E’ stato ordinato il ripristino ambientale delle stradine rurali di Carloforte.
Con ordinanza dirigenziale n. 41/2015 del 14 dicembre 2015 il Responsabile dell’Area tecnica del Comune di Carloforte arch. Domenico Mario Canu ha disposto “la dovuta rimozione dello strato bituminoso e la rimessa in pristino dello stato dei luoghi” riguardo l’avvenuta asfaltatura (mq. 2.040) della viabilità rurale in loc. Sabino, in Comune di Carloforte (CI).
Dovrà effettuare le operazioni la società romana Professionisti del Paesaggio s.r.l., individuata quale autrice dei lavori realizzati in insanabile contrasto con i pareri e le autorizzazioni paesaggistiche emanate dalla Soprintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio di Cagliari (nota prot. 1643 del 30 gennaio 2014) e dal Servizio regionale Tutela paesaggistica di Cagliari (determinazione n.469/TP CA-CI del 17 febbraio 2014).
Secondo il provvedimento comunale, i lavori inerenti il “Progetto di manutenzione, messa in sicurezza e valorizzazione delle strade comunali extra urbane – strada comunale loc. Sabino” “risultano essere stati eseguiti in assenza di progetto e direzione lavori” e preventivamente “avrebbero dovuto essere valutate anche dal Savi in quanto ricadenti in area SIC”. Non solo: “l’intervento attuato sulla viabilità in località Sabino non è stato realizzato a seguito di ordinanza sindacali per motivi di urgenza, indifferibilità, sicurezza e pubblica incolumità”.
In poche parole, la società romana, titolare di altri lavori pubblici nella zona urbana di Carloforte, avrebbe eseguito i lavori senza alcun incarico formale “per la messa in sicurezza della strada a motivo della rilevata presenza di diverse buche esistenti ed in seguito altresì a numerosi solleciti da parte dei cittadini che la percorrevano quotidianamente … stante l’indisponibilità ad eseguirli da parte di altre ditte locali”, come scritto nella determinazione dirigenziale della medesima Area tecnica del Comune di Carloforte n. 528/2015 del 24 luglio 2015, con cui si affida “il servizio per la redazione della perizia tecnica inerente i lavori di manutenzione straordinaria sul manto stradale della strada extraurbana in località Sabino all’Ing Antonio Tiragallo”.
Ora dovrà eseguire il ripristino ambientale.
Come si ricorda, nel giugno 2015 il Servizio regionale Tutela del paesaggio di Cagliari aveva risposto (nota prot. n. 22636/TP/CA-CI del 19 maggio 2015) alla richiesta di informazioni ambientali inoltrata (29 aprile 2015) dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus riguardo la parziale demolizione del vecchio Stadio comunale “Pino Solitario” in corso di demolizione e la sommaria asfaltatura della viabilità rurale in loc. Sabino, in Comune di Carloforte (CI).
Si tratta di “opere per le quali non è stata richiesta l’autorizzazione ai sensi dell’art. 146 del D. Lgs. 42 del 22.01.2004 ovvero eseguite in difformità alla stessa”, visto che sono state effettuate “in località Sabino … pavimentazione stradale in bitume, contravvenendo alla prescrizione indicata nella Determina di Autorizzazione 468 del 17/02/2014 di provvedere alla riparazione della strada esistente nei tratti ammalorati con operazioni di pulizia, chiusura delle buche e stesura di un manto stradale analogo all’esistente, costituito da calcestruzzo cementizio, in modo da non modificare di fatto il grado di compatibilità paesaggistica attuale dell’infrastruttura esistente” e la “demolizione di un tratto del muro di recinzione dell’ex stadio comunale Pino Solitario”.
Il Comune di Carloforte aveva ricevuto l’intimazione al ripristino ambientale: “ai sensi dell’art. 167, comma 1, del D.Lgs. 42/04, l’Amministrazione in indirizzo è tenuta, entro 90 (novanta) giorni dalla ricezione della presente, a procedere, a proprie spese, alla rimessione in pristino dei luoghi, fatta salva la possibilità di attivare, nello stesso termine, la procedura di accertamento di compatibilità paesaggistica ai sensi del comma 4. A tal fine si precisa che le tipologie di intervento risultano ambedue ammissibili ma, nel caso dell’intervento di bitumatura, si anticipa che la proposta di questo ufficio non sarà favorevole, stante l’espressa prescrizione”.
Il Servizio regionale Tutela del paesaggio di Cagliari aveva provveduto a informare la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari delle opere abusive riscontrate.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus aveva coinvolto le varie Amministrazioni pubbliche competenti, rivolgendo anche un’istanza per l’avvio della procedura di verifica dell’interesse culturale (art. 12 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) riguardo il vecchio Stadio comunale “Pino Solitario”, la cui realizzazione appare avviata fin dagli anni ’30 del secolo scorso.
Poco consone, alla luce dell’accertamento della realizzazione di opere non autorizzate, alcune non sanabili e necessitanti il ripristino ambientale ai sensi dell’art. 167 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i., sono apparse le repliche piccate da parte dell’Amministrazione comunale carlofortina, a cui si rinnova ancora l’invito al rispetto di territorio, storia e disciplina di tutela ambientale e culturale.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
da La Nuova Sardegna, 15 dicembre 2015
Carloforte, ordinanza del Comune: via il bitume dalla stradina di Sabino.
La viuzza in una zona Sic (interesse comunitario) doveva essere riparata con calcestruzzo cementizio e invece è stato utilizzato il materiale preventivamente bocciato dalla soprintendenza. (Simone Repetto)
CARLOFORTE. L’asfalto posizionato ad aprile in località Sabino va rimosso, a cura e spese della società che ha svolto lavori non autorizzati. Ma chi ha ordinato all’impresa l’esecuzione degli stessi? Una certezza ed un dubbio non da poco emergono dalla recente ordinanza comunale, emessa dal responsabile dell’area tecnica nell’impossibilità di sanare lavori stradali eseguiti in un’arteria rurale nel pieno centro dell’isola (in area Sic), che suscitarono da subito polemiche e perplessità, a proposito di compatibilità paesaggistica del materiale utilizzato.
I fatti riportano all’ultima decade di aprile, quando la società romana Professionisti del paesaggio (già esecutrice di diversi lavori a Carloforte), in poco tempo sistemò strati bituminosi per rattoppare numerosi tratti dissestati di una strada costruita in calcestruzzo, nel bel mezzo delle alture isolane. Per l’esattezza circa 2mila metri quadri, coprendo il 40 per cento della strada.
L’intervento, venne subito contestato del Gruppo di Intervento Giuridico, che fece vari esposti agli organi competenti denunciandone l’illegalità per mancate autorizzazioni. Una denuncia fondata, in quanto già a gennaio 2014, la Soprintendenza per i beni paesaggistici di Cagliari e Oristano aveva rigettato la richiesta di autorizzazione comunale per manutenzionare la strada con bitume, considerando l’utilizzo di quel materiale “fortemente impattante ed eccessivamente invasivo per le caratteristiche paesaggistiche ancora presenti che contraddistinguono la connotazione tipica del contesto rurale” e giudicando l’intervento proposto non conforme alle norme previste nel piano paesaggistico regionale.
A febbraio 2014, il Servizio Tutela Paesaggio rilasciava al Comune l’autorizzazione a procedere alla riparazione della strada rispettando le indicazioni della Soprintendenza, ovvero senza usare bitume ma calcestruzzo cementizio, pari a quello esistente. Tutto ignorato, il bitume viene piazzato poco più di un anno dopo, mentre ai Carabinieri viene denunciato il fatto con l’apertura di un’indagine, in cui si accerta che quei lavori non solo non erano autorizzati (ne concordati col responsabile d’area comunale, a quanto afferma lo stesso nell’ordinanza), ma sono stati svolti in assenza di progetto e direzione tecnica.
Tutto abusivo ed illegale dunque, per cui la ditta romana dovrà a sue spese rimuovere l’asfalto e ripristinare lo stato preesistente, a meno che non decida di ricorrere al Tar. Un faccenda che potrebbe avere risvolti in sede giuridica e penale,
in quanto ad oggi non è chiaro chi ha commissionato all’impresa un intervento preventivamente bocciato, ma che appare incredibilmente misterioso. L’indagine in corso, dovrà accertare varie responsabilità, compresa la presunta (o mancata) vigilanza su lavori eseguiti in ambito comunale.
(foto da La Nuova Sardegna, per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)
Ma non era tutto a posto prima del vostro intervento?Gli uffici erano in ferie?Gli untori si sono ammutoliti ?Poveri noi….