Stop al cemento sull’Isola di Santa Maria!
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra inoltreranno nei prossimi giorni un ricorso avverso alla variante del piano urbanistico comunale (P.U.C.) di La Maddalena concernente l’incremento volumetrico per la struttura ricettiva esistente sull’Isola di S. Maria, adottata dal Consiglio comunale di La Maddalena (OT) con deliberazione del 28 marzo 2013.
Il ricorso avrà quali destinatari la Regione autonoma della Sardegna, l’Ente Parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena (che ha già espresso contrarietà), il Ministero dell’ambiente, lo stesso Comune di La Maddalena.
Si tratta di una riproposizione di quanto già tentato con la deliberazione Consiglio comunale n. 7 del 12 marzo 2009, concernente l’incremento volumetrico del 25% della struttura ricettiva esistente sull’Isola di S. Maria, avverso la quale le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra avevano inoltrato alle amministrazioni pubbliche competenti analogo ricorso (atto del 19 maggio 2009).
Seppure l’aumento volumetrico richiesto non sia ingente (40 mq. coperti), sarebbe una porta aperta per il cemento nelle piccole isole sarde.
Nessun incremento volumetrico, infatti, appare legittimamente autorizzabile nelle isole minori sarde: sulle Isole dell’Arcipelago, ad esclusione di La Maddalena e S. Stefano (dove il vincolo ex lege è limitato alla fascia dei mt. 150 dalla battigia marina), vige il vincolo di conservazione integrale (art. 2, comma 1°, lettera f, e 2, comma 2°, lettera g, della legge regionale n. 23/1993) su tutto il territorio: in proposito non sussiste, quindi, neppure la possibilità di produzione dell’indice minimo di 0,001 mc/mq ai sensi del decreto assessoriale n. 2266/U del 1983 (c.d. decreto Soddu – Floris) per sole strutture pubbliche all’interno delle zone “H – salvaguardia” degli strumenti urbanistici in quanto la norma di legge prevale sulla disposizione regolamentare.
L’intera Isola di Santa Maria ricade nel parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena (legge n. 10/1994; D.P.R. 17 maggio 1996), nel sito di importanza comunitaria (SIC) “Arcipelago della Maddalena” (codice ITB010008) di cui alla direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, della fauna e della flora. Inoltre è tutelata con specifico vincolo paesaggistico ai sensi dell’art. 136-141 (individuata con D.M. 12 maggio 1965) e 142, comma 1°, lettere a (fascia dei 300 mt. dalla battigia marina), g (presenza di bosco/macchia mediterranea) del decreto legislativo n. 42/2004 e successive modifiche ed integrazioni.
Nel piano paesaggistico regionale – P.P.R., approvato con deliberazione Giunta regionale n. 36/7 del 5 settembre 2006, l’isoletta appare ricompresa nell’ambito di paesaggio costiero n. 17 “Gallura costiera nord orientale” (art. 14 delle norme tecniche di attuazione) e rientra nei “sistemi a baie, promontori, falesie e piccole isole” (bene paesaggistico ambientale ai sensi dell’art. 143 del decreto legislativo n. 42/2004 e successive modifiche ed integrazioni).
Insomma, l’esclusivo Hotel ristorante La Casitta rimarrà molto esclusivo e ben difficilmente potrà essere ampliato.
D’altra parte, piccolo è bello, no?
Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra
da La Nuova Sardegna, 29 marzo 2013
Isola di Santa Maria, nell’eden cemento a 5 stelle. Sotto accusa l’amministrazione Comiti che ha votato l’approvazione di una variante al puc per consentire l’ampliamento di 40 metri quadrati dell’albergo La Casitta. La decisione ha spaccato la maggioranza e suscitato un mare di polemiche. (Serena Lullia, Andrea Nieddu)
LA MADDALENA. Cemento a 5 stelle nell’eden di Santa Maria. A benedire i mattoni di lusso su una delle isole protette dell’arcipelago-parco è l’amministrazione di Angelo Comiti. O meglio una sua piccola parte. La variante al piano urbanistico comunale che consente alla società Samit, di proprietà della famiglia Fonnesu, di ampliare del 20 per cento “La Casitta”, albergo-ristorante di lusso con vista sul paradiso, è stata approvata con 8 voti a favore e 7 contrari. Un provvedimento che spacca la maggioranza del sindaco democratico Comiti.
Il capogruppo di maggioranza Gian Luca Cataldi, così come due assessori fedelissimi del primo cittadino, Maria Pia Zonca (Idv) e Nicola Gallinaro, più altri due consiglieri dicono no alla proposta di delibera votando no insieme con l’opposizione. Ma la matematica in aula ha il suo peso. E in un gioco di assenze in aula più o meno strategiche, un solo voto in più e un maremoto all’interno della maggioranza siglano il via libera all’ampliamento della struttura ricettiva sull’isola privata di Santa Maria, frequentata da nababbi e paperoni. Un resort esclusivo immerso nel verde che i ricchi diportisti raggiungono a bordo dei loro maxi yacht.
La variante. La variante al puc da tre anni compariva e scompariva dagli ordini del giorno del Consiglio comunale. Dal 2009 la proposta della maggioranza veniva inserita nelle posizioni più basse della discussione in aula. Forse un tentativo per prendere tempo su una pratica spinosa, alla ricerca di una quasi impossibile convergenza di vedute. A creare malumore all’interno della stessa maggioranza la zona in cui sorge l’albergo-ristorante “La Casitta”. Una zona H di massima tutela ambientale, in cui non sarebbe possibile nemmeno tagliare un ciuffo d’erba. Ma ciò che per le minoranza è uno stupro ambientale, un via libera alla cementificazione delle isole minori dell’arcipelago della Maddalena, per l’amministrazione è invece una operazione del tutto regolare, consentita dalla legge.
Le critiche di chi ha votato no. «Una maggioranza risicata si è assunta la grave responsabilità di avere creato un pericoloso precedente – commenta il consigliere di opposizione Massimiliano Guccini –. Ciò che è successo non è mai accaduto prima d’oggi nella storia politica isolana». Guccini fa riferimento a una regola non scritta della classe politica maddalenina. L’impegno di tutte le amministrazioni nel corso dei decenni, di qualsiasi colore politico, è sempre stato quello di preservare la verginità delle isole minori. Una sorta di confine sacro dell’inedificabilità. «Dopo aver distrutto l’economia dell’isola, questa amministrazione ha deciso di violentare il territorio – aggiunge il consigliere Guccini –. La bellezza del nostro arcipelago è l’ultima risorsa che abbiamo. La tutela delle isole minori fa parte del dna di ogni maddalenino. Il via libera all’aumento di volumetrie sull’isola di Santa Maria è uno sgarbo agli isolani e alle generazioni future. È stato infranto un tabù che mette a rischio il nostro futuro. La bellezza della nostra natura è l’unico vero motivo per cui i turisti decidono di fare le vacanza sul nostro territorio. Ed è l’eredità che abbiamo il dovere di lasciare ai nostri figli».
Feroci le polemiche anche di un altro consigliere di minoranza, Claudio Tollis. «Questo è un golpe politico – commenta – esercitato da otto membri della maggioranza che sprezzanti del rispetto verso una comunità intera hanno coscientemente violato la regola non scritta che nelle isole minori non si può mettere anche solo un mattoncino, nemmeno con il pensiero».
La società Samit, di proprietà di Marco Fonnesu, figlio dello storico sindaco isolano Tonino, ha già beneficiato di un aumento di volumetrie grazie al Piano casa. Il 20 per cento. Adesso, grazie alla decisione di sette consiglieri, potrà ampliare l’albergo-ristorante di un altro 20 per cento, circa 40 metri quadrati.
Il voto in aula. L’ok alla variante al Puc arriva in tarda serata, ben oltre l’orario di chiusura della seduta di Consiglio stabilita dal regolamento. Un motivo a cui la minoranza intende appellarsi puntando proprio sulla illegittimità della delibera. Poco convincenti secondo le opposizioni le rassicurazioni dell’assessore all’Urbanistica, Mauro Bittu, sulla bontà della variante. Per l’uomo di fiducia del sindaco, la pratica di Santa Maria rispetta la legge e non crea alcun precedente pericoloso.
La posizione di Sel. Contradditoria la posizione di Sinistra ecologia e libertà, reduce da un convegno in cui è stato più volte ribadito che il mattone non è sinonimo di sviluppo e posti di lavoro. «È necessario un cambio di metodo che ci permetta di discostarci dall’idea secondo la quale costruire sia lo strumento necessario per creare sviluppo e posti di lavoro – scrive in una nota il circolo isolano di Sel “Nelson Mandela” -. Riteniamo che un massimo livello di tutela nelle isole minori non contrasti in alcun modo con l’economia del territorio, ma che anzi la favorisca. In termini assoluti un ampliamento di 37 metri quadrati come quello accordato alla società Samit sull’isola di Santa Maria può non essere ritenuto impattante. Ma è comunque un segnale politico che riteniamo pericoloso. La scommessa alla quale dobbiamo credere sino in fondo è fermare il consumo di territorio e al tempo stesso riutilizzare le tante strutture che si trovano oggi in stato di abbandono, esigendone la cessione dal demanio statale e regionale».
Il Parco: niente cemento a Santa Maria. II presidente Bonanno annuncia che si opporrà a qualsiasi ampliamento edilizio mentre non cessano le divisioni in Comune. Andrea Nieddu
LA MADDALENA. È una frattura profonda. Le divisioni sul nuovo cemento a Santa Maria lasciano strascichi in Comune. E il Parco annuncia che si opporrà a qualsiasi ampliamento edilizio. A favore di un ampliamento della struttura turistica La Casitta sull’isola si erano espressi il sindaco, gli assessori Tirotto, Carrera, Belli, Canu, Bittu, il presidente dell’assemblea civica Bargone e il consigliere Marras. Ma le forze che sostengono la giunta si erano spaccate. E infatti hanno votato contro altri due assessori (Gallinaro e Zonca) e i consiglieri Cataldi (capogruppo della maggioranza), Nieddu (Rifondazione comunista), Barsi. Così come Tollis Guccini, della minoranza. A calmare gli animi, all’indomani del voto, pensa adesso Gallinaro. A suo giudizio non ci sono contrasti interni. «Le nostre posizioni individuali erano chiare, nessuno è riuscito a convincere gli altri a cambiare idea. Così si è deciso semplicemente che ciascuno votasse secondo il proprio orientamento», spiega. L’assessore ricorda poi che nella scorsa legislatura si era individuata, dietro suggerimento della Regione, la procedura di modifica al Puc per migliorare con un ampliamento del 20% l’offerta turistica dell’unica struttura ricettiva presente sulle isole. «Dal 2010 però le cose sono cambiate. La società Samit, insieme con altri privati di Santa Maria, ha beneficiato del piano casa e avuto un aumento di volumetrie del 20% – aggiunge – Quindi, senza che nessuno dei “censori” di oggi abbia mai detto nulla, si è costruito per effetto della legge voluta dal governo del centrodestra e ratificata da quello regionale, col nullaosta del Parco». E in virtù di quest’ampliamento l’assessore ha ritenuto fossero caduti i presupposti della delibera portata in aula. Ribadisce la sua contrarietà all’operazione il comunista Nieddu: «Il mio voto contrario trova giustificazione nell’idea che, nonostante si tratti di un ampliamento di soli 37 mq, si debba dare un segnale: nessuno dovrà etichettare la nostra amministrazione come cementificatrice». Sul caso si è espressa nettamente Marina Spinetti, dirigente regionale del Pd: «Mi pare che in questa decisione ci sia molto presente, ma davvero poco futuro. È un precedente pericoloso. Che, abbinato alle lottizzazioni in deroga al Ppr sull’isola madre, rivela un’idea di sviluppo distorta. Per creare occupazione non serve altro cemento». Critico il presidente del Parco, Giuseppe Bonanno: «Quell’area è sottoposta a una nostra disposizione di tutela che impedisce qualsiasi nuova costruzione. L’aumento del 20% già avuto si configurava come “ristrutturazione”. Al di la non si può andare. Se qualcuno dovesse procedere oltre, adotteremo i provvedimenti di contrasto necessari».
LA POLEMICA SI ALLARGA AL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE. Nuovi contrasti Pd-Pdl sul caso dell’isola-eden.
CAGLIARI. Il caso della Maddalena ha riacceso i riflettori sulla tutela delle coste e anche le polemiche politiche a livello regionale. L’amministrazione presieduta da Ugo Cappellacci esaminerà la pratica, che riguarda il progetto di ampliamento di un hotel-ristorante nell’isola di Santa Maria, non appena il fascicolo sarà trasmesso alla Regione. Lo ha assicurato l’assessore all’Urbanistica, Nicola Rassu, che ha preferito non entrare nel merito della questione. Sarà il comitato tecnico, ha spiegato, a controllare la variante del Piano urbanistico comunale approvata tra le polemiche, e con la spaccatura della maggioranza che sostiene il sindaco Angelo Comiti (Pd).. Le polemiche politiche sono state provocate dal capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Pietro Pittalis. «Sulle politiche urbanistiche – ha detto Pittalis – registriamo un atteggiamento bifronte da parte del centro-sinistra: in Regione con una certa prosopopea addita gli altri come cementificatori, ma negli enti locali dove governa invece propone deroghe tutt’altro che trascurabili». Secondo Pietro Pittalis «se vi fosse stata maggiore coerenza forse in passato avremmo evitato provvedimenti frutto di un integralismo ipocrita, che tanto hanno danneggiato l’economia sarda». Chiaro il riferimento al periodo della presidenza di Renato Soru: il Pdl ha sempre accusato il governatore del centrosinistra di aver voluto un Ppr difficilmente attuabile ma con la possibilità da parte della stessa Regione di concedere deroghe in modo discrezionale, anche in zone particolarmente pregiate dal punto di vista urbanistico, ambientale e paesaggistico. «Pittalis sbaglia a prendere spunto da questo caso di Santa Maria – ha replicato Giampaolo Diana, capogruppo regionale del Partito democratico – perché le sue sono dichiarazioni insensate. Noi del Pd abbiamo difeso il Piano paesaggistico non per ragioni ideologiche, ma per difendere le coste della Sardegna dalle modifiche introdotte dalla giunta Cappellacci senza il minimo rispetto dell’ambiente e del paesaggio e senza discuterne con le amministrazioni comunali». Secondo Giampaolo Diana il caso della Maddalena «non chiama in causa il Ppr perché lo scontro non è sullo strumento e sul rapporto Regioni-Comuni ma è dentro la stessa amministrazione comunale». Per cui «Pittalis farebbe meglio a scegliere altri argomenti per cercare di difendere l’indifendibile operato di Cappellacci». Piuttosto, anche Giampaolo Diana individua un difetto nel Ppr approvato nella passata legislatura. «Tra i tanti meriti di quel documento – ha detto il capogruppo del Partito democratico – se devo trovare un limite lo individuo nella non sufficiente condivisione con le amministrazioni comunali, che sono quelle che alla fine devono gestire questa delicatissima materia».
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Terra dal fascino antico. Otto chilometri di coste meravigliose. |
(foto da mailing list ambientalista, C.B., S.D., archivio GrIG)






da La Nuova Sardegna, 31 marzo 2013
S. Maria, ecologisti: no al piano. La Maddalena, presentato un ricorso contro l’aumento dei volumi sull’isola. (Andrea Nieddu)
LA MADDALENA La variante al piano urbanistico che dà il via libera all’aumento del 20% di volumetrie sull’isola di Santa Maria scatena nuove polemiche. Dopo il Parco anche le associazioni ambientaliste Gruppo di intervento giuridico e Amici della Terra si esprimono contro il provvedimento. «Anche se l’aumento volumetrico richiesto non è ingente – dichiara il presidente Stefano Deliperi – sarebbe una porta aperta al cemento nelle piccole isole dell’arcipelago. Nessun incremento volumetrico appare legittimamente autorizzabile nelle isole minori. A esclusione dell’isola madre e di Santo Stefano, dove il vincolo è limitato alla fascia dei 150 metri dalla battigia, vige il vincolo di conservazione integrale. Di conseguenza non esiste nemmeno la possibilità di produrre l’indice minimo di cubatura, lo 0,0002 metro cubo al metro quadro per le sole strutture pubbliche all’interno delle zone H. Crediamo pertanto che l’esclusivo hotel ristorante La Casitta rimarrà molto esclusivo e difficilmente potrà essere ampliato». Ma il caso della variante al Puc approvata con un solo voto di scarto in consiglio comunale, fa emergere un problema di carattere politico. Anche perché a sostenere con il voto favorevole l’ampliamento del 20 per cento di volumetrie dell’albergo ristorante La Casitta, che arriva dopo il 20 per cento già concesso dal Piano casa alla società Samit della famiglia Fonnesu, sono stati tutti componenti del Partito democratico. Dal sindaco Angelo Comiti agli assessori Mauro Bittu, Gianvincenzo Belli, Patrizia Carrera e Fabio Canu, più il sardista Chicco Tirotto. Si domanda quindi se la posizione assunta dai componenti del Pd in Consiglio, rifletta quella della segreteria del partito Marina Spinetti, maddalenina e dirigente regionale del Pd. «Mi sembra che ci sia molto presente, ma davvero poco futuro in questa decisione – ironizza la Spinetti facendo riferimento al nome del gruppo consiliare che sostiene Comiti “Presente per il futuro” –. Consentire alla Samit, che ha peraltro già usufruito di un ampliamento del 20% in virtú del Piano casa, un ulteriore ampliamento del 20 per cento, che diventa quindi 40, significa creare un precedente pericoloso. Questo fatto, abbinato alle lottizzazioni in deroga al Ppr sull’isola madre, rivelano un’idea di sviluppo molto distorta o sfacciatamente proiettata nel presente e incurante del futuro. Non sappiamo a chi giovi più cemento a Santa Maria e nell’isola madre. Di sicuro non servirà a creare posti di lavoro». La dirigente democratica smonta la motivazione occupazionale con cui l’assessore Bittu ha giustificato la variante urbanistica. «Dubito che i giovani del movimento disoccupati e precari, in presidio dall’8 Marzo davanti all’ex arsenale si sentano sollevati sul loro futuro dall’ampliamento di 37 metri quadri a Santa Maria – conclude –. Per creare occupazione non serve altro cemento. Ma più idee, formazione, cultura e solo riqualificazione delle strutture esistenti».
da Sardinia Post, 30 marzo 2013
Cemento nell’arcipelago della Maddalena, pronto un ricorso del Gruppo di intervento giuridico: http://www.sardiniapost.it/cronaca/cemento-nellarcipelago-della-maddalena-pronto-un-ricorso-del-gruppo-di-intervento-giuridico/
da L’Unione Sarda, 22 settembre 2016
La Maddalena, abusi edilizi nel cuore del parco: denunciate 4 persone. (Caterina De Roberto): http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/09/22/la_maddalena_abusi_edilizi_nel_cuore_del_parco_denunciate_4_perso-68-535465.html
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da La Nuova Sardegna, 22 settembre 2016
Capanni e verande abusive nell’isola di Santa Maria, denunciate quattro persone.
La Maddalena, gli ampliamenti abusi sono stati scoperti dai carabinieri con l’ausilio del Nucleo elicotteri: http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2016/09/22/news/capanni-e-verande-abusive-nell-isola-di-santa-maria-denunciate-quattro-persone-1.14137381