Home > biodiversità, difesa del territorio, paesaggio, società, sostenibilità ambientale, trasporti > Le colline del Monferrato si salvano dal chiasso continuo.

Le colline del Monferrato si salvano dal chiasso continuo.


pista da motocross

Buone notizie per le colline del Monferrato, terre del Ruchè e del turismo lento, dove chiasso permanente e gas di scarico ci stanno come i classici cavoli a merenda.

La Provincia di Asti, con determinazione dirigenziale Ufficio Autorizzazioni ambientali n. 195/2021 del 26 gennaio 2021, ha concluso negativamente la procedura di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) riguardo il progetto su circa 8 ettari di terreni agricoli e boschi per la realizzazione dell’ennesimo crossodromo piemontese nel Comune di Castagnole Monferrato (AT), in frazione Valenzani, località Valle Randalo, predisposta dalla società Monferrato s.r.l.

Nel giugno 2018 vi era già stata una dichiarazione di improcedibilità di una diversa versione progettuale per una serie di carenze documentali.

Giudicato insostenibile l’impatto acustico, come peraltro ben evidenziato nel parere dell’A.R.P.A. Piemonte: “lo svolgimento delle diverse attività motoristiche presso l’impianto determinerà una situazione di ‘disturbo diffuso’ che sarà sicuramente percepito dai recettori individuati nei Comuni limitrofi e nelle frazioni di Castagnole Monferrato, Portacomaro con escursioni sonore accentuate da momenti di inversioni termiche atmosferiche, nebbie, situazioni di vento favorevole”.

vigneto

Senza volerci girare intorno, addio a qualsiasi attività turistica e un pesante disturbo alla vita quotidiana dei residenti della zona.

Fra l’altro, gli impianti per le competizioni sportive per le moto da cross sono ampiamente diffusi in Piemonte: ne esistono già 29, di cui 17 omologati dalla Federazione sportiva di settore.

Che senso ha, quindi, l’ennesimo circuito da motocross in una zona collinare con caratteri di spiccata valenza ambientale e paesaggistica (“in prossimità della pista è presente anche un sentiero inserito nella Rete Regionale dei Percorsi Escursionistici ex L.R. 12/2010”), nonché agrituristica ed enogastronomica, palesemente degradati e danneggiati dall’insediamento di un impianto di tale genere?

Nessun senso, se non quello di un’iniziativa economica.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico odv aveva inoltrato in proposito (8 dicembre 2019) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti, con la richiesta dell’adozione di atti di revoca o di annullamento in via di autotutela delle eventuali autorizzazioni emanate e l’individuazione di alcuni vizi di legittimità del procedimento di V.I.A./V.A.S. allora in corso.

Bosco, radura

Sono stati coinvolti i Ministeri dell’ambiente e per i beni e attività culturali, la Provincia di Asti, l’A.R.P.A. Piemonte, la Soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio di Alessandria, il Comune di Castagnole Monferrato.

Così come vi sono state, per lunghi anni, manifestazioni e petizioni dei cittadini e del battagliero locale Comitato di Vigilanza per difendere il proprio ambiente e la propria qualità della vita.

L’area interessata è situata in “un contesto collinare agricolo, fortemente caratterizzata dalla presenza di boschi di invasione e superfici forestali mature con presenza di esemplari appartenenti all’associazione del Querco-carpineto, Salici, Aceri e Ciliegi selvatici. L’ambito è naturalmente vocato ad ospitare la fauna selvatica in considerazione della presenza di alcune radure, aree umide in corrispondenza della rete idrografica secondaria e limitata presenza di sorgenti sonore ed attività antropiche. Non sono presenti le principali opere di urbanizzazione e la viabilità è strutturata su strade interpoderali non asfaltate”. E’ tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e con vincolo idrogeologico (regio decreto legge n. 3267/1923 e s.m.i.).

Buon senso e legalità ambientale, non è troppo chiederlo e, finalmente, per ora le colline del Monferrato possono rimanere in santa pace.

Gruppo d’Intervento Giuridico odv

Capriolo (Capreolus capreolus)

(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)

Pubblicità
  1. Mara machtub
    febbraio 8, 2021 alle 8:13 am

    Grazie GRIG!

  2. donatella
    febbraio 8, 2021 alle 10:49 am

    Grazie

  3. Raffaella
    marzo 20, 2021 alle 9:27 PM

    Ringrazio per l’attenzione al nostro “grosso problema” ma volevo far presente che è stata una battaglia vinta ma non la guerra…..il progetto è stato solo sospeso 😢

  1. No trackbacks yet.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: