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Il Rapporto sulla biodiversità in Italia.


Astragalo marittimo (Astragalus maritimus Moris)

Astragalo marittimo (Astragalus maritimus Moris)

Il Rapporto è giunto alla terza edizione ed è espressione degli obblighi comunitari derivanti dalla direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora e  dalla direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica.
Falco della Regina (Falco eleonorae) sul corso d'acqua

Falco della Regina (Falco eleonorae) sul corso d’acqua

Una specie su due è a rischio in Italia, sotto stress ben il 67% degli habitat. Fra le specie rarissime l’Astragalo marittimo (Astragalus maritimus Moris) endemismo che vive soltanto in due ettari a ridosso del litorale dell’Isola di San Pietro.
C’è ancora parecchio da fare per questa nostra Terra…..

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

anatre_in_voloqui il Rapporto n. 194/2014 “Specie e habitat di interesse comunitario in Italia: distribuzione, stato di conservazione e trend (2014)

 

 

Lupo italiano o appenninico (Canis lupus italicus)

Lupo italiano o appenninico (Canis lupus italicus)

 

A.N.S.A., 27 febbraio 2014

Biodiversità, in Italia una specie su due è a rischio. Ispra, habitat sotto stress,67% in stato conservazione non buono.

ROMA – Il 50% delle piante, il 51% degli animali e il 67% degli habitat, tra quelli di interesse europeo presenti in Italia, sono in uno stato di conservazione cattivo o inadeguato.
Dall’orso bruno marsicano al quadrifoglio acquatico, sono tante le specie in forte declino o a rischio estinzione, con una perdita di biodiversità dovuta a cause naturali ma soprattutto all’azione dell’uomo. A lanciare l’allarme è l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), che oggi a Roma ha presentato, insieme al ministero dell’Ambiente, il III Rapporto Direttiva Habitat 2007-2012.
Stando all’analisi, le prospettive future per la maggioranza delle specie animali appaiono abbastanza positive, e circa la metà delle specie vegetali e degli habitat sembrano essere stabili o in miglioramento. Le criticità tuttavia non mancano.
Se dell’orso marsicano sono rimasti solo 40-50 esemplari, varie specie di pipistrelli rischiano l’estinzione a causa dei pesticidi. Il 40% degli anfibi è in uno stato non favorevole, ma a passarsela peggio sono i pesci di fiume e di lago, quasi tutti minacciati dall’introduzione di altre specie a fini di pesca.
Tra le piante, i pericoli maggiori sono per quelle endemiche della Sardegna e per la flora delle zone umide, mentre tra gli habitat soffrono le dune e le torbiere a causa di attività turistiche e urbanizzazione non controllata.
Il volume, di oltre 300 pagine, è una fotografia dettagliata della biodiversità italiana. Contiene 802 schede di valutazione, frutto del lavoro che ha visto coinvolti, oltre all’Ispra e al ministero, le Regioni, le Province autonome e le principali società scientifiche nazionali, in ottemperanza alla Direttiva Habitat del ’92 che impone ai Paesi Ue di inviare un report ogni sei anni sullo stato di conservazione delle specie e degli habitat di interesse comunitario.

 

Iris planifolia

Iris planifolia

 

(foto da www.actaplantarum.org, I.D., S.D., archivio GrIG)

 

  1. Avatar di M.A.
    M.A.
    febbraio 27, 2014 alle 5:25 PM

    Grig dal rapporto Ispra sai quali sono le piante endemiche sarde citate?

    • febbraio 27, 2014 alle 5:39 PM

      Astragalo marittimo (Astragalus maritimus Moris), Cardo del Gennargentu (Lamyropsis microcefala), Eufrasia del Gennargentu (Euprhasia genargentea).

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