I raid pubblicitari di moto sulla spiaggia di Piscinas (Arbus).
Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus hanno inoltrato (4 giugno 2013) una specifica segnalazione al Corpo forestale e di vigilanza ambientale perché proceda riguardo l’incredibile raid motoristico a scopo pubblicitario sulle splendide dune e spiaggia di Piscinas (Arbus, VS) ripreso dalla nota trasmissione televisiva TG 2 Motori domenica 2 giugno 2013 (ore 13.25).
Si ricorda che “per esigenze di tutela del litorale, in tutti i mesi dell’anno, è vietato l’accesso alle spiagge di veicoli di qualsiasi genere, ad eccezione di quelli destinati al soccorso e a quelli specificatamente autorizzati dalle competenti amministrazioni comunali per le operazioni di pulizia dei tratti di spiaggia in concessione, di montaggio e smontaggio delle strutture dedicate alla balneazione e di approvvigionamento delle strutture destinate a somministrazione di alimenti e bevande.
Si precisa che l’emanazione dei provvedimenti di autorizzazione al transito nelle spiagge di veicoli gommati, rientrano fra le competenze trasferite alle amministrazioni comunali, alle quali dovrà essere presentata motivata istanza” (art. 1, comma 1°, lettera g, della determinazione interdirettoriale Regione autonoma della Sardegna n. 786 del 10 maggio 2012 – ordinanza balneare 2012).
Ogni occasione è buona per dimostrare insensibilità ambientale e cafonaggine allo stato puro.
Non bastano i rischi di volgare cementificazione, non bastano gli inquinamenti gravissimi da metalli pesanti, ora anche i raid motorizzati sulla spiaggia. Quanto affetto per Piscinas…..
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
da La Nuova Sardegna, 4 giugno 2013
Le grandi dune di Piscinas violate dalle moto enduro. Arbus, le discutibili esibizioni sulle due ruote trasmesse in tv da Rai2 Motori. Ancora una volta il paradisiaco scenario impunemente utilizzato per degli spot. Luciano Onnis
ARBUS. Le dune di Piscinas ancora una volta sfregiate da scorribande motorizzate che un po’ alla volta stanno seriamente compromettendo un ecosistema unico al mondo e di riconosciuto pregio naturalistico. Trattori con escavatore, ruspe, camper, quad, possenti Suv fuoristrada si alternano in estemporanee escursioni sull’immensa spiaggia e sulle montagne di sabbia, solo raramente colti in fallo e sanzionati da chi dovrebbe fare da sentinella più o meno fissa su questo patrimonio che madre natura ha donato. Stavolta a materializzarsi nel ruolo di “Attila dell’ambiente” è stato il binomio Rai2-Ktm che per presentare il nuovo modello di moto fuoristrada “Ktm” in versione “Adventur” hanno scelto Piscinas, la sua vegetazione, il suo fiume e, ovviamente, le sue spettacolari dune. Tutto riproposto nel programma TG2 Motori in onda domenica alle 13,25. In un servizio curato dall’inviato Roberto Ungaro, vengono esaltate le prestazioni di questo presunto mostro a due ruote che sfreccia a tutta velocità e con grande tenuta di assetto nel paradiso di Piscinas, guadando corsi d’acqua, infilandosi nel bosco di eucalipti, fra i ginepri secolari, salendo scalini in pietra del vecchio sito minerario di Naracauli, e soprattutto zig-zagando sulle dune con spettacolari testacoda che sollevano nuvole di sabbia. Tutto documentato nel video poi trasmesso da Rai2, della durata di qualche minuto, che ad Arbus (e non solo) ha sollevato una fortissima indignazione all’insegna del vecchio ma più che mai attuale verbo locale “Piscinas non si tocca”. Singolare – ma non troppo – che nessuno si sia perlomeno degnato di chiedere autorizzazioni al Comune per poter usare le dune come palcoscenico pubblicitario. Il sindaco Francesco Atzori e l’assessore al settore turistico Gianluca Perdisci sono cascati dalle nuvole nell’apprendere del nuovo raid motoristico sulle montagne di sabbia e immediatamente hanno chiesto agli uffici se mai qualcuno avesse chiesto autorizzazioni e se fossero state eventualmente concesse e da chi: nulla di nulla. Oltre al danno, poi, anche la beffa. Nel video andato in onda, con lo scenario delle dune in bella mostra, non c’è stata la minima citazione che quelle erano le dune di Piscinas, ad Arbus, in Sardegna. Insomma, arrivederci e grazie. Senza neppure chiedere scusa per lo sfregio alle dune.
(foto da www.lanuovasardegna.it, S.D., archivio GrIG)
da Sardinia Post, 4 giugno 2013
IL CASO/Il Tg2 Motori sulle dune di Piscinas, in sella all’Enduro: http://www.sardiniapost.it/cronaca/il-caso/
da Casteddu online, 4 giugno 2013
Le moto della Rai sgommano tra le dune di Piscinas: rabbia degli ecologisti: http://www.castedduonline.it/moto-rai-sgommano-dune-piscinas-rabbia-ecologisti
da L’Unione Sarda on line, 4 giugno 2013
In moto sulle dune per servizio Rai. Piscinas, rivolta degli ambientalisti: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/06/04/in_moto_sulle_dune_per_un_servizio_rai_piscinas_la_rivolta_degli_ambientalisti-6-317420.html
Booooh.
da La Nuova Sardegna on line, 4 giugno 2013
Le dune di Piscinas violate dagli enduro di Tg2 Motori. Arbus, le discutibili esibizioni sulle due ruote trasmesse in tv da Tg2 Motori. Ancora una volta il paradisiaco scenario impunemente utilizzato per programmi televisivi e spot: http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2013/06/04/news/le-grandi-dune-di-piscinas-violate-dalle-moto-enduro-1.7195565
Ma in lingua italiana si può dire che regista, motociclista e cameraman sono degli emeriti coglioni? Mi assumo la responsabilità di quanto affermo. Querelatemi pure.
Mara
p.s. ho scritto una protesta alla Rai
da Il Dizionario della Lingua Italiana Sabatini Coletti: “Persona stupida, incapace”.
In più lo pagano i cittadini italiani attraverso il canone RAI.
Grave, anzi gravissimo.
Ma siamo veramente in mano a dei cretini patentati! Vergogna! Ignoranti!
Ho preso un poco di tempo per leggere i commenti dei lettori (SARDI!!!!) da l’Unione e La Nuova su questa notizia. Mi son cadute le braccia e non solo. La maggioranza non ci trova nulla di male: le moto sulle dune.. e allora? E’ solo un po’ di sabbia. Ci sono anche illuminati che preferiscono che si faccia pubblicità (??) alle bellezze della Sardegna, anche in questo modo. Non si sono neppure accorti che lo spot è anonimo e gratuito. Forse rendere obbligatorio un corso di ambientalismo fin dalle elementari insegnerebbe qualcosa, ma l’opinione della maggioranza, in fatto i Natura, è desolante.
Ecco un illustre esempio di mostruosa ignoranza, tratto dai commenti di cui sopra…
“si si bravi denunciate e scacciate tutti.. quando finalmente saranno andati via tutti con i loro servizi e pubblicità, con i loro soldi che lasciano nei nostri alberghi con i soldi che lasciano nei nostri comuni per le autorizzazioni, con anche se poco lavoro che lasciano alle economie locali e con magari le loro foto che fanno vedere al mondo le meraviglie della Sardegna, tutto in cambio in un solco di moto che va via in 6/8 ore di vento…non ci rimarrà che una cosa da mangiare…La Sabbia!”
Forse perchè gli stupidi pensano di avere sempre ragione nel volerla anche esprimere ma la maggioranza dei Sardi nell’isola e nel mondo non vogliono accettano più questi soprusi tanto che aumenta la voglia di essere indipendenti da questi stupri continui a loro danno cara Mara non essere così schematica nei giudizi….ma analizza le cose globalmente…..Le leggi sono fatte per essere rispettate non solo dai sardi ma anche dagli italiani.Ma gli italiani preferiscono non rispettarle.Se la Sardegna ha ancora dei posti così belli è perchè i sardi amano la loro terra e la rispettano.Non è così per gli speculatori italiani che non fanno che danneggiarla verbalmente o materialmente vedi costa Smeralda i vincoli non ci sono per chi ha soldi come Berlusconi ma per chi ci vive si. Si danno bandiere Blu a chi ha costruito cementando i “servizi ai turisti” e non si sa che in Sardegna i “servizi ai turisti” non si possono costruire per vincoli ambientali e quindi non si assegnano bandiere blu lasciando credere che il suo mare sia peggiore dell’adriatico o della liguria.E l’ingiustizia aumenta mettendo metri e paletti diseguali e ingiusti……bisogna saper comprendere e capire che la Sardegna non può fare a meno del turismo a patto che sia rispettoso.
Aggiungo: l’ennesima conferma che il controllo del territorio, in Sardegna, è forse una categoria dello spirito senza alcuna conseguenza concreta. Com’è possibile che questi tizi abbiano speso una mezza giornata a scorrazzare indisturbati sulle dune (producendo rumori udibili a Km di distanza) senza che Corpo Forestale o Polizia Municipale siano intervenuti?
da La Nuova sardegna, 5 giugno 2013
Moto a Piscinas, monta l’indignazione per le dune sfregiate. (http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2013/06/05/news/moto-a-piscinas-monta-l-indignazione-per-le-dune-sfregiate-1.7202298) Esposto degli ambientalisti, oggi sarà acquisito il filmato. Da Rai2 nessuna richiesta di autorizzazione al Comune. (Luciano Onnis)
ARBUS. L’indignazione è generale, il nuovo sfregio alle maestose dune di Piscinas da parte di mezzi motorizzati che solcano in lungo e largo questo delicato ecosistema, non poteva passare inosservato e ha scatenato un profondo senso di rabbia in quanti, sparsi un po’ ovunque in Italia e in Europa (gli stranieri sono i primi estimatori), hanno a cuore questo straordinario angolo di paradiso naturalistico. Il programma televisivo Rai2 Motori, andato in onda domenica all’ora di pranzo, con le montagne di sabbia utilizzate come location per la presentazione del nuovo modello di moto enduro “Adventure” della casa austriaca Ktm, ha fatto trasalire parte dei telespettatori in quel momento davanti al video, in primis quelli che non hanno avuto esitazioni nel riconoscere in Piscinas il set delle riprese televisive: tra le dune quel nuovo “mostro” di tecnologia motociclistica dava dimostrazione delle sue qualità di fuoristrada a due ruote sfrecciando agilmente sulle montagne di sabbia. Tempo poche ore e il filmato è finito sul web e nei social network è cominciato a rullare il tam-tam dell’indignazione ambientalista. Per gli arburesi, ma anche per chiunque ha avuto modo di conoscere questo eden costiero, Piscinas è sacra. La nuova ferita aperta dai mezzi motorizzati, non poteva che trovare dissenso e suscitare rabbia. Quad, moto da cross, suv fuoristrada, camper super attrezzati (questi ultimi limitatamente a tratti accessibili con normale trazione) fanno spesso il bello e cattivo tempo, approfittando del fatto che la sorveglianza da parte delle istituzioni competenti non può essere effettuata 24 ore su 24. Agenti della polizia locale e del Corpo forestale fanno quello che è nelle loro possibilità per vigilare e talvolta hanno anche colto in fallo i trasgressori comminando salatissime contravvenzioni. Ma la vastità del sistema dunale, la distanza dalle sedi di servizio (Arbus dista una ventina di chilometri) e l’esiguità del numero di “sentinelle” utilizzabili nella sorveglianza, fanno si che i raid avventuristici sulle dune sfuggano ai controlli, anche perché estemporanei. Diverso è quanto invece avvenuto per le riprese televisive di Rai2 Motori. A Piscinas è arrivata la troupe con nutrito seguito della stampa specializzata, ospitati in un hotel del posto. Tutto programmato e organizzato benissimo. Ma chi di dovere, ovvero il responsabile del servizio televisivo, non si è posto il problema se accedere alle montagne di sabbia per utilizzarle come location di uno spot fra l’informazione e la pubblicità, fosse nella norma o meno. E infatti nessuno ha chiesto niente a nessuno. Sono arrivati, hanno preso possesso del suggestivo set e hanno fatto quel che dovevano. Facendo però scoppiare una bomba che potrebbe avere pesanti conseguenze se venissero accertate responsabilità di parte. È quanto chiede l’associazione ecologista Gruppo di intervento giuridico-Amici della Terra con una segnalazione inviata al Corpo Forestale “perché proceda riguardo all’incredibile raid motoristico a scopo pubblicitario sulle splendide dune e spiaggia di Piscinas, ripreso dalla nota trasmissione televisiva Rai2 Motori’’. Notizia dell’ultima ora è che questa mattina il Corpo Forestale compirà un primo passo ufficiale: gli agenti si presenteranno alla sede Rai di Cagliari per acquisire il filmato andato in onda domenica sulla rete nazionale e procedere in indagini finalizzate a individuare i responsabili di eventuali reati. Nel mirino dei ranger e della magistratura potrebbero finire l’autore del servizio televisivo e il conducente della moto che ha compiuto una serie di performance sulle montagne di sabbia.
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Il sindaco di Arbus. «Le regole devono essere rispettate».
ARBUS. L’unico organo istituzionale che possa rilasciare un’autorizzazione all’accesso di mezzi motorizzati sulle dune di Piscinas, è il Comune di Arbus. Ovvero il sindaco o, per lui, il comandante del corpo di Polizia locale. Ma anche per loro, appena informati, il servizio di Rai2 Motori è stato un fulmine a ciel sereno. Nessuno, in tal caso, ha mai fatto pervenire relativa richiesta e pertanto alcuna autorizzazione è mai uscita dagli uffici comunali. Il sindaco Francesco Atzori è visibilmente contrariato, ma riesce a vedere il bicchiere pieno a metà. «Il servizio di vigilanza della polizia locale mi ha confermato che nessuno richiesta è mai pervenuta – dice il primo cittadino –, però ritengo positivo che Piscinas venga continuamente scelta per spot pubblicitari. Potranno farlo ancora, ma ci sono regole da rispettare e le autorizzazioni devono essere sempre richieste». In questa occasione, però, non c’è stato neppure un ritorno di immagine perché nel servizio televisivo è stato taciuto completamente che quel paradiso naturalistico su cui scorrazzava la “Adventure” della Ktm era Piscinas, nella costa di Arbus, in Sardegna. Dalla casa motociclistica austriaca non si segnalano reazioni, possibile stabilire un contatto telefonico solo con la titolare della concessionaria di Cagliari, Zaira Pitzalis, che ha messo le mani davanti sollevando la Ktm da ogni responsabilità. «Era un servizio Rai – dice al telefono – l’azienda era presente con una sua offerta sul mercato, ma non faceva parte dell’organizzazione. Non abbiamo alcuna responsabilità sulla location scelta e utilizzata. Eventuali trasgressioni sono da ricercare tra chi ha confezionato e realizzato il servizio giornalistico».
Poniamo per assurdo che la gente comune non sia informata o che non gli importi dell’ambiente…..Mi chiedo dove sono i controllori, che ti denunciano (giustamente) se porti via un vasetto di sabbia e cadono dalle nuvole se si monta un set sulle dune.🙈🙉🙊 Speriamo la sabbia ,abbia attutito la caduta
da Tiscali Notizie, 5 giugno 2013
Moto sulle dune di Piscinas: esposto contro la Rai. La Forestale sequestra il filmato. (Monica Magro): http://notizie.tiscali.it/regioni/sardegna/articoli/13/06/05/deliperi-esposto-dune.html
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da Sardegna Oggi, 5 giugno 2013
Le moto del Tg2 sulle dune di Piscinas. Rabbia degli ambientalisti: http://www.sardegnaoggi.it/Cronaca/2013-06-05/21984/Le_moto_del_Tg2_sulle_dune_di_Piscinas_Rabbia_degli_ambientalisti.html
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da Illa TV, 5 giugno 2013
ARBUS. TG2 Motori Sulle Dune, Segnalazione Alla Forestale: http://www.illatv.it/dett_cat.asp?Id_news=22858&cate=flash
Dovrebbero anche mettere qualche cartello informativo, di quelli semplci semplici con l’elenco dei divieti. Non tutti usano il cervellino, perciò meglio avvisare prima.
Michele Lallai, giornalista, ha perso un’occasione per tacere perchè:
1) transitare con mezzi motorizzati su dune e spiaggia è vietato;
2) non risulta alcuna organizzazione “in collaborazione con le istituzioni locali”;
3) il servizio televisivo andato in onda su TG2 – Motori non cita nemmeno per sbaglio Piscinas;
4) Piscinas fa già da tempo “il giro del mondo su riviste e programmi tv” senza bisogno di queste cafonate.
Stefano Deliperi
da La Nuova Sardegna, 6 giugno 2013
Lettere dai lettori.
Cara Nuova, sono un giornalista che lavora nel settore delle moto, collega di Roberto Ungaro (quello di TG2 Motori) e in modo indiretto anche vostro. Nel caso di Piscinas, TG2 Motori ha girato il video durante la presentazione alla stampa della moto in oggetto, un evento organizzato da KTM che ha richiamato decine di giornalisti da tutta Europa e che è stato organizzato in collaborazione con le istituzioni locali. Nessuno ha deturpato la zona e qualche sgommata sulla terra e sulla sabbia non causano nessun danno ambientale. Sono sardo e adoro Piscinas come tutti. Sappiate che grazie a quest’evento internazionale le foto e il nome del luogo hanno fatto il giro del mondo su riviste e programmi tv.
Michele Lallai – Cagliari
da L’Unione Sarda, 6 giugno 2013
Arbus. Acquisite le immagini del servizio andato in onda domenica scorsa. La Forestale nella sede Rai. Per il video con le evoluzioni della moto a Piscinas. Gli uomini dell’ispettorato di Guspini sono intervenuti dopo la segnalazione degli ecologistie del
sindaco Francesco Atzori. Gli autori rischiano una forte multa. (http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_82_20130606091238.pdf)
ARBUS. Acquisite le immagini del servizio andato in onda domenica scorsa Per il video con le evoluzioni della moto a Piscinas Arrivata la segnalazione degli ecologisti Gruppo di Intervento Giuridico-Amici della Terra, gli uomini della Forestale si sono messi in moto e ieri, a metà mattina, hanno bussato alle porte della sede Rai a Cagliari: gli agenti dell’ispettorato di Guspini hanno acquisito una serie di incartamenti e soprattutto il video della trasmissione televisiva “Rai2 Motori” che da quattro giorni a questa parte solleva le proteste di ambientalisti, cittadini e amministrazione comunale di Arbus.
IL SERVIZIO. Nelle immagini trasmesse domenica scorsa dalla seconda rete della tv di Stato si vedono le evoluzioni del nuovo modello di enduro Ktm, la Adventur, sopra le dune di sabbia di Piscinas: cinque secondi durante i quali la moto scorrazza sulla classica sabbia color ocra della spiaggia. Non molti, in un servizio che dall’introduzione alla chiusura dura complessivamente due minuti e 43 secondi, ma anche subito dopo quel breve tratto e all’inizio del video si vedono le enduro ferme sulla spiaggia mentre il giornalista (un free lance della testata) ne descrive caratteristiche e capacità. Comunque è difficile credere che sia stato girato solo quel piccolo spezzone con uno dei mezzi in movimento: è possibile che al momento del montaggio definitivo ne siano stati scartati altri meno utili.
LE PROTESTE. Francesco Atzori, sindaco di Arbus, quando ha saputo e ha visto le immagini ha protestato (sottolineando l’assoluta assenza di autorizzazioni comunali) chiedendo che la polizia municipale approfondisse la vicenda. Le associazioni ecologiste invece si sono rivolte direttamente ai Forestali contro «l’incredibile raid motoristico a scopo pubblicitario sulle splendide dune» per poi ricordare che «per esigenze di tutela del litorale, in tutti i mesi dell’anno è vietato l’accesso alle spiagge di veicoli di qualsiasi genere a eccezione di quelli destinati al soccorso e a quelli specificatamente autorizzati dalle competenti amministrazioni comunali per lo svolgimento di servizi specifici».
I CONTROLLI. Così i ranger sono andati nelle sede regionale della Rai, in via Barone Rossi a Cagliari, e grazie anche alla completa disponibilità dei vertici locali dell’azienda (estranei al programma) hanno preso tutto ciò che serviva loro per valutare la vicenda. Cosa rischiano autori e responsabili del servizio? Molto probabilmente una sanzione amministrativa, essendo stato infranto il divieto di transito sulle dune. A meno che non si scoprano danni peggiori e un deturpamento delle bellezze naturali: sarebbe un reato. Presto le carte saranno inoltrate alla Procura, che al momento non ha aperto inchieste.
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da La Nuova Sardegna, 6 giugno 2013
«Correndo in moto a Piscinas non volevo danneggiare le dune». (http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2013/06/06/news/in-moto-sulle-dune-chiedo-scusa-piscinas-non-va-violata-1.7207603) Arbus, le scuse del giornalista-collaudatore Roberto Ungaro Il pilota avrebbe percorso solo pochi metri sulla sabbia. (Paolo Matteo Chessa)
ARBUS. Tutti sul banco degli imputati, con la virtuale accusa di sfregio ambientale: la Rai – con il programma Tg2 Motori –, la casa motociclistica austriaca Ktm e sopratutto lui, Roberto Ungaro, giornalista e collaudatore, che in sella alla nuova Adventure è stato il contestatissimo protagonista del filmato trasmesso domenica pomeriggio, che ha provocato un’indignata levata di scudi. Con buona ragione, tenuto conto che si è vista la potente moto Ktm scorrazzare sulle dune – seppure quelle più basse – di quell’incontaminato eden che è la zona di Piscinas. Contro di lui e di tutta la troupe arrivata lì per girare appunto il filmato di presentazione della nuova Ktm si sono alzate forti le voci di protesta. Risultato, il ritratto di Roberto Ungaro che ne è venuto fuori è quello di un moderno Attila, che non ha esitato a violare spudoratamente e a soli fini pubblicitari le candide dune di Piscinas, che fra l’altro nel filmato di Tg2 Motori non è stata neppure citata. Ma lui, il “colpevole”, ora non esita a fare il mea culpa: «Chiedo scusa. Sono veramente dispiaciuto e amareggiato per quello che hanno provocato quelle immagini. Lungi da me l’intenzione di recare anche solo un graffio a quel luogo che porto nel cuore. – dice – Ho un amore atavico per l’isola e in particolar modo per l’anfiteatro magico di Piscinas, che conosco bene e racconto alle persone come il posto più bello d’Europa dove ritrovare se stessi. Provo moto da vent’anni, e sarò stato a Piscinas una quindicina di volte: alcune per lavoro ma soprattutto per motivi personali, perché, ripeto, quella discesa al mare emoziona e una volta percorsa te la porti dentro per sempre». Già, ma mea culpa a parte resta l’assurda scelta di andare a provare la moto sull’immacolata sabbia di Piscinas. Scelta che la concessionaria Ktm per la provincia di Cagliari ha addebitato in toto a Tg2 Motori, mettendo la Rai sulla graticola: «In questo caso non c’entra nulla: era una prova internazionale organizzata ufficialmente da Ktm. – spiega Roberto Ungaro – Io ho solo cercato di realizzare un’immagine più suggestiva. Arrivando da Torre dei Corsari, dove finisce l’asfalto e inizia lo sterrato, ho preso la pista a destra che costeggia il fiume rosso e prima di arrivare al mare ho cercato una piccola altura dove posizionare la moto per rendere l’inquadratura ancora più coinvolgente (e con il mare di sfondo, ma senza mettere le ruote in spiaggia). Quindi sì, ho lasciato per pochi metri la pista principale, ma è stato un avanti/indietro soltanto per “cogliere l’attimo”». Ma ora, dopo la bufera mediatica provocata dalla sua performance, ha capito d’avere “offeso”, seppure in buona fede a sentire lui, quell’angolo di paradiso terrestre e non solo. C’è poi da aggiungere che anche la Rai, chiamata direttamente in causa, prende le distanze dal filmato messo sotto accusa: «Non scherziamo: noi non abbiamo assolutamente chiesto né autorizzato quelle riprese a Piscinas. – taglia corto Rocco Tolfa, vicedirettore del Tg2 e responsabile della rubrica Motori – Sarebbe stato davvero un controsenso, considerato che sul Tg2 facciamo delle vere e proprie campagne in difesa dell’ambiente, contro il suo deterioramento. Inutile dire che siamo dispiaciuti per quanto accaduto, ma ripeto la Rai non c’entra proprio nulla». Certo, ma se tanto dà tanto saranno le indagini avviate dal Corpo forestale (sollecitate dagli ambientalisti) ad accertare chi e perché ha voluto scegliere Piscinas come location di uno spot a dir poco discutibile.
Finalmente un po di giustizia !!!! Sabato 2 Giugno nel Montiferru è transitata la Sardegna Rally Race 2013, 2° prova campionato del mondo. La competizione è organizzata dalla società Bike Village, gallurese, specializzata in competizioni fuoristrada (in parole povere fa business rovinando i territori). Cinque tappe che interessano tutta la Sardegna, prima tappa Alghero-Arborea, 74 concorrenti, 367 Km con due Settori Selettivi di 60 e 52 Km. Al Montiferru è toccata quella da 52 Km ed hanno attraversato il territorio in lungo e in largo compreso Pabarile gestito dall’Azienda Foreste Sardegna e i boschi di Seneghe. C’erano moto potentissime (per intenderci quelle della Paris-Dakar) dunque con potenza devastante elevata. Soglie di rumore altissime con evidente alterazione del clima acustico tipico della
zona, piste secondarie bloccate al transito con loro cartelli di divieto, sterrati adiacenti a nuraghi percorse dalla competizione, tratti di pista sconquassati da solchi profondi anche venticinque centimetri, vari ammassi di terra accumulata e/o proiettata anche a diversi metri intorno dall’impatto delle ruote. In due-tre casi affioravano interi banchi di roccia messi in evidenza dal passaggio delle moto e sistemi radicali anche di una certa consistenza e singole radici private dalla protezione della terra, in alcuni casi spezzate e/o danneggiate. E’ risultato evidente che un insistente passaggio di ruote nello stesso punto crea una localizzata canalizzazione anomala e in presenza di terreni morbidi questa tende a svilupparsi in larghezza ed in profondità, provocando un pesante dissesto geologico.
Io ero in escursione con un gruppo (faccio la Guida Ambientale Escursionistica) e, sinceramente, ho cercato di rimediare ma era un evidente tentativo di ….arrampicarmi sugli specchi. Attualmente, quasi tutti i giorni, il Montiferru è frequentato da persone a piedi e in bicicletta, Italiani e stranieri, giunti grazie all’inserimento della montagna guide escursionistiche nazionali e internazionali, compresa la Lonely Planet (e scusate se è poco).
Ora mi chiedo: Ma è possibile che i mezzi fuoristrada possono scorazzare liberamente, anche in territori sensibili, disturbare flora e fauna, turismo, compromettere l’asseto di sterrati e piste forestali pagate con i soldi di tutti? Ma è possibile che chi è preposto alla vigilanza ambientale, pagati con i soldi di tutti, possa permettere queste violazioni al territorio? In molte regioni italiane il transito di mezzi motorizzati fuoristrada è regolamentato; i trofei, le gare, le competizioni ecc. sono consentite esclusivamente in appositi circuiti adibiti e dopo V.I.A. Ma la nostra classe dirigente regionale dove è finita? A Villa Certosa?
Valle del Rio Aratu, Gavoi.
Sentieri percorsi da moto da cross che sfrecciano a velocità elevate schivando escursionisti.
da La Nuova Sardegna, 7 giugno 2013
ARBUS/ L’EDEN VIOLATO. Moto sulle dune a Piscinas: subito ripristinate le barriere. (Luciano Onnis)
ARBUS. Le scuse presentate dal motociclista “incursore” Roberto Ungaro per aver messo alla prova la nuova creatura enduro della Ktm sulle sacre dune di Piscinas, sono state accolte, seppure a denti stretti, dall’esercito di paladini dell’eden naturalistico della costa di Arbus, “ma nessuno provi più a scorrazzare sulle montagne di sabbia perché non è più tollerabile che questo esclusivo ecosistema venga compromesso da incivili scorribande motorizzate”. Ieri mattina la Provincia ha provveduto a ripristinare le staccionate che dalla strada sterrata di propria competenza danno accesso alle dune, ma i varchi sono tantissimi e non saranno le barriere in legno – come esperienza insegna – a scoraggiare gli “attila” sui fuoristrada che approfittano della vastità del sistema dunale per sfuggire ai controlli, peraltro abbastanza frequenti da parte degli uomini del Corpo Forestale. Le reazioni alle immagini andate in onda domenica nel programma televisivo Rai2 Motori, con la “Adventure” della Ktm impegnata a compiere evoluzioni sulle dune sotto la entusiastica e capace guida del collaudatore e giornalista free lance Ungaro, non accennano a placarsi e tutti attendono adesso gli sviluppi dell’indagine avviata a riguardo dagli agenti del Corpo Forestale. I ranger hanno acquisito nella sede Rai di Cagliari il filmato andato in onda a Rai2 Motori. L’ente televisivo si chiama fuori da ogni responsabilità, ma questo dovranno stabilirlo gli inquirenti del Corpo Forestale e il magistrato a cui consegneranno il rapporto qualora ravvisassero ipotesi di reato.
intelligente!
da La Nuova Sardegna, 9 giugno 2013
ARBUS. In moto a Piscinas, il sindaco riceve le scuse ufficiali. (Luciano Onnis)
ARBUS. Roberto Ungaro, il giornalista free lance che ha scorrazzato sulle dune di Piscinas per esaltare le qualità del nuovo mostro enduro “Adventure” della Ktm, chiede scusa in forma ufficiale al sindaco Francesco Atzori e a quanti si sono sentiti feriti dalla sua performance sulle montagne sabbiose. Dopo averlo già fatto sulle pagine de La Nuova Sardegna, da cui era partita la denuncia dell’ennesimo sfregio arrecato da mezzi motorizzati all’eden di Piscinas – andato in onda nella trasmissione televisiva Rai2 Motori – , l’autore del servizio e pilota della moto, ha inviato una e-mail al sindaco dicendosi dispiaciuto e amareggiato per aver violato un luogo “sacro”. Ribadisce però che le moto sono state portate sulle dune su una passerella in legno e che comunque le evoluzioni con la “Adventur” sono state effettuate nella parte bassa delle montagne di sabbia. Comunque sia, tornerà a Piscinas “che nel cuor gli sta”. Sarà senz’altro il benvenuto, sempre che sulle dune ci vada con quel mezzo naturale che sono i “pedibus calcantibus”.
E dagli con questa papardella della stampa!!!. Il signor Roberto Ungaro è solo l’ennesimo capro espiatorio di turno. Ha fatto cronaca solo perchè è andato in onda. Ripeto che puntualmente il territorio sardo (SIC, ZPS, Oasi di protezione faunistica, sistemi dunali, boschi, ecc) è percorso da migliaia di mezzi fuoristrada che disturbano la fauna, inquinano, e arrecano danni di assestamento geologico al territorio, spesso con autorizzazioni di enti regionali. E’ ora che se ne parli e che la regione, al pari di altre regioni italiane, legiferi in materia. Le manifestazioni fuoristrada non hanno alcun riscontro turistico. Non c’è ricaduta economica. E’ ora di dire Basta!!!!!!. Il territorio sardo merita un altro destino.
da La Nuova Sardegna, 17 giugno 2013
ARBUS. Moto nella spiaggia di Piscinas nuove polemiche in Provincia. (Luciano Onnis)
ARBUS. Non si placano le polemiche per le dune di Piscinas trasformate in set televisivo per un servizio giornalistico a metà fra la presentazione tecnica di un nuovo modello di moto enduro della Ktm e lo spot pubblicitario. La clamorosa “violazione” (che non sarebbe certamente la prima) di un ecosistema esclusivo da parte di mezzi motorizzati, continua ad avere strascichi in varie sedi e non è escluso che alla fina della vicenda si parlerà in Tribunale. All’inchiesta aperta dal Corpo Forestale, si è adesso aggiunta una richiesta di costituzione di parte civile da parte della Provincia per “ipotesi di danneggiamento a un sito tutelato da severe normative paesaggistiche e ambientaliste”. A muovere il passo sono stati i consiglieri provinciali di minoranza Agostino Pilia e Dario Piras con un’ interpellanza al presidente della Giunta, Fulvio Tocco, e all’assessore dell’Ambiente, Giuseppe De Fanti, che hanno promesso tolleranza zero contro questi episodi..
Incredibile la disparità di trattamento tra piscinas e San Pietro(carloforte)Figli di un dio minore ?
Incredibile la disparità di trattamento tra Piscinas, San Pietro, P.ta Lamarmora, la Giara, le dune del Sinis, i boschi del Montiferru, …..ecc………ecc. ……….ecc……..
Intanto la FMI stravede per il territorio sardo e lo pubblicizza come un eden per le attività fuoristrada;
intanto un’esercito di cultori sbarca puntualmente in Sardegna per praticare fuoristrada selvaggio (spesso con l’appoggio di gruppi locali), come negli anni 60-70 quando un esercito di cacciatori calava dalla penisola a fare weekend per decimare la fauna sarda;
intanto il territorio sardo, anche in questo caso, continua ad essere terra di conquista.
Un ulteriore esempio di colonizzazione e distruzione sistematica della biodiversità sarda, significativa a livello mediterraneo. Tutto a causa di un vuoto legislativo.
Parlerei di complicità legislative più che di vuoti.Prova a organizzare qualcosa che non rientri negli schemi mentali e affaristici del sistema se ci riesci.
anche a Feraxi (Muravera) la mamma degli imbecilli è sempre incinta.
da La Nuova Sardegna, 19 agosto 2013
MURAVERA. Va in spiaggia col Suv e si arena: multato. (Gian Carlo Bulla) (http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2013/08/19/news/muravera-va-in-spiaggia-col-suv-e-si-arena-multato-1.7600162)
MURAVERA. Incurante del divieto, ieri di buon mattino ha percorso con l’auto un lungo tratto della spiaggia di Feraxi, a Muravera, fino a pochissimi metri dal bagnasciuga. E l’avrebbe fatta franca, se la Renault Dacia Duster bianca non si fosse arenata. Protagonista della “barbaresca bravata” è stato A. C., macellaio di 35 anni di Quartu Sant’Elena. È stato multato dagli agenti della polizia locale di Muravera allertati da bagnanti increduli. Dovrà pagare un’ammenda di 100 euro per aver violato l’ordinanza emessa nel 2008 dall’allora sindaco Salvatore Più che vieta il passaggio e la sosta di veicoli nell’arenile. Mentre i vigili elevavano la multa sono arrivati i carabinieri del posto fisso estivo di Costa Rei, guidati dal brigadiere Giuseppe Canu, e poi gli agenti del corpo forestale e di vigilanza ambientale della stazione di Costa Rei. Il macellaio nel frattempo aiutato da alcuni amici è riuscito rimuovere l’auto. Mentre i vigili gli contestavano la multa, ha ammesso di avere fatto una grande sciocchezza. Il macellaio è stato anche denunciato a piede libero dai carabinieri per danneggiamento. Rischia pure di essere multato dai ranger per violazione dell’ordinanza regionale balneare 2013. La sciocchezza commessa, come lui stesso ha ammesso, gli costerà sicuramente cara. Sempre ieri mattina i carabinieri hanno multato S. C., di Suelli, per aver parcheggiato l’auto, una Mitsubishi Pajero, nell’arenile a Costa Rei in via degli Asfodeli.
Il signor A.C. avrà voluto emulare, con esiti disastrosi, lo spot TV della Dacia Duster, dove le doti di devasta-dune vengono esaltate come un punto di forza di questo fuoristrada…
https://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2012/09/17/il-suv-non-deve-andare-sulle-dune/
e poteva mancare anche la ruspetta per recuperare una barca?!
da La Nuova Sardegna, 23 agosto 2013
In spiaggia con l’escavatore: multati. Due velisti tedeschi cercavano di portare via la loro barca dopo il naufragio. Ma i bagnanti hanno chiamato i vigili urbani. (http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2013/08/23/news/in-spiaggia-con-l-escavatore-multati-1.7617444)
I precedenti. Sanzioni per i suv in riva al mare. (Alessandro Pirina)
Scendere in spiaggia con l’escavatore capita raramente. Più spesso ci si spinge in riva al mare con il suv. Nelle ultime settimane si segnalano il macellaio di Quartu sorpreso (e multato) dalla polizia locale di Muravera a bordo del suo fuoristrada sul litorale di Feraxi, e il turista emiliano che ha parcheggiato il suo suv vicino agli ombrelloni a Pittulongu (Olbia). Anche per lui una bella multa: duemila euro.
LOIRI PORTO SAN PAOLO. Una quindicina d’anni fa il rapper romano Piotta celebrò la figura del supercafone. Scherzando, ma non troppo, l’appellativo può adattarsi benissimo ai protagonisti dell’ennesimo gesto di maleducazione ambientale in questa estate gallurese: due tedeschi che si sono esibiti a Porto Taverna (nel litorale di Loiri Porto San Paolo) con una barca a vela e un escavatore. Due giorni fa la forte tramontana che si è abbattuta sulla costa gallurese ha colto impreparati i due velisti tedeschi che da una decina di giorni avevano ormeggiato la loro barca di fronte a Porto Taverna. Il cambio di clima ha spinto la piccola imbarcazione verso gli scogli, provocandone il naufragio. Il recupero via mare era, a quel punto, l’unica soluzione per metterla in salvo, ma ai due sprovveduti marinai non è andata molto a genio, perché la cifra richiesta per l’operazione è parsa ai loro occhi troppo elevata. Così hanno deciso di fare di testa loro. Hanno atteso che si spegnessero le ultime luci delle ville della località balneare e, poco dopo mezzanotte, si sono presentati sull’arenile con un piccolo escavatore cingolato per recuperare la barca via terra. L’operazione è andata molto per le lunghe, e soprattutto non ha dato i risultati attesi. Ieri mattina, infatti, i primi bagnanti che si sono affacciati sulla spiaggia di Porto Taverna si sono trovati di fronte una scena da film. Con il bobcat che andava avanti e indietro sulla sabbia e la barca, con lo scafo forato in più punti, arenata sulla riva. Immediate sono scattate le proteste dei presenti, che hanno subito allertato le autorità, dalla polizia locale di Loiri Porto San Paolo al corpo forestale, dalla guardia costiera all’Area marina protetta, di cui la spiaggia di Porto Taverna fa parte. I giovani tedeschi – uno dei due, residente a Budoni, è il proprietario della barca – hanno provato a difendere l’indifendibile, ma inutilmente. La barca, infatti, sarà recuperata via mare e il titolare sarà chiamato a pagare una pesante sanzione amministrativa e non è escluso che scatti anche la denuncia. Purtroppo, da sempre, le spiagge sarde sono teatro di atti di vandalismo e arroganza da parte di supercafoni che portano via bottiglie di sabbia o di “artisti” che decidono di deturpare le rocce con i loro anonimi disegni. Memorabile fu il caso di Eleonora Brigliadori, che anni fa dipinse di blu gli scogli di Portobello. Ma l’atto vandalico più tristemente famoso riguarda San Teodoro. Nel 1993 un milanese decapitò la celebre “tartaruga” di granito di Cala Girgolu e cercò di portarsi via la testa come souvenir. L’uomo venne condannato e la roccia restaurata. Ma quattro anni dopo la testa della tartaruga fu abbattuta da ignoti e rovinata per sempre.
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Il sindaco di Loiri Porto San Paolo: tolleranza zero.
Linea dura contro i violentatori dell’ambiente, soprattutto in un ecosistema delicato come quello dell’Area marina protetta di Tavolara. Giuseppe Meloni, sindaco di Loiri Porto San Paolo, non fa fa sconti ai due velisti tedeschi e annuncia tolleranza zero della sua amministrazione nei confronti dei vandali delle spiagge. «Quello che è accaduto a Porto Taverna non è accettabile – tuona il sindaco –. Quando puliamo i nostri arenili noi stiamo bene attenti, ricorriamo ai gommati solo quando è strettamente necessario. La vicenda di Porto Taverna l’ho seguita tramite la polizia locale e il delegato all’Ambiente e fin da subito ho detto che non dobbiamo avere nessuna remora a sanzionare, anche pesantemente, chi si macchia di simili atti». Il direttore dell’Area marina protetta di Tavolara, Augusto Navone, pone invece l’accento sull’incompetenza nautica che troppo spesso contraddistingue chi si mette al timone di una barca. «Il naufragio di Porto Taverna si poteva evitare – dice –. Bastava controllare il meteo. Ma oggi purtroppo, sempre più frequentemente, chi prende la barca non ha una cultura adeguata, rappresentando un pericolo per sé e per gli altri».