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Demolito un (piccolo) pezzo di storia a Cagliari.


Cagliari, arco Via San Lucifero (prima della demolizione)

Cagliari, arco Via San Lucifero (prima della demolizione)

Il 16 dicembre 2014 è stato demolito l’arco d’ingresso e in parte il muro di cinta della corte interna dell’edificio di Via San Lucifero n. 11, a Cagliari.

Senza particolari premure, con rapidità.

L’edificio e la corte, in stato di degrado, in origine probabilmente erano sede di una stazione di posta, ai margini della città storica suddivisa nei quartieri di Castello, Marina, Stampace e Villanova.

L’area è tutelata con specifico vincolo paesaggistico ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i., individuazione con D.M. 8 giugno 1977) e rientra nel piano particolareggiato del centro storico, adottato (deliberazione Consiglio comunale n. 10 del 9 febbraio 2011), ma non approvato definitivamente.

Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus hanno, quindi, coinvolto (16 dicembre 2014) il Comune di Cagliari, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Cagliari e, per eventuali aspetti di competenza, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari per verificare se le demolizioni fossero autorizzate e per giungere al ripristino ambientale e architettonico del bene distrutto.

Infatti, con poca spesa, la corte, l’arco e il muro di cinta potrebbero esser acquisiti al patrimonio comunale, bonificati e resi un’area di verde pubblico in una zona fin troppo congestionata.

Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

Cagliari, arco Via San Lucifero (durante la demolizione, 16 dicembre 2014)

Cagliari, arco Via San Lucifero (durante la demolizione, 16 dicembre 2014)

(foto per conto GrIG)

  1. dicembre 16, 2014 alle 9:56 PM

    da CagliariPad, 16 dicembre 2014
    Via San Lucifero, giù l’antico arco. Ecologisti: “Distrutto un pezzo di storia della città”.
    L’edificio e la corte, in stato di degrado, in origine probabilmente erano sede di una stazione di posta, ai margini della città storica: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=13685

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    da Casteddu online, 16 dicembre 2014
    Demolito l’antico arco di via San Lucifero: denuncia degli ecologisti.
    Il Gruppo di Intervento giuridico: “Distrutto un pezzo di storia di Cagliari”: http://www.castedduonline.it/cagliari/centro-storico/19170/demolito-l-antico-arco-di-via-san-lucifero-denuncia-degli-ecologisti.html

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    da Sardegna Oggi, 16 dicembre 2014
    Cagliari, denuncia ambientalista: “Abbattuto un muro storico”: http://www.sardegnaoggi.it/Cronaca/2014-12-16/27365/Cagliari_denuncia_ambientalista_Abbattuto_un_muro_storico.html

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    da Cagliari Oggi, 16 dicembre 2014
    Denuncia da parte delle associazioni ambientaliste riguardo l’abbattimento di un muro storico nel centro di Cagliari. L’area è tutelata con specifico vincolo paesaggistico.
    Demolito un piccolo pezzo di storia a Cagliari: denuncia ambientalisti: http://notizie.cagliarioggi.it/n?id=82515

  2. dicembre 16, 2014 alle 11:06 PM

    Quando mi sono specializzata in restauro ho effettuato uno studio molto serio dei costi: il recupero e il risanamento costano circa il doppio di una costruzione nuova. Se l’edificio non era censito nel ppr, e nel piano particolareggiato del centro storico come edificio importante (dal punto di vista estetico, storico o paesaggistico) , stava ai proprietari deciderne le sorti tenendo conto che in un centro storico tutto quello che deve sorgere deve sorgere nel rispetto totale dell’esistente: ci sono vincoli rigidi , come altezza, numero di piani eccetera. Voi parlate di un arco in pietra cantone che è stato demolito. Ricordo che la pietra cantone richiede estrema attenzione perché per l’altissimo tasso di igroscopicita’ossia la capacità di assorbire l’acqua e rilasciarla, tende a sbriciolarsi se non protetta adeguatamente. Io chiederei al progettista come mai non ha considerato di mantenere questo arco che tutti voi ricordate come facente parte della via da sempre, quindi in un certo senso con suo significato affettivo e storico per i residenti. Suppongo che sia stato considerato come rudere e i proprietari abbiano giudicato mantenere l’arco anti-economico o di impaccio per quello che deve sorgere. È triste che ti volti e la città cambia, ma ripeto possono esserci mille motivi per una simile scelta, non tutti da condannare.
    Ing. MB Dentoni

  3. dicembre 17, 2014 alle 8:48 am

    I mille motivi, quando si tratta di storia, arte ecc.. possono essere superati.
    E’ applicando i mille motivi che abbiamo distrutto gran parte del patrimonio storico ed artistico, e seguitiamo a farlo. Vergogna a tutti coloro che si applicano in questa opera distruttiva a danno di tutti.
    Volere è potere ed io voglio un’Italia moderna nel presente ed integra del suo passato e delle sue ricchezze artistiche.
    Non si vive di solo pane ma esse potrebbero essere il nostro pane. UNICO ed irripetibile.
    Costi più alti? E tutte quelle schifezze moderne invivibili ed anche incompiute quanto sono costate e costano ancora?
    Scrivo da Fabriano, nelle Marche.

  4. Avatar di Barbara
    Barbara
    dicembre 17, 2014 alle 1:12 PM

    Questi piccoli frammenti di storia dell’abitare fanno spesso la poesia dei centri storici. Quindi gli abitanti devono essere condannati ad averne cura? Si e no. Se non si hanno i denari per la conservazione che si fa? Dipende: se si era in una situazione di pericolo è profondamente diverso dalle picconate “perchè ci dà fastidio vederlo vecchio e degradato”. Ma il problema è che sono i particolari che fanno l’intero. E’ questo che ci deve entrare in testa. Ricostruire quell’arco non ce lo restituirà “veramente”, ci tranquillizzerà ma in fondo alla nostra coscienza sappiamo che siamo degli zoticoni e che non stiamo facendo molto per migliorare. Della ricostruzione meglio una salatissima multa che consenta di restaurarne di simili. Più “educativo”, più utile, e concettualmente più onesto: non tutto ciò che distruggiamo può essere rimesso a posto. Vale per tutte le cose: le amicizie, la reputazione e a anche il significato delle cose ereditate dal passato. E questo è un concetto importante nei piccoli casi, come questo così come in quelli più ampi, come è il contesto del centro storico. Se ne distruggiamo alcune parti non possiamo pensare di ripristinarli con ricostruzioni più o meno “in stile”, ovvero con ricostruzione filologica. Dobbiamo soprattutto prevenire la distruzione e se va male qualche volta accettare, far pagare salatamente e sperimentare.

  5. dicembre 17, 2014 alle 3:03 PM

    da L’Unione Sarda, 17 dicembre 2014
    Arco demolito, la denuncia degli ecologisti. In via San Lucifero. (http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=41753)

    Demolito un (piccolo) pezzo di storia a Cagliari: a denunciarlo sono le associazioni Amici della Terra e Gruppo d’intervento giuridico, che puntano il dito contro l’abbattimento, avvenuto ieri, dell’arco d’ingresso di parte del muro di cinta della corte interna dell’edificio di via San Lucifero numero 11, che in origine probabilmente ospitava una stazione di posta ai margini della città murata.
    L’area, precisano gli ambientalisti, «è tutelata con specifico vincolo paesaggistico» e «rientra nel piano particolareggiato del centro storico» non approvato definitivamente.
    Le due associazioni fanno sapere di aver chiesto a Comune e Soprintendenza se le demolizioni fossero autorizzate e il ripristino ambientale e architettonico del bene distrutto.
    «Con poca spesa – propongono Amici della Terra e Gruppo d’intervento giuridico – la corte, l’arco e il muro di cinta potrebbero esser acquisiti al patrimonio comunale, bonificati e resi un’area di verde pubblico in una zona fin troppo congestionata».
    La lettera, «per eventuali aspetti di competenza», è stata inoltrata alla Procura della Repubblica.

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