Asinara, se questo è un parco nazionale…
Non c’è pace per il parco nazionale dell’Asinara. Per ben due anni fra commissari con la valigia e candidature labili come carta velina (2008-2010) dopo la scadenza naturale degli Organi gestionali, è durato il commissariamento dell’Ente Parco.
Poi, finalmente, è stato almeno nominato il presidente, l’avvocato sassarese Pasqualino Federici, già parlamentare di Forza Italia. Ha provato e sta provando con energia a far funzionare il parco, pur non avendo organi direttivi e strutture tecnico-amministrative ridotte all’osso (e miracolosamente riesce a respingere un progetto di radar costiero).
Altro che la quarantina di dipendenti a vario titolo presenti fino a marzo scorso nel parco naturale regionale “Molentargius-Saline”!
Il parco nazionale è, in pratica, in autogestione, solidale fino in fondo con l’isola dei cassintegrati.
Nel giro di questi ultimi anni è successo un po’ di tutto: dalle polemiche sollevate a fine 2008 dall’allora Presidente della Regione Renato Soru e dall’allora Assessore regionale della difesa dell’ambiente Cicito Morittu verso una dirigenza del parco che insieme al Consiglio direttivo – fra mille difficoltà – ne stava lentamente migliorando le condizioni alla notizia di una possibile riapertura di una sezione penitenziaria di massima sicurezza, dal conferimento della titolarità dell’isola all’Agenzia della Conservatoria delle coste all’ennesima boutade di qualche tempo fa dell’allora Ministro dell’interno Roberto Maroni sulla riapertura del carcere, così come l’attuale Ministro della giustizia Paola Severino.
Ora è stato il malore di un’insegnante impegnata in un’escursione scolastica a far detonare l’assenza di un presidio medico.
Ma è solo la goccia che fa traboccare il vaso. Basta!
Sull’Asinara non c’è acqua e chi deve (Abbanoa s.p.a.) non la fa arrivare, è stato tagliato il fondamentale collegamento marittimo da Porto Torres e chi deve Regione autonoma della Sardegna e Comune di Porto Torres) non fa nulla per ripristinarlo, per le spartane visite bisogna affidarsi alle cooperative operanti nel Parco in eterno regime di proroga senza che il Parco prenda un soldo, l’Agenzia della Conservatoria delle coste vuol aprire un centro velico e un ristorante tipico senza che vi siano approvvigionamenti idrici e un efficiente servizio di depurazione.
Mentre si attende ancora la piena operatività di strumenti fondamentali per la gestione dell’Isola, come il piano del parco, si aspettano e si pretendono, soprattutto, i minimi gesti di responsabilità da parte di Ministero dell’ambiente, della Regione autonoma della Sardegna, del Comune di Porto Torres per svolgere le proprie e gelosamente difese competenze in materia di adeguate risorse finanziarie, acqua, gestione dei rifiuti, sanità pubblica, continuità territoriale in favore dell’Asinara.
Sarebbe il minimo necessario per salvaguardare e valorizzare accortamente una delle più belle isole del Mediterraneo.
Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico
(foto Fiorella Sanna, J.I., archivio GrIG)
Se non vengono dotati di adeguati strumenti per far funzionare le strutture, i signori politici trombati non assumano incarichi direttivi e presidenze come medaglie da cui ricavare almeno gettoni di presenza. Denuncino ai cittadini l’impossibilità a svolgere le mansioni a cui sono stati chioamati e si dimettano. In caso contrario sono complici delle situazioni vergognose come questa da voi denunciata.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
da La Nuova Sardegna, 8 maggio 2012
«All’Asinara noi tuteliamo l’ambiente».
Dopo le polemiche sui soccorsi e sui trasporti, il presidente del Parco spiega le ragioni dell’ente e contrattacca. «A chi spetta garantire l’assistenza?»
Pasqualino Federici. Non ci tiriamo indietro quando ci sono problemi che esulano dalle nostre competenze Per l’acqua ci sarebbero cinque milioni ma… (Pinuccio Saba)
PORTO TORRES. «Voglio sapere a chi spetta garantire l’assistenza medica all’Asinara e per questo ho scritto alla Regione, all’Asl, alla Procura della Repubblica. Mi devono dire di chi è la responsabilità se accade qualcosa di grave sull’isola, ma lo devo sapere prima e non dopo. Anche da parte della Procura della Repubblica». È un problema antico quello della mancata presenza di un medico sull’isola, al quale il presidente Federici vuole trovare una soluzione. «Se mi dicono che è competenza del Parco, chiederò le risorse al ministero per l’Ambiente – ha rimarcato ieri – e sarà nostro dovere garantire l’assistenza sanitaria. Ma non posso impegnare risorse che non ho e che comunque non posso destinare a questo servizio». Nel frattempo il Parco provvederà con una soluzione a costo zero. «Chiederemo ai medici di lavorare gratuitamente all’Asinara – ha spiegato il presidente – in cambio di vitto e alloggio. Di più non possiamo fare, almeno fino a quando non avrò risposte precise». Quesito che il presidente aveva posto già un anno fa, ma finora senza ottenere alcuna risposta se non i dinieghi dell’Asl perchè «l’Asinara è disabitata». Ma la soluzione può essere quella dei medici in vacanza?
PORTO TORRES. Acqua potabile, medico, trasporti, gestione dei rifiuti e criticità rappresentate dalla proliferazione di animali introdotti dall’uomo che stanno dev astando il sistema. Di fronte alle critiche incalzanti dell’ultimo periodo, che disegnano un Parco nazionale ancora in grave difficoltà, il presidente Pasqualino Federici ha convocato ieri una conferenza stampa per fare chiarezza sui compiti e le competenze dell’Ente e quelli delle altre istituzioni. Impossibile ignorare i problemi che sono sotto gli occhi di tutti e che sono stati denunciati anche dagli operatori presenti sull’isola-parco. «Il nostro compito istituzionale è la tutela ambientale e lavoriamo per questo – ha detto Pasqualino Federici – ma non ci tiriamo indietro anche quando i problemi esulano dalle nostre competenze». Come per il problema dell’acqua. «Solo un mese fa l’assessore regionale al Bilancio Giorgio La Spisa ci ha comunicato che, utilizzando di fondi destinati all’area di crisi, c’erano cinque milioni di euro per risolvere il problema ma occorreva il placet di tutti gli enti interessati. E tutti, a parole, erano d’accordo. Ma quando ho chiesto un impegno scritto, ha risposto solo il Comune di Porto Torres». Sulla vicenda trasporti «abbiamo saputo tutto a cose fatte anche perché non abbiamo alcuna competenza – ha aggiunto il presidente – e subito ho scritto all’assessore Solinas perché trovasse una soluzione rapida. E benché non fosse una nostra responsabilità, ho “suggerito” all’assessore di scindere il trasporto passeggeri da quello merci, con quest’ultima necessità che può essere risolta con viaggi mirati». Diverso il discorso per quanto riguarda la tutela ambientale che il Parco porta avanti con tutti (sette dipendenti) i suoi effettivi. E che ha portato alla creazione di due “gioielli”quali il centro per la cura degli animali marini e il centro di osservazione ornitologica. Il vero problema è la proliferazione di capre e cinghiali che stanno devastando il parco. «Ma la cattura di quegli animali è di competenza dell’Ente Foreste con il quale c’era un accordo che prevedeva un contributo da parte niostra di 70 mila euro. Invece l’Ente Foreste mi ha chiesto un milione e 200 mila euro – ha sottolineato Federici – per pagare la trasferta e il lavoro straordinario degli operai. Ovviamente non abbiamo pagato il prelievo si è interrotto. Ora abbiamo riavviato il dialogo con la nuova dirigenza dell’Ente Foreste per trovare un nuovo accordo». Dalle parole del presidente del Parco emergono le difficoltà nel portare avanti la complessa gestione dell’Asinara. E a parte le promesse, le soluzioni tardano ad arrivare.
da La Nuova Sardegna, 9 maggio 2012
SOLUZIONI DI EMERGENZA. Asinara, in viaggio su un pontone. Gli imprenditori si sono organizzati per trasportare mezzi e merci.
PORTO TORRES. Mentre nei vari palazzi si discute su come trovare la soluzione che possa riattivare il collegamento fra Porto Torres e l’Asinara, gli imprenditori privati si sono organizzati autonomamente. E così, nei giorni scorsi, un primo “carico” è partito alla volta dell’Asinara. Questo grazie a un’iniziativa della Impremare dei fratelli Colombino che ha messo a disposizione degli operatori economici che lavorano sull’isola un pontone da 90 tonnellate capace di accogliere diversi automezzi e merci varie. Il primo trasporto è stato effettuato nei giorni scorsi, con due furgoni che sono stati trasferiti sull’isola al termine di un viaggio durato circa quattro ore. Il pontone è stato trainato da un rimorchiatore, il “Ritmo”, che ha coperto la tratta fra Porto Torres e Fornelli alla velocità di 3/4 nodi. Una scelta obbligatoria, quella di ricorrere a un privato per il trasporto di merci e automezzi, visto che finora un po’ tutti hanno parlato di come risolvere il problema, ma finora senza grandi risultati. Nel frattempo c’è da registrare una presa di posizione del Gruppo di Intervento Giuridico Amici della Terra secondo i quali la mancanza di assistenza medica sull’isola è solo l’ultimo di una serie di episodi che hanno caratterizzato l’esistenza del Parco nazionale dell’Asinara. Un parco isolato, sostiene il Gruppo di intervento giuridico, e che necessita della riattivazione del collegamento che «sarebbe il minimo per salvare e valorizzare una delle più belle isole del Mediterraneo».
da La Nuova Sardegna, 12 maggio 2012
«Asinara, il Comune riattivi il collegamento». L’assessore Solinas al convegno promosso a Sassari da Confindustria: «La tratta può ripartire con la Delcomar oppure si può procedere a una gara». L’interrogazione. «L’isola ancora senza servizio medico». (Pinuccio Saba)
PORTO TORRES. Resta invece senza soluzione l’altro problema tornato di grande attualità in seguito al malore che ha colto un’insegnate di Oristano appena sbarcata all’Asinara e cioè la mancanza di assistenza medica sull’isola-parco (nella foto un soccorso con l’elicottero). Sull’argomento il consigliere regionale dell’Upc Massimo Mulas ha presentato un’interrogazione all’assessore regionale alla Sanità Simona De Francisci mentre il presidente del Parco Pasqualino Federici ha scritto all’Asl, al ministero per l’Ambiente la soprattutto alla Procura della Repubblica di Sassari per chiedere a chi spetti risolvere il problema anche per evitare che possano essere commessi reati di omissione. Nel frattempo, però, in tutta discrezione sarebbero state avviate nuove trattative fra l’amministrazione comunale e i vertici dell’Asl di Sassari. Il comune potrebbe infatti decidere di scegliere ancora una volta la strada dell’ordinanza, un’ipotesi che un po’ tutte le parti vorrebbero comunque evitare.
PORTO TORRES. Sarà quasi certamente l’amministrazione comunale a risolvere il problema del collegamento fra Porto Torres e l’Asinara, interrotto lo scorso 31 marzo alla scadenza del contratto stipulato fra la Regione Sardegna e la compagnia di navigazione Delcomar. Anche “a causa” di un’ordinanza del sindaco Beniaminio Scarpa che ha intimato alla Regione di riattivare la linea marittima Porto Torres-Cala Reale. Lo ha annunciato l’assessore regionale ai Trasporti Christian Solinas nel corso di un incontro con i vertici di Confindustria che si è tenuto a Villa Mimosa, a Sassari, e al quale era stato invitato anche il presidente del Parco nazionale dell’Asinara Pasqualino Federici. Presidente che ha ribadito i problemi legati all’interruzione del collegamento, soprattutto per quanto riguarda il trasporti di merci e automezzi. Problemi ben noti all’assessore Solinas che ha illustrato la linea d’azione della Regione. A breve verrà infatti bandita la tanto attesa gara di evidenza internazionale che assegnerà il servizio per un periodo non inferiore a 10 anni, gara per la quale occorreranno però diversi mesi. In attesa che venga espletata la gara, la Regione erogherà un finanziamento a favore del comune di Porto Torres che riattiverà il collegamento con l’Asinara. In realtà per la Regione è stato un atto quasi obbligato. L’ordinanza, affissa all’Albo Pretorio e consultabile anche sul sito del comune, è stato firmata da Beniamino Scarpa in qualità di massimo responsabile per l’igiene e la salute pubblica, cioè in qualità di “pubblico ufficiale”. E la Regione Sardegna, davanti a un ordinanza di questo genere, non poteva far finta di niente poiché rischiava – fra l’altro – di commettere un reato. Quella del comune di Porto Torres è stata ovviamente una forzatura ma anche l’unico mezzo per sbloccare una situazione che si è impantanata nei meandri della burocrazia e della recente normativa approvata dal governo in materia di liberalizzazioni. Ora l’amministrazione comunale può scegliere se riattivare immediatamente la tratta con la Delcomar vista la situazione di emergenza, oppure se pubblicare un bando per una manifestazione di interesse, anche se appare improbabile che ci siano compagnie di navigazione pronte ad acquistare un battello per lavorare solo pochi mesi. Nella prima ipotesi si risolverebbe anche il problema dei marittimi sbarcati dalla “Sara D” che dal 1° aprile scorso sono rimasti senza lavoro.
da La Nuova Sardegna, 13 maggio 2012
Asinara, dopo l’ordinanza la Regione ora deve agire. Il provvedimento del sindaco non può essere disatteso, la linea marittima con il Parco è fondamentale per superare i problemi di igiene e salute pubblica. (Pinuccio Saba)
PORTO TORRES. L’amministrazione comunale attende solo la delibera della giunta regionale, che dovrà mettere a disposizione le risorse necessarie per la riattivazione del collegamento marino fra Porto Torres e l’Asinara. Nei giorni scorsi il sindaco Beniamino Scarpa aveva infatti firmato un’ordinanza con la quale imponeva alla Regione Sardegna la riattivazione del collegamento interrotto il 1° aprile scorso. Ordinanza firmata in veste di massima autorità in materia di igiene e salute pubblica ( cioè un pubblico ufficiale, circostanza che obbliga la Regione ad assumere un provvedimento in tempi brevi. E la riattivazione della tratta Porto Torres-Cala Reale si fa sempre più pressante perché se è vero che per il trasporto passeggeri esistono alternative anche se più dispendiose, è altrettanto vero che il trasbordo di carichi importanti di merci o di automezzi è quasi impossibile, se non affidandosi alle aziende private che però non possono applicare tariffe come quelle della continuità territoriale. Inoltre non vanno dimenticati i cinque marittimi del traghetto Sara D sbarcati, cioè licenziati, all’indomani dell’interruzione del servizio. L’ordinanza firmata da Beniamino Scarpa, affissa all’albo pretorio e consultabile sul sito istituzionale del comune, non lascia spazi di manovra alla Regione che avrebbe deciso di affidare proprio all’amministrazione comunale il compito di far ripartire il traghetto per l’Asinara. Il Comune avrebbe due possibilità di scelta: un bando di gara per una manifestazione di interesse, che si risolverebbe in un paio di settimane e che non dovrebbe incorrere negli strali della Comunità Europea in materia di concorrenza; oppure un affidamento diretto con la motivazione dell’urgenza e dell’emergenza igienico-sanitaria, la stessa contenuta nell’ordinanza firmata dal Beniamino Scarpa. Ma la soluzione ipotizzata dall’assessore regionale ai Trasporti Christian Solinas è solo un provvedimento tampone. Proprio Solinas, nel corso di un incontro a Villa Mimosa con i vertici di Confindustria, ha annunciato che la Regione a breve pubblicherà il bando di gara di evidenza internazionale per l’assegnazione del servizio in regime di continuità territoriale. Ma rispetto alla bozza predisposta dalla giunta guidata da Renato Soru, potrebbero essere introdotte alcune novità. La Regione sta infatti studiando la possibilità di separare il collegamento per i passeggeri dal trasporto di merci e automezzi. Il primo sarebbe quotidiano per tutto l’anno, mentre il secondo avrebbe una frequenza da stabilire in base alla stagione e allo “storico”, cioè la media degli automezzi trasportati in passato in una settimana o in un mese. Con il bando di gara dovrebbe ridursi a poco più di un’ora il tempo della traversata (adesso occorrono 90 minuti) fra Porto Torres e Cala Reale) con un miglioramento complessivo del confort di viaggio per i passeggeri. Per completare l’intero iter normativo e burocratico ci vorrà almeno un anno ma il Parco Nazionale dell’Asinara non può attendere altri 12 mesi di incertezze che, proprio nelle scorse settimane, hanno provocato la cancellazione di numerose prenotazioni
ma se non c’è nemmeno l’acqua corrente!!!
da La Nuova Sardegna, 19 maggio 2012
Asinara, detenuti guardiani del parco. Il ministro Severino: «Immaginiamo un carcere leggero». Oggi la visita a Sassari, lunedì apre il penitenziario di Oristano. (Giuseppe Centore)
CAGLIARI. Il ministero di Grazia e Giustizia non ha abbandonato il progetto di reinsediarsi, in maniera leggera, all’Asinara, ma non intende aprire alcuno scontro con gli enti locali. Prudenza e diplomazia, le arti che il ministro Paola Severino ha mostrato nella due giorni in Sardegna, apertasi ieri sera con un incontro con i vertici della magistratura cagliaritana, il procuratore generale Ettore Angioni, il presidente della Corte d’Appello Grazia Corradini, il presidente del Tribunale Francesco Sette e il Procuratore della Repubblica Mauro Mura. Il Guardasigilli, accompagnata dal direttore del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Tamburino oggi si recherà a Is Arenas, per ricevere i dati conclusivi del progetto che prevede la conversione al biologico delle colonie agricole delle Case di reclusione di Is Arenas, Isili e Mamone. Alle 18 sarà invece a Sassari, per una visita a San Sebastiano. Durante la permanenza nel carcere, Cecilia Sechi, garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune, presenterà un volume realizzato con il contributo di alcune detenute. Se rimarrà del tempo il ministro potrebbe visitare anche il carcere di Alghero, e forse vedere il cantiere di Bancali. Ieri sera l’incontro con il presidente della Regione Cappellacci. Al centro del colloquio il futuro dell’Asinara, come ribadito dal ministro al termine dell’incontro con i magistrati a palazzo di giustizia. Con i vertici delle toghe sarde sono state discusse le iniziative dell’esecutivo per rendere più snello il sistema giudiziario. In tre mesi sono diminuiti di circa 3mila unità i reclusi nelle carceri italiane, scesi a 64mila, grazie al decreto “salva-carceri”. Il presidente della Repubblica proprio ieri nel corso della cerimonia per il 195° anniversario del Corpo di polizia penitenziaria ha definito «insostenibile» la situazione delle carceri, auspicando «nuove e coraggiose soluzioni strutturali e gestionali», mentre nel corso della stessa cerimonia il capo del Dap Tamburino ha definito inaccettabile il divario capienza/numero di detenuti. Un divario elevato anche nell’isola dove lo “svuota-carceri” ha portato ai domiciliari solo 258 persone, con sovraffollamenti elevati sia a Buoncammino che negli altri penitenziari storici. Asinara. Il ministero non ha abbandonato il progetto di reinsediarsi nell’isola. «Sottoporrò il capitolo Asinara a una valutazione. Ho visto che non appena si è parlato di Asinara si è detto che noi vogliamo riaprire il 41bis, o le vecchie colonie penali. Nulla di tutto questo. La nostra idea era quella di un recupero ambientale, con alcuni impianti moderni, una sorta di carceri aperte nei quali si potesse affidare alle persone detenute particolarmente selezionate un compito di tutela ambientale del parco, per renderlo più fruibile». Il ministro porge il ramoscello d’ulivo. «Per il momento soprassediamo, andremo a vedere la situazione, ma io vi prego di pensare a questa soluzione, che mi sembra equilibrata. Noi la attiveremo probabilmente a Pianosa, e quindi tutti avranno modo di constatare se è riproducibile altrove. Se così sarà è interesse di tutti che il progetto vada avanti. Mi sono stupita del fraintendimento degli ambientalisti, ma non vogliamo forzare la mano. Magari andremo sull’isola per vedere come stanno le cose». Ipotesi respinta dal deputato Pdl Mauro Pili, che invita il ministro a non recarsi all’Asinara. «Sappia che non esiste possibilità né tecnica né politica perché all’Asinara possa essere ospitata una struttura carceraria di alcun tipo». Nuove carceri. È il motivo ufficiale della visita del ministro. Le carceri di Uta e Bancali sono incomplete. Quello sassarese dovrebbe ricevere a ottobre i 200 detenuti di San Sebastiano più un certo numero di reclusi a cui è applicato il regime di carcere duro. A Uta i lavori sono fermi, con operai licenziati e un contenzioso tra azienda e provveditorato. «Voglio capire perché queste due carceri non sono ancora operative, nella maniera più rapide ed efficace. Vogliamo aprire subito le strutture. Ho già parlato col ministro Passera e lunedì avrò una riunione con lui proprio su questo tema. Intanto possiamo annunciarvi che lunedì sarà consegnato il carcere di Massama, Oristano». Personale. È un tema su cui è meglio non farsi illusioni. Non ci saranno assunzioni nelle nuove strutture. Il ministro cita l’esempio del carcere di Rieti, «lo abbiamo aperto e tutti si chiedevano come avremmo fatto con il personale. Lo stesso accadrà qui. Possiamo contare su modalità particolari, migliorando la distribuzione delle risorse. Dobbiamo arrangiarci con quel che abbiamo. Preferisco fare così che non fare nulla».
da La Nuova Sardegna on line, 19 maggio 2012
Asinara, presidente parco: «Mai più detenuti nel parco».
Pasqualino Federici boccia l’ìpotesi avanzata dal ministro della Giustizia Paola Severino in visita nell’isola: http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2012/05/19/news/asinara-presidente-parco-mai-piu-detenuti-nel-parco-1.4811503
Peccato! Dopo le prossime elezioni politiche, il tribunale del Popolo deciderà di inviare in un’isola tutti i parlamentari al di sopra dei 40 anni eletti in qualsiasi partito o aggregazioni politiche sino a quando morte non li colga!
Attewnti candidati a quel che rischiate!
Ciao, cari amici.
il Presidente Cappellacci pensi a riattivare i trasporti marittimi Porto Torres – Asinara in regime di continuità territoriale, pensi a far arrivare l’acqua potabile all’Asinara, prima di riempirsi la bocca dell’Asinara.
da La Nuova Sardegna on line, 20 maggio 2012
Il ministro Severino all’Asinara: «Potrebbe nascere un carcere aperto». Conclusa la tre giorni in Sardegna del Guardasigilli. La replica del presidente Cappellacci: «Abbiamo in mente un progetto di turismo sostenibile incompatibile con strutture detentive»: http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2012/05/20/news/il-ministro-severino-all-asinara-potrebbe-nascere-un-carcere-aperto-1.4816978
finalmente 😛
da La Nuova Sardegna, 24 maggio 2012
Asinara, arriva il medico Convenzione con il Cisom. Accordo raggiunto tra Comune, Asl, Ente Parco, Capitaneria e Ordine di Malta Il servizio sarà operativo dal 15 giugno al 30 settembre, ambulanza a Cala Reale. (Pinuccio Saba)
PORTO TORRES. Dal prossimo 15 giugno e fino al 30 settembre l’Asinara avrà un servizio di assistenza medica. Ieri mattina, in municipio, è stato infatti ragggiunto un accordo fra amministrazione municipale, Ente Parco, Asl di Sassari e capitaneria di porto che ha portato alla stipula di una convenzione con il Cisom nazionale, il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta. Secondo la convezione sottoscritta dal sindaco Beniamino Scarpa, dal direttore generale della Asl Marcello Giannico, dal presidente del Parco dell’Asinara Pasqualino Federici, dal comandante della capitaneria di porto Marco Nobile e dal direttore nazionale del Cisom Mauro Casinghini, prevede il corpo di volontariato metta disposizione, a titolo gratuito, il proprio personale sanitario specializzato per coprire le emergenze che potrebbero verificarsi durante la stagione estiva. Il servizio di assistenza medica all’Asinara verrà garantito dalle 8,30 alle 17 (in coincidenza con la partenza del primo e dell’ultimo traghetto da e per Porto Torres e Stintino). Inoltre, la presenza di un medico e di un soccorritore con reperibilità 24 ore su 24 assicurerà il servizio nell’intero arco della giornata. Secondo quanto stabilito, inoltre, il personale medico del Cisom dovrà fornire supporto alle attività di soccorso del 118 e della guardia costiera. «L’intesa è frutto della leale collaborazione fra gli enti coinvolti. Apprezzo la disponibilità del Cisom, di tutti gli enti partecipanti e della Asl di Sassari che nonostante le limitazioni imposte ci permette di garantire il supporto farmaceutico del presidio – ha commentato il sindaco Beniamino Scarpa –. Stiamo lavorando per dotare il servizio anche di un’ambulanza – e si stanno gettando le basi per mettere a regime l’assistenza medica in pianta stabile, individuando le singole competenze. Il fatto che sia prevista in questa convenzione la reperibilità dei medici per tutta la giornata è importante per offrire garanzie ai visitatori e ai lavoratori». «Risolvendo una delle tre principali criticità dell’isola – ha aggiunto Pasqualino Federici – stiamo dimostrando tutti insieme e di comune accordo un approccio giusto a favore dell’Asinara». L’Ente Parco metterà a disposizione un ambulatorio a Cala Reale e ogni supporto utile all’espletamento del servizio. Il comandante della Capitaneria di Porto, Marco Nobile, ha espresso «estrema soddisfazione nel vedere una stretta collaborazione tra tutti i soggetti interessati a diverso titolo nella gestione della problematica. L’essere riuscito a operare come elemento di raccordo rappresenta sicuramente il primo vero successo come comandante di Porto Torres a due mesi dal mio insediamento». Per il direttore nazionale del Cisom, Mauro Casinghini, «con l’accordo, la storica presenza del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta in Sardegna e a Porto Torres si arricchisce con un sostanziale contributo a favore dello sviluppo turistico e della sicurezza di questa favolosa terra. Il Cisom sarà sempre a disposizione della collettività».
vergogna! Con deliberazione Giunta regionale n. 22/23 del 22 maggio 2012 (ancora non disponibile sul sito istituzionale web della Regione autonoma della Sardegna) il collegamento in regime di continuità territoriale doveva essere ripristinato!
da La Nuova Sardegna, 31 maggio 2012
Asinara, traghetto fermo nonostante l’ordinanza. Disatteso il provvedimento del sindaco, incredibile silenzio della Regione E per Monumenti aperti si parte da Stintino, operatori sempre più preoccupati. (Pinuccio Saba)
PORTO TORRES. A tre mesi dalla sospensione del collegamento fra Porto Torres e l’Asinara la situazione non è mutata di una virgola. Tanto che l’amministrazione comunale, in vista della manifestazione “Monumenti Aperti” che interesserà anche l’Asinara ha invitato le persone che intendono recarsi sull’isola a imbarcarsi da Stintino, da dove parte il battello “Mizar” con il cui armatore è stata stipulata una convenzione valida per la giornata di domenica. La mancanza di un’imbarcazione adatta, inoltre, ha costretto gli organizzatori a ridimensionare il programma previsto per i visitatori che dovranno accontentarsi della visita guidata con gli studenti. Ma i problemi legati a “Monumenti Aperti” sono solo l’ultimo dei disagi che stano vivendo soprattutto gli operatori turistici che operano sull’isola. Alcuni dei quali non hanno ancora riaperto i battenti delle loro attività oppure stanno operando a scartamento ridotto. Nel frattempo è rimasta lettera morta l’ordinanza firmata dal sindaco Beniamino Scarpa che intimava alla Regione Sardegna di ripristinare il collegamento con l’Asinara in regime di continuità territoriale. Dopo l’ordinanza l’assessore regionale ai Trasporti Christian Solinas aveva comunicato che alla Confindustria che il problema sarebbe stato risolto dall’amministrazione comunale di Porto Torres con risorse messe a disposizione dalla Regione. Ma a quella comunicazione, fatta anche al presidente del Parco Nazionale dell’Asinara Pasqualino Federici , non sono hanno fatto seguito atti concreti. Nel frattempo la Sara D, dopo aver sbarcato (licenziato) l’equipaggio, continua a restare ormeggiata alla banchina Segni in attesa che arrivino buone notizie da Cagliari.
beceri delinquenti.
da La Nuova Sardegna,7 giugno 2012
ATTENTATI. Distrutto dalle fiamme il minibus in dotazione al parco dell’Asinara.
PORTO TORRES. Gli incendiari sono tornati in azione la notte scorsa. Stavolta è stato preso di mira il pullmino del ministero dell’Ambiente in dotazione al Parco Nazionale dell’Asinara. L’attentato è stato messo a segno nell’area del parcheggio che si trova alle spalle della stazione marittima, dove il furgone del parco veniva lasciato in sosta. L’allarme è stato dato da un automobilista che ha visto sprigionarsi le fiamme e che ha subito avvertito i vigili del fuoco. Sul posto è arrivata una squadra del distaccamento di Porto Torres che è riuscita a impedire che il rogo si propagasse alle auto parcheggiate a fianco del furgone, anche se il calore ha leggermente danneggiato lo sportello di un’utilitaria. Il fuoco ha invece completamente distrutto la parte anteriore del furgone e devastato il motore. Come sempre le indagini, affidate ai carabinieri della Compagnia di Porto Torres, si presentano difficili. Chi ha dato l’allarme non avrebbe notato nessuno all’interno del parcheggio e questo è comprensibile se, come è accaduto in passato, gli incendiari hanno poggiato la diavolina accesa su una delle ruote del furgone. Come è difficile stabilire il movente dell’attentato, anche se il fatto che il furgone fosse in dotazione al Parco dell’Asinara, potrebbe far ipotizzare un gesto intimidatorio o a una ritorsione. E non si esclude neppure che l’attentato possa essere legato alla mancata riattivazione del collegamento marittimo fra Porto Torres e Cala Reale. Un ampio ventaglio di ipotesi investigative che adesso dovrà essere scremato dagli investigatori del comando di via Antonelli che hanno già interrogato alcune persone. Un problema di difficile soluzione, quello degli attentati incendiari, i cui responsabili l’hanno sempre fatta franca. Un fenomeno che può essere combattuto solo con la collaborazione dei cittadini e con l’installazione di un sistema di videosorveglianza almeno nelle zone “sensibili” della città. Indagini che devono essere condotte con i metodi tradizionali visto che il fuoco cancella ogni traccia che potrebbe essere utile agli investigatori della Scientifica. Dopo un inizio d’anno costellato di attentati, spesso inspegabili se non con il gesto di un teppista, si sperava che l’ondata di incendi notturni fosse terminata. Attentatori che, nell’ultimo anno, hanno preso di mira rappresentanti delle forze dell’ordine, operai, impiegati e piccoli imprenditori. Adesso è stato preso di mira un ente statale e proprio questo particolare potrebbe indirizzare le indagini verso un ambiente ben preciso anche se gli investigatori – soprattutto in questa fase iniziale dell’inchiesta – non si sentono di escludere a priori che si sia trattato di un gesto di puro teppismo.
quant’è difficile rimettere in funzione un traghetto.
da La Nuova Sardegna, 14 giugno 2012
Riparte il traghetto per l’Asinara. La Regione delega provvisoriamente il Comune di PortoTorres a ripristinare il collegamento. (Gianni Bazzoni): http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_231_20120614083102.pdf
Finalmente, poi, è visibile sul sito istituzionale web della Regione autonoma della Sardegna la deliberazione Giunta regionale n. 22/23 del 22 maggio 2012 che prevede il ripristino del collegamento marittimo Porto Torres – Asinara: http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_274_20120613110327.pdf
perfettamente d’accordo, c’è da rimboccarsi seriamente le maniche per l’Asinara.
da L’Unione Sarda, 25 giugno 2012
In quattordici anni nessuna strategia condivisa tra ente, comune e Regione. L’anno zero dell’Asinara. Mille progetti ma sull’isola manca persino l’acqua.
L’acqua potabile è agli sgoccioli, il medico c’è soltanto nei mesi estivi, il collegamento col traghetto da PortoTorres è stato ripristinato dopo oltre due mesi di stop. (Giampiero Marras): http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_146_20120625081719.pdf
habemus medicum! 😛
da La Nuova Sardegna, 1 luglio 2012
VACANZE SICURE. L’isola dell’Asinara ha finalmente un medico. Raggiunto l’accordo: è Lodovico Pietrasanti, primo volontario Cisom di Venezia.
PORTO TORRES. Si chiama Lodovico Pietrasanti, è medico rianimatore del 118 di Venezia ed è il primo volontario del Cisom che presterà servizio all’Asinara. Questo grazie a un accordo che ha visto sedersi a un “tavolo tecnico” i rappresentanti della guardia costiera, del comune di Porto Torres, del Parco nazionale dell’Asinara, dell’Asl numnero di Sassari e, ovviamente, i vertici del Cisom. «L’attivazione del presidio medico-sanitario nasce dalla volontà degli enti coinvolti di garantire un servizio importante anche nell’ottica della valorizzazione dell’isola. Le persone – ha sottolineato il Presidente del Parco, Pasqualino Federici durante la presentazione del nuovo servizio – devono visitare l’Asinara sapendo che possono contare sull’assistenza sanitaria». Una carenza che nel corso degli anni era stata affrontata con soluzioni tampone alle quali si è voluto porre fine. « E quaando le istituzioni lavorano esclusivamente nell’interesse della collettività i risultati arrivano – ha detto Nunzio Martello, Direttore marittimo del Nord Sardegna – . Questo è l’inizio di un cammino virtuoso per l’isola dell’Asinara». Il servizio prevede la presenza, nell’arco delle 24 ore, di un medico e di un paramedico del Cisom che saranno sempre in contatto con le centrali operative del 118 e della capitaneria di porto di Porto Torres. «Nelle scorse settimane abbiamo affrontato e risolto tutti insieme il problema, sedendoci attorno a un tavolo. L’iniziativa – ha commentato il sindaco di Porto Torres, Beniamino Scarpa – ha un altro aspetto positivo: l’attivazione di un tavolo tecnico per l’individuazione di una soluzione stabile, soluzione che dovrà passare per forza attraverso la Regione Sardegna».Il direttore nazionale del Cisom, Mauro Casinghini, si è invece detto «emozionato e contento per l’avvio di questo progetto che rientra tra i compiti istituzionali del Cisom, visto che si sta offrendo un apporto per la sicurezza delle comunità. La nostra presenza qui vuole essere da stimolo anche per la ricerca di soluzioni stabili». Alla fine Mauro Casinghini ha insignito di un’onorificenza il responsabile del Cisom di Porto Torres, Gianpaolo Delogu, per i 30 anni di attività. (p.s.)
da La Nuova Sardegna, 25 luglio 2012
Federici: «Il custode del Parco, volontario e senza benefit».
PORTO TORRES. «Il custode del palazzo reale del Ministero dell’Ambiente, e non del Parco, Giommaria Deriu di Ittiri, non beneficia di vitto e alloggio da parte del Parco dell’Asinara ma vive in quell’immobile dal momento stesso dell’istituzione dell’Ente. Da qualche giorno è anche custode dell’isola». Lo precisa il presidente del Parco dell’Asinara, Pasqualino Federici, rassicurando così il presidente della Commissione comunale per l’ Asinara, Angelo Canu, che paventa una discriminazione nei confronti delle «decine di disoccupati portotorresi che sarebbero disposti a rendersi utili alla causa del parco in cambio di vitto e alloggio per il periodo estivo». «Nel suo ruolo il signor Canu avrebbe potuto seguire le vie istituzionali per discutere del problema della custodia dell’isola che richiede una presenza non stagionale ma costante 12 mesi all’anno – sottolinea Federici – che l’ente non è in grado di garantire con una figura inquadrata nell’organico, in quanto l’Ambiente ha imposto il taglio di due posti di lavoro per mancanza dei fondi». «La scelta sul nome di Deriu – agginge Federici – nasce dal fatto che in qualità di ex guardia carceraria dell’isola, (oggi vive della propria pensione), per il titolo di ispettore, e per la lunga presenza sull’isola come tutore dei beni del Ministero, Deriu ha rappresentato per l’ente e per il dicastero la figura adatta a ricoprire anche la sorveglianza del territorio che eserciterà a titolo gratuito. Per l’esattezza il Ministero, e non il Parco, ha stabilito un forfait di 3mila euro annui pari a 250 euro al mese, sotto la voce rimborsi. Nulla di più». «Il fatto che presti il suo lavoro come volontario non deve scandalizzare così come non ha destato scalpore che il servizio sanitario quest’anno sarà garantito dai medici dei Cavalieri di Malta che avranno solo vitto e alloggio. Un dato deve rassicurare: nel momento in cui sarà possibile riaprire alle assunzioni, il Parco nazionale provvederà ad agire alla luce del sole, evitando clientelismi e attraverso il metodo più democratico: il bando dei concorsi pubblici».
cose da pazzi..e da delinquenti.
A.N.S.A., 1 agosto 2012
Incendiato traghetto per Asinara. Imbarcazione capace di trasportare da Stintino 150 turisti: http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sardegna/2012/08/01/Incendiato-traghetto-Asinara_7271654.html
da La Nuova Sardegna, 29 agosto 2012
ALL’ASINARA VIETATO BERE. Cala d’Oliva e Cala Reale: arriveranno le autobotti. (Pinuccio Saba)
PORTO TORRES. Il sindaco di Porto Torres Beniamino Scarpa ha firmato un’ordinanza con la quale vieta l’utilizzo dell’acqua destinata al consumo umano. La Asl di Sassari ha infatti comunicato al Comune di Porto Torres che le acque destinate al consumo umano prelevate sull’isola dell’Asinara a Cala Reale e a Cala d’Oliva sono risultate non conformi ai parametri chimici e microbiologici. In particolare, le acque prelevate a Cala d’Oliva non sarebbero conformi per quanto riguarda i parametri coliformi totali, escherichiacoli, ossidabilità, manganese, ammonio e cloruri, mentre quelle prelevate a Cala Reale hanno superato i parametri di sodio e cloruri. In seguito alle comunicazioni della Asl è stata, perciò, adottata un’ordinanza sindacale «in cui si dispone il divieto di utilizzo di acque destinate al consumo umano a Cala d’Oliva, in quanto idonee al consumo diretto solo previa bollitura e per tutti gli usi igienici, fino alla verifica di conformità dei parametri». Una situazione drammatica per gli operatori del parco che gestiscono l’ostello e il bar di Cala D’Oliva e il bar e punto di ristoro di Cala Reale. Per far fronte all’emergenza il sindaco ha disposto, fin da oggi, l’invio di un’autobotte di acqua potabile ma quello idrico, all’Asinara, è un problema antico acuito dalla siccità degli ultimi mesi. Un disagio perenne al quale si dovrebbe porre rimedio a breve, non appena si concretizzerà il progetto (finanziato con quattro milioni di euro da parte della Regione) per la realizzazione del ciclo dell’acqua che comprende sia la distribuzione dell’acqua potabile in tutta l’isola sia la depurazione delle acque bianche e nere. Nel frattempo gli operatori e gli ospiti del parco nazionale dell’Asinara dovranno continuare a fare i conti con le periodiche situazioni di criticità che rischiano di diventare una pericolosa abitudine.
da La Nuova Sardegna on line, 9 settembre 2012
Dal 18 stop ai collegamenti con l’Asinara.
Scade il contratto stipulato a giugno tra Regione e Delcomar. Sindacati e Comune chiedono un incontro all’assessore. (Pinuccio Saba): http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2012/09/08/news/dal-18-stop-ai-collegamenti-con-l-asinara-1.5663662
l’ennesimo successo della Giunta Cappellacci.
da La Nuova Sardegna, 18 settembre 2012
TRASPORTI MARITTIMI. La Regione non vara il bando salta la linea per l’Asinara. (Gianni Bazzoni)
SASSARI. Tre mesi trascorsi senza risultati. Novanta giorni sprecati: la proroga del collegamento marittimo tra Porto Torres e l’Asinara non è servita a creare le condizioni per il nuovo bando sulla continuità territoriale. Così oggi il servizio si interrompe, la società «Delcomar» non ha ricevuto comunicazioni di alcun genere e soprattutto le certezze su quel bando che sembrava in pubblicazione da un momento all’altro. Allora, niente traghetto. E non sarà certo la proroga (forse un tentativo all’ultimo momento) di 15 giorni a risolvere il problema. Pare che ieri, alla Regione, ci sia stata una riunione urgente che, però, non avrebbe prodotto alcun risultato. Quella del collegamento con il Parco nazionale dell’Asinara non deve essere sembrata una priorità, le esigenze degli operatori che lavorano sull’isola-parco, la necessità di un collegamento marittimo con il Comune che ha giurisdizione sull’Asinara una cosa irrilevante. Si torna pericolosamente indietro, con l’armatore che – ovviamente – si guarda intorno e valuta il trasferimento della “Sara D” altrove. L’ennesimo schiaffo al territorio.
da La Nuova Sardegna, 19 settembre 2012
Ordinanza di Scarpa per fare ripartire la nave per l’Asinara.
Il provvedimento firmato ieri pomeriggio per superare l’emergenza. I disagi degli operatori del Parco rimasti isolati. (Gavino Masia)
PORTO TORRES. L’imbarcazione Sara D da ieri mattina non effettua più il collegamento tra il porto e il Parco dell’Asinara, come avveniva tutta la stagione estiva con due tratte quotidiane. E nel pomeriggio il sindaco Beniamino Scarpa ha firmato un provvedimento per ordinare al presidente della Regione di provvedere alla riattivazione del servizio di trasporto, per consentire lo svolgimento delle attività vitali nell’isola-parco. La linea era stata riavviata a giugno, per un periodo di tre mesi, in seguito a una precedente ordinanza emanata dal primo cittadino per superare le emergenze ambientali e in materia di pubblica sicurezza che si erano create sul Parco. Lunedì scorso si è svolta una conferenza di servizio alla Regione, dove l’argomento riguardava proprio la continuità territoriale tra Porto Torres e l’isola-Parco: presenti il sindaco Beniamino Scarpa, la Conservatoria delle coste, l’Ente Parco Asinara e l’Ente foreste. «L’assessore ci ha comunicato che il bando di gara sta per essere pubblicato – ha detto Scarpa –, e nel frattempo (fino all’aggiudicazione della gara) abbiamo chiesto alla Regione di far proseguire il servizio di trasporto con le stesse modalità emergenziali che abbiamo utilizzato questa estate. Sulla richiesta avanzata – ha aggiunto il primo cittadino –, abbiamo avuto rassicurazioni. Ora aspettiamo un atto formale da parte del direttore generale dell’assessorato ai Trasporti, e appena ci comunicano la copertura finanziaria procederemo con le stesse modalità dei mesi scorsi». Serve una procedura rapida non trattandosi di una gara, insomma, affinché l’isola che rappresenta metà del territorio comunale possa essere raggiunta dagli operatori che quotidianamente si imbarcano sul traghetto ormeggiato di fronte alla stazione marittima. Che garantisce il trasporto dei mezzi di vigilanza e protezione civile, la sopravvivenza degli animali che vivono sull’isola (sia allo stato brado che in cattività) grazie al trasporto di fieno e foraggio, permette lo svolgimento delle attività del settore turistico-ricettivo e la gestione del ciclo dei rifiuti. Durante l’incontro cagliaritano si è fatto un confronto anche sulle modalità di trasporto per l’Asinara, prospettando che venisse diviso il servizio passeggeri da quello merci con imbarcazioni differenti. E che durante il periodo estivo, inoltre, il servizio passeggeri fosse decisamente più rapido di quello attuale. Intanto da ieri la Sara D è ferma in porto. L’ennesima beffa.
finalmente una bella notizia 😛
da La Nuova Sardegna, 28 settembre 2012
All’ASINARA. Una colonia di chirotteri trova casa a Cala d’Oliva. (Emanuele Fancellu)
PORTO TORRES. È stata scoperta quasi per caso, ma è la più importante colonia di chirotteri finora conosciuta per tutte le isole circum sarde. In gergo scientifico si parla di una colonia di rinolofo minore (Rhinolophus hipposideros), un piccolissimo pipistrello che ha scelto una casa di Cala d’Oliva, all’Asinara, come area di riposo e di riproduzione. Scegliere il Parco Nazionale dell’Asinara per impiantare una grande colonia però non è un caso, per questo piccolo pipistrello: è evidente che l’ambiente integro e la garanzia di conservazione posta in essere da oltre un decennio dal Parco, siano ideali per la vita e la conservazione della specie e per la biodiversità. Lo specialista in chirotteri Mauro Mucedda, consultato dai tecnici del parco, ha effettuato un attento sopralluogo e ha determinato la specie. Il rinolofo minore è piccolissimo, è lungo infatti circa 4 cm, pesa non più di 5 grammi e può vivere sino a 20 anni. La femmina partorisce solo un piccolo che pesa circa 1 grammo. La sua vulnerabilità è dovuta al fatto che si ciba di insetti e ragni, che sono in diminuzione per l’uso indiscriminato di diserbanti. Questo mammifero è tutelato da direttive comunitarie, che proteggono gli habitat naturali della flora e della fauna europea. Il pipistrello è inserito tra gli animali più a rischio di estinzione, come la foca monaca, il gatto selvatico e la balenottera. Per questi animali è vietata qualsiasi forma di cattura o uccisione, il disturbo durante la riproduzione, la distruzione dei siti di riposo e delle colonie. Ora che Cala d’Oliva si pone su un livello di importanza di assoluto rilievo per questa specie, sarà compito preciso dell’Ente Parco e del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale gestire e proteggere il sito, per evitare che venga vanificata questa importante scoperta.
ma come si fa? Vergogna!
da La Nuova Sardegna on line, 20 ottobre 2012
Alt ai trasporti, l’Asinara abbandonata dalla Regione. Il traghetto della Delcomar lascia Porto Torres. Il presidente del parco Federici: danno gravissimo. Finora nessuna risposta dalla Regione. (Pier Giorgio Pinna): http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2012/10/20/news/alt-ai-trasporti-l-asinara-abbandonata-dalla-regione-1.5892656
da La Nuova Sardegna, 22 ottobre 2012
La Sara D ha abbandonato l’Asinara. Il Parco nazionale resta isolato: impossibile il trasporto da Porto Torres di mezzi pesanti e foraggio.
PORTO TORRES. Sara D ha preso il mare, ieri sera, per raggiungere entro stamattina Carloforte. Si è completato, così, lo “scippo” del traghetto che collegava Porto Torres all’Asinara, dirottato sulla tratta dell’isola di San Pietro. Questo era stato annunciato e questo è avvenuto. A metà settimana, l’armatore della compagnia Delcomar Franco Del Giudice non aveva ricevuto indicazioni certe da parte del Comune di Porto Torres e dalla giunta regionale, e sono state tratte le dovute conclusioni. «Ho aspettato anche troppo tempo – aveva spiegato l’armatore – e ho registrato perdite economiche significative, perché il traghetto poteva essere impiegato in Sicilia con contratti di noleggio. Tra l’altro, finora abbiamo operato senza percepire le prestazioni previste. Risorse che la Regione avrebbe dovuto girare al Comune di Porto Torres». La situazione è particolarmente critica, specie per gli operatori che gestiscono attività sull’isola-parco. Il traghetto Sara D era l’unico in grado di trasportare mezzi e forniture per gli animali, oltre che per soddisfare le esigenze degli altri insediamenti commerciali presenti all’Asinara. A nulla è servita la lettera inviata dal sindaco di Porto Torres Beniamino Scarpa alla Regione per sollecitare il ripristino del collegamento «per ragioni sanitarie e di sicurezza». Il traghetto era rimasto fermo in porto, prima della conferma: per ora, è impossibile raggiungere l’Asinara da Porto Torres.
il Presidente dell’Ente parco nazionale dell’Asinara Pasqualino Federici ha fatto benissimo.
da La Nuova Sardegna, 24 ottobre 2012
Lo stop ai trasporti da Porto Torres. Asinara, segnalazione-denuncia alla Procura.
Il presidente del parco: interruzione di pubblico servizio. Interessata al caso la Prefettura: http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_231_20121024085927.pdf
da La Nuova Sardegna, 30 ottobre 2012
L’Asinara assediata da liquami e rifiuti, nessuno li porta via. Il blocco del collegamento con la motonave per Porto Torres rischia di provocare una seconda emergenza nel parco. (Pier Giorgio Pinna): http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2012/10/30/news/l-asinara-assediata-da-liquami-e-rifiuti-nessuno-li-porta-via-1.5943163
da L’Unione Sarda, 5 novembre 2012
Un appello per recuperare il Castellaccio, fortezza medievale a rischio crollo. C’è da salvare l’isola parco. Trasporti,restauri, acqua: l’anno nero dell’Asinara. In teorìa ci sono 15 milioni di finanziamento regionale per tamponare le falle più grosse, sistema idrico in testa. Ma il bastimento Asinara rischia comunque di affondare. (Gibi Puggioni): http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_146_20121105081143.pdf
semplicemente vergognoso.
da La Nuova Sardegna, 6 novembre 2012
Sos Asinara, si mobilitano solo all’estero.
Parco abbandonato dalla Regione mentre arrivano studenti da Oxford e c’è un’altra emergenza: Cala d’oliva senz’acqua. (Pier Giorgio Pinna)
ASINARA. Riflettori internazionali sull’isola-parco spenta dalla Regione. Dopo il blocco dei trasporti da Porto Torres, cresce l’attenzione sull’Asinara. Ma all’estero. È il paradosso di una situazione che sta toccando livelli grotteschi. Per una full immersion di tre giorni, 25 studenti d’architettura dell’università di Oxoford sono stati ospitati insieme con i due docenti-tutor a Cala d’Oliva. Le ultime ore di visita hanno però coinciso con una nuova emergenza: in tutto il borgo è mancata l’acqua e l’ostello che li accoglieva è rimasto a secco. Al termine di trattative estenuanti che hanno coinvolto il Comune di Porto Torres e la Conservatoria regionale delle coste che aveva promosso la trasferta dei ragazzi dell’ateneo inglese, il gruppo britannico è stato trasferito per la notte a Cala reale, in otto camere messe a disposizione dalla direzione dell’Ente Parco. E questa mattina è poi partito per Calasetta, dove parteciperà a un workshop e presenterà l’idea del lavoro-studio sull’ex Cajenna del Mediterraneo. Lo stop ai collegamenti quotidiani con Porto Torres ha creato di riflesso altre difficoltà. Dall’impossibilità di foraggiare i cavalli e gli altri animali allo stop nello smaltimento dei rifiuti e al blocco di tante manutenzioni. Ora si aggiunge l’Sos lanciato dai gestori della foresteria e del punto ristoro di Cala d’oliva. Insomma, riemerge uno spettacolo non edificante, difficile da esibire come biglietto da visita. «In effetti è inverosimile che un’isola con tante chance da vantare continui a restare penalizzata», sostiene il dirigente della Conservatoria Alessio Satta. Gli studenti sono arrivati venerdì con un volo Londra-Alghero. Si sono subito distribuiti nelle diverse diramazioni dell’ex carcere. A George Guida, 20 anni, italo-americano che dopo la scuola internazionale a Roma si è iscritto nel prestigioso ateneo britannico, l’improvvisato ruolo di traduttore a beneficio dei compagni. «Non siamo tutti inglesi – spiega – Nel nostro gruppo, al secondo e al terzo anno accademico, ci sono un iracheno, uno sloveno, un norvegese, un indonesiano e altri italiani». C’è chi – come Jonathan Hassen, 21 anni, di Birmingham, Isabelle Taylor, 19, di Cornwall, e Owen Davis, 21, di Cardiff – ha scelto di approfondire progetti d’analisi riguardanti la Cala dei detenuti, la vicina chiesa e Cala d’Oliva. Chi – come Brandon Maggie, 18 anni, originario di un centro vicino a Giakarta – si è dato all’esame delle infrastrutture stradali. Chi ha misurato celle e perimetri di Fornelli. E chi – come Francesca Ghavami, diaciannovenne con nonni di Lecce – ha passato intere giornate dentro il cimitero dell’ex borgo di pescatori per valutazioni e stime di carattere artistico-architettonico. Ogni sopralluogo, comunque, rivela uno scrigno prezioso: testimonianze e perle di un’isola che solo la Regione pare avere dimenticato nei sui piani (oggi l’unica linea, dal porto Tanca Manna di Stintino, è assicurata dall’operatore privato Gabriele Mura col barcone “Città di Lerici”). «Qui è tutto bellissimo, persino i cinghiali sono stupendi, guardi un po’ che foto meravigliose, la nostra è stata una gita stupenda», commenta, quasi a rafforzare l’opinione generale, il turista di Varese Antonio Ferrerio, 52 anni, che con altri tre lombardi visita l’Asinara accompagnato da una guida del parco, Antonella Sotgiu. Decisamente contrariati dall’ennesima emergenza a Cala d’oliva il presidente della coop SognAsinara Giorgio Falchi e i suoi compagni: la vice Valentina Chessa, il cuoco Gianni Satta e la sua collaboratrice Maria Teresa Sanna. Tutti di Porto Torres. E tutti, nonostante le difficoltà, entusiasti dell’esperienza sull’ex Isola dei cassintegrati. «Però gli enti devono metterci in condizioni di lavorare bene: qui s’incrociano le disposizioni di cinque ministeri, oltre a Regione, Conservatoria, Parco, Comune: districarsi fra queste competenze sta diventando complicato – dice Falchi – Nell’ultimo anno all’ostello abbiamo triplicato le presenze e ospitato duemila visitatori. Ma adesso con questa mancanza d’acqua a Cala d’oliva, dopo il blocco dei trasporti da Porto Torres, la nostra attività si fa proibitiva: che senso ha lasciare nel caos un’isola così suggestiva e tanto ricca di opportunità facendola andare alla deriva con un inconveniente dopo l’altro?». Nel 2012, come ricorda il presidente del Parco Pasqualino Federici, all’Asinara sono sbarcate in tutto 70mila persone: «Più 15% rispetto all’anno precedente». «Ma questa faccenda dell’acqua che manca è una vergogna. mi batterò col sindaco perché finisca una volta per tutte», incalza la consigliera comunale d’opposizione ed ex primo cittadino Gilda Usai. Naturalmente gli studenti di Oxford di beghe e bagarre non sanno nulla. Uno dei loro tutor, il professor Julian Loffler, si limita a spiegare che hanno scelto l’isola «perché è una terra unica, degna di essere studiata nel suo complesso sotto il profilo storico e culturale». Chissa se qualcuno alla Regione lo starà ad ascoltare.
Perdite tutt’attorno al depuratore.
Non sembrano liquami, possibili relazioni con le carenze nel servizio idrico.
L’ASINARA. Da che cosa dipende la ricorrente mancanza d’acqua a Cala d’oliva? Si fanno varie ipotesi, ma di preciso non si sa. Certo, ci sono strani fattori su cui riflettere. Uno, per ora tra i più allarmanti, è rappresentato dalle continue perdite a ridosso del depuratore, nell’entroterra appena dietro il borgo all’estremità orientale dell’isola. Sì, perché è sufficiente lasciarsi alle spalle per poche centinaia di metri l’ex villaggio di pescatori per capire che qualcosa non torna. Camminando verso l’interno, ci si ritrova in una stradina di terra battuta inondata, costellata di pozzanghere e rivoli che sbucano dal nulla. È la stessa viuzza che porta agli impianti di depurazione, oggi usati soltanto come vasca di raccolta dei reflui. L’acqua sgorga dalla terra in più punti, nonostante nelle vicinanze non ci siano né piccoli fiumi né sorgenti. Da quando, qualche mese fa, la Provincia ha negato al Comune di Porto Torres una deroga alla deputazione perché l’intero stabilimento per trattare gli scarichi fognari non è più a norma, i liquami vengono in genere portati via con un autospurgo. Ma adesso il blocco dei collegamenti (in passato garantiti dalla Delcomar con la motonave Sara D.) impedisce il trasporto all’Asinara di qualsiasi mezzo pesante. E se il Comune dovrà intanto studiare alternative per ripristinare la depurazione in attesa dei nuovi impianti, con ogni probabilità bisognerà che affronti da subito anche la questione insoluta delle inspiegabili perdite d’acqua. Come non pensare infatti a una relazione tra la stradina inondata e la gravissima carenza nel servizio idrico registrata per l’ennesima volta all’ostello e nelle strutture di Cala d’oliva? Un legame che sembra avvalorato da un fatto: l’acqua che liberamente si riversa sulla viuzza che conduce sino al depuratore scorre vicino alle tubature che ne portano altra agli impianti. E che pare confermato da un’ulteriore circostanza: sono in parte chiuse e inattive le condotte che durante l’uso effettivo del depuratore assicurano lo spargimento sul terreno circostante, su una collina, dei liquidi trattati. Tutt’attorno, non si respirano né miasmi né il tanfo che in genere segnano la presenza di scarichi fognari. Dunque resta il mistero: da dove viene quell’acqua e quanto eventuali perdite incidono sul l’efficienza della rete generale? In sostanza l’amministrazione di Porto Torres si trova in questo modo costretta ad affrontare due problemi. Uno, immediato, causato dalle perdite. E un altro, da risolvere comunque in tempi brevi, connesso allo smaltimento dei reflui. Il pericolo sotto gli occhi di tutti è che il vascone di raccolta e contenimento, già oggi quasi pieno, tracimi all’improvviso. E che i liquami possano finire nelle acque cristalline di Cala d’oliva.
da L’Unione Sarda, 8 novembre 2012
Porto Torres. Da mesi l’isola può essere raggiunta soltanto da Stintino. Un vertice per l’Asinara. Collegamenti sospesi, il sindaco bussa alla Regione: http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_146_20121108090340.pdf
da La Nuova Sardegna, 8 novembre 2012
SCARPA SI RIVOLGE A REGIONE E PROVINCIA. «La Comunità del Parco intervenga per l’Asinara».
PORTO TORRES. Il sindaco Beniamino Scarpa, ha deciso di convocare una riunione della Comunità del Parco, per affrontare i problemi sorti dopo la soppressione del collegamento con l’Asinara. Beniamino Scarpa ha chiesto a Ugo Cappellacci e ad Alessandra Giudici di individuare la prima data disponibile per lo svolgimento di un incontro in cui dovrà essere affrontato il problema dei trasporti all’Asinara, che sta causando disfunzioni al sistema ambientale e turistico dell’isola. «L’Asinara è un bene prezioso e bisogna adoperarsi perché vengano eliminate tutte le incongruenze che possono frenare lo sviluppo dell’isola e minare il lavoro di valorizzazione portato avanti in questi anni. Perciò ho deciso di convocare una riunione urgente e straordinaria della Comunità del Parco. Il Comune di Porto Torres – afferma il sindaco – non possiede le risorse economiche necessarie a garantire il trasporto via mare. L’assenza del servizio sta generando emergenze di giorno in giorno. Nell’isola-parco stanno diventando complicate attività come lo smaltimento dei rifiuti o le normali manutenzioni sulla rete elettrica, perché non possiamo trasferire i mezzi e il personale. Le ripercussioni negative nel settore turistico-ricettivo sono, poi, sotto gli occhi di tutti: non è possibile attuare una politica mirata all’attrazione di visitatori se l’Asinara non può essere raggiunta via mare da Porto Torres o se nelle strutture ricettive, come è accaduto di recente, vengono a mancare l’acqua e la corrente elettrica». Negli intenti manifestati in questi anni da tutti gli enti locali si è sempre parlato dell’isola-parco come di un motore di sviluppo. «Per farlo diventare tale – conclude il sindaco – non si può prescindere dall’attivazione di un collegamento marittimo Porto Torres-Cala Reale che resti attivo per dodici mesi l’anno».
da CagliariPad, 16 dicembre 2012
Un nuovo diving center all’Asinara. Al via immersioni sub e snorkeling.
La Conservatoria delle Coste affida gli immobili alla società Cala d’Oliva. L’obiettivo è fare dell’isola una eccellenza assoluta nel panorama dell’offerta di turismo sub. Il centro aprirà ufficialmente nella primavera 2013: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=640
da La Nuova Sardegna, 19 dicembre 2012
DIVING A CALA D’OLIVA. La gestione sarà “casalinga”. Una società portotorrese ha vinto l’appalto per i prossimi 9 anni.
PORTO TORRES. Sarà una società portotorrese ad allestire e gestire per i prossimi nove anni (concessione rinnovabile per altri nove) una struttura per le attività subacquee. Si tratta del “Cala D’Oliva Diving Center”, la società che la scorsa estate si occupava di accompagnare i turisti che intendevano visitare il sito archeologico sommerso di Cala Reale. Alla procedura hanno partecipato diverse società e associazioni. La commissione composta dal direttore della Conservatoria delle coste, dal direttore del Parco Nazionale dell’Asinara e da un funzionario dell’Agenzia, ha valutato le offerte tecniche ed economiche dei concorrenti e ha attribuito il punteggio maggiore all’associazione sportiva Cala d’Oliva Diving Center alla quale sono stati destinati gli immobili necessari all’apertura del Centro. Gli immobili assegnati sono stati ristrutturati e riqualificati dalla Conservatoria delle coste e oltre a disporre dei locali per le attività del centro è stato messo a disposizione del soggetto vincitore anche un appartamento bilocale per la residenza sull’Isola nel periodo di svolgimento delle attività. «L’alta qualità della proposta tecnica del Cala d’Oliva Diving Center e l’altissima professionalità del suo personale – sostiene la Conservatoria delle coste – permetteranno al nuovo Centro Diving di rappresentare una eccellenza assoluta nel panorama dell’offerta di turismo subacqueo del nord-ovest della Sardegna facendo dell’Asinara un riferimento per questo segmento importante del turismo attivo. Il centro Cala d’Oliva Diving Center aprirà ufficialmente nella primavera del 2013». All’inizio di gennaio, invece, verrà convocata la Comunità del parco (Comune, Provincia e Regione) per analizzare le criticità dell’isola e individuare le eventuali soluzioni.
ogni tanto belle notizie.
da La Nuova Sardegna, 9 gennaio 2013
Asinara, inanellati 3mila esemplari. Gran lavoro dell’Osservatorio faunistico: catturato Regolo marcato in Finlandia. (Emanuele Fancellu)
PORTO TORRES. Oltre 2800 esemplari in un mese, in media 94 al giorno. Questo il risultato della campagna di inanellamento autunnale negli impianti di cattura del l’Osservatorio faunistico di Tumbarino del Parco nazionale dell’ Asinara. I Pettirossi, come preventivabile, hanno fatto la parte del… leone, con 1693 esemplari (il 60 per cento), mentre tra le altre 44 specie catturate spiccano due esemplari di Luì forestiero, specie molto rara che negli ultimi anni ha scelto l’Asinara sempre più frequentemente come punto di passaggio per la migrazione post riproduttiva e la Peppola, per la prima volta catturata nel Parco Nazionale, mentre il Lucherino ha spiccato per l’alto numero di catture rispetto agli anni passati, 69. I migliori risultati sono stati forniti da due esemplari catturati con un anello straniero: un Luì piccolo con anello di Stoccolma e un Regolo con anello finlandese, vero record con una distanza percorsa di oltre 2600 km (in linea d’aria) per passare l’inverno in area mediterranea. I dati, a breve, con l’inserimento nella banca dati dell’Ispra di Ozzano Emilia e in quella dell’Euring (Bto, Londra), verranno dettagliati con luogo esatto di cattura, tempi, biometrie e condizioni fisiche rilevate, in maniera da poter sapere quali sono le aree preferenziali nordiche di nidificazione delle specie che svernano all’Asinara o che utilizzano l’isola come area di sosta e alimentazione. Oltre l’inanellamento scientifico, anche le osservazioni dirette entrano nel computo delle specie rilevate, con un esemplare subadulto di Aquila reale che per un pomeriggio ha visitato i cieli dell’Asinara, subito prima di un esemplare di Biancone, il quale a bassa quota ha sorvolato l’Osservatorio faunistico per due giorni. Molti ricercatori e appassionati hanno affollato la foresteria di Tumbarino durante la fase di ricerca, anche se a volte il meteo non è stato clemente. Le attività del Centro proseguono tutto l’inverno con inanellamento scientifico, censimenti e monitoraggi e con le visite degli appassionati e delle scuole.
è veramente una follìa lasciare l’Asinara in queste condizioni.
da La Nuova Sardegna, 28 gennaio 2013
Trasporti e servizi bloccati Asinara paradiso a rischio. «Niente collegamenti da Porto Torres, piano per l’acqua fermo, troppi ostacoli alla valorizzazione della natura»: i vertici dell’oasi protetta accusano la Regione. (Pier Giorgio Pinna)
PORTO TORRES. A tre mesi dalle ultime denunce, sempre gli stessi i guai dell’Asinara. Ma più gravi. Bloccati i trasporti con Porto Torres: da quando il traghetto Sara D. (Delcomar) è stato trasferito a Carloforte, resta incerto il futuro dei collegamenti. I piani per flora e fauna sono congelati per l’impossibilità di portar via con mezzi adeguati capre e cinghiali, dare foraggio ai cavalli, disporre con continuità di strumenti per far decollare pienamente il centro d’assistenza alle tartarughe e il complesso che studia gli uccelli migratori. È poi fermo, nonostante fondi milionari stanziati dalla Regione, il progetto per mettere in comunicazione i due bacini idrici sull’isola. Stoppato il rifacimento del depuratore. Ridotta la vigilanza, A rischio il flusso dei visitatori per la nuova stagione. Paralizzati i lavori dell’Enel e le altre manutenzioni: senza navi appoggio, impossibile trasportare escavatori e materiali di supporto. Paure. La preoccupazione è generalizzata, palpabile. Rilanciano l’allarme i vertici del parco. «Ho già presentato un esposto alla Procura e spero di valutare presto i primi risultati», dice il presidente, Pasqualino Federici. «Non c’è politico che non consideri l’Asinara centrale per lo sviluppo del nordovest sardo, ma intanto l’isola è circondata da insediamenti inquinanti, vicina alle rotte di carghi che hanno nelle stive carichi pericolosi per l’ambiente e, nel frattempo, nessuno alla Regione si muove davvero per i collegamenti quotidiani da Porto Torres», incalza il presidente del parco. Linee. Ancora adesso, da quel 15 settembre in cui la compagnia Delcomar ha sospeso l’attività per la mancanza di qualsiasi bando che l’autorizzasse a proseguire, le uniche corse – da Stintino verso Fornelli – sono assicurate da un privato, Gabriele Mura. L’imbarcazione utilizzata è un mezzo che può portare decine di passeggeri e qualche merce di piccole dimensioni, ma non può fare trasporti pesanti. In tilt. «La verità è che all’Asinara non può più arrivare una ruspa, un camion e neanche una carriola – rileva Federici – Col sindaco abbiamo sollecitato l’assessore del Psd’Az Christian Solinas: in cambio,nessuna risposta ufficiale. E poi i sardisti dicono che vogliono mettere le bandiere dei Quattro Mori sull’isola… ». Fauna e flora. Intanto migliaia di capi inselvatichiti infestano l’isola: ibridi e cinghiali che si nutrono anche delle uova di pernici, maiali allo stato brado, capre che mangiano di tutto. L’euforbia, pianta velenosa che gli animali evitano, sta perciò prevalendo sulle altre specie e provoca serissimi danni. Insomma, l’eco-sistema è in pericolo. «Neppure la sorveglianza può essere assicurata come in passato a causa della scarsità di benzina e gasolio», puntualizza il direttore del parco, Pier Paolo Congiatu. Guardie e operai. «Ci sono carenze anche da parte dell’Ente foreste della Regione», sostiene il presidente Federici. Che si chiede: «Perché non firma la convenzione operativa col parco? Come mai non arresta le devastazioni fatte dagli animali?» «Insomma: che ci stanno a fare i forestali se poi non si occupano a fondo di queste cose?», si domanda ancora. Responsabilità. E il parco, invece, che cosa ha fatto da parte sua? «Ci siamo mossi con collaborazioni con l’università di Sassari, per valorizzare le essenze locali, per i centri velico, ipppico, ornitologico, per la cura delle tartarughe marine: tuttavia il lassismo della classe politica pare destinato a vanificare ogni sforzo per un decollo in chiave ambientalista, pare quasi che vogliano far morire il parco», conclude Federici. Direttore. Mentre Congiatu precisa ancora: «Dovremmo poter consolidare al meglio le iniziative già avviate in chiave scientifica, divulgativa e sociale, ma in queste condizioni operare sta diventando davvero problematico».
Le reazioni. Ma il parco non può attendere. Operatori e amministratori d’accordo: «Finora da Cagliari troppi silenzi».
PORTO TORRES. Un coro unanime di proteste. «Questi ritardi sono intollerabili, il parco non può attendere ancora», spiegano amministratori locali e operatori. «Da tre mesi solo silenzi allarmanti», attacca Giorgio Falchi, presidente di SognAsinara, la coop che sull’isola gestisce bar, punti ristoro e ostello. «Finora siamo riusciti a programmare le prenotazioni per la prossima stagione spostandole a partire da febbraio, ma tra qualche giorno dovremmo cominciare a essere attivi a tutti gli effetti», prosegue. E si chiede: «Che cosa potremo dire ai nostri referenti abituali e ai tour operator se ancora non sappiamo nulla sull’effettivo ripristino dei collegamenti da Porto Torres? Come faremo a portare all’Asinara materiali, alimenti e le altre cose di cui abbiamo bisogno per lavorare? Perché da Cagliari continuano a non darci risposte definitive?». «Purtroppo è vero: siamo in una situazione di stallo assoluto», commenta Giommaria Deriu, un volontario che da anni collabora con i dirigenti del parco. «I trasporti sono la pecca più grossa: senza, non ha senso neppure parlare degli altri problemi perché è come non avere il pane per mangiare», sostiene. «In questa fase, per esempio, è improgrammabile qualsiasi preparativo, e la primavera si avvicina – rimarca Deriu – Non solo è impossibile dare il foraggio ai cavalli, sostentare gli altri animali, catturare i cinghiali e le capre da portare via. Non si possono neppure trasportare sin qui i carburanti e le navette necessarie per i collegamenti interni». Duro il sindaco di Porto Torres, Beniamino Scarpa: «Ho scritto per l’ennesima volta a Cappellacci chiedendo un vertice con la Provincia e con il Comune. Ho mandato un’altra lettera per programmare una conferenza di servizi e ho già precisato che si deve dare attuazione subito al piano per l’acqua e agli progetti. Ma il tempo passa e finora non ci sono state date risposte ufficiali né prospettate soluzioni». Crititico, anche nei confronti della giunta comunale, il capogruppo pd, Massimiliano Ledda, dell’opposizione. «Dopo essermi incatenato a suo tempo sulla Sara D. per far valere la continuità territoriale con l’Asinara, penso ad altre forme eclatanti di protesta – spiega – Ma il sindaco su questa partita è troppo assente: perché non convoca per protesta il consiglio comunale nella sede della Regione per denunciare uno stato di cose non più tollerabile?»
L’assessore Christian Solinas assicura: «Bando di gara e soluzioni in tempi brevi».
Tempi brevi. Li assicura l’assessore regionale ai Trasporti. «Ci siamo fatti più volte parte diligente convocando tutti i soggetti interessati e chiedendo dati precisi sulla domanda di passeggeri e merci – spiega Christian Solinas _ Finora non abbiamo ricevuto indicazioni. Però la cosa più importante è salvaguardare la continuità territoriale. E quindi ritengo che, al di là delle valutazioni precise su costi, tipo e frequenza, il problema debba trovare soluzione». «Perciò m’impegno _ conclude _ a convocare entro 10 giorni un nuovo incontro fra tutti gli enti e a portare nella seduta della successiva di giunta il bando di gara».
Sull’isola troppi enti e scoordinati.
All’Asinara, oltre al parco, opera una quantità di enti, spesso fra loro tutt’altro che in una posizione di raccordo organico. Ecco un elenco dei soggetti interesssati, piuttosto lungo ma forse ancora incompleto: ministeri dell’Ambiente, della Giustizia, della Difesa, delle Finanze, dell’Interno, le due soprintendenze del centronord sardo, la Regione (attraverso il demanio, la Conservatoria delle coste proprietaria del 96% degli immobili e l’Ente foreste) e infine il Comune di Porto Torres e la Provincia di Sassari.
Da ex Cajenna del Mediterraneo a scrigno di tesori.
Con un bilancio di 4 milioni all’anno del ministero dell’Ambiente e 6 dipendenti di ruolo, il parco amministra 52 km quadrati di territorio, che ricade interamente nel comune di Porto Torres. Altri fondi arrivano da progetti comunitari specifici . L’Asinara è la più grande delle isole minori sarde. Ha un’estensione leggermente inferiore a Sant’Antioco, che però grazie all’istmo non è più separata dalla terraferma. Sino a fine ’800 abitata da poche famiglie, poi fatte trasferire a Stintino, l’Asinara per oltre un secolo è stata carcere, campo di prigionia, lazzaretto. Nelle sue celle sono stati detenuti capi br, boss mafiosi, pericolosi banditi. Parco terrestre e oasi marina protetta sono operativi dal 2002. Nel 2012 l’isola ha ospitato 70mila visitatori. Al suo interno, specie botaniche uniche e animali a rischio estinzione. La riserva si estende per 110 km di costa e 10mila ettari a mare.
da La Nuova Sardegna, 17 febbraio 2013
Dal Camogli al Sara D, storia travagliata di un servizio essenziale per l’isola-parco. (Gavino Bazzoni)
PORTO TORRES. Il primo collegamento in regime di continuità territoriale fra Porto Torres e l’Asinara era stato inaugurato il 21 luglio del 2007. La Regione aveva stanziato le risorse e quella mattina il traghetto “Camogli” (non certo un gioiello della marineria italiana) aveva trasportato i primi passeggeri, oltre a una nutrita delegazione di amministratori e autorità guidata dall’allora sindaco Luciano Mura, dall’assessore regionale ai Trasporti Sandro Broccia e da quello al’Ambiente Cicito Morittu. Il Camogli è rimasto in linea fino al 23 gennaio del 2010, quando è stato sostituito dal “Sara D”, traghetto anche questo datato, ma adatto alle nuove esigenze del Parco dell’Asinara. Tutto sembrava filare liscio, fino al 31 marzo dello scorso anno, quando la Delcomar aveva annunciato l’interruzione del servizio perchè il contratto stipulato con la Regione era scaduto. Una mazzata per gli operatori turistici, ma per una soluzione provvisoria ci erano voluti tre mesi e un “escamotage” tecnico-burocratico per evitare gli strali dell’Unione Europea. E allo scadere dei 90 giorni (il 18 settembre del 2012), la Sara D era rimasta in banchina. Inutili le proteste degli operatori, inutili le lamentele dei turisti, poco convincenti le rassicurazioni degli amministratori sull’imminente pubblicazione del bando che (infatti) è stato annunciato dall’assessore Christian Solinas solo ieri.
PORTO TORRES. Quello che risulta impossibile per mesi si può portare a soluzione in piena campagna elettorale. L’Asinara isolata non è una novità, nella sua lunga storia è stato uno degli elementi più efficaci per la tutela di un patrimonio straordinario, ma senza collegamenti non c’è futuro e il traghetto che unisce Porto Torres con l’Asinara è una priorità a lungo ignorata. Ora si ricomincia. Ieri mattina l’assessore regionale ai Trasporti Christian Solinas è arrivato fino a Porto Torres per illustrare le direttive del bando relativo alla tratta marittima Porto Torres-Asinara. La giunta l’ha deliberato martedì scorso (delibera 9/9) e entro 15-20 giorni il bando sarà pubblicato. L’affidamento del servizio dovrebbe avvenire entro 60-90 giorni (salvo eventuali ricorsi) e il finanziamento regionale è di un milione e mezzo di euro. L’affidamento del servizio di trasporto in regime di continuità territoriale sarà pluriennale, con durata di sei anni. Un modo per rompere la precarietà che finora ha condizionato ogni possibile scelta seria anche da parte degli armatori interessati (perchè fare investimenti per un affidamento di tre mesi?). Al tavolo della sala riunioni del Palazzo del Marchese, insieme all’assessore regionale ai Trasporti, il sindaco Beniamino Scarpa e il direttore della Conservatoria delle Coste Alessio Satta, uno che nell’Asinara ha finora dimostrato di crederci più di altri. Finora i rapporti tra Comune di Porto Torres e Regione non sono stati proprio positivi, nel senso che il sindaco è stato costretto in due occasioni a emettere l’ordinanza per intimare il ripristino del collegamento per ragioni di sicurezza e tutela dell’ambiente e della salute pubblica. L’assessore Solinas ha spiegato che «il problema era essenzialmente burocratico, è mancato l’equilibrio tra la parte politica e gli uffici. Una situazione che ha impedito di procedere con le scelte che invece il territorio si attendeva». Le difficoltà ora sembrano superate e la giunta ha approvato le direttive che precedono la pubblicazione del bando di gara e il conseguente affidamento del trasporto marittimo tra Porto Torres e l’Asinara. Interessanti i requisiti indicati nel bando: chi vincerà dovrà utilizzare traghetti a basso impatto ambientale, capaci di coprire la tratta massimo in 75 minuti, prevedere l’accesso agevolato per gli utenti con mobilità ridotta. Salvo sorprese, il collegamento marittimo sarà operativa dalla prossima estate: linea giornaliera con tre coppie di corse per l’alta stagione, mentre durante l’inverno si scenderà a una frequenza trisettimanale cone due coppie di corse. Prevista una certa flessibilità sulla base di esigenze che emergeranno nel corso dell’anno. Una riflessione è stata aperta sulla possibilità di prevedere una tariffa agevolata per i residenti a Porto Torres. Occorrerà verificare il rispetto dei tempi: la questione dei trasporti è fondamentale per lo sviluppo dei progetti relativi alla fruizione sostenibile e alla ricettività: ristorante e albergo di Cala d’Oliva, centro velico di Trabuccato e Diving center di Cala d’Oliva.
CONSERVATORIA DELLE COSTE. Pronti 4,6 milioni di euro per l’emergenza-acqua. (Pinuccio Saba)
PORTO TORRES. «Non appena ci sarà la giunta ci metterà a disposizione le risorse stanziate per risolvere il problema dell’acqua, ci sarà un approfondimento tecnico che ci permetterà di effettuare i primi interventi». Così Alessio Satta, direttore della Conservatoria delle Coste, ha affrontato il secondo grande problema dell’isola parco e cioè la carenza di risorse idriche. «Manca una “storia” del problema perché nell’ultimo secolo non è mai stato affrontato e approfondito. In passato, quando c’era il carcere, si è sempre provveduto con soluzioni tampone, compreso il trasporto dell’acqua con le autobotti – ha spiegato Satta – ma adesso e con i dati già a nostra disposizione si può ipotizzare un primo intervento in tempi brevi che consenta una relativa tranquillità agli operatori del parco, a quelli che già vi operano e a quelli che intendono avviare le prossime attività produttive» (mancanza dei trasporti e carenze del servizio idrico hanno bloccato i lavori per la ristrutturazione del punto di ristoro di Cala D’Oliva). I fondi a disposizione sono i quattro milioni e 600 mila euro stanziati dalla Regione e serviranno per affrontare l’emergenza che non riguarda solo la captazione e la distribuzione delle risorse idriche, ma l’intero ciclo dell’acqua, depurazione compresa. Nessuno ha infatti scordato i disagi della scorsa estate che avevano obbligato i gestori delle strutture ricettive a rifiutare prenotazioni e, soprattutto, ad allontanare anzitempo i turisti ospitati nell’ostello di Cala D’Oliva. Per risolvere definitivamente il problema dell’acqua, però, occorreranno interventi economici più robusti. «La Regione ha previsto che dai fondi Cipe possano essere spostati sull’Asinara undici milioni e 200 mila euro, con i quali potremo prevedere un primo intervento sulla dorsale di adduzione – ha detto Alessio Satta – così da garantire la distruzione dell’acqua in tutta l’isola e per tutto l’anno».
Pasqua, si studiano soluzioni-tampone. Gli operatori turistici hanno chiesto un intervento urgente in vista dei primi arrivi previsti per le feste. (Gavino Masia)
PORTO TORRES. La riattivazione della linea marittima tra Porto Torres e l’Asinara è un’esigenza che sentono in modo particolare gli operatori economici che lavorano nell’isola-parco. Si tratta di un servizio fondamentale perché, oltre a consentire l’accesso all’isola dei visitatori e collegare la città con l’altra metà del suo territorio, garantisce il trasporto dei mezzi di vigilanza e protezione civile e l’approvvigionamento di carburante. E garantisce la sopravvivenza degli animali che vivono sull’isola, sia allo stato brado sia in cattività, grazie al trasporto di fieno e foraggio: consente, insomma, lo svolgimento delle attività del settore turistico-ricettivo e la gestione del ciclo dei rifiuti. Questa esigenza è stata ribadita anche ieri mattina davanti all’assessore regionale ai Trasporti, dal presidente della cooperativa SogniAsinara Giorgio Falchi, che a nome degli operatori associati ha chiesto a Christian Solinas se esisteva la possibilità di disporre da subito di un traghetto sulla tratta Porto Torres-Cala Reale per il trasporto merci. Un’urgenza motivata dall’arrivo delle prossime festività pasquali, in attesa del vincitore del bando, per dare risposte certe a chi vuole visitare il Parco nazionale. «Abbiamo ricevuto numerose richieste per poter usufruire dei servizi di ristorazione e pernottamento in occasione della Pasqua – ha confermato Falchi –, e non avere il collegamento da Porto Torres in quel periodo potrebbe risultare deleterio per chi svolge un lavoro come il nostro». L’assessore Solinas ha risposto indicando una soluzione già attuata lo scorso anno (dal 22 giugno al 18 settembre 2012, ndc): «Per poter disporre di un traghetto nei periodi strategici è possibile impiegare una disponibilità finanziaria limitata ai tre dodicesimi della spesa annuale prevista dal bando (oltre 300 mila euro), e questo può farlo direttamente il Comune su delega della Regione». L’unica motonave autorizzata per il trasporto merci sulla tratta da Porto Torres a Cala Reale era la “Sara D”, ma quel che più importa oggi è avere a disposizione un traghetto idoneo che per almeno tre volte la settimana (due volte al giorno) permetta il trasporto di passeggeri e merci dal porto civico al Parco dell’Asinara.
sarebbe ora.
da La Nuova Sardegna, 25 aprile 2013
Asinara, il traghetto riparte dal 15 maggio Servizio tutto l’anno. I residenti pagheranno il biglietto ridotto del 50 per cento Collegamento finanziato dalla Regione e gestito dal Comune. (Gavino Masia)
PORTO TORRES. Il traghetto con l’isola dell’Asinara diventerà realtà dal prossimo mese con la copertura finanziaria assicurata sino a fine anno dalla Regione. Il presidente Ugo Cappellacci, che ha l’interim ai Trasporti, ha accolto le richieste dell’amministrazione comunale, che ora dovrà attivare la procedura di affidamento del servizio d’emergenza con l’isola-parco. Un servizio lungamente inseguito dai tanti operatori che, con le loro attività, cercano di conservare il lavoro offrendo professionalità e ristoro ai visitatori del parco nazionale. Gli incontri degli operatori col sindaco, la visita al Prefetto di Sassari e i costanti viaggi a Cagliari fanno parte di una trama costruita con l’impegno di dare soluzione al problema. E l’epilogo finale doveva per forza essere positivo, altrimenti sarebbe stata una beffa con la stagione ormai alle porte. La procedura, assicura il Comune, sarà espletata entro il 3 maggio, e il servizio sarà attivato a metà mese. «Su questo tema – sottolinea il sindaco Beniamino Scarpa – abbiamo svolto una continua azione di persuasione, presentando tutti i problemi relativi alla sicurezza e all’integrità ambientale dell’isola, chiedendo la dotazione finanziaria per l’attivazione da parte del Comune di un servizio d’emergenza in attesa che si proceda alla gara pluriennale, come stabilito dalla delibera della giunta regionale del 12 febbraio, che tutti stiamo aspettando». Si farà tesoro delle esigenze emerse nel corso dei confronti con tutti gli altri enti competenti, inoltre, per modulare nel miglior modo possibile il servizio da offrire. «C’è pure una grande novità che riguarda i residenti a Porto Torres – aggiunge Scarpa –, che potranno andare e ritornare dall’isola pagando il biglietto ridotto del 50 per cento: l’amministrazione ritiene che sia indispensabile permettere ai cittadini di raggiungere l’altra metà del territorio spendendo molto meno rispetto al passato». Le caratteristiche del servizio sono state concordate con l’Ente Parco: da metà maggio fino al 14 giugno ci saranno due coppie di corse trisettimanali, mentre dal 15 giugno al 15 settembre ci saranno due coppie di corse con frequenza giornaliera e con viaggi extra in caso di manifestazioni o eventi organizzati dal Comune. Dal 16 settembre, invece, si ritorna a due coppie di corse con frequenza trisettimanale e con possibilità di recupero delle corse non effettuate, in caso di maltempo, nei giorni successivi. «La sinergia tra i vari enti istituzionali (Comune, Capitaneria di porto, Ente Parco e Direzione regionale trasporti) – rimarca l’assessore alle Politiche per l’Asinara, Alessandra Peloso –, ha permesso di lavorare con impegno e determinazione in occasione dei diversi tavoli tecnici: azioni condivise che si sono rivelate decisive per poter arrivare alla soluzione del problema prima dell’inizio della stagione estiva». Il sindaco ha concluso: «E’ la seconda volta il Comune provvede alla gestione diretta del servizio di collegamento marittimo con l’isola dell’Asinara. Stavolta per la durata di circa 7 mesi, in attesa dell’espletamento del bando di gara pluriennale».
sempre più assurdo.
da La Nuova Sardegna, 19 maggio 2013
Traghetto per l’Asinara, revocata la concessione. (http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2013/05/19/news/traghetto-per-l-asinara-revocata-la-concessione-1.7091930) Il Comune: «Inadempienza contrattuale della compagnia di navigazione» Nuovi disagi per gli operatori del parco costretti a cancellare le prenotazioni. (Giovanni Masia)
PORTO TORRES. L’amministrazione comunale ha revocato la concessione provvisoria alla società Nlg, la compagnia napoletana che aveva presentato l’unica offerta per il collegamento marittimo tra Porto Torres e l’isola dell’Asinara, per inadempienza contrattuale. Del traghetto che dal 15 maggio doveva collegare il porto civico con Cala Reale non si era comunque vista neanche l’ombra nella banchina di fronte alla stazione marittima, un preoccupante ritardo (senza alcuna motivazione) che aveva messo in allarme gli operatori che lavorano sull’isola-parco dopo le assicurazioni date dal Comune. A quanto pare lo scafo che metteva a disposizione la società partenopea, per un importo complessivo di circa 775 mila euro, non aveva i requisiti richiesti dal capitolato del bando: capacità di trasporto passeggeri e veicoli decisamente inferiori, e mancanza dell’elica prodiera di manovra. Stiamo parlando di caratteristiche determinanti per poter svolgere il servizio in sicurezza, e permettere così agli operatori di programmare finalmente la stagione estiva in maniera completa. L’amministrazione fa sapere ora che metterà in atto una nuova procedura, la terza nel giro di qualche settimana, che consenta di essere operativi con il servizio entro la fine del mese. La speranza di tutti è che questa sia la volta buona per avviare il collegamento, anche se bisogna rimarcare che nell’ultima determina del Comune predisposta dall’area Ambiente si è agito con troppa superficialità nell’individuare il vettore idoneo per assicurare il viaggio in sicurezza. Una mancanza che ha rappresentato un danno per la comunità, sempre a rincorrere le emergenze, e in modo particolare per gli operatori costretti a stare fermi dall’incertezza del traghetto. Dopo aver saltato i precedenti ponti festivi, con perdita di prenotazioni per vitto e alloggio e penalizzazioni nell’offerta di diversi servizi turistici, bisogna dunque attendere ancora sino a fine maggio per mettere piede sull’isola partendo da Porto Torres. La palla ritorna nella mani dell’amministrazione, che deve recuperare il tempo perduto assicurando questa volta un traghetto con i requisiti giusti per poter ospitare in sicurezza passeggeri e merci, e tutelare durante l’ormeggio il sito archeologico sommerso di Cala Reale. Nel parco c’è urgenza in materia igienico-sanitaria e di tutela delle specie floro-faunistiche di grande pregio ambientale presenti nell’isola (così viene riportato a più riprese nelle determinazioni dell’area Ambiente), e manca anche il mangime per gli animali. La priorità rimane però sempre la presenza fisica del traghetto, con tutti i requisiti richiesti, all’interno dello scalo portotorrese.
da La Nuova Sardegna, 25 maggio 2013
Arriva il traghetto È ancora la Sara D. Il Comune corre ai ripari per ripristinare la tratta per il Parco Il servizio dovrebbe essere riattivato entro la fine del mese. (Emanuele Fancellu)
PORTO TORRES. Arriverà domani mattina nella banchina Dogana-Segni, proveniente da Carloforte la “Sara D”, l’imbarcazione che consentirà la riattivazione della linea Porto Torres-Asinara a partire dal periodo compreso tra il 29 maggio e l’1 giugno. Una scelta obbligata, per l’amministrazione, dopo il “flop” dell’affidamento provvisorio a una compagnia di navigazione che non disponeva delle imbarcazione adatte. «Abbiamo dovuto attivare un’ulteriore procedura d’urgenza dopo la revoca della concessione a un’altra società – commenta il sindaco Beniamino Scarpa –. L’iter si è concluso ieri. Tutta la procedura è stata avviata in seguito all’ordinanza con cui ho disposto che la Regione si adoperasse per risolvere l’emergenza dovuta alla mancanza del trasporto e alla successiva copertura finanziaria garantita dalla Direzione regionale dei trasporti – continua il primo cittadino –. Ringrazio il Prefetto per l’interessamento alla vicenda e la Regione per aver favorito la riattivazione del servizio straordinario, che ripartirà con quindici giorni d’anticipo rispetto allo scorso anno». L’arrivo della Sara D contribuirà a risolvere una serie di problemi per chi all’Asinara lavora, dall’approvvigionamento del cibo per gli animali alle manutenzioni e rifornimento dei mezzi alla manutenzione delle infrastrutture, ma non solo: per i residenti di Porto Torres verrà praticato, per la prima volta, uno sconto del 50 per cento sul prezzo del biglietto. La tratta avrà frequenza giornaliera fino al 15 settembre con due coppie di corse (partenze da Porto Torres alle 8.15 e alle 16.15, partenze dall’Asinara alle 9.45 e alle 17.45), trisettimanale fino al 30 settembre e bisettimanale nel mese di ottobre. «Nel frattempo – aggiunge il sindaco – auspichiamo che la Regione pubblichi il bando pluriennale tanto atteso, che consentirà di strutturare con continuità un servizio essenziale per la nostra comunità». La Sara D, che rientra in linea con due settimane di ritardo rispetto alle previsioni del Comune, oltre alle merci, può trasportare 200 passeggeri, è dotata anche di un ascensore per disabili e ha le caratteristiche tecniche adeguate alla navigazione in sicurezza nel periodo di tempo richiesto per la copertura della tratta (un’ora e quindici minuti). «Il mio pensiero – afferma l’assessore alle Politiche per l’Asinara, Alessandra Peloso – va prima di tutto agli operatori del Parco, coi quali in questi ultimi mesi ho costruito un rapporto di comunicazione importante, tenendoli costantemente aggiornati sugli sviluppi della vicenda anche al di là delle informazioni divulgate a mezzo stampa. Tra pochissimi giorni saranno finalmente messi in grado di programmare e affrontare la stagione estiva ormai alle porte». «A questo risultato arriviamo dopo un grande impegno della struttura che in questo ultimo periodo ha dovuto bandire per ben tre volte la manifestazione d’interesse: la prima era andata deserta, la seconda aveva visto la revoca per il mancato rispetto delle condizioni da parte dell’aggiudicatario, ora finalmente la terza che garantirà l’avvio del servizio nel tempo prefissato», chiosa l’assessore alla Portualità Mauro Norcia.
da La Nuova Sardegna, 4 giugno 2013
LA POLEMICA. L’Asinara, un’isola immacolata: garantisce il Parco naturale. (Pasqualino Federici, Presidente dell’Ente parco nazionale dell’Asinara)
Abbiamo letto nei giorni scorsi sulla Nuova la lettera alla lettera del signor Giovanni Sale relativa all’impossibilità di sviluppo futuro dell’Asinara, che «non si salverà dall’inquinamento industriale». La prima osservazione, che faccio insieme al direttore del Parco, Pier Paolo Congiatu, è la seguente: se fosse in funzione il carcere al posto del Parco, l’inquinamento industriale ci sarebbe stato ugualmente oppure no? In occasione dello sversamento del 2011 l’Ente parco ha voluto e ottenuto non solo la totale pulizia a carico della società inquinante ma anche la rimozione di tutto il materiale plastico per svariate tonnellate, depositato in tutti i precedenti anni, anche in quelli del periodo del carcere. Dopo queste bonifiche è facilmente sostenibile ed accertabile che l’isola sotto il profilo ambientale sia, in riferimento al mare e alle coste, praticamente immacolata. Il Parco nazionale si è sempre pronunciato a difesa dell’ambiente e si è fermamente opposto a scelte che si ritengono scellerate, perché pongono in serio pericolo non solo l’ambiente ma anche la salute pubblica, come da più fonti dimostrato.Mescolare argomenti come inquinamento, carcere e parco con le affermazioni del professor Pirino dà l’impressione di grande confusione e di assoluta ignoranza dei problemi dell’Asinara. Ci si dimentica, o non si sa, che le condizioni dell’isola quando fu trasferita dal Ministero della Giustizia a quello dell’Ambiente erano disastrose: un enorme deposito di materiale ti tutti i tipi, inquinante e pericoloso, oggi bonificato e trasformato in un luogo ambientale di pregio: basta visitare Cala Reale, il Centro ornitologico, il Centro di recupero delle tartarughe marine, il borgo di Cala d’Oliva, il bosco di Elighe Mannu e quant altro. Il parco (e il suo personale notevolmente sotto organico) ha realizzato tutto ciò che è sotto gli occhi di tutti all’Asinara; semmai, l’impegno politico dovrebbe essere quello di potenziare la pianta organica che, sebbene ridotta ai minimi termini dalle varie leggi finanziarie, si è prodigata e si prodiga in modo encomiabile. Se qualche lieve inconveniente si è verificato non è sicuramente imputabile all’Ente Parco che, per la legge italiana, ha compiti precisi: deve conservare l’ambiente, valorizzare le risorse, i luoghi e le tradizioni, fare educazione ambientale e ricerca scientifica. Ma non deve sostituirsi agli enti locali, non deve gestire acqua e fogne, nè trasporti, non deve risolvere problemi sanitari e neanche gestire rifiuti, non deve occuparsi di traghetti. Per queste cose ci sono gli enti preposti. La riprova della validità del Parco è data dalle migliaia di persone che hanno visitato, visitano e visiteranno il parco, e che hanno manifestato sempre grande entusiasmo. Si vuole che si visiti l’Asinara o no? Guarda che per farla restare allo stato naturale basterebbe non farci andare nessuno, ma allora sarebbe solo un monumento ambientale e non un parco nazionale. Questo si differenzia perché ha specifici programmi di gestione, di equilibrio e valorizzazione, visibili a tutti sul sito web e sulla Gazzetta Ufficiale, altro che “senza una direttiva e una precisa preoccupazione dello scopo per il quale era stato creato”, come dici tu. Ci si auspica invece un contributo di tutti, ma soprattutto politico, che risolva i problemi importanti per il raggiungimento di una situazione di normalità, quali in primo luogo la gestione delle risorse idriche, la viabilità e i trasporti interni ed esterni, la gestione dei rifiuti, ecc.Di Cassandre che prevedono sciagure o di Bartali “che l’è tutto da rifare”, senza mai proporre niente crediamo non ce ne sia bisogno: si ha invece l’esigenza di collaborazione e sostegno, non di denigrazione.
da La Nuova Sardegna, 19 giugno 2013
Parco, medici estivi dal 29 giugno: firmata convenzione. Intesa con il Cisom. L’Asinara “coperta” fino al 30 agosto Una soluzione provvisoria in attesa di un servizio stabile.
Asinara, Lai (Pd): «Da Cappellacci solo promesse». (Gavino Masia)
PORTO TORRES.. «Davvero tanto rumore per nulla sull’Asinara mentre cala il silenzio sulle tante promesse di Cappellacci delle quali neanche una è stata realizzata». Così il segretario regionale del Pd, Silvio Lai, richiama la polemica sulle presunte dichiarazioni del sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Berretta, «rincarando la dose sulla situazione gravissima sui cui versa l’Asinara». Una situazione «molto delicata» sottolinea il senatore democratico annunciando una interrogazione sullo stato del Parco Nazionale al Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. «L’Asinara, vorrei dirlo agli amministratori locali, non ha bisogno di essere difesa dal sottosegretario Berretta che non si è mai sognato di dire che si riapre il supercarcere – prosegue Lai – ha bisogno di essere difesa da Cappellacci e dalla sua inconcludenza».
PORTO TORRES. Con la firma della convenzione siglata ieri mattina dagli enti preposti – Comune, Ente Parco dell’Asinara, Capitaneria di porto, Asl e Cisom – il Corpo italiano di soccorso dell’ordine di Malta potrà garantire la sua presenza per il servizio sanitario estivo nel Parco nazionale dell’Asinara dal 29 giugno al 30 agosto. Il servizio temporaneo di assistenza medica verrà riattivato nell’ambulatorio di Cala Reale, dove saranno presenti quotidianamente un medico e un soccorritore dalle 8,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 17. L’equipe sanitaria potrà contare anche sulla presenza di un ambulanza, che si muoverà solo per casi gravi, e di un fuoristrada che servirà per gli spostamenti del personale. Sarà inoltre garantita la reperibilità per tutta la giornata da parte dei medici volontari del Cisom, visto che potranno pranzare a pochi metri dall’ambulatorio, e il pronto soccorso di Cala Reale sarà fornito dell’equipaggiamento necessario e dei medicinali utili. Il servizio è finalizzato ad assicurare un primo intervento sanitario alla popolazione che, a qualsiasi titolo, transita o si trova sull’isola dell’Asinara nei periodi di maggiore afflusso come i mesi estivi. Sono oltre settantamila, infatti, i visitatori che fanno rotta sull’isola-parco durante la bella stagione, e la presenza di un servizio di assistenza medica rappresenta un valore aggiunto, oltre che una garanzia essenziale in un territorio così vasto. Basta dare un’occhiata agli interventi effettuati nella scorsa stagione estiva, 145, per rendersi conto dell’importanza de servizio. Spiccano soprattutto i dodici interventi per garantire soccorso a lavoratori o persone ospiti delle strutture ricettive. Due i casi da codice giallo, dove è stato necessario il trasporto fuori dall’isola con la motovedetta della Guardia costiera, e 75 quelli per punture di insetti: 21 quelli per ferite di diversa natura, 14 per traumi e 29 gli interventi per malori. Gli oneri a carico dell’Ente Parco, oltre a mettere a disposizione l’ambulatorio, quelli di garantire sia la fornitura del vitto per il personale impiegato (8 mila euro) sia la linea telefonica. Il Comune assicurerà al Cisom la copertura delle spese per un importo complessivo di 9 mila euro, contributo finanziario per sopperire al vitto e ai viaggi del personale impiegato. La convenzione è stata firmata dal vicesindaco Mauro Norcia, dal comandante della Capitaneria Marco Nobile, dal direttore del Parco Pier Paolo Congiatu, dal delegato Asl Nicolò Licheri e da quello del Cisom Fabrizio Pinna.
da La Nuova Sardegna, 27 giugno 2013
Scarpa al ministro: «L’Ente Parco è senza governo». Il sindaco sollecita l’insediamento del consiglio direttivo L’organismo di gestione è decaduto cinque anni fa. (Gavino Masia)
PORTO TORRES. Il sindaco Beniamino Scarpa, che è presidente della comunità del Parco nazionale dell’Asinara, protesta col ministro dell’Ambiente per il mancato insediamento del Consiglio direttivo dell’Ente Parco, vacante da ben cinque anni. E, soprattutto, che da più di un anno le nomine dei membri della comunità del Parco sono ferme al ministero in attesa che il governo provveda a insediare l’organismo previsto dalla legge istitutiva dei parchi nazionali. «È gravissimo che il governo lasci in sospeso così a lungo i decreti di nomina dei componenti del Consiglio direttivo – lamenta Scarpa –, e la comunità locale ha il diritto e il dovere di valutare gli atti in esecuzione attraverso l’organismo previsto dalla legge». Il sindaco ricorda che già nell’aprile dello scorso anno aveva comunicato al ministero dell’Ambiente la designazione dei cinque rappresentanti della comunità del Parco nel Consiglio direttivo dell’ente: erano state stabilite d’intesa con gli altri due membri della comunità, il presidente della Regione Ugo Cappellacci e il presidente della Provincia Alessandra Giudici, ma ad oggi il dicastero non ha ancora provveduto all’insediamento del Consiglio direttivo nonostante il mandato dei precedenti componenti fosse terminato addirittura nel 2008. Senza dimenticare che siamo in piena stagione estiva, con i turisti che prendono d’assalto l’Asinara, e alcuni problemi dell’isola non possono ancora essere affrontati in maniera concreta. «Sono cinque anni che il Parco non può fare affidamento su un organismo che possa esprimersi sulle tante questioni fondamentali per la valorizzazione dell’isola_parco – aggiunge il primo cittadino –, visto che la legge prevede che l’organismo deliberi in merito a tutte le questioni generali: in particolare sui bilanci, che sono approvati dal ministro dell’Ambiente di concerto con il ministro del Tesoro, sui regolamenti e sulla proposta di piano per il Parco, esprime parere vincolante sul piano pluriennale economico e sociale, elabora lo statuto». A questo punto Scarpa auspica che non si perda altro tempo e che il ministero dell’Ambiente proceda subito all’insediamento del Consiglio direttivo, in modo che si possa restituire piena legittimità all’Ente Parco Asinara.
A.N.S.A., 9 luglio 2013
Cancellieri,sull’Asinara nessun progetto. Ministro Giustizia esclude interesse per vecchio istituto. (http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sardegna/2013/07/09/Cancellieri-Asinara-nessun-progetto_8997444.html)
SASSARI, 9 LUG – Sulla possibile riapertura del vecchio carcere dell’Asinara il ministro della Giustizia Cancellieri ha ribadito che non vi è “nessun progetto, ma qualora la Regione lo valutasse e ne parlasse lo prenderemmo in considerazione. Da parte nostra non c’è assolutamente nulla, noi non lo abbiamo in mente”. Dopo l’inaugurazione del carcere di Bancali la Guardasigilli rispondendo ad alcune domande dei giornalisti ha voluto frenare sul carcere dell’isola, ormai Parco dell’Asinara.
da La Nuova Sardegna, 10 luglio 2013
COMMISSIONE. L’Asinara chiede acqua potabile. Illustrata l’attività per il sistema idrico integrato nel parco.
PORTO TORRES. Il sistema idrico integrato del Parco nazionale dell’Asinara è stato l’argomento principale della commissione consiliare competente presieduta da Angelo Canu. A illustrare le attività svolte nell’ultimo mese dall’amministrazione comunale sull’isola-parco è stato il consigliere, con delega speciale all’Asinara, Gilda Usai, che ha consegnato nelle mani dei commissari una dettagliata relazione sullo stato del sistema idrico attualmente esistente nelle varie diramazioni: Fornelli, Tumbarino, Cala Reale, Cala d’Oliva e Santa Maria. «Il servizio idrico è uno dei temi principali per il funzionamento dell’isola _ ha ricordato Usai _, e sin dal primo giorno in cui ho assunto questo ruolo ho lavorato per cercare di tamponare le emergenze che rendono complicato lo sviluppo dell’Asinara: ci sono segnali incoraggianti e contiamo di ricevere, grazie a un bando provinciale a cui abbiamo partecipato (con il cofinanziamento della Regione), circa 200mila euro per l’adeguamento degli impianti di depurazione delle acque reflue di Cala d’Oliva». Le azioni in atto in questo momento sono improntate a garantire la normalità del ciclo dell’acqua, in attesa che i fondi regionali dell’area di crisi _ pari a 4,6 milioni di euro _ consentano di mettere ordine alla gestione del sistema idrico integrato sull’isola. Nei giorni scorsi inoltre, attraverso la società in house Multiservizi, si è provveduto a manutenzionare anche un mezzo del Comune che era sinora inutilizzato. «Potremo usarlo come autospurgo _ ha aggiunto il consigliere delegato _, e nel frattempo si interverrà a definire la situazione relativa agli allacci idrici». Il Comune di fatto si trova costretto a occuparsi del servizio idrico integrato sull’isola dell’Asinara dopo che Abbanoa ha abbandonato la gestione (1 agosto 2010): allo stato attuale è vigente l’ordinanza sindacale risalente allo scorso agosto, che vieta l’utilizzo di acqua destinata a uso potabile per parametri chimici fuori norma a Cala Reale (sodio e cloruri) e Cala d’Oliva (manganese, ammonio, cloruri e ossidabilità). (g.m.)
da La Nuova Sardegna, 13 luglio 2013
Asinara ancora senz’acqua Il sindaco diffida Abbanoa.
Beniamino Scarpa ha firmato l’ordinanza che impone la ripresa del servizio. L’ultimatum scade giovedì, poi sarà il comune a gestire rete idrica e fognature.
Prezzi alti nei locali pubblici. Tellini: «Sull’isola mancano i controlli». (Gavino Masia)
PORTO TORRES. «A due anni dalla pubblicazione del bando e dall’apertura del ristorante nel borgo di Cala d’Oliva, sul Parco dell’Asinara, vorremo capire se la Conservatoria delle coste stia vigilando sul corretto esercizio di tale attività». Un interrogativo che pone il consigliere comunale Davide Tellini, lamentando segnali alquanto sconfortanti che arrivano dall’isola: «Pare infatti che il ristorante funzioni solo come locale per la preparazione di insalate o spaghetti al pomodoro, mentre non esiste alcun angolo per lo sviluppo e promozione di prodotti locali. Il tutto condito da prezzi non propriamente adatti a tutte le tasche». Se questo è l’inizio, secondo il consigliere, si deve registrare un sostanziale fallimento del progetto: avvalora ancora di più la tesi che l’ente regionale a parole dice di dialogare con gli enti che per qualche ragione hanno competenze nel territorio, ma di fatto continua ad attuare una politica che di certo non aiuta lo sviluppo turistico dell’isola dell’Asinara.
PORTO TORRES. L’amministrazione comunale ha diffidato la società Abbanoa, in qualità di ente gestore del sistema idrico integrato su tutto il territorio della Sardegna, affinchè venga attivato lo stesso servizio anche sull’isola dell’Asinara. Il tutto (erogazione dell’acqua e trattamento dei reflui) entro il termine perentorio di sette giorni. In caso di inottemperanza all’ordinanza comunale da parte di Abbanoa, l’amministrazione «provvederà a promuovere l’intervento sostitutivo dando atto che gli oneri necessari saranno posti a totale carico dell’ente Abbanoa nonché a sollecitare l’immediato intervento delle autorità amministrative e giudiziaria competenti». Una presa di posizione alquanto determinata quella messa in campo dal Comune contro Abbanoa (firmata dal dirigente dell’area Ambiente Claudio Vinci e dal sindaco Beniamino Scarpa), che questa volta si estende anche sull’altra metà del territorio comunale chiedendo all’ente gestore di prendersi carico di tutti i problemi idrici dell’Asinara. L’ordinanza è stata trasmessa, oltre al commissario straordinario per l’esercizio delle funzioni già svolte dall’Autorità d’ambito della Sardegna, al presidente Cappellacci, alla Conservatoria delle coste e al Prefetto di Sassari. Abbanoa ha abbandonato nell’agosto 2010 la gestione degli impianti del sistema idrico dell’isola dell’Asinara, , causando di fatto grave deterioramento degli impianti nonché carenza e disfunzioni nell’erogazione di acqua potabile. È quanto mai necessario svolgere dunque sull’isola, con la massima urgenza, le attività di manutenzione degli impianti che impediscono le attività connesse al regolare processo del ciclo idrico e fognario, con evidente rischio inquinamento di acqua e suoli. Le note formali inviate dall’amministrazione per la risoluzione definitiva delle problematiche idriche sull’isola_parco, pur recepite in qualche modo dalla Regione, non hanno sortito effetti sperati in questi anni proprio per il rifiuto ad intervenire da parte di Abbanoa. A Cala d’Oliva vige ancora l’ordinanza dell’agosto scorso che vieta l’utilizzo diretto di acque destinate al consumo umano e per tutti gli usi igienici, che sta determinando un grave stato di emergenza igienico-sanitaria con potenziale pregiudizio per la salute pubblica e rischio di compromissione dello svolgimento delle attività commerciali e turistico-ricettive. L’avvio della stagione estiva costituisce ulteriore elemento di criticità che impone un incisivo intervento da parte del gestore del servizio idrico integrato.
da La Nuova sardegna, 20 agosto 2013
Asinara, la Regione ha già le risorse per il ciclo dell’acqua.
PORTO TORRES. «Sarebbe opportuno che i lavori con l’autospurgo per lo svuotamento dei pozzetti dei reflui all’Asinara non avvengano in orari nei quali c’è l’afflusso dei visitatori sull’isola parco: c’è infatti enorme disagio causa l’odore nauseante durante queste operazioni». Il disservizio è stato denunciato dal presidente della commissione Asinara Angelo Canu, che proprio nei giorni scorsi ha svolto diversi sopralluoghi sull’isola per verificare le eventuali inefficienze presenti durante il periodo estivo nell’altra metà del territorio comunale. «Un’altra importante considerazione – aggiunge –, va fatta sul fatto che questi reflui vengono scaricati in un deposito temporaneo a Fornelli, per poi essere trasferiti con l’autobotte fuori dall’isola. Bisogna verificare se questo deposito abbia le dovute garanzie sul piano della tenuta stagna, in quanto se così non fosse potrebbe avvenire un “versamento” nel mare causando un danno ambientale nell’oasi marina protetta». Il presidente della commissione Asinara auspica una verifica di controllo sulla stabilità e sulla sicurezza del deposito temporaneo dei reflui, per mettere fine una volta per tutte a quelle soluzioni tampone che creano problemi di difficile soluzione. Nella sua visita sull’isola Canu ha valutato anche il problema relativo all’acqua, evidenziando che «bisogna assolutamente ripristinare il depuratore di Cala d’Oliva e farlo funzionare. La Regione ha stanziato fondi per circa 4milioni e 600mila euro – ricorda il presidente – , che serviranno per affrontare l’emergenza dell’intero ciclo dell’acqua (depurazione compresa): anche se per risolvere definitivamente il problema occorreranno interventi economici molto più cospicui, con i quali si potrebbe garantire la distribuzione dell’acqua in tutta l’isola e per tutto l’anno». Lo scorso mese era stato portato a compimento il lavoro per tamponare le disfunzioni del sistema idrico e fognario a Cala Reale e Cala d’Oliva. Ora diventa indispensabile che la Regione muova i passi per bandire subito la gara da 4milioni e 200mila mila euro. (g.m.)
da L’Unione Sarda on line, 28 agosto 2013
Barca nelle acque protette dell’Asinara. La Procura denuncia il comandante: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/08/28/barca_nelle_acque_protette_dell_asinara_la_procura_denuncia_il_comandante-6-327107.html
da L’Unione Sarda, 30 agosto 2013
Dallo scorso anno sono approdate sull’isola circa settantamila persone. Asinara per pochi intimi.
Stop ai collegamenti da PortoTorres a Cala Reale. (Gibi Puggioni): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_146_20130830085557.pdf
da La Nuova Sardegna, 31 agosto 2013
La raccolta differenziata arriva anche all’Asinara.
Il servizio partirà nella prossima stagione turistica. Le modalità saranno stabilite dal Comune di Porto Torres e dall’ente parco: http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2013/08/31/news/la-raccolta-differenziata-arriva-anche-all-asinara-1.7663299
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ASINARA. Ordinanza del Comune: «L’acqua non è potabile».
PORTO TORRES. L’utilizzo dell’acqua all’interno del Parco dell’Asinara è condizionata dalle ordinanze sindacali emanate dopo i controlli accurati svolti dal Dipartimento di prevenzione dell’Asl di Sassari. Il 30 luglio scorso il sindaco Beniamino Scarpa aveva infatti revocato l’ordinanza dello scorso anno, che vietava totalmente l’utilizzo di acque destinate al consumo umano sull’isola parco, con una nuova disposizione che dettava minori restrizioni dovute al rientro nella norma dei parametri microbiologici. Restavano oltre i limiti i parametri chimici, quindi divieto di utilizzo dell’acqua come bevanda e per la preparazione degli alimenti a Cala d’Oliva, ma ne veniva consentito l’utilizzo per il lavaggio di frutta e verdura e per tutti gli usi igienici. La nuova ordinanza del 26 agosto, firmata dal vice sindaco Mauro Norcia, revoca la precedente e ordina nuova limitazione dell’utilizzo dell’acqua come bevanda e per la preparazione degli alimenti nella diramazione di Cala d’Oliva. Il Servizio igiene dell’Asl ha evidenziato la non conformità a quanto previsto da decreto legislativo dei parametri relativi ai batteri. Una situazione di vera e propria emergenza che si intensifica nel periodo estivo, ossia quando l’Asinara raggiunge la massima capienza di cittadini e turisti all’interno del suo territorio. Nel mese scorso l’amministrazione comunale aveva portato a compimento anche il lavoro di controllo e sostituzione di alcune parti dell’impianto, per tamponare provvisoriamente le disfunzioni del sistema idrico e fognario a Cala d’Oliva. Di fronte ai continui disservizi, però, è urgente che la Regione bandisca subito la gara da 4milioni e 200mila mila euro per la sistemazione degli impianti dell’Asinara. (g.m.)
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Bando sui nuovi servizi nel Parco. Carta: «Bisogna cogliere l’occasione che può dare occupazione».
PORTO TORRES. L’avviso pubblico della Conservatoria delle coste per la realizzazione di nuove attività d’impresa sul Parco nazionale dell’Asinara, relativamente alle misure di sostegno previste dalla Regione per le aree di crisi, rappresenta un’importante occasione per i portotorresi riguardo l’insediamento di nuovi servizi sull’isola parco. Lo sostiene il segretario cittadino dell’Upc, Alessandro Carta, che ricorda come l’agenzia regionale intenda mettere a disposizione sei locali di proprietà della Regione nella borgata di Cala d’Oliva: l’ex dispensa agricola, l’ex negozio alimentari e l’ex direzione carceraria, per la quale è prevista la destinazione ad attività alberghiera di servizio per le attività del Parco. «È un passaggio importante per tutto il sistema Asinara – sottolinea Carta -, un’occasione da cogliere per la creazione di nuova occupazione per i nostri concittadini, i quali hanno finalmente la possibilità di occupare spazi fino ad oggi inutilizzati: auspichiamo che tale avviso non passi inosservato». Dopo l’apertura estiva del centro Diving, inoltre, l’Upc crede fermamente che con questo avviso pubblico si stia perseguendo la strada giusta: «Ci pare doveroso sottolineare l’ottima intesa raggiunta in questi anni tra il consigliere regionale Upc Massimo Mulas e il direttore della Conservatoria delle coste Alessio Satta, soprattutto la professionalità con la quale l’agenzia regionale svolge il proprio lavoro e con la quale si adopera per raggiungere l’obiettivo principale: restituire alla comunità locale i suoi spazi, suggerendo al territorio la via giusta per riqualificare il quartiere portotorrese di Cala d’Oliva». (g.m.)
da La Nuova Sardegna, 12 settembre 2013
«Quel bando è da rifare: non rispetta le direttive». Collegamenti con l’Asinara, lettera alla Regione da sindaco e capigruppo I requisiti non tutelano le esigenze di trasporto e di sviluppo dell’isola parco. (Gavino Masia)
PORTO TORRES. Il sindaco, il presidente del consiglio e i capigruppo consiliari (Psd’Az, Pd, Upc, Sel, Partecipazione popolare e Gruppo misto) hanno chiesto ai vertici della Regione e della Conservatoria delle coste di sospendere il bando per l’affidamento del servizio pubblico di collegamento marittimo sulla tratta tra Porto Torres e l’isola dell’Asinara. Il bando è stato pubblicato il 2 agosto dall’assessorato regionale dei Trasporti, e si presenta difforme rispetto alle linee guida inserite nella delibera della giunta regionale (12 febbraio) già concordate con lo stesso Comune, Ente Parco e Autorità marittima. «L’obiettivo principale delle direttive – ricordano i consiglieri – era quello di garantire per i prossimi 6 anni una continuità territoriale in grado di promuovere e rilanciare lo sviluppo turistico dell’Isola dell’Asinara e quindi dell’intero territorio: attraverso un servizio funzionale e capace in grado di supportare anche le esigenze logistiche e di trasporto per la ristrutturazione e conversione dei fabbricati esistenti, lavori già programmati e previsti anche dalla Conservatoria delle Coste». Il bando pubblicato il mese scorso presenterebbe però alcune criticità, secondo sindaco e capigruppo, in quanto non soddisfa le esigenze più volte manifestate in varie sedi: è infatti prevista un’imbarcazione con requisiti minimi inferiori a quelli previsti dal bando predisposto su delega dal Comune, che quindi non lascia intravedere un miglioramento del servizio stesso. «Nella determinazione la capacità di trasporto passeggeri è assolutamente insufficiente soprattutto durante il periodo di maggior afflusso turistico _ sottolineano _ e in occasione di eventi e meeting che quotidianamente superano le 100 unità. Tra l’altro non sono richiesti posti a sedere coperti che su una tratta così lunga sono indispensabili». Insufficiente pure la capacità di trasporto dei veicoli, senza dimenticare che il bando premia le unità navali con sistema propulsivo a forte impatto se utilizzato su bassi fondali. Ossia in netto contrasto con le prescrizioni di tutela imposte dalla Soprintendenza per il sito archeologico presente a Cala Reale. L’amministrazione comunale ritiene dunque indispensabile un immediato confronto con l’assessorato regionale dei Trasporti al fine di definire i requisiti minimi _ da prevedere nel bando _ necessari per assicurare un servizio efficiente e di qualità che possa garantire il corretto sviluppo dell’isola salvaguardando tutti gli aspetti di tutela ambientale.
riceviamo e pubblichiamo volentieri.
La Conservatoria delle coste prosegue la sua azione per il recupero conservativo e la messa in valore del patrimonio regionale sull’isola dell’Asinara
Dopo aver realizzato il ristorante a km zero ed il Centro Diving a Cala d’Oliva, la Conservatoria delle coste prosegue la sua attività di recupero conservativo e messa in valore del patrimonio sull’isola dell’Asinara.
In occasione di “AsinaraAperta” verranno presentate le iniziative dell’agenzia quali il bando per la realizzazione e gestione di una struttura ricettiva nell’immobile detto “Ex Direzione” a Cala d’Oliva, e della messa a disposizione di alcuni immobili per sviluppare nuove opportunità economiche attraverso il bando “Misure di sostegno all’attività di impresa nelle Aree di Crisi e nei Territori Svantaggiati della Sardegna” coordinato dal Centro Regionale di Programmazione e dal BIC. Le due procedure di evidenza pubblica saranno pubblicate la prossima settimana.
La creazione della Conservatoria delle coste ha aumentato l’operatività della Regione Sardegna rispetto all’isola Parco Nazionale ed il carattere singolare del contributo della Conservatoria per la gestione dell’Isola dell’Asinara è soprattutto legato al suo ruolo di gestione e recupero conservativo dei patrimoni di proprietà Regionale. Tutte le linee d’azione della Conservatoria delle coste delineano una gamma di usi ed attività compatibili con le finalità istitutive del Parco, e orientate al miglioramento della vita socio-culturale delle collettività locali e al migliore godimento del Parco da parte dei visitatori, in coerenza con quanto riportato per le “aree di promozione economica e sociale” di cui alla lettera d) dell’articolo 12, comma 2 della legge 394/91.
Insieme all’Ente Parco e al Comune di Porto Torres sono state individuate alcune attività, compatibili con il Piano del Parco, tra cui la produzione di pane e prodotti di pasticceria freschi, alimentari, gelateria, laboratorio e bottega di artigianato, noleggio di attrezzature sportive e ricreative nonché l’insediamento a Cala d’Oliva di una attività di ittiturismo riservata agli operatori di pesca. Le attività proposte sono completamente ispirate alle attività preesistenti nel borgo di Cala d’Oliva
L’Asinara da isola carcere rinforza cosi la sua vocazione di santuario inviolabile di natura incontaminata, destinato alla contemplazione estetica di paesaggi incontaminati ed evocativi alla ricerca di un rapporto tra conservazione dell’identità e della memoria, attraverso i segni della presenza dell’uomo sull’isola, e l’ utilizzo razionale delle risorse naturali.
La presa di coscienza dell’assoluta urgenza di dare una soluzione agli attuali problemi ambientali di dimensione mondiale (cambiamenti climatici, drastica perdita di biodiversità, ecc.) ha generato una “globalizzazione” degli orientamenti progettuali in materia di tutela della natura e di conservazione del patrimonio storico-culturale. Questo ha portato ad un superamento dei limiti geografici e amministrativi dell’area protetta e dal suo isolamento dal contesto antropico circostante, all’interno di un’ottica di “sistema” dove le zone sottoposte a regime di tutela sono interconnesse a quelle esterne e integrate nel tessuto socio-economico e culturale locale. La cultura della tutela e della conservazione superano i confini dell’Isola Parco per diventare cultura diffusa della salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente anche nei territori limitrofi all’Asinara. E’ questo l’orientamento seguito anche dalla Conservatoria delle coste basato sulla ricerca di una terza via che superi il concetto di sviluppo sostenibile, ormai inflazionato, per porre la rigorosa tutela del paesaggio, la conservazione della natura e l’arresto di consumo di nuovo territorio costiero alla base di ogni forma di sviluppo locale, capace di offrire alle comunità locali la salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente come un’opportunità per la promozione di attività economiche eco-compatibili quali l’agricoltura e la pesca tradizionali e l’ecoturismo.
Presso il ristorante “L’asino bianco” si troverà il punto informativo dell’Agenzia dove sarà possibile reperire informazioni su tutte le attività svolte dalla Conservatoria delle coste in Sardegna e in particolare sull’isola dell’Asinara. Saranno inoltre distribuiti i posacenere da spiaggia e le brochure diffusi nell’ambito della Campagna estiva di sensibilizzazione ed educazione ambientale “Dedicato a chi ama il mare”.
Ing. Alessio Satta
Direttore Esecutivo
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
Agenzia Conservatoria delle coste
Via Mameli 96, 09123 Cagliari
Tel. +39.070.6065558
Fax. +39.070.4509707
Mobile +39.366.6697857
http://www.sardegnacoste.eu
da La Nuova Sardegna, 14 settembre 2013
Soccorso medico all’Asinara: 174 interventi.
Le statistiche confermano l’importanza del presidio. Scarpa: «Piano per un servizio più strutturato».
PORTOTORRES. Il servizio sanitario assicurato dai medici iscritti al Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta sul Parco dell’Asinara, nell’ambulatorio di Cala Reale, ha funzionato come un orologio svizzero durante i mesi estivi. I numeri degli interventi eseguiti dal presidio sono state presentate ieri mattina nella Casa del Comune a Cala d’Oliva (ex infermeria del carcere), ristrutturata di recente e nell’occasione aperta per la prima volta ufficialmente all’istituzione. Le statistiche dell’attività svolta confermano, al pari dello scorso anno, l’importanza del presidio medico sull’isola a servizio di turisti e operatori: gli interventi totali sono stati 174 _ dal 29 giugno _, di cui 51 “codici bianchi”, 122 “codici verdi” e un codice giallo. L’ultimo codice riguardava una sutura multipla eseguita all’interno dell’ambulatorio, e il successivo trasporto a Stintino con un mezzo della Guardia costiera. Per il resto, le statistiche raccontano Molte punture di insetti o punture in acqua (ma in leggero calo rispetto alla scorsa estate), trenta ferite medicate e 33 traumi di altro genere. Il resto degli interventi riguardavano dolori acuti, malori indefiniti, colpi di calore, eritema solare e infezioni. Nei circa tre mesi si sono avvicendati quindici medici volontari, provenienti da tutta Italia, dieci infermieri e 15 soccorritori. «La sperimentazione iniziata lo scorso anno è proseguita con successo _ ha sottolineato il sindaco Beniamino Scarpa _, grazie a un protocollo d’intesa (sottoscritto da Comune, Asl, Cisom, Ente Parco e Autorità marittima) che ha permesso di superare il problema storico del medico sull’isola parco. Ora presenteremo un progetto alla Regione, per avere un servizio più strutturato da maggio a settembre». Per il presidente nazionale del Cisom, Mauro Casinghini, fare sistema tra gli enti significa risparmiare tanti soldi: «È stato assicurato un servizio medico con reperibilità per 24 ore, costato complessivamente 16mila euro, ora serve un’altra azione congiunta degli enti per chiedere anche un appoggio alla Regione». Per il comandante in seconda della Capitaneria di porto, Donato Ostuni, i numeri dicono tutto «sull’imprescindibilità di assicurare il servizio medico all’Asinara». Serve soprattutto nella stagione estiva, secondo il direttore dell’Ente Parco, Piarpaolo Congiattu, e questo progetto tra enti percorre la strada giusta. (g.m.)
da La Nuova Sardegna, 18 settembre 2013
Asinara, da carcere a centro velico: vince il progetto sassarese.
La Conservatoria e il Parco premiano l’architetto Simone Solinas, studio a Siviglia. Nell’ex diramazione di Trabuccato stanze per gli allievi, officine e attività ricettive. (Gianni Bazzoni): http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2013/09/18/news/asinara-da-carcere-a-centro-velico-vince-il-progetto-sassarese-1.7765979
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LE CIFRE.
52 – I CHILOMETRI QUADRATI DEL PARCO NAZIONALE DELL’ASINARA
35 – GLI ETTARI DELLA EX DIRAMAZIONE DI TRABUCCATO DOVE SORGERA’ IL CENTRO VELICO INTERNAZIONALE
60 – GLI ALLIEVI CHE POTRANNO FREQUENTARE LA STRUTTURA E SOGGIORNARE NELLE CAMERE DI ALBERGO E NEGLI APPARTAMENTI RICAVATI DAL RECUPERO DEI VECCHI IMMOBILI DELL’EX CARCERE
5 – I PROGETTI FINALISTI DEL CONCORSO PER IL CENTRO VELICO AL QUALE HANNO PARTECIPATO 38 GRUPPI DI PROFESSIONISTI TRA ITALIANI E STRANIERI
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Successo per “Asinara Aperta”. Per tre giorni Cala D’Oliva ha ripreso vita ospitando anche giapponesi e finlandesi. (Gavino Masia)
PORTO TORRES. L’obiettivo degli organizzatori era quello di far vivere per tre giorni il borgo di Cala d’Oliva come un quartiere cittadino, con feste, saperi e sapori, cultura, tradizioni e mestieri vecchi e nuovi. La formula di “Asinara Aperta” creata dall’amministrazione comunale, col supporto economico della Camera di commercio di Sassari, alla fine si è rivelata vincente anche per i tanti visitatori. Nell’evento curato dal Centro commerciale naturale Le Botteghe Turritane, infatti, è stato possibile assistere a concerti, esposizioni artistiche, reading letterari e gustare le bontà enogastronomiche proposte dagli operatori del settore agroalimentare dell’area vasta. «Una manifestazione perfettamente riuscita – sottolinea il sindaco Scarpa –, a dimostrazione del fatto che sull’isola dell’Asinara possono nascere tanti nuovi momenti di animazione e che possono insediarsi nuove attività produttive: un grosso aiuto potrebbe arrivare dai progetti di filiera e sviluppo locale, che mettono a disposizione finanziamenti per le attività turistiche e artigianali capaci di contribuire allo sviluppo socioeconomico del borgo». Il Comune vuole prendere legittimante possesso dell’altra metà del suo territorio, e il fatto che abbia aperto ufficialmente la Casa comunale a Cala d’Oliva proprio durante la tre giorni la dice lunga sulla volontà di rivitalizzare l’antico borgo. Visitatori arrivati da tutta Italia hanno apprezzato gli stand e gli spettacoli che si sono svolti nelle vie del “quartiere”, ma per un giorno l’isola dell’Asinara ha avuto una presenza internazionale massiccia grazie alle comitiva di giapponesi e finlandesi. La kermesse ha dato pure sollievo economico agli operatori che agiscono sul Parco: l’ostello di Cala Reale ha registrato il tutto esaurito, e buoni affari anche per i gestori del punto di ristoro. Domenica nella chiesa di Cala d’Oliva si è celebrata la santa messa, con un ricordo particolare del sindaco Rodolfo Cermelli che negli anni Ottanta sfidò per primo il ministero di Grazia e giustizia tuffandosi nell’allora acque proibite del supercarcere dell’Asinara. L’intera manifestazione è stata animata dai balli dei gruppi folk “Intragnas” e “Li Bainzini-Etnos”, dalle esibizioni del gruppo in costume dei Tamburini e trombettieri e dalla riproposizione degli antichi mestieri da parte degli artigiani locali. “Nell’isola è possibile creare economia – conclude il consigliere delegato all’Asinara, Gilda Usai –, e ora possiamo dire che Porto Torres ha un quartiere in più in Cala d’Oliva».
da L’Unione Sarda on line, 26 settembre 2013
Attentato contro trenino turistico. Asinara, fiamme durante la notte: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/09/26/attentato_contro_trenino_turistico_asinara_fiamme_durante_la_notte-6-331524.html
da La Nuova Sardegna, 27 settembre 2013
ATTENTATO ALL’ASINARA. Assalto nella notte, incendiato il trenino. Il mezzo trasporta i turisti e appartiene a una società di Alghero: era parcheggiato lungo la stradina che porta a Fornelli.
Si tratta di un atto vile che annulla tutti gli sforzi fatti finora per migliorare la fruizione. (Gianni Bazzoni)
SASSARI. Attentato nel Parco nazionale dell’Asinara, a poche centinaia di metri dall’ex supercarcere di Fornelli. All’una e mezza, nella notte tra mercoledì e ieri, è stato incendiato il trenino giallorosso, uno di quelli adibiti al trasporto dei turisti. Un segnale pesante, a stagione quasi finita, ma con il servizio che aveva prenotazioni fino alla prossima settimana. Il mezzo appartiene alla società «Trenino catalano di Giovanni Daga & C.» ed era parcheggiato lungo la salita che porta verso la struttura che in passato ha ospitato i boss della criminalità organizzata. Le fiamme si sono levate subito alte, visibili anche da Stintino. Sono intervenuti gli agenti della stazione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale che hanno spento le fiamme e cercato di limitare i danni. Purtroppo il trenino è andato quasi completamente distrutto: l’incendio, infatti, ha interessato la motrice e due vagoni. Nessun dubbio sull’origine dolosa della fiamme: Forestale e carabinieri hanno trovato i resti di una tanica di benzina che è stata collocata dagli attentatori sotto le ruote del trenino. Un «lavoretto» fatto bene, dunque, e che ha vanificato anche l’intervento dei soccorritori, che pure erano a bordo di un mezzo antincendio. È molto probabile che gli attentatori siano arrivati via mare, a bordo di un gommone. Una azione rapidissima tra lo sbarco e l’accensione del fuoco, poi la fuga. Le indagini di Forestale e carabinieri partono dalle immagini delle telecamere del porto di Fornelli e da alcune valutazioni che sembrano confermare uno strano clima che da tempo si respira attorno a quel che si muove nel Parco nazionale. L’attentato al trenino, in effetti, sembra avere un collegamento con quello dello scorso anno (all’inizio di agosto), quando nel porto di Stintino venne incendiato il «Lem», uno dei barconi che trasportava i turisti all’Asinara. Anche in quella occasione gli incendiari arrivarono dal mare, a bordo di un gommone. Non sono mai stati individuati. Per un accordo commerciale e di collaborazione, il trenino catalano trasportava solo passeggeri che arrivavano sull’isola-parco con l’imbarcazione gestita da Gabriele Mura, l’armatore del «Lem» (poi sostituito con un’altra imbarcazione). Mauro Daccò, uno dei soci dell’azienda proprietaria del trenino di Alghero, ieri ha espresso tutta la sua amarezza per l’accaduto. «Siamo all’Asinara dal luglio del 2009 – ha detto – e non abbiamo mai ricevuto avvertimenti e minacce di alcun genere. Quello che è accaduto è grave, ancora di più perchè si inquadra dentro un Parco nazionale. Servirebbe una gestione più attenta, perchè l’Asinara è una risorsa straordinaria. E fatti del genere sono un incentivo a non investire nel Parco». La società algherese (il titolari è il padre di Enrico Daga, presidente del Sistema turistico locale e assessore provinciale, l’amministratore che nei giorni scorsi aveva lanciato la proposta di inserire il porto di Porto Torres tra quelli candidati alla demolizione della Concordia), non sembra intenzionata a rinunciare. «Non ci faremo intimidire – ha detto ancora Mauro Daccò – non ne abbiamo parlato tra soci, ma non ci fermiamo. Bisogna riprendersi. Certo, resta l’interrogativo su cosa sta succedendo: ieri la barca, oggi il trenino, e domani a chi toccherà?». Il sindaco di Porto Torres Beniamino Scarpa ha auspicato che le forze dell’ordine facciano luce sulla vicenda. E ha parlato di «atto vile, che va contro tutti gli sforzi che l’amministrazione comunale, con gli enti preposti, sta facendo per creare le migliori condizioni di fruizione del Parco nazionale dell’Asinara». Sul fronte delle indagini, ieri diverse persone (di quelle che operano nel Parco) sono state sentite a sommarie informazioni dai carabinieri della compagnia di Porto Torres. Si cerca qualunque cosa utile per risalire agli attentatori.
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Troppi episodi sottovalutati e l’idea di tutti contro tutti.
SASSARI. Prima dell’attentato incendiario c’erano stati, in periodi differenti, altri episodi che possono essere definiti quanto meno strani. Le gomme di un’auto tagliate, qualche specchietto inspiegabilmente saltato, mezzi del Parco incendiati a Porto Torres. Animali morti. E poi tensioni su tensioni, con operatori che controllano altri operatori, in un Parco nazionale che dovrebbe essere un’oasi felice. La grande incompiuta ha generato un sistema che mette insieme almeno sette ministeri (ciascuno con un piede dentro l’Asinara, non si sa mai), la Regione, la Conservatoria delle Coste (per la parte del patrimonio immobiliare), il comune di Porto Torres che – in realtà – è ridotto a un ruolo marginale. E’ successo – in alcuni casi – che in presenza di autorizzazioni da ottenere, chi non riusciva ad avere risposte da una parte si rivolgeva dall’altra, magari per aggirare l’ostacolo. Così il Parco è andato avanti, senza imboccare la strada maestra: un piano che consenta di svincolare il villaggio di Cala d’Oliva e popolarlo con 600 residenti, dotarlo di servizi e rendere l’isola-parco un po’ meno esclusiva e più vivibile da tutti. Con meno misteri e invidie pericolose.
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LA PROPOSTA. Mulas: «È giusto commissariare, basta precarietà».
SASSARI. «Credo che sia giusto chiedere il commissariamento del Parco nazionale dell’Asinara, almeno fino a quando non saranno completati gli organismi di gestione. E fino a quando non saranno verificati tutti gli atti e le situazioni dubbie. Non si può consentire a nessuno di farsi giustizia da sè». Massimo Mulas, consigliere regionale del territorio, considera l’Asinara «una risorsa preziosa nel programma di sviluppo, ma non si può andare avanti con lunghe attese, precarietà e senza che il Parco nazionale abbia tutti gli organismi a posto. Inutile andare avanti con facenti funzioni: meglio fermarsi e ripartire quando le cose sono a posto».
da La Nuova Sardegna, 19 ottobre 2013
Asinara: accordo per l’abbattimento dei cinghiali.
PORTO TORRES. Martedì prossimo, a Cagliari sarà siglato, dal presidente dell’Ente Foreste Bachisio Molotzu e dal presidente dell’Ente parco nazionale Asinara Pasqualino Federici, l’accordo operativo per l’attuazione del piano per la conservazione della biodiversità dell’isola. Prioritario sarà l’impegno degli esperti dell’Ente Foreste per contenere il sovrannumero di animali pascolanti non autoctoni, capre e ibridi di cinghiale, che si sono riprodotti in numero eccessivo in assenza di nemici naturali. In particolare, il maiale inselvatichitico produce un danno rilevante all’altra fauna e ad alcune essenze vegetali, cibandosi di uova di pernici, tartarughe, tuberi. I capi abbattuti saranno destinati alla Caritas.
da La Nuova Sardegna, 22 ottobre 2013
Linea Asinara, Comune contro la Regione. L’amministrazione ha deciso di fare ricorso al Tar per chiedere l’annullamento del bando sui trasporti.
PORTO TORRES. Giunta comunale contro Regione per l’annullamento del bando sulla continuità territoriale tra Porto Torres e l’isola dell’Asinara. L’esecutivo ha dunque deciso di proporre ricorso al Tar al fine di ottenere l’annullamento del bando del capitolato tecnico relativo all’affidamento del servizio pubblico di collegamento marittimo, sulla tratta tra il porto civico e Cala Reale, indetto lo scorso 2 agosto con determinazione dell’assessorato regionale dei Trasporti. Già subito dopo la pubblicazione nel sito della Regione, lo scorso 6 settembre, lo stesso sindaco e quasi tutti i gruppi consiliari avevano richiesto ai vertici della Regione e della Conservatoria delle coste la sospensione del bando per il trasporto di persone, veicoli e merci sulla tratta tra Porto Torres e l’Asinara. E anche il consigliere regionale del Pd, Luigi Lotto, aveva presentato una interrogazione al presidente Ugo Cappellacci (con richiesta di risposta scritta) per sapere «come intenda intervenire affinché venga revocato o quanto meno sospeso, in attesa delle necessarie modifiche e integrazioni, il bando di gara». Il bando sarebbe infatti difforme rispetto alle linee guida inserite nella delibera della giunta regionale del 12 febbraio, peraltro già concordate da Comune, Ente Parco Asinara e Autorità marittima. L’obiettivo principale delle direttive era quello di garantire, per i prossimi 6 anni, una continuità territoriale in grado di promuovere e rilanciare lo sviluppo turistico dell’isola dell’Asinara e quindi dell’intero territorio. Il tutto attraverso un servizio funzionale e capace di supportare anche le esigenze logistiche e di trasporto per la ristrutturazione e conversione dei fabbricati esistenti, lavori già programmati e previsti anche dalla Conservatoria delle Coste. Il bando dell’assessorato presenta però alcune criticità – secondo l’amministrazione – in quanto non soddisfa le esigenze elementari più volte manifestate in varie sedi: è infatti prevista un’imbarcazione con requisiti minimi inferiori a quelli previsti dal bando predisposto su delega dal Comune, che quindi non lascia intravedere un miglioramento del servizio stesso. Nella determinazione regionale, inoltre, la capacità di trasporto passeggeri è assolutamente insufficiente, soprattutto durante il periodo di maggior afflusso turistico, e tra l’altro non sono richiesti posti a sedere coperti che su una tratta così lunga sono indispensabili, specie se si pensa alle persone a mobilità ridotta, bambini e anziani. Non ultimo il fatto che il bando premia le unità navali con sistema propulsivo a forte impatto se utilizzato su bassi fondali, ossia in netto contrasto con le prescrizioni di tutela imposte dalla Soprintendenza per il sito archeologico presente a Cala Reale. (g.m.)
da La Nuova Sardegna, 26 novembre 2013
Isola dei cassintegrati, gli ex Vinyls lavoreranno all’Asinara.
In nove sono stati scelti per un progetto voluto dal Parco. Si occuperanno del recupero delle aree di Cala d’Oliva. (Gianni Bazzoni): http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2013/11/26/news/isola-dei-cassintegrati-gli-ex-vinyls-lavoreranno-all-asinara-1.8185097
da La Nuova Sardegna, 31 dicembre 2013
Parco, slitta ancora la riattivazione della linea marittima. Appalto assegnato alla Delcomar, ritardi nelle procedure Il traghetto “Sara D” è a Trapani, il 2 gennaio non ci sarà. (Gavino Masia)
PORTO TORRES. L’appuntamento doveva essere per il 2 gennaio. L’anno nuovo doveva cominciare con il collegamento marittimo tra la città e il Parco nazionale dell’Asinara già operativo, invece non sarà così. Le assicurazioni del presidente della Regione Ugo Cappellacci che avevano indotto all’ottimismo anche il sindaco Beniamino Scarpa, non hanno trovato riscontro con la realtà. L’unica certezza è che il servizio di trasporto per i prossimi sei anni è stato aggiudicato alla Delcomar, la società che ha gestito il collegamento finora, ma l’affidamrnto non è stato ufficializzato con tutti i passaggi richiesti. Per cui – in attesa dell’espletamento di tutte le procedure – l’armatore ha impiegato il traghetto “Sara D” da altre parti, fuori dalla Sardegna, dove resterà anche per Capodanno. Quindi niente linea, almeno finora. E solo dopo le festività si potrà avere qualche informazione in più. La “Sara D” è partita qualche settimana fa in direzione Sicilia (Trapani), e la sua assenza nella banchina della Teleferica ha preoccupato gli operatori che speravano di poter finalmente ripartire da Porto Torres verso l’isola parco. L’assessore all’Ambiente Gavino Gaspa aveva ribadito a Cagliari le richieste dell’amministrazione sul ripristino immediato del servizio di continuità territoriale, e il dirigente dell’assessorato regionale ai Trasporti, Pietro Cogoni, aveva risposto che il servizio sarebbe ripreso nei primi giorni del 2014. «Per noi il collegamento con l’Asinara rimane una priorità assoluta da conquistare – dice Gavino Gaspa – e confidiamo che la Regione mantenga gli impegni assunti». Il Comune ha inoltre la necessità di trasferire a Cala Reale le attrezzature che occorrono per realizzare l’ecocentro ecologico, per procedere a effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti, e altra urgenza è quella del trasporto dell’autospurgo comunale per gli interventi da eseguire sull’Asinara. Di spalle alla stazione marittima portuale dovrebbe nascere il centro intermodale, spesa dai 6 ai 10 milioni di euro, da realizzare dopo che Rfi toglierà i binari, per permettere ai passeggeri in transito di scambiare velocemente i mezzi di trasporto in unico punto: nel frattempo Rete ferrovie italiane ha deciso di riattivare la vecchia stazione ferroviaria di via Ponte Romano, sperando che i lavori siano più celeri nel nuovo anno. Per rimanere nell’ambito portuale, il sindaco ha chiesto a Regione e Port authority di finanziare il collegamento viario tra il porto e la camionale e quello tra le nuove banchine del porto con lo scalo storico. Opere essenziali per rendere funzionale la viabilità del porto del territorio (e quella interna, a cura dell’Authority, per l’operatività della banchina Segni), compresa la copertura finanziaria di 27 milioni di euro assicurata dalla Regione per la realizzazione dell’imboccatura del porto.
da L’Unione Sarda, 31 marzo 2014
La Regione dà finalmente il via libera al collegamento per cinque anni con i traghetti. Un salvagente per l’Asinara. Il presidente Federici: «Un passo avanti ma il Parco annaspa»: https://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_82_20140331091439.pdf
da La Nuova Sardegna, 27 aprile 2014
Cala d’Oliva, depuratore in funzione entro l’estate.
La giunta ha approvato il progetto definitivo per una spesa di 273mila euro Restano invece fuori servizio gli altri due impianti di Cala Reale e Fornelli. (Gavino Masia): http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2014/04/27/news/cala-d-oliva-depuratore-in-funzione-entro-l-estate-1.9122378
da La Nuova Sardegna, 17 giugno 2014
«L’Asinara non sarà più una riserva chiusa». (Luca Fiori): http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/94825_LAsinara_non_sara_piu_una_riserva_chiusa.pdf
da L’Unione Sarda, 2 luglio 2014
Trasporto pubblico all’isola dell’Asinara. L’Atp garantirà il servizio per l’estate: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2014/07/02/trasporto_pubblico_all_isola_dell_asinara_l_atp_garantir_il_servizio_per_l_estate-6-375682.html
la storia infinita…
da La Nuova Sardegna, 11 ottobre 2014
Asinara, rispunta l’idea del carcere per 41 bis.
Una commissione che fa capo al Governo studia il possibile ritorno dei mafiosi. A favore della soluzione Nicola Gratteri, procuratore aggiunto di Reggio Calabria. (Gianni Bazzoni): http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2014/10/11/news/asinara-rispunta-l-idea-del-carcere-per-41-bis-1.10094316
ancora?! Basta!!!
A.N.S.A., 10 gennaio 2016
Calderoli,portiamo jihadisti all’Asinara.
“Carcere duro e isolamento per i terroristi islamici”: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2016/01/10/calderoliportiamo-jihadisti-allasinara_66171fe4-7935-494f-99eb-22619afed989.html
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da La Nuova Sardegna, 10 gennaio 2016
Terroristi islamici, Calderoli e Maroni li manderebbero all’Asinara.
I due esponenti leghisti hanno definito positiva la proposta di Donato Capece, del sindacato autonomo della polizia penitenziaria. Durissime le reazioni politiche in Sardegna, comprese quelle dei leghisti sardi: http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2016/01/10/news/terroristi-islamici-calderoli-e-maroni-li-manderebbero-all-asinara-1.12753715
da Sardinia Post, 12 gennaio 2016
Jihadisti all’Asinara, contrordine leghista dal leader Salvini: “No, grazie”: http://www.sardiniapost.it/politica/jihadisti-allasinara-contrordine-leghista-dal-leader-salvini-no-grazie/
i leghisti sardi ah ah ah ah………..terruin………
da La Nuova Sardegna, 10 febbraio 2016
Vedere l’Asinara costerà: tassa di sbarco da 2,5 euro.
Il Comune ha ottenuto il via libera dall’Ancim per applicare il contributo «Così potremo continuare a garantire e migliorare i servizi turistici nel Parco». (Gavino Masia): http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2016/02/10/news/vedere-l-asinara-costera-tassa-di-sbarco-da-2-5-euro-1.12936475?ref=hfnssser-2
pesce d’aprile 😉
da L’Unione Sarda, 1 aprile 2016
All’Asinara il quartier generale di Facebook: Zuckerberg pronto a offrire 800 milioni di euro: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/04/01/all_asinara_il_quartier_generale_di_facebook_zuckerberg_pronto_a-68-483736.html
e i pescioni abboccano 😛
da Casteddu online, 1 aprile 2016
Facebook vuole acquistare l’Asinara: lavoro in vista per molti sardi?
La notizia fa rumore: Facebook realizzerebbe in Sardegna il suo quartier generale mondiale. Possibili sviluppi anche a Cagliari con la zona franca doganale?: http://www.castedduonline.it/sardegna/campidano/34436/facebook-vuole-acquistare-l-asinara-lavoro-in-vista-per-molti-sardi.html#sthash.fqxjMLxd.dpuf
e ora arriva il Capovaccaio all’Asinara?
da L’Unione Sarda, 20 aprile 2016
Troppi maschi nel Centro per rapaci: coppia di avvoltoi cerca casa all’Asinara: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/04/20/troppi_maschi_nel_centro_per_rapaci_coppia_di_avvoltoi_cerca_casa-68-489853.html