Procedimento penale contro la marea nera nel Golfo dell’Asinara, nuova udienza.
Davanti al Tribunale penale di Sassari in composizione monocratica (dott. Salvatore Marinaro) si è tenuta (23 settembre 2014) una nuova udienza del dibattimento penale riguardante la devastante marea nera che nel gennaio 2011 inquinò il Golfo dell’Asinara.
E’ stato sentito l’ing. Luciano Cadoni, del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, perito del pubblico ministero, il quale ha confermato le pesanti responsabilità nel disastro ambientale della E.On a causa della scarsa manutenzione degli impianti destinati alla gestione dell’olio combustibile. In precedenza (27 maggio 2014) l’allora ufficiale Capo servizio della sicurezza della Guardia costiera di Porto di Porto Torres, aveva sostanzialmente confermato i fatti avvenuti, così come da relazione resa nell’immediatezza del disastro.
Le prossime udienze sono previste per l’11 novembre 2014, il 17 febbraio e il 20 marzo 2015 per l’audizione di altri periti del pubblico ministero.
Nel procedimento penale, grazie all’istanza presentata lo scorso 8 ottobre 2013 dall’avv. Guido Rimini, del Foro di Sassari, è costituita parte civile (ordinanza 12 novembre 2013) l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus.
Imputati nel processo per l’ingente sversamento di olio combustibile in mare sono l’attuale direttore della centrale termoelettrica di Fiume Santo della multinazionale E.On, Marco Bertolino (45 anni, di Lodi), Salvatore Signoriello (60 anni), attuale manager di E.On Produzioni Italia e direttore tra il marzo del 2000 e il luglio 2002, quando proprietaria dell’impianto era l’Endesa Italia s.p.a., e Francesco Capriotti (59 anni), manager di Enelpower dal 2002 fino al settembre 2004. I reati contestati a tutti sono quelli inerenti al crollo colposo aggravato dalla previsione dell’evento (riguardante la rottura dell’oleodotto, da cui derivò lo sversamento in mare) e deturpamento delle bellezze naturali.
E’ opportuno ricordare che la centrale termoelettrica E.On di Fiume Santo (Porto Torres) è felicemente e serenamente dotata di certificazione EMAS ISO 14001 sul piano del rispetto dell’ambiente.
Lo sversamento di olio combustibile in mare interessò l’intero Golfo dell’Asinara: la maggior parte dell’olio combustibile andò a incatramare verso est il litorale fra Platamona e Marritza, ma la chiazza oleosa nera raggiunse anche spiagge, scogliere e calette della Gallura, fino alla Maddalena e Caprera, nel parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena, giungendo, a ovest, fino alle coste dell’Asinara, omonimo parco nazionale.
Un vero e proprio disastro ambientale.
Nel dibattimento penale è, quindi, presente il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus insieme alle amministrazioni locali lese dall’inquinamento e ad altre associazioni ambientaliste.
Non ci sono, invece, lo Stato e la Regione autonoma della Sardegna.
Non si sono costituiti parte civile.
Sono convitati di pietra.
Da un lato, con la mozione n. 281/32 approvata l’8 ottobre 2013 il Consiglio regionale sardo aveva impegnato la Giunta Cappellacci “ad attivarsi e ad attivare tutti gli strumenti messi a disposizione dalla legge vigente, affinché si costituisca parte civile ai sensi dell’articolo 74 e successivi del Codice di procedura penale, nella tutela dell’interesse della Sardegna in tutti i processi celebrati nel suo territorio nel quale sono contestati reati che presuppongono il presunto esercizio di condotte illecite che hanno determinato veri e propri disastri ambientali, comportando la grave compromissione delle condizioni ambientali della nostra Isola”.
Ovviamente, al pari di quanto fatto riguardo il procedimento penale sulle bonifiche mancate a La Maddalena, a suo tempo Ugo Cappellacci e la sua Giunta regionale han fatto orecchie da mercante.
Dall’altro, il Ministero dell’ambiente sarebbe stato frenato dall’Avvocatura dello Stato, mentre il prof. Paolo Dell’Anno, esperto di diritto ambientale, ha ricoperto il ruolo di consulente giuridico del precedente Ministro dell’ambiente Corrado Clini (oggi plurindagato) pur essendo difensore della E.On.
Conflitto non di legittimità ma di palese opportunità.
In seguito l’ex Ministro dell’ambiente Andrea Orlando aveva assicurato che avrebbe avviato una parallela causa civile per il risarcimento dei danni. Finora non se ne sa nulla.
Oltre ai tentennamenti delle amministrazioni pubbliche competenti, è poi la santa prescrizione che porta a chiedersi se sarà mai individuato un responsabile di quanto accaduto.
Dal canto nostro, non lasceremo nulla d’intentato per difendere l’ambiente violato e il popolo inquinato.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
da Sardinia Post, 23 settembre 2014
Processo “marea nera”, il perito nominato dal Pm: “E.On ha responsabilità gravi”.
“Per quel disastro E.On ha responsabilità gravissime, ci fu una palese omissione nell’attività di manutenzione, di verifica del funzionamento e di controllo del canale“. Così Luciano Cadoni, il primo dei quattro periti nominati dal pm Paolo Piras nel processo che dovrà individuare i responsabili del disastro ambientale prodotto dai 36mila litri di olio combustibile che la notte tra il 10 e l’11 gennaio del 2011 si riversarono nel golfo dell’Asinara. Nell’esporre con chiarezza disarmante una relazione tecnica in quasi due ore di esame, il tecnico indicato dall’accusa ha ribadito che solo la scarsa manutenzione ha potuto portare a non accorgersi di un foro di 15 centimetri di diametro nella canaletta da cui il combustibile finì in mare.
Dalla banchina di Fiumesanto, dove si scaricava l’olio combustibile destinato ai gruppi 1 e 2, furono sversate in mare e sulle coste 48 tonnellate di carburante a causa della rottura di un tubo. Lo sversamento interessò l’intero golfo: il grosso dell’olio si spiaggiò fra Platamona e Marritza, lasciando però più di una traccia sui litorali e le rocce della Gallura, senza risparmiare Porto Torres e il Parco nazionale dell’Asinara. Luciano Cadoni, attuale comandante provinciale dei pompieri dell’Aquila, è stato dirigente superiore dei vigili del fuoco dell’Area nucleare della Direzione centrale Difesa civile del ministero dell’Interno dall’agosto 2011. In precedenza è stato alla guida del comando provinciale a Sassari e Oristano e dirigente dell’Ufficio legislativo del Dipartimento a Roma. Il processo vede imputati Marco Bertolino, 45 anni, direttore della centrale elettrica di E.On a Fiumesanto, Salvatore Signoriello, 60 anni, manager di E.On Produzioni Italia e direttore di Fiumesanto tra il marzo 2000 e il luglio 2002 per Endesa Italia, Francesco Capriotti, 59 anni, dirigente di Enelpower dal 2002 al 2004. Per loro l’accusa è di crollo colposo aggravato dalla previsione dell’evento e deturpamento delle bellezze naturali. L’analisi tecnica dei fatti andrà avanti anche nelle prossime udienze, già fissate per l’11 novembre, il 17 febbraio e il 10 marzo, quando parleranno gli altri periti nominati dal sostituto procuratore Paolo Piras.
(foto e immagini da La Nuova Sardegna, da mailing list ecologista, Cristiana Verazza, S.D., archivio GrIG)
Stato e regione autonoma della sardegna convitati di pietra?No complici, come in tutti i disastri ambientali che devastano il territorio e minano la salute della gente.
da Il Manifesto Sardo, 1 ottobre 2014
La marea nera nel Golfo dell’Asinara. (Stefano Deliperi): http://www.manifestosardo.org/la-marea-nera-nel-golfo-dellasinara/
da Sardina Post, 10 marzo 2015
Processo ‘marea nera’, il teste d’accusa: “Fu incuria, l’incidente si poteva evitare”: http://www.sardiniapost.it/cronaca/processo-marea-nera-il-teste-daccusa-fu-incuria-lincidente-si-poteva-evitare/
A.N.S.A., 21 aprile 2015
Processo marea nera: “mai manutenzione”.
Vicedirettore E.On teste in aula su incidente 2011. (http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2015/04/21/processo-marea-nera-mai-manutenzione_61a0d163-8d9b-4813-9cdc-bee953622dcc.html)
SASSARI, 21 APR – Ieri è comparso davanti al giudice delle indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia dopo l’arresto della settimana scorsa. Stamattina è tornato in tribunale a Sassari come teste nel processo per la cosiddetta “marea nera”, i 36mila litri di olio combustibile che la notte tra il 10 e l’11 gennaio del 2011 si riversarono in mare dalla banchina di Fiumesanto causando un disastro ambientale.
Livio Russo, vice direttore della termocentrale E.On finito agli arresti domiciliari da una settimana assieme al direttore Marco Bertolino, con l’accusa di inquinamento ambientale doloso nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque del golfo dell’Asinara, a fine mattinata ha risposto alle domande del pubblico ministero Paolo Piras. In aula ha raccontato che la sera del disastro prese la macchina e corse a Fiumesanto e organizzò le squadre di intervento. Ma quando il pm gli ha chiesto se in tanti anni avesse mai assistito a lavori di manutenzione agli impianti sotto accusa, ha ammesso che non vide mai nessuno che svolgeva quel compito.
A conferma di quello che aveva riferito un teste qualche udienza fa, che disse che in circa quindici anni non vennero mai eseguiti interventi di manutenzione nel raccordo da cui si verificò l’enorme perdita di olio combustibile che raggiunse le spiagge. Dalla banchina di Fiumesanto, dove si scaricava l’olio destinato ai gruppi 1 e 2, furono sversate in mare e sulle coste tonnellate di carburante a causa della rottura di un tubo. Lo sversamento interessò l’intero golfo e deturpò uno dei paesaggi più belli del Mediterraneo. Il grosso dell’olio si spiaggiò fra Platamona e Marritza, lasciando però più di una traccia sui litorali e sulle rocce della Gallura, senza risparmiare Porto Torres e il Parco nazionale dell’Asinara. Sul banco degli imputati, per quel disastro ambientale, ci sono tre dirigenti di E.On, Endesa ed Enelpower. Le accuse a loro carico sono di crollo colposo aggravato dalla previsione dell’evento (riferito alla rottura dell’oleodotto) e deturpamento delle bellezze naturali. Il processo è stato rinviato al 30 giugno.
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da Sardinia Post, 21 aprile 2015
Marea nera all’Asinara, il vicedirettore di E.On: “Confermo, mai manutenzioni”: http://www.sardiniapost.it/cronaca/marea-nera-allasinara-il-vicedirettore-di-e-confermo-mai-manutenzioni/
e sarebbero gli ecologisti i “nemici” del lavoro…
da Sardinia Post, 13 ottobre 2015
Processo ‘marea nera’, pescatori in aula: “L’olio ha compromesso il nostro lavoro”: http://www.sardiniapost.it/cronaca/processo-marea-nera-pescatori-in-aula-lolio-ha-compromesso-il-nostro-lavoro/
nuova udienza del dibattimento penale (8 marzo 2016): sono stati sentiti gli imputati Bertolino e Signoriello, i quali hanno ribadito che l’oleodotto sarebbe stato sottoposto a verifica straordinaria decennale (a termini di legge) nel 2012 e che la canala di cemento nella quale si è verificato il foro che ha causato l’inquinamento non era deputata a trasportare altro che fili elettrici.
L’unico tratto di oleodotto che vi passava dentro (per soli 5/6 metri) non presentava punti dai quali si potessero verificare perdite.
Però, in realtà, proprio quel tratto di tubo si è forato in due punti dai quali l’olio è finito nella canala e poi in mare.
Rinvio al 12 aprile 2016 per esaminare i consulenti della difesa.