S. Efisio e la sua Città.
Cagliari e Sant’Efisio, un rapposto straordinario, senza tempo.
Solo un piccolo e semplice omaggio a una delle più sentite e belle feste di popolo e religiose della Sardegna e di tutto il Mediterraneo, quella di S. Efisio, a Cagliari.

Ormai sono ben 363 anni, con ogni tempo, anche fra le macerie, con la Città distrutta dai bombardamenti aerei alleati durante la II guerra mondiale.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto S.D., archivio GrIG)
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- Codice dell'ambiente (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.)
- Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.)
- Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
- direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora
- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991 e s.m.i.)
- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
- normativa sul diritto all'informazione ambientale (decreto legislativo n. 195/2005)
- normativa nazionale sull'elettrosmog (legge n. 36/2001 e s.m.i.)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico a media-bassa frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- normativa nazionale sugli usi civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i.)
- regolamento attuativo in materia di usi civici (regio decreto n. 332/1928 e s.m.i.)
- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
- normativa sul vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sul randagismo (legge n. 281/1991 e s.m.i.)
- normativa regionale su animali e anagrafe canina (l.r. Sardegna n. 21/1994)
- normativa sul "ritorno" al nucleare (legge n. 99/2009)
- Convenzione europea sul paesaggio (20 ottobre 2000)
- Comuni abilitati alle funzioni amministrative in materia di paesaggio (Sardegna)
- direttiva n. 2014/52/UE sulla V.I.A. (codificazione e testo coordinato)
- legge sul procedimento amministrativo (legge n. 241/1990 e s.m.i.)
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Ho assistito, ieri, alla tradizionale sfilata dei gruppi rappresentanti i vari comuni dell’Isola, bellissimi devo dire, nella loro compostezza ed eleganza e…ancora una volta all’uscita senza tempo e senza alcuna scalfittura di Efisio; minuto ma impassibile, capace di grandi cose;
io lo chiamo così per vecchia conoscenza: siamo amici da tanto tempo.
Mentre guardavo la sfilata dall’emittente locale, (ben organizzata e sobria, va sottolineato), sono stata sommersa dai ricordi: la ramadura…io la chiamo “s’infrorada”, tante mani attente, delicate in questo importante compito, tanto impegno…le immagini commoventi dei petali…che svolazzavano dai balconi e dei “casteddaiusu” sempre accoglienti e filiali nei confronti del santo.
I ricordi…dicevo; erano anni che non vedevo la sagra; forse ero giovinetta.I fiori, i petali di rose…lo strombazzare delle sirene, al passaggio del simulacro nella via Roma…la gente che lo trattiene e gli chiede: “Efisio, fermati, abbiamo bisogno di parlarti…ascoltaci!
Efisio ascolterà, seppur muto. La speranza non va respinta.
Ho provato una grande emozione, brividi: la mia devozione da cittadina Kalaritana di una volta per Efisio: attraverso le mie lacrime, sincere e nostalgiche.
Efis, santo guerriero e martire cristiano,ha rinnovato il miracolo.
Ho visto gli Aulos aprire il corteo ,cosi’ come nell’antica Grecia gli Spartani usano per condurre le loro schiere.Ho visto snodarsi il grande esercito di pace composto da carri fioriti, da migliaia di Sardi nei loro splendidi abiti tradizionali, dai cavalieri fieri e composti.
Sant’Efis era nel suo cocchio trainato da enormi e pazienti buoi. Ha raccolto molte preghiere e molti applausi dei fedeli festanti.
Si è fermato in via Roma ,su un tappetto di petali di rose, per ricevere l’omaggio dei governanti .Speriamo che il Santo illumini le loro menti, ne hanno tanto bisogno.
Ha continuato il suo cammino, accompagnato da fede autentica da un’immensa e composita folla sulla via che porta al luogo del suo martirio.
Ed ecco il miracolo: per un giorno l’intero popolo dei “centu concas e centus barritas ” si ritrovano uniti e affratellati nel ricordo del santo.
“A medas annus ” .
A me le sagre non piacciono, ma rispetto le idee e credenze altrui.
Vorrei lo stesso rispetto per gli animali senzienti costretti al giogo sotto il sole cocente, ridicolmente addobbati. Anche i cavalli mi fanno pena, comunque cavalcati da improbabili cavallerizzi.
VIA GLI ANIMALI DA SAGRE E SOLLAZZI UMANI, poi potete fare le sagre che volete, i circhi che volete, i divertimenti inattesi e le giostre clownesche che volete, le feste che volete senza urtare la sensibilità che probabilmente non avete per gli animali ma che dovreste avere peri i vostri simili che non dimenticano la sofferenza per gli “altri terrestri”.
Claudio, anch’io provo affetto e solidarietà per gli animali quando vengono utilizzati in modo non proprio adeguato.
Nella mia “famiglia” acquisita, gli animali venivano chiamati per nome; uno per uno; difficile da immaginare, eppure era così; animali che contribuivano al reddito familiare, con la loro produzione e con il loro lavoro. Ed erano non solo rispettati, AMATI e trattati come creature appartenenti alla famiglia.
Sono sicura che i cavalli ed anche i buoi che hanno condotto il loro carico “prezioso”, sono ben trattati dai loro proprietari.
Lei dovrebbe avere maggior rispetto per i suoi simili, oltre che per gli animali e usare toni meno perentori e più gentili; vorrei dire, anche meno offensivi, perché affermare che (…)
“senza urtare la sensibilità che probabilmente non avete per gli animali ma che dovreste avere peri i vostri simili”, è lesivo della dignità di chi gli animali e tutti gli altri esseri pensanti rispetta.
Che dice, Claudio, provi a chiederlo ai cavalli ed ai buoi che hanno partecipato alla sagra?
Cordialmente, anche se…
Perché secondo lei è appropriato usare i Buoi per quella….(non vorrei urtare la sua sensibilità per le “sagre”). Farli camminare per km sotto
Il sole agghindati come pagliacci?
Per lei “trattate bene gli animali” è un’elargizione umana per me invece è un DOVERE imprescindibile!
Magari potessi chiederlo ai buoi e cavalli…
Se si sente offeso, buon pro li faccia!
Gentile Claudio, intanto, va detto per maggior chiarezza, che non sono offes-A; non offeso, come lei ha scritto, perché sono una donna, e per l’esattezza una signora, nel senso femminile del termine.
L’essere… signore o signori, nell’eleganza e nella grazia dei modi, come diceva Totò, va lasciato valutare da chi osserva i nostri comportamenti.
Io non amo granché le sagre e alle stesse non partecipo. Se Lei avesse letto con attenzione il mio commento sopra, avrebbe scoperto che la tradizionale sfilata di Efisio e del primo maggio, io l’ho vista in tv.
Inutile dire che, per me, rappresenta nei ricordi e nel trascorrere del mio vissuto, un patrimonio culturale ed affettivo importante. Sono kalaritana di nascita ed anche di formazione culturale. Amo la mia città e quanto essa è in grado di conservare e di trasmettere. Anche a tutti coloro che verranno.
Io, i buoi li avrei caricati su un camion e li avrei fatti scendere giusto per percorrere il Largo e via Roma e poi, ricaricati e fatti scendere ancora laddove dovevano sfilare.
Lei non mi conosce, perciò la invito a non permettersi di attribuirmi cose che non ho detto, come quell’enormità che ha scritto secondo la quale trattar bene gli animali sarebbe ” per me un’elargizione umana, mentre per lei sarebbe un DOVERE imprescindibile!”
Sa perché ho usato il condizionale? Perché è il modo del dubbio, attraverso il quale indichiamo un fatto incerto; a differenza di lei che usa l’indicativo, il modo della realtà e della certezza.
Io di certezze non ne ho ma a me pare che lei abbia, sì, anche dell’affetto e del rispetto per gli animali; molto meno, assai meno per gli esserei umani.
Carissima G.Maiuscolo, non avevo, tra le righe, compreso che era una Gentil Signora, dunque chiedo venia, d’altronde il nik non svela più di tanto il suo essere femminile.
Mai personalizzare!
Nel primo messaggio non mi riferivo a LEI in particolare ma sempre in generale agli amanti delle sagre dove vengono ridicolizzati, sfruttati e talvolta martirizzati gli animali, ognuno di noi nella sua specificità può essere più PIO di un santo in opere e sensibilità.
Pur tuttavia se Lei ha inteso, nel mio pur breve scritto, un attacco personale le chiedo sommessamente perdono.
Per il vivere civile ho rispetto che si deve per gli animali umani, ma non li amo particolarmente.
I Buoi li avrei lasciati nella loro casa e il santo lo avrei fatto portare a spalla dai devotissimi pellegrini.
La saluto, buona serata
Ne prendo atto e La ringrazio della chiarificazione.
Capisco le sue perplessità sugli esseri umani;
questo è un periodo storico difficile in cui gli stessi non stanno facendo una bella figura, per come si stanno proponendo, attraverso la barbarie di cui sono capaci, ahimè, non solo di cose egregie;
ma lei dovrebbe fare uno sforzo e …rispettarli ed anche cercare di amarli, perché l’amore universale o quello per gli esseri umani o per le cose del Creato o per gli animali è il maggior elemento “bonificatore”,capace di salvarci, tutti, nessuno escluso.
L’unico; al di là di questo, niente conta e niente esiste con la stessa potenza.
Cordialità.
Carissima, non si salva nessuno…
Lo dice Lei…
Al suo posto, non parlerei per gli altri;
Pensi per sé e pensi a salvarsi.
Ognuno di noi farà altrettanto.
E comunque, sappia che…far delle cose egregie nella vita e tentare di fare il meglio, se si può, è un modo per farsi ricordare nell’altrui memoria; farsi ricordare nel tempo e nella memoria, significa non morire e …salvarsi e non sparire nel buio e nelle tenebre del nulla.
Ho letto solo qualche giorno fa che noi siamo, o dovremmo essere…
UN’ECCEZIONE AL NULLA.
Ha capito…”un’eccezione al nulla”; le par poco?
E’ una frase bellissima che aiuta a vivere e ad andare avanti a…costruire, a costruire e a costruire ancora, anche piccole cose, anche piccole cose…
Salvarsi? Salvarsi da cosa? Da chi? Inguaribile ottimista!
Cara Signora é la contemporaneità che ci rovina e che sta portando la terra alla catastrofe per eccesso demografico, circostanza che si sottace per non “amareggiare” i “pellegrini” appunto inguaribili ottimisti. Siamo qui, in questo posto meraviglioso, dove ogni giorno, si denunciano piccole e grandi nefandezze perpetrate ai danni di un microcosmo piccolo e delicato ma confinato alla nostra percezione nazionale. Quello che ci rende deboli e vittime del nostro essere di “animali infestanti” e quindi non consapevoli della nostra intrinseca caducità é la non visione generale della condizione catastrofica in cui é piombato in nostro pianeta. Basta pensare a come era solo 100 anni fa.
Mi importa poco dell’essere ricordato da qualcuno. Siamo un eccezione alla vita sulla terra e saremo il virus che la porterà all’estinzione di massa.
Buona permanenza…
Gentile Claudio, è difficile risponderle perché trovare le parole giuste da scrivere è un’autentica impresa con lei.
Io sarò anche un’inguaribile ottimista; ma a lei il trofeo di impareggiabile pessimista ( e non della speranza…) da deprimente quanto sconfortante e incomprensibile visione dell’umana esistenza, non glielo toglie nessuno.
Non ha rivali, mi creda. Sarebbe vincitore anche senza partecipare.
Quanto al fatto che saremmo “animali infestanti”…al suo posto, questa definizione non l’applicherei agli altri…Le lascio la libertà di considerarsi …”infestante”, inconsapevole, vittima, debole. Faccia lei: ne ha facoltà.
Ma non tiri in ballo gli altri.
Per quanto riguarda la caducità e, a suo dire, la nostra inconsapevolezza della precarietà che caratterizza il genere umano, beh…mi dispiace deluderla ma io mi sento…”a tempo”; mai pensato di essere eterna o di dover occupare spazio per i secoli a venire.
Sarò anche a “tempo” e precaria e temporanea, ma…sono orgogliosamente fiera delle piccole o importanti cose che ho costruito nella mia vita e per le quali merito di essere ricordata. Sì, ricordata. Almeno dalle persone che amo e che mi amano.
Sfortunati… coloro che non hanno chi li ricordi o che non ricordino il loro passaggio su questa terra. E nemmeno i loro segni …e nemmeno ciò che hanno eventualmente realizzato e nemmeno le sofferenze che hanno patito, niente di niente.
…Lavoro sprecato, risorse buttate al vento, sogni e speranze che non saranno d’esempio a coloro che verranno.
Brrrrrrrrrr…che freddo!
Lei non ha compreso, ma, ne ha facoltà, d’altronde quando la barca affonda…
…Eppur mi sovviene d’esser
generoso, poiché nella sua ingenua tenerezza m’è stata lettrice e quindi attenta le scrivo che non ho MAI parlato al singolare, lei perde la visione generale. Ognuno di noi nella propria singolarità può essere felice di come ha contribuito alla catastrofe pur essendo inconsapevole del danno che ha causato.
Ps: la vita LE sia lieve.
(…)”Ognuno di noi nella propria singolarità può essere felice di come ha contribuito alla catastrofe pur essendo inconsapevole del danno che ha causato.”
Dio mio, ma che espressioni…
Io non ho contribuito ad alcuna catastrofe! Nel mio piccolo, ho sempre cercato ed ancora cerco di tutelare il mio ambiente ed il mio territorio. Con onestà e con impegno.
Certo, non posso mettermi sulle spalle i problemi del mondo; sono fragili le mie spalle, per sopportare tale peso, francamente.E sono felice un bel niente di quel che sta accadendo.
Tutt’altro che felice; sono spaventata.
Sì…sì, io perdo la visione generale; Lei, nemmeno lo sa, ma perde tanto altro!
Quanto alla …mia ingenua tenerezza, se presta un po’ di attenzione, potrà osservare che io leggo tutti, tutti…ha compreso; anche Lei. La mia vita è già lieve; pensi alla Sua.
Ché… con le idee che ha e, con tutti i problemi che si pone e che si potrebbero risolvere, (anche pensando e agendo positivamente), non mi sembra lieve per niente.
Cordialità.
Gentile Signora, continua a non capire.
Ad maiora
Gentile Signore, continua a non capire.
Ad maiora