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Strage di Ustica, nessuna giustizia, solo delinquenza inconfessabile.


Ustica, cadavere vittima disastro aereo (28 giugno 1980)

In questi giorni sono passati i primi quarant’anni dalla tragica strage di Ustica.

Il DC 9 Douglas della compagnia aerea Itavia sul volo Bologna – Palermo scomparve dai radar la sera del 27 giugno 1980, alle ore 20.59.

Morirono 81 persone.

Il Tenente di vascello Sergio Bonifacio partì con il suo Breguet BR 1150 Atlantic, aereo specializzato per il contrasto anti-sommergibile, dall’aeroporto militare di Cagliari-Elmas alle ore 3.10 del 28 giugno 1980.   Dodici uomini di equipaggio, le cui testimonianze furono precise e concordi.

Fu il primo a giungere sul luogo del disastro: “perché tutti i velivoli di soccorso erano stati mandati sulla rotta Ponza-Palermo. L’unico a dover perlustrare l’area dell’ultimo punto di riporto, un terzo sopra il punto Condor e due terzi sotto, ero io”, precisa. “Poco dopo le 9 ho visto affiorare il primo cadavere. Poi in successione ne sono riemersi una quarantina, tutti nella stessa posizione. Li ho marcati uno per uno con i candelotti al fosforo per consentirne il recupero alle navi che sopraggiungevano”.

L’aereo in quel momento stava affondando, non era oltre i 50-70 metri di profondità, altrimenti quei corpi sarebbero finiti sul fondale marino, non sarebbero tornati a galla.

Quindi l’aereo dell’Itavia affondava lentamente ancora 12 ore dopo la caduta.

Vuol dire che era rimasto a galla per tutta la notte. Al massimo poteva avere una falla.

Se fosse stato colpito da un missile o fosse esploso a 7 mila metri di altezza tutto questo non sarebbe potuto succedere.

Alle 7.18 il Breguet Atlantic del 30° Stormo, decollato da Cagliari Elmas alle 3.10 e comandato dal tenente di vascello Sergio Bonifacio, ricevette dall’elicottero la notizia dell’avvistamento e dieci minuti dopo giunse sul punto indicato (39°39′ Nord 12°55′ Est, secondo il rapporto di volo del Breguet; 39°49′ Nord 12°55′ Est secondo l’allegato G della relazione Pisano e secondo la già citata relazione Maridipart).

Nel rapporto di volo, redatto lo stesso giorno dell’operazione, il tenente di vascello Bonifacio così espose gli esiti della ricognizione: «7.32: si notano molti oggetti in trasparenza, ma non è possibile effettuare identificazione. 9.45: si avvista un cadavere in prossimità della chiazza di cherosene. 10.00: elicottero del soccorso in zona conferma l’avvistamento. 10.40: stanno convergendo su di noi varie unità della Marina militare e un rimorchiatore (vengono successivamente avvistate numerose salme affioranti in tempi successivi). 11.00: unità iniziano la fase di recupero con l’ausilio degli elicotteri. Nelle considerazioni contenute nello stesso rapporto di volo, Bonifacio annotò: «al nostro arrivo nella zona vengono osservati pochi oggetti e nessuno attribuibile con certezza al velivolo. Dalle 7.32 alle 9.45 iniziano ad affiorare oggetti attribuibili al velivolo quali: cuscini di sedile, salvagenti, valigie. Successivamente continuano ad affiorare altri cadaveri per un numero approssimato di 40». Il Breguet Atlantic ritornò alla base di Cagliari alle ore 13.10, sostituito nell’appoggio alle operazioni di recupero da un Breguet Atlantic del 41° Stormo, di base a Sigonella, che operò nella zona dalle 13.10 alle 20.40.[1] (Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e le stragi, Relazione sull’inchiesta condotta dalla Commissione in ordine alle vicende connesse con il disastro aereo di Ustica, 1990).

Nel febbraio 2007 il Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, Presidente del Consiglio nel 1980, riferì pubblicamente (l’anno successivo anche ai magistrati inquirenti) che “ad abbattere il Dc9 dell’Itavia il 27 giugno del 1980 sarebbe stato un missile ‘a risonanza e non a impatto’ lanciato da un aereo della marina militare francese.”   Sarebbe stato informato, insieme al sottosegretario Giuliano Amato, dai vertici dei servizi segreti.

Ventisette anni dopo, con grande senso dello Stato, si decise a parlare.

Quella notte, in quell’aereo, non morirono tutti subito.

E ancora oggi attendono giustizia, quella vera.

Stefano Deliperi


[1]  “Il tenente di vascello Bonifacio è stato interrogato nell’ottobre 1989 dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale militare di Cagliari, dottor Maggi, nell’ambito di un’istruzione preliminare per eventuali reati militari rilevabili a carico di militari della base missilistica di Perdasdefogu in relazione all’incidente di Ustica. In quella sede il capitano Bonifacio dichiarò di aver avvistato in trasparenza, prima dell’affioramento dei cadaveri, ad una profondità inferiore ai 50 metri, una grande massa chiara con una riga nera che l’attraversava al centro, massa che non potè riconoscere come la sagoma dell’aeroplano. Affermò inoltre che dopo circa un’ora affiorarono cuscini, sedili e salvagenti sgonfi; da quel momento attribuì ciò che vedeva all’aeroplano scomparso. Verso le 9.00 comparvero i primi due cadaveri, uscendo dalla macchia oleosa. Nel febbraio 1990 il tenente di vascello Bonifacio ha confermato nella sostanza al giudice istruttore Bucarelli le dichiarazioni rese al dottor Maggi, precisando peraltro di aver visto in trasparenza nelle immediate vicinanze della macchia d’olio un corpo oblungo, chiaro, attraversato in senso longitudinale da una striscia nera e di aver comunicato l’avvistamento agli enti di controllo esprimendo già un livello superiore di probabilità di aver individuato l’aereo. In una serie di servizi pubblicati dall’«Europeo» del 28.6, del 5.7 e del 19.7.1990 (numeri 27, 28 e 30) si sostiene una versione degli avvistamenti sostanzialmente diversa: il capitano Bonifacio avrebbe osservato per un’ora intera, dalle 7 alle 8, il DC9 sostanzialmente integro e avrebbe visto alle 8 un improvviso sollevamento dell’acqua dovuto all’inabissarsi del DC9 dal quale fuoriuscivano corpi e cuscini. Subito dopo il Breguet avrebbe ricevuto l’ordine di rientrare alla base; il tenente di vascello Bonifacio, oltre a stilare il consueto rapporto della missione, avrebbe spontaneamente reso una dichiarazione ovvero parlato con un amico della Procura militare di Cagliari per segnalare quanto da lui osservato. Il 2 luglio 1990 il dottor Maggi ha nuovamente convocato il tenente di vascello Bonifacio in relazione a quanto pubblicato dal settimanale: in tale sede il capitano Bonifacio ha smentito il contenuto degli articoli, confermando le sue precedenti dichiarazioni all’autorità giudiziaria. Anche dalle dichiarazioni rese il 31.7, l’I.8 e il 28.8.90 al G.I. Priore da dodici militari facenti parte dell’equipaggio del Breguet Atlantic comandato dal tenente di vascello Bonifacio è risultata nel complesso smentita la versione comparsa sull’«Europeo»”.

Ustica, cadavere vittima del disastro aereo (28 giugno 1980)

(foto A.N.S.A.)

  1. Avatar di Porico
    Porico
    giugno 29, 2020 alle 11:53 am

    E’ la prima volta che vedo pubblicare la testimonianza del Tenente Bonifacio. Uno scorcio importantissimo di verità su Ustica. Aggiungo il fatto che furono numerosi i cittadini che si trovavano a percorrere la panoramica Chia -Teulada il giorno prima dell’incidente, videro la portaerei al largo dell’Isola Rossa ,di fronte al poligono militare di capo Teulada. Altre navi stavano sotto costa pur non essendo in calendario alcuna esercitazione militare. Bonifacio aveva ragione quando dichiarò nell’intervista all’Europeo ,di aver visto l’aereo ancora a galla. A Elmas ,dove si lavorava ai rilievi fotografici dei Breguet-Atlantique , vi erano le prove . Non è l’incidente in se stesso il fatto più grave ma bensì ciò che successe dopo . E’ questo il crimine efferato che la storia universale dell’infamia registrerà per i posteri. Aggiungo una singolare curiosità : gli Aerei Breguet-Atlantic furono venduti da Olivi all’Italia ,quando con la CO.GE.PRO , vendeva armi Francesi.
    Da comune cittadino mi sento addolorato che la più alta carica dello Stato si rivolga alla discrezione degli”alleati” per chiarire quanto successo . Una palese ammissione che l’Italia non esiste come Stato sovrano.
    GRAZIE GRIG,comunque. Un po di schiena dritta non guasta,,oggi sta diventando sempre più rara .

  2. Avatar di capitonegatto
    capitonegatto
    giugno 29, 2020 alle 2:54 PM

    Il commento precedente ha ben esposto la situazione, in modo particolare come le istituzioni non si mossero adeguatamente !! Dalla ricostruzione emerge che l’aereo aveva forse una falla , non grande se era rimasto a galla per ore. Ma allora perche’ lo stesso ricostruito nell’hangar mostra un relitto con piu’ rottami deformati ?

  3. Avatar di Sergio Bonifacio
    Sergio Bonifacio
    aprile 27, 2021 alle 4:12 PM

    E’ forse il primo articolo che dettaglia in modo corretto quanto ho vissuto e testimoniato. La mia non è stata una vera e propria testimonianza, di cui avevano la messaggistica e, dall’ 88 il rapporto di volo, è stata la spiegazione da attribuire a quanto ho visto. La ricerca ed il recupero di una quarantina di corpi, come indicato nel msg. da me compilato all’atterraggio, entro la serata del 28, è la dimostrazione di quanto si sia lavorato bene e come i corpi non fossero disseminati in chilometri quadrati come indicato nella relazione Taylor. Saluti Comandante Sergio Bonifacio

    • aprile 27, 2021 alle 4:38 PM

      Grazie Comandante.

      Stefano Deliperi

      • Avatar di Sergio Bonifacio
        Sergio Bonifacio
        aprile 28, 2021 alle 7:03 am

        Caro Deliperi, dovrebbe fare in modo di permettermi di inviarle materiale utile a incrementare la sua conoscenza del caso. Ho condotto personali indagini , e, più di altri, ho il mio vissuto ad aiutarmi. Vorrei avere un indirizzo e-mail a cui inviare 27 mb di testo.Comandante Sergio Bonifacio

      • aprile 28, 2021 alle 7:19 am

        Grazie Comandante, le rispondo in privato.
        Buona giornata.

        Stefano Deliperi

  4. Avatar di Sergio Bonifacio
    Sergio Bonifacio
    aprile 27, 2021 alle 4:33 PM

    Risposta per capitonegat. Perché se l’aereo era in così minutissimi pezzi , dopo 13 ore sono emersi cuscini valige e corpi da un punto della superfice del mare e non vennero trovati già sulla superficie al mio arrivo? Non ti viene istintivo pensare che la frammentazione sia avvenuta sott’acqua? E se è avvenuta sott’acqua sta a significare implosione, ammarraggio riuscito, tenuta all’acqua per una parte del velivolo, identificabile alla cabina passeggeri visto la presenza dei corpi. Quando rilasciai queste considerazioni al Giudice Bucarelli, le rilasciai con l’umiltà di uno che poteva sbagliare. La sua frase “tutto torna tranne il fosforo ed il T4” confermò la mia intuizione. Il fosforo ed il T4 sono la composizione dei fumogeni da me lanciati per segnalare la posizione dei corpi alle scialuppe. Prosegui da solo ora Sergio bonifacio.

  5. Avatar di Giuseppe Bonifacio
    Giuseppe Bonifacio
    Maggio 1, 2021 alle 4:55 PM

    Bravissimo il giornalista Stefano Deliperi a descrivere in breve sintesi un argomento così complesso come il caso Ustica, meglio di così non lo si poteva fare. Per chiarire bene il caso e giustificarne il titolo del pezzo, si sarebbero dovuti leggere gli incartamenti dell’istruttoria e le varie perizie tecniche effettuate. Nel pensiero collettivo sono stati fuorvianti ed irresponsabili i titoloni dei Media “….. Il DC9 esploso nei cieli di Ustica…..” che facevano supporre un abbattimento causa missile. Peccato che i soccorritori per molte ore non abbiano notato alcun relitto o corpo a mare. Altra grave responsabilità è stata quella della magistratura che ha seguito da subito il filone mediatico anziché quello delle testimonianze dei soccorritori. Prova di fatto è stata la testimonianza del colonello Bonifacio, avvenuta presso il G.I Bucarelli ben dopo 9 anni dall’accaduto. Il cambio del giudice Bucarelli con il giudice Priore ha poi dato una svolta a tutta l’indagine. L’obiettivo era di far passare la tesi del missile, ed in tutte le commissioni peritali, chi non condivideva tale pensiero veniva tacciato di infedeltà. Dalla lettura delle perizie si capisce benissimo che a loro è stata volutamente omessa la conoscenza dei dettagli di tutte operazioni di soccorso a mare. Se Taylor ne fosse stato a conoscenza non avrebbe ipotizzato l’esplosione del DC9 in volo, con una caduta a pioggia di cadaveri e rottami diffusi a mare per km2. Per respirare appieno il clima delle indagini, tutti dovrebbero leggere il libro di Lilja “Ustica il mistero e la realtà dei fatti” edito da Logisma. Ci sarebbe da dire molto altro sulla sentenza civile che la definirei generica se non ridicola. Penso che mai nella storia siano state risarcite così enormi cifre a nessun servitore dello stato, morto nell’adempimento del suo dovere. Tutti i presunti colpevoli vennero poi assolti in sede penale perché il fatto non sussiste.
    Ho scritto questo commento in quanto, quale fratello di Bonifacio Sergio, sono stato messo al corrente del suo vissuto, ho potuto leggere tutte le sue memorie, le analisi tecniche della vicenda, i documenti testimoniali e peritali, Non si potrà mai avere una verità su Ustica sino a quando si guarderà come scenario dell’accaduto il cielo e non il mare.
    Giuseppe Bonifacio

  6. Avatar di Sergio Bonifacio
    Sergio Bonifacio
    luglio 15, 2021 alle 9:15 PM

    Gentile sig. Deliperi, rinnovo il ringraziamento per aver pubblicato la storia del mio volo. Ancora mi chiedo dove abbia trovato i documenti che altri giornalisti non hanno trovato o non hanno voluto pubblicare. Lo capisco che solo da quello non sia riuscito a comprendere la ricostruzione che lei ha letto nel testo inviatole. Ma, per quanto la mia disperazione abbia lavorato in me per più di 40 anni, trovo piacere che da questa sua iniziativa mi stanno venendo riscontri da giornalisti che porteranno avanti la conoscenza del volo. Saluti Sergio Bonifacio

    • luglio 15, 2021 alle 10:11 PM

      Comandante Bonifacio, ho trovato documenti “pubblici”, volendo sotto gli occhi di tutti. Verità e giustizia sono dovute alle vittime, ai familiari a tutti gli Italiani e la testimonianza Sua e del Suo Equipaggio dovrebbero avere l’adeguata considerazione in quelle sedi che devono finalmente dare verità e giustizia attese da troppo tempo.
      Con riconoscenza, anche per il coraggio, e stima.

      Stefano Deliperi

      • Avatar di Mario Albrizio
        Mario Albrizio
        giugno 26, 2022 alle 7:42 PM

        Articolo davvero interessante, pur nella inevitabile sintesi.
        Vorrei chiedervi e chiedere al Comandante Bonifacio se sia possibile rendere pubblico il suo materiale inviatovi o se in alternativa sia possibile averne copia per interesse e studio personale.
        Grazie
        Mario Albrizio

  7. giugno 27, 2023 alle 2:58 PM

    passano gli anni, ancora nessuna giustizia.

    A.N.S.A., 27 giugno 2023
    L’inchiesta su Ustica dei pm di Roma verso l’archiviazione.
    Le perizie: ‘Impossibile definire ufficialmente il traffico aereo’. (https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2023/06/26/linchiesta-su-ustica-dei-pm-di-roma-verso-larchiviazione_d1bbaa93-3e61-48da-a9f2-36f0e65b90a6.html)

    Nessun atto formale ma la strada sembra tracciata.

    Per l’indagine sulla strage di Ustica costata la vita ad 81 persone, avviata dalla Procura di Roma da oltre quindici anni, si va verso la richiesta di archiviazione.

    Un procedimento, coordinato dall’aggiunto Erminio Amelio, con cui si è cercato, tra rogatorie, acquisizione di atti, analisi di documenti e audizioni, di arrivare ad una verità su quanto accaduto la notte del 27 giugno del 1980 a bordo del Dc9 dell’Itavia che era in volo da Palermo a Bologna.

    Oggi il capoluogo emiliano ricorderà con una serie di iniziative – a partire dell’incontro tra il sindaco Matteo Lepore e i parenti delle vittime – il 43esimo anniversario delle strage che, stando a quanto emerge dal fascicolo aperto proprio a Roma contro ignoti, fu la conseguenza di uno “scenario di guerra” che quella notte, scrive Repubblica, trasformò il quadrante aereo sul Mediterraneo: aerei militari si sono incrociati sul mar Tirreno decollando dalla base francese di Solenzara, una struttura dell’Armée de l’air in Corsica da una portaerei.

    Secondo i dati ufficiali non era in corso alcuna esercitazione ma gli inquirenti sono riusciti ad analizzare i dati rimasti impressi dai radar e trascritti nei plot. Tracce di caccia militari, ma è stato impossibile definire ufficialmente la “paternità del traffico aereo”. Le perizie hanno stabilito che il Dc9 dell’Itavia, che da Bologna stava raggiungendo Palermo, sarebbe stato abbattuto dall’onda d’urto di un missile che è esploso a poca distanza dalla fusoliera: esclusa, quindi, Ia pista della bomba a bordo.

    La Procura di Roma riaprì le indagini nel giugno del 2008 dopo aver convocato e sentito come testimoni il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga e Giuliano Amato, ai tempi sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

    L’iniziativa fece seguito alle dichiarazioni di Cossiga secondo il quale ad abbattere il DC 9 sarebbe stato un missile “a risonanza e non ad impatto” lanciato da un aereo della Marina militare francese. Agli atti dell’indagine ci sono i verbali di audizione di alcuni piloti francesi che hanno confermato come quella notte – scrive Repubblica – fu intenso il traffico aereo dalla base militare in Corsica.

    In una sentenza del 2013 la Cassazione afferma che la tesi del missile “è abbondantemente e congruamente motivata” e che il fallimento della società Itavia potrebbe essere legato alla “significativa attività di depistaggio” messa in atto negli anni intorno alla vicenda.

    Dal canto suo Carlo Giovanardi, ex ministro per i Rapporti con il Parlamento nei governi Berlusconi dal 2001 al 2006, afferma che a “nome del governo italiano, mai contraddetto da nessun altro Gabinetto ho illustrato in Parlamento le risposte alle nostre 36 rogatorie internazionali di Francia e Stati Uniti e dato lettura dei messaggi personali di Jacques Chirac e Bill Clinton a Giuliano Amato, nei quali i due presidenti negavano al nostro presidente del Consiglio ogni coinvolgimento in quel disastro aereo’.” Giovanardi aggiunge che è “stato accertato inoltre tecnicamente, con certezza assoluta – afferma Giovanardi in una nota – che il Dc9 è stato abbattuto dalla esplosione di una bomba collocata nella toilette di bordo. Nessun presidente dl Consiglio italiano, dei governi di centrodestra o centrosinistra, ha mai successivamente sollevato la questione con i nostri alleati nelle decine di incontri bilaterali degli ultimi trent’anni'”.

  8. settembre 2, 2023 alle 12:42 PM

    incredibilmente, Giuliano Amato, con grande senso dello Stato, conferma – dopo 43 anni – quanto Francesco Cossiga – dopo 27 anni – aveva affermato.

    da La Repubblica, 2 settembre 2023
    Strage di Ustica, Amato: “Il Dc9 fu abbattuto da un missile francese. Macron chieda scusa”.
    L’ex premier: “Era scattato un piano per colpire l’aereo sul quale volava Gheddafi, ma il leader libico sfuggì alla trappola perché avvertito da Craxi”. “Adesso l’Eliseo può lavare l’onta che pesa su Parigi”. (Simonetta Fiori): https://www.repubblica.it/cronaca/2023/10/02/news/fiori_ustica_missile_francese_contro_gheddafi_giuliano_amato_intervista-413006471/?ref=RHEX-BG-I413008908-P1-S1-T1

    • Avatar di Sergio Bonifacio
      Sergio Bonifacio
      settembre 2, 2023 alle 11:08 PM

      Deliperi, spero che i pochi anni che ci siamo conosciuti siano stati sufficienti a giudicare la reciproca fiducia, da parte mia dimostrata anche da questo intervento. Ho seguito il caso dal primo giorno. Ho visto cambiare certezze a magistrati, politici e periti. Un Amato che oggi, dopo 43 anni si decide a confessare una VERITÀ non è da ascoltare. Figura di politico che spero non sia comune. Parliamo di tattiche. Non escludo il disegno di un attentato a Gheddafi ed è possibile che il rispetto di obbedienza alla Nato non sia stato seguito con l’informazione allo stesso di un attentato a lui rivolto. Il giuramento di fedeltà lo facciamo solo noi militari! Vero è che il Gheddafi è atterrato a Malta.
      Un caccia non vede da terra o da bordo una minaccia. Deve avere qualcuno che lo guidi: si chiamano guida caccia, radaristi che conoscendo rotta e velocità del bersaglio mandano il caccia su un punto futuro dove la minaccia si troverà quando sarà a tiro. Ora mi risponda, quanto deve essere stupido il radarista che confonde un bersaglio che va a Sud con uno che sarebbe dovuto andare a Nord.
      Il Comandante Sergio Bonifacio

      • settembre 3, 2023 alle 12:01 am

        Quanto ha dichiarato Giuliano Amato è l’ennesima ambigua “verità”, che non può convincere nessuno. Buona serata Comandante Bonifacio.

        Stefano Deliperi

  9. Avatar di Anon23
    Anon23
    settembre 3, 2023 alle 10:50 PM

    Come può essere imploso sott’acqua se i radar mostrano tracce dei detriti dopo l’esplosione “in volo”?

    • Avatar di Sergio Bonifacio
      Sergio Bonifacio
      settembre 4, 2023 alle 5:59 PM

      Rispondo a Anon 23.
      Prima ringrazio G.B. per la risposta pertinente. Se legge il libro ” Ustica la verità a galla” troverà le risposte a tutto. Ma sono altre le domande che ci si devono fare! Perché alle 0845, dopo dodici ore dall’incidente, affiorano cuscini, valige, salvagenti e alle 0945 quaranta corpi da un unico punto della superficie del mare documentato dai primi filmati alla televisione fatta da me intervenire dopo la risalita iniziale delle valige. Come si può accettare che nei documenti dell’inchiesta , un po’ si, un po’ no, scompaiano i risultati ed il mio stesso volo? Se si doveva coprire qualcosa è stato fatto con la complicità degli inquirenti. Il cap II. 2 del libro lo evidenzia. Questi interventi di Amato come quelli di Cossiga, non si appoggiano a prove, nemmeno a documenti. Chiacchere andando al bar di Montecitorio. La stampa ha dato un grande contributo.
      Dopo ciò, le riferisco che la causa dell’incidente da me proposta è solo un ipotesi che non si distanzia nulla da ciò che i tribunali hanno sentenziato: IPOTESI!

  10. Avatar di Giuseppe
    Giuseppe
    settembre 4, 2023 alle 12:08 PM

    Come può essere esploso in volo alle ore 21 circa, ed all’arrivo dei soccorsi per più di 9 ore trovarsi un mare pulito?. Quando dico soccorsi, parlo di persone che hanno “visto” cose reali, non tracce su uno schermo di dubbia interpretazione. in primis l’elicottero che ha avvistato l’apparire della macchia di gasolio e ha chiamato l’Atlantic del comandante Bonifacio, che giunto sul posto, ha in seguito “visto” con il suo equipaggio, la risalita dei corpi dal medesimo punto dal mare (e non la caduta dal cielo, come si potrebbe ipotizzare dopo una esplosione in cielo, materiale e corpi che nell’immaginario si sarebbero trovati da quasi subito sparsi in una vasta area di ricerca, cosa mai vista ne documentata.). La missione del Comandante Bonifacio era coordinata da un centro operativo anche questo composto da uomini che hanno assistito passo passo tutti i soccorsi, dall’arrivo delle navi a quello dell’intervento dell’elicottero della RAI che ha eseguito tutte le riprese (e lì l’aereo lo si vede) . Si risponda piuttosto alla domanda: come mai il primo testimone del soccorso è stato sentito dalla magistratura “solo” dopo 9 anni, ed il suo rapporto di volo e le registrazioni fatte dall’Atlantic che fine avevano fatto? Quei magistrati che sicuramente avevano dormito quella notte dopo quanti anni si svegliarono? Tutti possono sbagliare e lo hanno fatto pure loro. Ancora una cosa e poi mi taccio, le sentenze si rispettano o no a seconda delle convenienze ideologiche e questo non va bene.
    Le istituzioni non fanno una bella figura!
    G.B.

  11. Avatar di W
    W
    febbraio 18, 2024 alle 3:01 PM

    Buongiorno Comandante Bonifacio, lessi diversi anni fa, almeno 9, la sua deposizione.
    Da subito ho preso come buona, anzi credo una delle poche testimonianze genuine e pure del caso Ustica.

    Prima di tutto complimenti per il coraggio nell’esporsi e nel divulgare la verità.

    Avrei mille domande da porle, ma mi limito solo a una.

    Lei ha mai notato che i finestrini, cockpit sono squagliati.
    Mi spiego meglio, il vetro risulta sciolto e non esploso (come dovrebbe essere).

    La ringrazio.

    • Avatar di Sergio Bonifacio
      Sergio Bonifacio
      febbraio 19, 2024 alle 10:11 am

      la ringrazio per la domanda. Involontariamente mi ha comunicato una possibile causa dello scoppio delle batterie ed una giustificazione al “..Gua’..” detto dal pilota. Il mio ruolo nel caso è stato spiegare fisicamente quanto vidi allora di cui gli inquirenti erano a conoscenza. ” Se i corpi sono affiorati dopo 13 ore significa che il velivolo o parte del velivolo si trovava a quote superficiali. Se era a quota superficiale non avena finestrini rotti e la rottura in centinaia di pezzi è avvenuta sott’acqua. Il che porta a dire che ha fatto un ammaraggio. Ho provato a proporre l’origine dell’avaria nel locale batterie per una decina di motivi, non proponendo la causa di un loro possibile scoppio. Ora lo ha fornito lei. Ho avuto altra informazione da un lettore del mio libro: il bagagliaio anteriore non ha la dump valve, pensava di demolire il teorema invece ha dato spiegazione di un così lungo galleggiamento. Il Comandante Bonifacio

  12. Avatar di W
    W
    febbraio 19, 2024 alle 3:44 PM
  13. Avatar di W
    W
    febbraio 19, 2024 alle 3:45 PM
  14. Avatar di W
    W
    febbraio 19, 2024 alle 3:55 PM

    Ho allegato l’immagine che mi ha messo il dubbio.

    Credo sia la base per capire cosa sia successo realmente, insieme alla sua testimonianza, che oltretutto coincide perfettamente con il suo rapporto.
    Molti finestrini del relitto sono “intatti”.

    Il dettaglio del finestrino Cockpit “squagliato” credo sia la base su cui partire per poi collegarsi al suo rapporto.

    Ma le domande ora si moltiplicano.

    Perché nessuna commissione ha mai notato e approfondito questo dettaglio?

    Ma sopratutto le chiedo, vista la sua esperienza da comandante pilota, è possibile che sia stato un velivolo a squagliare il vetro?
    Come alcuni suppongono.

    Quindi questo vetro si è squagliato in volo? Oppure dopo l’ammaraggio è successo qualcosa?

    Credo più nella possibilità dell’aereo militare, che, messo davanti al Dc9 aziona i propulsori e in qualche modo ostacola i piloti (credo sia una manovra militare).

    Mi farebbe piacere sapere un suo parere.

    La ringrazio per la pazienza.

    • Avatar di Sergio Bonifacio
      Sergio Bonifacio
      febbraio 19, 2024 alle 5:28 PM

      Nel caso Ustica vanno tenute aperte tutte le soluzioni di cui lei ha indicato alcuna. Sin da quando frequentavo le superiori procedevo in questa maniera che richiama il test a blocchi di natura psichiatrica. Rispondi ad una domanda e segui. Se sotto trovi qualcosa che non ti piace non puoi ritornare indietro, ammetteresti di aver fatto scelte sbagliate. Ciò non è una grossa colpa, ma se quando passeggi in un bosco, vedi un albero più volte vuol dire che ti sei perso.
      Ho letto la perizia Blasi, dichiara: “e le due tracce che inequivocabilmente si individuano devono attribuirsi la prima a frammenti, la seconda al corpo principale dell’aereo stesso”, “perciò nei suoi pressi non c’erano altri velivoli”. A questa conclusione si arriva perché visto che il velivolo ha galleggiato non poteva essere la traccia verticale. Ora ciò diventa un assioma!
      Non credo che le commissioni non abbiano rilevato il fatto, avranno anche pensato a ciò che ha pensato lei. Ma se lei legge il mio libro, spero l’abbia fatto, troverà cento cose analoghe.
      – i corpi affiorano da un punto, le coordinate dei ritrovamenti delle navi sono un ventaglio. Un pilota di quei tempi, in particolare in navigazione su percorsi disordinati si doveva rifasare ogni ora. Lo stesso le navi ma come facevano i rimorchiatori e le motovedette?
      – la ricostruzione del velivolo mostra tracce di intromissione lato sn dietro la porta d’accesso anteriore e estromissione toilette posteriore.
      – mamma raccolta con il figlio stretto tra le braccia.
      – giovane con l’arto fasciato.
      – cadaveri sanguinanti.
      – bambina in rigor mortis ottenuto su una poltrona .

      Chiedo ora io a lei: perché il Procuratore Guarino di Palermo interviene dopo due ore a dirigere le ricerche senza aver prima avuto l’informazione di reato da parte di una commissione, per un silenzio radio? Mi scusi ciò non succede nemmeno in paesi arretrati. E manda i mezzi dove l’aereo non c’era perché non era la traccia verticale ma quella che andava a Napoli? Ha sulla coscienza il ritardo di ore nella scoperta di una qualsiasi cosa!
      Non si scusi, Comandante Bonifacio

    • Avatar di Sergio Bonifacio
      Sergio Bonifacio
      febbraio 19, 2024 alle 7:06 PM

      posso suggerirle la mia mail?:

      bonifacio.sergio@tiscali.it

    • Avatar di Sergio Bonifacio
      Sergio Bonifacio
      febbraio 19, 2024 alle 7:28 PM

      È possibile ma la presenza di un secondo velivolo è stata scartata dalla revisione della perizia della Commissione Blasi. Non ci fosse stata, lo avrei escluso per la conoscenza che ho delle intercettazioni. Si sarebbe trattato di una mancata collisione. Ciò non distoglie che tutte le nuove proposte sono sequenziali a mie demolizioni.

      inizialmente l’ aereo ha perso l’ integrità per missile. Quando dissi che i corpi son risaliti dopo 13 ore da un punto è cambiato lo scenario in bomba.

      quando dissi che il fosforo e il T4 non erano componenti di armamento ma di innocui fumogeni è stato un ammaraggio. Mi stanno rincorrendo.

      sembrano calmarsi quando ho utilizzato una foto di archivio per dimostrare che l’aereo ha galleggiato 13 ore ed è imploso sott’acqua prova di integrità.avrei centinaia di argomenti. Il Comandante Bonifacio

      • Avatar di Sergio Bonifacio
        Sergio Bonifacio
        febbraio 19, 2024 alle 8:32 PM

        Sono arrivate ora le foto. Non è proponibile l’azione di un post bruciatore. Visto il vetro fuso sarebbero arrostiti i piloti ed investiti da 350 nodi di vento. Non trovo spiegazione ma una ce l’ha.

  15. Avatar di MauroR
    MauroR
    giugno 14, 2024 alle 6:15 PM

    l’acido delle batterie ?

    • Avatar di bonifacio.sergio@tiscali.it
      bonifacio.sergio@tiscali.it
      giugno 15, 2024 alle 7:07 PM

      buonasera Deliperi può fare in maniera che riesca a leggere il nuovo commento? Grazie Sergio Bonifacio. P.S. siamo sotto anniversario e mi aspetto interventi ai qualòi mi tengo pronto a rispondere.

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