Il Rapporto sulla biodiversità in Italia.
qui il Rapporto n. 194/2014 “Specie e habitat di interesse comunitario in Italia: distribuzione, stato di conservazione e trend” (2014)
A.N.S.A., 27 febbraio 2014
Biodiversità, in Italia una specie su due è a rischio. Ispra, habitat sotto stress,67% in stato conservazione non buono.
ROMA – Il 50% delle piante, il 51% degli animali e il 67% degli habitat, tra quelli di interesse europeo presenti in Italia, sono in uno stato di conservazione cattivo o inadeguato.
Dall’orso bruno marsicano al quadrifoglio acquatico, sono tante le specie in forte declino o a rischio estinzione, con una perdita di biodiversità dovuta a cause naturali ma soprattutto all’azione dell’uomo. A lanciare l’allarme è l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), che oggi a Roma ha presentato, insieme al ministero dell’Ambiente, il III Rapporto Direttiva Habitat 2007-2012.
Stando all’analisi, le prospettive future per la maggioranza delle specie animali appaiono abbastanza positive, e circa la metà delle specie vegetali e degli habitat sembrano essere stabili o in miglioramento. Le criticità tuttavia non mancano.
Se dell’orso marsicano sono rimasti solo 40-50 esemplari, varie specie di pipistrelli rischiano l’estinzione a causa dei pesticidi. Il 40% degli anfibi è in uno stato non favorevole, ma a passarsela peggio sono i pesci di fiume e di lago, quasi tutti minacciati dall’introduzione di altre specie a fini di pesca.
Tra le piante, i pericoli maggiori sono per quelle endemiche della Sardegna e per la flora delle zone umide, mentre tra gli habitat soffrono le dune e le torbiere a causa di attività turistiche e urbanizzazione non controllata.
Il volume, di oltre 300 pagine, è una fotografia dettagliata della biodiversità italiana. Contiene 802 schede di valutazione, frutto del lavoro che ha visto coinvolti, oltre all’Ispra e al ministero, le Regioni, le Province autonome e le principali società scientifiche nazionali, in ottemperanza alla Direttiva Habitat del ’92 che impone ai Paesi Ue di inviare un report ogni sei anni sullo stato di conservazione delle specie e degli habitat di interesse comunitario.
(foto da www.actaplantarum.org, I.D., S.D., archivio GrIG)




Grig dal rapporto Ispra sai quali sono le piante endemiche sarde citate?
Astragalo marittimo (Astragalus maritimus Moris), Cardo del Gennargentu (Lamyropsis microcefala), Eufrasia del Gennargentu (Euprhasia genargentea).