Assurdi impianti sportivi sulle Terme di Tito.

Certe volte le assurdità vengono ricercate e realizzate con il lanternino.
A chi verrebbe in mente di realizzare una riqualificazione di impianti sportivi vari in un’area densa di testimonianze archeologiche?
E’ quello che sta facendo il Municipio I “Centro Storico” di Roma Capitale nel parco archeologico-ambientale di Colle Oppio, splendida area verde ricca di testimonianze archeologiche a ridosso del Colosseo, tutelata con vincolo storico-culturale e vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.)
Nel grande comprensorio esteso a nord-est del simbolo di Roma nel mondo, parte integrante del parco archeologico del Colosseo, si conservano, infatti, i resti monumentali delle Terme di Traiano, delle “Sette Sale” (serbatoio di alimentazione delle stesse terme), della Domus Aurea e delle Terme di Tito, che si estendevano in corrispondenza dell’area oggi denominata “La Polveriera” (vi sorgeva un impianto per la produzione e il deposito della polvere da sparo, poi demolito negli anni ’30 del secolo scorso per la realizzazione del parco).

Vi sono da tempo impianti sportivi (calcio, basket, rollerblade) e proprio lì si vuol realizzare il progetto di riqualificazione di impianti sportivi denominato Playground C.O.N.I., che prevede la risistemazione di varie aree sportive nei quartieri romani.
Ottima idea, ma quello è un parco archeologico-ambientale e, come prevedibile, appena avviati i lavori, sono emersi i resti delle Terme di Tito.
Logica e buon senso vorrebbero la revoca delle autorizzazioni (parere positivo condizionato Sovrintendenza Capitolina prot. n. 8424 del 3 aprile 2018; parere positivo condizionato Parco archeologico del Colosseo prot. n. 2262 del 15 dicembre 2017) per gli impianti sportivi, il completamento e la valorizzazione degli scavi archeologici.
Per questo l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, raccogliendo le preoccupazioni di tanti cittadini e appassionati di archeologia, ha inoltrato (25 febbraio 2019) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti al Ministro per i beni e attività culturali, al Sindaco di Roma Capitale, al Direttore del Parco archeologico del Colosseo, al Soprintendente speciale per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, al Municipio I.
Gli impianti sportivi possono essere realizzati altrove, non in un parco archeologico-ambientale di eccezionale valore come quello di Colle Oppio.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)
Ad un sacco di gente viene in mente di …ricercare cose assurde! Più di quanto non si pensi. Altroché! L’importante è scovarle ed eliminarle, in qualche modo.
Cordialità.
da Abitare a Roma, 25 febbraio 2019
Assurdi impianti sportivi sulle Terme di Tito: https://abitarearoma.it/assurdi-impianti-sportivi-sulle-terme-di-tito/
quello che accade ha dell’incredibile! Oltre all’impatto sui monumenti, ad opera realizzata ci sarebbe un’inaccettabile impatto paesaggistico. Per non parlare dell’illuminazione notturna,e di problemi di traffico e parcheggio.