Nuovo impianto fognario e di depurazione di Costa Paradiso a procedimento di valutazione di impatto ambientale.
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra hanno inoltrato (9 agosto 2012) al Servizio valutazione impatti della Regione autonoma della Sardegna uno specifico atto di “osservazioni” nell’ambito del procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) relativo al progetto di ampliamento e manutenzione straordinaria delle strutture depurative e rete fognaria in loc. Costa Paradiso, in Comune di Trinità d’Agultu e Vignola (OT), da parte della Comunità del Territorio di Costa Paradiso.
Varie gli aspetti critici posti in evidenza, fra cui l’assenza – nello studio di impatto ambientale – della considerazione della c.d. opzione zero (la non realizzazione dell’intervento). Piuttosto singolare anche la proposizione del progetto da parte della Comunità del Territorio di Costa Paradiso, soggetto la cui natura giuridica non è chiara (consorzio obbligatorio/volontario? Condominio?), ma esercente la gestione di opere di urbanizzazione primaria (impianti fognari e di depurazione), la cui competenza – per legge – è del Comune territorialmente competente. La gestione degli impianti non dev’essere perfetta, viste le perdite che hanno determinato la scorsa settimana sul litorale di Li Baietti l’imposizione di un divieto di balneazione per alcuni giorni, circostanza segnalata da numerosi turisti.
L’area di Costa Paradiso, sul mare e ricoperta in buona parte da macchia mediterranea evoluta, è tutelata con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), mentre la fascia dei mt. 300 dalla battigia marina è tutelata con specifico vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993). E’ presente in zona, inoltre, il sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Isola Rossa – Costa Paradiso” (direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali).
L’edificazione incontrollata, con vari aspetti di forte dubbia legittimità, ha condotto a una situazione già all’attenzione della competente Autorità giudiziaria inquirente, grazie a segnalazioni documentate da parte delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra, recentemente confermati dalla Provincia di Olbia-Tempio (Settore 5 – Ambiente e Sostenibilità), con nota n. 22089 del 26 luglio 2012.
Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra
(foto per conto GrIG)
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- Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
- direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora
- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991 e s.m.i.)
- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
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- normativa nazionale sugli usi civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i.)
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Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Cari amici, seguo con particolare attenzione il Vostro blog perchè tratta prevalentemente argomenti che interessano la generalità delle regioni d’Italia.
Direttamente nel mio ultimo post, inviandovene anche copia a mezzo email. Vi avevo chiesto aiuto per il nostro Rio-Ram per il quale a primavera avevate dato notizia nel Vostro Blog. Adesso siamo quasi alla conclusione della storia che senza una partecipazione numerosa sarà sicuramente negativa.
Rinnovo la mia pressante richiesta di aiuto anche solo ribloggando il mio post. Grazie
Caro Cordialdo, in questi giorni rilanciamo l’appello!
Caro Cordialdo, fatto!
Se ci fai pervenire all’indirizzo di posta elettronica grigsardegna5@gmail.com gli atti che approvano questo vergognoso scempio, possiamo verificare se vi siano i margini per un’eventuale azione legale per la salvaguardia del fiume.
Difficile trovare, in questa strana storia di Costa Paradiso – dove la realizzazione di un’imponente infrastruttura pubblica viene proposta da un soggetto privato senza titolo (a diversi decenni dalla stipula della convenzione di lottizzazione) – persino qualche elemento di conformità alle varie leggi in materia: legge urbanistica, legge regionale 29-1997 sul Servizio Idrico Regionale, D.P.R. 31-2001 tutti non pervenuti in agro di Santa Teresa di Gallura. E pure il PPR sembra proprio che fatichi moltissimo ad esser considerato vigente, in queste lande.
Così come è difficile trovare qualche spiegazione sul mistero per cui l’esercito di controllori, che in teoria dovrebbe vigilare (stipendiato dalla collettività) sul rispetto (almeno minimo) delle leggi, non si accorga, serenamente e pacatamente, di un bel nulla.
Certo è che in ballo, per questo nuovo impianto di depurazione e rifacimento della rete fognaria, ci sono diversi milioni di Euro e sicuramente un privato ha molti meno vincoli da rispettare (rispetto a un ente pubblico) nella gestione di questa ingentissima mole di denaro (appalti, incarichi professionali, ecc).
E allora forse il mistero non è poi così inspiegabile.
Cari amici del Grig e sostenitori, leggo sempre con interesse le vostre comunicazioni e questa volta vorrei chiedere alcune informazioni, sperando che voi come gruppo (o qualche lettore che stia vivendo, o abbia vissuto una situazione simile) possiate chiarire alcuni dubbi.
Posseggo un appartamentino a Santa Teresa Gallura, località Santa Reparata; le strutture residenziali, che sono sorte a partire dagli anni “70, prevedevano che la società lottizzante, Basileus spa, grazie ad una convenzione con il Comune, si sarebbe occupata di tutte le infrastrutture fino alla costruzione di tutte le volumetrie residue, e alla cessione al Comune di tutta l’area gestita in convenzione.Fin dall’inizio venne costituito un Consorzio (Consorzio Baia Santa Reparata), al quale era obbligatorio aderire contemporaneamente all’atto di acquisto, che per molti anni si è occupato della manutenzione delle strade, spiagge, impianto fognario, distribuzione dell’acqua e relativa riscossione dei costi.
Un articolo dello statuto prevede che il Consorzio debba sciogliersi, quando le infrastrutture vengano cedute al Comune o per manifesta incapacità gestionale.
L’ATTO NOTARILE DI CESSIONE AL COMUNE é stato firmato nel 2005, ma il Comune, con le scuse più diverse, ha continuamente posticipato la presa in carico, lasciando al Consorzio la gestione di cose che possono essere curate solo dal Comune, anche se da noi proprietari ha sempre percepito l’ICI, oggi IMU.
Il Consorzio, in questi anni, ha accumulato una notevole situazione debitoria, sia a causa del fallimento (e conseguente mancato pagamento dell’acqua) di una struttura turistica, sia per le esagerate perdite occulte d’acqua dovute a tubature obsolete, e ha tentato di spalmare sui consorziati tutti questi debiti.
Con un gruppo di proprietari abbiamo fondato un Comitato Spontaneo e abbiamo presentato un ricorso al TAR per obbligare il Comune a farsi carico di quanto gli spetta.
Non siamo ancora giunti a sentenza, ma da quest’anno il Comune ha cominciato a sistemare l’impianto di illuminazione e la pulizia delle spiagge. Ad una riparazione fognaria, eseguita dal Consorzio, ha inoltre mandato un suo supervisore.
Il Consorzio invece, prosegue nella sua sopravvivenza, continuando a sollecitare i consorziati al pagamento dei debiti sopracitati, e considerando morosi quelli che pagano esclusivamente i propri consumi e non le perdite (idriche o economiche).
Ma se dal 2005 è stata fatta la cessione al Comune (e adesso speriamo che il TAR lo obblighi alla presa in carico) e la situazione debitoria provi la “manifesta incapacità gestionale”, perché il Consorzio continua ad esistere e a chiedere denaro?
Qualcuno mi può aiutare?
Si al solito siamo nella M. Maiuscola!
Ma scusate, secondo voi Costa Paradiso dovrebbe restare nella m…? O rischiare che venga chiusa come successe anni fa a Rena Majore? Forse sarebbe ora di mettersi tutti a tavolino e ascoltare non solo i “si dice”, ma anche i “si fa”. Che cosa importa chi propone il progetto? Tanto si farà una gara d’appalto e l’importante è che si bonifichi una situazione ormai invivibile. Lo “sversamento” di giorni fa è stato una cosa da poco e comunque riguardante una tubazione vecchia di vent’anni. Il divieto di balneazione ha avuto carattere cautelativo ed era un atto dovuto. Ora è tutto a posto. Per certi aspetti vi seguo, ma per favore evitiamo di dare informazioni senza averle verificate.
da La Nuova Sardegna, 3 novembre 2012
TRINITA’. L’impianto di depurazione verrà presto potenziato.
TRINITA’ D’AGULTU. Costa paradiso avrà un più efficiente impianto di depurazione e una nuova rete fognaria. E’ infatti arrivata dalla Provincia l’autorizzazione allo scarico per l’impianto attuale, primo passo per l’avvio dei lavori per la realizzazione dei quali è prevista una spesa di dieci milioni di euro. Soddisfatto l’attuale presidente della Comunità di Costa Paradiso Claudio Addis: «Quest’autorizzazione è il primo passo, necessario e indispensabile, in un cammino che potrà dirsi concluso solo quando tutte le abitazioni del territorio di Costa Paradiso saranno allacciate all’impianto fognario». L’autorizzazione appena rilasciata dal dirigente responsabile della Provincia Olbia-Tempio, è il risultato di un lavoro congiunto che ha visto impegnato il Comune di Trinità, la Provincia e i funzionari che hanno seguito e perfezionato l’iter burocratico della pratica. «Ora -spiega Claudio Addis– si tratta di passare alla fase realizzativa nel minor tempo possibile, diversamente, Costa Paradiso non potrà più essere abitata, in quanto non ottemperante le attuali norme ambientali in materia di scarichi. Per questo motivo il progetto di completamento e ampliamento dell’impianto fognario, tuttora, in attesa del parere sulla valutazione d’impatto ambientale, finito l’iter delle approvazioni, dev’essere realizzato in tempi molto ristretti». Positivo il commento del sindaco Anna Muretti: «E’ il primo passo verso il rilancio di Costa Paradiso, che con la realizzazione anche di altri importanti servizi, riacquisterà a pieno titolo il ruolo di preminenza e di prestigio che la storia del turismo in Sardegna, le riconosce e le assegna». (g.g.)
da La Nuova Sardegna, 2 ottobre 2013
TRINITA’. Il Puc arriva in aula, spuntano aree per campi da golf.
TRINITÀ D’AGULTU. Manca solo il filo da tagliare al traguardo: sarà fatto dopodomani nella seduta pubblica del consiglio comunale convocato per le 18 nella sala consiliare in piazza Pietro Addis. A quel punto il Puc (Piano urbanistico comunale) diventerà realtà. Ci sono voluti sette anni e una trafila burocratica faticosa e lunga, con decine di pareri espressi da diversi settori e da esperti di urbanistica, senza trascurare gli imprenditori dei settori produttivi e gli stessi abitanti che hanno avuto modo, in diverse occasioni, di essere messi a conoscenza e poter dire la loro sul futuro urbanistico del paese. Che non è più quello di 30 anni fa quando venne approvato (era il 1982) il piano di fabbricazione ancora in vigore. Da allora Trinità ha visto cambiare la propria economia e la vocazione si è fatta quasi esclusivamente turistica, facendo di questo territorio una delle mete più gettonate del nord Sardegna. Sono sorti alberghi, residence, Isola Rossa è stata dotata di un porto turistico moderno e funzionale, ed è giusto che ora siano delineate le strategie per i prossimi anni. «Siamo orgogliosi – dice il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Giampiero Carta – del lavoro fatto in stretta collaborazione con i tecnici incaricati; se il consiglio, come mi auguro, approverà il piano, ci impegneremo a farlo pervenire entro 15 giorni all’assessorato regionale all’Urbanistica che avrà 90 giorni per valutare e dare una risposta sulla verifica di coerenza finale. Il nostro – continua Carta – è un piano equilibrato e completo, che prevede ampliamenti dei centri urbani con zone C per le prime case, interventi di edilizia popolare, scelte strategiche con zone F sviluppo turistico, zone G di servizio con campo da golf e parcheggi, nonché zone di riserva con vincolo assoluto». Per il sindaco Anna Muretti «si tratta di un piano che salvaguarda le parti pregiate del territorio e razionalizza gli interventi su settori chiave, a cominciare da quello turistico che diventa centrale e trainate dell’economia. È un piano che risponde alle esigenze sociali economiche e culturali del nostro territorio, anche in termini di sviluppo e occupazione, aiutandoci a resistere alla pesante crisi che ci accompagna in questi ultimi anni». (g.g.)
da La Nuova Sardegna, 14 gennaio 2014
TURISMO » IL MEGA CONDOMINIO DI TRINITÀ D’AGULTU. Guerra per il controllo di Costa Paradiso. Un gruppo di proprietari chiede l’assemblea per sfiduciare l’attuale Cda, accusato di gestione poco trasparente. (Sebastiano Depperu)
TRINITÀ D’AGULTU. Anche negli angoli di paradiso c’è sempre qualcosa che non va. Polemiche, discussioni e interessi economici turbano la tranquillità di un posto magico: succede a Costa Paradiso, che nel nome porta il suo destino di splendida e conosciuta meta turistica, con quasi 2500 case e una media di presenze, in estate, tra le 8 e 9mila. Il consiglio di amministrazione, guidato dal presidente Piergianni Addis (imprenditore del settore turistico che vive a Roma), viene contestato dalla minoranza – rappresentata dal “Gruppo di controllo locale” e capeggiata da Pasquale Ferrara (asset manager di Forex che passa la maggior parte del suo tempo a Costa Paradiso) – che lo vuole sfiduciare. Le polemiche riguardano principalmente la trasparenza nella gestione dell’insediamento turistico sulla costa di Trinità d’Agultu. Da qui la guerra in corso da alcuni mesi tra il gruppo di maggioranza e quello di minoranza. Il 13 aprile 2013 all’assemblea per eleggere il nuovo Cda sono intervenuti in proprio o per delega l’86 per cento dei proprietari delle abitazioni della comunità. Due le liste in gara. La prima, con a capo Piergianni Addis, ottenne 3.029,65 voti in millesimi; la seconda, guidata da Ferrara 2.186,31. Il Comune di Trinità d’Agultu con la quota di 1.461 voti si è astenuto. Ora il “Gruppo di controllo locale” riparte all’attacco: sul suo blog è partita la raccolta di adesioni per chiedere la convocazione dell’assemblea in cui sfiduciare l’attuale consiglio di amministrazione. Querelle a parte, Costa Paradiso è una località turistica che da più cinquant’anni conosce una crescita impetuosa. La spiaggia di Li Cossi viene considerata fra le spiagge più belle della Sardegna e si estende su diversi milioni di metri quadrati per un fronte costiero di circa 5 miglia. Nel 1963 nacque la prima foresteria, costruita da imprenditori luresi. E ogni anno aumenta il numero delle famiglie che decide di trasferirsi stabilmente a Costa Paradiso Sono ormai 2480 le abitazioni di proprietà. Un condominio di enormi dimensioni e non facile da gestire. In media, nei mesi estivi, si arriva a contare tra le 8 e 9mila presenze. La capienza massima è, invece, di 12mila. La fetta di villeggianti stranieri si aggira attorno al 15 per cento, ma di anno in anno è destinata a salire. Imprenditori russi ed ucraini stanno puntando i loro interessi sulla perla del Comune di Trinità d’Agultu. C’è anche un progetto per la creazione di un museo sottomarino tra Costa Paradiso e l’Isola Rossa (sempre in nel comune di Trinità d’Agultu) che, se realizzato, seguirà le orme di quello di Cancun in Messico.
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IL PRESIDENTE ADDIS. «Lavoriamo sulla depurazione e sul recupero crediti».
TRINITÀ D’AGULTU. Piergianni Addis, presidente del consiglio d’amministrazione eletto il 13 aprile 2013, racconta il suo mandato: «Stiamo affrontando i problemi di questi primi nove mesi di amministrazione del nostro villaggio. Tutti abbiamo bisogno di guardarci bene attorno, anche se conosco molto bene Costa Paradiso. Ci vengo dal lontano 1965. Ci sono state anche alcune defezioni, ma ci stiamo lavorando. Abbiamo messo sotto controllo il recupero e la tutela dei crediti. Per quanto riguarda le spese legali, sono anche meno di quanto avevamo preventivato. Poi, abbiamo dovuto fronteggiare i problemi che ha il nostro sistema di depurazione. Vi abbiamo lavorato assiduamente. Il 24 dicembre abbiamo perfezionato le procedure. Questi giorni, invece, abbiamo sistemato anche il progetto che è approvato in Regione. In questi mesi, abbiamo reperito i fondi necessari per gli interventi. Per quanti riguarda la trasparenza, il bilancio è pubblico. Il regolamento di Costa Paradiso prevede un organismo, il collegio dei rappresentanti, che è l’organo di controllo che ha accesso diretto ai conti tramite anche home banking. Ogni movimento bancario è controllato».
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L’OPPOSIZIONE. «Dov’è l’elenco dei morosi?» Ferrara: gli amministratori non forniscono verbali e documenti.
TRINITÀ D’AGULTU. Pasquale Ferrara, coordinatore del “Gruppo di controllo locale”, esprime la sua posizione sui problemi che interessano Costa Paradiso: «Non mancano le problematiche gestionali del villaggio formato da circa 2.500 ville e villette con un bilancio annuale multimilionario. Al di la di quelle che possono essere le scelte strategiche per lo sviluppo del territorio, delle quali non siamo informati di nulla, non si è mai riusciti ad avere una gestione trasparente nonostante le promesse fatte dai precedenti consigli di amministrazione che si sono succeduti negli ultimi trent’anni. Vorremmo congedare subito con disonore l’attuale Cda perché non vogliono fornire i verbali completi e sottoscritti delle riunioni e nessun documento contabile, promesse fatte in fase di insediamento. Non abbiamo chiesto null’altro che la massima trasparenza e pacificazione. L’attuale Cda in carica, presieduto da Piergianni Addis, da subito avrebbe dovuto rendere pubblico l’elenco dei morosi e quello di coloro che sono abusivamente allacciati all’impianto fognario. Un’altra cosa che segnaliamo è il fatto che alcuni membri del Cda non hanno reso noto il loro curriculum».
da La Nuova Sardegna, 19 gennaio 2014
TURISMO. Costa Paradiso, in campo i sostenitori del Cda.
TRINITÀ D’AGULTU. I proprietari favorevoli all’attuale gestione del comprensorio turistico di Costa Paradiso scendono in campo, con alcune lettere alla Nuova, per respingere le accuse di Pasquale Ferrara (che aveva guidato la lista sconfitta alle recenti elezioni per il consiglio di amministrazione) e la sua richiesta di una nuova assemblea per sfiduciare il Cda. Nei giorni scorsi La Nuova ha riportato le dichiarazioni del presidente del consiglio di amministrazione, Giannetto Addis, che ha illustrato i risultati dei primi nove mesi del suo mandato. A sostenere l’attuale amministrazione arrivano Bartolomeo Sotgiu, presidente del collegio dei rappresentanti di Costa Paradiso, che parla di «mire personali» di Ferrara, e alcuni proprietari. Secondo l’architetto Gianni Errico, quella fornita dagli oppositori è «un’immagine di Costa Paradiso avulsa dalla realtà». Dario Negri parla di «strumentalizzazione» ai danni di «un intero territorio composto da 2500 unità immobiliari costruite e acquistate in gran parte da piccoli risparmiatori che hanno portato lì i propri soldi da tutte le regioni d’Italia, pagano salatissime Imu, balzelli e imposte, per tre mesi all’anno comprano servizi e beni che contribuiscono in larga parte a mantenere un sistema locale che per altri nove mesi all’anno suo malgrado è quasi fermo». «È arrivato il momento di lavorare a testa bassa, con impegno e spirito di cooperazione», aggiunge Diana Lanciotti, che replica alle accuse di «gestione poco trasparente» ricordando che «chiunque vada agli uffici della comunità può leggere i verbali di tutte le riunioni con relative decisioni, e questo da sempre».
da La Nuova Sardegna, 3 luglio 2016
Pugno di ferro di Abbanoa: 2000 slacci a Costa Paradiso.
Il tribunale di Tempio sostiene la legittimità dello slaccio al complesso turistico. Bollette non pagate per 1 milione di euro. A breve i rubinetti saranno all’asciutto: http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2016/07/03/news/abbanoa-vince-la-battaglia-costa-paradiso-senz-acqua-1.13762112
la salvazza da un’overdose di cemento, mah…
da La Nuova Sardegna, 8 febbraio 2017
Costa Paradiso, la svolta anticrisi del sindaco: piscine vista mare per tutti.
L’idea del primo cittadino nasce per rilanciare il comparto e dare valore agli immobili, ma anche per creare lavoro. Ci saranno regole da seguire e ogni intervento dovrà essere fatto nel rispetto dell’ambiente. (Stefania Puorro,e Sebastiano Depperu): http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2017/02/08/news/costa-paradiso-la-svolta-del-sindaco-piscine-vista-mare-per-tutti-1.14840930?ref=hfnsoler-1