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Salviamo una tenuta storica di Sassari, la “Campagna Bellieni”!


Sassari, “Campagna Bellieni”

In alcuni casi le scelte di pianificazione urbanistica appaiono veramente incomprensibili, quando non proprio assurde.

Così, secondo il piano urbanistico comunale (P.U.C.) di Sassari, recentemente approvato in via definitiva con la deliberazione Consiglio comunale di Sassari n. 43 del 26 luglio 2012, una delle poche storiche tenute dell’agro sassarese ancora esistenti, ormai ai margini dell’area urbana, dovrebbe esser stravolta dal cemento di interventi di “edilizia residenziale pubblica”.

Si tratta della “Campagna Bellieni”, 6,5 ettari nella località Baddi Manna – Cabbu di Spiga, ricchi di Olivi (Olea europaea), Lecci (Quercus ilex), Pini neri (Pinus nigra), Lentischi (Pistacia lentiscus), Mandorli (Prunus dulcis), Allòri (Laurus nobilis), Viburni (Viburnnus tinus), Ginestre (Genistae), nonché di fauna tipica della campagna mediterranea (rapaci, passeriformi, turdidi, ecc.).  Area tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e dal piano paesaggistico regionale (P.P.R.).  

E’ la storica “campagna” dei Bellieni, di Camillo, politico, eroe di guerra, fra i fondatori del Movimento dei Combattenti e del P.D.d’Az., del fratello Vittorio, anch’egli eroe di guerra e caduto in guerra.   Famiglia che a Sassari e all’Italia ha dato molto, anche il proprio sangue.  Sassari dedica loro una strada, a due passi dal cuore cittadino di Piazza d’Italia, ma potrebbe a breve spazzare via un luogo della florida campagna sassarese da sempre a loro vicino per trasformarlo in anonima periferia.

Sassari, “Campagna Bellieni”

Non solo.         Nicola Bellieni, figlio di Camillo, ne custodisce da tempo i valori ambientali e paesaggistici e fin dagli anni ’70 del secolo scorso ha formalizzato in più occasioni al Comune di Sassari la volontà di non richiedere alcuna previsione edificatoria, proprio per conservare i valori ambientali, storici, identitari di quella campagna sassarese.

Un caso più unico che raro, quello di un proprietario terriero che a Sassari, nel nuovo millennio, non vuol ricavare nemmeno un metro cubo dai propri terreni.

Ma la difesa della “campagna olivetata” dei Bellieni non è per nulla un “fatto privato”.

E’ un caso emblematico di interesse pubblico di difesa dell’ambiente e dell’identità sassarese.

Sassari, “Campagna Bellieni”

Si deve rammentare, infatti, che la superficie agricola regionale è drasticamente diminuita soprattutto a causa dei fenomeni di urbanizzazione: in dieci anni, dal 1990 al 2000, si è registrato un calo del 24,7% (dati ISTAT, 2005). Emblematico il caso proprio delle aree agricole olivetate del Sassarese: fra il 1977 ed il 1998 Alghero ha perso 474 ettari di oliveti su 2.456 (- 19,3%), Sassari ne ha perso 361 ettari su 4.981 (- 7,2%), Sorso ne ha perso 342 ettari su 1.611 (- 21,2%). Soltanto Sennori e Tissi hanno registrato minimi incrementi, rispettivamente di 16 (+ 3,5%) e di 13 (+ 7,3%) ettari (dati Università degli Studi di Sassari, cattedra di olivicoltura, 2006).

In relazione alla sola Sassari, al 2002 dei 4.620 ettari presenti nel 1977, ne sono risultati “degradati” (“oliveti radi, con 50-100 alberi per ettaro) ben 562, 27 ettari sono risultati formati da alberi sparsi (meno di 50 olivi per ettaro): grazie a tale indagine condotta con l’ausilio di immagini satellitari si è appurato, quindi, che la perdita complessiva dell’area olivetata fruibile anche a fini economici è stata di ben 926 ettari (-19%). E tale perdita è dovuta quasi esclusivamente alla crescita edilizia incontrollata nell’agro.

E per questo le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra sono al suo fianco. Insieme hanno presentato un ricorso alla Direzione generale regionale della pianificazione  urbanistico territoriale e della vigilanza edilizia nell’ambito della procedura della verifica di coerenza del P.U.C. rispetto al piano paesaggistico regionale e agli altri atti di pianificazione sovraordinati(art. 31, commi 3° e 5°, della legge regionale n. 7/2002).

Sassari, “Campagna Bellieni”

Sarebbe, comunque possibile che lo stesso Comune di Sassari – in via di autotutela (art. 21 quinques della legge n. 241/1990 e s.m.i.) – provveda alla modifica del P.U.C. e alla salvaguardia dell’area.

Nell’attuale P.U.C., infatti, la “Campagna Bellieni” è stata classificata “zona C 3 – ERP”,  con un elevato indice di edificabilità, destinata a interventi di edilizia residenziale pubblica, senza che emerga alcuna congrua motivazione, comunque necessaria per legge, anche in considerazione della disponibilità di altre aree pubbliche da destinare a simili obiettivi.

Da segnalare che nel precedente P.U.C. adottato in via provvisoria nel 2008 e in via definitiva nel 2009 (e poi rinviato proprio nell’ambito della procedura di verifica di coerenza in seguito a determinazione Direzione generale della pianificazione territoriale urbanistica e della vigilanza edilizia della Regione autonoma della Sardegna regionale n. 256 del 18 marzo 2010) l’area era – opportunamente – classificata “zona H – salvaguardia”.

Le vicende del P.U.C. di Sassari sono già all’attenzione anche della magistratura ordinaria, come noto.         Ma questa non è una battaglia su metri cubi e relativa rendita, è una battaglia ambientale e di civiltà che può essere vinta da tutti i sassaresi con la tutela dei valori ambientali, storici, identitari della propria Città.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra

P.U.C. Sassari, “zona C 3 – ERP” per la “Campagna Bellieni”

(foto per conto GrIG)

  1. ottobre 1, 2012 alle 3:11 PM

    da Sardinia Post, 1 ottobre 2012
    SASSARI, LA CAMPAGNA DI BELLIENI A RISCHIO CEMENTO: http://www.sardiniapost.it/cronaca/651-sassari-la-campagna-di-bellieni-a-rischio-cemento

    da Sardies, 1 ottobre 2012
    Salviamo la ‘Tenuta Bellieni’: http://sardies.org/index.php?option=com_content&view=article&id=13797:salviamo-la-tenuta-bellieni&catid=13:sassari&Itemid=16

  2. icittadiniprimaditutto
    ottobre 1, 2012 alle 4:22 PM

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  3. Occhio nudo
    ottobre 1, 2012 alle 6:00 PM

    Grazie al Signor Bellieni, un vero signore.

  4. ottobre 3, 2012 alle 3:07 PM

    da Sassari Notizie, 3 ottobre 2012
    Col nuovo Puc una colata di cemento sulla storica campagna dei Bellieni. (Michele Spanu) (http://www.sassarinotizie.com/articolo-13258-col_nuovo_puc_una_colata_di_cemento_sulla_storica_campagna_dei_bellieni.aspx)

    SASSARI. Gli ambientalisti si schierano a difesa della campagna Bellieni: una delle poche tenute storiche dell’agro sassarese ancora esistenti. Si tratta di un’area di oltre 6 ettari che sorge alla porte della città (più precisamente nell’agro di Baddimanna) e che, secondo il Piano urbanistico comunale approvato lo scorso 26 luglio, dovrà essere destinata a interventi di edilizia pubblica. E’ la campagna della famiglia Camillo Bellieni, fondatore del Movimento dei Combattenti e del Partito Sardo d’Azione: un eroe di guerra al quale Sassari ha dedicato una celebre via a pochi passi di piazza d’Italia. L’aspetto paradossale – sottolineano il Gruppo di intervento giuridico e gli Amici della Terra – è che l’erede, Nicola Bellieni, figlio di Camillo, ha comunicato fin dagli anni Settanta al Comune di Sassari la volontà di non richiedere alcuna previsione edificatoria, proprio per conservare i valori ambientali e storici di quella campagna sassarese. Per Stefano Deliperi del Gruppo di intervento Giuridico si tratta di “un caso più unico che raro, quello di un proprietario terriero che a Sassari, nel nuovo millennio, non vuol ricavare nemmeno un metro cubo dai propri terreni”. E per questo le due associazioni ecologiste hanno presentato insieme un ricorso alla Direzione generale regionale della pianificazione urbanistico territoriale e della vigilanza edilizia nell’ambito della procedura della verifica di coerenza del Puc di Sassari rispetto al piano paesaggistico regionale e agli altri atti di pianificazione sovraordinati.
    Nel precedente Puc (adottato in via provvisoria nel 2008 e in via definitiva nel 2009) la stessa era era stata classificata come zona H – salvaguardia, mentre col nuovo Piano urbanistico è diventata “zona C 3 – ERP”, con un elevato indice di edificabilità. Come mai questo cambiamento così radicale? L’assessore all’Urbanistica, Gavino Zirattu, spiega così le ragioni dell’amministrazione comunale di Sassari. “Non ha senso fare confronti con il precedente Puc – premette – perché si tratta di un piano che non esiste sotto alcun punto di vista. E’ vero che quell’area è vincolata dal Piano Paesaggistico, ma è anche vero che lo stesso piano permette alla città di espandersi nelle zone limitrofe agli insediamenti urbani, e quell’area è praticamente all’ingresso della città. Noi l’abbiamo destinata alla residenza popolare per evitare la concentrazione delle case popolari in uno o due grandi quartieri della città”. Dall’assessore arriva anche un chiarimento sulla vicenda specifica con la famiglia Bellieni. “Devo dire che come cittadino mi dispiace, ma come amministratore non posso non rimarcare che c’è stata una fase ben previsa nella quale si potevano presentare segnalazioni di questo tipo a proposito del Puc. Ebbene quella fase si è chiusa senza alcuna richiesta”.

  5. ottobre 3, 2012 alle 3:09 PM

    da La Nuova Sardegna, 3 ottobre 2012
    Salvare dal Puc di Sassari la “Campagna Bellieni”. (http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_231_20121003083707.pdf)

    In alcuni casi le scelte di pianificazione urbanistica appaiono veramente incomprensibili, quando non proprio assurde. Così, secondo il piano urbanistico comunale di Sassari, recentemente approvato in via definitiva con la deliberazione consiglio comunale di Sassari n. 43 del 26 luglio 2012, una delle poche storiche tenute dell’agro sassarese ancora esistenti, ormai ai margini dell’area urbana, dovrebbe esser stravolta dal cemento di interventi di “edilizia residenziale pubblica”. Si tratta della “Campagna Bellieni”, 6,5 ettari a Baddi Manna-Cabbu di Spiga, ricchi di ulivi, lecci, pini neri, lentischi, mandorli, allori, viburni, ginestre, nonché di fauna tipica della campagna mediterranea. Area tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004) e dal Piano paesaggistico regionale, è la storica “campagna” dei Bellieni, di Camillo, politico, eroe di guerra, fra i fondatori del Movimento dei combattenti e del Partito sardo d’azione, del fratello Vittorio, anch’egli eroe di guerra e caduto in guerra. Famiglia che a Sassari e all’Italia ha dato molto, anche il proprio sangue. Sassari dedica loro una strada, a due passi dal cuore cittadino di Piazza d’Italia, ma potrebbe a breve spazzare via un luogo della florida campagna sassarese da sempre a loro vicino per trasformarlo in anonima periferia. Non solo. Nicola Bellieni, figlio di Camillo, ne custodisce da tempo i valori ambientali e paesaggistici e fin dagli anni Settanta del secolo scorso ha formalizzato in più occasioni al Comune di Sassari la volontà di non richiedere alcuna previsione edificatoria, proprio per conservare i valori ambientali, storici, identitari di quella campagna sassarese. Un caso più unico che raro, quello di un proprietario terriero che a Sassari, nel nuovo millennio, non vuol ricavare nemmeno un metro cubo dai propri terreni. Ma la difesa della “campagna olivetata” dei Bellieni non è per nulla un “fatto privato”. E’ un caso emblematico di interesse pubblico di difesa dell’ambiente e dell’identità sassarese.E per questo le associazioni ecologiste Gruppo d’intervento giuridico e Amici della Terra sono al suo fianco. Insieme le due associazioni hanno presentato un ricorso alla Direzione generale regionale della pianificazione urbanistico territoriale e della vigilanza edilizia, nell’ambito della procedura della verifica di coerenza del Piano urbanistico comunale di Sassari rispetto al Piano paesaggistico regionale e agli altri atti di pianificazione sovraordinati (articolo 31, commi 3° e 5°, della legge regionale n. 7/2002). Sarebbe, comunque possibile che lo stesso Comune di Sassari – in via di autotutela (articolo 21 quinques della legge n. 241/1990) – provveda alla modifica del Piano urbanistico comunale e alla salvaguardia dell’area. Nell’attuale Puc, infatti, la “Campagna Bellieni” è stata classificata “zona C 3 – Erp”, con un elevato indice di edificabilità, destinata a interventi di edilizia residenziale pubblica, senza che emerga alcuna congrua motivazione, comunque necessaria per legge, anche in considerazione della disponibilità di altre aree pubbliche da destinare a simili obiettivi. Da segnalare che nel precedente Puc, adottato in via provvisoria nel 2008 e in via definitiva nel 2009 (e poi rinviato proprio nell’ambito della procedura di verifica di coerenza in seguito a determinazione della Direzione generale della pianificazione territoriale urbanistica e della vigilanza edilizia della Regione autonoma della Sardegna regionale n. 256 del 18 marzo 2010) l’area era, opportunamente, classificata “zona H – salvaguardia”. Perché il cambio di destinazione?

    Stefano Deliperi, Gruppo di intervento giuridico e Amici della Terra.

  6. ottobre 4, 2012 alle 4:01 PM
  7. Occhio nudo
    ottobre 4, 2012 alle 5:42 PM

    Mi fa sorridere la conclusione dell’assessore “i proprietari se non vogliono, non costruiscono”, per carità, tutto vero, però, se il Comune decidesse di realizzare abitazioni di edilizia residenziale pubblica, potrebbe espropriare i terreni e allora la volontà dei proprietari andrebbe a farsi benedire come, d’altra parte, è accaduto anche per il P.U.C. . E poi, difficilmente, una persona che vive all’estero può seguire costantemente le attività dell’amministrazione comunale, sopratutto se la sua volontà era già stata espressa anni addietro.

  8. Carla Loi
    ottobre 5, 2012 alle 11:21 am

    Ragazzi non mollate . La campagna Bellieni deve essere salvata ad ogni costo dalla furia vandalica di questa giunta che in otto anni di amministrazione (si fa par dire) ha permesso che si annientassero alberi secolari all’interno della nostra città senza giustificazione alcuna . Sono sicura che molti sassaresi doc saranno pronti ad una mobilitazione se è necessario. Se quell’aria tutta, inoltre, è destinata irrevocabilmente al cemento e dovesse esse essere espropriata dal Comune, trovo che sia un obbligo morale ,visto il valore identitario che quella campagna riveste, destinare la porzione di verde in questione a parco aperto a tutti i cittadini. Buon lavoro a voi tutti.

    • Occhio nudo
      ottobre 5, 2012 alle 12:28 PM

      Allora, bisogna incominciare a radunare i sassaresi doc! Anche perchè mi sembre che il Comune non abbia alcuna intenzione di cambiare idea.

  9. Carla Loi
    ottobre 5, 2012 alle 1:05 PM

    Si comincino a organizzare degli eventi all’interno della campagna stessa (proprietario permettendo)per far capire a questi filopalazzinari quanto sia importante, utile e bello per tutti compresi i futuri abitanti di quella zona , poter usufruire di sei ettari di verde da attrezzare per il tempo libero. Non dimentichiamoci che questa città è stata dichiarata recentemente fra le più inospitali , proprio anche a causa del saccheggio del verde che sistematicamente giunte di ogni colore politico hanno perpetrato ai danni di essa in favore di squallidi palazzoni ammucchiati gli uni sugli altri che si affaciano su strade che sono piuttosto dei vicoli privi per giunta di marciapiedi , vedi tutta la zona di Luna e Sole, spazzando via centinaia di ettari di uliveto . E’ il momento di dire basta. Se per questi signori che siedono in quelle seggiole del palazzo civico fare ordine significa buttare ancora cemento su questa città per riempire quelli che loro chiamano<>devono cambiare mestiere perchè della loro invece ” ignoranza urbanistica” non devono farne le spese i cittadini.

  1. febbraio 14, 2013 alle 9:45 am

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