Centinaia di italiani hanno già manifestato la loro volontà di difendere l’ambiente e il territorio della Sardegna, facciamolo anche noi!
Centinaia e centinaia sono i messaggi via posta elettronica già inviati al Ministro per i beni e attività culturali, al Presidente della Regione autonoma della Sardegna e al Presidente del Consiglio regionale sardo con la una richiesta esplicita di salvaguardia delle coste e dell’intero territorio della Sardegna attraverso il mantenimento del piano paesaggistico regionale.
L’azione di mail bombing promossa dalle associazioni ecologiste Amici della Terra, Lega per l’Abolizione della Caccia e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e sostenuta dal Forum italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio sta coinvolgendo soprattutto i semplici cittadini.
L’informazione e il coinvolgimento dell’opinione pubblica è il primo fondamentale obiettivo per far comprendere che il territorio e le coste della Sardegna devono essere salvaguardate e non possono essere oggetto dell’ennesima speculazione immobiliare, questa volta targata Qatar Holding.
L’attuale maggioranza politica alla guida della Regione autonoma della Sardegna sembra proprio avere quale unico collante proprio la modifica radicale di quell’odiato piano paesaggistico regionale (P.P.R.), che, pur con alcune carenze significative (es. applicazione dei vecchi strumenti urbanistici comunali in regime transitorio), consente la salvaguardia degli ambiti costieri della Sardegna.
Ci stanno tentando in tutti i modi, anche con provvedimenti per favorire le speculazioni immobiliari connesse con il golf e con un piano per l’edilizia fatto soprattutto per i grandi costruttori, ma le relative leggi regionali sono a giudizio davanti alla Corte costituzionale.
Le linee guida per la modifica del P.P.R. sono già pronte e approvate.
In queste settimane è giunto il grande annuncio: la Qatar Holding, braccio economico della famiglia reale del Qatar, ha stretto accordi con il Presidente della Regione Cappellacci e con i sindaci di Arzachena Ragnedda e di Olbia Giovannelli per una serie di interventi immobiliari con centinaia e centinaia di migliaia di metri cubi di nuove volumetrie sulle coste, per ora in Gallura e in futuro in altri luoghi dell’Isola.
Un miliardo di euro di investimenti complessivi, sbandierati come la manna dal cielo e la fine della disoccupazione e della crisi economica.
Una favola, l’ennesima. Basti pensare che il tanto decantato “modello Costa Smeralda” non ha portato minimamente la pretesa crescita economico-sociale duratura, vista l’attuale perdurante crisi economica anche sui litorali smeraldini.
E’ un modello che si nutre di sempre maggiore consumo di territorio e di identità.
Alla Sardegna e ai sardi non sarà regalato nulla, mentre si cercano di nascondere gli scarsi risultati di una scadente capacità politico-amministrativa: altro che miracolosi investimenti stranieri per un miliardi di euro in vari anni, quando la Sardegna beneficia più o meno dello stesso importo ogni anno – e da parecchi anni – grazie ai fondi comunitari e, in piena autonomia di programmazione e di spendita, non è riuscita a innescare un’equilibrata e diffusa crescita economico-sociale.
E’ giunto il momento di ribellarsi a scelte mai decise dai cittadini e di far sentire la propria voce.
E’ il momento di rimboccarsi le maniche e fare qualcosa di concreto, direttamente.
Vi proponiamo l’invio in proposito del seguente messaggio:
appello contro lo stravolgimento del piano paesaggistico regionale
Al Ministro per i Beni e Attività Culturali,
gabinetto@beniculturali.it, mbac-udcm@mailcert.beniculturali.it,
Al Presidente della Regione autonoma della Sardegna,
presidente@regione.sardegna.it, presidenza@pec.regione.sardegna.it,
Al Presidente del Consiglio regionale della Sardegna,
presidenzaconsiglio@consregsardegna.it,
e, per conoscenza, al Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
ho appreso con grande preoccupazione degli accordi presi fra il Presidente della Regione autonoma della Sardegna, i sindaci di Arzachena e di Olbia e il fondo d’investimento Qatar Holding (proprietà della famiglia reale del Qatar) per la realizzazione di numerose iniziative immobiliari sulle coste delle Sardegna, in particolare in Gallura, per un importo di un miliardo di euro in più anni.
Ricordo che un importo analogo è già a disposizione della Sardegna ogni anno e da parecchi anni grazie ai fondi comunitari, per uno sviluppo diffuso e armonico con i valori ambientali dell’Isola.
Investimenti come questo devono essere valutati alla luce delle vigenti norme di salvaguardia ambientale, in primo luogo il piano paesaggistico regionale.
Esprimo la più forte contrarietà alla modifica e allo snaturamento del piano paesaggistico regionale per accogliere questa e altre proposte edificatorie.
_________nome e cognome_____________
E’ ora di rimboccarsi le maniche per difendere l’ambiente e il territorio della Sardegna, domani può essere troppo tardi: diffondiamo l’appello ad amici, parenti, conoscenti, mailing list, su siti web e blog, scriviamo e facciamo scrivere. Facciamoci sentire, ora.
Amici della Terra, Lega per l’Abolizione della Caccia e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)
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Slolidarizzo conla vostra campagna, sperando che la consapevolezza di non deturpare ulteriormente il paesaggio sardo abbia il sopravvento.
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