Home > "altri" animali, biodiversità, difesa del territorio, Italia, società, sostenibilità ambientale > Il Lupo in Sardegna? Non sembra proprio il caso.

Il Lupo in Sardegna? Non sembra proprio il caso.


Lupo (Canis lupus, foto Raniero Massoli Novelli)

Parecchie volte è giunta all’Associazione la richiesta di sostenere un’opportuna reintroduzione del Lupo (Canis lupus) in Sardegna per contenere l’espansione del Cinghiale (Sus scrofa meridionalis) e mantener basso il numero degli esemplari del Daino (Dama dama) e del Cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus).

Sgombriamo il campo da qualsiasi equivoco: non vi sono prove scientifiche di esistenza del Lupo in Sardegna, nemmeno in epoca risalente.

Nessuna, nemmeno un fossile.

Cynotherium sardous (ricostruzione)

L’unico canide lupino mai esistito in Sardegna è stato il Cynotherium sardous, una sorta di piccolo lupo diffuso in Sardegna e in Corsica nel Pleistocene, giunto nelle Isole in una fase di regressione marina durante una glaciazione.

Era un carnivoro, vissuto fra 40 e 10 mila anni fa.     Uno scheletro completo è stato rinvenuto alla Dragunara, sul litorale di Alghero (SS) ed è stato oggetto di esposizione scientifico-didattica.

A parte il fatto che non vi è mai stata alcuna liberazione di Lupi in Italia, nel caso della Sardegna non si tratterebbe, quindi, di un’eventuale reintroduzione, ma di una vera e propria immissione di una specie animale in habitat naturali dove non risulta esser mai stata presente.

Daino (Dama dama). In Sardegna è stato introdotto in epoca romana.

A opera dell’uomo, per varie ragioni (alimentari, venatorie, ornamentali), vi sono state in epoca storica e preistorica immissioni in Sardegna di numerose specie animali (es. Cervo, Daino, Gatto selvatico, Coniglio selvatico, ecc.) ormai naturalizzate da tempo. 

Il D.M. 19 gennaio 2015 individua come “parautoctone quelle specie animali o vegetali che, pur non essendo originarie del territorio italiano, vi siano giunte – per intervento diretto intenzionale o involontario dell’uomo – e quindi naturalizzate in un periodo storico antico (anteriormente al 1500 DC) , o che siano state introdotte e naturalizzate in altri paesi prima del 1500 DC e siano successivamente arrivate in Italia attraverso naturali fenomeni di espansione”.

Cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus). In Sardegna il Cervo molto probabilmente è stato introdotto in epoca preistorica per poi evolversi in specifica sottospecie (B. Baccetti, 1964; A. Azzaroli, 1979)

In Italia è comunque vigente in via generale il divieto di immissione di specie non autoctone (art. 12 del D.P.R. n. 357/1997 e s.m.i.) e vi sono specifiche linee guida ISPRA per le reintroduzioni o le immissioni in quei pochi casi in cui siano ritenute possibili.

Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) non è favorevole alle immissioni clandestine di specie animali o vegetali, mentre ritiene che siano comunque da tutelare gli insediamenti di specie che siano stati storicamente presenti negli habitat naturali italiani, sebbene sia ragionevolmente ipotizzabile una reintroduzione non ufficiale (es. varie popolazioni di Castoro).

Non sembra proprio il caso di introdurre il Lupo in Sardegna.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Lupo europeo (Canis lupus)

(disegno da mailing list ambientalista, foto Raniero Massoli Novelli, S.D., archivio GrIG)

  1. Salva
    giugno 11, 2024 alle 10:03 am

    Finalmente un po’ di buonsenso da parte del Gruppo… purtroppo ci sono ancora troppe persone che sragionano, pero’ si potrebbe provare con l’introduzione del Velociraptor, o del T. REX, chissa’ che brividi animaleschi proverebbero….

  2. Camba Giuliana
    giugno 11, 2024 alle 1:19 PM

    Il lupo sta bene dov’è. Mi preoccuperei invece delle specie aliene.

    • giugno 11, 2024 alle 3:08 PM

      quali, per esempio?

      • Gintoki Sakata
        giugno 11, 2024 alle 6:59 PM

        per esempio i turisti!

      • giugno 11, 2024 alle 11:07 PM

        ..lei sì che ha le idee chiare 😛

      • giulianacamba
        giugno 12, 2024 alle 12:02 PM

        Per esempio il parrocchetto, il pesce siluro, la nutria, il gambero della Louisiana .

    • Pietro Pirredda - Arzachena
      giugno 11, 2024 alle 11:04 PM

      Il lupo (quello puro) sta bene dov’è ma ridimensionato nei numeri.
      Dalla Sardegna, insieme ai camper 😬… dovrebbe essere ad esempio eliminata la nutria… perché è una specie alloctona che (riferendoci a questo articolo) se non erro fu liberata dopo che ne fu vietato l’allevamento per utilizzare le pelli.

      • giugno 11, 2024 alle 11:12 PM

        e no, Pietro, la Nutria in Sardegna e nel resto d’Italia venne fatta fuggire dagli allevamenti quando non divennero più conveniente, visto il crollo della richiesta di pellicce di “castorino”.
        La Nutria è di origine sudamericana, è sicuramente alloctona, ma la sua presenza è dovuta a immissioni umane, così come le tante immissioni di Cinghiali a fini venatori.
        Prima si prende atto delle fesserie combinate e meglio è.
        Il Lupo sta benissimo dov’è, con le sue dinamiche naturali. Ed è il primo fattore di contenimento del Cinghiale.
        Buona serata.

        Stefano Deliperi

      • Pietro Pirredda
        giugno 11, 2024 alle 11:24 PM

        …per cinghiali, volpi e nutrie bisogna certamente intervenire. I metodi li decideranno …. E non intervenire sarebbe l’errore peggiore.

        le norme ci sono basta applicarle.

  3. alessandro
    giugno 11, 2024 alle 6:26 PM

    ..ma chi e’ il DISTURBATO che ha fatto una proposta del genere?

    • Pietro Pirredda
      giugno 11, 2024 alle 11:27 PM

      L’anno scorso sono stato nelle Marche…. Il lupo da quelle parti è ormai una piaga e gli allevatori sono lasciati soli e senza mezzi per combattere gli attacchi, anche diurni al bestiame…. Finché non ammazzeranno cani e gatti dai cortili privati a qualche politico, il lupo sarà considerato un animale innocuo

  4. Barbara
    giugno 12, 2024 alle 3:36 PM

    Se i cacciatori non avessero introdotto il cinghiale maremmano, che si è incrociato col cinghiale sardo (molto più piccolo e meno prolifico), adesso non avremmo tutti questi problemi.

    • giugno 12, 2024 alle 5:03 PM

      ..nella Penisola è il Cinghiale maremmano “puro” in regressione per le immissioni a scopi venatori del Cinghiale europeo, mentre in Sardegna – oltre a qualche immissione di Cinghiali di sottospecie non sarda – il problema è dato soprattutto dall’ibridazione con il Maiale, molto più prolifico.

      • Pietro Pirredda
        giugno 12, 2024 alle 10:37 PM

        il problema del pascolo brado dei maiali è lungi dall’essere limitato (ma non penso che vogliano limitarlo) . In Ogliastra e Barbagia ci sono migliaia di maiali senza apparenti padroni!

      • giugno 12, 2024 alle 10:38 PM

        è vero, purtroppo ):

  5. Pietro Pirredda
    giugno 12, 2024 alle 10:52 PM

    la Legge 157/92 tra i tanti concetti prevede la “gestione” del patrimonio faunistico. Di gestione non sé n’è mai visto nemmeno un disegno. L’animalismo è un movimento che impone solo il “lascia fare alla natura” però la natura da sola non può fare miracoli. È un dato di fatto

    Tutte le specie faunistiche vanno gestite che siano cacciabili, protette ed altamente protette.
    la gestione dovrebbe partire dalle istituzioni con l’ausilio di Ispra, Istituti Regionali e Università….

    la 157 dice anche che la superficie agro silvo pastorale da precludere al prelievo venatorio non deve essere oltre il 30%… norma altamente disattesa …com’è disatteso il concetto di legame cacciatore – territorio (per questo ultimo punto “ringraziamo” la Fidc con altre associazioni che inventarono la richiamata 157 con gli ATC, vere e proprie Aziende a scopi di lucro.

    il lupo va gestito, con metodi ecologici in primis e dove non basta con la carabina. Evidentemente Nazioni più lungimiranti come Norvegia e Svezia ad esempio fanno censimenti delle varie specie carnivore e grandi mammiferi, controllandone i numeri anche attraverso la caccia di selezione.
    Questo è un sito dove parlare di caccia(prelievo venatorio)/prelievo in deroga/ caccia di selezione e piani di controllo fa venire la nausea ma in tal senso sono tutte attività ammesse e normate.

    • giugno 13, 2024 alle 6:39 am

      ..l’unica “gestione” della fauna selvatica in questo povero Bel Paese vien fatta da sempre con il piombo. “gestione” spesso miserabile, inutile, elettoralistica, controproducente, basti vedere l’espansione e la proliferazione del Cinghiale ovvero dell’ibrido CinghialexMaiale 🐗
      Manca da sempre un’ottica ampia nella “gestione” della fauna selvatica. Banale esempio: il Cinghiale si avvicina ai centri abitati esclusivamente perchè trova cibo facilmente. Le periferie con le loro miriadi di discariche abusive di rifiuti sono diventate l’hard discount dei Cinghiali e il “problema” non si risolve con il piombo, che – fra l’altro – con la destrutturazione dei branchi porta all’aumento delle nuove nascite.
      La crescente antropizzazione del territorio, poi, porta diverse specie di fauna selvatica a spingersi altrove, anche in aree coltivate: a puro titolo d’esempio, la progressiva e devastante – spesso inutile – realizzazione di impianti produttivi di energia in aree agricole/boscate provoca indubbia sottrazione di aree naturali e semi-naturali con il conseguente “spostamento” della fauna selvatica.
      E quando mai si tratta di un fattore di cui si tiene conto nella “gestione” della fauna selvatica?
      Ma anche quando mai un’associazione venatoria ha fatto qualcosa di concreto per contrastare il depauperamento di aree naturali e semi-naturali?
      Piombo, solo piombo, l’unico interesse dell’associazionismo venatorio è solo quello.
      Vedi, Pietro, quanta strada sarebbe necessario fare…..
      Buona giornata.

      Stefano Deliperi

      • Pietro Pirredda
        giugno 16, 2024 alle 11:36 am

        La gestione faunistica è un’attività che va perseguita da tutti. Indistintamente da come uno la pensi sulla caccia perché la caccia vi rientra in una minima parte.
        Noi cacciatori cacciamo poche specie e in diversi periodi dettati dal calendario venatorio. Ma la stragrande maggioranza caccia il cinghiale. 🐗
        Il cinghiale che è l’oggetto di interesse dovrebbe essere gestito diversamente, anche attraverso la caccia di selezione ( norma presente e mai attutata in Sardegna chissà perché..) soprattuto nelle aree non vocate. Vicino ai centri abitati ad esempio.
        purtroppo però, È giusto dirlo, ci sono Troppi interessi nel non voler gestire correttamente questa specie.
        Intanto la regione è piena di aziende agrituristico venatorie nelle quali gli iscritti o gestori entrano in qualsiasi periodo dell’anno a fare ciò che vogliono. Qui in queste aziende la Forestale non si vede mai. C’è da ricordare che le agrituristico venatorie dovrebbero sorgere in aree di scarso valore faunistico perché ivi dovrebbe attivarsi un’opera di miglioramento e favorire l’immissione o l’aumento di specie quale ad esempio per pernice e lepre.

        In questi anni vediamo certamente la nostra isola / regione essere invasa da nuovi pericoli legati a vari interessi diffusi.
        L’eccessiva antropizzazione è certamente un fattore primario… ma poi c’è anche lo sviluppo energentico. Vi sono le aree in cui sono state installate le pale eoliche in cui la selvaggia non è quasi più presente stabilmente. Le pale fanno cambiare rotta agli uccelli migratori e questi pezzi di metallo quando girano fanno un gran rumore che si sente dai vicini paesi.Ad Erula, ad esempio le pale si sentono distintamente e il paese dista qualche km dal parco eolico. Alcune pale sono in disuso e alcune strutture cadono a pezzi. L’energia la regaliamo a Stati esteri …

        l’Italia intanto ha vietato le centrali nucleari e l’energia la compriamo dalle centrali nucleari dei transalpini …

        Oltre questo c’è l’eccessivo turismo legato alla mancanza di servizi che possano soddisfare il turista.

        Acqua, fognature, strade ecc.

        io ritengo che in Sardegna specialmente a luglio e agosto vengono troppi turisti.
        La Sardegna deve puntare ad un turismo di élite, alzando fortemente i prezzi in modo che chi non se la può permettere vada altrove.

  1. No trackbacks yet.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.