Amiche Aquile, scappate dalla Sardegna!
La notizia è di quelle che fanno male ma, purtroppo, non stupisce: nei giorni scorsi, un raro esemplare di Aquila del Bonelli è stato trovato ucciso a fucilate, nelle campagne di Giba e fa male perché, insieme al povero rapace, muoiono (quasi) tutte le speranze di concretizzare finalmente una convivenza pacifica tra i sardi e le specie in via d’estinzione.
Speranze alimentate da importanti e meritori progetti di recupero come “Aquila a-LIFE”, partito nell’ottobre del 2017 grazie alla collaborazione della ONG spagnola GREFA con l’ISPRA e altri partner spagnoli e francesi, avente come obiettivo proprio quello di reintrodurre l’Aquila del Bonelli Aquila fasciata, classificata in pericolo critico di estinzione in Italia,nel Mediterraneo occidentale.
Tra gli obiettivi, indicati nel progetto anche “l’aumento del rispetto della società nei confronti dell’Aquila del Bonelli in particolare, e dei rapaci in generale”.
Ma un uomo armato di fucile e di cattiveria non conosce il rispetto per gli altri animali e difficilmente riesce a cogliere il profondo significato di una serena coabitazione tra specie differenti, lui ha il fucile e con quello può fare quel che gli pare.
E d’altra parte, i sardi già in passato manifestarono la loro scarsa simpatia verso i rapaci, in occasione del tentativo di reintroduzione del Gipeto nel Supramonte di Orgosolo. In quel caso furono i poveri Balente, Sandalia e Ros’e Monti, tre Gipeti di tre mesi, a sperimentare sulle proprie penne la meschinità e la crudeltà di qualche Homo erectus ancora presente sulla terra: furono uccisi con dei bocconi avvelenati.
Ecco, questa è la desolante situazione della nostra terra dove, a fronte di tantissime persone sensibili e attente alla tutela di animali e specie in pericolo, esiste una piccola percentuale di esseri umani incurante delle sorti della Terra e pertanto dannosa per tutti gli esseri viventi.
Quindi, il nostro appello non è rivolto agli ominidi affinché si ravvedano, perché non lo potrebbero mai cogliere, ma è rivolto direttamente alle Aquile: volate via, amiche care, finché siete in tempo, perché noi non possiamo fare nulla davanti alla stupidità umana.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto A.N.S.A.)
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Che sia maledetto in eterno l’ignobile bastardo che ha sparato. Ci sarà modo di esaminare le cartucce e individuarlo?
È veramente una cosa assurda vedere gente andare in giro a sparare a degli animali così belli e preziosi. Qui nella mia zona hanno iniziato da una settimana e cercano fagiani e conigli e lepri. Meno male che le cicogne son già volate tutte vie altrimenti non farebbero distinzione. Son persone senza cuore questi bastardi. A volte sparano anche vicino le case e la caccia io la vieterei dovunque. Non è uno sport ma un hobby da assassini.
(…)”Quindi, il nostro appello non è rivolto agli ominidi affinché si ravvedano, perché non lo potrebbero mai cogliere, ma è rivolto direttamente alle Aquile: volate via, amiche care, finché siete in tempo, perché noi non possiamo fare nulla davanti alla stupidità umana.”
Mai appello risultò tanto perentorio quanto necessario.
Anche io avrei qualcosa da dire all’essere umano che ha osato ferire a morte la povera aquila:
Se per una particolare situazione del nostro Pianeta ed in un particolare momento storico di precarietà ambientale e di regresso sociale e culturale, lei si fosse trovato a considerare ed a prendere drammaticamente atto di essere UNO dei pochi della specie umana presenti nel Pianeta ed anche a rischio di estinzione (pur NON un raro esemplare, anzi scadente ed ordinario) e se …qualcuno di altra dimensione o di altro pianeta dell’Universo, avesse deciso di eliminarla e di minacciarla di morte ( NON ucciderla), che cosa avrebbe pensato?
Che cosa avrebbe pensato, sapendo di non poter più garantire la continuazione della specie e soprattutto che cosa avrebbe pensato di CHI, arbitrariamente e solo per il gusto di farle del male, si arroga il diritto di decidere della sua esistenza in vita?
Glielo chiedo e me lo chiedo, pur senza trovare risposte.
Spero la mia tristezza le renda difficile il sonno.
Mio padre era cacciatore, quando ero bambino mi portava con se a caccia, credo con la speranza che un giorno sarei diventato cacciatore a mia volta. Nel crescere mi sono reso conto di quanto fosse inumana e me ne sono allontanato. Ricordo però un particolare che mi aveva fatto riflettere e creato qualche perplessità anche a lui. Il constatare quanto questa attività fosse diventata cattiva, compulsiva. Certamente la caccia praticata al di fuori di una reale necessità non può trovare giustificazioni, quella contemporanea è particolarmente stupida. L’importante è sparare, possibilmente fare stragi di selvaggina.
La società vive in uno stato di malessere senza precedenti, i cacciatori ne fanno parte e quel che è peggio hanno in mano un fucile.
Vigliacchi infami.
Ho letto la notizia e ho provato una tristezza immensa, sia per l’aquila sia per questo uomo che non si rende conto di quanto sia stupido ed ignorante. E credo che non sia il solo. E mi rendo conto che diversi sardi non amano la loro terra e non la rispettano e mi chiedo cosa si può fare?
Purtroppo non esistono luoghi sicuri dove si possano rifugiare le Aquile né gli altri Animali, protetti oppure no. La specie degli ominidi non è in estinzione e si trova dappertutto col fucile e senza. Per gli ominidi non è possibile la convivenza con Flora e Fauna, perché si sente il padrone del Mondo. Per un ominide la meravigliosa amica Aquila è un essere insignificante, indegno di vivere. Speriamo che questa specie disumana si estingua prima possibile e il Cielo, il Mare ,la Terra strabocchino di Piante, Erbe, Cespugli, Fiori, Alberi, tutte le specie di Animali, in pace, come in un Paradiso terrestre
Donatella, spero che anche…qualche esemplare di “umano”( senza dis) amorevole e corretto con l’ambiente, possa convivere con gli altri esseri viventi, nel paradiso che lei auspica in un futuro migliore per il Pianeta.
Penso a chi amo e a chi mi è molto caro.
🙂
purtroppo…
COMUNICATO STAMPA
LINEE ELETTRICHE IN SARDEGNA UCCIDONO UN’ALTRA AQUILA DI BONELLI (http://www.isprambiente.gov.it/files2020/area-stampa/comunicati-stampa/comunicato_stampa_aquila_Bonelli.pdf)
Reintrodotta due anni fa grazie al progetto europeo Aquila a-Life, è il terzo esemplare colpito. Ispra si rende disponibile ed auspica maggior collaborazione con società elettrica per minimizzare i rischi
Dopo tre mesi dal recupero di Muscatoglio in condizioni critiche, a seguito di elettrocuzione-collisione con linee elettriche (e in seguito eutanasizzato a causa delle gravi lesioni riportate), un nuovo esemplare di aquila di Bonelli è stato rinvenuto senza vita per la medesima causa:
Abbaluchente, rilasciata nel 2018 e perfettamente adattata all’ambiente sardo, è stata trovata morta il 24 aprile nell’agro di Siligo (Comune di Siligo, SS) e recuperata dagli agenti del Corpo Forestale Regionale di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna.
Salgono così a tre gli animali deceduti per elettrocuzione/collisione con linee elettriche. Questi rappresentano solo la punta dell’iceberg, l’indice di una morte silenziosa che colpisce verosimilmente molte altre specie di uccelli. I trasmettitori GPS di cui sono dotati gli animali hanno infatti consentito di rilevare questi decessi, come avvenuto per tre grifoni nell’ambito del progetto Life “Under Griffon Wings”. Numeri che indicano quanto il problema sia reale e diffuso in Sardegna: benché la rete elettrica sia meno sviluppata che altrove in Italia e molti tratti siano in elicord, sistema che impedisce il verificarsi di elettrocuzione, sono ancora
moltissime le situazioni di forte rischio. Sono già almeno tre le aree in cui le linee elettriche si sono rivelate fatali per le aquile di Bonelli reintrodotte: la piana di Bolotana, Arborea, e l’area dove ha trovato la morte Abbaluchente, tutte ottime zone di caccia per i rapaci.
Il coordinatore del progetto Aquila a-Life, l’associazione spagnola Grefa, è impegnata da anni nella quantificazione del problema e nel predisporre misure di correzione delle linee in grado di prevenire elettrocuzione e collisione. Nell’ambito del progetto Aquila a-Life, che sta realizzando la reintroduzione della specie in Sardegna e in altre aree in Spagna, sono complessivamente 17 – su 87 marcati -gli esemplari deceduti a causa delle linee elettriche, di cui tre in Sardegna. In Spagna la problematica dell’elettrocuzione è molto sentita: di recente, alcune delle società elettriche operanti nel territorio sono state riconosciute colpevoli per aver causato la morte di specie in pericolo di estinzione e per questo multate.
Non va poi dimenticato che l’elettrocuzione non è solo causa di morte per molte specie di uccelli, ma anche miccia d’innesco di numerosi incendi boschivi. Molteplici sono i casi in cui gli animali (prevalentemente cornacchie ma anche molti rapaci, come poiane e gheppi) fulminati dalle linee elettriche vengono a contatto con la vegetazione, innescando incendi, come accertato in diverse occasioni dal Corpo Forestale Regionale di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna.
Ad un anno dalla sua liberazione, Abbaluchente aveva continuato ad esplorare la Sardegna, soprattutto lungo la costa orientale, soffermandosi nel nord e visitando spesso il Parco Nazionale dell’Asinara. Per un certo periodo di tempo, si era associata con Pratteri, maschio liberato nel Parco di Tepilora nel 2019.
La Sardegna ha mostrato di essere fortemente idonea al ritorno dell’Abilastru, grazie al suo clima mite, ai suoi ambienti naturali, all’ampia offerta di riparo e prede. Ma la morte di Abbaluchente è una perdita grave per il progetto. Come per Saccaia, si tratta infatti di un animale che avrebbe potuto a breve iniziare a riprodursi, possibilità stroncata sotto il palo di una linea elettrica.
Ispra si rende disponibile ed auspica maggior collaborazione con società elettrica per minimizzare i rischi di ulteriori perdite legate alle linee elettriche.
Roma, 4 maggio 2020
Ufficio stampa ISPRA
Cristina Pacciani – Tel. 3290054756
Anna Rita Pescetelli – 3204306683
stampa@isprambiente.it
@ISPRAmbiente – @ISPRA_Press
_______________________________
A.N.S.A., 4 maggio 2020
Aquila di Bonelli uccisa da linee elettriche nel Sassarese.
Denuncia dell’Ispra, in Sardegna è già il terzo caso: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2020/05/04/aquila-di-bonelli-uccisa-da-linee-elettriche-nel-sassarese_de1f59f4-bd0f-46b6-9faf-d51ca16dc375.html