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Inizia la stagione venatoria, riprende anche il conto dei morti e feriti umani.


“incidente” di caccia

Puntuale riprende il conto dei morti e feriti umani a causa della caccia con l’inizio della stagione venatoria.

Consueti, sistematici, incidenti di caccia che ogni anno causano decine e decine di morti e feriti, cacciatori e semplici cittadini.

Roma, Palazzo Chigi, sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Perché la caccia in Italia oltre a costituire un grave problema di natura ambientale, è anche un grave problema di sicurezza pubblica, vergognosamente mai affrontato da una classe politica di infimo livello che – per semplici calcoli elettoralistici – cerca follemente di ampliare ancora tempi, luoghi, specie di caccia, favorendo con elargizioni di fondi pubblici sottratti a ogni controllo, la minoranza corporativa venatoria ai danni della fauna selvatica, degli interessi e della sicurezza degli Italiani:

Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), insieme a decine di associazioni ambientaliste e animaliste, ha contrastato, contrasta e contrasterà con forza questa delirante deriva venatoria.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

da La Stampa, 21 settembre 2025

Tragedia durante una battuta di caccia a Carrù: quarantenne ucciso da un compagno.

Daniele Barolo di Rocca de’ Baldi è stato raggiunto dal rimbalzo di un proiettile esploso per colpire un cinghiale. (Zaira Mureddu)

Grave incidente di caccia questa mattina (domenica 21 settembre) nelle campagne alle porte di Carrù durante una battuta al cinghiale: uno dei cacciatori, Daniele Barolo, 46 anni, è stato colpito dal rimbalzo di un proiettile esploso da un compagno. L’incidente è avvenuto poco dopo le 10 in località Bordino.

“incidente” di caccia

Le indagini per ricostruire la dinamica

Immediata la richiesta dei soccorsi: in pochi minuti sono intervenuti i sanitari del 118 e i carabinieri. Daniele Barolo, agricoltore, che abitava a Rocca de’ Baldi in località Carleveri ed era padre di due figlie, è apparso subito gravissimo ed è morto poco dopo. Inutile ogni tentativo di rianimazione da parte dell’équipe del 118. La dinamica è in fase di accertamento da parte dei carabinieri. Dalle prime informazioni risulta che il quarantenne sia stato colpito al petto da un proiettile di rimbalzo esploso da un altro cacciatore che ha sparato a un cinghiale.

Sequestrato il fucile

La salma del quarantaseienne è stata trasportata nella camera mortuaria del cimitero di Carrù a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sarà eseguito l’esame necroscopico ed è probabile che venga disposta l’autopsia. Il fucile è stato sequestrato dai carabinieri del nucleo investigativo.

Sospese in segno di lutto le manifestazioni della Fiera

La notizia della tragedia a Carrù è arrivata in tarda mattinata a Rocca de’ Baldi dove è in programma la Fiera del fagiolo. La Pro Loco ha immediatamente deciso di annullare in segno di lutto tutte le manifestazioni e gli eventi previsti in serata per la chiusura della rassegna.

bossoli abbandonati in campagna da cacciatori

da Marigliano.net, 21 settembre 2025

Incidente di caccia a Vico Equense: ferito al volto un 39enne.

VICO EQUENSE – Un uomo di 39 anni, residente a Vico Equense, è giunto poco fa al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia con ferite al volto causate da pallini da caccia. L’episodio è avvenuto in località Monte Comune, nel territorio del Comune di Vico Equense, mentre l’uomo era impegnato in un’attività venatoria.

Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri della stazione di Vico Equense, intervenuti immediatamente sul posto, il 39enne sarebbe stato colpito accidentalmente da una scarica di pallini, riportando escoriazioni giudicate guaribili in dieci giorni.

I militari dell’Arma stanno effettuando accertamenti per chiarire la dinamica dell’accaduto e verificare eventuali responsabilità. Al momento non si esclude alcuna ipotesi, compresa quella dell’incidente fortuito durante una battuta di caccia. L’uomo, dopo le prime cure, è stato sottoposto agli accertamenti medici di rito. Le sue condizioni non destano preoccupazione.

Fringuello (Fringilla coelebs) e cartuccia

(foto L.A.C., da mailing list ambientalista, S.D., archivio GrIG)

 

  1. Avatar di capitonegatto
    capitonegatto
    settembre 22, 2025 alle 8:50 am

    Quando si fanno campionati di tiro a segno, e si vede che sul fucile e’ riportato in lettere cubitali il nome del suo… produttore, e qundo il piattello viene colpito si vede una nuvoletta rossa… come non pensare al nesso con la caccia venatoria, e le ferite mortali inflitte all’animale ?

  2. ottobre 5, 2025 alle 9:52 PM

    un altro morto.

    da La Voce, 5 ottobre 2025

    Battuta di caccia finisce in tragedia in Canavese: 82enne di Montanaro muore ferito da arma da fuoco.
    La vittima è Armando Dalla Bona, classe 1943. Inutili i soccorsi.
    (Gianluca Ottavio)

    Una battuta di caccia si è trasformata in tragedia nei boschi di Locana, nella Valle Orco, dove Armando Dalla Bona, 82 anni, ex dirigente d’azienda di Leinì e volontario della Croce Rossa di Montanaro, è stato ucciso da un colpo di fucile esploso da un compagno di squadra, un ragazzo di 19 anni.

    La tragedia si è consumata poco dopo le nove del mattino di domenica 5 ottobre, durante una battuta di caccia al cinghiale nella zona di Zaunere, frazione del comune montano. Il gruppo era composto da una decina di cacciatori, disposti lungo i pendii dei boschi di castagni, pioppi e noccioli, in contatto radio tra loro, secondo le normali procedure di sicurezza. Poi, l’imprevisto: un colpo partito da uno dei fucili, e l’impatto che cambia tutto.

    Il proiettile, sparato dal giovane che si trovava più in alto rispetto alla posizione della vittima, ha mancato il bersaglio previsto e ha colpito Dalla Bona in una zona vitale. È bastato un solo colpo. Gli altri cacciatori hanno immediatamente dato l’allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Ivrea, i sanitari del 118 di Azienda Zero e l’elisoccorso decollato da Torino. I medici, calatisi con il verricello nel punto in cui si trovava il gruppo, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.

    Il corpo dell’uomo è rimasto per ore, fino alle 16.15, ai piedi di un grosso castagno, dove i periti incaricati dalla Procura di Ivrea hanno effettuato i rilievi tecnici per ricostruire la traiettoria del colpo e la posizione dei partecipanti alla battuta. Successivamente, i tecnici del Soccorso Alpino hanno recuperato la salma, che è stata trasferita per gli esami autoptici disposti dall’autorità giudiziaria.

    La Procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, affidando le indagini ai carabinieri. Dovranno stabilire con precisione la dinamica dello sparo, la distanza tra i due cacciatori e verificare se tutte le norme di sicurezza previste siano state rispettate. Un elemento già emerso, però, preoccupa gli inquirenti: il giovane che ha sparato indossava abiti scuri, e non il giubbotto ad alta visibilità, obbligatorio per legge durante le battute di caccia.

    Armando Dalla Bona, padre di due figlie, era molto conosciuto nella comunità del Chivassese e stimato per il suo impegno civile e sociale. Da anni dedicava parte del suo tempo al volontariato con la Croce Rossa di Montanaro, dove era apprezzato per disponibilità e competenza.

    La notizia della sua morte ha sconvolto l’intera valle e la provincia di Torino. Si tratta infatti della seconda vittima piemontese dall’inizio della stagione venatoria, aperta appena un mese fa, dopo la tragedia di Daniele Barolo, 46 anni, ucciso due settimane fa in un incidente di caccia vicino a Carrù, nel Cuneese.

    Il caso di Locana riaccende inevitabilmente il dibattito sulla sicurezza durante le battute di caccia, dove anche una minima disattenzione può trasformarsi in una tragedia irreparabile. La comunità locale resta sotto choc, stretta attorno alla famiglia dell’anziano cacciatore e ai volontari che con lui avevano condiviso anni di impegno e solidarietà.

  3. ottobre 8, 2025 alle 2:29 PM

    da Cuneo dice, 7 ottobre 2025

    Spara al padre per errore durante una battuta di caccia: i fatti a Mombasiglio.

    L’uomo colpito dai pallini di un fucile calibro 12. Sull’accaduto indagano i Carabinieri.

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