Home > biodiversità, coste, difesa del territorio, mare, paesaggio, pianificazione, Regione Sardegna, sostenibilità ambientale, zone umide > La Giunta Pigliaru commissaria la Conservatoria delle coste.

La Giunta Pigliaru commissaria la Conservatoria delle coste.


Pula, litorale e Isolotto di San Macario

Pula, litorale e Isolotto di San Macario

“…prevediamo di dare un nuovo ruolo alla Conservatoria delle Coste ed all’Arpas, dando piena applicazione alle norme che ne governano il funzionamento, così ha affermato solo quattro mesi fa Francesco Pigliaru nella sua vittoriosa campagna elettorale che l’ha portato a divenire Presidente della Regione autonoma della Sardegna.

“Rimango a bocca aperta … hanno avuto cinque anni per fare le cose nel modo corretto, confrontandosi con il governo secondo le regole. Invece, nell’incapacità di questa Giunta, si è voluto forzare e di far finta di prendere decisioni che non si sono prese prima, ostenta disprezzo per le regole”, affermava sempre in campagna elettorale Francesco Pigliaru quando annunciava che avrebbe spazzato via quella approvazione di cartone fatta per fini elettorali”, che ha determinato lo stravolgimento del piano paesaggistico regionale (P.P.R.).

“Faremo tutto quello che abbiamo detto ai sardi”, affermava il neo Presidente Pigliaru il giorno della sua elezione.

ginepro, mare, cielo

ginepro, mare, cielo

Risultati:

* la Giunta Pigliaru ha disposto l’annullamento in via di autotutela, con la deliberazione Giunta regionale n. 10/20 del 28 marzo 2014, della sola deliberazione n. 6/18 del 14 febbraio 2014 di approvazione definitiva dello stravolgimento del P.P.R., non sufficiente per tutelare efficacemente coste e paesaggio, perché la deliberazione  Giunta regionale n. 45/2 del 25 ottobre 2013 di prima adozione è parzialmente produttiva di effetti (in ogni caso il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha impugnato lo stravolgimento del P.P.R.);

* la Giunta Pigliaru, con deliberazione del 12 giugno 2014 (non presente sul sito web istituzionale), ha disposto il commissariamento dell’Agenzia della Conservatoria delle coste in vista della successiva soppressione, nonostante la nutrita serie di attività poste in essere fra mille difficoltà per la costituzione di un vero e proprio demanio costiero sardo sul modello del Conservatoire du Littoral francese.

Spending review?  Revochi i fondi per lo scempio ambientale e finanziario della diga di Monte Nieddu-Is Canargius e in un colpo solo risparmierebbe centinaia di milioni di euro.

In pochi mesi già due gravi e pesanti contraddizioni della politica ambientale proposta agli elettori sardi e premiata dal risultato elettorale.

A che gioco stiamo giocando?

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

animali-aquile_11350-gif-animata

P.S.       la motivazione ufficiale della spending review espressa dall’Assessore regionale della difesa dell’ambiente Donatella Spano non convince per niente: se così fosse, non si comprende come mai abbia emanato il “Pubblico avviso per manifestazione d’interesse per l’incarico di Direttore esecutivo della Agenzia Conservatoria delle coste della Sardegna” con scadenza proprio il 12 giugno 2014, guarda caso il giorno del commissariamento.

In pochi minuti hanno effettuato tutte le necessarie approfondite valutazioni?   Mah…..

E, ora, che fine farà il patrimonio ambientale affidato, con grande difficoltà, alla gestione dell’Agenzia della Conservatoria delle coste?  Migliaia di ettari – soprattutto sui litorali di Alghero, Muravera, Buggerru, Castiadas, Gallura, l’Asinara – fari, torri e fortificazioni costiere che ora ritorneranno nella disponibilità delle strutture regionali “ordinarie”.   Migliaia di ettari che ora potranno anche esser messi in vendita ai migliori offrenti, i soliti, magari con la kefiah.      Spending review, sempre in linea con soliti affari.

Domus de Maria, Torre costiera di Piscinnì

Domus de Maria, Torre costiera di Piscinnì

 

 

da Sardinia Post, 13 giugno 2014

Spending review in Regione, la Conservatoria delle coste verso la chiusura.  (Alessandra Carta)

La Conservatoria delle coste si prepara alla chiusura. Era stata istituita nel 2007 sotto forma di agenzia regionale con l’obiettivo di salvaguardare, tutelare e valorizzare gli ecosistemi costieri e gestire i litoranei: oggi il commissariamento proposto dall’assessore all’Ambiente Donatella Spano e ratificato dalla giunta di Francesco Pigliaru. Sarà Giorgio Cicalò, attuale responsabile regionale della Protezione civile, a traghettare la Conservatoria sino alla liquidazione.

È stata la stessa Spano a studiare il piano della soppressione che parte da un punto fermo: nessuno degli otto dipendenti perderà il posto. Ci vorrà comunque qualche mese perché l’operazione venga conclusa. Adesso è scattata la fase unocon la nomina del commissario straordinario che va a sostituire il direttore Alessio Satta. “Una decisione – spiega la Spano in una nota – che  si muove nella direzione della riorganizzazione e semplificazione della struttura della Regione”.

La Conservatoria era stata un’idea di Renato Soru che nel 2004, appena diventato governatore, aveva intrapreso la strada della massima tutela ambientale. Prima col decreto Salva coste di agosto, poi con il Piano paesaggistico regionale diventato legge il 25 novembre di quello stesso anno. Quindi l’agenzia tematica, ispirata al modello inglese del ‘National Trust’, ma soprattutto quello francese del ‘Conservatoire du Littoral’.

Conservatoire du Littoral, le Domaine de La Palissade

Conservatoire du Littoral, le Domaine de La Palissade

“Con soli otto dipendenti – dice ancora la Spano – la Conservatoria ha fatto un ottimo lavoro di predisposizione di progetti europei. Ma penso che una struttura così piccola possa funzionare in modo efficiente anche come servizio interno all’assessorato, svolgendo, con gli stessi eccellenti dipendenti, il lavoro attuale. Solo in questo modo si possono tagliare davvero i costi della macchina regionale”.

Sempre in tema di ambiente, la Giunta ha anche nominato il nuovo direttore generale del Corpo forestale, scegliendo Gavino Diana. Alla Protezione civile è stato indicato invece Graziano Nudda, al Distretto idrografico Roberto Silvano.

La Giunta ha anche commissariato tre Consorzi di bonifica: nel Sardegna meridionale e Oristanese l’ente viene preso in mano da Giovanni Pilia. Nel Basso Sulcis entra Antonio Loche, mentre in Ogliastra l’incarico va a Giuseppe Aresu.

 

 

Domus de Maria, Capo Spartivento, mare

Domus de Maria, Capo Spartivento, mare

 

da L’Unione Sarda, 13 giugno 2014

GIUNTA. Nuovi vertici del Corpo forestale e della Protezione civile. Nominati otto direttori generali. Pigliaru risparmia: commissariate l’Arpas e la Conservatoria delle coste.  (Fabio Manca)

Otto direttori generali, un nuovo capo per il corpo forestale e, soprattutto, alcuni commissariamenti, tra cui quelli dell’Arpas e della Conservatoria delle coste che già suscitano e susciteranno polemiche nei prossimi giorni. È stata una giornata di nomine quella di ieri per la Giunta regionale. Graziano Nudda lascia l’Ente foreste per andare a fare il numero uno della Protezione Civile e prende il posto di Giorgio Cicalò , nominato commissario della Conservatoria delle coste, sinora diretta da Alessio Satta , ingegnere considerato di area soriana. Antonello Pellegrino, sino a ieri direttore del Servizio della pianificazione e programmazione dei sistemi di trasporti nell’omonimo assessorato, dirigerà gli uffici degli Affari generali; Roberto Silvano , da direttore generale facente funzioni dell’Enas passa al Distretto idrografico con la stessa qualifica; Michela Melis resta numero uno del Servizio comunicazione istituzionale, trasparenza e coordinamento rete Urp e archivi. Confermata anche Sandra Trincas , direttore generale del Servizio degli affari legali di giurisdizione ordinaria. Elisabetta Schirru , che sinora si è occupata del Servizio gestione progetti nazionali e comunitari all’assessorato al Turismo, diventa la numero uno della Pubblica istruzione mentre Elisabetta Neroni da direttore di un settore dell’assessorato all’Urbanistica (il servizio programmazione generale e politiche per le aree urbane) viene promossa direttore generale dello stesso assessorato. L’ex consigliere regionale del Pds Gavino Diana , da dirigente dell’ispettorato compartimentale di Nuoro viene promosso direttore generale del Corpo Forestale e di vigilanza ambientale dove prende il posto di Carlo Masnata. Commissariata anche l’Arpas, l’agenzia regionale che opera per la promozione dello sviluppo sostenibile e per la tutela e miglioramento della qualità dell’ambiente. La Giunta la affida a Stefania Manca , già direttore di servizio dell’assessorato all’Agricoltura. Sostituisce Bruno Simola che lascia il posto di direttore generale a meno di due anni e mezzo dalla nomina deliberata nel febbraio del 2012 dalla giunta Cappellacci. Nominati anche i commissari straordinari dei consorzi di bonifica: per la Sardegna Meridionale e Oristanese è stato scelto Giovanni Pilia ; per il Basso Sulcis, Antonio Loche ; per l’Ogliastra, Giuseppe Aresu. Il commissariamento di Arpas e Conservatoria andrebbe nella direzione della razionalizzazione della dirigenza indicata dall’assessore agli Affari generali nelle scorse settimane. Ma inevitabilmente scontenta gli esclusi e i loro partiti di riferimento, che perdono poltrone. E che in Consiglio regionale potrebbero manifestare il loro dissenso. L’assessore all’Ambiente, Donatella Spano , difende la scelta. «La decisione di nominare un commissario alla Conservatoria delle Coste va nella direzione della riorganizzazione e semplificazione della struttura della Regione, che sarà proposta dalla Giunta alla valutazione del Consiglio regionale. L’agenzia», spiega l’assessore, «con soli otto dipendenti ha fatto un ottimo lavoro di predisposizione di progetti europei. Ma penso che una struttura così piccola possa funzionare in modo efficiente anche come servizio interno all’assessorato, svolgendo con gli stessi dipendenti il lavoro della Conservatoria. Solo così si possono tagliare davvero i costi della macchina regionale».

 

Calasetta, il Faro di Mangiabarche (foto di Nicola Friargiu

Calasetta, il Faro di Mangiabarche (foto di Nicola Friargiu)

 

L'Unione Sarda, 28 giugno 2014

L’Unione Sarda, 28 giugno 2014

 

prendiamo atto che l’Assessore Spano ha cambiato idea rispetto alle prime dichiarazioni, forse grazie al suo curriculum…

L'Unione Sarda, 29 giugno 2014

L’Unione Sarda, 29 giugno 2014

(foto Nicola Friargiu, S.D., archivio GrIG)

  1. giugno 13, 2014 alle 8:39 PM

    qualche altro suggerimento alla Giunta Pigliaru per una vera spending review.

    da La Nuova Sardegna, 13 giugno 2014
    Sprechi, per l’affitto di venti uffici la Regione Sardegna spende 2 milioni di euro.
    Il canone più alto (747mila euro) per locali di proprietà dell’Immobiliare Europea. E le sedi periferiche della Forestale costano un altro milione e 300mila euro. (Mauro Lissia): http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2014/06/13/news/sprechi-per-l-affitto-di-venti-uffici-la-regione-sardegna-spende-2-milioni-di-euro-1.9417139

  2. giugno 13, 2014 alle 8:49 PM

    da Sardinia Post, 13 giugno 2014
    Conservatoria, Deliperi contro Pigliaru: “Fa il contrario di quello che aveva promesso”: http://www.sardiniapost.it/politica/conservatoria-deliperi-contro-pigliaru-fa-contrario/

  3. shardana
    giugno 14, 2014 alle 1:20 PM

    Ma cosa ti aspettavi dal vecchio sistema deliperi,che facesse qualcosa per l’ambiente,la salute,bla bla bla bla.Per il pdexmenoelle esistono solo fabbriche e servitù .I posti di lavoro da mantenere sono quelli delle industrie del voto di scambio,gli altri non sono lavoratori sono nulla.Pur riconoscendo che nel Grig ognuno è libero nelle scelte elettorali come hai sempre sostenutoanche voi avete paura dei cambiamenti e continuate a votare il sistema e i politici che ci PIGLIARU per il culo e questi sono i risultati.

    • giugno 14, 2014 alle 1:57 PM

      trovo veramente buffo che tu sappia come han votato gli aderenti al GrIG 😉
      Grazie al Cielo, qui non ci sono padroni delle menti e, finora, geni disinteressati che fanno il bene del popolo e della Terra ancora non ne abbiamo visti, bye.

      Stefano Deliperi

  4. capitonegatto
    giugno 14, 2014 alle 1:56 PM

    Nel frattempo le coste sarde continuano ad essere rapinate da nuovi hotel , magari a poche decine di metri dal mare ,e che hanno la licenza di recintare , mettere ombrelloni, sdraio, gazebo.
    Basterebbe vedere le spiagge brasiliane per vedere la differenza.

  5. shardana
    giugno 14, 2014 alle 4:15 PM

    Non ho detto come avete votato,ma per chi,era chiaro da cosa scrivevate,parteggiavate.A volte la paura di cambiare o votare quello che è apparentemente il meno peggio ci fossilizza. Per quanto riguarda i geni disinteressati che fanno il bene del popolo e della terra non ne abbiamo ancora visti in azione perchè continuiamo a votare con mente offuscata dalla paura del cambiamento.Conosciamo i nostri POLLItici,hanno già amministrato e nulla ,dico nulla hanno fatto per invertire la rotta e uscirà dal vortice,anzi hanno attinto a piene mani dalla nostra buona fede.BYE BYE MR PRESIDENT

  6. ugo macchia
    giugno 14, 2014 alle 9:42 PM

    non mi sembra una buona scelta quella dell’ex compagno di liceo Pigliaru. La conservatoria del litorale è stato il primo caso in Italia di iniziative concrete per la tutela delle coste. Ha ragione il grig a citare gli anloghi istituti francesi e inglesi, che da lungo tempo fanno esattamente questo nei rispettivi paesi. il fatto è che l’Italia è molto indietro a Francia e Inghilterra, non solo per la tutela delle sue coste…
    Ugo Macchia

  7. giugno 15, 2014 alle 4:05 PM

    vi sono aggiornamenti.

  8. giugno 15, 2014 alle 6:12 PM

    da La Nuova Sardegna, 15 giugno 2014
    Spending review regionale: addio anche alla Conservatoria delle coste.
    Forza Italia polemizza: «Solita lottizzazione». Scettici gli ambientalisti: http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2014/06/15/news/addio-anche-alla-conservatoria-delle-coste-1.9429035

  9. salviamolaconservatoria
    giugno 15, 2014 alle 11:51 PM

    Oggi il Presidente Pigliaru intervistato da La Nuova. Ho postato le domande che gli avrei fatto io al posto del giornalista.

    LN: “È il caso della Conservatoria delle coste?”

    P: «Non significa che non siano interessati alla conservazione delle coste, anzi, il contrario. Vuole dire che quella forma decisa molti anni fa grazie a una grande visione, poi nei fatti ha dimostrato di essere in difficoltà”.

    Quali difficoltà Presidente? Le conosce nei dettagli? E’ a conoscenza che la Conservatoria delle coste è l’agenzia più efficiente della Regione dal punto di vista economico-finanziario?

    P: “È stato fatto anche un buon lavoro ma non era quello lo scopo per cui era nata”

    E qual’era lo scopo? Lei lo conosce? Lei è a conoscenza che la Conservatoria ha applicato alla lettera i dettami della sua legge istitutiva e del suo statuto eccetto l’acqusito di terreni dei privati visto che la Regione non le ha mai garantito le risorse economiche per farlo?

    P: “quel lavoro può essere svolto a costo inferiori dentro l’assessorato»

    Ne è certo? E’ a conoscenza che se la Conservatoria diventa un servizio dell’Assessorato dell’Ambiente i beni da lei gestiti devono essere restituiti all’Assessorato degli Enti Locali dividendo due competenze fondamentali come la disponibilità dei beni e la possibilità di tutelarli e creare nuovo valore per il patrimonio regionale? E’ consapevole che l’Agenzia essendo una entità giuridica diversa da quella dell’Amministrazione regionale può partecipare individualmente ai bandi dei progetti europei raddoppiando le possibilità per la Regione di attrarre nuovi fondi?

  10. giugno 16, 2014 alle 1:02 am

    Sono contraria ai commissariamenti, che sono la negazione degli organismi democratici. Il Consorzio di Bonifica di Oristano è da tempo retto da un commissario. L’assessore regionale ha concesso il differimento delle elezioni di un Direttivo del Consorzio, pare per accertare la situazione. Nel frattempo sostituisce un commissario con un altro e i problemi restano, anche perché un commissario dovrebbe gestire solo l’ordinaria amministrazione. E’ l’arte di prendere tempo.
    Quanto alla Conservatoria delle coste, dato che otto persone hanno fatto un buon lavoro finora, perché non lasciarle lavorare ancora? Tutte le azioni hanno uno scopo, anzi due scopi, uno dichiarato e uno non dichiarato.

  11. giugno 16, 2014 alle 2:58 PM

    da L’Unione Sarda, 16 giugno 2014
    L’ente pubblico che guadagna. (Fabio Manca): http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/94715_Lente_pubblico_che_guadagna.pdf

    ———————————-

    Spano difende la scelta: «Non cambierà niente»: http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/94717_Spano_difende_la_scelta_Non_cambiera_niente.pdf

  12. giugno 16, 2014 alle 3:01 PM

    da Il Manifesto Sardo, n. 171, 16 giugno 2014
    Pigliaru commissaria la Conservatoria delle coste. (Stefano Deliperi): http://www.manifestosardo.org/pigliaru-commissaria-la-conservatoria-delle-coste/

  13. giugno 16, 2014 alle 3:21 PM

    La Conservatorie delle Coste stava svolgendo un egregio compito nella salvaguardia del patrimonio costiero fari, semafori torri e fortini militari ecc. Siamo sicuri che questa è la strada giusta da percorrere o si voluto dare un segnale agli speculatori delle lobby del mattone??? Questo è quello che succederà a breve a Golfo Aranci, LA CANCELLAZIONE DI UNA SPIAGGIA IN NOME DEL PROGRESSO, COME SE NON BASTASSERO LE ALTRE DUE SPIAGGE SEPOLTE DALLA FERROVIA NEGLI ANNI 80… https://www.facebook.com/photo.php?fbid=745552088843117&set=a.163967073668291.43144.162099293855069&type=1&theater

  14. Andrea
    giugno 16, 2014 alle 3:38 PM

    L’Assessore ai trasporti Deiana, di fronte ai possibili licenziamenti da parte di Meridiana, disse, in poche parole, che erano giustificabili, ossia che qualsiasi persona “media” avrebbe deciso quei licenziamenti se fosse stata il manager di Meridiana, per la buona gestione dell’azienda. Disse poi che la Regione si doveva arrangiare con i fondi tagliati di centinaia di milioni di euro rispetto allo scorso anno, operando di conseguenza una spending review. Salvo poi, con tutta la Giunta, festeggiare per i minori vincoli di spesa ottenuti a Roma. Con questo cosa voglio dire? Semplicemente che al Governo regionale e nazionale abbiamo non dei politici, bensì dei ragionieri. Delle persone che lavorano solo per portare a casa il proprio grasso stipendio, adeguandosi al ruolo di tecnico “senza palle”, accomodanti verso i poteri forti. Per dirla in parole povere, operano con la mentalità NON della buona madre ragioniera di famiglia, che in tempi di crisi sa dove tagliare bene il necessario per arrecare il minor danno possibile a tutti i membri della famiglia; INVECE la loro mentalità è del ragioniere della grossa impresa, che non taglia nulla a sè ed ai vertici d’impresa, facendo ricadere tutti i tagli ed i disagi su chi non fa parte dell’elite, di modo che il profitto rimanga invariato, o addirittura aumenti di poco, ma a vantaggio ovviamente solo dei vertici.
    Questa mentalità da grossa impresa è quella dominante a livello politico ormai, e la Giunta regionale “senza palle” copre la sua mancanza di decisionismo dietro la scusa della spending review.
    I risultati sono i tagli a danno del bene comune.
    Invece, i cosiddetti diritti acquisiti non si tagliano, ad esempio i vitalizi regionali: io non sono un demagogo, ossia non credo affatto che tagliando i vitalizi regionali ai politici si risolva la crisi in Sardegna, anzi credo che i risparmi non sarebbero grandiosi. Però è anche una questione di EQUA DISTRIBUZIONE DEI SACRIFICI, di dare cioè l’esempio da parte dei politici. E soprattutto poi agire nel versante della SPESA UTILE, perchè tagliare e tagliare ci sta portando alla miseria sociale più nera.
    Invece nulla, tutto come prima, i diritti acquisiti restano, le spese a loro vantaggio restano, mentre i tagli aumentano ovviamente. I tagli agli altri ovviamente.
    Così ci passano anche le buone azioni e le buone pratiche.
    Il politico non è un ragioniere d’impresa. Il politico alza la voce, ha le palle, rischia la vita per il bene comune, fa anche dei compromessi certamente, ma dai quali vi sia sempre anche un vantaggio per il bene comune diamine!
    E invece sempre la solita minestra, tagli indiscriminati, e tappeti rossi ai compratori esteri.
    Poi, certo, non venga a nessuno in mente di denunciare i crimini e le violazioni di diritti umani commessi dagli Al Thani in Qatar, e i gruppi terroristi da essi finanziati. Pigliaru ci fa gli affari con questi, gli stringe la mano. Come tutti i politici per intenderci. I ragionieri anzi.

  15. giugno 17, 2014 alle 3:05 PM

    è stata pubblicata sul sito web istituzionale la deliberazione Giunta regionale n. 21/18 del 12 giugno 2014 “Legge regionale 13 novembre 1998, n. 31, art. 28, comma 9. Revoca delle funzioni di Direttore generale dell’Agenzia Conservatoria delle Coste della Sardegna e nomina Commissario straordinario”: http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_274_20140617095527.pdf

    Afferma che “lo strumento operativo rappresentato dall’Agenzia Conservatoria delle Coste non si è dimostrato adeguato per il raggiungimento dei compiti statutari”, dimenticandosi che l’Agenzia, come qualsiasi agenzia governativa, agisce sulla base degli indirizzi forniti dall’Organo di vertice politico-amministrativo.

    In parole povere, se non gli dai i terreni regionali da gestire, se non gli fai acquistare i terreni costieri per sottrarli alla speculazione immobiliare, la “colpa” è in primo luogo tua, Giunta regionale. E questo vale sia per l’Amministrazione Soru che per l’Amministrazione Cappellacci. Ora l’Amministrazione Pigliaru va a completare il quadro?

    Stefano Deliperi

  16. giugno 17, 2014 alle 10:02 PM

    In una fase in cui la Regione Sardegna si appresta a presentare la nuova Legge urbanistica regionale (annunciata per il 6 luglio) la cancellazione di uno strumento all’avanguardia per la gestione integrata e la salvaguardia della zona più complessa e fragile del suo territorio preoccupa non poco l’opinione pubblica e gli addetti ai lavori che non capiscono a pieno le motivazioni che hanno spinto la Giunta Pigliaru a procedere in questa direzione così ostinatamente contraria rispetto anche al programma elettorale con cui lo stesso Pigliaru ha vinto le elezioni, in cui pochi mesi fa proponeva addirittura il “rilancio del ruolo istituzionale dell’agenzia conservatoria delle coste, in accordo con quanto previsto dall’art. 16 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2″.

    http://www.sardarch.it/index.php/2014/conservatoria-delle-coste-perche-sopprimerla/

  17. shardana
    giugno 17, 2014 alle 11:55 PM

    E vai deliperi,attaccali sti impuniti

  18. Shardana
    giugno 18, 2014 alle 8:21 am

    In effetti anche quello che hanno deliberato per il futuro delle basi è preoccupante.I compagni di merenda sono inaffidabili.Gli indipendentisti mi sà mi sà che sono diventati italiani in fretta ah ah ah ah.Quale futuro ci aspetta,Pili il rivoluzionario?

  19. giugno 19, 2014 alle 3:01 PM

    da La Nuova Sardegna, 19 giugno 2014
    «Conservatoria: scelta illogica, non farà risparmiare». (Pier Giorgio Pinna): http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/94963_Conservatoria_scelta_illogica_non_fara_rispa.pdf

  20. giugno 20, 2014 alle 10:53 am

    Io credo che il vero oggetto della discussione sia capire la “razionalità” del processo di decisione politica che presenta moltissime lacune.
    Come ha spiegato efficacemente SARDARCH le motivazioni espresse dalla delibera di giunta del 12 Giugno sono facilmente smentite dai fatti.
    Ma allora perché commissariare l’agenzia?
    Questa compagine alla guida della Sardegna si è presentata come una giunta regionale moderata e riflessiva che prima di prendere delle decisioni importanti ha condotto ragionamenti seri che rappresentano ipso facto la cifra della personalità del Presidente e degli Assessori.
    Questo modus operandi sembra però stridere fortemente con quanto è stato deciso per la Conservatoria delle coste.
    Il 5 Giugno viene pubblicata la manifestazione d’interesse per la nomina del direttore esecutivo dell’Agenzia con scadenza il 12 Giugno. Il buon senso del processo politico-amministrativo sembrerebbe indicare che prima della data del 5 Giugno la giunta regionale non avesse nessuna intenzione di commissariare l’Agenzia né di revocare il contratto del suo direttore. Il 12 Giugno il giorno della scadenza della manifestazione d’interesse la Giunta revoca il contratto di Alessio Satta e “commissaria” l’agenzia.
    La questione politica più urgente è insita nelle seguenti domande che lo stesso PD dovrebbe porsi: com’è possibile che la Giunta Regionale abbia deciso in meno di una settimana (tra il 5 e il 12) che era necessario “commissariare” l’Agenzia? E’ possibile prendere una decisione cosi importante in cosi poco tempo? E soprattutto nel momento in cui è stata presa tale decisione perché non è stato deciso di revocare la procedura di manifestazione d’interesse? Significa forse che la decisione è stata presa lo stesso giorno della Giunta ovvero il 12 Giugno?
    In tal caso significa che la giunta regionale ha deciso di commissariare la Conservatoria delle coste il giorno della scadenza della manifestazione d’interesse ovvero il 12 Giugno.
    In maniera contraddittoria l’Assessore Spano dichiarava all’Unione Sardegna del 16 Giugno che la decisione di chiudere la Conservatoria era già stata presa. Ma allora perché fare una manifestazione d’interesse?
    In maniera ancora più contraddittoria, rispetto a quanto espresso nella delibera resa visibile unicamente in giorno 17, dove si parlava genericamente di “riorganizzazione”, l’Assessore Spano, il giorno 16 Giugno, dichiarava all’Unione Sarda che l’Agenzia sarebbe diventata un servizio dell’Assessorato alla Difesa dell’Ambiente con l’obiettivo di ridurre i costi. Insomma la chiara soppressione dell’Agenzia. La stessa scelta fu proposta da Cappellacci nel 2010 e vide un sollevamento generale del centro sinistra con Renato Soru in testa.
    Esattamente lo stesso tipo di decisione con la differenza che Cappellacci si limitò a dichiararlo mentre la Giunta Pigliaru lo ha fatto a tempo di record.
    Come ultima considerazione viene da chiedersi come mai si è reso necessario commissariare l’Agenzia che un dirigente dell’amministrazione e non si è optato per farla commissariare allo stesso Alessio Satta il cui contratto sembrerebbe scadere nel 2018 con l’ulteriore aggravio dei costi per la sua indennità?
    Non è più razionale una scelta che mira a garantire la continuità dei progetti dell’Agenzia anche in una fase di riorganizzazione piuttosto che chiedere al nuovo commissario, di fare una full immersion di qualche mese prima di entrare appieno nei processi gestionali della Conservatoria delle coste?

  21. Genius Loci
    giugno 20, 2014 alle 2:04 PM

    Ha ragione Shardana quando dice che i compagni di merenda sono inaffidabili, non si smentiscono mai.
    Dalla padella alle brace, da Cappellacci a Pigliaru in un circolo vizioso sempre in favore dei “mattonari”.
    Ma dove voghiamo arrivare di questo passo?
    Meno male che ci sono i comuni costieri che vedono oltre …….

  22. giugno 26, 2014 alle 2:57 PM

    “abbiamo iniziato dalla Conservatoria per un fatto tecnico: avevamo deciso di sopprimerla e per farlo dovevamo commissariarla entro 90 giorni dall’insediamento del presidente … tutto passerà nelle competenze dell’assessorato e il commissario gestirà proprio questi aspetti”, così ha dichiarato l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente Donatella Spano su L’Unione Sarda del 16 giugno 2014 (vds. http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/94717_Spano_difende_la_scelta_Non_cambiera_niente.pdf).
    Oggi cambia idea?
    Bene.
    Poche idee, ma confuse?

    ————————————————-

    A.N.S.A., 25 giugno 2014
    Ambiente: Pittalis-Zedda (Fi), Giunta ha andatura del gambero: http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/95390_Ambiente_Pittalis-Zedda_(Fi)_Giunta_ha_andat.pdf

    _______________________________________

    da Sardinia Post, 25 giugno 2014
    L’assessore Spano: “Non abbiamo soppresso la Conservatoria delle coste”: http://www.sardiniapost.it/politica/lassessore-allambiente-spano-non-abbiamo-soppresso-conservatoria-delle-coste/

    _____________________________________

    da La Nuova Sardegna, 26 giugno 2014
    «La Conservatoria non sarà soppressa». (Pier Giorgio Pinna): http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/95369_La_Conservatoria_non_sara_soppressa.pdf

  23. giugno 26, 2014 alle 5:43 PM

    da Sardinia Post, 26 giugno 2014
    Conservatoria delle Coste, gli intellettuali contro il commissariamento: http://www.sardiniapost.it/cronaca/conservatoria-delle-coste-gli-intellettuali-contro-commissariamento/

    ___________________________________

    da Casteddu online, 26 giugno 2014
    Conservatoria delle Coste, Pittalis: la Regione annulli questa beffa.
    La delibera della discordia: http://www.castedduonline.it/sardegna/campidano/15849/conservatoria-delle-coste-pittalis-la-regione-annulli-questa-beffa.html#sthash.VufXLbmV.dpuf

    __________________________________

    da Sardegna Oggi, 26 giugno 2014
    “No al Commissariamento dell’Agenzia Conservatoria delle coste della Sardegna”. Online parte un appello contro la decisione della Giunta Pigliaru: http://www.sardegnaoggi.it/Cronaca/2014-06-26/25614/Conservatoria_delle_coste_appello_online_No_al_commissariamento.html

  24. giugno 26, 2014 alle 8:43 PM

    da La Nuova Sardegna, 26 giugno 2014
    Conservatoria delle coste: la rete contro il commissariamento.
    Ambientalisti, sindaci, musicisti, scrittori firmano la petizione on line per chiedere alla giunta regionale di ritirare la delibera. (http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2014/06/26/news/conservatoria-delle-coste-la-rete-si-mobilita-per-sventare-il-commissariamento-1.9493345)

    CAGLIARI. Ha già raccolto una cinquantina di adesioni, fra musicisti, scrittori, accademici, ambientalisti e sindaci dei Comuni costieri, la raccolta di firme, anche on line sulla piattaforma Change.org, promossa per dire no al commissariamento della Conservatoria delle Coste deciso dalla Giunta regionale il 12 giugno scorso e contrastare la sua eventuale soppressione.
    All’iniziativa «AppelloCosteSarde» si sono già uniti i primi cittadini di Arbus, Buggerru, Calasetta, Castelsardo, Castiadas, Cuglieri, Domusdemaria, La Maddalena, Masainas, Porto Torres, Sant’Antioco e Stintino.
    Tra i firmatari ci sono anche Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, il fondatore e presidente onorario del Wwf Italia Fulco Pratesi, il vicepresidente e il direttore del Kyoto Club Francesco Ferrante e Sergio Andreis, gli scrittori Dacia Maraini, Marcello Fois e Massimo Carlotto, i musicisti Paolo Fresu ed Elena Ledda.
    «Che fine farà il patrimonio costiero affidato alla gestione dell’Agenzia?», chiedono i promotori, che considerano ingiustificato il commissariamento, visto che la Conservatoria non era in perdita. «Oltre 6mila ettari ritorneranno nella disponibilità delle strutture regionali ordinarie, portando di fatto le lancette dell’orologio indietro di 10 anni, quando le coste della Sardegna venivano gestite in maniera settoriale. Con la soppressione dell’agenzia», paventano, «migliaia di ettari di coste, ad alto valore paesaggistico e ambientale, potranno, inoltre, essere messi in vendita ai migliori offerenti, pronti a speculare sulle coste sarde, magari con il pretesto di attrarre investimenti esteri».
    Il capogruppo di Fi in Consiglio regionale Pietro Pittalis chiede alla Giunta di annullare in autotutela la contestata delibera con cui il 12 giugno scorso ha deciso di commissariare la Conservatoria delle Coste. Il provvedimento, secondo l’esponente dell’opposizione, è illegittimo, in quanto fa riferimento alla legge regionale 1 del 1977, che consente i commissariamenti solo in determinati casi, e alla n. 31 del 1998, che permette alla nuova Giunta di confermare o revocare il direttore entro i primi tre mesi dall’insediamento, ma non di sostituirlo con un commissario.
    «Emerge un particolare a dir poco inquietante», segnala, inoltre, Pittalis. «La delibera di nomina del commissario (l’ex responsabile della Protezione civile Giorgio Cicalò, ndr), è stata adottata lo stesso giorno in cui scadeva il pubblico avviso per manifestazione d’interesse per l’incarico di direttore esecutivo dell’agenzia, ancora visibile sul sito istituzionale della Regione. Considerato che tale procedimento non è mai stato revocato, per quale motivo la Giunta regionale, ad avviso scaduto, ha deciso di nominare un commissario, anzichè dare seguito alla selezione tra i candidati che hanno inviato la propria manifestazione d’interesse?»
    «È singolare», aggiunge il capogruppo di Fi, «il fatto che la delibera di commissariamento della Conservatoria venga proposta dallo stesso assessore all’Ambiente che ha firmato il pubblico avviso e ci chiediamo se questa macroscopica contraddizione si sia consumata con o senza il parere di legittimità del direttore generale dell’Ambiente. Nutriamo non pochi dubbi anche sulla regolarità del primo passaggio contenuto nella delibera, ovvero la revoca del direttore. Ora chiederemo tutto gli atti», ribadisce Pittalis, «per ricostruire una vicenda grottesca».
    «Qualsiasi azione intrapresa non può sottintendere una chiusura o un indebolimento» della Conservatoria delle Coste. La presidente del Fai Sardegna, l’ex assessore regionale alla Cultura Maria Antonietta Mongiu, chiede, invece, il rilancio e la ridefinizione delle aree d’intervento dell’agenzia istituita nel 2007 sotto l’amministrazione Soru e commissariata dall’attuale Giunta regionale il 12 giugno scorso.
    La Conservatoria, peraltro, secondo Mongiu, rientra, assieme alla legge salvacoste e al Piano paesaggistico regionale, in «un disegno complessivo di sviluppo sostenibile da cui la Sardegna non può tornare indietro».
    La presidente del Fai si unisce a coloro, fra cui gli ecologisti di Grig, che hanno chiesto alla Giunta di annullare la cosiddetta «delibera madre» dell’ottobre 2013 con cui l’esecutivo Cappellacci ha avviato la revisione del Ppr, in modo da mettere al riparo il piano del 2006.
    Infine, Mongiu sollecita un provvedimento che limiti l’«invasività – a tratti spregiudicata – delle cosiddette fonti rinnovabili», a cominciare dal cosiddetto «minieolico».
    «Non risultano a oggi disposizioni ostative alla realizzazione di impianti di 60 kw di potenza», ricorda l’ex assessore. «Pertanto è urgente una delibera che disponga che anche gli impianti eolici di potenza inferiore ai 60 kw si possano realizzare in aree agricole, a patto che siano destinati all’autoconsumo energetico per l’azienda che lo richiede; che il richiedente sia un imprenditore agricolo professionale e/o comunque una società agricola presenta stabilmente nell’isola; che sia assoggettati a Via, ovunque localizzati».

  25. giugno 26, 2014 alle 8:48 PM

    petizione No al Commissariamento dell’Agenzia Conservatoria delle coste della Sardegna: http://www.change.org/it/petizioni/on-francesco-pigliaru-no-al-commissariamento-dell-agenzia-conservatoria-delle-coste-della-sardegna

  26. luglio 3, 2014 alle 2:55 PM

    da Cagliari Globalist, 3 luglio 2014
    Conservatoria delle coste. Quanta confusione e quanta superficialità.
    Non si ferma la polemica sul commissariamento della Conservatoria delle coste. (Veronica Matta): http://cagliari.globalist.it/Detail_News_Display?ID=106336&typeb=0&Conservatoria-delle-coste-Quanta-confusione-e-quanta-superficialita

  1. giugno 17, 2014 alle 9:55 PM

Scrivi una risposta a salviamolaconservatoria Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.