La Regione autonoma della Sardegna “ubbidisce” davvero alle associazioni venatorie.
Alla fine, come il Cielo ha voluto e i cacciatori hanno permesso, il decreto assessoriale n. 44 del 18 dicembre 2013, contenente la fase conclusiva della stagione venatoria 2013-2014 in palese violazione delle prescrizioni contenute nel parere (nota n. 46674 del 20 novembre 2013) dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (I.S.P.R.A.), è stato pubblicato sul B.U.R.A.S. n. 59 (parti I e II) del 27 dicembre 2013.
Da notare: il decreto è del 18 dicembre 2013, la relativa delibera del Comitato regionale faunistico è dall’11 dicembre 2013, gli amanuensi regionali hanno impiegato ben 9 (nove) giorni per la prescritta pubblicazione.
Oppure dobbiamo davvero pensare che sia vero che vi sia stato un intento ben preciso: “verrà pubblicato sul buras solo a fine dicembre per evitare che ci siano ricorsi”, come sembra abbia comunicato premurosa un’associazione venatoria di spicco ai propri iscritti.
Se fosse così, l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente Andrea Biancareddu, consapevole che la prosecuzione del calendario venatorio con queste disposizioni è illegittima, cercherebbe di evitare un nuovo ricorso giurisdizionale facendo gli interessi dei cacciatori e fregandosene della stragrande maggioranza dei cittadini non cacciatori.
Se qui possiamo a stento mantenere il dubbio, per altro purtroppo c’è la certezza.
E’ stato, infatti, abrogato il divieto per i minori di 16 anni di partecipare alle battute di caccia al cinghiale come battitori.
Li ritroveremo in mezzo alle poste, fra le fucilate.
Bambini e ragazzini.
Come quel bambino che l’11 novembre 2012 in era stato colpito nel bel mezzo di una battuta di caccia al cinghiale. Purtroppo è morto due giorni dopo.
L’esperienza non ha insegnato nulla all’elaboratore[1] del noto “neo-umanesimo alla Biancareddu” e ai rappresentanti venatori che hanno perorato simile penosa causa.
Dovrebbero almeno vergognarsi, ne gioiscono.
Lega per l’Abolizione della Caccia, Amici della Terra, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Associazione Vittime della Caccia, Earth
(foto L.A.C., S.D., archivio GrIG)
[1] Andrea Mario Biancareddu con sentenza del Tribunale di Cagliari, Sez. I, del 7 febbraio 2013 è stato condannato per usurpazione di funzioni pubbliche per aver ritardato un po’ troppo a dare esecuzione alla sentenza n. 16889/06 del 24 luglio 2006 che lo dichiarava decaduto dalla carica di consigliere regionale. Inoltre, è indagato per peculato nell’ambito di uno dei noti procedimenti penali avviati dalla Procura della Repubblica di Cagliari riguardo la gestione dei fondi dei gruppi consiliari.




I cacciatori votano, gli animali NO .!!!
da Casteddu online, 28 dicembre 2013
Caccia in Sardegna, battitori minorenni: “Incolumità a rischio”.
Ambientalisti inferociti per le modifiche al calendario venatorio che permetteranno ai minori di partecipare alle battute di caccia al cinghiale come battitori: http://www.castedduonline.it/sardegna/campidano/12107/caccia-in-sardegna-battitori-minorenni-incolumita-a-rischio.html#sthash.owSwmfIE.dpuf
Perchè con la pubblicazione a fine dicembre non si può fare ricorso?
Immagino perché non c’è il tempo materiale per farlo, da qui al 31 dicembre… almeno penso sia così
entro la fine della stagione venatoria, a febbraio…
Stefano Deliperi
da L’Unione Sarda, 30 dicembre 2013
Caccia, ambientalisti all’offensiva: «Calendario venatorio illegittimo». Pesanti critiche dopo le modifiche decise dal Comitato faunistico. (Eleonora Bullegas) (http://www.consregsardegna.it/rassegnastampa/pdf/86169_Caccia_ambientalisti_alloffensiva_Calendario.pdf)
È sempre polemica sulla caccia e sul calendario venatorio, che proprio l’altro giorno è stato modificato dal Comitato faunistico regionale. Nella stagione in corso, tra l’altro, già sette incidenti di caccia, sei feriti e tre morti. L’ultimo a perdere la vita, ieri, durante una battuta di caccia al cinghiale in località Puttu Codinu, nelle campagne sassaresi di Villanova Monteleone, è stato Massimo Marras, cacciatore cagliaritano di 48 anni. Intanto, i rappresentanti del Gruppo di intervento giuridico, della Lega per l’abolizione della caccia, degli Amici della terra, dell’Associazione vittime della caccia e di Earth tracciano un bilancio dell’attuale stagione venatoria e colgono l’occasione per polemizzare sull’abrogazione del divieto di partecipazione dei minori di 16 anni alle battute di caccia al cinghiale come battitori. Dalle associazioni ambientaliste puntano il dito contro il decreto assessoriale numero 44 del 18 dicembre 2013, sulle modifiche e integrazioni al calendario venatorio 2013-2014, che contiene la fase conclusiva dell’attuale stagione. I punti citati violerebbero le prescrizioni contenute nel parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, pubblicato sul Buras il 27 dicembre scorso. Il dubbio degli ambientalisti è che il decreto sia stato pubblicato «solo a fine dicembre per evitare ricorsi». Il sospetto sarebbe avallato dalla comunicazione che un’associazione venatoria avrebbe inviato ai propri iscritti. «Se fosse così», spiega il presidente del Gruppo di intervento giuridico, Stefano Deliperi, «l’assessore regionale dell’Ambiente, Andrea Biancareddu, consapevole che la prosecuzione del calendario venatorio con queste disposizioni è illegittima, cercherebbe di evitare un nuovo ricorso giurisdizionale, facendo gli interessi dei cacciatori e fregandosene della maggioranza dei cittadini non cacciatori».