Il demanio civico di Orosei (NU), quando gli interessi di tutti i cittadini rischiano di passare in secondo piano.
Le vicende del demanio civico di Orosei (NU) sono quanto mai travagliate e recentemente hanno visto l’emanazione di un provvedimento da parte del Commissario per gli usi civici per la Sardegna di estremo interesse.
E’ però necessario delineare, almeno sinteticamente, il quadro attuale della vicenda.
La Regione autonoma della Sardegna, nell’ambito delle sue competenze in tema di demani civici e diritti di uso civico (legge n. 1766/1927 e s.m.i., legge regionale n. 12/1994 e s.m.i.), ha recentemente provveduto ad accertare il demanio civico di Orosei con determinazione Direttore Servizio territorio rurale, ambiente, infrastrutture Ass.to agricoltura e riforma agro-pastorale R.A.S. n. 30498/949 del 20 dicembre 2011, dopo una rettifica rispetto a un precedente provvedimento (2005).
Sono stati individuati quali facenti parte del demanio civico del Comune baroniese ben 1.500 ettari circa, fra i quali pinete costiere (Su Barone) e anche buona parte delle aree litoranee di Sos Alinos, dove – a partire dagli anni ’70 del secolo scorso – sono state realizzati insediamenti turistico-edilizi (Cala Ginepro, Cala Liberotto, parzialmente Sas Linnas Siccas).
Il provvedimento di accertamento regionale è stato fin da subito contestato da parte dell’Amministrazione comunale di Orosei e da parte di numerosi Privati in varie sedi, in base all’assunto che non sussisterebbero diritti di uso civico nel territorio comunale. In un caso, poi, è in corso un procedimento penale per ipotizzati abusi edilizi in loc. Sas Petras Biancas – Su Milanesu.
Da parte di numerosi Privati è stato esperito ricorso davanti al T.A.R. Sardegna avverso il provvedimento regionale di accertamento, ma i Giudici amministrativi hanno respinto l’istanza cautelare con ordinanza Sez. II, 19 aprile 2012, n. 213 con un passaggio fondamentale: “ad un primo sommario esame proprio della fase cautelare la controversia per cui è causa appare estranea alla giurisdizione del giudice amministrativo”. Infatti, giudice esclusivo della “qualitas soli”, dell’esistenza o meno di diritti di uso civico, è per legge il Commissario per gli usi civici competente per territorio.
E’ prevista un’udienza di merito per il prossimo 23 aprile 2013, ma difficilmente il giudizio instaurato dal ricorso n. 213/2012 proseguirà.
Nel bel mezzo della scarsa attenzione da parte delle Istituzioni, c’è poi un tentativo di soluzione politica, promosso dall’on. Francesco Paolo Mula, sindaco di Orosei e consigliere regionale dei Riformatori Sardi, primo firmatario della proposta di legge n. 372, “Modifiche alla legge regionale 14 marzo 1994, n. 12 (Norme in materia di usi civici. Modifica della legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1 concernente l’organizzazione amministrativa della Regione sarda)”, oggetto di durissime critiche da parte delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra per le conseguenze nefaste (per la tutela del demani civici) nonchè in parte illegittime in caso di approvazione.
Dopo l’esame da parte della Commissione consilare permanente “agricoltura”, è stato licenziato il testo modificato della proposta di legge, tuttora viziato da gravi pericoli per i demani civici e profonde illegittimità.
Il Comune di Orosei e numerosi Privati hanno anche promosso un giudizio davanti al Commissario per gli usi civici per la Sardegna (procedimento n. 1/2012) “affinchè, previo annullamento e/o disapplicazione dei provvedimenti impugnati (l’accertamento regionale, n.d.r.) …, il Commissario … voglia accertare e dichiarare che nessun uso civico grava sui terreni indicati” nelle determinazioni dirigenziali regionali del 2005 e del 2011 che hanno provveduto all’accertamento del demanio civico di Orosei.Giustamente, però, il Commissario per gli usi civici ha rilevato, con ordinanza del 28 settembre 2012, “un concreto e reale conflitto di interessi tra il comune ricorrente e gli utilizzatori residenti nel comune di Orosei”, in quanto l’Amministrazione comunale “contesta la qualità demaniale del suolo e, comunque, l’esistenza degli usi civici”.
Per rispettare il principio costituzionalmente garantito del contraddittorio processuale (art. 24 cost.), è necessario quindi costituire una speciale rappresentanza dei cittadini residenti (comitato composto da cinque membri) che possa svolgere le azioni spettanti ai titolari dei diritti di uso civico all’interno del procedimento (art. 75, comma 2°, del regio decreto n. 332/1928 e s.m.i.) e il Commissario per gli usi civici ha demandato al Prefetto di Nuoro le procedure per la costituzione del comitato di cittadini rappresentanti dei titolari dei diritti di uso civico (art. 64 e 75 del regio decreto n. 332/1928 e s.m.i., 1 e ss. della legge n. 278/1957 e s.m.i.).
Succede anche questo quando il Comune è in conflitto di interessi con i propri cittadini.
In questo caso è evidente che puntando il Comune a difendere di fatto gli acquirenti di ville e villette, residenti o meno, i restanti residenti di Orosei non vedrebbero difesi dal loro ente esponenziale naturale i propri diritti di uso civico.
Per quale motivo ilComune di Orosei non persegue con decisione l’obiettivo più sensato e raggiungibile con minori difficoltà, iltrasferimento dei diritti di uso civico (art.18 ter della legge n. 12/1994 e s.m.i.) su altri terreni comunali di elevato valore ambientale, come – per esempio – il litorale di Bidderosa, già tutelato da altre normative ambientali?
Non si sa. L’unica cosa certa è il conflitto di interessi fra l’Amministrazione comunale di Orosei e i propri cittadini titolari dei diritti di uso civico.
Proprio quello che non dovrebbe mai accadere.
Il lassismo e la cattiva gestione da parte della Regione autonoma della Sardegna e di troppi Comuni favoriscono abusi di ogni genere, veri e propri “furti” ai danni delle collettività locali e, in ultima analisi, anche la violenza.
Gli Usi civici e gli altri diritti d’uso collettivi sono in generale diritti spettanti ad una collettività, che può essere o meno organizzata in una persona giuridica pubblica (es. università agraria, regole, comunità, ecc.) a sé stante, ma comunque concorrente a formare l’elemento costitutivo di un Comune o di altra persona giuridica pubblica: l’esercizio dei diritti spetta uti cives ai singoli membri che compongono detta collettività.
Gli elementi comuni a tutti i diritti di uso civico sono stati individuati in:
– esercizio di un determinato diritto di godimento su di un bene fondiario;
– titolarità del diritto di godimento per una collettività stanziata su un determinato territorio;
– fruizione dello specifico diritto per soddisfare bisogni essenziali e primari dei singoli componenti della collettività.
L’uso consente, quindi, il soddisfacimento di bisogni essenziali ed elementari in rapporto alle specifiche utilità che la terra gravata dall’uso civico può dare: vi sono, così, i diritti di uso civico di legnatico, di erbatico, di fungatico, di macchiatico, di pesca, di bacchiatico, ecc. Quindi l’uso civico consiste nel godimento a favore della collettività locale e non di un singolo individuo o di singoli che la compongono, i quali, tuttavia, hanno diritti d’uso in quanto appartenenti alla medesima collettività che ne è titolare.
Dopo la legge n. 431/1985 (la nota Legge Galasso), i demani civici hanno anche acquisito una funzione di tutela ambientale (riconosciuta più volte dalla Corte costituzionale: vds. ad es. sent. n. 345/1997 e n. 46/1995). Questa funzione è importantissima, basti pensare che i demani civici si estendono su oltre 5 milioni di ettari in tutta Italia (un terzo dei boschi nazionali), mentre i provvedimenti di accertamento regionali stanno portando la percentuale del territorio sardo rientrante in essi a quasi il 20%.
Molte normative regionali, così come anche la legge regionale sarda n. 12/1994 e successive modifiche ed integrazioni, vi hanno aggiunto alcune nuove “fruizioni” (es. turistiche), ma sempre salvaguardando il fondamentale interesse della collettività locale. In particolare sono rimasti invariate le caratteristiche fondamentali dei diritti di uso civico. Essi sono inalienabili (art. 12 della legge n. 1766/1927), inusucapibili ed imprescrittibili (artt. 2 e 9 della legge n. 1766/1927): “intesi come i diritti delle collettività sarde ad utilizzare beni immobili comunali e privati, rispettando i valori ambientali e le risorse naturali, appartengono ai cittadini residenti nel Comune nella cui circoscrizione sono ubicati gli immobili soggetti all’uso” (art. 2 legge regionale n. 12/1994). Ogni atto di disposizione che comporti ablazione o che comunque incida su diritti di uso civico può essere adottato dalla pubblica amministrazione competente soltanto verso corrispettivo di un indennizzo da corrispondere alla collettività titolare del diritto medesimo e destinato ad opere permanenti di interesse pubblico generale (art. 3 della legge regionale n. 12/1994).
Con l’approvazione regionale degli strumenti previsti (regolamento per la gestione, piano di recupero e gestione delle terre civiche) sarà, così, possibile tutelare efficacemente il demanio civico e svolgere tutte quelle operazioni (permute, recuperi, sdemanializzazioni, trasferimenti di diritti, ecc.) finalizzate a ricondurre a corretta e legittima gestione una vera e propria cassaforte di natura della comunità locale (legge n. 1766/1927 e legge regionale n. 12/1994 e successive modifiche ed integrazioni).
Un patrimonio meritevole di efficace tutela e di accorta gestione ambientale, quasi un quinto del territorio isolano.
Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra
qui il dossier su “Usi e demani civici in Sardegna“ (Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, 2012)
qui un approfondimento: Gli Usi civici e gli altri diritti d’uso collettivi in Sardegna (Stefano Deliperi – Rivista Giuridica dell’Ambiente, Giuffrè Ed. Milano, 2011)
abbiamo ricevuto dalla Consulta nazionale della Proprietà Collettiva e pubblichiamo molto volentieri:
* brochure illustrativa sulla Consulta e i demani civici;
* ordine del giorno contro la svendita dei terreni agricoli appartenenti ai demani civici.
qui gli articoli “Gli usi civici in Sardegna” e “Gli usi civici tra sussistenza e globalizzazione” (Fabio Parascandolo)
qui l’articolo “I beni comuni, questi sconosciuti” (Giovanna Ricoveri)
(foto J.I., S.D., archivio GrIG)
sarebbe stato piu’ opportuno scrivere e descrivere una sintesi di tutta l’accozzaglia di articoli e ricorsi e ammenicoli vari in modo da far capire qual’è il succo del contendere……
il “succo del contendere”, come dice, è semplice: l’Amministrazione comunale di Orosei ritiene che non esistano usi civici nel territorio comunale, la Regione ne ha accertato circa 1.500 ettari, riguardanti anche aree costiere dove sono stati realizzati interventi turistico-edilizi, oggi tutti abusivi. I cittadini di Orosei, titolari dei diritti di uso civico, non sono rappresentati dal loro Comune per un evidente conflitto d’interessi,come ha sancito il Commissario per gli usi civici.
Se permette, lo scriviamo con le motivazioni e le argomentazioni necessarie. E anche proponendo qualche soluzione praticabile.
E’ proprio approfondendo quell'”accozzaglia di articoli” che si rispettano i diritti di uso civico delle collettività locali, la legalità, i valori ambientali del territorio e si evitano anche “pasticci” e “abusi”.
Magari non piace a tutti, ma solo nella legalità c’è il futuro di questa Terra.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
La soluzione del trasferimento è l’unica che, come scritto nell’articolo, consentirebbe una veloce e indolore soluzione della vertenza. Sul perché il Sindaco non la persegua io ho la mia opinione. E’ stato travolto dal clamore dell’accertamento e dalle successive pressioni dei cittadini con la conseguenza che mollare oggi significherebbe “darla vinta alla Regione”. Bisogna dire che anche la minoranza non stà facendo un bel servizio al paese. Cavalca l’onda del malumore popolare premendo perchè il Sindaco faccia ricorsi e contro ricorsi. Si dimentica la minoranza che nel 2005, quando fu emanata la prima determinazione, l’allora Sindaco non fece niente di niente quando, invece, avrebbe ben potuto, e lungo tutto l’arco della legislatura, fare ricorso al Commissario non essendovi termini di decadenza. Mettiamoci poi la mangiatoia per avvocati e la frittata è fatta. Non si rende conto il Comune che ha tanto ma tanto da rischiare, se infatti il Commissario non rivede totalmente la determinazione regionale bè allora per gli immobili che vengono riconosciuti come gravati dall’uso civico sono dolori, anche perchè poi le sentenza vanno eseguite.
Ma oramai si sa che le vie della politica sono misteriose.
da Valle del Cedrino, 13 ottobre 2012
Il demanio civico di Orosei (NU), quando gli interessi di tutti i cittadini rischiano di passare in secondo piano: http://blog.libero.it/ValledelCedrino/11643017.html
da La Nuova Sardegna, 16 ottobre 2012
GLI USI CIVICI A OROSEI. Gli Amici della terra: «Un caso di estremo interesse». (Angelo Fontanesi)
Il caso degli usi civici nel territorio oroseino continua ad essere seguito da vicino e con molta attenzione dal Gruppo di intervento giuridico-Amici della terra che interviene nel merito prendendo spunto dall’ordinanza emessa lo scorso 28 settembre del Commissario regionale per gli usi civici al quale Comune dì Orosei ha presentato ricorso contro l’accertamento effettuato dalla Regione nel novembre del 2011. La determina regionale individua il vincolo su circa 1300 ettari nel comprato turistico (ampiamente edificato da decenni) di Cala Liberotto, ma il Comune la contesta asserendo che nel suo territorio non è mai esistito un metro quadrato gravato da usi civici. Nella sua ordinanza il Commissario ritiene però necessaria la costituzione di una speciale rappresentanza di cittadini residenti (composta da cinque membri) che possa svolgere le azioni spettanti ai titolari dei diritti di uso civico, e demanda al prefetto di Nuoro le procedure per la sua costituzione da effettuarsi entro la prossima udienza del procedimento aggiornato al 23 aprile 2013. L’interpretazione del Commissario viene definita di “estremo interesse”. dall’associazione ambientalista presieduta da Stefano Deliperi in quanto «il tentativo del Comune di “difendere” di fatto gli acquirenti di case, ville e alberghi edificati nei terreni al centro del contenzioso andrebbe contro i “diritti” di uso civico degli altri cittadini oroseini». Da questa analisi scaturisce una proposta di soluzione: «Per quale motivo – chiede il Gruppo di intervento giuridico – il comune di Orosei non persegue con decisione il trasferimento dei diritti di uso civico su altri terreni comunali di elevato valore ambientale come per esempio il perimetro di Biderosa.
chiedere la sospensione dei diritti di uso civico per un congruo periodo (20-30 anni) finalizzata al cantiere di riforestazione no?
da La Nuova Sardegna, 18 ottobre 2012
Orani, gli operai forestali occupano il Comune.
Nuova clamorosa protesta degli operai dell’Ente foreste di Orani, che ieri, intorno alle sei del mattino, hanno bloccato in modo del tutto pacifico l’accesso al municipio, mettendo una catena con lucchetto sul portone d’ingresso. Per la seconda volta in un anno, infatti, gli operai, esasperati, hanno voluto rendere nota la loro situazione, ancora legata alla vertenza insoluta in merito agli usi civici di cui l’area destinata al cantiere forestale di Sa Serra, secondo la Regione, sarebbe gravata. Un paio di mesi fa, su richiesta degli stessi operai, il sindaco Franco Pinna era intervenuto sulla vicenda, auspicandone la soluzione entro il mese di settembre, poiché l’amministrazione aveva nominato un tecnico e un legale per preparare la documentazione da portare agli uffici regionali. L’annuale campagna antincendio si è appena conclusa, ma non essendovi novità sul cantiere, due giorni fa l’Ente foreste ha dislocato gli operai sul territorio di Olzai, generando però disappunto tra i lavoratori dell’area. Temendo il ripetersi dell’incresciosa situazione della scorsa primavera, gli uomini sono quindi passati alla protesta, rivendicando il diritto di lavorare nel proprio territorio e aspettando una risposta sicura sul proprio futuro lavorativo. Nella piazza antistante il municipio, fin dal primo mattino, sono intervenute quindi le forze dell’ordine, i rappresentanti sindacali della Cisl e della Cgil e dell’Ente foreste, per cercare di risolvere la questione. In un primo momento agli operai è stato detto che da domani sarebbero scattate le ferie d’ufficio, non previste però per i tre semestrali, che sono stati invece sospesi senza stipendio. In seguito, il rappresentante dell’Ente foreste, Angelo Putgioni ha incontrato l’assessore comunale ai lavori pubblici, Federico Corrias. Dal colloquio è emerso che nei prossimi giorni gli operai saranno impegnati nella manutenzione del verde nel centro abitato, poi con un nuovo progetto saranno spostati nelle aree extra urbane. «La situazione è sempre la stessa, – hanno dichiarato amareggiati gli operai – ci sentiamo presi in giro».
interessi nemmeno tanto nascosti.
da La Nuova Sardegna, 14 novembre 2012
Puc fermo, la giunta Mula vuole due zone F. Orosei, migliaia di metri cubi in ballo a Su Mutrucone e nel comparto Satta-Carta di Fuile ’e mare.
OROSEI. Il consiglio comunale nelle seduta di avanti ieri ha approvato all’unanimità la variante al piano di assetto idrogeologico così come riveduto e mitigato dal professionista incaricato dal Comune, aggiungendo così un tassello mancante al puzzle del Puc in attesa di approvazione regionale. Ma si tratta solo di un passaggio intermedio. Secondo quanto enunciato in apertura di riunione del vice sindaco Salvatore Bua, le cause dell’impasse che da un anno e mezzo blocca negli uffici dell’assessorato regionale all’Urbanistica il progetto adottato dalla passata amministrazione Derosas sono infatti molteplici e non di facile risoluzione. Il Pai approvato avanti ieri (che ora dovrà essere approvato dall’Avis) è infatti solo il primo passaggio necessario a sbloccare la procedura autorizzativa. Il Comune infatti deve ancora dotarsi del piano di classificazione acustica, ottenere l’approvazione della valutazione ambientale strategica da parte della Provincia, attivare la copianificazione per la tutela dei beni culturali e archeologici e soprattutto dovrà determinarsi su due piani di lottizzazioni costiere che il Puc redatto dall’ufficio di Piano guidato dall’architetto Sandro Roggio aveva di fatto congelato: quella di Su Mutrucone e quella Satta-Carta di Fuile ’e mare. «Nostra intenzione – spiega il vice sindaco Bua – è quella di inserirle nuovamente come zone F, cioè zone di edificazione a indirizzo turistico, dotandole delle opportune volumetrie». E sarà questo probabilmente lo scoglio più ostico da superare, visto che l’attuale Ppr non prevede nuove zone F costiere tranne quelle fatte salve prima dell’entrata in vigore della cosiddetta legge salvacoste del 2004. Proprio per questo motivo la passata amministrazione non aveva inserito le due zone F nel suo impianto progettuale, ma ora a detta del vicesindaco, la Regione pretenderebbe che il Comune si determini in ogni caso sui quei due comparti: o zone E (agricole) o appunto zone F, con decine di migliaia di metri cubi da edificare a ridosso della costa. Con tutte le problematiche, e gli appetiti, che ciò comporta. In ogni caso il progetto dovrà essere riportato all’esame del consiglio comunale e per i passaggi mancanti saranno necessari nuovi studi e nuove tavole tecniche. All’orizzonte si profilano insomma nuovi incarichi progettuali. Non è per niente scontato che l’attuale amministrazione intenda avvalersi dello stesso pool di tecnici che ha redatto il Puc o se gli stessi professionisti incaricati della prima stesura accettino di rimetter mano al loro primo elaborato. La cosa certa a questo punto è che i tempi per l’approvazione del Puc si allungano ancora di più.
http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=215979&v=2&c=1305&t=1
grazie, è in corso di predisposizione un articolo in proposito.
da La Nuova Sardegna, 6 gennaio 2013
Orosei, il caso degli usi civici a una svolta. (Angelo Fontanesi)
OROSEI. Potrebbe essere vicina ad una svolta l’intricata vicenda degli usi civici che secondo l’ultimo accertamento regionale incombono su oltre 1.300 ettari di terreno, per lo più edificati e privatizzati da decenni, nel comparto turistico di Cala Liberotto, Sos Alinos e Sas Linnas Siccas. Saltato lo scorso 21 dicembre per improvvisi motivi personali di uno dei soggetti interessati, l’incontro tra le parti in causa dovrebbe essere riconvocato a giorni dal commissario regionale per gli usi civici, Cristina Ornano. In quell’occasione il giudice potrebbe presentare una via di uscita legale e praticabile per superare l’ impasse che da mesi sta bloccando decine di progetti edilizi e qualsiasi transazione economica nel distretto turistico più importante del territorio. Una proposta che, stando alle indiscrezioni circolanti riguarderebbe lo spostamento degli usi civici su altre porzioni di territorio comunale. Un vincolo che il Comune disconosce e contro il quale ha infatti presentato ricorso davanti al commissario regionale agli usi civici perorando la tesi che Orosei non ha mai avuto nella sua storia un metro quadrato di territorio gravato dal “diritto” di uso civico. Una teoria tutta da dimostrare e che nelle prime udienze interlocutorie ha già suscitato perplessità tanto da spingere la parte giudicante a proporre una via d’uscita rapida e indolore. La stessa maggioranza non ha mai escluso del resto l’ipotesi dello spostamento. «Ipotesi praticabile – dice il sindaco Franco Mula – fermo restando che il ricorso continuerà, perché riteniamo che l’accertamento della Regione non corrisponda alla realtà dei fatti».
Vorrei precisare che i terreni indicati nella determinazione dirigenziale sono di antico possesso, conseguentemente ad uso civico, il Comune non ha alcun documento storico a sostegno delle sue tesi.
La Regione, in particolare il dirigente dell’assessorato dell’agricoltura, nell’annullare la prima determinazione del 2005 ha dimostrato un’alta professionalità riaccertanto e inventariando il Comune di Orosei e ammettendo che la prima determinazione era errata.
interessi chiari.
da La Nuova Sardegna, 6 marzo 2013
Puc, rottura tra sindaco e progettista. Orosei: l’architetto Sandro Roggio, tra i padri del Ppr, è stato dimissionato dal primo cittadino Franco Mula. (Angelo Fontanesi)
OROSEI. Il divorzio era nell’aria da tempo ma si è concretizzato solo avanti ieri mattina nell’ufficio del sindaco, il consigliere regionale dei Riformatori, Franco Mula: l’architetto Sandro Roggio non è più il tecnico incaricato del Puc di Orosei. La rescissione del contratto, sottoscritta dal professionista e dal primo cittadino, è avvenuta in maniera consensuale dopo che le parti hanno constatato come non sussistessero più i presupposti per continuare la collaborazione nelle more dell’iter autorizzativo del piano urbanistico regionale che, da un anno e mezzo, è fermo in Regione in attesa della sua definitiva approvazione. Casus belli della separazione: due lottizzazioni costiere di antica origine per una volumetria totale di circa 200mila metri cubi vista mare non inserite come zone F costiere nel Puc redatto dallo staff tecnico guidato da Sandro Roggio. Piano adottato in prima istanza dal consiglio comunale nell’aprile 2011 dall’allora amministrazione comunale del sindaco “soriano” Gino Derosas e quindi spedito in Regione per l’approvazione. Due lottizzazioni che l’attuale amministrazione Mula intende invece resuscitare ritenendo che posseggano i requisiti urbanistici e paesaggistici necessari. Si tratta delle lottizzazioni di Su Mutrucone ma soprattutto della Satta-Carta di Fuile ‘e mare. Entrambe nel comparto di Cala Liberotto. La prima, peraltro, dopo un estenuante balletto di interpretazioni tra l’ufficio tecnico del Comune e tutti gli enti regionali competenti, in virtù anche della sua origine di iniziativa pubblica (quindi non soggetta a convenzione edilizia col Comune) aveva infine avuto il nulla osta all’edificazione ma è attualmente bloccata perché il terreno sul quale ricade il progetto (previste cubature per circa 45mila metri cubi) secondo l’ultimo accertamento regionale risulta gravato da usi civici. Diverso e sicuramente più complesso il caso della lottizzazione Satta-Carta (160mila metri cubi circa). Si tratta infatti di una lottizzazione privata, a suo tempo approvata dal Comune senza che però venisse realizzata nella sua parte preponderante e che alla data del 2004 (quando scattò il decreto salvacoste poi recepito dal Ppr) non aveva più una concessione valida e non presentava i requisiti necessari per essere decretata “fatta salva”. Questo almeno il parere dell’Ufficio del piano di Sandro Roggio e dell’allora amministrazione Derosas, che lasciarono entrambe le lottizzazioni nel limbo dell’articolo 15 delle norme di attuazione del Ppr. In sostanza zone agricole, sino a che l’ufficio tecnico del Comune non avesse prodotto e certificato i requisiti urbanistici e paesaggistici necessari per poterle considerare edificabili. «Ora la Regione ci chiede espressamente di pronunciarci sulla destinazione urbanistica di quelle due lottizzazioni – spiega il sindaco Franco Mula – ed è nostra ferma intenzione confermare la loro originaria destinazione di zone F (turistico residenziale ndc). L’architetto Sandro Roggio ha ritenuto di non condividere questa posizione e così di comune accordo abbiamo deciso di rescindere il contratto di collaborazione. Nessuna polemica, colgo anzi l’occasione per ringraziarlo della correttezza professionale dimostrata». Alla base della risoluzione del contratto c’è insomma una profonda e differente visione urbanistica su uno degli aspetti focali sui quali si basa del resto l’idea concettuale del Piano paesaggistico regionale. E questo non deve stupire. Da una parte c’è l’esponente di un partito (Mula dei Riformatori appunto) che sostiene con forza e determinazione l’opportunità di modificare l’impianto paesaggistico regionale voluto da Renato Soru, dall’altra un urbanista (Roggio) che di quel piano è stato una delle menti pensanti e che sul “divorzio” appena consumato dice comunque la sua: «L’amministrazione poteva e può dichiarare che quelle due lottizzazioni possedevano i requisiti necessari prima dell’adeguamento del Puc al Ppr. Ma dubito che quei presupposti esistano. E il fatto che non sono state autorizzate finora, convalida il mio dubbio. Ho spiegato al sindaco – dice Roggio – che non intendo dare una soluzione diversa a quella data nel Puc e per questo, seppur con molto dispiacere, ho accettato l’invito cortese di lasciare. Anche perchè non voglio ostacolare in alcun modo l’attuale amministrazione che vuole fare le scelte che crede. Seppure sbagliate».
da La Nuova Sardegna, 7 marzo 2013
Modifica del Puc, si temono ritardi nell’approvazione. Orosei, dopo il “divorzio” tra il sindaco e l’architetto interviene Derosas: «Decisione sbagliata per il paese». (Angelo Fontanesi)
OROSEI. Nuove apprensioni e vecchie polemiche intorno al Puc all’indomani del “divorzio consensuale” consumatosi tra l’amministrazione comunale nella figura del sindaco Franco Mula e l’architetto progettista Sandro Roggio. La rescissione del contratto è dovuta alle opposte vedute su due vecchie lottizzazioni costiere (Su Mutrucone e Fuile’e mare) che il piano urbanistico adottato dal consiglio comunale nell’aprile del 2001 (maggioranza Derosas) prevedeva come non più in essere mentre l’attuale giunta Mula ritiene invece in possesso dei requisiti necessari perchè vengano ritenute fatte salve. Le maggiori apprensioni vengono da quanti (tanti) aspettano da oltre vent’anni che Orosei si doti di uno strumento di programmazione territoriale in grado di rilanciare le prospettive economiche ed imprenditoriali del paese e temono che questa modifica comporti ulteriori ritardi all’approvazione del Puc bloccato in Regione da circa un anno e mezzo in attesa della decisiva verifica di coerenza con il Piano paesaggistico regionale. Le polemiche muovono invece da chi da tempo contesta all’amministrazione il voluto rallentamento della fase autorizzativa del piano in attesa della modifica del Ppr rilanciata proprio l’altro ieri dal governatore Cappellacci. «Questo passaggio non comporterà nessun ritardo aggiuntivo – tiene a rassicurare il vice sindaco Salvatore Bua assessore all’Urbanistica – La Regione ci ha chiesto di specificare la destinazione d’uso di queste due lottizzazioni e noi confermeremo la loro originaria destinazione di zone F (alberghiero e turistico residenziale ndc). Sarà ora compito dell’ufficio tecnico produrre le documentazione necessaria e attestare questa condizione. Per arrivare alla definitiva approvazione del Puc saranno comunque necessari almeno altri due passaggi consiliari, ma questo perchè la documentazione spedita alla Regione era carente di alcuni passaggi indispensabili che stiamo producendo». A sferrare un durissimo attacco politico alla giunta Mula ci pensa però l’ex sindaco Gino Derosas. «La decisione assunta dal sindaco e dalla sua amministrazione è fortemente sbagliata e gravemente lesiva degli interessi della comunità oroseina – dice Derosas – ed è giustificata soltanto dal malcelato intento di prendere tempo affinché, modificato il Ppr, si possa rimettere mano al Puc per assecondare interessi particolari e guadagnare consenso in vista della prossima scadenza elettorale. Ritengo fondamentale denunciare pubblicamente tutto questo e fare appello ad una immediata reazione da parte di tutte quelle personalità e forze politiche che in passato hanno sostenuto o si sono riconosciute in questa importantissima opera pianificatoria qual’è il Ppr oggi messa seriamente in pericolo».
Orosei. Usi civici, il commissario convoca il Comune.
Post n°8603 pubblicato il 12 Marzo 2013 da valledelcedrino
dadi martedì 12 marzo 2013
Il commissario per gli usi civici convoca il Comune di Orosei. Quello fissato nel pomeriggio di a Cagliari è un incontro preliminare all’udienza prevista per il 26 marzo prossimo davanti allo stesso magistrato. Si tratta di un momento importante di interlocuzione che potrebbe rivelare al Comune e ai suoi rappresentanti legali il tipo di orientamento del commissario rispetto alla problematica esplosa a Orosei, dove di fatto i vincoli bloccano molti terreni. «Qualunque sia la posizione del commissario», spiega il sindaco Franco Mula, «siamo fortemente intenzionati ad attivare tutte le soluzioni possibili per sgravare da uso civico quelle aree sulle quali si potrebbero creare delle grossissime difficoltà per il Comune». A oggi infatti sono arrivati circa 150 atti giudiziari con i quali i proprietari delle case site nei terreni di Cala Liberotto gravati da uso civico chiedono salati risarcimenti all’amministrazione nel caso in cui perdano la titolarità delle regolarmente acquistate una sessantina di anni fa. «Un rischio che il Comune non può permettersi di correre», spiega Mula.
Agostina Dessena
la soluzione più opportuna, giuridicamente e socialmente valida, è quella del trasferimento dei diritti di uso civico su terreni comunali di alto valore ambientale, come quelli di Bidderosa: il sindaco-consigliere regionale Franco Mula e la sua amministrazione comunale dovrebbero una buona volta prendere in debita considerazione questa soluzione, l’unica “via d’uscita” sensata.
E’ ora di finirla con i rischi di veri e propri disastri in mezza Sardegna grazie a una proposta di legge fatta per risolvere il proprio “problema”.
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da La Nuova Sardegna, 14 marzo 2013
Incontro sugli usi civici, “caso Orosei” a una svolta.
Martedì il sindaco Mula e il responsabile dell’ufficio tecnico sono stati accolti dal commissario regionale che sta vagliando il ricorso presentato dal Comune.
La sentenza. Il 23 marzo il verdetto a Cagliari. (Angelo Fontanesi)
La prossima data in calendario per il caso usi civici di Orosei è il 23 marzo quando a Cagliari è prevista l’udienza davanti al Commissario Cristina Ornano chiamata a determinarsi sul ricorso. Per quella data il Comune produrrà ulteriori carteggi tecnici richiesti per definire meglio i confini dell’accertamento regionale con particolare attenzione per le aree inglobate nei diversi piani di lottizzazioni che nel tempo hanno interessato il comprensorio. La sentenza definitiva potrebbe arrivare già nella prima settimana di aprile e tutto fa presagire che sarà di rigetto almeno per quanto riguarda l’assunto del ricorso del Comune di Orosei che sostiene la totale assenza di usi civici nel suo territorio. Sentenza che darebbe però carta libera al Comune per avviare l’iter di spostamento del vincolo degli usi civici dai terreni accertati su altre porzioni di territorio comunale attualmente libere. Tra queste più volte è stato indicato anche il perimetro di circa 600 ettari dell’oasi di Biderosa.
OROSEI. L’incontro svoltosi martedì mattina a Cagliari tra la rappresentanza del comune di Orosei e il Commissario regionale per gli usi civici Cristina Ornano, di informale ha avuto solo il titolo. Il “caso Orosei”, dove la Regione ha accertato il vincolo su 1300 ettari edificati e lottizzati da decenni nel comprensorio di Cala Liberotto, è stato infatti sviscerato nei suoi aspetti più critici alla presenza di tutti gli attori protagonisti della vicenda. Davanti al Commissario, per la prima volta tutti insieme, hanno trovato posto oltre al sindaco di Orosei Franco Mula, accompagnato dai legali del Comune e dal responsabile dell’ufficio tecnico Silvia Esca, anche i funzionari dell’assessorato regionale all’Agricoltura che in prima battuta nel 2005 e quindi (dopo alcune sostanziali correzioni) lo scorso inverno, hanno accertato gli usi civici oroseini. Un incontro che nelle intenzioni del Comune aveva lo scopo di capire l’orientamento del Commissario sul ricorso presentato (dove Orosei in sintesi sostiene di non aver mai avuto un metro quadrato di territorio gravato da usi civici), e nel caso valutare soluzioni alternative. Purchè rapide. Da circa un anno e mezzo il più importante comparto turistico immobiliare di Orosei è infatti congelato dalla problematica (bloccato qualsiasi progetto o investimento e impedita ogni transazione su terreni ed edifici di fatto senza più padroni titolati), e inoltre l’impasse sta dando la stura ad una valanga di ingiunzioni cautelari contro il Comune mosse da imprese e privati che denunciano elevatissimi danni economici per l’impossibilità di usufruire delle loro proprietà regolarmente acquistate. Una mole di cause (sono già più di cento) che se portate all’incasso potrebbero causare in brevissimo tempo il completo dissesto finanziario delle casse comunali. Da qui l’urgenza di trovare quanto prima la soluzione al problema. Che a questo punto non sembra essere quella impostata con il ricorso al Commissario degli usi civici. «Purtroppo – spiega Mula – nel 2009 l’allora consiglio comunale deliberò una richiesta di sclassificazione di quei terreni confermando indirettamente che gli usi civici esistevano e minando l’assunto sul quale si basa il ricorso in atto. Un passaggio che anche l’altra mattina è stato rimarcato dai funzionari regionali. Ma al di là di questo, l’incontro è stato positivo. Da parte del Commissario è stata espressa la massima disponibilità per giungere ad una soluzione equa, veloce e soddisfacente per le parti». Così com’è insomma, il ricorso non va bene, e dunque l’ipotesi dello spostamento degli usi civici su altre porzioni di territorio rimane l’unica via praticabile.
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da L’Unione Sarda, 14 marzo 2013
Orosei. Positivo confronto a Cagliari col commissario regionale sui lotti contestati. Usi civici, l’ottimismo del sindaco. (http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20130314085317.pdf)
«Riscontriamo nel commissario per gli usi civici quella positiva attenzione che purtroppo finora non abbiamo visto in Regione». Franco Mula, sindaco di Orosei e consigliere regionale dei Riformatori, ha ritrovato un po’ di ottimismo dopo il vertice a Cagliari con il commissario regionale per gli usi civici Maria Cristina Ornano sulla spinosa questione delle lottizzazioni nella costa su terreni venduti cinquant’anni fa dal Comune.
BOMBA A OROLOGERIA. Una vicenda esplosa nel 2005 quando l’assessorato regionale all’Agricoltura decretò l’irregolarità della cessione di ben 2500 ettari, poi ridotti con una nuova mappatura nel 2011 a poco più di 1500. Non potevano essere alienate e sarebbero quindi irregolari le case di di Sos Alinos compresi gli insediamenti turistici di Cala Ginepro, Cala Liberotto, parte di Sas Linnas Siccas e Su Barone. Ville, appartamenti, residence, alberghi e servizi costruiti in riva mare dai privati su terreni acquistati con tanto di atto notarile e in base a regolari licenze edilizie.
SINDACO OTTIMISTA. «Abbiamo constatato la volontà di trovare comunque una soluzione», ha detto Mula dopo l’incontro di Cagliari inserito nella procedura attivata dal ricorso del Comune che chiede l’annullamento della determina del 2005 ritenendo che non sia mai esistito su quei terreni il gravame dell’uso civico. Una posizione contestata anche l’altro giorno dalla Regione che tra l’altro ha ricordato una delibera del 2009 adottata dal Consiglio comunale per chiedere la sclassificazione di quelle terre, riconoscendone implicitamente la proprietà pubblica.
RISCHIO-RISARCIMENTI. Secondo quanto si è potuto apprendere durante il vertice , il commissario Ornano, funzionari regionali, legali e tecnici gli amministratori di Orosei hanno ribadito anche la volontà di tutelare l’interesse pubblico, riprendendo la proposta di individuare altri terreni (tra cui l’oasi di Bidderosa) non compromessi da cemento su cui spostare gli usi civici. In ogni caso, se si confermasse l’irregolarità della cessione, bisognerebbe rivisitare centinaia di rogiti notarili, ricostruendo anche i passaggi tra privati delle case costruite. Su tutto poi c’è il rischio bancarotta per il Comune di Orosei perché, tra il vedere e non vedere, 150 privati hanno messo in mora l’amministrazione civica sottoscrivendo la volontà di richiedere il risarcimento dei danni visto che su quei terreni regolarmente venduti è stata concessa la licenza edilizia.
NUOVI ATTI. Dopo il confronto, la dottoressa Ornano ha chiesto una serie di documenti che il Comune si è impegnato a fornire nel giro di qualche giorno in vista di un nuovo confronto fissato per aprile. «Intanto – ribadisce Franco Mula – registriamo la concreta volontà di trovare una soluzione che non punisca nessuno».
da La Nuova Sardegna, 31 marzo 2013
OROSEI. Usi civici, un’altra fumata nera. Sabato l’ennesima udienza senza esito. E Gino Derosas attacca. (Angelo Fontanesi)
OROSEI. Ancora una fumata nera sull’esito del ricorso presentato dal Comune al commissario straordinario per gli usi civici contro l’accertamento regionale che individua il vincolo su 1300 ettari nel comparto turistico di Cala Liberotto-Sas linnas siccas. L’udienza davanti al magistrato Cristina Ornano fissata per sabato 23 marzo si è risolta con un nuovo nulla fatto. Il commissario si è l’imitato ad acquisire i documenti richiesti al Comune riguardanti in particolare i piani di lottizzazione approvati ed edificati nei decenni scorsi nel comparto. L’impressione è che si stia lavorando sotto traccia per individuare una soluzione alternativa. La cosiddetta “ipotesi b” che si basa sullo spostamento degli usi civici o sulla loro sclassificazione. Soluzioni che nel caso potranno essere intraprese solo una volta risolto il ricorso in atto, nel quale il Comune sostiene che Orosei non ha mai avuto un metro quadrato di territorio gravato dal vincolo. In palese contraddizione dunque con l’eventuale richiesta di spostamento o scalssificazione. Su questo assunto si è aperta un’aspra polemica tra l’ex sindaco Gino Derosas (di fatto il progenitore del ricorso) e il sindaco Franco Mula. «Il commissario deve esclusivamente determinarsi sul ricorso – dice Derosas – Nel caso la sua fosse una sentenza di rigetto il Comune può e deve ricorrere in appello, se necessario sino alla Cassazione. Non esistono altre soluzioni possibili e questi incontri informali tra Comune, commissario e Regione sono assolutamente inopportuni». In realtà lo spostamento o la sclassificazione dei terreni gravati da usi civici non risolverebbe il problema perché tutti gli atti sottoscritti prima dello sgravio (acquisti, transazioni, titoli di proprietà) risulterebbero egualmente nulli in quando sottoscritti illegittimamente. Tutto questo mentre continuano a pervenire in Comune le diffide dei possessori di terreni e di immobili ora gravati dal vicolo che preannunciano cause risarcitorie nei confronti dell’ente locale. Una situazione che potrebbe deflagrare da un momento all’altro e che rimane sospesa come una spada di Damocle sulle casse comunali.
http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Cagliari/Sezione%202/2012/201200213/Provvedimenti/201300377_01.XML
come preventivato 😉
complimenti al P.D. di Orosei: molta demagogia, poche idee, ma confuse.
da La nuova Sardegna, 17 maggio 2013
Usi civici, il Pd minaccia l’astensione alle Regionali.
Orosei, il Partito democratico rilancia la vertenza in corso da otto anni Il problema riguarda 1300 ettari nel comparto turistico di Cala Liberotto. (Angelo Fontanesi)
OROSEI. Pronti ad attivare ogni forma di protesta democratica, compresa l’astensione dal voto alle prossime elezioni regionali del 2014, se la Regione non riuscirà nel frattempo a risolvere il problema degli usi civici che gravano su circa 1300 ettari nel comparto turistico di Cala Liberotto. Così si dichiara il direttivo del circolo Pd di Orosei che rilancia la spinosa vertenza in corso ormai da otto anni tra Comune e Regione e ancora in attesa di soluzione. «Dopo un primo appuntamento tenutosi nel periodo scorso sul problema degli usi civici che ha visto la partecipazione di alcuni consiglieri regionali e quella di numerosi cittadini interessati al problema, – scrive in una nota il Pd oroseino – intendiamo comprendere quali atti siano stati posti in essere dalla Regione in questo lasso di tempo e quali impegni assunti in quella circostanza siano stati rispettati. Il tempo intercorso ha consentito, se mai ve ne fosse il bisogno, di comprendere quali e quanti problemi questa classificazione stia causando a numerosi cittadini e imprenditori di Orosei e non anche per le cose più banali ed elementari. Un vincolo che da anni blocca qualsiasi attività comprese quelle di semplice manutenzione degli immobili, senza aggiungere i negativi risvolti occupazionali che tale situazione sta provocando nel contesto di una crisi senza precedenti che sta attraversando il comparto edile di Orosei. Per questo motivo, insieme agli altri rappresentanti locali dei partiti presenti in consiglio regionale, intendiamo chiedere un incontro urgente con tutti i capigruppo regionali affinchè si valuti lo stato dei lavori e si attivino tutte le azioni possibili, ivi compresa la convocazione straordinaria del consiglio regionale per la discussione e la conseguente approvazione della legge di revisione sugli usi civici che da anni giace presso tale consesso. Legge – spiega il direttivo oroseino del Pd – volta a rimuovere gli ostacoli per una definitiva soluzione del problema». Una problematica di carattere regionale quella degli usi civici che ad Orosei ha assunto dimensioni paradossali con centinaia di ville e numerosi alberghi costruiti da decenni e che ora risultano realizzati su terreni gravati dal vincolo e quindi formalmente abusivi e senza titolarità. Un paradosso appunto, sfociato in un aspro contenzioso tra Comune e Regione arrivato sul tavolo del commissario straordinario agli usi civici ma dal futuro ancora nebuloso.
In sostanza se passa quella legge si avrà una sanatoria non solo per i casi quale quello di Orosei, in cui molte lotizazioni erano autorizzate, ma anche per occupazioni abusive, vendite fatte dopo l’accertamento ecc ecc, con buona pace dei diritti di uso civico (pensiamo alle espropriazioni dei poligoni militari)
La soluzione è a portata di mano ma non la si vuole vedere per diatribe tra maggioranza e opposizione in consiglio comunale. Meglio fare uno scempio che ammettere che qualcuno è riuscito a risolvere il problema. Quanto al’attuale opposizione si deve ricordare che a differenza di quanto scritto anche nei giornali, aveva tutte le possibilità per fare ricorso. Il ricorso al commissario non soggiace a termini di decadenza ed è sempre proponibile. Derosas poteva farlo e invece ha chiesto la sclassificazione. Ma ripeto la soluzione è dietro l’angolo, tutelare Bidderosa, mettendo anche fine allo spadroneggiamento dell’Ente foreste ma invece mi sa che quà si finirà come per Oddoene. Leggi ad locus con buona pace del carattere di generalità e astrattezza che le norma dovrebbero avere.
da La Nuova Sardegna, 28 novembre 2013
Tares e usi civici, il consiglio comunale alla prova dei voti.
Orosei, stasera e domani l’assemblea per deliberare Le opposizioni chiedono lumi sui terreni non più gravati. (Angelo Fontanesi)
OROSEI. Al termine della doppia seduta consiliare convocata per oggi e domani alle 18 in Municipio, la cittadinanza e le imprese locali sapranno finalmente quanto dovranno pagare a dicembre di Tares, quanto costerà il tributo comunale sui rifiuti il prossimo anno e cosa ha deciso l’amministrazione comunale in merito alla problematica degli sui civici a Cala Liberotto. Una doppia sessione di assise consiliare dai temi caldissimi e di massima attualità dunque, che arriva in momento dove l’agone politico locale è mosso da polemiche post alluvionali e appare già marcatamente venato da tinte e toni da campagna elettorale per le imminenti regionali. Nella riunione odierna, tra i nove punti all’ordine del giorno, spiccano l’assestamento e l’approvazione del bilancio di previsione per l’anno in corso e quelle del regolamento per la disciplina del tributo comunale sui rifiuti e delle tariffe Tares 2013. Una tassa che conosceremo e pagheremo solo una volta questo dicembre ma giusto perchè dal primo gennaio cambierà nome e, insieme all’imposta sugli immobili e a quella sui servizi comunali indivisibili, sarà compresa nella appena concepita Iuc: imposta unica comunale. In agenda anche comunicazioni della maggioranza sul “redando” regolamento dei terreni comunali. Ma c’è grande attesa anche per l’unico punto all’ordine e giorno nel consiglio di domani. Rispondendo praticamente in tempo reale alle preoccupazioni esternate l’altro eri dalla minoranza di Orosei Democratica sul silenzio calato sugli usi civici, il sindaco Franco Mula dedica l’intera seduta alla »ricognizione generale degli usi civici sul territorio comunale effettuata dall’attuale amministrazione su cartografia aggiornata finalizzata alla richiesta di sclassificazione e trasferimento dei terreni ad uso civico nel rispetto dei principi della nuova legge regionale sugli usi civici approvata lo scorso luglio». Una dicitura che anticipa le intenzioni della maggioranza, determinata a richiedere la sclassificazione dei terreni lottizzati ed edificati da decenni e lo spostamento dei restanti verso altre terre pubbliche non gravate da uso civico.