Costa Smeralda 2, spegnete i motori delle ruspe, please.
In seguito al ricorso (6 febbraio 2013) inoltrato dalle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Amici della Terra e Lega per l’Abolizione della Caccia alle amministrazioni pubbliche competenti e alla Commissione europea avverso l’emanazione di autorizzazioni amministrative in favore del complesso di interventi proposti dalla Qatar Holding in assenza dei necessari e vincolanti procedimenti di valutazione ambientale strategica (V.A.S.) e di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale si è espresso il Servizio valutazione impatti (S.A.V.I.) della Regione autonoma della Sardegna: “la documentazione amministrativa e tecnica utile per l’espressione del parere di competenza” dovrà essere inviata quanto prima dal Comune di Arzachena (OT) “al fine di verificare se le opere ricomprese nel programma di interventi turistico-edilizi … debbano essere assoggettate alle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale”.
Come si ricorda, recentemente il Comune di Arzachena ha iniziato a ricevere ben 27 progetti relativi alla trasformazione di altrettanti stazzi in residenze stagionali (ville) con le procedure di cui alla legge regionale n. 4/2009 e s.m.i. (piano per l’edilizia).
Solo il prologo del complessivo progetto turistico-edilizio.
Spegnete i motori delle ruspe, please.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Amici della Terra e Lega per l’Abolizione della Caccia
(foto per conto GrIG)
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- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
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- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
- normativa sul diritto all'informazione ambientale (decreto legislativo n. 195/2005)
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- limiti all'inquinamento elettromagnetico a media-bassa frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- normativa nazionale sugli usi civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i.)
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- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
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da Sardinia Post, 23 febbraio 2013
Costa Smeralda 2, prima vittoria degli ambientalisti: i progetti dovranno superare la valutazione di impatto ambientale. (http://www.sardiniapost.it/cronaca/costa-smeralda-2-prima-vittoria-degli-ambientalisti-i-progetti-dovranno-superare-la-valutazione-di-impatto-ambientale/)
Il comune di Arzachena dovrà inviare alla Regione tutti gli incartamenti relativi alla ‘Costa smeralda 2′, il piano di investimento immobiliare proposto dalla Qatar holding. Per la precisione, le carte dovranno pervenire negli uffici del Servizio di valutazione impatti (Savi), che dovrà quindi esprimersi in merito.
E’ il primo risultato ottenuto dalle associazioni Gruppo di intervento giuridico, Amici della terra e Lega per l’abolizione della caccia, che il 6 febbraio scorso avevano inoltrato un ricorso alle autorità competenti, comprese la Commissione europea, contro “l’emanazione di autorizzazioni amministrative – si legge in una nota – in favore del complesso di interventi proposti dalla Qatar Holding in assenza dei necessari e vincolanti procedimenti di valutazione ambientale strategica”.
In particolare, nel mirino degli ambientalisti è finito “il prologo del complessivo progetto turistico-edilizio”, vale a dire la trasformazione di 27 stazzi in residenza stagionali, sulla scorta del cosiddetto ‘Piano casa’, varato dalla giunta regionale di centrodestra nel 2009.
Ora saranno i funzionari del Savi a dover esprimere un parere sul progetto, verificando innanzitutto il rispetto delle norme vigenti.
da CagliariPad, 23 febbraio 2013
Stop ai progetti degli sceicchi: serve la valutazione di impatto ambientale.
Dopo il ricorso degli ecologisti, il Servizio di valutazione impatti della Regione congela i progetti. Deliperi: “Spegnete i motori delle ruspe, please”. (http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=1407)
Vittoria degli ecologisti. Prima di realizzare i progetti proposti dalla Qatar Holding ad Arzachena sarà necessario procedere alla valutazione di impatto ambientale.
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico, Amici della Terra e Lega per l’Abolizione della Caccia avevano inoltrato il ricorso alle amministrazioni pubbliche competenti e alla Commissione europea contro l’emanazione di autorizzazioni amministrative in favore del complesso di interventi proposti dalla Qatar Holding in assenza dei necessari e vincolanti procedimenti di valutazione ambientale strategica e di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale
Ora il Servizio valutazione impatti della Regione si è espresso: “La documentazione amministrativa e tecnica utile per l’espressione del parere di competenza” dovrà essere inviata quanto prima dal Comune di Arzachena “al fine di verificare se le opere ricomprese nel programma di interventi turistico-edilizi debbano essere assoggettate alle procedure di valutazione di impatto ambientale”.
Il Comune di Arzachena aveva già ricevuto 27 progetti relativi alla trasformazione di altrettanti stazzi in ville. Ora si dovrà attendere la valutazione di impatto ambientale. Esulta Stefano Deliperi (Gruppo di intervento giuridico): “Spegnete i motori delle ruspe, please”.
da La Nuova Sardegna, 24 febbraio 2013
Costa Smeralda 2, la Regione frena. (http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2013/02/24/news/costa-smeralda-2-la-regione-frena-1.6592790)
I progetti del Qatar restano in stand-by: prima bisogna capire se sarà necessaria la Valutazione di impatto ambientale. (Luca Rojch)
OLBIA. Il piano dell’emiro va un po’ più piano. Dalla Regione arriva il primo stop alla qatarizzazione degli stazzi di Gallura. Le ville da sceicco per ora restano sulla carta, almeno fino a quando il comune di Arzachena non invierà tutto il materiale e le planimetrie che l’holding con radici a Doha ha presentato per cambiare volto alle costruzioni simbolo della Gallura. La Regione vuole capire se per portare avanti il piano di interventi da 500mila metri cubi serva la valutazione di impatto ambientale. Per ora mette tutto in stand-by. Non che gli emiri avessero già acceso ruspe e betoniere, ma dopo il viaggio a Doha del presidente della giunta regionale Ugo Cappellacci, fatto di strette di mano e sorrisi, è il primo atto di gelo che arriva da Cagliari. Il gruppo di intervento giuridico e gli amici della terra gridano alla vittoria. Il 6 febbraio avevano presentato un ricorso alla Regione e alla Commissione europea in cui mettevano in evidenza come il piano presentato dalla Qatar holding non avesse né la Valutazione ambientale strategica, la Vas, né la Valutazione di impatto ambientale, la Via. Le sigle indicano due procedure che verificano se l’intervento rispetti l’ambiente e se l’avanzata del cemento non sia una semplice speculazione edilizia, ma risponda a reali esigenze del territorio. Verifiche che deve fare la Regione e in particolare un ufficio, il Savi, il servizio valutazione impatti. Alla richiesta degli ambientalisti è arrivata la risposta della Regione. Una nota protocollata e inviata al Comune di Arzachena e al Gruppo di intervento giuridico, in cui si dice «al fine di verificare se le opere comprese nel programma di interventi turistico edilizi in Costa Smeralda presentato da diverse società immobiliari controllate dalla Qatar holding debbano essere assoggettate alle procedure di Via si invita il comune di Arzachena a inviare al Servizio la documentazione amministrativa e tecnica per l’espressione di un parere». Nulla per ora che fermi per sempre i sogni di espansione dell’emirato. Ma un primo stop in attesa di vedere se sia indispensabile la valutazione di impatto ambientale. Il piano per ora è fatto più di ricostruzioni in 3d che di euro e sacchetti di cemento. Ma in municipio ad Arzachena sono arrivati i primi progetti per la trasformazione di 27 stazzi in ville superlusso. Tutti interventi fatti con il Piano casa. Lo stop per ora congela l’iter di questi progetti, o almeno ne rallenta il cammino. Non ne esistono altri per ora. Ma a dire il vero lo stesso comune di Arzachena ha accolto senza troppi entusiasmi i primi disegni. Riedizioni del vecchio piano Barrack, spolverato e ripresentato. Dal sindaco di Arzachena Alberto Ragnedda e dalla giunta sono arrivati anche i primi no ai piani presentati dall’emiro. Su tutti il rifiuto a costruire un acquapark a Liscia Ruja. Un mare di plastica davanti alla spiaggia forse più bella della Costa Smeralda. L’altro no riguarda l’idea degli emiri di tirare su un hotel nell’oasi di Monti Zoppu. Più o meno come violare un tempio sacro. La collina a picco sul mare da sempre è considerata l’anima più selvaggia e incontaminata della Costa Smeralda. Un simbolo su cui non è possibile immaginare di versare neanche un metro cubo di cemento.
Primi no agli emiri…del cemento. Emiri??
Cari amici del GRIG ,così mi fate arrabiare il Tonino ( e anche i suoi Pard).
da L’Unione Sarda, 25 febbraio 2013
Arzachena. La Regione ha invitato il Comune a fornire tutti i progetti. Qatar, ora serve il Vas. (http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_146_20130225082402.pdf)
Primo round agli ambientalisti, chiesti chiarimenti. (Walkiria Bandinelli).
Gli interventi proposti dalla Qatar Holding nel piano programmatico della Costa Smeralda saranno verificati dal Servizio valutazione impatti ambientali (Savi) della Regione. La Giunta ha accolto il ricorso presentato dal Gruppo d’intervento giuridico, Amici della terra e Lega per l’abolizione della caccia: il Comune di Arzachena è stato invitato con una nota a firma del direttore del Savi “a inviare la documentazione amministrativa e tecnica per l’espressione del parere di competenza”. In buona sostanza la Regione chiede di “verificare se le opere ricomprese nel programma di interventi turistico-edilizi in Costa Smeralda, presentato da diverse società immobiliari controllate dalla Qatar Holding, debbano essere assoggettate alle procedure di valutazione di impatto ambientale”. Per gli ecologisti è una prima vittoria. Il 6 febbraio avevano inoltrato specifico ricorso sia alla Regione che a diversi altri Enti, Commissione europea compresa. Avevano chiesto “l’annullamento in via di autotutela delle eventuali autorizzazioni già concesse”. All’Ufficio tecnico del comune smeraldino sono stati presentati 27 progetti per la trasformazione degli stazzi galluresi. «Ventisette richieste – avevano sottolineato gli ambientalisti – in base al cosiddetto “Piano casa”. Il complesso unico di interventi viene presentato all’esame delle pubbliche amministrazioni per singole parti, in violazione del necessario esame unico nei procedimenti di valutazione ambientale strategica e di verifica di assoggettibilità a valutazione di impatto ambientale». Ora che il Savi ha richiesto gli incartamenti all’amministrazione comunale di Arzachena il gruppo di intervento giuridico esulta e dichiara: «Spegnete i motori delle ruspe, please».
da L’Unione Sarda, 28 febbraio 2013
Il blitz. Sopralluogo a Romazzino e Pitrizza, poi un incontro sui possibili vincoli.
Il Qatar ha paura dello stop. (http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_146_20130228083932.pdf)
Manager della Holding e Barrack dal sindaco Ragnedda. (Augusto Ditel)
PORTO CERVO. Il Qatar non molla. Alla Costa Smeralda 2.0 ci crede ancora, ma forse ha paura che i paletti già conficcati nei 2400 ettari di loro proprietà diventino presto uno stop. Eppoi, pare che la Qatar Holding abbia finalmente capito che c’è bisogno di una strategia della comunicazione più trasparente ed efficace, rispetto a quanto è accaduto fino a oggi. Discreto, a passi felpati, il manager della holding che controlla tutto l’ambaradan chiamato Costa Smeralda è sbarcato ieri in Gallura, cercando di non dare nell’occhio per dribblare quei rompiscatole dei giornalisti che chissà cosa si mettono in testa… Poi, ci ha ripensato. Saputo che la notizia di un nuovi incontro con il capo dell’amministrazione comunale è circolata abbastanza in fretta, a tarda sera si è appreso che oggi alle 11, l’uomo dello sceicco risponderà a tutte le domande che gli verranno poste.
L’EMISSARIO. Lui si chiama Mohammed Al Sowaidi, ha 32 anni, e un cervello che funziona spesso e bene. Un katariota allo stato puro, uomo di fiducia dello sceicco, considerato il referente sardo dela Fondo che dovrebbe investire un miliardo di euro nei terreni da Tom Barrack. A proposito del finanziere americano di origine libanese, ieri si è materializzato anche lui a Porto Cervo prima e ad Arzachena poi, quando insieme ad Al Sowaidi hanno fatto visita al sindaco Alberto Ragnedda.
IL SOPRALLUOGO. Accompagnato dalla moglie Laurel – signora dal gusto raffinato che ha curato personalmente l’arredamento di molti interni degli hotel griffati di Porto Cervo e dintorni – lo zio Tom ha fatto un lungo giro nei cantieri che conosce a menadito e ha illustrato lo stato dell’arte al giovane manager del Qatar. Prima tappa all’hotel Romazzino, giusto per capire a che punto sono i lavori di ampliamento e ristrutturazione per cui sono state ottenute tutte le licenze, e per verificare se le due suites e il centro benessere sono all’altezza di rappresentare il fiore all’occhiello della struttura alberghiera, il cui progetto non fu partorito dalla matita dei professionisti di fiducia dell’Aga Khan: quello fu l’unico acquisto del principe da una società esterna, la Rank Xerox, per l’esattezza.
LA BOMBONIERA. Seconda tappa al Pitrizza, la vera perla nel novero degli alberghi della Costa Smeralda. Lì, nella bomboniera di famiglia, le suites sono cinque, una più bella dell’altra. La visita, che comprendeva anche un’occhiatina all’esclusiva spa, è stata giudicata positivamente da Al Sowaidi e da Tom Barrack, i quali a un certo punto hanno deciso di andare a trovare il primo cittadino di Arzachena, quello che, prima o poi, dovrà prendere in esame i veri progetti della nuova Costa Smeralda, dopo la presentazione dello studio che ha comunque già provocato le reazioni degli ambientalisti e un freno da parte della Regione, che proprio di recente avrebbe richiesto preventivamente la Vas (valutazione ambientale strategica) e la Via (valutazione d’impatto ambientale).
IL COMUNE. «Secondo me – dice il sindaco Alberto Ragnedda -, non c’è bisogno né di Vas, né di Via, almeno in questa fase. Queste valutazioni, infatti, sono legittimamente richieste quando esiste un progetto. Fino a oggi la Qatar Holding non ci ha presentato progetti, ma solamente uno studio che riguarda un piano di investimenti, sul quale il comune di Arzachena dovrà esprimersi compiutamente, fermo restando che in ogni caso l’eventuale volumetria dovrà essere essere compresa in una nuova versione del piano paesaggistico regionale, di cui non ho notizia». Ragnedda poi conferma che un primo no della sua amministrazione – ma si tratta di una bocciatura sul piano politico, prima che su quello tecnico – all’ipotesi di un Acquapark dietro la spiaggia di Liscia Ruja. «No – aggiunge il sindaco -, la cosa non ci piace. E non ci convince il fatto che sarebbe realizzata con tutti i crismi, con un progetto affidato a professionisti di prim’ordine». C’è invece il via libera – sempre sul piano politico – alla pista per go kart, a immagine e somiglianza di quella di Le Mans. «In questo caso – spiega Alberto Ragnedda – il nostro giudizio non è negativo. Quel circuito è destinato a ospitare manifestazioni con auto elettriche, dunque non inquinanti. Allo stesso tempo, l’idea ci piace perché si risanerebbe una zona abbastanza compromessa sul piano ambientale come l’ex discarica di Abbiadori».
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da La Nuova Sardegna, 28 febbraio 2013
Summit a tre sul futuro della Costa Smeralda 2. Il sindaco Ragnedda, il magnate Usa Barrack e il responsabile della Qatar holding hanno discusso delle difficoltà tecniche su cui il piano sembra essersi arenato. (Serena Lullia)
ARZACHENA. Ufficialmente solo una visita di cortesia, il tempo di prendere un amichevole caffè al bar. Ma è difficile credere che nell’incontro a Palazzo Ruzittu tra il sindaco Alberto Ragnedda, il magnate americano Tom Barrack nel suo nuovo ruolo di consulente finanziario della Qatar Holding e Mohammed Saif Al-Sowadi il responsabile del Fondo fusioni e acquisizioni, non si sia parlato del piano da un miliardo di euro per la Costa Smeralda. Ieri mattina i due uomini dell’emiro, dopo un sopralluogo alle suite in costruzione all’hotel Pitrizza, hanno attraversato piazza Risorgimento per raggiungere l’ufficio del primo cittadino. Un incontro cordiale, rigorosamente in inglese. E blindatissimo. Ma le pareti del municipio raccontano di un intenso colloquio su quella che sarà la Costa Smeralda 2, in particolare sui primi ostacoli tecnici emersi negli ultimi mesi. Dalle modiche al ppr, fondamentali per realizzare buona parte dei progetti, annunciate per la fine del 2012 e mai realizzate dal governatore Ugo Cappellacci, al piano di riqualificazione di 27 stazzi, sotto accusa per le proposte di trasformazione poco rispettose della storia delle antiche case galluresi, alla nota della Regione di qualche giorno fa con cui chiede copia della bozza di piano sulla Costa Smeralda per valutare se gli interventi, stazzi compresi, per ottenere il via libera devono essere sottoposti a Via, valutazione di impatto ambientale e Vas, valutazione ambientale strategica. Al sindaco Ragnedda il compito di illustrare l’iter che il progetto dovrà seguire. Già attivato il tavolo a cui siedono i tecnici comunali e quelli della Qatar Holding. Dal confronto e dalla discussione dei progetti dovranno scaturire le modifiche alle proposte qatarine. Il primo cittadino ha già bocciato l’idea dell’acquapark alle spalle di Liscia Ruja e la richiesta di interventi edilizi a Monti Zoppu, paradiso naturale protetto dalla legge. Questa mattina si saprà qualcosa di più del modo in cui la Qatar Holding sta vivendo questa prima fase in Costa Smeralda. Mister Barrack e Mohammed Saif Al-Sowadi, responsabile del Fondo fusioni e acquisizioni del Qatar incontreranno la stampa. E saranno le prime dichiarazioni ufficiali dei nuovi padroni della Costa Smeralda, attraverso gli uomini scelti come portavoce. Mister Barrack è un grande conoscitore della bozza di piano per il rilancio di Porto Cervo presentata dalla Qatar Holding al comune di Arzachena. I progetti sono infatti gli stessi elaborati quando era ancora lui il proprietario del paradiso delle stelle. L’ultima volta in cui il magnate americano aveva parlato di Costa Smeralda era a poche settimane dalla vendita. Un incontro in cui, nello scetticismo generale, aveva spiegato che avrebbe continuato ad avere un ruolo da protagonista in Costa Smeralda.
da La Nuova Sardegna on line, 28 febbraio 2013
«La Costa Smeralda è un diamante, pronti a farlo brillare».
I dirigenti del Qatar e il consulente Barrack chiariscono i progetti dell’investimento in Costa per 60 milioni di euro: http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2013/02/28/news/la-costa-smeralda-e-un-diamante-pronti-a-farlo-brillare-1.6614527
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da Sardinia Post, 28 febbraio 2013
Barrack e il manager della Quatar Holding: “Non stravolgeremo la Costa Smeralda”: http://www.sardiniapost.it/cronaca/barrack-e-il-manager-della-quatar-holding-non-stravolgeremo-la-costa-smeralda/
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da CagliariPad, 28 febbraio 2013
Barrak presenta il piano degli sceicchi: “La Costa Smeralda, un diamante da sgrezzare”.
I magnati mediorientali si presentano come i gioiellieri pronti a investire in un angolo di paradiso unico, ma nel rispetto dell’ambiente: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=1479
da L’Unione Sarda, 1 marzo 2013
Costa Smeralda. Il manager arabo e Barrack spiegano il Piano ai sindaci. Qatar: le regole sono sacre. Ma l’ufficio tecnico boccia 12 boutiques sul porto: http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20130301083855.pdf
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da La Nuova Sardegna, 1 marzo 2013
Acquapark e stazzi, il Qatar ci ripensa. Costa Smeralda. Vertice fra il manager della holding, Barrack, i sindaci Ragnedda e Giovannelli : «Piena collaborazione». (Serena Lullia)
ARZACHENA. Cedono ai sardi la matita per disegnare la Costa Smeralda 2. E rispondono con il dialogo alle critiche arrivate al piano di rilancio di Porto Cervo. I manager della Qatar Holding scelgono la piazza di granito di Arzachena per illustrare la loro filosofia di sviluppo. Ma c’è anche spazio per il mea culpa pubblico sull’acquapark a Liscia Ruja. Il magnate Usa Tom Barrack, nella nuova veste di consulente finanziario del Fondo sovrano qatarino, e Mohammed Saif Al-Sowadi, numero 3 del Qatar e responsabile del Fondo fusioni e investimenti del petroemirato, parlano del piano da un miliardo di euro. Ribadiscono l’impegno all’investimento di lungo periodo e affidano ai comuni di Arzachena e Olbia il compito di guidare la loro mano nel disegnare il futuro del regno del turismo. «Non siamo infastiditi dalle critiche. Anzi proviamo gratitudine e apprezzamento. Gli investitori devono guardare lontano, creare rapporti duraturi nel tempo. Ma più che parlare ascoltano», esordisce Barrack. Al-Sowadi sottolinea la volontà di creare un progetto rispettoso della natura, dell’identità e delle leggi. «Oggi valutiamo ciò che potrebbe essere il possibile intervento per la Costa Smeralda ma avendo come principali interlocutori le autorità locali – commenta –. È in atto una concorrenza globale anche nel turismo di fascia alta. Un posto bello come questo deve giocarsi qualche carta in più per attirare i visitatori. Deve trovare nuove attrazioni per allargare il bacino degli utenti». Barrack attinge poi alla sua anima poetica per spiegare in che modo prima lui, e oggi la Qatar holding, vedono l’investimento in Costa. «Questo territorio è un diamante al centro di una bellissima collana, la Sardegna, che ha bisogno di un gioielliere capace di tenere insieme tutte le pietre preziose che ne fanno parte – dice –. Un lavoro che non si fa in un pomeriggio. Avete il privilegio di avere il miglior gioielliere. Il fondo del Qatar non è un imprenditore che pensa solo al profitto, nè una società quotata in borsa che deve accumulare ricavi, nè un uomo di affari che compra un gioiello per capriccio. Avete un paese intero, un investitore di lungo termine. Oggi questo gioielliere ascolta e negli ultimi 60 giorni ha creato 500 posti di lavoro, speso 30 milioni di euro per il restyling degli hotel e dato incarichi a 52 imprese fra Olbia e Arzachena». Addio all’acquapark a Liscia Ruja. Ad affondare l’idea di un parco del divertimento acquatico alle spalle della spiaggia di Liscia Ruja, già bocciata dal sindaco di Arzachena Alberto Ragnedda, è il suo stesso ideatore, Tom Barrack. «È integralmente colpa mia – fa mea culpa – . Sono stato io a pensare che fosse importante prevedere un’attrazione per i bambini e le famiglie. Ma non so come erroneamente si sia parlato di realizzarla a Liscia Ruja. L’idea dell’acquapark va pensata con la stessa ottica del Billionaire. Flavio Briatore ha creato un polo del divertimento per gli adulti che ha anche contribuito alla fama dei luoghi. L’acquapark è un luogo del divertimento per le famiglie. Ma non a Liscia Ruja». Trasporti. Da mesi in tanti sperano che la Qatar airways, compagnia a 5 stelle dell’emirato, voli nei cieli della Gallura. Al momento non c’è nessun piano concreto se non un generale interesse all’allungamento della pista dell’aeroporto. «Qualsiasi progetto, in qualsiasi parte del mondo perde di significato se i luoghi non sono raggiungibili – precisa il 32enne Al Sowadi –. Riflettiamo su cosa sia possibile migliorare in questo campo. E in questo momento Meridiana ha il mercato in mano». Il piano degli stazzi. Barrack chiarisce anche le idee sulla trasformazione di 27 stazzi in ville di lusso. «Il futuro degli stazzi lo deciderà il Comune – precisa –. Abbiamo due possibilità. Lasciarli come sono oggi, dei ruderi, spiegare ai turisti che quelle che vedono sono pietre sacre o pensare di fare come 50 anni fa, cioè reinterpretare in chiave moderna una cultura antica. Le nostre idee servono per aprire un dialogo. Spetta poi agli amministratori indicarci la strada». I sindaci. «Fino a oggi ho sentito giudizi su progetti che non esistono – commenta il sindaco di Arzachena –. Un giudizio di fronte al nulla è un pre-giudizio. Siamo capaci di tutelare il nostro ambiente, prendere decisioni per il futuro dei nostri figli. Nessuno pensi di commissariarci. Chi lo fa non attacca il Qatar ma le comunità di Arzachena, Olbia e la Gallura». Sulla stessa linea il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli. «Criticare a priori gli interventi è sbagliato. Migliorare la qualità alberghiera non significa cementificare, ma potenziare l’offerta turistica, unico vero core business della Sardegna».
da La Nuova Sardegna, 2 marzo 2013
Nuova Costa Smeralda, riparte il dialogo. Dopo le critiche al piano degli stazzi e all’acquapark, la collaborazione ricomincia dalla bonifica della discarica di Abbiadori. (Serena Lullia)
ARZACHENA. Dopo aver ricucito sotto i riflettori i rapporti con l’opinione pubblica e l’amministrazione, il Qatar prova a far ripartire il suo piano per la Costa Smeralda. Dal mese di novembre a oggi i ritmi sono abbastanza da bradipo e il percorso sa molto di slalom fra regole e burocrazia. Nella conferenza informale nel bar della piazza, Tom Barrack, advisor del Fondo sovrano del Qatar e Mohamed Said Al-Sowadi, numero 3 dell’emirato e responsabile delle Fondo fusioni e investimenti, archiviano il ppr a questione tecnica. Con diplomazia nessuno accenna alla mancata revisione del piano paesaggistico regionale promessa dalla Regione per la fine del 2012. I due manager distribuiscono sorrisi e rassicurazioni in dosi massicce. Annunciano la marcia indietro sul progetto dell’acquapark a Liscia Ruja e rimettono nelle mani del Comune la decisione sulla riqualificazione degli stazzi. Circuito di go-kart. In realtà non tutto il piano qatarino è in itinere, da plasmare con i consigli della politica. Sulla strada dell’approvazione c’è un progetto in pole position, il kartodromo di Abbiadori, che verrà gestito da Flavio Briatore. Il settore Ambiente ha già dato il via libera alle operazioni di bonifica. L’ufficio tecnico ha invece nelle mani la licenza per il circuito in stile Le Mans che si estenderà su oltre due ettari di terreno. L’impianto nascerà sulla vecchia discarica del borgo in cui i materiali di edilizia si dividono gli spazi con il cimitero della sabbia Smeralda. 12 mila metri cubi di granelli d’argento “macchiati” dalla posidonia, portati via anni fa dai litorali per non sporcarne l’immagine a 5 stelle. Una operazione finita sotto la lente di ingrandimento della Procura e poi nelle aule dei tribunali. Il Comune, in collaborazione con la Sardegna Resorts proprietaria dei terreni e l’ok della Regione, ha proposto di inserire nella bonifica l’operazione di pulizia e riutilizzo della sabbia per il ripascimento delle spiagge della Costa Smeralda. Una operazione che non si annuncia facile. Negli anni le montagne di sabbia si sono mescolate alla terra, sui granelli si è formato un tappeto erboso. Si ipotizza un recupero per 2-3mila metri cubi. Stazzi. C’è poi un secondo progetto, scorporato da quel piano strategico che i manager qatarini hanno promesso di costruire insieme con i comuni di Olbia e Tempio. La riqualificazione di 27 stazzi. Oltre un mese fa il progetto è stato presentato al Suap per chiedere l’ampliamento delle antiche case galluresi in base al Piano casa. Un piano accolto dalle critiche, dell’amministrazione e dell’opinione pubblica. L’intervento sugli antichi edifici è stato giudicato un po’ maldestro e poco rispettoso dell’identità gallurese. «Gli stazzi oggi non sono altro che rovine – ha detto mister Barrack. Fanno parte di una cultura, di una storia antica. Il loro utilizzo è il punto su cui riflettere. Tocca a voi amministratori decidere cosa farne. Cosa volete che siano? Che restino così come sono, delle rovine, o vogliamo reinterpretarli, farli rivivere?». Al momento non è però la politica a dover dare risposte, ma l’ufficio tecnico e la Soprintendenza in sede di conferenza di servizi. Stand-by per il villaggio commerciale al porto. Un villaggio commerciale in stile fiera del lusso ma per tre mesi. La proposta della Sardegna Resorts per l’estate, trasformare la distesa di asfalto e auto del molo vecchio in una esposizione di negozi griffate e stand di artigiani è arrivata in conferenza di servizi col voto contrario dell’ufficio tecnico. L’area, che in passato ha ospitato un progetto simile ma per una settimana, il Deluxe, e una zona H. Il progetto è stato ritirato.
la Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storico-Artistici ed Etnoantropologici di Sassari ha confermato (nota prot. n. 3167 del 28 febbraio 2013) che “allo stato attuale tre progetti, ricadenti nel territorio di Olbia e relativi al ‘Programma di Riqualificazione Stazzi’ riconducibili al più ampio Programma di investimenti Qatar Holding, sono già stati sottoposti alla nostra attenzione secondo le modalità prevista dal portale telematico del Sportello Unico per le Attività della Regione Sardegna. Per tali pratiche, che in particolare riguardano 3 stazzi, sono state convocate le conferenze di servizi il giorno 14 marzo 2013. …. il Comune di Arzachena ha inserito sulla stessa piattaforma altre 23 pratiche relative al medesimo programma. Per tali progetti invece non è stata ancora fissata la data per la conferenza”.
Quindi, il Soggetto privato proponente – la Qatar Holding – ha con certezza avviato le procedure di approvazione definitiva di un “pezzo” dell’unico programma turistico-edilizio, senza le preventive e vincolanti procedure di V.A.S. e di V.I.A.
Il Sindaco di Arzachena Alberto Ragnedda può evitare di raccontare cose non vere.
Se dovessero giungere gli atti autorizzativi, saremmo costretti a rivolgerci alle sedi competenti.
da Il Corriere della Sera, 5 marzo 2013
È IL PIÙ INGENTE INVESTIMENTO PRIVATO NEL PAESE DALL’INIZIO DELLA CRISI DEL DEBITO. L’emiro del Qatar fa shopping in Grecia, sei isole nel mar Ionio a prezzi di saldo. Hamad bin Khalifa Al Thani compra sei isole nel Mar Ionio per 8 milioni e mezzo di euro: http://www.corriere.it/esteri/13_marzo_05/emiro-qatar-compra-isole-greche_fcbba79a-856e-11e2-b184-b7baa60c47c5.shtml
da La Nuova Sardegna, 6 marzo 2013
Dopo l’acquisto della Costa Smeralda. L’emiro del Qatar fa shopping anche nelle isole greche.
ATENE. Gli interessi ell’emiro del Qatar si espandono a tutto il Mediterraneo. Dopo l’acquisto della Costa Smeralda, lo sceicco Hamad bin Khalifa Al Thani ha fatto shopping anche in Grecia, acquistando sei isolette. Comincia così a dare i suoi frutti la collaborazione avviata tra il governo greco – alla frenetica ricerca di investimenti stranieri per far fronte alla crisi economica – e l’emirato del Qatar che avrebbe già speso oltre otto milioni di euro per sei isolette nel Mar Ionio, tra cui Oxya, a 38 km da Itaca, sulle quali realizzare investimenti edilizi e turistici. La notizia è stata confermata dal sindaco dell’isola dell’omerico Ulisse, Yiannis Kassianos, che ha detto che l’emiro ha pagato 4.9 milioni di euro per acquistare Oxya (che ha una superficie di poco meno di 1.700 ettari) e speso altri 3.5 milioni per le altre cinque isolette con un’area totale di 700 ettari. Oxya, ex proprietà della famiglia greco-australiana Stamoulis, era stata inizialmente messa in vendita a 6,9 milioni di euro. Una parte dell’isoletta è sotto la protezione dell’organizzazione ecologica Natura 2000, ma il resto del territorio può essere sviluppato turisticamente. Nell’esprimere la propria soddisfazione per gli acquisti fatti dal sovrano qatariota, Kassianos ha preannunciato che, per questo motivo, presto gli conferirà la cittadinanza onoraria di Itaca. L’affare fatto dall’emiro del Qatar è solo l’ultimo di una serie di compravendite che hanno riacceso l’interesse degli investitori nell’esclusivo settore delle isole private. Secondo gli esperti che operano in questo mercato, un certo numero di proprietari, in particolare coloro che le hanno ereditate, stanno cercando di disfarsene a causa delle tasse più elevate di recente imposte dal governo. Una vendita che, secondo varie fonti, starebbe per andare in porto è quella dell’isola di Patroclo, a soli tre km da Capo Sunio, il promontorio 70 km a Sud-est di Atene, con una superficie di appena 260 ettari ma – a causa della sua vicinanza alla capitale, all’aeroporto e alla costa (da cui riceve acqua potabile) – ha un potenziale di sviluppo turistico immenso e il suo prezzo ufficiale è di 150 milioni di euro. In vendita, sempre secondo fonti informate, sarebbe anche un’altra, più celebre isola, quella di Skorpios che appartiene ad Athina Onassis, nipote del magnate Aristotele che la acquistò nel 1963 per 15 milioni di dollari. Sull’isola – che si trova nel Mare Ionio di fronte alla costa di Lefkada e che ha una superficie di cinque ettari e due soli abitanti (i guardiani) – sono sepolti Aristotele Onassis, il figlio Alexander e la figlia Christina (madre di Athina).
dal blog di Francesco Giorgioni, 5 marzo 2013
SCEICCHI E SCIOCCHEZZE: GLI SQUADRISTI DEL CEMENTO: http://francescogiorgioni.blogspot.it/2013/03/sceicchi-e-sciocchezze-gli-squadristi.html
“GLI STAZZI? CUMULI DI PIETRE”. BARRACK E LO SCEICCO IN PIAZZA (28 febbraio 2013): http://francescogiorgioni.blogspot.it/2013/02/gli-stazzi-cumuli-di-pietre-uno-sceicco.html
da L’Unione Sarda, 8 marzo 2013
Costa Smeralda. No alla pista simile a Le Mans, dopo un blitz. Sì alle boutiques sul porto. Pit stop per i go kart del Qatar. Bloccati i lavori:una strada provinciale attraversa la pista. Dopo la bocciatura dell’Acquapark, arriva il no anche al circuito per mini bolidi. Sopralluogo dei vigili ad Abbiadori in seguito alle segnalazioni dei cittadini. (Augusto Ditel): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20130308084504.pdf
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da La Nuova Sardegna, 8 marzo 2013
Boutique al posto dei parcheggi, il Qatar cambia il volto del porto. Arzachena, passa in conferenza di servizi il “Porto Cervo village” che verrà realizzato al molo vecchio Saranno creati 20 negozi per l’estate che ospiteranno brand alla moda ed eccellenze artigianali sarde. (Serena Lullia)
ARZACHENA. La prima impronta del Qatar sulla Costa Smeralda è il “Porto Cervo village”. Il progetto cambierà il volto del molo vecchio anche se solo per tre mesi. Da triste e poco glamour tappeto di asfalto pieno di buche a elegante salotto con 20 boutique di legno e acciaio. L’idea della Qatar holding ieri ha avuto la benedizione della conferenza di servizi. Ufficio tecnico, Tutela del Paesaggio e Soprintendenza hanno espresso un giudizio positivo sulla proposta qatarina dopo il parere negativo arrivato qualche settimana fa. L’ufficio tecnico aveva fatto notare che l’area, su cui per tre anni era stata realizzata la fiera del lusso, era una zona H e come tale non poteva essere utilizzata per creare le boutique. Obiezioni superate nella conferenza di servizi di ieri mattina. Il “Porto Cervo village”, nato dalla matita dei progettisti Antonello Carta e Giò Pagani, si estenderà su 6mila metri quadrati e sarà a tempo, da metà giugno a metà settembre. L’asfalto verrà coperto e foderato con un pavimento in legno. Sopra verranno sistemate 18 boutique di vetro e acciaio, tutte strutture che, una volta finita la stagione, verranno smontate. Alcune ospiteranno i brand mondiali della moda. Una parte sarà riservata alle eccellenze artigianali della Sardegna con l’obiettivo di valorizzare i prodotti con i quattro mori. Anche il Comune e la Regione avranno il loro spazio con vista sugli yacht del molo vecchio. Degli uffici del turismo in cui promuovere i territori. La nuova passeggiata del porto vecchio non sarà solo una maxi-vetrina commerciale. È stata pensata come un salotto all’interno del quale presentare libri, esporre quadri. Due gli angoli relax arredati con divanetti e tavolini.
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da Sardinia Post, 8 marzo 2013
Costa Smeralda, progetti al palo. Il Qatar in pressing su Cappellacci: http://www.sardiniapost.it/cronaca/costa-smeralda-progetti-al-palo-il-qatar-in-pressing-su-cappellacci/