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La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo si occupa dei cambiamenti climatici.


Bombo (gen. Bombus) su Girasole

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) ha recentemente deciso un caso di estrema importanza, ponendo in relazione i diritti dell’uomo con il contrasto ai cambiamenti climatici.

Per la prima volta in assoluto la mancata adozione di misure efficaci per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici è stata considerata una violazione dei diritti dell’uomo.

La CEDU è un organo giurisdizionale internazionale costituito nel 1959 in attuazione della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (1950), trattato a cui aderiscono i 46 Stati membri del Consiglio d’Europa.

La sentenza dello scorso 9 aprile assume, quindi, valore storico e costituisce un autorevole precedente giurisprudenziale per analoghe vicende.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

qui la sentenza CEDU Verein KlimaSeniorinnen Schweiz e altri contro Svizzera (causa n. 53600/20)

dal sito web istituzionale della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, 9 aprile 2024

Sentenze della Grande Camera nei casi di cambiamento climatico.

La Corte EDU ha emesso sentenze della Grande Camera in tre casi relativi al cambiamento climatico.

Il caso Verein KlimaSeniorinnen Schweiz e altri contro Svizzera riguardava la denuncia di quattro donne e di un’associazione svizzera, Verein KlimaSeniorinnen Schweiz , i cui membri sono preoccupati per le conseguenze del riscaldamento globale sulle loro condizioni di vita e sulla salute. A loro avviso le autorità svizzere non adottano misure sufficienti per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. La Corte ha ritenuto che la Convenzione contempli il diritto ad una protezione effettiva da parte delle autorità statali dai gravi effetti negativi dei cambiamenti climatici sulla vita, sulla salute, sul benessere e sulla qualità della vita. Tuttavia, ha ritenuto che i quattro singoli ricorrenti non soddisfacessero i criteri dello status di vittima ai sensi dell’articolo 34 della Convenzione e ha dichiarato le loro denunce irricevibili. L’associazione ricorrente, invece, aveva il diritto di proporre reclamo. La Corte ha ritenuto che vi fosse stata violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare sancito dalla Convenzione e che vi fosse stata violazione del diritto di accesso al tribunale. La Corte ha ritenuto che la Confederazione Svizzera non avesse adempiuto ai suoi doveri (“obblighi positivi”) ai sensi della Convenzione sul cambiamento climatico. 

Tortore dal collare (Streptopelia decaocto) fra i Girasoli

Il caso Carême c. Francia riguardava la denuncia di un ex abitante e sindaco del comune di Grande-Synthe, il quale sostiene che la Francia non ha adottato misure sufficienti per prevenire il riscaldamento globale e che tale fallimento comporta una violazione del diritto alla vita e del diritto al rispetto della vita privata e familiare. La Corte ha dichiarato il ricorso irricevibile in quanto la ricorrente non aveva lo status di vittima ai sensi dell’articolo 34 della Convenzione.

Il caso Duarte Agostinho e altri c. Portogallo e 32 altri riguardava i gravi effetti attuali e futuri del cambiamento climatico, che i ricorrenti attribuiscono agli Stati convenuti e che secondo loro incidono sulla loro vita, sul loro benessere, sulla salute mentale e sul pacifico godimento delle loro case. Per quanto riguarda la giurisdizione extraterritoriale degli Stati convenuti diversi dal Portogallo, la Corte ha ritenuto che non vi fossero motivi nella Convenzione per estendere la loro giurisdizione extraterritoriale nel modo richiesto dai ricorrenti. Tenuto conto del fatto che i ricorrenti non avevano intrapreso alcuna via giudiziale in Portogallo riguardo alle loro denunce, la doglianza dei ricorrenti contro il Portogallo era irricevibile anche per mancato esaurimento delle vie di ricorso nazionali. La Corte ha dichiarato irricevibili i ricorsi presentati contro il Portogallo e gli altri Stati sulla questione del cambiamento climatico.

bosco e girasoli

(foto M.F., S.D., archivio GrIG)

  1. aprile 14, 2024 alle 10:59 am

    Il prossimo venerdì 19 aprile a Cagliari si terrà un corteo per la crisi climatica e idrica, che partirà alle h 16.30 dal Consiglio Regionale, organizzato da Fridays For Future Casteddu e Ultima Generazione Sardegna

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  2. aprile 24, 2024 alle 2:49 PM

    da Italia Libera, 24 aprile 2024

    Giustizia climatica. La Corte europea dei diritti dell’uomo condanna la Svizzera. L’Italia sta peggio.

    L’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo include un diritto alla protezione efficace, da parte delle autorità statali, dai gravi effetti avversi del cambiamento climatico sulla vita, sulla salute, sul benessere e sulla qualità della vita dei cittadini. Critiche della Corte ai tribunali svizzeri per non aver fornito motivazioni convincenti su perché avevano ritenuto non necessario esaminare il merito dei reclami presentati da un’associazione di anziani. In Italia, nonostante alcuni miglioramenti, permangono gli sforamenti dei limiti per l’inquinamento atmosferico, il nostro Paese è stato già oggetto di tre procedure di infrazione, due delle quali si sono concluse con una condanna per inadempimento e la terza è ancora in corso. (Gianfranco Amendola): https://italialibera.online/politica-societa/crisi-climatica/crisi-climatica-la-corte-europea-dei-diritti-delluomo-tira-le-orecchie-alla-svizzera-in-italia-va-persino-peggio/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_source_platform=mailpoet&utm_campaign=gli-ultimi-articoli-di-italia-libera-online

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