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Perché l’acqua della rete pubblica di Carloforte non è potabile così di frequente?


Carloforte, barometro comunale

Carloforte, barometro comunale

E’ normale che l’acqua di una rete idrica cittadina risulti non potabile più volte in poche settimane?

E’ la domanda molto preoccupata – e preoccupante – che si fanno parecchi carlofortini.

E hanno ragione.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha, quindi, inoltrato (19 ottobre 2013) una specifica richiesta di informazioni ambientali e adozione degli opportuni interventi per verificare quali siano i reali motivi che hanno portato il Comune di Carloforte a dover emanare nello spazio di poche settimane (metà luglio – metà ottobre 2013) ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua della rete pubblica a fini potabili e alimentari.

Interessati l’A.R.P.A.S., il Comune di Carloforte, Abbanoa s.p.a. (concessionario gestore unico del sistema idrico e depurativo in Sardegna) e, per opportuna informazione, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.

Infatti, in data 15 ottobre 2013 il Vice Sindaco di Carloforte ha emanato l’ordinanza n. 14 con cui è stato disposto il divieto dell’utilizzo dell’acqua della rete pubblica per gli usi potabili e alimentari in quanto presente “pericolo per la salute pubblica” determinato dal superamento dei parametri di legge (decreto legislativo n. 31/2001 e s.m.i.) riguardo i “nitriti”, in base ad analisi effettuate dal Dipartimento di prevenzione, Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’ A.S.L. n. 7 (nota PG201326104 del 14 ottobre 2013) su campione prelevato (10 ottobre 2013) dalla rete pubblica in Via XX Settembre.

Però, analoga ordinanza n. 9 del 18 luglio 2013 disponeva analogo divieto (fino alla revoca con ordinanza n. 10 del 22 agosto 2013) a causa del riscontrato superamento dei limiti di tollerabilità riguardo al “cloro residuo libero” e ancora ai “nitriti”, in base ad analisi effettuate dal Dipartimento di prevenzione, Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’A.S.L. n. 7 (nota PG201317743 del 18 luglio 2013) su campioni prelevati (17 luglio 2013) dalla rete pubblica in Via XX Settembre e presso il Cimitero.

Carloforte, centro storico visto dal mare

Carloforte, centro storico visto dal mare

C’è poi un fatto piuttosto curioso (per non dire altro): in data 19 ottobre 2013 (ore 17.00) il portale web istituzionale di Abbanoa s.p.a. – spazio dedicato alla qualità dell’acqua nel proprio Comune indicava la potabilità dell’acqua nel Comune di Carloforte con un report di analisi riferentesi a “S. Giovanni Suergiu” di difficile interpretazione: http://www.abbanoa.it/AbbanoaPortale/resources/cms/documents/S_Giovanni_Suergiu.pdf

Non si conoscono i motivi che possano determinare tali ormai ripetuti eventi di non potabilità dell’acqua della rete pubblica, ma si possono ipotizzare eventuali scarichi non autorizzati ovvero lesioni delle condutture, sebbene la rete idrica risulti rifatta negli anni precedenti.

Una cosa è certa: è necessario fare chiarezza.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Carloforte, ordinanza sindacale n. 14 del 15 ottobre 2013

Carloforte, ordinanza sindacale n. 14 del 15 ottobre 2013

(foto Tabarchin pau Ben in Cumun, S.D., archivio GrIG)

  1. Avatar di Shardana
    Shardana
    ottobre 20, 2013 alle 12:01 PM

    Finalmente………un pò di luce su una situazione che và avanti da anni.A carloforte l’acqua è potabile quando vogliono e quasi mai la popolazione è messa al corrente in maniera corretta.I nostri amministratori si lavano la coscienza appendendo 2 o 3 ordinanze nelle pubbliche affissioni in un formato così piccolo che difficilmente la gente legge.Non a caso veicolano tra la popolazione,specialmente tra i più piccoli virus e disturbi intestinali causati da un uso improprio dell’acqua pubblica.Dicono anche che bollendola si possa usare,niente di più falso……. Grande omertà regna anche tra i medici locali che dovrebbero,invece di minimizzare la cosa,mettere all’erta la popolazione sui problemi che derivano dall’uso dell’acqua inquinata da NITRITI.DOV’È L’AMMINISTRAZIONE?DOV’È l’OPPOSIZIONE? Forse troppo presi dalla “GUERRA DELLE BACHECHE” NON si sono resi conto che stiamo affondando nei Nitriti.Grazie GriG,grazie tabarkin pau ben in cumün

  2. Avatar di Tabarchin Pau ben in Cumun
    Tabarchin Pau ben in Cumun
    ottobre 20, 2013 alle 12:41 PM

    Al Vice Sindaco del Comune di Carloforte Walter Conte

p/c
    Ai Capigruppo del consiglio comunale Comune di Carloforte



    Oggetto: Ordinanza sindacale n.14 del 15.10.2013 



    Facendo riferimento all’ordinanza n. 14 nella quale il Comune di Carloforte a nome del Vice Sindaco Walter Conte comunica che dalle analisi effettuate sui campioni prelevati il 10/10/2013, in Via XX Settembre , l’acqua erogata da Abbanoa risulta non conforme agli standard di qualità previsti dalla legge e NON IDONEA AL CONSUMO UMANO e di cui si fa DIVIETO di utilizzo dell’acqua della rete pubblica per gli usi potabili ed alimentari, causa superamento del valore dei Nitriti
Oggi come a Luglio contestiamo al Comune che la popolazione non è stata adeguatamente informata, infatti non tutti i cittadini sono stati raggiunti da questa Ordinanza di divieto dato che vi sono fasce della popolazione che per motivi di salute o per età non sono in grado né di accedere sul sito internet del comune, nè tantomeno di aggiornarsi sugli scarsi luoghi ove viene affissa tale ordinanza. Inoltre, si ricorda che la fascia più esposta al rischio salute è quella dell’infanzia e si ritiene che un’ordinanza deva trasmettere un messaggio chiaro che giunga a tutti.



    Chiediamo se e in che modo questa amministrazione comunale intenda promuovere provvedimenti nei confronti di Abbanoa che prevedano il risarcimento del danno alla cittadinanza per i costi aggiuntivi nell’acquisto dell’acqua minerale, ma anche per i costi che devono sostenere le attività economiche (bar, alimentari, panifici, ristoranti, alberghi ecc..) .
    Si ricorda a questa amministrazione comunale che dall’autorità giudiziaria sono state emanate molte sentenze che hanno condannato gli enti gestori al rimborso delle quote fatte pagare per intero in bolletta.

    Riteniamo che sarebbe buon senso, considerato che il problema si è già presentato anche nei comuni limitrofi che vengano effettuate delle controanalisi dell’acqua da laboratorio di fiducia, in modo da poterle comparare con quelle effettuate da Abbanoa, e che venga richiesto all’ ASL di rendere periodicamente pubblici i risultati dettagliati dei suoi accertamenti. 

Alla magistratura chiediamo che venga fatta chiarezza su quanto è accaduto e sta accadendo nella somministrazione dell’acqua pubblica a Carloforte da parte di Abbanoa e se vi siano delle responsabilità.



    Tabarchin pau ben in cumun

  3. Avatar di Antonietti Antonia
    Antonietti Antonia
    ottobre 20, 2013 alle 8:09 PM

    a Santa Teresa Gallura e’ da un anno che l’acqua non e’ potabile, e ancora non si sa nulla!!!

  4. Avatar di Shardana
    Shardana
    ottobre 20, 2013 alle 11:45 PM

    Sarebbe ora che iniziassimo a non pagare ……….

  5. Avatar di sandro aste
    sandro aste
    ottobre 21, 2013 alle 1:53 am

    Problema e’ molto serio e non si può minimizzare o nascondere.io credo sia opportuno fare alcune cose in base alla loro priorità .1 avvisare in maniera adeguata la cittadinanza sui pericoli dell”acqua inquinata .2 chiedere un rimborso ad Abanoa ,e per questo chiediamo aiuto agli avvocati perché ci aiutino .3 installare le cosiddette case dell’ acqua .
    Credo che sia possibile ottenere un rimborso pari al 50% dell’ bolletta nel periodo sotto accusa chiedoconferma
    Grazie

  6. Avatar di angela rasetti
    angela rasetti
    ottobre 21, 2013 alle 4:30 am

    il problema non è pagare o no la bolletta dell’acqua marcia ma potrebbe essere gravissimo per una eventuale epidemia .

  7. Avatar di maria carta
    maria carta
    ottobre 21, 2013 alle 7:07 am

    Il motivo credo vada semplicemente ricercato nel fatto che Abbanoa, nonostante faccia il suo lavoro normalmente, non riesce a depurare acque che contengono una dose assurda di inquinanti come quelli che derivano dalla distruzione ambientale di Portovesme. Anche Portoscuso ha lo stesso problema e il sindaco incolpa Abbanoa che invece credo non c’entri nulla. Se vogliamo che le acque siano potabili occorre operare una massiccia operazione di bonifica del territorio. Credo che questo tutti lo sappiano benissimo ma fa comodo fare di Abbanoa il capro espiatorio per non assumersi responsabilità nei confronti dei cittadini.

  8. Avatar di Shardana
    Shardana
    ottobre 21, 2013 alle 11:40 am

    Le epidemie virali,vanno e vengono minimizzate e mascherate………..confidenzialmente vengono chiamati “virus”.Abbanoa gestisce il carrozzone,quindi è normale rivolgersi all’ente gestore e a proposito di quello che dice giustamente maria,sarebbe ora che i veri dati venissero fuori,altro che giocare sulla pelle delle persone.

  9. ottobre 21, 2013 alle 3:05 PM

    da L’Unione Sarda, 21 ottobre 2013
    Carloforte. Comune sotto tiro: “Il Comune deve dare più informazioni ai cittadini”. Acqua non potabile, proteste. Terzo divieto in tre mesi, si lamentano esercenti e ambientalisti. (Salvatore Lecca)

    Carloforte. Ennesimo divieto di utilizzo dell’acqua della rete idrica e arrivano le lamentele. Da fine luglio sono state tre le ordinanze emesse dal vice sindaco Walter Conte per vietare il consumo dell’acqua che sgorga dai rubinetti per usi potabili ed alimentari. L’ultima pochi giorni fa, a seguito del parere negativo espresso dal dipartimento di Prevenzione Igiene alimenti e nutrizione dell’Asl 7 di Carbonia che rilevava un eccesso di nitriti in uno dei campioni prelevati dalla rete.
    Una situazione che ha provocato le lamentele dei cittadini e di chi gestisce un pubblico esercizio. “Il Comune dovrebbe darci delle indicazioni su come comportarci in questi casi”, dice Salvatore Parodo, proprietario di un locale nella centrale via XX Settembre: “E’ un problema da non sottovalutare, e il Comune dovrebbe essere presente garantendo il diritto all’acqua potabile”. Un commento anche da parte di Gianni Rosso, rappresentante dell’Asab di Carloforte: “Se risolvere il problema spetta al Comune, è bene che si attivi anche perchè perchè noi paghiamo l’acqua come potabile”.
    Anche il gruppo di intervento giuridico ha inoltrato al Comune (interessati anche Arpas e Abbanoa) una specifica richiesta di informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti per verificare quali siano i reali motivi che hanno portato il Comune a dover emanare nello spazio di poche settimane ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua della rete pubblica a fini potabili e alimentari.

  10. Avatar di romano
    romano
    ottobre 22, 2013 alle 11:41 am

    Il vicesindaco prende per buone le rassicurazioni assurde della Asl: la quale ha rilevato un errore nei parametri di riferimento. Visto che la legge parla molto chiaro o sono del tutto incompetenti o è una balla per coprire il fenomeno.
    Sul sito della lista civica dell amministrazione ho scritto:
    “vorrei ricordare che c’era anche l’ordinanza 12 del 17 settembre semrte che trovava in uno dei tre luoghi di controllo (via roma, via xx settembre, cimitero) e se non vado errato era il cimitero.
    Mi spiace ma non mi sembra che si stia eccedendo quando si tratta della sicurezza per la salute dei cittadini,ma invece di parare un grave disservizio di Abbanoa(e a Portoscuso è più o meno lo stesso).

    il minimo da fare è di richiedere e pubblicare i dati non le dichiarazioni ed investigare perchè si presentano queste situazioni. Questo credo sia il dovere del responsabile della salute cittadina

    Anche lepasate dichiarazioni del vicesindaco fatte a Videolina sul fatto di bollire l’acqua non mi sembrano corrette.
    Bollire l’acqua ad alto contenuto di nitrati elimina i batteri che trasformano i nitrati in nitriti:
    la presenza nell’acqua di tracce di nitriti indicherebbe la probabile contaminazione dell’acqua da parte di batteri patogeni i quali trasformano i nitrati in nitriti.
    i nitriti presenti nell’acqua non provengono solo dalla degradazione batterica di sostanze organiche, ma possono provenire dal terreno o da contaminazioni industriali.
    Oppure possono essere dovuti ad acqua che ” ristagna” nel qual caso i far scorrere a lungo l’acqua del rubinetto sarebbe più consigliabile .
    Perché definire non potabile un’acqua con nitriti? Il legislatore ha voluto sottolineare che i nitriti sono sostanze tossiche, non solo per il loro ruolo in alcuni tumori, ma anche per l’incontestabile effetto negativo di ostacolo all’ossigenazione per la loro facilità a legarsi con l’emoglobina.

  11. ottobre 22, 2013 alle 3:05 PM

    da La Nuova Sardegna, 22 ottobre 2013
    CARLOFORTE. Acqua non potabile, salgono proteste e polemiche. (Simone Repetto)

    CARLOFORTE. Tre ordinanze in tre mesi per vietare l’uso potabile dell’acqua. Ma ora si levano le proteste di cittadini e ambientalisti, intenzionati ad approfondire la questione e risolvere il disagio. «Oggi come a luglio – dice il gruppo “Tabarchin pau ben in cumun”, in una lettera inviata al vicesindaco ed ai capogruppo consiliari – contestiamo che la popolazione non è stata adeguatamente informata. Quali provvedimenti intende promuovere il Comune nei confronti di Abbanoa per i danni creati alla cittadinanza e i costi aggiuntivi dovuti all’acquisto di acqua minerale. Bisogna effettuare controanalisi di laboratorio, rendere pubblici i controlli dell’Asl e accertare eventuali responsabilità». Su posizioni simili il Gruppo di Intervento Giuridico: «E’ normale che l’acqua di una rete idrica cittadina risulti non potabile più volte in poche settimane?». Gli ecologisti vogliono conoscere i motivi che hanno portato alle ordinanze, segnalando un report di Abbanoa sulla potabilità dell’acqua carlofortina «di difficile interpretazione».

  12. Avatar di Shardana
    Shardana
    ottobre 23, 2013 alle 11:06 am

    Da sempre l’acqua pubblica è inquinata,lo sanno anche le amministrazioni passate……..Che facciano vedere i dati o le analisi fatte i nostri assessori.Sono sempre i cittadini che sollevano i problemi,ma l’opposizione che fà,è in letargo o va bene così?Dice bene romano,le dichiarazioni rilasciate dal vicesindaco a videolina lasciano il tempo che trovano.È chiaro romano che cercano di coprire il fenomeno,se no dovrebbero chiudere tutte le attività alberghi,Bar,panifici,ristoranti,scuole,meditate gente meditate

  13. ottobre 24, 2013 alle 2:52 PM

    da La Nuova Sardegna, 24 ottobre 2013
    Carloforte, ritorna potabile l’acqua in rete. (Simone Repetto)

    CARLOFORTE. Ritorna potabile l’acqua delle rete idrica cittadina. Stavolta il disagio è durato una settimana, il tempo tra le due ordinanze del vicesindaco Conte. Quella di divieto (la terza, nel giro di tre mesi, emessa il 15 ottobre), è stata revocata il 22: da un controllo effettuato in via XX Settembre, «i parametri delle analisi dell’acqua rientrano nei valori normali». Gli stop hanno provocato le proteste di cittadini e ambientalisti contro Abbanoa.

    ___________________________

    da L’Unione Sarda, 24 ottobre 2013
    Carloforte. L’acqua della rete di nuovo potabile. (Salvatore Lecca)

    Carloforte. E’ di nuovo potabile l’acqua dei rubinetti di Carloforte. Il vice sindaco Walter Conte ha infatti revocato l’ordinanza, con cui veniva fatto divieto alla popolazione di utilizzare l’acqua della rete idrica per gli usi potabili e alimentari: “i parametri delle analisi del campione di acqua in via XX Settembre – scrive – sono stati ritenuti rientranti nei valori normali”. Il divieto era infatti scattato il 14 ottobre a seguito del parere negativo espresso dal Dipartimento di prevenzione igiene alimenti e nutrizione della Asl 7 di Carbonia. dalle analisi effettuate risultava infatti un eccesso di nitriti. L’ennesimo divieto nel giro di pochi mesi aveva sollevato le proteste da parte dei cittadini e di diverse associazioni ambientaliste che avevano richiesto interventi e spiegazioni da parte del Comune.

  14. Avatar di Shardana
    Shardana
    ottobre 24, 2013 alle 3:47 PM

    Leggo nell’unione sarda di oggi,la dichiarazione del vicesindaco:”L’acqua pubblica e nuovamente potabile”👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏

  15. Avatar di Ixxos
    Ixxos
    ottobre 27, 2013 alle 12:05 PM

    Salve
    Credo che il problema sia dovuto fondamentalmente all’utilizzo di cloramine come disinfettante, queste aumentano il contenuto in ammonio nell’acqua, ammonio che a sua volta si trasforma (x ossidazione) in nitrito.
    Penso anche che ci sia un dato citato in maniera erronea nell’articolo (o meglio nel documento del comune di Carloforte): a “occhio” non ci dovrebbe essere un superamento del limite per il CRAL (cloro residuo libero attivo) dato che in normativa (DL 31/01) si prevede un valore “minimo consigliato”n(0,1 ppm) ma viceversa una sua pressochè totale assenza (si potrebbe pensare ad un superamento “in negativo”).
    Questo a riprova del fatto che le cloramine come disinfettante non sono probabilmente un granchè o meglio, che come tutti i disinfettanti utilizzati per la potabilizzazione dell’acqua hanno pregi, difetti e limitazioni nell’utilizzo.

    Il limite per i nitriti su “acque trattate” nel DL 31/01 è 0,10 ppm per acque non sottoposte a trattamento è 0,50.
    Entrambi i limiti sono citati nei report di Abbanostra Spa (il link al pdf che citate purtroppo non funziona) ma in effetti andrebbe applicato il primo.

    Buona Domenica a tutti
    Max

    PS x chi fosse interessato, su disinfezione cloramine ammoniaca e nitriti dovrebbe esserci in rete una interesante pubblicazione dell’ OMS di cui putroppo non mi ritrovo il link.

  16. Avatar di Ixxos
    Ixxos
    ottobre 27, 2013 alle 12:59 PM

    Risalve a tutti

    Rispondendo alla domanda del post aggiungerei una ipotesi che potrebbe spiegare le continue ordinanze: periodiche variazioni nel dosaggio del disinfettanti farebbero oscillare il valore dei nitriti intorno alla concentrazione massima ammissibile per cui in teoria ci sarebbe da aspettarsi altri “fuori norma” nel tempo (naturalmente mi auguro di no) naturalmente in funzione di frequenza e numero di punti di controllo ;).
    Inoltre il tutto porebbe essere condizionato anche da altri variabili che accelerano o rallentano la reazione di ossidazione dell’ammonio tra le quali per es la temperatura e il tempo (tempo di permanenza dell’acqua in condotta o in serbatoi di stoccaggio).
    Questo potrebbe spiegare anche i risultati fuori norma “a macchia di leopardo” nei diversi Comuni del Sulcis da voi citati che, potrebbero (sempre per esempio 😉 essere serviti dallo stesso potabilizzatore Abbanostra spa.

    La vera seccatura potrebbe riguardare a questo punto le acque stoccate nei serbatoi: l’ammonio presente nell’acqua potrebbe continuare a trasformarsi e, oltre a svanire l’effetto disinfettante, si arebbe probabilmente un aumento della concentrazione in nitriti.
    Un rientro dei valore parametro in rete quindi non significherebbe che non ci possano essere ulteriori problemi nelle reti delle singole utenze dotate di serbatoio.

    Stufo di usare il condizionale vi risaluto.

    Ribuona Domenica

  17. Avatar di MArio
    MArio
    novembre 1, 2013 alle 2:14 PM

    il vice pensa solo al suo albergo…

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