoscenza dell’olocausto in atto nel Sulcis non si fanno sentire?Perchè non sono resi noti i dati delle malattie prodotte dal l’inquinamento industriale?Come si può illudere la gente parlando di orti civici in zone ad alto rischio ambientale?Sarà vera la teoria delle 3 M(medico mattone massone)?Toglietevi il paraocchi e manifestate il vostro dissenso ad una situazione manipolata per generare economia a pochi e disperazione a migliaia di persone.Certo che eravate terrorizzati dal ciclone grillo,se si insediava altro che cielo a sbarre.Come può la legge rimanere insensibile a quella vergogna che è il polo industriale palla al piede di tutti i contributibuenti sardi che si spaccano la schiena per portare avanti le proprie attività?Come mai nessuno si interessa delle migliaia di attività che stanno chiudendo(non solo nel Sulcis)e che restano alla fame senza nessun aiuto dallo stato?Chi ha ancora un pò di coscienza mediti su questa parentopoli che ci stà seppellendo e si decida ad agire……💀💀💀💀💀💀💀
nuova discarica per i rifiuti industriali Portovesme s.r.l.
dal sito web istituzionale Sardegna Ambiente, 17 gennaio 2017
Valutazione di impatto ambientale per la realizzazione della nuova discarica di Genna Luas ubicata nei territori dei comuni di Iglesias e Carbonia. (http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=303508&v=2&c=4807&t=1&b=1)
La Portovesme Srl ha depositato, presso il Servizio delle valutazioni ambientali (SVA) dell’Assessorato regionale della Difesa dell’ambiente, l’istanza di Valutazione di impatto ambientale (VIA), corredata della relativa documentazione, per il progetto “Realizzazione della nuova discarica di Genna Luas della Portovesme Srl ubicata nei territori dei comuni di Iglesias e Carbonia”. La pubblicazione è stata effettuata nel quotidiano La Nuova Sardegna in data 09 gennaio 2016. Lo SIA e gli elaborati progettuali sono consultabili anche presso i Comuni di Iglesias e Carbonia e presso la Provincia di Carbonia e Iglesias.
PROCEDIMENTO SOSPESO
Sospensione procedimento
Il Servizio SVA con nota prot. n. 24067 del 13 dicembre 2016 ha accolto la richiesta di sospensione del procedimento di VIA sino al 31 gennaio 2017.
Nota SVA n. 24067 del 13/12/2016: http://www.sardegnaambiente.it/documenti/18_357_20170117103720.pdf
Consulta i documenti
Progetto nuova discarica [File.zip]
SIA nuova discarica [File.zip]
Sintesi non tecnica e Allegato A3 [File.zip]
Avviso nel quotidiano [File .pdf]
Presentazione al pubblico del progetto e dello SIA ai sensi dell’Allegato A, art. 8, della DGR n. 34/33 del 2012
Durante la presentazione al pubblico un rappresentante del Servizio SVA acquisisce le eventuali osservazioni formulate da cittadini singoli o associati.
Prevista in data 21 aprile 2016, alle ore 15.00, presso la Sala del Museo di Carbone, sita nella grande miniera di Serbariu a Carbonia.
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da Sardinia Post, 18 gennaio 2017
Portovesme srl a rischio: pressing per bonifiche e nuova discarica. (Carlo Martinelli): http://www.sardiniapost.it/economia/portovesme-srl-a-rischio-pressing-per-bonifiche-e-nuova-discarica/
Portovesme SRL a rischio?A rischio c’è la salute di un intero territorio per un pugno di posti di lavoro contro e montagne di soldi per le cricche e I loro vassalli,sindacalisti nullafacenti in prima fila.