Chiesta la bonifica ambientale delle sponde di Santa Gilla (Cagliari).

Cagliari, S. Gilla, presenza di baracche in metallo, legname ed eternit. Sullo sfondo la centrale ENEL
Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus hanno inoltrato (6 maggio 2013) una richiesta di bonifica ambientale delle sponde del canale circondariale di S. Gilla e della stessa zona umida, deturpate e inquinate – presso la centrale termoelettrica ENEL s.p.a. – da una nutrita serie di di estesi cumuli di rifiuti di varia natura, con prevalenza di detriti da edilizia, rottami metallici e lastre di eternit (cemento-amianto), anche a contatto con l’acqua.
Si tratta molto probabilmente di aree di titolarità regionale, sul demanio marittimo (in quanto acque salse permanentemente collegate al mare), trattandosi di siti dove la Regione autonoma della Sardegna ha lungamente operato per gli interventi di disinquinamento e di sostegno alla pesca a partire dagli anni ’80 del secolo scorso.
Interessati il Comune di Cagliari, la Guardia costiera, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, il Servizio regionale demanio e patrimonio e i Ministeri dell’ambiente e per i beni e attività culturali.
Lo Stagno di Santa Gilla riveste grandissimo interesse sul piano vegetazionale[1], faunistico[2], ambientale.
E’ zona umida di importanza internazionale (convenzione internazionale di Ramsar del 1971, D.P.R. n. 448/1976, D.M. 30 settembre 1980), è tutelata con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) Rientra, inoltre, nell’istituenda riserva naturale regionale “Stagno di Santa Gilla” (legge regionale n. 31/1989, allegato “A”) e nel sito di importanza comunitaria (SIC) “Stagno di Cagliari, Saline di Macchiareddu, Laguna di Santa Gilla” (ITB040023) ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali. E’ anche tutelata dal piano paesaggistico regionale.
Ma, in ogni caso, l’abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti sul suolo, nel suolo, nelle acque superficiali e sotterranee sono vietati dall’art. 192 del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.: il sindaco competente dispone con ordinanza a carico del trasgressore in solido con il proprietario e con il titolare di diritti reali o personali sull’area la rimozione dei rifiuti ed il ripristino ambientale. Trascorso infruttuosamente il termine assegnato, provvede d’ufficio l’amministrazione comunale in danno degli obbligati
Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus auspicano che finalmente l’area sia oggetto di un’approfondita bonifica ambientale e sia restituita a condizioni di corretta gestione, necessarie per una zona umida di così rilevante interesse.
Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto S.D., archivio GrIG)
[1] sono presenti ben 182 specie floristiche, in prevalenza terofite e camefite alofile, l’associazione più rappresentata è il Salicornietum fruticosae, mentre le acque ospitano Ruppia maritima e R. cirrosa (associazione Ruppietum maritimae) (De Martis et al., 1992).
[2] Fra le più importanti, sono presenti le seguenti specie di avifauna protetta (direttive n. 92/43/CEE e n. 2009/147/CE, all. I): Cormorano, Cormorano dal ciuffo, Tarabusino, Nitticora, Sgarza ciuffetto, Garzetta, Airone bianco maggiore, Airone rosso, Cicogna bianca, Mignattaio, Spatola, Fenicottero, Moretta tabaccata, Falco di palude, Falco pescatore, Pellegrino, Gru, Cavaliere d’Italia, Avocetta, Occhione, Pernice di mare, Piviere dorato, Combattente, Piro piro boschereccio, Gabbiano roseo, Gabbiano corso, Sterna zampenere, Beccapesci, Sterna comune, Fraticello, Mignattino piombato, Mignattino, Martin pescatore, Calandra, Calandrella, Calandro, Pettazzurro, Forapaglie castagnolo.
Si riproducono le seguenti specie di vertebrati di particolare interesse (direttive n. 92/43/CEE e n. 2009/147/CE):
Anfibi: Discoglosso sardo, Rospo smeraldino, Raganella sarda;
Rettili: Testuggine d’acqua, Testuggine comune, Testuggine marginata, Lucertola campestre, Gongilo ocellato, Biacco, Colubro ferro di cavallo;
Uccelli: Tarabusino, Garzetta, Airone rosso, Falco di palude, Albanella minore, Pollo sultano, Cavaliere d’Italia, Avocetta, Occhione, Pernice di mare, Gabbiano roseo, Sterna zampenere, Sterna comune, Fraticello, Martin pescatore, Calandrella, Calandro, Fenicottero.
da CagliariPad, 6 maggio 2013
Grido d’allarme degli ambientalisti: “A Santa Gilla rifiuti e amianto”.
Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico chiedono alle istituzioni che l’intera area umida sia oggetto di un’approfondita bonifica: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=2637
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da Casteddu online, 6 maggio 2013
Un fiume di amianto sullo stagno di Santa Gilla: allarme degli ecologisti. (Maurizio Bistrusso): http://www.castedduonline.it/bomba-allamianto-stagno-santa-gilla-allarme-ecologisti
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da Sardegna Oggi, 6 maggio 2013
Santa Gilla, gli ambientalisti: “Via i rifiuti dalle rive dello stagno”: http://www.sardegnaoggi.it/Cronaca/2013-05-06/21646/Santa_Gilla_gli_ambientalisti_Via_i_rifiuti_dalle_rive_dello_stagno.html
Possibile che nessuno si sia mai accorto di questi rifiuti abbandonati all’aria aperta???
Neanche nessun organo di vigilanza?
chi viaggia in treno come me per raggiungere Cagliari ha un privilegio.. quello di vedere le anatre con i poro piccoli che galleggiano nelle acque dello stagno che in alcuni punti arrivano vicine ai binari, in macchina non si riesce a vederli perchè la strada è più distante. Non è l’unico aspetto positivo del viaggio in treno ma è uno di quelli che mi piace di più, che mi ripaga dei frequenti ritardi, della fatica che comporta essere pendolare per aver deciso di vivere nella campagna di un paese. Io godo di queste immagini di queste visioni, anche se durano attimi. Per questo mi siedo sempre se trovo posto sul lato sinistro perchè si passa adiacente a queste pozze d’acqua dove c’è quasi sempre un’anatrina! Sul lato destro,andando verso Cagliari, invece, la poesia finisce perchè anzichè anatre si vedono colline di rifiuti, divani, wc, scarti di materiale edile, sedili di automobili. Che biglietto da visita è? Cos’è questa immondezza che ci accoglie ogni mattina? Che civiltà é? Penso sempre come sarebbe bello se bonificassero questa zona, ci sono delle palme in mezzo alle sterpaglie immagino sempre un percorso per fare delle camminate e godersi lo spettacolo dello stagno e dei suoi abitanti naturali. E’ troppo pensare che un giorno potrebbe succedere? Grazie Amici della terra e GrIG per questa richiesta di bonifica. Elisabetta Pau
Che contrasto, le piccole anatre con i materassi buttati all’aria. Chi fa cose del genere non è semplicemente incivile, ha perso il senso della bellezza e, un pochino, ha perso anche la dignità, perchè non si può ridurre in quello stato il posto in cui si vive, non lo fa nessun’altra popolazione di esseri viventi tranne quella umana.
da La Nuova Sardegna, 7 maggio 2013
Santa Gilla, gli ambientalisti: laguna da ripulire. (Stefano Ambu)
CAGLIARI. Santa Gilla: in teoria un tesoro. Ma nei fatti è tutta un’altra storia. Anche per cercare di cambiare qualcosa nella laguna alle porte della città le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus hanno inoltrato ieri una richiesta di bonifica ambientale delle sponde del canale circondariale e della stessa zona umida. Che cosa hanno visto gli ambientalisti? “Una nutrita serie di di estesi cumuli di rifiuti di varia natura, con prevalenza di detriti da edilizia, rottami metallici e lastre di eternit (cemento-amianto), anche a contatto con l’acqua”. Si tratta di siti nei quali – spiegano le associazioni – nei quali Regione autonoma della Sardegna ha lungamente operato per gli interventi di disinquinamento e di sostegno alla pesca a partire dagli anni Ottanta. Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus- si legge in una nota- auspicano che finalmente l’area sia oggetto di un’approfondita bonifica ambientale e sia restituita a condizioni di corretta gestione, necessarie per una zona umida di così rilevante interesse.
da La Nuova Sardegna, 9 maggio 2013
Appello per il disinquinamento. Gli ambientalisti si rivolgono alla Regione perché proceda ai lavori nella laguna di Santa Gilla.
CAGLIARI. Lo stagno di Santa Gilla è inquinato, dall’anno scorso è cambiata la classificazione delle acque a causa dell’inquinamento di cui non si cerca l’origine. E’ noto che attorno alla laguna ci sia una sorta di anello che convoglia le acque provenienti dai fiumi fortemente inquinati dagli scarichi urbani dei paesi vicini, e poi un altro anello convoglia le acque provenienti dalla zona industriale. Quando piove abbondantemente le acque tracimano e la laguna viene sporcata. Il problema è che col tempo questa situazione è diventata costante, anche la riparazione degli argini che separano la laguna dagli scarichi non è bastata per riportare la qualità delle acque alla condizione privilegiata di un tempo quando i mitili prodotti a Santa Gilla potevano essere messi in commercio senza problemi. Non ha giovato allo stagno il passaggio di competenze del sistema concessorio all’Agricoltura mentre la questione ambientale dipende ancora non tanto dall’assessorato all’Ambiente quando dal distretto idrografico il cui comitato è presieduto dallo stesso presidente della giunta regionale. Insomma, ora che nello stagno devono agire in tanti, le cose si sono ulteriormente complicate. Gli ambientalisti di Gruppo di intervento giuridico e Amici della Terra hanno chiesto ufficialmente che si proceda al disinquinamento dello stagno e che poi si rivedano i contorni della gestione ambientale fortemente compromessa dall’abusivismo di troppi pescatori e anche dall’irrisolta questione degli scarichi che continuano a finire nell’anello di protezione dello stagno col rischio che gli argini cedano e riversino acque sporche dove ci sono pesci e mitili destinati alla vendita. Il tema va posto anche in vista del bando pubblico per la gestione della laguna.
da La Nuova Sardegna, 16 maggio 2013
Stagno in rovina, scende in campo il Corpo forestale.
CAGLIARI. Gli ispettori del Corpo forestale di Cagliari hanno avviato gli accertamenti sulle cause che hanno provocato la diffusione selvaggia delle arselle del tipo filippino, constatata in queste settimane dai pescatori che ormai quasi non trovano più arselle locali. Come è noto questa situazione è considerata dannosa dai pescatori perché i mitili filippini sono molto meno pregiati della cocciula nostrana, sottile di guscio e ottima di sapore. I guadagni, in altre parole, con l’arsella filippina vengono dimezzati. Sulle cause circola un’idea, vale a dire che a questa colonizzazione massiva non sia estraneo il fatto che nei mesi scorsi lo stabulario ha lavorato mitili di provenienza straniera e in qualche modo i reflui delle lavorazioni possono essere finiti nella laguna. Naturalmente questa e altre circostanze dovranno essere ben valutate e nella ricognizione dello stagno già cominciata uno dei punti da mettere a fuoco è proprio questo. La segnalazione è arrivata ai forestali dai pescatori, ma è da un mese che il Corpo forestale è impegnato sulle sponde della laguna che sono affollate di capannine abusive e miniporticcioli. Il controllo rinforzato viene condotto assieme alla Capitaneria di porto, ma c’è un nodo che deve essere sciolto al più presto: in passato i forestali hanno denunciato edifici abusivi disseminati nello stagno, ma i comuni di riferimento non hanno fatto rispettare le ordinanze di demolizione. Insomma, non si può sequestrare un capannone oggi e lasciarlo in piedi per i prossimi trent’anni. Il problema non riguarda una porzione di stagno in particolare: tutto Santa Gilla è in balìa dell’abusivismo e non giova il dissidio ormai ufficiale all’interno del consorzio di gestione Santa Gilla dove un presidente è stato eletto il 2 aprile ma il predecessore non ritiene valida quella nomina e agisce ancora come responsabile del consorzio. Da qui è nato un carteggio che è sfociato in un esposto di imminente presentazione alla procura della Repubblica.
L’ha ribloggato su Il Blog di Fabio Argiolas.
bella notizia!
da CagliariPad, 3 agosto 2013
Fiocchi rosa a Molentargius: dall’inizio dell’anno 480 nuovi nati.
Operazione di controllo e di censimento per verificare il numero e le condizioni dei fenicotteri nel Parco alle prime ore dell’alba nelle saline Conti Vecchi: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=4223
da Sardinia Post, 11 settembre 2013
Pesca e costruzioni abusive a Santa Gilla: 4 denunciati dalla forestale: http://www.sardiniapost.it/cronaca/quattro-denunce-nel-cagliaritano-multe-per-10-mila-euro/
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da L’Unione Sarda on line, 11 settembre 2013
Santa Gilla, in 3 pescavano a strascico. A Sa Illetta ristorante e discoteca abusivi: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/09/11/santa_gilla_in_3_pescavano_a_strascico_a_sa_illetta_ristorante_e_discoteca_abusivi-6-329071.html
da La Nuova Sardegna, 12 settembre 2013
Denunce per abusi a Santa Gilla. Operazione della Forestale per pesca di frodo e opere edilizie non autorizzate. (Luciano Onnis)
CAGLIARI. Maxi blitz notturno del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale nella laguna di Santa Gilla e nella sua area perimetrale. Nella rete tesa dai ranger dell’Ispettorato di Cagliari con la collaborazione della Base Navale, con esecuzione dell’operazione da parte degli uomini delle stazioni del capoluogo, di Capoterra e di Sinnai, sono finiti tre pescatori di frodo, il titolare di un’impresa di costruzioni che scaricava detriti in una strada sulle sponde della laguna e il proprietario di un noto ristorante e discoteca di Sa Iletta per presunti abusi edilizi. Per tutti loro denunce e dettagliata informativa alla Procura. I primi a incappare nei controlli dei Forestali sono stati i tre pescatori di frodo A.G. (35 anni), A.F. (48) e S.C. (53), tutti di Cagliari. A bordo di un’imbarcazione stavano praticando nello specchio d’acqua di Santa Gilla la pesca a strascico. Hanno tentato la fuga sfruttando al massimo il potente motore del loro fuoribordo, ma sono stati raggiunti dai mezzi della Base navale e bloccati. Nel natante è stato trovato anche un fucile subacqueo carico e pronto all’uso. Oltre alle violazioni alla normativa sulla pesca, ai tre sono stati contestati diversi reati contro il codice della navigazione e resistenza a pubblico ufficiale per la fuga dopo l’alt imposto dagli agenti forestali. Il titolare di impresa di costruzioni – L.P., 48 anni, di Cagliari – è stato invece denunciato per realizzazione di discarica abusiva, danneggiamento e abbandono continuo di diverse tonnellate di detriti e rifiuti. L’uomo è stata filmato mentre diverse volte scaricava sulle rive della laguna con il camion dell’impresa di cui è titolare i detriti di demolizione di uno stabile. L’impresario si è giustificato dicendo che voleva contribuire con i detriti a sistemare le stradine sterrate attorno a Santa Gilla. In località “Sa Iletta” i ranger hanno riscontrato in un ristorante con annessa discoteca la realizzazione di opere non autorizzate che hanno modificato immobili sottoposti a vincolo monumentale e paesaggistico. Sempre nell’area della laguna sono state praticate sanzioni amministrative per complessivi 10mila euro.
da L’Unione Sarda on line, 18 ottobre 2013
Sa Illetta, da edifici storici a discopub. Quattro immobili sequestrati, 16 indagati: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/10/18/cagliari_da_edifici_storici_a_discopub_quattro_immobili_sequestrati_16_indagati-6-335770.html
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da La Nuova Sardegna on line, 18 ottobre 2013
Cagliari: abusi edilizi a San Simone di Sa Illetta, 16 indagati.
Sequestrati dalla forestale una discoteca e altri immobili realizzati senza alcuna licenza vicino al complesso storico: http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2013/10/18/news/cagliari-abusi-edilizi-a-san-simone-di-sa-illetta-16-indagati-1.7947543
da Sardegna Oggi, 15 gennaio 2014
Santa Gilla, laguna d’amianto: tra i fenicotteri mille tonnellate di rifiuti: http://www.sardegnaoggi.it/Cronaca/2014-01-15/24011/Santa_Gilla_laguna_damianto_tra_i_fenicotteri_mille_tonnellate_di_rifiuti_-_FOTO.html
da L’Unione Sarda, 5 marzo 2014
Discariche sulle rive dello stagno. Pronti 400 mila euro per la bonifica. La danza dei fenicotteri rosa incorniciata da cumuli di rifiuti. (Andrea Piras): https://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_82_20140305090423.pdf
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Attesa per il 18 marzo la sentenza del giudice. Denunce ed espulsioni. La guerra di Santa Gilla. Tensione nel Consorzio Ittico, presidenza contesa: https://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_82_20140305090512.pdf
da La Nuova Sardegna, 27 aprile 2014
Santa Gilla e Molentargius, appello dei sindaci all’ente parco.
I primi cittadini di Elmas, Capoterra, Cagliari e Assemini vorrebbero dare impulso al sistema turistico intorno alle due lagune. (Luciano Pirroni): http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2014/04/27/news/santa-gilla-e-molentargius-appello-dei-sindaci-all-ente-parco-1.9120071
da L’Unione Sarda, 28 ottobre 2014
È emergenza ambientale lungo le rive della laguna e dello stagno.
Fenicotteri e discariche. Rifiuti sulle sponde di Santa Gilla e Molentargius. (Andrea Piras): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_82_20141028091845.pdf
sarebbe ora.
da L’Unione Sarda, 22 gennaio 2015
SANTA GILLA. Un vertice su emergenza ambientale e ordine pubblico.
Telecamere sulla laguna. La videosorveglianza per fermare gli inquinatori. (Andrea Piras): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_146_20150122093803.pdf
da L’Unione Sarda, 2 febbraio 2015
SANTA GILLA. Stop alle acque sporche: lavori nel canale di guardia. Pezza sull’inquinamento.
Un anno fa scattò, in segreto, l’allarme epatite. (Andrea Piras): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_146_20150202085812.pdf
da L’Unione Sarda, 11 agosto 2015
Una discarica a Santa Gilla. Telecamere sugli inquinatori. (Andrea Piras): http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/08/11/una_discarica_a_santa_gilla_telecamere_sugli_inquinatori-68-429680.html
era ora.
da L’Unione Sarda, 13 agosto 2015
Scaricano rifiuti pericolosi a Santa Gilla, denunciati: rischiano sei anni di carcere: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/08/13/scaricano_rifiuti_pericolosi_a_santa_gilla_denunciati_rischiano_s-68-430048.html
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da La Nuova Sardegna, 13 agosto 2015
Cagliari, vernici e solventi in laguna a Santa Gilla: un indagato.
La forestale ha identificato alcune persone che nei giorni scorsi hanno rovesciato nella laguna prodotti chimici, stucchi e oli vari: http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2015/08/13/news/cagliari-vernici-e-solventi-in-laguna-a-santa-gilla-un-indagato-1.11929794
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dal sito web istituzionale Sardegna Corpo Forestale, 13 agosto 2015
Tutela della Laguna di Santa Gilla. (http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=286840&v=2&c=4577&idsito=19)
Il nucleo investigativo del Servizio territoriale di Cagliari in collaborazione con la locale Stazione forestale ha individuato i responsabili dell’abbandono di un ingente quantitativo di rifiuti, anche pericolosi, nel territorio della Laguna di Santa Gilla.
Un fatto di estrema gravità per le conseguenze ambientali, specialmente per la fauna, in una zona di elevato pregio naturalistico dove viene esercitata la pesca professionale.
L’operazione è scattata in seguito al rilevamento, da parte del Corpo Forestale che monitora costantemente la zona, di diverse aree nelle quali erano stati abbandonati vari quintali di rifiuti: solventi chimici, vernici scadute, prodotti chimici per la pulizia di superfici, abrasivi, stucchi, olii vari ed altro materiale scaduto e fuori produzione. In alcuni punti i rifiuti si trovano proprio a ridosso dello stagno creando una vera e propria contaminazione.
Le indagini eseguite tempestivamente hanno portato ad individuare i responsabili: i rifiuti erano stati scaricati da un furgone. L’autista, con ogni probabilità il proprietario stesso del veicolo, aveva effettuato diversi carichi di scarti di magazzino presso una rivendita di utensili per l’edilizia.
Al momento risulta indagato il titolare dell’attività commerciale che non ha potuto fare altro che ammettere l’evidenza dei fatti. E’ invece ricercato l’autore materiale degli scarichi, il proprietario/autista del furgone, che al momento si è reso irreperibile.
Per lo smaltimento di questi materiali è necessario essere iscritti allo speciale Albo dei gestori ambientali, i rifiuti dovevano essere differenziati e conferiti in centri autorizzati per lo smaltimento.
I reati contestati sono: abbandono di rifiuti pericolosi, deturpamento e distruzione di bellezza naturali e inquinamento. Per tali gravi illeciti sono previste pene sino a sei anni di reclusione.
Le aree sono state sottoposte a sequestro e sono stati informati gli enti preposti (Autorità portuale e Comune di Cagliari) per gli interventi di bonifica urgente della zona; enti che si rivarranno sui responsabili per le spese sostenute.
per capire un po’ chi sono: il presidente di Syndial, Leonardo Bellodi, nel corso di una audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, il 20 ottobre 2011 ha definito Syndial “la società nella quale abbiamo concentrato tutte le attività che provengono da un passato poco glorioso. Si tratta, infatti, di attività attribuite a ENI per legge oppure, in epoche completamente differenti dall’attuale, per una moral suasion, essendo attività in perdita, dismesse e quant’altro. Syndial è, pertanto, la bad company di ENI” (https://it.wikipedia.org/wiki/Syndial).
Finora non s’è sentito un fiato del F.A.I. sull’inquinamento E.N.I. – Syndial in Sardegna (es. http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2015/09/16/news/darsena-dei-veleni-a-porto-torres-si-procede-con-il-rito-abbreviato-1.12102773, http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/ricerca?tags=syndial, http://www.videolina.it/video/servizi/93361/chimica-e-inquinamento-a-porto-torres-syndial-bonifiche-al-via.html) e difficilmente si sentirà nel futuro. Coincidenze.
A.N.S.A., 30 marzo 2016
Riqualificazione Saline,stanziati 60 mln.
Accordo Fai-Syndial, sito Macchiareddu aprirà da marzo 2017: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2016/03/30/riqualificazione-salinestanziati-60-mln_0d0a06b7-a1c2-4004-a8f4-c87da7f6f096.html
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da La Nuova Sardegna, 30 marzo 2016
Syndial per il rilancio culturale ed economico.
Il complesso nella laguna di Santa Gilla ristrutturato dall’Eni con un investimento di 60 milioni di euro sarà aperto al pubblico nella primavera 2017 e al Fondo per l’ambiente italiano verrà affidata la gestione: l’intesa durerà dieci anni: http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2016/03/30/news/saline-conti-vecchi-accordo-fai-syndial-per-il-rilancio-culturale-ed-economico-1.13210396?ref=hfnscaea-1
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da Sardinia Post, 30 marzo 2016
Macchiareddu, 60 milioni per la riqualificazione delle saline Conti Vecchi. (http://www.sardiniapost.it/politica/macchiareddu-60-milioni-la-riqualificazione-delle-saline-conti-vecchi/)
Le saline Conti Vecchi cambiano veste. Dalla primavera del 2017 saranno aperte al pubblico e grazie a nuovi interventi cominceranno a produrre sale per uso alimentare. E’ tutto previsto in un piano di riqualificazione del sito industriale di Macchiareddu, avviato nel 2013 da Syndial (società Eni proprietaria del sito) attraverso la partnership con il Fondo Ambientale Italiano e la Ing Luigi Conti Vecchi Spa. Il programma di valorizzazione storica e ambientale delle saline è stato presentato oggi da Giovanni Milani, ad di Syndial, Francesco Papate, ad di Ing Conti Vecchi, dal vicepresidente Fai, Marco Magnifico, dal presidente regionale Maria Antonietta Mongiu, e dal presidente della Regione e dall’assessore regionale all’Industria, Francesco Pigliaru e Maria Grazia Piras.
L’investimento previsto equivale a circa 60 milioni di euro necessari per un nuovo impianto di lavaggio, essiccamento e confezionamento di sale alimentare e l’utilizzo delle migliori tecnologie per valorizzare i prodotti del ciclo di elettrolisi. Il progetto con Fai e Conti Vecchi Spa sarà operativo per dieci anni e prevede due fasi di attuazione: la riqualificazione e la restaurazione del sito, poi, dal marzo 2017, l’apertura al pubblico per dieci mesi all’anno, a beneficio di tutti i cittadini con il coinvolgimento degli istituti scolastici, anche attraverso l’organizzazione di visite e itinerari specifici. Per il restauro e l’accoglienza dei visitatori saranno investiti 1,5 milioni di euro e 150 mila euro annui per la gestione dei servizi. Le Saline Conti Vecchi, fondate nel 1931, fanno parte del sito “Ramsar” dello Stagno di Cagliari, e costituiscono una delle più importanti zone umide d’Europa, habitat ideale per esemplari di cinquanta specie diverse di uccelli acquatici, in particolare i fenicotteri rosa.
“La valorizzazione storica e ambientale delle saline Conti Vecchi costituisce un’opera di buon senso, ha detto Pigliaru. “Ma se osserviamo una mappa della Sardegna – ha aggiunto – ci rendiamo conto di tutte le cose di buon senso che non sono state fatte sinora, di anni di sviluppo mancato”. Milani ha definito il progetto “una scommessa per rendere sostenibile un’attività economica che prima non lo era e che ci consentirà di mantenere un rapporto proficuo con l’Isola favorendone la valorizzazione turistica”. Papate ha ricordato che “dei 60 milioni investiti, ne sono già stati spesi 53, quindi il programma è quasi completato”. Lo stabilimento Conti Vecchi ha 115 dipendenti diretti e 200 indiretti. “Con la produzione del sale alimentare – ha continuato Papate – punteremo ai mercati del centro Italia”. Per Marco Magnifico, “il percorso individuato da Syndial ci è parso adeguato, per questo abbiamo deciso di sposarlo”, mentre Mongiu ha commentato che “questo restauro contribuirà a riscrivere la storia della Sardegna”. Infine Maria Grazia Piras ha evidenziato che “il progetto Saline Conti Vecchi rappresenta l’occasione di sperimentare un approccio diverso nel quale la produzione industriale, attiva, che crea reddito e occupazione, apre alla collettività con la propria storia e con il proprio presente: un ideale connubio tra industria, ambiente, storia e cultura”.
..come il Cielo ha voluto…
A.N.S.A., 13 ottobre 2020
Blitz Forestali a S.Gilla, sigilli a baracche e discariche.
Indagate 23 persone per occupazione abusiva. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2020/10/13/blitz-forestali-a-s.gilla-sigilli-a-baracche-e-discariche_818bf809-eda4-4f9c-b4c8-340e65e32ad3.html)
Via le baracche e le discariche abusive dala laguna di Santa Gilla per restituirla alla collettività con la costituzione del futuro Parco regionale delle zone umide dell’area metropolitana di Cagliari. Oggi il Corpo forestale ha mosso il primo passo per raggiungere questo obiettivo. Sono state infatti sequestrate le aree di Punta Is Marteddus e Donna Laura, con le loro 65 baracche abusive realizzate con i rifiuti abbandonati e utiizzate dai pescatori come base d’appoggio.
Ventitrè le persone indagate per occupazione abusiva, deterioramento dell’habitat lagunare, realizzazione di una discarica non autorizzata di rifiuti di vario genere, anche pericolosi, e deturpamento dell’ambiente in assenza di autorizzazione paesaggistica. Il sequestro, disposto dalla Gip del tribunale di Cagliari Ermengarda Ferrarese, è scattato questa mattina e ha visto coinvolti accanto al Corpo forestale, la polizia, i carabinieri, la Guardia di finanza, la Capitaneria di porto e la polizia municipale. Prima del blitz sono intervenuti funzionari e personale dell’assessorato comunale dei Servizi Sociali e dell’Ats che si sono occupati delle uniche due persone che realmente occupavano, perché indigenti, le baracche.
Tutta l’area sequestrata sarà costantemente presidiata dal Corpo forestale al fine di evitare nuove occupazioni e sarà affidata all’Autorità portuale che si occuperà di ripristinare i luoghi. Gli indagati hanno trasformato la zona umida in una discarica a cielo aperto, dove sono state abbandonate carcasse di automobili, imbarcazioni dismesse, attrezzi da pesca inutilizzati come reti e nasse. I rifiuti sono stati accumulati in prossimità delle baracche, a loro volta realizzate con materiale da destinare allo smaltimento e, in parte, contenente amianto.