Ricorso ecologista contro il progetto della Qatar Holding senza le valutazioni di impatto ambientale.
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Amici della Terra e Lega per l’Abolizione della Caccia hanno inoltrato (6 febbraio 2013) uno specifico ricorso avverso l’emanazione di autorizzazioni amministrative in favore del complesso di interventi proposti dalla Qatar Holding in assenza dei necessari e vincolanti procedimenti di valutazione ambientale strategica (V.A.S.) e di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale.
E’ stato chiesto l’annullamento in via di autotutela delle eventuali autorizzazioni già concesse.
Come ampiamente riportato in queste ultime settimane da svariati mezzi di informazione nazionali e regionali, infatti è stato presentato da Società immobiliari controllate dalla Qatar Holding un complesso programma di interventi turistico-edilizi nella Costa Smeralda (Arzachena, OT) che possono esser così sinteticamente elencati: trasformazione di n. 27 stazzi in altrettante residenze stagionali (ville) con le procedure di cui alla legge regionale n. 4/2009 e s.m.i. (piano per l’edilizia), restyling della piazzetta e di altre strutture di Porto Cervo nonchè dei quattro Hotel “storici” (Pitrizza, Romazzino, Cala di Volpe, Cervo Hotel & Conference Center) già oggetto del “Programma di riqualificazione del sistema ricettivo alberghiero Costa Smeralda” (deliberazione Consiglio comunale Arzachena n. 29 del 27 maggio 2010, convenzione del 28 maggio 2010) ai sensi della legge regionale n. 4/2009 e s.m.i. (piano per l’edilizia), due nuovi alberghi, ville extra-lusso (numero non conosciuto), un “parco acquatico” a Liscia Ruja, un kartodromo, servizi, ecc., in palese e disinvolta violazione del piano paesaggistico regionale.
Sono stati interessati la Commissione europea, i Ministeri per i beni e le attività culturali e dell’ambiente, la Direzione regionale per i beni culturali e il paesaggio, la Presidenza della Regione autonoma della Sardegna, la Direzione regionale della pianificazione urbanistica e della vigilanza edilizia, il Servizio regionale valutazione impatti, il Servizio regionale tutela paesaggistica per la Gallura, la Soprintendenza per i beni ambientali di Sassari, la Soprintendenza per i beni archeologici di Sassari, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, il Comune di Arzachena. Informata, in via preventiva, la Procura della Repubblica presso il Tribunali di Tempio Pausania.
Come si ricorderà all’Ufficio tecnico del Comune di Arzachena sono stati presentati recentemente ben 27 progetti per trasformare caratteristici stazzi galluresi (tanto amati, a parole, dagli amministratori di Arzachena, diversi dei quali vincolati) in esclusive ville con piscina da destinare alla clientela internazionale.
Si tratta della prima parte di quell’investimento immobiliare della Qatar Holding sempre definito quale complesso unico di interventi, che la classe politica isolana – in primis il Presidente della Regione autonoma della Sardegna Ugo Cappellacci – vuol gabellarci come la panacèa per la disoccupazione e la strada per il benessere economico-sociale.
Sono ventisette richieste in base a quel piano per l’edilizia (la legge regionale n. 4/2009 e s.m.i.) che finora ha dato corpo quasi solo a interventi speculativi.
Tuttavia, il complesso unico di interventi (qui le prime simulazioni progettuali) viene presentato all’esame delle amministrazioni pubbliche competenti a pezzi, per singole parti, in violazione del necessario esame unico nei procedimenti di valutazione ambientale strategica (direttiva n. 2001/42CE) e di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (2011/92/UE).
Eppure si tratta di ben quattro-cinquecentomila metri cubi di nuove volumetrie anche in aree di elevato valore ambientale e paesaggistico (Monte Zoppu, per esempio).
In sostanza il solito speculativo consumo di territorio. Punto e basta.
Dopo gli iniziali entusiasmi da parte di tanti esponenti della classe politica regionale (alcuni si spinsero a stilare una vera e propria “lista della spesa” da consegnare all’Emiro del Qatar), ora prevale il silenzio.
Però, anche il singolo cittadino può e deve dire la sua, perché l’ambiente e il paesaggio sono di tutti noi.
Sono già centinaia e centinaia i messaggi di protesta contro questa nuova, ennesima, operazione immobiliare speculativa pervenuti al Ministro per i beni e attività culturali Lorenzo Ornaghi, al Presidente della Regione Ugo Cappellacci, al Presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo.
Chi volesse esprimere la propria opinione in proposito trova tutte le informazioni necessarie al link https://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2012/11/28/rimbocchiamoci-le-maniche-per-difendere-lambiente-e-il-territorio-della-sardegna/.
La Sardegna ha le sue leggi e la sua pianificazione paesaggistica, il progetto immobiliare della Qatar Holding, secondo quanto dichiarato pubblicamente dal Presidente Cappellacci, potrà derogarvi. Conferma il Sindaco di Arzachena Ragnedda.
Alla faccia e a spese dei sardi.
Chi avesse a cuore la propria Terra e il proprio futuro ora si dia da fare, domani può essere tardi. Noi ci siamo da tempo rimboccati le maniche.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Amici della Terra, Lega per l’Abolizione della Caccia
(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)
Se non ci fosse il GRIG saremmo sepolti dal cemento.
Grazie
Ma perche’ il V.A.S. non e’ obbligatoriamente vincolante per le autorizzazioni ?
Facciamo guidare il paese a chi non ha la patente ? E la polizia stradale dov’e’ ?
Ecco la miriadi di ” giusti ” ricorsi , che pero’ inevitabilmente intasano i tribunali , e prima o poi , come ha detto il procuratore della corte dei conti , giustificano i vari condoni.
da La Nuova Sardegna, 6 febbraio 2013
Ambiente. Sardegna ancora terra di conquista.
La storia si ripete, da secoli, veniamo conquistati e depredati (dai Fenici, ai Romani ai Piemontesi). Oggi lo siamo ancora, ultimo il Qatar, grazie all’accordo con il governatore Cappellacci, continuiamo ad essere depredati della nostra cultura e identità. In cambio di che cosa? di investimenti che, si promette porterà ricchezza su tutta l’isola, solito specchietto delle allodole, sarà un altro stravolgimento sulla nostra povera terra. Gli stazzi non saranno più stazzi, la macchia mediterranea, gli olivastri e il granito ancora una volta faranno posto ai prati verdi con piscine ecc. Ma, non è solo la Gallura a farne le spese, ci sono anche comuni sul mare che vendono le dune al miglior offerente straniero, per poterci costruire delle case vacanze, in barba alle leggi salvacoste. È molto duro l’intervento che Marcello Fois ha scritto sulla Nuova ( 31-02-2013) è un analisi dura e rabbiosa che deve far svegliare le coscienze di tutti, ancora di più a chi ha il compito di vigilare sulle concessioni. Da noi arrivano persone con grandi idee, chiedono concessioni alla Regione, fanno i loro comodi e poi se ne vanno, non hanno nessun obbligo ne veti, ne controlli da parte degli organi competenti. Lo scandalo della miniera di Furtei ne è la prova più attuale. Grande è il lavoro del Gruppo d’intervento giuridico nel salvaguardare il nostro territorio. Noi, sardi onesti dobbiamo fare la nostra parte, ribellandoci a queste speculazioni e lavorare per creare posti di lavoro, salvaguardando la fortuna che abbiamo: la nostra isola.
Michelina Mureddu, Sassari.
da La Nuova Sardegna, 6 febbraio 2013
AMBIENTE. Stazzo a cinque stelle, una trovata da marketing. L’isolamento, la solitudine e la povera autarchia di una forma di economia chiusa non ha niente da spartire col turismo da ricconi e i rendering patinati. (Sandro Macciotta)
Stazzo a cinque stelle: il marketing del cemento e del mattone non ha più pudore. Nel miliardo di investimenti che la Qatar holding vuole spalmare sulle coste galluresi ci sono anche 27 stazzi da ristrutturare, aspiranti super-ville immerse nel verde. Che alla fine dello stazzo non avranno più niente grazie ai pavimenti di ciottoli e resina, marmo di Orosei, bagni di granito, intonaci spatolati, cotto senese, loggiato ad archi, green e piscina tra rocce rubate altrove e scenograficamente sparse in un delirio architettonico che di ristrutturazione non ha niente come si evince dagli agghiaccianti randering allegati ai progetti. Come minimo la Sardegna dovrebbe tutelare col copyright il termine stazzo prima che qualche multinazionale se ne impadronisca e lo esporti in tutto il mondo. E visto che ci siamo, tuteliamoci da altri scippi come pinnetta royal o lolla de luxe perché non c’è limite al peggio. Solo l’idea di stazzo a cinque stelle fa venire i brividi: come si fa a trasformare in un super resort quello che per definizione in Gallura (almeno dal 1700) è un parallelepipedo con pareti di granito e tetto a doppia falda, talvolta senza finestre, bagno sul retro sotto le stelle, vicino a lu pinnenti, il piccolo magazzino degli attrezzi? Tecnicamente lo stazzo era un open space dove viveva tutta la famiglia: camera da letto, cucina e grande camino una volta posto al centro ma che con l’evoluzione è finito in un angolo. Quel monolocale, come si direbbe oggi, era il cuore del sistema stazzo, un minuscolo mondo autosufficiente che ruotava tutto intorno a un’unica famiglia e 60/70 ettari con pascolo, sughereta, campo di grano, orto, oliveto e vigna. Se la famiglia cresceva, si aggiungeva una seconda stanza da letto, di regola con ingresso da una porta esterna. Un secondo piano non era contemplato (se no diventava un palatu) e se la famiglia cresceva ulteriormente, si costruiva un altro parallelepipedo di granito, a portata di voce ma sempre all’interno della proprietà, la cosiddetta cussogghja. Di acqua corrente neanche parlarne anche perché in genere lo stazzo veniva costruito su un punto che dominava a 360 gradi i possedimenti. Ricordo ancora due anziani zii, entrambi signorini, che vivevano in totale indipendenza in due stazzi distanti un paio di centinaia di metri, equidistanti dalla fonte. Quando noi steddi (cioè ragazzi) andavamo a prendere l’acqua con un mestolo di sughero che serviva per riempire la brocca, il più anziano dei due (che aveva sempre la doppietta a portata di mano) gridava chi c’è? chi siete? Poi le vocette di noi bambini lo tranquillizzavano e tornava a fumare il suo sigaro a focu intra – come aveva imparato nella Grande guerra – ascoltando il dissonante concerto dei campanacci del bestiame. Storie lontane di quando non era ancora la Costa Smeralda e i terreni valevano poco, svalutati anche dall’emigrazione e dal sogno della nascente industria. Poi venne un principe ismaelita. E per lo stazzo è l’inizio della fine: fu smembrato, lottizzato, colonizzato o abbandonato. La solitudine infranta, l’economia chiusa scardinata, le paludi costiere trasformate in porti. E la Costa fu. Ora lo vogliono far rinascere a cinque stelle non solo tradendo la nostra memoria, tra aquapark, kartodromo e nuovi hotel, ma cancellando anche alcuni degli ultimi paradisi della Gallura. E questa è un’altra storia che non vorrei mai raccontare.
da Alguer.it, 6 febbraio 2013
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Amici della Terra e Lega per l’Abolizione della Caccia hanno inoltrato oggi uno specifico ricorso contro il rilascio di autorizzazioni amministrative in favore del complesso di interventi previsti per la Costa Smeralda.
Progetto Qatar: ricorso dagli ambientalisti. (http://notizie.alguer.it/n?id=55346)
CAGLIARI – Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Amici della Terra e Lega per l’Abolizione della Caccia hanno inoltrato oggi (mercoledì) uno specifico ricorso contro il rilascio di autorizzazioni amministrative in favore del complesso di interventi proposti dalla Qatar Holding in assenza dei necessari e vincolanti procedimenti di valutazione ambientale strategica (Vas) e di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale. E’ stato chiesto, in sostanza, l’annullamento in via di autotutela delle eventuali autorizzazioni già concesse per gli interventi turistico-edilizi nella Costa Smeralda.
Ville extra-lusso, restyling della piazzetta e di altre strutture di Porto Cervo nonchè dei quattro Hotel “storici” (Pitrizza, Romazzino, Cala di Volpe, Cervo Hotel & Conference Center), due nuovi alberghi, un “parco acquatico” a Liscia Ruja, un kartodromo, servizi, ecc., è il progetto dell’emiro nuovo proprietario della zona, «in palese e disinvolta violazione del piano paesaggistico regionale» precisano gli ambientalisti. Sono stati interessati la Commissione europea, i Ministeri per i beni e le attività culturali e dell’ambiente, la Direzione regionale per i beni culturali e il paesaggio, la Presidenza della Regione autonoma della Sardegna, la Direzione regionale della pianificazione urbanistica e della vigilanza edilizia, il Servizio regionale valutazione impatti, il Servizio regionale tutela paesaggistica per la Gallura, la Soprintendenza per i beni ambientali di Sassari, la Soprintendenza per i beni archeologici di Sassari, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, il Comune di Arzachena. Informata, in via preventiva, anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania.
«Come si ricorderà – spiegano le associazioni ecologiste – all’Ufficio tecnico del Comune di Arzachena sono stati presentati recentemente ben 27 progetti per trasformare caratteristici stazzi galluresi (tanto amati, a parole, dagli amministratori di Arzachena, diversi dei quali vincolati) in esclusive ville con piscina da destinare alla clientela internazionale. Si tratta della prima parte di quell’investimento immobiliare della Qatar Holding sempre definito quale complesso unico di interventi, che la classe politica isolana – in primis il Presidente della Regione autonoma della Sardegna Ugo Cappellacci – vuol gabellarci come la panacèa per la disoccupazione e la strada per il benessere economico-sociale».
da La Nuova Sardegna on line, 6 febbraio 2013
Costa Smeralda 2, ricorso degli ecologisti contro la Qatar Holding.
L’esposto è stato presentato da diverse associazioni alla procura della Repubblica del tribunale di Tempio. Chiedono che non vengano autorizzati interventi che violerebbero il piano paesaggistico regionale. (http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2013/02/06/news/costa-smeralda-2-ricorso-degli-ecologisti-contro-la-qatar-holding-1.6484107)
OLBIA. No alle autorizzazioni per le nuove costruzioni in Costa Smeralda senza i necessari e vincolanti procedimenti di Valutazione ambientale strategica (Vas) e di verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale (Via). Lo hanno chiesto le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Amici della Terra e Lega per l’Abolizione della Caccia che hanno inoltrato oggi un ricorso alle autorità competenti contro l’emanazione di autorizzazioni amministrative in favore degli interventi proposti dalla Qatar Holding.
Chiesto anche l’annullamento «in via di autotutela delle eventuali autorizzazioni già concesse». La decisione degli ecologisti è giunta a pochi giorni dalla presentazione nel Comune di Arzachena, da parte di società immobiliari controllate dalla Qatar Holding, di un progetto di interventi turistico-edilizi in Costa Smeralda che prevede la trasformazione di 27 stazzi in altrettante residenze stagionali (ville), restyling della piazzetta e di altre strutture di Porto Cervo nonchè dei quattro Hotel «storici» (Pitrizza, Romazzino, Cala di Volpe, Cervo Hotel & Conference Center), due nuovi alberghi, ville extra-lusso, un parco acquatico a Liscia Ruja, un kartodromo, e servizi, che secondo gli ambientalisti sarebbero in «violazione del Piano paesaggistico regionale».
Si parla di circa «cinquecentomila metri cubi di nuove volumetrie anche in aree di elevato valore ambientale e paesaggistico (come Monte Zoppu, per esempio). Da qui la decisione degli ecologisti di interessare la Commissione europea, i Ministeri per i Beni e le attività culturali e dell’Ambiente, la Direzione regionale per i beni culturali e il paesaggio, la Presidenza della Regione Sardegna, la Direzione regionale della pianificazione urbanistica e della vigilanza edilizia, il Servizio regionale valutazione impatti, il Servizio regionale tutela paesaggistica per la Gallura, la Soprintendenza per i beni ambientali di Sassari, la Soprintendenza per i beni archeologici di Sassari, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, il Comune di Arzachena, ed è stata informata, in via preventiva, anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania.
Preferisco restare umile e povero,che dimostrare che un popolo come i sardi non abbia fatto nulla per impedire gli scempi creati dai nababbi del qatar!!
La classe politica ammaliata dai miraggi potrebbe trasferirsi nei palazzi e pozzi del quatar e lasciare la terra a quei sardi che la amano veramente, quatar airways vi aspetta con un biglietto, (potremmo pure fare colletta in caso), di sola andata BON VOYAGE!!!!!!!!!!!!!!
da CagliariPad, 6 febbraio 2013
Ricorso ecologista contro il piano degli sceicchi in Costa Smeralda.
Il Gruppo d’Intervento Giuridico contro la Qatar Holding: “Nessuna valutazione sull’impatto ambientale dei progetti”. No anche alle ville con piscina al posto degli stazzi galluresi. (http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=1159)
Ricorso contro il maxi investimento degli sceicchi in Costa Smeralda da parte delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico, Amici della Terra e Lega per l’Abolizione della Caccia. “Presentiamo il ricorso – ha dichiarato Stefano Deliperi del Gruppo di intervento giuridico – perchè mancano i necessari e vincolanti procedimenti di valutazione ambientale strategica (Vas) e di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale”.
Le Società immobiliari controllate dalla Qatar Holding hanno presentato un complesso programma di interventi turistico-edilizi nella Costa Smeralda: trasformazione di 27 stazzi galluresi in ville con piscina, restyling della piazzetta e di altre strutture di Porto Cervo e dei quattro Hotel “storici” (Pitrizza, Romazzino, Cala di Volpe, Cervo Hotel & Conference Center), due nuovi alberghi, ville extra-lusso, un “parco acquatico” a Liscia Ruja, un kartodromo, servizi, in palese e disinvolta violazione del piano paesaggistico regionale. All’Ufficio tecnico del Comune di Arzachena sono stati presentati recentemente i progetti per trasformare gli stazzi.
“Si tratta della prima parte di quell’investimento immobiliare della Qatar Holding – spiega Deliperi – che la classe politica isolana – in primis il Presidente della Regione autonoma della Sardegna Ugo Cappellacci – vuol gabellarci come la panacèa per la disoccupazione e la strada per il benessere economico-sociale”.
Gli ecologisti fanno notare, però, come il complesso unico di interventi venga presentato all’esame delle amministrazioni pubbliche competenti per singole parti, in violazione del necessario esame unico nei procedimenti di valutazione ambientale strategica e di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale. “Eppure – continua Deliperi – si tratta di ben quattro-cinquecentomila metri cubi di nuove volumetrie anche in aree di elevato valore ambientale e paesaggistico. In sostanza il solito speculativo consumo di territorio. Punto e basta”.
Secondo quanto si legge nel comunicato diffuso dalle associazioni ecologiste sarebbero “già arrivati centinaia e centinaia i messaggi di protesta al Ministro per i beni e attività culturali Lorenzo Ornaghi, al Presidente della Regione Ugo Cappellacci, al Presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo”.
Per ulteriori informazioni:
https://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2012/11/28/rimbocchiamoci-le-maniche-per-difendere-lambiente-e-il-territorio-della-sardegna/
da L’Unione Sarda on line, 6 febbraio 2013
Piano Qatar: ricorso degli ambientalisti. “Stop al cemento, si tuteli il paesaggio”.
No alle autorizzazioni per le nuove costruzioni in Costa Smeralda senza i necessari e vincolanti procedimenti di valutazione ambientale strategica (Vas) e di verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale (Via). (http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/303670)
Lo hanno chiesto le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Amici della Terra e Lega per l’Abolizione della Caccia che hanno inoltrato oggi un ricorso alle autorità competenti contro l’emanazione di autorizzazioni amministrative in favore degli interventi proposti dalla Qatar Holding. Chiesto anche l’annullamento “in via di autotutela delle eventuali autorizzazioni già concesse”.
La decisione degli ecologisti è giunta a pochi giorni dalla presentazione nel comune di Arzachena, da parte di società immobiliari controllate dalla Qatar Holding, di un progetto di interventi turistico-edilizi in Costa Smeralda che prevede la trasformazione di 27 stazzi in altrettante residenze stagionali (ville), restyling della piazzetta e di altre strutture di Porto Cervo nonchè dei quattro Hotel “storici” (Pitrizza, Romazzino, Cala di Volpe, Cervo Hotel & Conference Center), due nuovi alberghi, ville extra-lusso, un parco acquatico a Liscia Ruja, un kartodromo, e servizi, che secondo gli ambientalisti sarebbero in “violazione del Piano paesaggistico regionale”.
Si parla di circa “cinquecentomila metri cubi di nuove volumetrie anche in aree di elevato valore ambientale e paesaggistico (come Monte Zoppu, per esempio). Da qui la decisione degli ecologisti di interessare la Commissione europea, i Ministeri per i Beni e le attività culturali e dell’Ambiente, la Direzione regionale per i beni culturali e il paesaggio, la Presidenza della Regione Sardegna, la Direzione regionale della pianificazione urbanistica e della vigilanza edilizia, il Servizio regionale valutazione impatti, il Servizio regionale tutela paesaggistica per la Gallura, la Soprintendenza per i beni ambientali di Sassari, la Soprintendenza per i beni archeologici di Sassari, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, il Comune di Arzachena, ed è stata informata, in via preventiva, anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania.
da Cagliari.globalist, 6 febbraio 2013
Ambientalisti contro gli interventi dalla Qatar Holding in Costa Smeralda.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Amici della Terra e Lega per l’Abolizione della Caccia contro gli interventi delle Qatar Holding. Ecco il loro comunicato: http://cagliari.globalist.it/Detail_News_Display?ID=50415&typeb=0&Ambientalisti-contro-gli-interventi-dalla-Qatar-Holding-in-Costa-Smeralda
______________________________
da Casteddu online, 6 febbraio 2013
Tre associazioni ecologiste contro il nuovo piano per la Costa Smeralda. (Marta Milia) (http://www.castedduonline.it/sardegna/tre-associazioni-ecologiste-contro-nuovo-piano-costa-smeralda)
Le tre associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Amici della Terra e Lega per l’Abolizione della Caccia hanno inoltrato oggi uno specifico ricorso nei confronti dell’emanazione di autorizzazioni amministrative riguardanti gli interventi proposti dalla Qatar Holding, in assenza dei necessari e vincolanti procedimenti di valutazione ambientale strategica (V.A.S.) e di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale”. Le assiciazioni cagliaritane chiedono quindi l’annullamento in via di autotutela della autorizzazioni già concesse. “Come ampiamente riportato in queste ultime settimane- affermano- è stato presentato da Società immobiliari controllate dalla Qatar Holding un complesso programma di interventi turistico-edilizi nella Costa Smeralda tra i quali la trasformazione di 27 stazzi in altrettante residenze stagionali (ville), restyling della piazzetta e di altre strutture di Porto Cervo nonchè dei quattro Hotel “storici” già oggetto del “Programma di riqualificazione del sistema ricettivo alberghiero Costa Smeralda”. “All’Ufficio tecnico del Comune di Arzachena sono stati presentati recentemente ben 27 progetti per trasformare caratteristici stazzi galluresi (tanto amati, a parole, dagli amministratori di Arzachena, diversi dei quali vincolati) in esclusive ville con piscina da destinare alla clientela internazionale. Tuttavia, il complesso unico di interventi (qui le prime simulazioni progettuali) viene presentato all’esame delle amministrazioni pubbliche competenti a pezzi, per singole parti, in violazione del necessario esame unico nei procedimenti di valutazione ambientale strategica”.
da Sardinia Post, 6 febbraio 2013
Piano Qatar, ambientalisti presentano ricorso contro i progetti in Costa Smeralda. (http://www.sardiniapost.it/cronaca/piano-qatar-ambientalisti-presentano-ricorso-contro-i-progetti-in-costa-smeralda/)
Gli ambientalisti si oppongono alle nuove costruzioni in Costa Smeralda, in assenza di procedimenti di valutazione ambientale strategica (Vas) e di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (Via). Le associazioni Gruppo d’Intervento Giuridico, Amici della Terra e Lega per l’Abolizione della Caccia hanno presentato oggi un ricorso contro le autorizzazioni per gli interventi proposti dalla Qatar Holding. E’ stato chiesto anche l’annullamento “in via di autotutela delle eventuali autorizzazioni già concesse”.
L’azione degli ambientalisti è arrivata a pochi giorni dalla presentazione al Comune di Arzachena di un progetto di interventi turistico-edilizi in Costa Smeralda, da parte di società immobiliari controllate dalla Qatar Holding. Il piano prevede la trasformazione di 27 stazzi in residenze stagionali, il restyling della piazzetta e di altre strutture di Porto Cervo e di quattro hotel (Pitrizza, Romazzino, Cala di Volpe, Cervo Hotel & Conference Center), la costruzione di due nuovi alberghi, ville extra-lusso, un parco acquatico a Liscia Ruja, un kartodromo, e servizi. Secondo gli ambientalisti questi progetti sarebbero in “violazione del Piano paesaggistico regionale”.
Si parla di circa “cinquecentomila metri cubi di nuove volumetrie anche in aree di elevato valore ambientale e paesaggistico (come Monte Zoppu, per esempio). Da qui la decisione degli ecologisti di coinvolgere la Commissione europea, i Ministeri per i Beni e le attività culturali e dell’Ambiente, la Direzione regionale per i beni culturali e il paesaggio, la Presidenza della Regione Sardegna, la Direzione regionale della pianificazione urbanistica e della vigilanza edilizia, il Servizio regionale valutazione impatti, il Servizio regionale tutela paesaggistica per la Gallura, la Soprintendenza per i beni ambientali di Sassari, la Soprintendenza per i beni archeologici di Sassari, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, il Comune di Arzachena, ed è stata informata, in via preventiva, anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania.
il territorio del comune di arzachena e`praticamente padanizzato.ci sono case ovunque. tovare ampie zone verdi e` praticamente impossibile . case ville villette pseudo nuovi stazzi escono dal terreno come funghi.secondo me l`ufficio tecnico di arzachena si trova negli uffici della forestale. valore ambientale quasi zero. futuro economico ambientale per il comune di arzachena non esiste . si sono giocati il futuro. il territorio e` andato
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da La Nuova Sardegna, 7 febbraio 2013
INVESTIMENTI DEL QATAR. Ambientalisti: «Stop alla Costa Smeralda 2». Ricorso preventivo di tre associazioni verdi: «Nessuna concessione edilizia». (Serena Lullia)
ARZACHENA. La guerra al piano di investimenti del Qatar l’avevano dichiarata all’indomani del viaggio a Doha del presidente Ugo Cappellacci e dei sindaci di Olbia e Arzachena. Ora gli ambientalisti portano avanti una nuova battaglia per stoppare la Costa Smeralda 2. Il Gruppo di intervento giuridico, Amici della Terra e Lega per abolizione della caccia hanno presentato un ricorso. Preventivo. Chiedono che non venga rilasciata nessuna concessione edilizia in assenza dei procedimenti di valutazione ambientale strategica e la valutazione di impatto ambientale. «Chiediamo anche l’annullamento in autotutela delle eventuali autorizzazioni già rilasciate – scrivono nel ricorso inviato anche alla Procura –. Tutti gli interventi proposti dalla Qatar Holding, la trasformazione di 27 stazzi in ville super lusso, l’ampliamento di Porto Cervo, la costruzione di 4 nuovi hotel, un kartodromo e di un acquapark sono in palese e disinvolta violazione del Ppr». Lungo l’elenco degli enti a cui il ricorso è stato presentato, ministero dell’Ambiente, presidenza della Regione, direzione regionale della pianificazione urbanistica, soprintendenza, corpo forestale, comune di Arzachena, procura. «Si tratta della prima parte di quell’investimento immobiliare della Qatar Holding – attaccano gli ambientalisti – che la classe politica isolana, in primis il governatore Cappellacci vuole gabellarci come la panacea della disoccupazione e indicarlo come strada per il benessere economico-sociale. Annunciato come complesso unico di interventi viene invece presentato a pezzi, senza vas». Immediata la replica del Comune di Arzachena. «La preoccupazione delle associazioni ambientaliste è infondata – spiega l’assessore all’Edilizia privata Gianni Baffigo –. Non so quali autorizzazioni dovrebbero essere bloccate in autotutela. Non esiste un progetto, ancora di meno licenze edilizie. La Qatar Holding ci ha consegnato solo una proposta, che va discussa. Ora siamo impegnati nella definizione del puc, lo strumento con cui programmiamo il futuro del nostro territorio. In questa fase valuteremo se le proposte della Qatar Holding come di qualsiasi altro investitore sono compatibili con la nostra idea di pianificazione su cui, ricordo, Arzachena è sovrana. Non abbiamo bisogno che altri, da fuori, vengano a dirci che dobbiamo tutelare l’ambiente. Siamo una amministrazione democraticamente eletta e rappresentiamo gli interessi della comunità. Se il piano del Qatar sarà rispettoso delle regole e dell’ambiente e garantirà ricadute economiche lo inseriremo nel puc. Altrimenti no. E ricordo che sugli stazzi dopo aver visto i progetti presentati ex Piano casa, siamo i primi a sollevare dubbi sulla compatibilità con la nostra storia».
l’assessore all’Edilizia privata del Comune di Arzachena Gianni Baffigo afferma che non hanno “bisogno che altri, da fuori, vengano a dirci che dobbiamo tutelare l’ambiente”, che sono stati “i primi a sollevare dubbi sulla compatibilità con la nostra storia” riguardo i progetti di trasformazione degli stazzi e che valuteranno “se le proposte della Qatar Holding come di qualsiasi altro investitore sono compatibili con la nostra idea di pianificazione su cui … Arzachena è sovrana”.
Bene, ne siamo contenti.
Perchè, allora, non hanno detto chiaramente alla Qatar Holding di presentare il progetto complessivo alla procedura di V.A.S.?
In realtà, queste sono le parole del rappresentante dell’Amministrazione comunale di Arzachena, il sindaco Alberto Ragnedda. C’è qualche differenza?
da L’Unione Sarda, 7 febbraio 2013
Costa Smeralda. Tre associazioni denunciano: «Manca la valutazione ambientale strategica». Piano Qatar, parte il primo ricorso. «È una speculazione: vanno annullate tutte le autorizzazioni». (http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_146_20130207085046.pdf)
ARZACHENA. È partito il primo ricorso contro il Master Plan del Qatar. I destinatari sono tanti: si parte dalla Commissione Euopea per passare per la Regione, la Soprintendenza, la Forestale, il comune di Arzachena e la procura della Repubblica di Tempio. Il documento è stato inviato dal Gruppo d’Intervento Giuridico, dagli Amici della Terra e dalla Lega per l’abolizione della caccia. Le tre associazioni ambientaliste chiedono «l’annullamento in via di autotutela delle eventuali autorizzazioni già concesse» vista «l’assenza dei necessari e vincolanti procedimenti di valutazione ambientale strategica (Vas) e di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale».
GLI STAZZI. I ricorrenti partono dalla «trasformazione degli stazzi in altrettante residenze stagionali (ville) con le procedure della legge numero 4 del 2009 (il piano casa ndr )» e poi citano il «restyling della piazzetta e altre strutture di Porto Cervo nonché di quattro hotel storici già oggetto del Programma di riqualificazione del sistema ricettivo alberghiero della Costa Smeralda». A quese opere di abbellimento, si aggiungono «due nuovi alberghi, ville extra lusso (numero non conosciuto), un parco acquatico a Liscia Ruja, un kartodromo». Tutti questi progetti – a giudizio delle tre associazioni – «sono in palese e disinvolta violazione del piano paesaggistico regionale. Gli stazzi tra l’altro sono tanto amati, ma solo a parole, dagli amministratori comunali di Arzachena. Quelle strutture infatti dovrebbero essere trasformate in esclusive ville con piscina da destinare alla clientela internazionale».
LA REGIONE. Non manca, nel ricorso, un attacco frontale alla Regione. «Questa – argomentano gli ambientalisti – è solo la prima parte di quell’investimento immobiliare della Qatar Holding sempre definito come complesso unico di interventi che la classe politica isolana, in primis il presidente della Regione Ugo Cappellacci, vuole gabellarci come la panacea per la disoccupazione e la strada per il benessere economico-sociale. Dopo l’iniziale entusiasmo da parte di tanti esponenti della classe politica regionale (alcuni si spinsero a stilare una vera e propria lista della spesa da consegnare all’Emiro del Qatar), adesso prevale il silenzio. È chiaro che si tratta del solito, speculativo consumo del territorio sul quale anche il singolo cittadino può e deve dire la sua perché l’ambiente e il paesaggio sono di tutti noi». I ricorrenti infine ricordano che «sono già centinaia i messaggi di protesta contro questa ennesima operazione immobiliare speculativa già pervenuti al ministro per i beni e attività culturali Lorenzo Ornaghi, al governatore Cappellacci e al presidente del consiglio regionale Claudia Lombardo».
da Sassari Notizie, 7 febbraio 2013
Costa Smeralda 2, gli ecologisti portano gli sceicchi in tribunale. (Daniele Murino) (http://www.sassarinotizie.com/articolo-15180-costa_smeralda_2_gli_ecologisti_portano_gli_sceicchi_in_tribunale.aspx)
SASSARI. Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Amici della Terra e Lega per l’Abolizione della Caccia hanno inoltrato un ricorso contro l’emanazione di autorizzazioni amministrative in favore del complesso di interventi proposti dalla Qatar Holding in assenza dei necessari e vincolanti procedimenti di valutazione ambientale strategica (V.A.S.) e di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale. Le associazioni hanno anche chiesto l’annullamento in via di autotutela delle eventuali autorizzazioni già concesse.
Il ricorso si riferisce al progetto presentato da alcune società immobiliari controllate dalla Qatar Holdingsu un intervento turistico-edilizio nella Costa Smeralda, che può essere così sintetizzato: trasformazione di n. 27 stazzi in altrettante residenze stagionali, restyling della piazzetta e di altre strutture di Porto Cervo nonché dei quattro Hotel “storici” (Pitrizza, Romazzino, Cala di Volpe, Cervo Hotel & Conference Center), due nuovi alberghi, ville extra-lusso, un “parco acquatico” a Liscia Ruja e un kartodromo.
Un progetto che secondo le associazioni ambientaliste viola il piano paesaggistico regionale. “Si tratta di ben quattro-cinquecentomila metri cubi di nuove volumetrie anche in aree di elevato valore ambientale e paesaggistico”. Un programma che il Gruppo di Intervento giuridico definisce speculativo.
dal blog di Francesco Giorgioni, 6 febbraio 2013
Primo esposto contro le sQATARrate di cemento mentre nasce il comitato del no e Legambiente tace: http://francescogiorgioni.blogspot.it/2013/02/primo-esposto-contro-le-sqatarrate-di.html
Da cio’ che ho potuto capire il sig. sindaco ha avuto la possibilita’ di studiare a Cambridge mentre per gli altri, non so per chi, propone la prestigiosa e famosa! Non si sa’ per cosa, qatar accademy.
Di sicuro non sara’ frequentata da nessuno con soldi altrimenti andrebbero in ben altre universita’ mi fanno solo ridere, ovviamente ritengono di rivolgersi ad un pubblico impressionabile! Lo vieterei ai minori di 95 anni! Questo show!
Con la scusa dell’interesse pubblico…. si puo’ passare a fare…..la volpe travestita da agnello, mi ricorda tanto la storia della Maddalena che poi tutti sappiamo come e’ andata a finire! La brutta storia si ripete all’infinito.
il Comune di Arzachena inizia a cambiare registro 😉
da La Nuova Sardegna on line, 16 febbraio 2013
Costa Smeralda 2, no all’acquapark proposto dall’emiro.
Da Arzachena stop anche agli interventi edilizi nell’area protetta di Monti Zoppu. Il Comune replica agli ecologisti. (Serena Lullia): http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2013/02/16/news/costa-smeralda-2-no-all-acquapark-proposto-dall-emiro-1.6544905
Il punto. Go-kart al vaglio finale dopo il primo sì.
Primo semaforo verde per la pista di go-kart dell’emiro. Nelle scorse settimane era stato presentato il progetto per realizzare un circuito stile Le Mans nella frazione di Abbiadori, a due passi da Porto Cervo. Un circuito esteso su oltre due ettari da realizzare su una vecchia discarica di inerti. Il settore Ambiente ha già dato il via libera alla pulizia dei terreni e alla bonifica del cimitero di materiali edili. Attende invece le autorizzazioni il progetto per realizzare il circuito a due piste, una da 1500 metri per gli adulti e una per i baby go-kart, in cui correranno solo macchine elettriche capaci di andare fino a 200 chilometri orari. L’impianto, che comprende anche 180 parcheggi, un ristorante e una club house, sarà gestito da Flavio Briatore. Ha invece poche probabilità di essere approvato il piano di trasformazione di 27 stazzi in suite per nababbi. La giunta Ragnedda ha già espresso un giudizio politico negativo. Almeno 7 stazzi sono beni identitari.