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Confermato il sequestro preventivo del cantiere per l’eco-resort Paradù a Marina di Castagneto.


Castiglione Carducci, cantiere Paradù, cartello sequestro

Castiglione Carducci, cantiere Paradù, cartello sequestro

Il Tribunale del Riesame di Livorno ha confermato il sequestro preventivo della struttura turistica Paradù Resort, in corso di realizzazione con i lavori di ristrutturazione dell’ex Club Mediterranèe da parte della Società MEDonoratico s.r.l. sul litorale di Marina di Castagneto, in Comune di Castagneto Carducci (LI).

Come si ricorda, il 3 dicembre 2014 la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno, dopo l’accoglimento della relativa richiesta da parte del G.I.P. del Tribunale labronico, aveva effettuato il sequestro preventivo della struttura turistica (procedimento penale 4288/13 RGNR – 957/14 R.G. GIP).

Le ipotesi di reato formulate dalla pubblica accusa e in seguito integrate, in base a quanto riportato dai mezzi d’informazione, sono quelle della lottizzazione abusiva (contestata dalla Procura della Repubblica, non condivisa dal Tribunale del Riesame), della mancanza di autorizzazioni idrogeologiche e di difformità rispetto alle autorizzazioni paesaggistiche rilasciate.

Castagneto Carducci, Marina di Castagneto, complesso turistico "Paradù"

Castagneto Carducci, Marina di Castagneto, complesso turistico “Paradù”

In questi mesi si sonio registrati la sorpresa per l’accaduto da parte del sindaco di Castagneto Carducci Sandra Scarpellini, lo sfogo da parte dell’imprenditore titolare (Riccardo Mariotti) e, purtroppo, il licenziamento di undici dipendenti della struttura turistica.

C’è poco da esser sorpresi, però.

La procedura poco chiara seguita per il progetto immobiliare è stata oggetto di diverse richieste di informazioni ambientali e adozione provvedimenti (29 agosto 2012, 5 aprile 2013, 21 maggio 2014) inoltrate alle amministrazioni pubbliche statali, regionali e locali da parte dell’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, che aveva, nel contempo, informato la magistratura competente.

L’assenza di specifico strumento attuativo, la presenza o meno delle necessarie opere di urbanizzazione primaria (fogne, depurazione, reti elettriche e idriche, ecc.), l’assenza delle procedure di valutazione di impatto ambientale sono solo gli elementi più evidenti segnalati più volte alle amministrazioni pubbliche competenti – compreso il Comune di Castagneto Carducci – da parte ecologista.

Castagneto Carducci, Marina di Donoratico, prime unità immobiliari installate (aprile 2013)

Castagneto Carducci, Marina di Donoratico, prime unità immobiliari installate (aprile 2013)

In più emerge una disciplina regionale toscana sulle case mobili palesemente non in linea con il quadro normativo nazionale di tutela del paesaggio e gestione del territorio, aspetto che sta conducendo a situazioni analoghe, come sulla costa di Bibbona, dove il Comune (ordinanze Responsabile Edilizia privata nn. 78-89 del 9 dicembre 2014, qui una, a titolo di esempio) ha ordinato la rimozione di oltre 1.600 case mobili prive di autorizzazione paesaggistica e con varie strutture fisse in 12 (dei 14 complessivi) campeggi e parchi vacanze del litorale di Marina di Bibbona. (vds. Il Tirreno, 10 dicembre 2014).

A Marina di Castagneto dopo le indagini dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato e della Polizia locale è seguito il vaglio della magistratura e il provvedimento cautelare.

Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ribadisce la sua fiducia nell’attività di magistratura e polizia giudiziaria, auspica che sia fatta definitiva chiarezza sui lavori realizzati e in corso e – in caso di abusivismo edilizio definitivamente accertato – si proceda a demolizioni e ripristino ambientale, come previsto dalla legge.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

 

animali-aquile_11350-gif-animataUn approfondimento del caso è reperibile qui: https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2014/05/23/leco-resort-paradu-nellex-club-mediterranee-di-marina-di-castagneto-ha-superato-le-procedure-di-valutazione-ambientale/

 

 

Castagneto Carducci, Marina di Donoratico, lavori in corso

Castagneto Carducci, Marina di Donoratico, lavori in corso

da Il Tirreno, 23 gennaio 2015

La decisione del Tribunale del Riesame: salta la stagione, ma cadono due ipotesi di reato.    Mariotti: «Ricorreremo in Cassazione». Paradù, respinta l’istanza di dissequestro. (Divina Vitale)

CASTAGNETO. ll Paradù non riaprirà per la stagione 2015. A dare la notizia l’amministratore delegato della MeDonoratico Riccardo Mariotti. Il Tribunale del Riesame, infatti, mantiene la struttura sotto sequestro per reati che riguardano difformità riscontrate all’interno dell’autorizzazione paesaggistica presentata dalla proprietà e per l’assenza di denuncia al genio civile di rischio sismico e idraulico. Decadono invece le ipotesi di reato relative a lottizzazione abusiva con realizzazione di opere di urbanizzazione primaria e il capo d’accusa per cui «si realizzava opere in assenza di titolo abilitativo». «Il passo successivo è il ricorso in Cassazione – dice Mariotti, unico indagato – chiederemo anche l’incidente probatorio, ma adesso ci aspetta il fallimento. I tempi non sono dalla nostra parte, dovremo disdire tutte le prenotazioni per la prossima stagione e revocare la disponibilità della struttura verso il nuovo gestore. Un disastro insomma. Se tra tre mesi ci sarà l’assoluzione che pagherà i danni?»

Sono 24 le pagine del provvedimento stilato dai giudici Angelo Perrone, Carlo Cardi e Ottavio Mosti per un’indagine condotta dai pm Gianfranco Petralia e Fiorenza Marrara che ha portato il 3 dicembre, con la firma del giudice per le indagini preliminari Beatrice Dani, al sequestro preventivo del resort, nato sulle ceneri dell’ex Club Med, in località Pianetti a Marina di Castagneto Carducci. I reati erano appunto lottizzazione abusiva in area sottoposta a vincolo paesaggistico (con realizzazione di opere di urbanizzazione primaria come rete idrica, elettrica e fognaria e anche una rete viaria cementificata) e di un numero di unità prefabbricate, le “case mobili” (al momento 193 quelle già realizzate ma dovevano arrivare a 654) in assenza del prescritto titolo abilitativo. Ad indebolire ulteriormente la posizione della proprietà un’integrazione di 28 pagine prodotte dall’accusa il giorno prima dell’udienza, svoltasi lo scorso 15 gennaio, che illustrava nuove lacune nei documenti autorizzativi. Tra cui la mancanza di denuncia al genio civile dei manufatti (sotto il riflettore le fondazioni delle casette), e quindi la pericolosità per la pubblica incolumità all’interno del villaggio, e ancora l’autorizzazione paesaggistica considerata carente. «Il costruttore ha certificato che le fondazioni sono autoportanti e per questo motivo non abbiamo fatto denuncia – spiega Mariotti. In fretta e in furia rispetto alle nuove integrazioni dell’accusa abbiamo prodotto due nuovi documenti: la certificazione del costruttore e la dichiarazione dell’ingegnere strutturista che sottolineava come le fondazioni fossero appoggiate sui pali. Per quanto riguarda l’autorizzazione paesaggistica abbiamo avuto il lasciapassare della commissione edilizia integrata con tre architetti paesaggisti e la Soprintendenza. Poi nelle dichiarazioni rilasciate ai carabinieri, da parte dei tecnici interessati, sono state sollevate delle incongruenze rispetto alle procedure operate». I dipendenti, gli undici licenziati dal Paradù sono stati avvisati con un messaggio. Per loro la vicenda si è conclusa nel peggiore dei modi. «Continuo a non capire – si sfoga Mariotti – non sono ancora rinviato a giudizio, le accuse maggiori sono cadute ma il villaggio resta chiuso. Ho chiesto 33 permessi per dare il via ai lavori, se qualcosa non andava le commissioni dovevano fermarci, non abbiamo ricevuto nessuna contestazione, nessun verbale».

 

da Il Tirreno, 27 gennaio 2015

Paradù, c’è uno spiraglio per salvare la stagione.

Castagneto Carducci, confronto aperto tra proprietà, Comune e Soprintendenza. Il legale: «Il Tribunale ha indicato un percorso per la restituzione dell’immobile.     (Federico Lazzotti)

 

Toscana, litorale tirrenico

Toscana, litorale tirrenico

(foto Il Tirreno, Comitato per Campiglia, per conto GrIG, E.R., archivio GrIG)

  1. gennaio 29, 2015 alle 2:58 PM

    da Il Tirreno, 29 gennaio 2015
    L’amministratore Riccardo Mariotti: «Stiamo già lavorando alle indicazioni del tribunale per poter riaprire per l’estate». Paradù, nuovo iter pronte le integrazioni paesaggistiche. (Divina Vitale) (http://iltirreno.gelocal.it/cecina/cronaca/2015/01/29/news/paradu-nuovo-iter-pronte-le-integrazioni-paesaggistiche-1.10759640)

    CASTAGNETO. Il Paradù potrebbe riaprire prima dell’estate, ma con importanti cambiamenti. Lo dice l’amministratore del club di Marina di Castagneto Riccardo Mariotti: il Tribunale del Riesame ha infatti richiesto (nel provvedimento che riguarda la sentenza emessa lo scorso 23 gennaio), oltre all’integrazione dei documenti mancanti per le strutture esistenti (e alcune variazioni sull’autorizzazione paesaggistica già rilasciata dal Comune) una nuova documentazione per gli interventi previsti nel futuro, che darà avvio ad un nuovo processo autorizzativo che passerà prima in Commissione edilizia integrata dal Comune e poi in Soprintendenza. Se tutto sarà in ordine allora si potrà partire coi lavori successivi. Verso la riapertura con prescrizione. La nuova azione edilizia prevederà la riduzione nella costruzione delle casette, dalle 654 previste (disposte su 36 ettari) si passerà ad un massimo di 400 (193 già esistenti). Ci sarà comunque il ricorso in Cassazione con l’idea, da parte della proprietà, del ritiro al momento in cui sarà eseguito il dissequestro. «Aderiamo alla strada individuata dal Tribunale del Riesame, indicata nell’ultima pagina della sentenza – dice Mariotti, amministratore unico della MeDonoratico -. Dopo la lettura attenta, assistito dall’avvocato, ho capito che ci sarebbero stati margini di risoluzione seppur con le dovute prescrizioni. Quello che vogliamo è permettere il dissequestro della struttura in tempi brevi e per questo siamo disposti anche a rivedere le possibilità iniziali dell’intervento, realizzando un numero più basso di casette mobili rispetto alle potenzialità che contava. Inoltre queste verranno posizionate sulle piazzole ricadenti nell’area già utilizzata dal Med, per il posizionamento dei tukul, al fine di limitare l’impatto paesaggistico. A giorni produrremo le integrazioni necessarie alla pratica paesaggistica in essere e per i futuri interventi. È l’unica soluzione per evitare il fallimento». La sentenza. Riepilogando restano aperte le questioni che non hanno permesso il dissequestro per le difformità riscontrate all’interno dell’autorizzazione paesaggistica presentata dalla proprietà, e per pericolo della pubblica incolumità (legato al rischio sismico ed idraulico, in particolare non sarebbe stata fatta denuncia al Genio civile). Sono invece decadute le ipotesi di reato relative a lottizzazione abusiva con realizzazione di opere di urbanizzazione primaria e il capo d’accusa per cui si realizzava opere in assenza di titolo abilitativo (anche se occorresse altro titolo si tratterebbe di reato amministrativo). Mariotti, unico indagato, è sollevato. «La sentenza – dice – non scagiona solo la proprietà che non ha commesso reati ambientali, ma anche il Comune da ogni ombra dell’aver facilitato un intervento in difformità allo strumento urbanistico». Il problema dell’autorizzazione paesaggistica. «Il problema – conclude Mariotti – è stato nel presentare un’autorizzazione paesaggistica per tipologia, mancante di una planimetria d’insieme. Ma al momento in cui l’abbiamo consegnata non eravamo sicuri di occupare tutte le piazzole e c’era anche l’idea di inserire delle tende. È una prassi in questo tipo di villaggi, non si indica la posizione precisa, le casette infatti potrebbero essere spostate per esigenze gestionali. Ci siamo limitati ad attuare la scheda già presente, non abbiamo eluso nessuna norma, né sorpassato il limite di 750 posti. E il Tribunale ci ha dato ragione. Ci rimettiamo quindi alla Procura, sperando che agevoli un percorso celere visto che ci troviamo alle porte della stagione».

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    Gragnoli (Insieme per Castagneto). «Micheletti che gioco fa? Decida da che parte stare».

    CASTAGNETO. Benito Gragnoli, per il gruppo Insieme per Castagneto, interviene sulla vicenda Paradù e attacca i 5 Stelle. «Abbiamo letto due articoli apparsi sul Tirreno del 27/01/2015 che riguardavano il villaggio Paradù (ex club Med). Il primo, con apprezzamento da parte nostra perché dai rilievi della Procura sembra si sia aperto uno spiraglio a salvaguardia della prossima stagione turistica, ma anche per la decadenza delle principali ipotesi di reato inizialmente ipotizzate, ovvero la lottizzazione abusiva ed edificazione senza titolo abilitativo, mantenendo ferme le posizioni invece sulla parte paesaggistica, idraulica e sismica, superabili in breve tempo. Il secondo articolo, invece – continua Gragnoli – è stato appreso con stupore. La solidarietà “pelosa” fatta dal consigliere Micheletti (5 Stelle ) non solo ci ha meravigliato ma ha destato in noi numerose perplessità. I motivi? Le molteplici contraddizioni tra quanto scritto in passato e quanto affermato recentemente». Gragnoli si rivolge al consigliere grillino: «A lui chiediamo, infatti, se è lo stesso Micheletti che nel consiglio comunale del 21/11/2014 dichiarò e depositò un documento dove affermava testualmente : “Il Club Med ( Paradù) non è stato sottoposto a piano attuativo come da regolamento, la proprietà ha potuto impunemente e illegittimamente bypassare con il beneplacito di uffici e amministrazione. Con semplici letterine al sindaco sono state spostate e ampliate centinaia di case mobili per migliaia di metri cubi di nuove costruzioni in area demaniale pinetata e identica ad altri campeggi. Altro che piano attuativo! Il progetto dell’ex club prevedeva 750 posti letto, senza piano, mentre adesso ne possono fare 1300. Siamo di fronte ad una rivisitazione di “Sblocca Italia” in salsa castagnetana!” E continua con altre false affermazioni che “le dune sono state devastate da chilometri di tubazioni interrate e il disboscamento, a tappeto, per la necessità di trovare posto agli ingombranti bungalow, è stato micidiale. E non finisce qui: i 250 bungalow già installati diventeranno 630. Si tratta di un eco-mostro”. «Queste sono le dichiarazioni e accuse, lette e depositate dal consigliere Micheletti. Oggi, alla luce dei fatti, decadute. Adesso ci chiediamo e vi chiediamo se non siamo di fronte a una doppia personalità come nel romanzo Dottor Jekyll e Mister Hyde La posizione del nostro gruppo “Insieme per Castagneto” è sempre stata volutamente fuori dalla “bagarre” mediatica, in attesa di questo spiraglio. «Nel frattempo siamo intervenuti nelle sedi opportune, cercando di portare un contributo a una causa importante per il nostro territorio. Inoltre, per chi legge, assumendoci le responsabilità, siamo stati sempre favorevoli sia in questo caso che sulla variante ai campeggi, perché riteniamo che lo sviluppo di una comunità e del suo tessuto sociale nel rispetto delle leggi e ambiente debba prescindere dall’appartenenza politica».

  2. febbraio 5, 2015 alle 2:54 PM

    da Il Tirreno, 5 febbraio 2015
    Paradù, nuovo progetto ridotto a 400 case mobili. (Divina Vitale) (http://iltirreno.gelocal.it/cecina/cronaca/2015/02/05/news/nuovo-progetto-paradu-ridotto-a-400-case-mobili-1.10804069)

    CASTAGNETO CARDUCCI. La corsa per la riapertura del villaggio turistico Paradù di Marina di Castagneto continua. L’obiettivo per la società Medonoratico Srl è non saltare la stagione 2015. Il 2 febbraio l’avvocato Marco Talini ha incontrato i Pm Fiorenza Marrara e Gianfranco Petralia per evidenziare il percorso alla luce della sentenza del tribunale del Riesame del 23 gennaio. L’iter prevede una rivisitazione dei documenti e delle tappe per una corretta impostazione amministrativa in relazione alla valutazione di compatibilità paesaggistica. Oltre al rischio sismico, da regolarizzare con la presentazione della certificazione del Genio civile. «Dobbiamo presentare la documentazione – spiega Riccardo Mariotti, amministratore unico della Medonoratico – con perizie e la certificazione degli enti, al fine di poter procedere alla richiesta di dissequestro, che auspichiamo di fare entro 12 giorni. Siamo quasi pronti e il Comune si sta mettendo a disposizione per agevolare le varie richieste da parte del tribunale e della procura. La commissione paesaggistica deve esprimersi nuovamente sul progetto che contemplerà circa 400 case mobili. Una volta ottenuta l’approvazione verrebbe meno l’esigenza cautelare». Che aggiunge: «Valuto positivamente l’apertura della procura e quello che ci preme adesso è far ripartire al più presto la commercializzazione e tutto il processo di assunzioni, fondamentali per garantire la stagione alla porte». E conclude: «Non riesco a capire come mai alcune parti politiche, in questo caso mi riferisco M5 Stelle, si ostinino a palesare reati per cui siamo stati assolti dal tribunale».

  3. febbraio 20, 2015 alle 2:59 PM

    da Il Tirreno, 20 gennaio 2015
    IL CASO. Paradù, nuove incognite dalla Sovrintendenza.
    Castagneto Carducci, l’ente chiede l’annullamento dell’autorizzazione rilasciata. La proprietà: «Non c’è nessun atto illegittimo che giustifichi questa richiesta». (Divina Vitale) (http://iltirreno.gelocal.it/cecina/cronaca/2015/02/20/news/paradu-nuove-incognite-dalla-sovrintendenza-1.10898051)

    CASTAGNETO CARDUCCI. La Soprintendenza di Pisa ha avviato un procedimento per richiedere l’annullamento del parere positivo rilasciato, nel gennaio 2013, per la realizzazione del villaggio turistico Paradù. Si complica ancor di più quindi la vicenda relativa al sequestro preventivo della struttura turistica, la cui società, nella figura dell’amministratore unico Riccardo Mariotti, sta conducendo una lotta contro il tempo per garantirne l’apertura la prossima stagione turistica. Commissione paesaggistica. A perseguire la regolarità dei procedimenti, in tempi utili, è massimo anche l’impegno in corso da parte dell’amministrazione comunale di Castagneto Carducci e del sindaco Sandra Scarpellini che, preso atto della comunicazione dell’ente pisano, ha richiesto un incontro urgente che si è svolto ieri mattina. L’auspicio è che si proceda alla convalida dell’autorizzazione, già concessa prima dell’avvio dei lavori, arricchita dalle integrazioni prodotte dalla proprietà del villaggio e richieste espresse dal Tribunale del riesame. «Sono trenta i giorni di tempo che l’ente pisano ha a disposizione per decidere se considerare idonee le integrazioni proposte e quindi convalidare l’autorizzazione iniziale o procedere all’annullamento – spiega il sindaco Scarpellini –. L’annullamento del proprio parere, in autotutela (secondo la legge 241 del 1990), è stato chiesto in quanto la documentazione prodotta è stata considerata carente, ricordiamo che il loro parere è vincolante. Ci siamo subito attivati inoltre per richiedere la commissione paesaggistica, una volta ottenuto il parere questo andrà in Soprintendenza che deciderà in autonomia». La corsa della proprietà. «Abbiamo prodotto la documentazione richiesta dal Tribunale del riesame – afferma Mariotti – sia per il Comune che per la Soprintendenza al fine di concludere tutto l’iter che porti alla conferma dei pareri già espressi. D’altronde non abbiamo mai avuto contestazioni durante l’operazione. Questa decisione della Soprintendenza è resa possibile solo come procedura in autotutela, per mantenerla dovrebbe esistere la certezza di un atto illegittimo, che non c’è. In più, se fosse mantenuta, si dovrebbero far carico dei danni provocati a chi nel frattempo ha realizzato l’intervento con importanti impegni economici, solo le casette sono costate 10 milioni di euro». La corsa contro il tempo. «Urge il nuovo nulla osta della commissione paesaggistica – conclude –, tale da permetterci di chiedere il dissequestro e aprire per la stagione estiva». La prospettiva. Il Tribunale del riesame ha richiesto nel provvedimento che riguarda la sentenza emessa lo scorso 23 gennaio, oltre all’integrazione dei documenti mancanti per le strutture esistenti, e alcune variazioni sull’autorizzazione paesaggistica già rilasciata dal Comune, una nuova documentazione per gli interventi previsti nel futuro, che ha dato avvio a un nuovo processo autorizzativo, che è in corso. I nuovi lavori, se tutto andrà bene, vedranno la riduzione nella costruzione delle casette, dalle 654 previste, disposte su 36 ettari, si passerà a un massimo di 400 (193 già esistenti). Nel frattempo, la proprietà ha anche presentato il ricorso in Cassazione con la volontà di ritirarlo al momento in cui saranno tolti i sigilli al villaggio Paradù.

  4. febbraio 25, 2015 alle 2:59 PM

    da Il Tirreno, 25 febbraio 2015
    Il Paradù esce dimezzato dall’esame in Comune.
    Castagneto Carducci, il progetto del villaggio turistico al centro di un’inchiesta della Procura di Livorno passa al vaglio della Commissione paesaggistica: le 654 case mobili previste ridotte a 393. (Divina Vitale) (http://iltirreno.gelocal.it/cecina/cronaca/2015/02/25/news/il-paradu-esce-dimezzato-dall-esame-in-comune-1.10929047)

    Una doppia incognita sul futuro del Paradù. Da una parte la vicenda amministrativa con l’iter autorizzativo che dopo il parere positivo della Commissione paesaggistica adesso sarà al vaglio della Sovrintendenza. Ente che dopo aver annullato in via di autotutela la precedente autorizzazione si è rivolto all’Avvocatura dello Stato, sospendendo l’iter, per richiedere un parere sul procedimento. Un dato nuovo che di fatto aggrava le incognite su una possibile riapertura in tempi utili alla stagione turistica. E comunque, resta da sciogliere la vicenda giudiziaria, con le indagini non ancora concluse e il sequestro della struttura ancora in essere.

    CASTAGNETO CARDUCCI. Ha espresso parere favorevole la Commissione paesaggistica del Comune di Castagneto Carducci, composta dall’architetto Cristina Rotta e dall’agronomo Lenio Morganti, riunitasi ieri mattina nell’ufficio tecnico nella sede del municipio a Donoratico, sulla riesamina dei documenti prodotti dalla proprietà del villaggio turistico Paradù, a seguito della sentenza del Tribunale del Riesame e della sospensione delle autorizzazioni rilasciate dalla Soprintendenza. Si trattato, in pratica, di ripetere i passaggi, in pratica, dell’iter autorizzativo: prima la Commissione e poi di nuovo all’esame della Soprintendenza. La commissione. Con lettera della Soprintendenza alla mano si richiedeva il parere sulla nuova documentazione prodotta dalla proprietà, in risposta ai punti 1 e 3: la stessa lettera che notificava, in data 11 febbraio 2015, l’apertura del procedimento di annullamento della precedente autorizzazione (rilasciata nel gennaio 2013), in via di autotutela, ai sensi della legge 241 del 1990. Sul tavolo della Commissione le nuove planimetrie con indicazione esatta del posizionamento e della varia tipologia delle casette mobili di legno oltre all’analisi delle vie di comunicazione e delle necessarie infrastrutture. Il papier dopo il parere positivo ora tornerà alla Soprintendenza che deciderà se procedere con l’annullamento dell’autorizzazione o convalidarla. La proprietà. Una giornata importante per la società Medonoratico e l’amministratore unico Riccardo Mariotti che attendeva proprio il parere della Commissione paesaggistica del Comune per chiedere al Giudice delle indagini prelimiari il dissequestro della struttura turistica, in località Pianetti. «Nei prossimi giorni – afferma Mariotti – ci presenteremo dal giudice per la richiesta e il deposito delle altre documentazioni necessarie come la pratica al Genio civile e la relazione sul vincolo idrogeologico. Sono molto soddisfatto del parere ottenuto dalla Commissione, fondamentale per poter procedere. Ora aspettiamo di sorpassare lo scoglio più duro, quello della Soprintendenza». Che aggiunge: «Ci auguriamo che confermi l’autorizzazione che ci aveva già rilasciato». Il Comune. Alla seduta della Commissione paesaggistica oltre al responsabile dell’ufficio tecnico Moreno Fusi, il tecnico della proprietà e autore del progetto, il geometra Fausto Granchi e l’avvocato Natalia Princi dello studio Gracili di Firenze, era presente l’assessore all’Urbanistica ed edilizia privata Giorgio Badalassi. «Tutta la documentazione presentata dalla Medonoratico – ha detto Badalassi – unitamente al parere favorevole espresso dalla Commissione del paesaggio saranno celermente trasmessi dal nostro ufficio tecnico alla Soprintendenza di Pisa per il proseguimento dell’iter amministrativo». I nuovi lavori che potrebbero vedere la luce all’interno del villaggio se autorizzati prevedono la riduzione nella costruzione delle casette, dalle 654 previste (disposte su 36 ettari) si passerà ad un massimo di 393 (193 già esistenti). E la capienza del villaggio allineata a quella dell’allora Club Med: 1.308 ospiti contro i 2.616 previsti dal primo progetto.

  1. aprile 6, 2015 alle 9:32 am
  2. marzo 16, 2016 alle 2:24 PM

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