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Posts Tagged ‘Sardegna 24’

Gestione della cosa pubblica e libertà di informazione, il caso “Brotzu – Sardegna 24”.


Questi sono i fatti, sinteticamente.  Il 19 novembre 2011, verso le 6.30, è scoppiato un devastante incendio al 5° piano dell’Ospedale “Brotzu” di Cagliari, il più importante della Sardegna.  Un intero piano (il 6°) è stato sgombrato rapidamente, numerosi i danni, non ancora accertate definitivamente le cause, anche per l’assenza di un sistema di videosorveglianza.

Il 2 dicembre 2011, fra le 22.30 e le 23.30, Monia Melis, giornalista del quotidiano Sardegna 24, si aggira nell’Ospedale Brotzu come se niente fosse: porte aperte, nessuno la ferma, và dove vuole.  E così vanno le cose da tempo.   Il 4 dicembre il direttore generale dell’Azienda sanitaria ospedaliera “Brotzu” Antonio Garau annuncia provvedimenti e miglioramenti della vigilanza, il 6 dicembre 2011 annuncia “di aver dato incarico allo studio dell’avvocato Massimiliano Ravenna per intraprendere tutte le azioni legali atte ad accertare eventuali ipotesi di reato” riguardo l’incursione della giornalista e di “eventuali complici”. Leggi tutto…

La strada dei veleni.


“La strada dei veleni”, di Marco Mostallino per Sardegna 24, è la S.S. n. 131 “Carlo Felice: tra il chilometro 41 e il 58,500, poggia su un letto di scorie tossiche che, ad ogni pioggia, rilasciano nel terreno acido solforico, ruggine, mercurio. E’ uno dei frutti malati dell’avventura nel preteso Klondike sardo, la miniera d’oro di Furtei (VS), teatro di varie azioni legali delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra, in particolare contro la scandalosa speculazione affaristica e l’ignavia della Regione autonoma della Sardegna

“Il sogno della miniera si esaurisce in fretta: pochissimo oro estratto, tanti operai sulla strada e, soprattutto, montagne di scorie tossiche abbandonate. Finché l’appalto per una nuova strada diventa la maniera per far sparire i veleni: finiscono sotto l’asfalto e il costoso smaltimento diventa così un lucroso affare per pochi, autorizzato da una serie di analisi poi misteriosamente scomparse. Ma gli acidi cominciano a colare, danneggiando i cavalcavia e inquinando i campi: un disastro ambientale pagato con denaro pubblico”

Inchiesta molto interessante, da vedere.

Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra