Azioni legali contro il calendario venatorio regionale sardo 2012-2013.
Come annunciato, la deliberazione del 27 giugno 2012 del Comitato faunistico regionale di approvazione del calendario venatorio sardo 2012-2013 viene contrastata in campo legale.
Le associazioni ecologiste Amici della Terra, E.N.P.A., Gruppo d’Intervento Giuridico, L.I.P.U., Lega per l’Abolizione della Caccia, WWF hanno inoltrato (4 luglio 2012) una specifica richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione degli opportuni provvedimenti all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (I.S.P.R.A.) chiedendo un pronunciamento negativo vincolante sul calendario venatorio medesimo.
Sono stati coinvolti anche la Commissione europea, il Ministero dell’ambiente e l’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente (Servizio tutela della natura e Servizio valutazione impatti).
Come si ricorda, il calendario venatorio è sinteticamente così formulato con le seguenti specie faunistiche cacciabili e i relativi periodi di caccia:
– Tortora, nei giorni 2 e 6 settembre 2012 alla posta e senza l’uso del cane per l’intera giornata;
– Pernice sarda e Lepre sarda, nei giorni 4, 7, 11, 14 ottobre 2012, anche in forma vagante e con l’uso del cane tutta la giornata;
– Coniglio selvatico dal 4 ottobre al 30 dicembre 2012;
– Merlo, Allodola, Tortora e Quaglia dal 4 ottobre al 30 dicembre 2012;
– Beccaccia dal 4 ottobre 2012 al 20 gennaio 2013;
– la restante Avifauna migratoria e acquatica dal 4 ottobre 2012 al 31 gennaio 2013, con la previsione di un prolungamento nel mese di febbraio 2013 per una o più specie di Avifauna migratoria;
– Cinghiale dal 4 novembre 2012 al 31 gennaio 2013, nei giorni di domenica, giovedì e festivi infrasettimanali.
Non era stata accolta la proposta molto equilibrata predisposta dal Servizio tutela della natura dell’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente, proposta elaborata sulla base delle prescrizioni dell’I.S.P.R.A. e della giurisprudenza in materia.
Questo calendario venatorio vìola palesemente i principi e i criteri di cui alla Guida I.S.PR.A., redatta ai sensi dell’art. 42 della legge Comunitaria 2009 (“Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della legge 157/92, così come modificata dalla legge comunitaria 2009, art. 42”) quale indicazione di disposizioni minime nazionali per il mantenimento o il ripristino dello stato di conservazione favorevole delle specie selvatiche (art. 1 bis della legge 157/1992 e s.m.i.) e della tutela dei loro periodi biologicamente più importanti anche attraverso il divieto assoluto di caccia (art. 18, comma 1 bis, della legge 157/1992 e s.m.i.). In primo luogo non viene applicato il necessario principio di precauzione in assenza di censimenti faunistici e di atti di pianificazione faunistica per le specie della c.d. nobile stanziale “a rischio” (Pernice sarda, Lepre sarda), anzi viene prolungato il periodo di caccia giornaliero con la previsione della giornata intera di caccia, quando sarebbe necessaria la chiusura totale pluriennale per la conservazione delle specie.
Riguardo la Pernice sarda l’I.S.P.R.A. si è espressa chiaramente: “deve essere commisurato alla dinamica della popolazione con adozione di meccanismi di controllo del prelievo che consentano il rispetto del piano programmato. In assenza degli elementi di gestione appena citati il prelievo venatorio non dovrebbe essere consentito”.
Inoltre, i periodi di caccia nei confronti della Beccaccia, dei Turdidi, della Folaga e degli Anatidi (Germano reale, Alzavola, Codone) sono ben più ampi di quanto richiesto dal noto “Key Concepts document on Period of Reproduction and prenuptial Migration of huntable bird Species in the EU”, la guida comunitaria in materia.
Inoltre, tuttora non risulta effettuata alcuna valutazione di incidenza ambientale riguardo all’attività venatoria nelle aree classificate quali siti di importanza comunitaria (S.I.C.) e/o zone di protezione speciale (Z.P.S.) rispettivamente ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora e n. 09/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, come previsto dalla giurisprudenza comunitaria e nazionale.
C’è da sottolineare che numerose realtà del mondo venatorio isolano hanno riconosciuto la follìa di questo calendario venatorio. Le associazioni ecologiste Amici della Terra, E.N.P.A., Gruppo d’Intervento Giuridico, L.I.P.U., Lega per l’Abolizione della Caccia, WWF non lasceranno nulla d’intentato per scongiurare il vero e proprio massacro faunistico deliberato da un Comitato faunistico regionale dominato dalle parti più retrive dell’associazionismo calibro 12.
Amici della Terra, E.N.P.A., Gruppo d’Intervento Giuridico, L.I.P.U.,
Lega per l’Abolizione della Caccia, WWF
(foto L.A.C., S.D., archivio GrIG)
da L’Unione Sarda on line, 4 luglio 2012
Caccia, gli ambientalisti annunciano: “Azioni legali sul calendario 2012-2013”. (http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/279862)
Azioni legali contro il nuovo calendario venatorio regionale 2012-2013.
Le associazioni ecologiste Amici della Terra, Ente nazionale protezione animali (Enpa), Gruppo d’intervento giuridico (Grig), Lega italiana protezione uccelli (Lipu), Lega per l’abolizione della caccia (Lac), Wwf, hanno inoltrato una richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione degli opportuni provvedimenti all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) chiedendo un pronunciamento negativo vincolante sul calendario varato la scorsa settimana. Sono stati coinvolti anche la Commissione europea, il ministero e l’assessorato regionale dell’Ambiente. Le associazioni contestato l’assenza del principio di precauzione in mancanza di censimenti faunistici e di atti di pianificazione faunistica per le specie della cosiddetta nobile stanziale ‘a rischiò (pernice e lepre sarda). Si solleva inoltre la questione dei periodi di caccia: quelli nei confronti di beccaccia, turdidi, folaga e anatidi (Germano reale, Alzavola, Codone) “sono ben più ampi di quanto richiesto dalla guida Ue in materia”. Inoltre, secondo le associazioni, “tuttora non risulta effettuata alcuna valutazione di incidenza ambientale riguardo all’attività venatoria nelle aree classificate quali siti di importanza comunitaria (Sic) e/o zone di protezione speciale (Zps)”. “C’è da sottolineare – concludono gli ambientalisti – che numerose realtà del mondo venatorio isolano hanno riconosciuto la follia di questo calendario”.
da Casteddu on line, 4 luglio 2012
Contestato il calendario venatorio: http://www.castedduonline.it/index.php/ultimo-minuto/contestato-il-calendario-venatorio-2/34284
da CagliariPad, 4 luglio 2012
“Fermiamo le doppiette”: http://www.cagliaripad.it/it/news/luglio/04/stop-alla-caccia/
Ben fatto a fare il ricorso, dato che gli animali non potranno difendersi da questa guerra che li vedrà vittime innocenti.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
da La Nuova Sardegna, 5 luglio 2012
Calendario venatorio, continua la protesta.
NUORO. La levata di scudi contro il calendario venatorio approvato dalla Regione diventa un caso politico. Il comitato provinciale faunistico riunitosi avantieri in Provincia ha espresso grande preoccupazione e contrarietà rispetto alle scelte operate in sede regionale. A chiarire le ragioni del dissenso ci pensa l’assessore provinciale all’Ambiente Mario Cosimo Stara: «Si tratta dell’ennesimo episodio del cagliaricentrismo ormai dilagante. Un calendario deleterio per la fauna stanziale e deciso in completo spregio delle indicazioni e delle volontà delle associazioni venatorie del Nuorese». La nota del comitato faunistico rimarca il fatto che «la mancata istituzione degli ambiti territoriali di caccia e l’impossibilità di commisurare il prelievo venatorio all’effettiva consistenza del patrimonio faunistico avrebbero consigliato un atteggiamento di grande prudenza. Ma nella stesura del nuovo calendario così non è stato». Fortemente contestata l’apertura alla caccia per cinque intere giornate per pernici e lepri e l’abnorme numero di giornate destinate alla caccia grossa (28) contro la previsione per sole 11 caldeggiata dal comitato faunistico provinciale. Al termine della riunione è stato dato mandato all’assessore Stara affinché intraprenda tutte le iniziative utili per coinvolgere gli altri assessorati competenti provinciali e i rispettivi comitati faunistici per modificare le scelte operate dalla Regione in un contesto di condivisione con le tutte le componenti interessate, dai cacciatori agli ambientalisti. Anche l’associazione Caccia pesca ambiente, con oltre mille tesserati solo in provincia, contesta apertamente il calendario venatorio e ne chiede una immediata revisione. «Diversamente – dichiara il suo rappresentante Narcisio Massidda – intraprenderemo in tutte le sedi opportune, nessuna esclusa, ogni forma di protesta civile». (a.f.)
blà blà blà
da Big Hunter, 5 luglio 2012
AMBIENTALISTI SARDI: ISPRA RILASCI PARERE NEGATIVO E VINCOLANTE: http://www.bighunter.it/Caccia/ArchivioNews/tabid/204/newsid730/10905/Default.aspx
da L’Unione Sarda, 6 luglio 2012
Caccia, via alle azioni legali.
Sei associazioni ambientaliste hanno avviato azioni legali contro il calendario venatorio regionale varato la settimana scorsa dal Comitato regionale faunistico. Wwf, Lipu, Lac, Enpa, Grig e Amici della Terra hanno chiesto all’Ispra informazioni a carattere ambientale e l’adozione degli opportuni provvedimenti chiedendo un pronunciamento negativo sul calendario.
bravi, iniziate a prendere coscienza 😉
da La Nuova Sardegna, 8 luglio 2012
I capi caccia denunciano l’assessore Oppi. Proseguono le proteste contro il calendario venatorio con un esposto per omissione d’atti d’ufficio.
NUORO. Un esposto per omissione d’atti d’ufficio nei confronti dell’assessore regionale all’Ambiente Giorgio Oppi. Per la mancata adozione del piano faunistico regionale. E pesantissime critiche nei confronti del comitato faunistico provinciale e delle stesse associazioni venatorie per non aver difeso adeguatamente le rivendicazioni dei cacciatori del Nuorese. Queste le clamorose iniziative prese dai 14 capi caccia delle compagnie del capoluogo barbaricino al termine di una riunione svoltasi l’altro ieri. Motivo dell’assemblea decidere forme di lotta incisive per contestate il recente calendario venatorio regionale e far recedere la Regione dalla sua decisione. «Oltre ad inoltrare un esposto nei confronti dell’assessore regionale Giorgio Oppi – scrivono i capi caccia di Nuoro – abbiamo deciso di non rinnovare le tessere assicurative ed associative di tutte le associazioni venatorie delle quali denunciamo l’ignavia e il passivo adattamento alla logica che “tanto decidono a Cagliari”. Un atteggiamento che manifesta la loro totale incapacità a rappresentare gli interessi dei cacciatori locali». Al comitato faunistico provinciale pongono invece un pesantissimo interrogativo: «Vorremmo sapere dal presidente del comitato faunistico provinciale di Nuoro se fosse presente in Regione durante la riunione che ha deliberato l’adozione del nuovo calendario venatorio e nel caso contrario il motivo di tale assenza. Vogliamo sapere inoltre se risponde al vero che in quella riunione non fosse presente nessun altro rappresentante del Nuorese. Perché se ciò corrispondesse al vero si tratterebbe di un fatto di inaudita gravita sotto l’aspetto politico, funzionale e giuridico». Dai cacciatori di Nuoro un invito ai cacciatori di tutte le altre provincie affinchè manifestino in tutte le forme il loro dissenso e propongano una propria articolazione del calendario in antitesi a quello imposto dalla Regione. «La nostra richiesta – spiegano – è il ritorno alle mezze giornate di caccia per la pernice e la lepre e l’apertura della caccia al cinghiale solo le domeniche e i festivi infrasettimanali ad iniziare dall’8 dicembre come da consuetudine». Una richiesta secca e una durissima presa di posizione quella dei cacciatori nuoresi che definiscono il nuovo calendario venatorio regionale come «un pasticciaccio maturato in viale Trento (sede della giunta regionale a Caglialri ndc) frutto di ignoranza e tracotanza, che nulla ha di cultura ambientale e con la pratica venatoria». (a.f.)
e bravi pure voi, sveglia!
da La Nuova Sardegna, 8 luglio 2012
PERDASDEFOGU. La giunta provinciale boccia il calendario venatorio. Duro giudizio dell’assessore all’Ambiente Cabiddu: sterminio degli animali pianificato per poter accontentare le lobby cagliaritane: ci troviamo di fronte a un sopruso.
PERDASDEFOGU. «No a questo calendario venatorio regionale». L’assessore provinciale all’Ambiente, Roberto Cabiddu (Italia dei valori) non usa mezzi termini per spiegare quale sia la sua posizione (e della Provincia Ogliastra, di cui è anche vice presidente) rispetto a un tema di grande attualità, che sta coinvolgendo l’intera area. «Chi vive nei territori – afferma l’esponente dell’esecutivo provinciale di centrosinistra – sa bene quale sia il giusto equilibrio affinché vengano rispettati sia il patrimonio faunistico che le esigenze dei cacciatori. Alla Regione abbiamo da tempo inviato la nostra proposta di calendario venatorio, elaborata insieme al comitato provinciale faunistico e alla commissione Ambiente del nostro ente intermedio. Ma non ha ancora recepito niente di tutto questo». Roberto Cabiddu prosegue con l’esporre i punti relativi al nuovo calendario venatorio, che scontenta un po’ tutti. «La nostra proposta – fa rilevare – era quella d’iniziare la caccia al cinghiale il 25 novembre e di chiuderla il 10 febbraio. Tenendo ben presente che tale attività venatoria la si potesse praticare esclusivamente di domenica e nelle giornate festive. La fauna è un patrimonio di tutti i cacciatori e anche di chi non pratica tale attività, e deve essere salvaguardata». L’assessore provinciale all’Ambiente passa quindi all’affondo diretto: «Non si puo’ pensare che per compiacere le lobby cagliaritane si promuova un “calendario dello sterminio venatorio”, pianificato senza tenere minimamente conto dell’esigenza reale di ripopolamento della fauna venatoria». Cabiddu è un fiume in piena e prosegue con il suo duro attacco: «La decisione del comitato regionale faunistico è un sopruso, un atto di prepotenza fatto su dettatura da parte di chi pensa che la Sardegna inizi e finisca a Cagliari. A tal proposito per lunedì mattina (domani ndr) ho convocato la commissione provinciale Ambiente. Mentre per mercoledi’ mattina è prevista una riunione del comitato provinciale faunistico. E a seguire, alle ore 18, una riunione con i cacciatori di tutta l’area provinciale dell’Ogliastra, al fine di studiare insieme le azioni da intraprendere per bloccare questo sterminio». (l.cu.)
salve io non sono un cacciatore del nuorese,ma sono indignato ache io per questo calendario venatorio. mi fà capire quanto siano ignoranti in materia di caccia i signori che ci dovrebbero rapresentare (le associazioni venatorie ).pensavano di fare cosa gratita consentendo la caccia alla nobile stanziale per tutto il giorno ed il cinghiale anche di giovedi
non fanno qaltro che autorizzare la distruzione tottale di ciò che resta , che cazzata .per quanto riguarda l’operato dei politicanti regionali è meglio che taccia quelli mi fanno chiffo pronti a vendere le madri pur di stare nello scranno e nella mangiatoia che schiffo.
da La Nuova Sardegna, 9 luglio 2012
URZULEI. «Caccia di giovedì, una barbarie». Mesina (Psd’Az) si schiera contro il calendario venatorio. (Nino Muggianu)
URZULEI. Alla generale levata di scudi del Nuorese e dell’Ogliastra contro il nuovo calendario venatorio imposto dalla Regione si uniscono anche i cacciatori di Urzulei. «Bisogna porre rimedio a una situazione che potrebbe diventare esplosiva – esordisce Giuseppe Mesina, consigliere provinciale Psd’Az nonché ex sindaco di Urzulei da sempre appassionato di caccia –. È chiaramente una cosa fatta a uso e consumo non certo dei cacciatori locali. Si vuole dare l’assalto alla selvaggina in un periodo in cui la pernice e la lepre sono in costante diminuzione, due specie che sono a forte rischio estinzione». Per Mesina, allargare l’orario di caccia a tutto il giorno sarebbe una follia così come aprire la caccia al cinghiale non solo alla domenica ma anche al giovedì. «Questo – aggiunge Giuseppe Mesina – è il grimaldello per accontentare i “selvaggi” delle zone interne, per poi dare sfogo a chi viene da fuori per poi avere in compenso l’apertura della caccia alla pernice, della lepre della tortora e quant’altro. È un modo barbaro di ragionare». Mesina è d’accordo invece per quanto riguarda l’allungamento della caccia fino a febbraio. «Questa è l’unica cosa positiva perché la migratoria si spara a febbraio e non capisco perché l’abbiano chiusa al 31 gennaio. Ma tutto il resto è da buttare completamente. Perché si vuole introdurre in Sardegna un sistema che non gli compete dall’8 dicembre al 31 gennaio. La caccia al cinghiale è più che sufficiente»
da L’Unione Sarda, 10 luglio 2012
Luogosanto. Variazione del calendario: riessioni e proposte del comitato faunistico.
Caccia: appello alla Regione. «Questa apertura potrebbe favorire cacciatori poco rispettosi»: http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_370_20120710092302.pdf
ma che si coddino!
ma lo sai che è gente come te che rischia di finire “coddata”?
toh, leggi: https://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2012/07/11/il-calendario-venatorio-regionale-sardo-2012-2013-e-fuorilegge-lo-afferma-li-s-p-r-a/ 😉