La Lolloregolazione della biodiversità.


Orso bruno (Ursus arctos)

E’ davvero difficile leggere certe affermazioni provenienti dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida tralasciando le lenti dell’ironìa.

Se, per esempio, ha affermato deciso che noi Italiani “non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica”, tuttavia neppure lontanamente visibile all’orizzonte del Bel Paese, e ha ammonito severamente che “anche l’abuso d’acqua può portare alla morte”, ricordando agli immemori che quando si beve troppa acqua, si affoga, ovviamente non possiamo non attenderci anche la lolloregolazione della biodiversità.

Infatti, secondo il Ministro Lollobrigida – cacciatore, figlio e nipote di cacciatori – con le sue proposte di legge sulla caccia, “l’uomo si riprende il diritto ad essere bioregolatore”.

Considerato che le forme di vita complessa esistono sulla Terra da circa 540 milioni di anni fa e che il genere Homo – a cui apparteniamo – è comparso soltanto poco più di due milioni di anni fa, come cavolo ha fatto la vita a evolversi sulla Terra senza la fondamentale lolloregolazione?

Sono lollomisteri e oltre non è concesso spingersi.

Rispondiamo con civiltà a tali fesserie e contrastiamole: firmiamo e facciamo firmare la proposta di legge d’iniziativa popolare contro la caccia, in pochi giorni siamo ormai quasi 32 mila ad averlo fatto, il 63% dei 50 mila necessari per presentare la proposta di legge in Parlamento.

Gruppo d’intervento Giuridico (GrIG)

qui si può firmare la proposta di legge d’iniziativa popolare contro la caccia.

qui sono spiegate le modalità per la firma.

qui le associazioni promotrici e sostenitrici della proposta di legge d’iniziativa popolare contro la caccia.

Lupo europeo (Canis lupus)

da Il Dolomiti, 7 luglio 2025

“Così l’uomo si riprende il diritto ad essere bioregolatore”, Lollobrigida e la ‘sua’ legge sulla caccia: ”Noi unico essere senziente capace di tradurre dati scientifici in azioni”. (Chiara Bettega)

Le recenti affermazioni del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste – secondo il quale l’uomo può essere considerato l’unico essere senziente in quanto in grado di tradurre dati scientifici in azioni – testimoniano l’arroganza di una classe dirigente che disconosce (o distorce) i concetti ecologici e ne fa un uso di mera convenienza politica.

Immaginiamo di essere tra i partecipanti del convegno dal titolo “Il futuro della fauna selvatica in Italia, dalla crisi alla riforma”, organizzato da CIA – Agricoltori italiani e tenutosi a Roma lo scorso 4 luglio. Partecipiamo perché ci incuriosisce questo interesse del mondo agricolo per la fauna selvatica. Ospite d’eccezione del convegno è il capo del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida: laureato in giurisprudenza, con un passato di assessore allo sport, cultura e turismo, poi di assessore con deleghe regionali alla mobilità e ai trasporti, fino ad approdare ad un Ministero di tutt’altra natura. Un camaleontismo, quello del mondo della politica e della pubblica amministrazione, che ci ha sempre interdetti.

Forse tra i ministri più sovranisti dell’attuale governo, Lollobrigida inizia il suo intervento, sostanzialmente incentrato sulla sua proposta di modifica alla legge 157/92 sulla cacciaUna proposta controversa, che proietterebbe l’Italia indietro di cinquant’anni. Ma il Ministro gongola e tesse le lodi della sua intuizione, finché sussultate sulla sedia quando lo sentite affermare che con queste modifiche “l’uomo si riprende il diritto ad essere bioregolatore”. Certo, vi dite, il mondo venatorio utilizza il termine “bioregolatore” per indicare coloro i quali sono abilitati al prelievo venatorio. Il che fa sorridere, perché dire bioregolatore fa sembrare il cacciatore come un elemento essenziale dell’ecosistema, senza il quale la natura sarebbe perduta.

Rispolveriamo allora un po’ della storia della vita sul nostro pianeta Terra: le forme di vita complessa sono apparse circa 540 milioni di anni fa, con l’esplosione del Cambriano; la linea evolutiva che ha portato all’uomo risale a 6-7 milioni di anni fa, mentre il genere Homo, al quale apparteniamo, è comparso circa 2,3-2,4 milioni di anni fa.

Fringuello (Fringilla coelebs) e cartuccia

Verrebbe quindi da chiedere al Ministro come abbia fatto la Terra a bioregolarsi durante quei 533-538 milioni di anni in cui l’uomo è stato assente. Come afferma Danilo Selvaggi, direttore generale della Lipu, sulla sua pagina facebook, “Se approfondisse la questione, il Ministro scoprirebbe che la bioregolazione che gli esseri umani hanno messo in atto, ad oggi, è per lo più una biodistruzione. Limiti naturali superati in molti ambiti e crisi ecologica galoppante”.

Arriva poi l’affermazione per cui oltre a sussultare sulla sedia vi cade il blocco note, la penna (ebbene si, siete dei boomer e ancora prendete appunti a penna) e nel raccoglierli vi cade pure il cellulare. “Come ho già detto in passato, l’essere umano è l’unico essere senziente, perché è l’unico che riesce a tradurre dati scientifici in azioni concrete. Gli animali anche sono senzienti, nel senso che anche loro soffrono, ma non conosco nessun animale che sulla base di dati scientifici possa regolare l’ecosistema”. Sfidiamo chiunque a trovare una definizione di essere senziente che presupponga la capacità di tradurre dati scientifici in azioni. L’essere senziente è, semplicemente, qualunque essere dotato di sensi.

L’analfabetismo ecologico nell’affermazione del Ministro è evidente, quando sostiene di non conoscere nessun animale che sulla base di dati scientifici possa regolare l’ecosistema. Gli ecosistemi sono in grado di regolarsi grazie alle specie – non solo animali ma anche vegetali – che li abitano. Non servono dati scientifici, serve biodiversità, ovvero ricchezza di specie e possibilmente specie che svolgano anche funzioni diverse. La biodiversità non è un capriccio degli ambientalisti; è un elemento imprescindibile senza il quale nessun ecosistema può funzionare.

I dati scientifici sono serviti e servono a noi per comprendere la complessità degli ecosistemi, i meccanismi che li regolano e per osservare come e in che misura le attività umane interferiscano con il loro funzionamento. La Terra può fare benissimo a meno di noi e dei nostri dati scientifici, come ha fatto per oltre 500 milioni di anni. Noi invece, non potremmo esistere senza ecosistemi in salute (quindi in grado di bioregolarsi da soli). E i dati scientifici servono a noi per dirci che dovremmo cambiare rotta.

STOP CACCIA! STOP UCCISIONI DEGLI ANIMALI PER DIVERTIMENTO

proposta di Legge di iniziativa popolare

ART. 1

(Soggetti di tutela)

1. In applicazione dell’articolo 9, terzo periodo, dei principi fondamentali della Repubblica elencati nella Costituzione, dell’articolo 13 del Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea che considera gli animali esseri senzienti e in recepimento delle direttive europee 2009/147/CE relativa alla conservazione degli uccelli selvatici, e 92/43/CEE sulla conservazione degli habitat e della flora e fauna selvatiche, la presente Legge è volta alla tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali selvatici, del loro diritto alla vita e alla dignità, anche nell’interesse delle future generazioni.

2. La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale e internazionale e ne fanno parte tutti gli animali selvatici dei quali esistono popolazioni viventi stabilmente o temporaneamente in stato di naturale libertà nel territorio nazionale.

ART. 2

(Tutela della specie Lupo e della specie Orso)

1. Lo Stato promuove, assicura e garantisce, anche d’intesa con le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, la convivenza con i Lupi (Canis lupus) e gli Orsi (Ursus arctos) e la loro protezione, anche quali esseri senzienti, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, dell’articolo 13 del Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea, dell’articolo 9 terzo comma della Costituzione e delle altre discipline internazionali europee e nazionali in materia.

2. In attuazione dell’articolo 12 della Convenzione di Berna, sulla Conservazione della Vita Selvatica e degli Habitat naturali in Europa, a prescindere da eventuali modifiche della Direttiva europea relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, con la presente legge si sancisce l’appartenenza delle specie Lupo (Canis lupus) e Orso (Ursus artcos), su tutto il territorio nazionale, al genere delle specie animali che richiedono uno speciale regime di protezione.

ART. 3

(Divieti)

1. L’attività venatoria è vietata in tutto il territorio nazionale

2. Costituisce attività venatoria qualsiasi attività di cattura o abbattimento di animali selvatici, anche nati o allevati in cattività, nonché l’esibizione di rapaci e altri animali selvatici, con qualunque mezzo, a fini ludici, alimentari, commerciali, di controllo o di gestione.

3. Le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, in caso di grave e comprovato pericolo per l’incolumità umana o di accertati danni materiali ad attività agricole, provvedono alla gestione delle specie di fauna selvatica, ricorrendo esclusivamente a metodi non cruenti e non letali. Le suddette attività non costituiscono esercizio di attività venatoria.

4. Le attività di cui al comma 3 sono supervisionate e coordinate dagli agenti dei corpi di polizia regionale, provinciale o locale, i quali per l’attuazione possono avvalersi del personale del Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri.

ART. 4

(Aree protette)

1. Le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, anche in ossequio al Regolamento (UE) 2024/1991 europeo per il ripristino della natura, entro 180 giorni dalla pubblicazione della presente Legge, attuano piani per il ripristino del 90% degli habitat degradati entro il 2050, anche ricomprendendo quei territori all’interno delle aree protette.

ART. 5

(Sanzioni)

1. Chiunque cagioni la morte di un animale selvatico in violazione delle disposizioni di cui alla presente Legge è punito con la reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da 50.000 a 150.000 euro.

2. Chiunque cagioni una lesione ad un animale selvatico in violazione delle disposizioni di cui alla presente Legge è punito con la reclusione da 1 a 5 anni e con la multa da 25.000 a 75.000

3. Gli animali coinvolti nelle condotte di cui al presente articolo sono ove possibile liberati e reimmessi in natura o in caso di impossibilità alla liberazione sono affidati a Centri di recupero della fauna selvatica.

4. E’ sempre ordinata la confisca dei mezzi impiegati per commettere una o più violazioni alla presente Legge ed è disposta l’interdizione dalle attività di gestione, di allevamento, trasporto e commercio di animali per il responsabile.

ART. 6

(Disposizioni finali)

1. E’ abolita qualsiasi disposizione contraria con le previsioni di cui alla presente legge. È abrogato l’articolo 842 del Codice Civile.

Pernice sarda (Alectoris barbara, foto Raniero Massoli Novelli)

(foto Raniero massoli Novelli, L.A.C., S.D., archivio GrIG)

  1. Avatar di capitonegatto
    capitonegatto
    luglio 13, 2025 alle 4:14 PM

    Non esiste un commento per definire costui e il governo di cui fa parte. L’unico commento e’ : Se prendiamo per buone le proiezioni di voto ( se davvero reali ) , come fa una parte non maggioritaria dell’elettorato nel continuare a sostenere questo governo di incapaci ?

  2. luglio 23, 2025 alle 8:13 PM

    aggiornamento sull’iter parlamentare della proposta di legge di riforma della caccia presentato dai senatori Malan (Fratelli d’Italia), Romeo (Lega), Gasparri (Forza Italia) e Salvitti (Civici d’Italia).

    Le Commissioni Ambiente e Agricoltura del Senato della Repubblica, riunite per l’esame preliminare, hanno convocato in audizione il doppio dei rappresentanti dei cacciatori rispetto a quelli delle associazioni animaliste e ambientaliste.

    Una scandalosa disparità di trattamento inaccettabile sulle audizioni e il lavoro per il disegno di legge n.1552.

    Le Commissioni hanno convocato anche la Cabina di regia, un mero coordinamento delle associazioni venatorie nazionali, così da farle intervenire più volte.

    E’ intervenuta anche a sostegno della pessima proposta di legge la Fidasc (federazione del Comitato olimpico nazionale dedita ad attività con le armi), nonostante la caccia sia da anni fuori dal CONI.

    Ricordiamo alcune modifiche deleterie del disegno di legge n.1552

    . Si estendono enormemente le aree cacciabili, riducendo e in alcuni casi azzerando le regole e i divieti;

    . Aumentano i periodi di caccia che vengono estesi oltre febbraio (periodo di migrazione prenuziale e nidificazione);

    . Possibile l’aumento delle specie cacciabili da parte della politica senza alcuna verifica preventiva dal punto di vista scientifico;

    . Le Regioni sono obbligate a ridurre le aree protette se ritenute “eccessive”, secondo una interpretazione della legge che il Consiglio di Stato ha più volte ritenuto errata, prevedendo addirittura un potere sostitutivo del Ministro dell’Agricoltura;

    . Vengono riaperti gli impianti di cattura di avifauna da destinare ai cacciatori che li utilizzeranno come richiami vivi (milioni di animali oggi liberi finiranno all’ergastolo). Viene eliminato ogni limite nel possesso di uccelli da richiamo provenienti da allevamento.

    . I controlli diventano sostanzialmente impossibili, favorendo il bracconaggio e il traffico di animali;

    . Viene consentita la caccia nelle aree demaniali come spiagge, zone dunali, foreste, praterie con enormi rischi per escursionisti, villeggianti, ciclisti;

    . Cancellato ogni limite alla costruzione di nuovi appostamenti fissi di caccia con enormi impatti sul turismo e sull’inquinamento da piombo dei pallini;

    . Le gare di caccia con cani e fucili sono consentite anche di notte e nei periodi di nidificazione;

    . Nelle aree private la caccia potrà essere esercitata senza regole;

    . Viene riconosciuta la licenza di caccia ai cittadini stranieri e non è prevista alcuna formazione dei cacciatori stranieri sulle regole italiane;

    . La caccia sarà consentita anche dopo il tramonto con l’impossibilità di distinguere le specie ed enormi pericoli per la pubblica incolumità;

    . Sarà consentita la braccata anche sui terreni innevati così da poter seguire le tracce degli animali e si disturberanno tutti gli altri nonostante siano in condizioni di difficoltà;

    . La caccia da attività ludica diventa una pratica che per legge “concorre alla tutela della biodiversità e dell’ecosistema”

    . Le guardie giurate di banche e supermercati potranno uccidere animali;

    . Sono previste sanzioni fino a 900 euro per chi protesta contro le uccisioni di animali durante le attività di controllo, mentre non è prevista alcuna modifica dell’impianto sanzionatorio penale e amministrativo volta a reprimere il bracconaggio e il traffico di animali selvatici.

  3. luglio 24, 2025 alle 2:31 PM

    COMUNICATO CONGIUNTO
    DDL 1552 CACCIA SELVAGGIA AUDIZIONI SBILANCIATE IN SENATO, LE SIGLE PROTESTANO: VOCI PER ANIMALI E AMBIENTE IN NETTA MINORANZA

    Le Associazioni Unite per la tutela di animali e ambiente apprendono dalla pubblicazione del calendario delle audizioni nelle Commissioni referenti del Senato che, nel percorso che porterà all’esame delle nuove proposte in materia di caccia, questa settimana saranno audite ben otto associazioni di cacciatori, mentre la scorsa settimana è stata la volta di sole quattro associazioni ambientaliste. Scandaloso: su una legge che demolisce la tutela degli animali selvatici saranno ascoltate anche associazioni che tutelano gli interessi dei produttori di armi e di coloro che praticano il tiro a volo.

    Le associazioni firmatarie esprimono profonda indignazione per l’evidente disparità nel rispetto della democrazia e delle istanze provenienti da milioni di cittadine e cittadini che chiedono maggiore tutela per la vita degli animali, per il loro benessere e per la salvaguardia ambientale.  È anche una violazione di uno dei principi cardine della Convenzione di Aarhus, che mira a favorire la partecipazione dei cittadini nei processi decisionali che influenzano l’ambiente.

    A destare ulteriore allarme è la proposta avanzata in queste ore dalla Lega, che chiede di escludere dalla protezione tutte le specie omeoterme alloctone considerate invasive a livello unionale o nazionale, nonché quelle di origine domestica. Un’esclusione pesantissima, che lascerebbe senza tutela migliaia di animali e che, guarda caso, non riguarderebbe gli animali selvatici immessi a scopo venatorio. Insomma: animali tutelati solo se funzionali all’attività dei cacciatori.

    Tra le “specie problematiche” nel mirino della Lega ci sono perfino i piccioni di origine domestica, definiti “inselvatichiti” e accusati di danneggiare le coltivazioni. Una narrazione strumentale e allarmista che cerca di trasformare un animale urbano da sempre parte del nostro paesaggio in una minaccia, al solo scopo di giustificarne l’eliminazione in massa.

    Chiediamo con forza al Presidente Luca De Carlo e a tutte le istituzioni coinvolte di garantire la necessaria equità e trasparenza nei lavori parlamentari, riequilibrando immediatamente le rappresentanze in fase di audizione. È fondamentale che venga garantito pari ascolto a chi difende il bene collettivo e la vita in tutte le sue forme. Tanto più in una materia che vede da sempre la stragrande maggioranza dei cittadini – con punte che raggiungono il 76% della popolazione – schierata contro la caccia, che è praticata dallo 0,7% dei cittadini italiani.

    LEAL Lega Antivivisezionista

    OIPA Organizzazione Internazionale Protezione Animali

    SOI e GAROL

    Salviamo L’Orso – Associazione per la conservazione dell’orso bruno marsicano OdV

    Rete dei Santuari di Animali Liberi 

    Nahr Nature, Art & Habitat Residency

    Waldrappteam

    Stazione Ornitologica Abruzzese SOA APS

    EARTH ODV

    Rewilding Apennines ETS

    EBN Italia Birdwatcing Italiano

    Eticoscienza

    Gaia Animali & Ambiente 

    Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

    LNDC Animal Protection

    Animal Law Italia ETS 

    CISO Centro Italiano Studi Ornitologici 

    LEIDAA Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente

    Associazione CERM Centro Rapaci Minacciati ODV

    Federazione Nazionale Pro Natura APS

    GIO Gruppo Insubrico di Ornitologia odv

    Amici della Terra 

    Greenpeace Italia ETS

    Fondazione Marevivo ETS

    Green Impact

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