Home > beni culturali, coste, difesa del territorio, mare, paesaggio, pianificazione, sostenibilità ambientale > Ricorso avverso il progetto turistico edilizio nella Tenuta di Rimigliano senza le valutazioni di impatto ambientale.

Ricorso avverso il progetto turistico edilizio nella Tenuta di Rimigliano senza le valutazioni di impatto ambientale.


Toscana, spiaggia e macchia mediterranea

Toscana, spiaggia e macchia mediterranea

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato uno specifico ricorso (14 febbraio 2013) avverso le prime istanze di permesso di costruire le prime otto residenze mediante ristrutturazione e modifiche del Podere Le Chiusacce, facente parte della Tenuta di Rimigliano e dell’ampio unico progetto immobiliare della Rimigliano s.r.l. rientrante nella variante urbanistica che interessa la storica Tenuta di Rimigliano, (“variante al regolamento urbanistico per il sottosistema della pianura costiera – Tenuta di Rimigliano”) in un contesto ambientale-paesaggistico di rara suggestione, in Comune di San Vincenzo (LI).

Nelle scorse settimane – secondo segnalazioni pervenute dai combattivi Soci toscani del GrIG e dal Comitato per Campiglia – sarebbero state presentate, infatti, le prime richieste per costruire senza che fossero svolte preventivamente le vincolanti procedure di valutazione ambientale strategica (V.A.S.), come già reso noto dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana, e di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.), che devono riguardare l’intero progetto e non singole parti.

Toscana, paesaggio agrario

Toscana, paesaggio agrario

Interessati la Commissione europea, il Ministero dell’ambiente (Ministro, Direzione generale valutazioni ambientali), il Ministero per i beni e attività culturali (Ministro, Direzione regionale, Soprintendenza per i beni ambientali di Pisa), la Regione Toscana (Presidenza, Assessorato all’urbanistica, Direzione generale politiche del territorio), la Provincia di Livorno, il Comune di San Vincenzo, il Corpo forestale dello Stato, i Carabinieri del N.O.E. di Grosseto e, per informazione preventiva, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno.

Si ricorda che nel periodo marzo-aprile 2012 si era tenuto il procedimento davanti alla Conferenza paritetica interistituzionale fra Comune, Regione Toscana e Provincia di Livorno, conclusosi con il prescritto parere di competenza (artt. 24-26 della legge regionale Toscana n. 1/2005 e s.m.i.) in base al quale il Comune di San Vincenzo è stato invitato ad apportare modifiche della variante urbanistica approvata definitivamente con deliberazione Consiglio comunale n. 83 del 3 ottobre 2011.

In precedenza sono stati inoltrati da parte del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus altri tre ricorsi (27 luglio 2011 , 11 novembre 2011 e 16 gennaio 2012), che avevano portato a varie prese di posizioni formali da parte di amministrazioni pubbliche.

Toscana, litorale tirrenico

Toscana, litorale tirrenico

In particolare, la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana – l’organo del Ministero per i beni e attività culturali che coordina gli Uffici ministeriali periferici toscani – aveva comunicato (nota prot. n. 18823 del 30 novembre 2011) di aver chiesto alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Pisa di svolgere i necessari accertamenti e, soprattutto, di aver fatto constatare al Comune di San Vincenzo che non risulta l’attivazione della procedura di Valutazione Ambientale Strategica necessaria per porre in essere la variante al Regolamento Urbanistico riguardante la Tenuta di Rimigliano.

lettera Presidente Regione Toscana su AV FirenzeEnrico Rossi, Presidente della Regione Toscana, rispondendo (e-mail del 7 novembre 2011) al precedente ricorso ecologista, aveva assicurato “grande scrupolo” nell’esame della documentazione del caso che deve pervenire dal Comune e nella valutazione dell’eventuale presenza degli “estremi per adire alla conferenza paritetica interistituzionale, prevista dalla legge regionale Toscana n. 1/2005 e s.m.i. qualora vi siano contrasti fra atti di pianificazione regionali e comunali.       Convocazione puntualmente avveratasi.

Desta notevole stupore il mancato coinvolgimento delle strutture toscane del Ministero per i beni e attività culturali nella necessaria procedura di V.A.S. fin dai primi momenti, quali “soggetti competenti in materia ambientale”, trattandosi di un’area tutelata con il vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).

Anche dalle “osservazioni” inoltrate (marzo 2011) dalla Regione Toscana (art. 17 della legge regionale n. 1/2005), in merito alla variante urbanistica in argomento si evince con chiarezza l’assenza di una corretta, preventiva e vincolante procedura di valutazione ambientale strategica (V.A.S.).

La V.A.S., prevista dalla direttiva n. 2001/42/CE, interessa piani e programmi aventi effetti sensibili diretti ed indiretti sull’ambiente e le varie componenti ambientali (artt. 12 e ss. del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.), mentre la Regione Toscana vi ha dato attuazione con la legge regionale n. 10/2010.          La conclusione del procedimento di V.A.S. è precedente e vincolante all’approvazione definitiva ed all’efficacia dei piani e programmi ad essa assoggettati. Fondamentale è la fase della consultazione del pubblico con le specifiche modalità previste dalla legge.  Si ricorda, inoltre, che la VAS costituisce per i piani e programmi a cui si applicano le disposizioni del presente decreto, parte integrante del procedimento di adozione ed approvazione. I provvedimenti amministrativi di approvazione adottati senza la previa valutazione ambientale strategica, ove prescritta, sono annullabili per violazione di legge (art. 11, comma 5°, del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).

Gheppio (Falco tinnunculus)

Gheppio (Falco tinnunculus)

Ancora più evidente il vizio di legittimità di eventuali autorizzazioni senza il preventivo assoggettamento dell’intero progetto immobiliare alla procedura di verifica preventiva (direttiva n. 2011/92/UE, decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.), finalizzata a verificare gli impatti sull’ambiente.

La Toscana ha goduto negli ultimi decenni d’una fama – meritata – di rilevanti capacità di buon governo del territorio.  Capacità frutto di pratiche e di equilibri secolari, ammirati in tutto il mondo.

Gli ultimi anni, però, han portato anche qui avidità, cemento, mattoni.  E si rischia di perdere ambienti, identità e atmosfere che attirano milioni di turisti ogni anno.

Il Governatore della Toscana sa bene – come tutti noi – che la vicenda della Tenuta di Rimigliano è proprio una specie di prova del nove per comprendere dove sta andando il buon governo del territorio toscano.

La Tenuta di Rimigliano, a parere del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus (da tempo impegnato per la sua difesa) sta bene così com’è, senza altro cemento.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo, Siena (1338-1339)

Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo, Siena (1338-1339)

(foto da mailing list sociale, E.R., S.D., archivio GrIG)

  1. elena romoli
    febbraio 15, 2013 alle 1:51 PM

    Nuovo ricorso ecologista sul progetto di Rimigliano

    SAN VINCENZO L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato ieri uno specifico ricorso contro il «progetto turistico edilizio» della Tenuta di Rimigliano di San Vincenzo . Lo rende noto la stessa associazione in un comunicato. «Nelle scorse settimane, secondo segnalazioni pervenute dai combattivi soci toscani e dal Comitato per Campiglia – si legge direttamente nella nota dell’associazione Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – sarebbero state presentate, infatti, le prime richieste per costruire senza che fossero svolte preventivamente le vincolanti procedure di valutazione ambientale strategica (Vas), come già reso noto dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana, e di valutazione di impatto ambientale (Via), che devono riguardare l’intero progetto e non singole parti». In precedenza – si ricorda – sono stati inoltrati da parte del Gruppo altri tre ricorsi tra il luglio 2011 e il gennaio 2012 che avevano portato a varie prese si posizione formali da parte delle amministrazioni pubbliche (che in genere sollecitavano accertamenti). «La Toscana – si conferma – ha goduto negli ultimi decenni d’una fama meritata di rilevanti capacità di buon governo del territorio…ma gli ultimi decenni hanno portato anche qui avidità, ceneto, mattini». Il ricorso – come si chiarisce direttamente nella nota – è stato presentato sulle prime istanze di permesso a costruire delle prime otto residenze mediante ristrutturazione e modifiche del Podere ’Le Chiusaccè, della Tenuta di Rimigliano e dell’ampio unico progetto immobiliare rientrante nella variante urbanistica che interessa la storica Tenuta di Rimigliano.

  2. elena romoli
    febbraio 15, 2013 alle 1:55 PM

    La Nazione Edizione di LIVORNO(ven, 15 feb 2013)
    SAN VINCENZO INIZIATIVA DEL GRUPPO GIURIDICO ONLUS
    Ricorso alla direzione beni ambientali
    per otto residenze a Rimigliano

    — SAN VINCENZO —
    L’ASSOCIAZIONE ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato un ricorso contro il progetto turistico edilizio di Rimigliano. Un ricorso contro «le prime istanze di permesso di costruire le prime 8 residenze mediante ristrutturazione e modifiche del podere Le Chiusacce e dell’ampio unico progetto immobiliare della Rimigliano s.r.l. che rientra nella variante urbanistica che interessa la tenuta — evidenzia l’associazione — nelle scorse settimane (secondo segnalazioni pervenute dai combattivi soci toscani del GrIG e dal Comitato per Campiglia) sarebbero state presentate, infatti, le prime richieste per costruire senza che fossero svolte preventivamente le vincolanti procedure di valutazione ambientale, come già reso noto dalla direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana, e di valutazione di impatto ambientale, che devono riguardare l’intero progetto e non singole parti».

  3. elena romoli
    febbraio 15, 2013 alle 1:58 PM

    La Nazione Edizione di LIVORNO (ven, 15 feb 2013)
    PIOMBINO Baratti,
    «Riapriamo
    il percorso
    partecipativo»

    — PIOMBINO —
    IL COMITATO per Campiglia chiede di riaprire il percorso partecipativo per Baratti. «Dopo un lungo percorso partecipativo, il “Piano per il parco archeologico di Baratti e Populonia” fu adottato il 29 febbraio 2012 e la presentazione delle osservazioni si completò nel maggio dello stesso anno. In molti sottolinearono l’inopportunità di affrontare il problema delle aree comprese nei limiti del Piano separatamente dalla definizione del nuovo regolamento urbanistico che era in elaborazione. A tale richiesta il Comune ha sempre risposto di no portando a giustificazione l’urgenza di affrontare subito i problemi di Baratti».

    «ORA SI VEDE — si aggiunge — come quelle parole fossero prive di fondamento visto che intanto il regolamento urbanistico è stato adottato ed anche per questo sono state presentate le osservazioni. A questo punto, visto che dopo otto mesi l’Amministrazione non ha ancora completato le controdeduzioni alle osservazioni, possiamo sostenere che non c’è e non c’è mai stata alcuna urgenza reale. Chiediamo allora che il Comune di Piombino non porti in approvazione il Piano di Baratti insieme alle controdeduzioni, ma attivi invece un proseguo del percorso in modo che i cittadini possano discutere sulle osservazioni e sulle controdeduzioni fatte dagli uffici tecnici e dare in merito il contributo che hanno già dimostrato di sapere dare».

  4. febbraio 15, 2013 alle 3:05 PM

    A.N.S.A., 14 febbraio 2013
    AMBIENTE: TENUTA RIMIGLIANO, RICORSO SU PERMESSI A COSTRUIRE.

    (ANSA) – LIVORNO, 14 FEB – L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato oggi uno specifico ricorso contro il ”progetto turistico edilizio” della Tenuta di Rimigliano di San Vincenzo (Livorno). Lo rende noto la stessa associazione in un comunicato. ”Nelle scorse settimane – si legge nella nota dell’associazione Gruppo d’Intervento Giuridico – sarebbero state presentate, infatti, le prime richieste per costruire senza che fossero svolte preventivamente le vincolanti procedure di valutazione ambientale strategica (Vas), come gia’ reso noto dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana, e di valutazione di impatto ambientale (Via), che devono riguardare l’intero progetto e non singole parti”. Il ricorso – come chiarisce la nota – e’ stato presentato sulle prime istanze di permesso a costruire delle prime otto residenze mediante ristrutturazione e modifiche del Podere ‘Le Chiusacce’, della Tenuta di Rimigliano e dell’ampio unico progetto immobiliare rientrante nella variante urbanistica che interessa la storica Tenuta di Rimigliano. (ANSA).

    __________________________

    da Costa Ovest, quotidiano on-line di Livorno e provincia, 14 febbraio 2013
    SAN VINCENZO. Associazione ambientalista contro il progetto turistico edilizio di Rimigliano: http://www.costaovest.info/index.php?option=com_content&view=article&id=5007:san-vincenzo-associazione-ambientalista-contro-il-progetto-turistico-edilizio-di-rimigliano&catid=39:cronaca&Itemid=65

    ___________________________________

    da Go News, quotidiano on-line dell’Empolese Valdelsa e oltre, 14 febbraio 2013
    Tenuta di Rimignano, ricorso contro il progetto turistico edilizio.
    È stato presentato dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus sulle prime istanze di permesso a costruire delle prime otto residenze: http://www.gonews.it/articolo_180700_Tenuta-di-Rimignano-ricorso-contro-il-progetto-turistico-edilizio.html

  5. febbraio 15, 2013 alle 3:07 PM

    da Il Tirreno, 15 febbraio 2013
    Nuovo ricorso ecologista sul progetto di Rimigliano. (http://iltirreno.gelocal.it/piombino/cronaca/2013/02/15/news/nuovo-ricorso-ecologista-sul-progetto-di-rimigliano-1.6542591)

    SAN VINCENZO. L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato ieri uno specifico ricorso contro il «progetto turistico edilizio» della Tenuta di Rimigliano di San Vincenzo . Lo rende noto la stessa associazione in un comunicato. «Nelle scorse settimane, secondo segnalazioni pervenute dai combattivi soci toscani e dal Comitato per Campiglia – si legge direttamente nella nota dell’associazione Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – sarebbero state presentate, infatti, le prime richieste per costruire senza che fossero svolte preventivamente le vincolanti procedure di valutazione ambientale strategica (Vas), come già reso noto dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana, e di valutazione di impatto ambientale (Via), che devono riguardare l’intero progetto e non singole parti». In precedenza – si ricorda – sono stati inoltrati da parte del Gruppo altri tre ricorsi tra il luglio 2011 e il gennaio 2012 che avevano portato a varie prese si posizione formali da parte delle amministrazioni pubbliche (che in genere sollecitavano accertamenti). «La Toscana – si conferma – ha goduto negli ultimi decenni d’una fama meritata di rilevanti capacità di buon governo del territorio…ma gli ultimi decenni hanno portato anche qui avidità, ceneto, mattini». Il ricorso – come si chiarisce direttamente nella nota – è stato presentato sulle prime istanze di permesso a costruire delle prime otto residenze mediante ristrutturazione e modifiche del Podere ’Le Chiusaccè, della Tenuta di Rimigliano e dell’ampio unico progetto immobiliare rientrante nella variante urbanistica che interessa la storica Tenuta di Rimigliano.

    __________________________________

    da La Nazione, Livorno, 15 febbraio 2013
    SAN VINCENZO INIZIATIVA DEL GRUPPO GIURIDICO ONLUS.
    Ricorso alla direzione beni ambientali per otto residenze a Rimigliano.

    — SAN VINCENZO — L’ASSOCIAZIONE ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato un ricorso contro il progetto turistico edilizio di Rimigliano. Un ricorso contro «le prime istanze di permesso di costruire le prime 8 residenze mediante ristrutturazione e modifiche del podere Le Chiusacce e dell’ampio unico progetto immobiliare della Rimigliano s.r.l. che rientra nella variante urbanistica che interessa la tenuta — evidenzia l’associazione — nelle scorse settimane (secondo segnalazioni pervenute dai combattivi soci toscani del GrIG e dal Comitato per Campiglia) sarebbero state presentate, infatti, le prime richieste per costruire senza che fossero svolte preventivamente le vincolanti procedure di valutazione ambientale, come già reso noto dalla direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana, e di valutazione di impatto ambientale, che devono riguardare l’intero progetto e non singole parti».

    _________________________________

    dal sito web del Comitato per Campiglia, 15 febbraio 2013
    Nuovo ricorso contro il progetto turistico edilizio nella Tenuta di Rimigliano: http://www.comitatopercampiglia.it/blog/2013/02/15/nuovo-ricorso-contro-il-progetto-turistico-edilizio-nella-tenuta-di-rimigliano/

  6. febbraio 15, 2013 alle 5:25 PM

    da News dei Comitati, 15 febbraio 2013
    Ricorso avverso il progetto turistico edilizio nella Tenuta di Rimigliano: http://newsdeicomitati.blogspot.it/2013/02/ricorso-avverso-il-progetto-turistico_15.html

  7. febbraio 23, 2013 alle 3:05 PM

    Reblogged this on Il blog di Fabio Argiolas.

  8. febbraio 25, 2013 alle 11:27 PM

    sulla vicenda della speculazione immobiliare di Rimigliano.

    da ControRadio, 25 febbraio 2013
    STEFANO DELIPERI- PRESIDENTE ASSOCIAZIONE ECOLOGISTA GRUPPO INTERVENTO GIURIDICO ONLUS-RIMIGLIANO: http://www.controradiolive.info/podcastgen/?p=episode&name=2013-02-25_rimigliano250213.mp3

  9. Maggio 16, 2013 alle 2:55 PM

    da Il Tirreno, 15 maggio 2013
    Qualità e meno cemento, ecco il Piano strutturale. Nuovo villaggio scolastico, niente edifici al Paradisino, parcheggi al silos Nervi, l’assessore Bandini anticipa le linee d’azione, domani via alle assemblee. (Paolo Federighi): http://iltirreno.gelocal.it/piombino/cronaca/2013/05/15/news/qualita-e-meno-cemento-ecco-il-piano-strutturale-1.7070304

    —————-

    Non partiranno prima di settembre i lavori alla Tenuta di Rimigliano.

    Il primo progetto, relativo al Podere Le Chiusacce, potrebbe sì ottenere il permesso di costruire entro la fine di giugno, ma da lì ad impugnare badile e cazzuola passeranno almeno tre mesi. È quanto pensa l’imprenditore venturinese Maurizio Berrighi, amministratore delegato della Rimigliano srl, società proprietaria della Tenuta (ci sono anche Salvatore Ferragamo, Gioia Marchi-Falck, Enrico Pecci, il conte Gaddo della Gherardesca).
    Il progetto delle Chiusacce – 8 case di circa 220 mq l’una – fu consegnato dalla società al Comune lo scorso 27 dicembre. «Abbiamo ottenuto tutte le licenze – dice Maurizio Berrighi – e siamo fiduciosi che il permesso di costruire arrivi entro fine giugno. L’importante che tutto sia fatto con chiarezza».
    La preoccupazione, tuttavia, è di coloro che quelle case le dovranno costruire, e ai quali la troppa attesa potrebbe far rischiare la cassa integrazione. Sulla questione è intervenuta Giorgia Beltramme, da alcuni mesi segretaria della Fillea Cgil. Beltramme fa sapere in una nota di un incontro avvenuto lo scorso 8 maggio tra una delegazione di lavoratori della Berrighi Costruzioni, la Fillea Cgil e il sindaco di San Vincenzo Biagi. L’incontro era stato richiesto dai lavoratori per conoscere quando inizieranno le opere nella Tenuta. Il sindaco Biagi (accompagnato dall’assessore all’urbanistica Alessandro Massimo Bandini e dal dirigente dell’area servizi per il territorio Andrea Filippi), ha illustrato la tempistica con cui i lavori potrebbero iniziare. Da quanto dice Beltramme, l’amministrazione si è presa un impegno preciso con i lavoratori: rilasciare il permesso di costruire entro la fine di giugno, «a poca distanza di tempo – dice Beltramme – dall’autorizzazione paesaggistica, attualmente all’esame della Soprintendenza».
    La preoccupazione di Giorgia Beltramme non è celata: «Poiché già molte volte – spiega la sindacalista – l’avvio dei lavori sembrava imminente, amministrazione e lavoratori hanno convenuto di rivedersi a metà giugno per verificare che, effettivamente, il cronoprogramma illustrato dalla giunta si svolga con i tempi detti».
    Dal canto suo, Maurizio Berrighi non fa altro che confermare i rischi di cassa integrazione di quei lavoratori e la situazione di crisi profonda del settore edilizio, che ha fatto arretrare il mercato a 30 anni fa. «Faccio l’imprenditore – ricorda Berrighi – ed è giusto che i sindacalisti facciano la loro parte. Non voglio intromettermi nella vicenda. Chiaro, tuttavia, come il settore edilizio stia vivendo una crisi così profonda da essere tornato ai livelli del 1985, mentre altri Paesi stanno facendo passi avanti. Ripeto, sono fiducioso, ma prima di settembre non potremo iniziare i lavori».
    Il progetto della Tenuta prevede la costruzione di 60-70 case da 220 mq l’una, che saranno vendute al prezzo medio di circa un milione (5mila euro al mq). Oltre alle case, frutto del recupero di ciò che esiste all’interno dell’area di grande valore paesaggistico, storico e ambientale, che fu dei Della Gherardesca e poi di proprietà Parmalat, sarà costruito ex novo un albergo di 6mila mq.

    __________________________

    da La Nazione, 16 maggio 2013
    Vertice con il sindaco Biagi per i cantieri a Rimigliano.
    SAN VINCENZO I LAVORATORI PREOCCUPATI.

    Rimigliano: l’8 maggio scorso una delegazione di lavoratori della ditta Berrighi Costruzioni insieme alla Fillea Cgil di Livorno ha incontrato il sindaco Michele Biagi. L’ incontro era stato richiesto dai lavoratori per fare il punto sullo stato di attuazione del progetto di riqualificazione della tenuta di Rimigliano, che come più volte è stato espresso saranno coinvolti nei lavori di ristrutturazione.
    «Il sindaco — spiega Giorgia Beltramme segretaria Cgil provinciale — insieme all’assessore competente e al dirigente all’ urbanistica ha illustrato la tempistica con cui i lavori potrebbero iniziare. L’impegno che l’amministrazione comunale s è presa con i lavoratori è stato quello di permettere la cantierabilità entro giugno 2013 dunque il permesso a costruire dovrebbe arrivare a brevissimo giro di posta rispetto alla autorizzazione paesaggistica già all’esame della sovrintendenza regionale. Poiché già molte volte l’avvio ai lavori sembrava imminente, amministrazione e lavoratori hanno convenuto di rivedersi a metà giugno per verificare che effettivamente il cronoprogramma illustrato dalla giunta si svolga con i tempi detti».

    IL COMMENTO: Un anno perso nel nulla. E il lavoro paga dazio.

    Un anno fa (era il 16 aprile), si svolse una manifestazione degli operai del gruppo Berrighi e ditte collegate davanti al municipio di San Vincenzo per chiedere rapidità nelle decisioni sul piano di recupero della ex Tenuta di Rimigliano. All’epoca si stimava che fossero in ballo circa 250 posti di lavoro. Inoltre erano interessate ditte come Ital Fluid, Pluri Energy, Global Renergy, Idraulica Ambrosini, Elettro 2000, Edil 2000; P.M. Scavi, Edil D.N., Marosi e Zucconi Imbiancature, Edil Intonaci. «Non è questo uno sciopero contro la Regione o gli enti locali, ma il nostro obiettivo — spiegarono i sindacati — è aprire una riflessione sulla questione occupazionale del comparto Rimigliano». La Commissione paritetica della Regione esaminò il piano e dette il via libera con alcune modifiche pochi giorni dopo. Poi, che cosa sia accaduto nei mesi successivi, è un mistero della burocrazia. Gli oppositori del piano («La solita trasformazione in villette, invece di un recupero con agricoltura di qualità») prevedevano tempi lunghi proprio per la natura contorta del piano stesso e forse non avevano torto. Sta di fatto che la vicenda spiega bene, perché al di là della crisi, il lavoro paga un dazio enorme alla incapacità della politica.
    L. F.

  10. Maggio 18, 2013 alle 8:55 PM

    da Il Tirreno, 17 maggio 2013
    Allarme lanciato dalla segretaria Cgil Beltramme, preoccupata del rischio cassa integrazione. L’assessore Bandini e il dirigente Filippi : «Siamo in attesa dell’autorizzazione dalla Sovrintendenza». (Paolo Federighi)

    I ritardi nell’inizio dei lavori alla Tenuta di Rimigliano sono responsabilità della proprietà e non del Comune. È quanto sostengono l’assessore all’urbanistica Alessandro Bandini e il dirigente dell’area servizi per il territorio Andrea Filippi. Il problema dei ritardi al primo podere, quello de Le Chiusacce, era stato sollevato dalla segretaria della Fillea Cgil Giorgia Beltramme, preoccupata per i lavoratori impegnati nella realizzazione dell’opera. L’amministratore delegato della Rimigliano srl, il venturinese Maurizio Berrighi, non ha fatto drammi per i ritardi che secondo lui potrebbero portare alla cantierizzazione del primo podere in settembre, quanto piuttosto per gli operai impegnati nel progetto, che a suo dire starebbero rischiando la cassa integrazione.
    Gli ultimi passaggi della vicenda. Dopo l’approvazione del piano, e a seguito del parere positivo della Conferenza paritetica regionale, il primo progetto, relativo appunto al Podere Le Chiusacce – 8 appartamenti da circa 220 mq l’uno – è stato presentato dalla proprietà al Comune il 27 dicembre 2012. Da quel momento sono trascorsi quasi 5 mesi. Cosa è successo? Nel frattempo, a detta di Bandini e Filippi, il Comune avrebbe valutato e analizzato il progetto, sottoponendolo all’iter dovuto, tanto che ora esso si troverebbe al vaglio della Soprintendenza (che dovrà pronunciarsi sul rilascio o meno dell’autorizzazione paesaggistica).
    Da quanto ha ricordato Giorgia Beltramme, il sindacato e i lavoratori si incontreranno con gli amministratori comunali a metà giugno per fare il punto , e il sindaco Biagi, l’assessore Bandini e Filippi si sarebbero impegnati a rilasciare il permesso di costruire entro fine di giugno.
    Ma a sentire Bandini e Filippi, la promessa non sarebbe stata questa. «Il progetto de Le Chiusacce – spiega Bandini, alla presenza di Filippi – ci è stato presentato solo a fine di dicembre. Finché non c’era il progetto, è ovvio che non potevamo valutare niente. L’iter procedurale che abbiamo seguito è corretto. Ora il tutto è al vaglio della Soprintendenza. Ad oggi, vogliamo chiarirlo, non c’è stata presentata alcuna pratica edilizia, anche perché non sarebbe possibile in mancanza di autorizzazione paesaggistica.
    La nostra promessa al sindacato e ai lavoratori è stata chiara: quando la Soprintendenza si esprimerà, ammesso che lo faccia in termini positivi, entro 15 giorni rilasceremo il permesso di costruire. In teoria, dopo tale permesso, i lavori potrebbero iniziare subito». Quindi, secondo Bandini e Filippi, nessuna promessa di rilasciare il permesso di costruire entro fine di giugno, quanto piuttosto entro 15 giorni dal rilascio dell’autorizzazione paesaggistica (ma nessuno è in grado di valutare i tempi d’ attesa). Certo, per Bandini e Filippi, è « che l’amministrazione non ha causato neanche un giorno di ritardo».
    La Rimigliano srl ( formata da Berrighi, Salvatore Ferragamo, Gioia Marchi Falck, Enrico Pecci, Gaddo Della Gherardesca) ha acquistato la prestigiosa Tenuta di circa 560 ettari all’asta fallimentare Parmalat nel 2003, al prezzo di circa 30 milioni di euro. Dopo oltre 8 anni, il criticato progetto – adesso consistente nel recupero dell’esistente al fine di costruire 60 o 70 case da oltre 200 mq l’una e un albergo ex novo da 6mila mq – è stato considerato positivamente, sebbene con qualche variazione rispetto all’originale piano, dalla Conferenza paritetica della Regione.

  1. Maggio 22, 2014 alle 12:12 PM
  2. febbraio 21, 2015 alle 7:13 PM
  3. febbraio 2, 2016 alle 9:38 am
  4. febbraio 7, 2016 alle 4:18 PM
  5. luglio 9, 2018 alle 2:15 PM
  6. luglio 13, 2018 alle 10:13 PM
  7. agosto 20, 2018 alle 2:02 PM
  8. agosto 20, 2018 alle 6:07 PM
  9. novembre 21, 2021 alle 9:54 am
  10. novembre 21, 2021 alle 6:24 PM

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.