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Condanna penale confermata per abusivismo edilizio a Carloforte.


Carloforte, campagna in fiore

Carloforte, campagna in fiore

La Corte d’Appello di Cagliari (presidente Fiorella Pilato, consiglieri Giovanni Lavena e Nicola Clivio) ha confermato la sentenza del 27 ottobre 2011 del Tribunale penale di Cagliari (presidente Massimo Poddighe, p.m. Emanuele Secci) di condanna di Andrea Masala e Raffaele Grosso, funzionari del Comune di Carloforte (1 anno e 8 mesi di reclusione, con la condizionale), Maria Chiara Antonietta Masnata e Dino Ferrando (titolari della SDM s.r.l., 1 anno e 6 mesi, con la condizionale), Sergio Conte (direttore dei lavori, 1 anno e 6 mesi, con la condizionale), Domenico Tavella (titolare degli immobili, 1 anno e 2 mesi, con la condizionale) per la realizzazione abusiva di parte di un hotel in località Spagnole-Bellavista, in Comune di Carloforte (CI).   

E’ stata comminata anche l’interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena per i funzionari comunali e, soprattutto, la demolizione degli abusi edilizi realizzati e il ripristino ambientale (condizione di sospensione della pena).   E’ stata, inoltre, disposta la trasmissione degli atti alla Procura per la valutazione di ulteriori posizioni.

La vicenda è sorta dall’inoltro alle amministrazioni pubbliche e alla magistratura competenti di una specifica richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione degli opportuni provvedimenti (3 marzo 2007) da parte delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra, a cui era seguito il sequestro penale (26 ottobre 2007) da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari eseguito dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale.

Con deliberazione n. 17 del 6 luglio 2001 il Consiglio comunale di Carloforte aveva autorizzato il rilascio della concessione edilizia per “lavori di trasformazione di un fabbricato rurale in un punto ristoro con zona ristorante all’aperto”, con successiva deliberazione n. 23 del 15 maggio 2003 aveva autorizzato in deroga degli standards urbanistici (art. 17 del regolamento edilizio allora vigente) la realizzazione di n. 8 nuovi fabbricati per n. 20 posti letto. In seguito (nota n. 9471 del 13 novembre 2003) l’Assessorato reg.le P.I. BB.CC. – Servizio tutela del paesaggio di Cagliari aveva rilasciato il nullaosta paesaggistico. Con la concessione edilizia n. 105 del 20 dicembre 2005 venivano definitivamente assentiti i lavori in progetto, con inizio dei lavori entro un anno ed agibilità entro i tre anni successivi.

Secondo gli accertamenti di magistratura e polizia giudiziaria, i lavori sono risultati difformi, in violazione di normative di tutela paesaggistica e privi della necessaria valutazione di incidenza ambientale. Da lì il procedimento penale ora conclusosi.

Carloforte, Capo Sandalo

Carloforte, Capo Sandalo

L’intera Isola di San Pietro è tutelata con specifico vincolo paesaggistico e dal piano paesaggistico regionale (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), nonché dalla presenza di sito di importanza comunitaria – S.I.C. e zona di protezione speciale – Z.P.S. (Rete Natura 2000, direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora).  Ora vi sono le migliori opportunità per una corretta gestione del territorio, anche grazie alla presenza di un ampio demanio civico (legge n. 1766/1927, legge regionale n. 12/1994 e s.m.i.) e di un importante progetto di sviluppo sostenibile (“Isola ecologica del Mediterraneo”) con diverse iniziative elevate a esempi di eccellenza, ma rimane da fare la massima chiarezza sugli effetti dell’inquinamento di origine industriale (polo industriale di Portovesme) e il più fermo contrasto all’abusivismo edilizio.

Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra

 

 

 

Carloforte, centro storico visto dal mare

Carloforte, centro storico visto dal mare

 

da La Nuova Sardegna, 12 gennaio 2013

Hotel abusivo: due nuovi indagati. Carloforte, confermate in appello le condanne, abuso d’ufficio per i due dirigenti. Mauro Lissia

CAGLIARI. Tutte confermate in appello le sei condanne legate alla costruzione illegale dell’hotel da venti stanze a Spagnole-Bellavista, a Carloforte. Non solo: i giudici del secondo grado hanno disposto la trasmissione alla Procura degli atti relativi alle posizioni di uno degli imputati, Chiara Antonietta Masnata (73 anni) di Carloforte e dei tecnici Carmelo Piras e Battista Boccone, che nel tentativo di rimettere in linea con le norme l’immobile avrebbero «rappresentato falsamente la realtà» dimenticando di tener conto di una finestra con infisso, che corrispondeva a una stanza già arredata nel seminterrato dell’edificio. Le pene inflitte dai giudici d’appello – presidente Fiorella Pilato, consiglieri Giovanni Lavena e Nicola Clivio – sono le stesse decise dal tribunale il 27 ottobre 2011: il responsabile dell’area tecnica del comune di Carloforte Andrea Masala (46 anni) di Cagliari – oggi in carcere perché coinvolto nel procedimento per lo stadio di Is Arenas – e il responsabile del procedimento Raffaele Grosso (49) di Carloforte sono colpevoli di abuso d’ufficio e dovranno scontare un anno e otto mesi di reclusione con la condizionale subordinata alla demolizione della struttura abusiva. Colpevoli di violazioni urbanistiche e paesaggistiche sono stati condannati anche Dino Ferrando (46 anni) di Cagliari, Chiara Antonietta Masnata (73) di Carloforte, Sergio Conte (63) di Carloforte a un anno e due mesi di reclusione, Domenico Tavella (52) di Carloforte a un anno e mezzo. A denunciare quello che appariva un abuso edilizio erano stati il Gruppo di intervento giuridico e gli Amici della Terra, era stata poi la Guardia Forestale a trovare conferma delle irregolarità nelle indagini. I giudici d’appello hanno ribadito quanto accertato in tribunale: Masala rilasciò la concessione senza passare per il consenso degli uffici regionali e senza tener conto che la realizzazione del progetto, diverso da quello originario, sarebbe dovuto passare per una nuova valutazione paesaggistica. Successivamente gli imputati, ciascuno nel suo ruolo, si mossero per aggiustare le cose senza riuscirvi.

 

 

Carloforte, Stagno e miniera della Vivagna

Carloforte, Stagno e miniera della Vivagna

(foto S.D., archivio GrIG)

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  1. Giovanni
    gennaio 12, 2013 alle 12:26 PM

    GRANDIOSO!

  2. MArio
    gennaio 12, 2013 alle 2:46 PM

    Sapete di chi è l’albergo?
    – è dell’attuale vicesindaco reggente (a causa dell’arresto del sindaco eletto).
    Non sarebbe il caso che se ne andassero tutti a casa?

    • gennaio 12, 2013 alle 5:21 PM

      i titolari degli immobili risultati in sede processuale sono altri.

      Stefano Deliperi

      • Antonio
        gennaio 12, 2013 alle 11:28 PM

        Chiedi a Carloforte chi è il padrone vedrai cosa ti rispondono lo sanno tutti.
        Il proprietario che risulta nel processo è solo il costruttore-prestanome!
        I titolari della società sono il cognato e la suocera.
        ;)))

  3. Manuel Zanella
    gennaio 12, 2013 alle 5:14 PM

    Un duro colpo agli speculatori che credono di avere vita facile!

  4. Danny
    gennaio 12, 2013 alle 6:31 PM

    Cosa c’entra il vice sindaco se il suo nome non compare tra i condannati.

    • gennaio 12, 2013 alle 6:41 PM

      come già detto, i titolari degli immobili risultati in sede processuale sono altri.
      Mi pare chiaro, no?

      Stefano Deliperi

    • MArio
      gennaio 14, 2013 alle 12:11 PM

      C’entra, c’enta vai tranquillo la cosa strana è
      che il proprietario risulti il costruttore

      • gennaio 14, 2013 alle 4:59 PM

        per MArio, Antonio e tutti gli altri interessati: nel nostro ordinamento la responsabilità penale è personale e i titolari degli immobili risultati in sede processuale (l’unica che conta) sono altri.
        Poi, naturalmente, ognuno è libero di pensarla come crede 😉

        Stefano Deliperi

  5. gennaio 12, 2013 alle 9:54 PM

    Reblogged this on Il blog di Fabio Argiolas.

  6. MArio
    gennaio 16, 2013 alle 5:03 PM

    Caro Stefano come non detto però ti consiglio di chiedere
    ai referenti Carloforte: Salvatore Parodo, Tore Casanova, Cinzia Sidoti; https://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/about/

    • gennaio 16, 2013 alle 6:12 PM

      sarà anche come dici, però in sede processuale è stato accertato altro 😉

      Stefano Deliperi

      • MArio
        gennaio 16, 2013 alle 6:34 PM

        questa risposta mi è finalmente piaciuta.
        a buon intenditor poche parole.

  7. gennaio 19, 2013 alle 11:22 am

    da Sardinia Post, 19 gennaio 2013
    SECONDA CONDANNA IN POCHI GIORNI PER MASALA, GIÀ IN CARCERE PER LO SCANDALO DI IS ARENAS: http://www.sardiniapost.it/cronaca/2689-seconda-condanna-in-pochi-giorni-per-masala-gia-in-carcere-per-lo-scandalo-di-is-arenas

    da L’Unione Sarda on line, 19 gennaio 2013
    Abusi a Carloforte: condannato Masala. Il tecnico è in carcere per caso Is Arenas. (http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/301683)

    E’ in carcere dalla fine dello scorso novembre per l’inchiesta sullo stadio “Is Arenas” di Quartu. Ieri Andrea Masala, 42 anni, dirigente del Comune di Quartu, è stato condannato a 10 mesi per abusi edilizi e ambientali a Carloforte.
    I fatti risalgono al 2008. Allora Masala era tecnico comunale nella cittadina dell’Isola di San Pietro. Secondo quanto ritenuto dai giudici diede illegittimamente il via libera all’aumento di volumetrie ai titolari di un’abitazione. Una condotta che ha comportato la violazione di leggi ambientali e in materia edilizia.
    Insieme a Masala sono stati condannati anche il collega dell’ufficio Raffaele Grosso e Sebastiano Alimonda, direttore dei lavori. I giudici hanno rispettivamente comminato dieci e nove mesi.

  8. Aridaieee
    gennaio 19, 2013 alle 1:38 PM

    Scusatemi tanto ma la giustizia ha fatto il suo corso????? C’è stata una condanna???? Ma è così importante sottolineare a chi appartiene in realtà???? Carta canta e sulla carta il proprietario non è chi volete far intendere voi dunque AMEN.

    • MArio
      gennaio 21, 2013 alle 6:44 am

      caro Aridaieee non sono d’accordo con te, infatti il proprietario era all’epoca dei fatti l’assessore all’urbanistica del comune di carloforte e attualmente ricopre una carica come detto nei precedenti post.

  9. massimo p
    gennaio 21, 2013 alle 1:28 PM

    A Carloforte c’è troppo abusivismo edilizio sarebbe ora che la si finisse con il consumo spregiudicato del territorio!! si usano tutti i trucchi possibili e immaginabili per svicolare dalle norme di tutela paesagistica ZPS e PPR e SIC! C’è un’altro livello di giudizio quindi sino a prova contraria tutti zitti!! ma se al terzo grado si dovesse confermare non mi venga a dire nessuno che schifo la giustizia italiana!! anzi chiederei un’appesantimento delle pene!! non vedo perchè un funzionario infedele possa riprendere il servizio alla scadenza della reclusione! SPIEME dov’è questo grande progetto di riqualificazione ambientale?? le vogliamo contare assieme le centinaia di microdiscariche sparse per l’isola?? sono questi gli “esempi di eccellenza”????
    saluti massimo porceddu

    • MArio
      gennaio 21, 2013 alle 5:10 PM

      Bravo Massimo

  10. carlo
    gennaio 25, 2013 alle 7:47 PM

    rivolgo la mia domanda a stefano deliperi
    sarebbe corretto se scrivessi che all’epoca dell’abuso edilizio ,per quanto riguarda l’albergo .l’attuale vicesindaco che ricopriva la carica di assessore all’urbanistica ,nonostante fosse stato messo in guardia su quanto stava avvenendo dal consigliere parodo ,continuo in sede di consiglio comunale a dare pareri favorevoli confermati dai suoi tecnici ora condannati ?e che l’attuale vicesindaco sia il cognato del condannato Dino ferrando e genero della signora Maria Chiara Antonietta masnata ?sarebbe corretto ravvisare il reato di Peculato ?http://it.wikipedia.org/wiki/Peculato

    • gennaio 27, 2013 alle 12:10 PM

      buongiorno Carlo, provo a rispondere alle tue domande in base a quanto è a mia conoscenza:

      1) per dare una risposta precisa sarebbe necessario conoscere bene gli atti del procedimento penale, ma non credo che possa ravvisarsi alcuna ipotesi di peculato (art. 314 cod. pen.), prevista quando un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio, che ha in ragione del suo ufficio/servizio il possesso o la disponibilità di una cosa mobile (es. un auto) o di denaro pubblico se ne appropri. Non mi pare che sia emerso nulla del genere;

      2) Salvatore Parodo, allora Consigliere comunale e sempre ecologista, fece una splendida “battaglia” in solitudine sulla vicenda nel Consiglio comunale di Carloforte, come in moltissime altre occasioni per la difesa del territorio isolano. Non fu ascoltato, anzi. Ecco i risultati;

      3) Walter Mario Conte è attualmente Vice-Sindaco di Carloforte (vds. http://www.comune.carloforte.ca.it/le_istituzioni/giunta_comunale.asp) ed era Consigliere comunale e Assessore all’urbanistica nella prima Giunta Simeone (vds. http://www.iuav.it/Facolta/facolt–di/OSSERVATOR/novit–/Tar-Sardegna.pdf), però – in tutta onestà – poco m’interessa di chi sia parente.
      Il punto fondamentale è se quelle opere siano state o meno autorizzate: prima il Tribunale di Cagliari e ora la Corte d’Appello ne hanno dichiarato la condizione di abusivismo edilizio.

      E’ ora che l’abusivismo edilizio sia visto nella sua corretta natura di degrado ambientale, della legalità, dell’uguaglianza fra i cittadini.

      Stefano Deliperi

  11. Shardana
    gennaio 27, 2013 alle 12:39 PM

    Condanna o non condanna il territorio è bello che devastato,ma au paise va così….è più facile costruire piscine che muri a secco

  12. arpia
    gennaio 27, 2013 alle 6:00 PM

    Tenetevelo bello caro e pulito in tutti i sensi, quel posto stupendo, non pensate mai che la cementificazione selvaggia porti al progresso. In Gallura sappiamo che tipo di “progresso ” dello scempio senza fine ha portato e continua a portare! Adoro quell’isola. L’ho visitata in un paio di occasioni anni fa’ e la trovo veramente carina, mi auguro tanto che non sia cambiata in peggio.

    • MArio
      gennaio 27, 2013 alle 7:23 PM

      molto peggio.
      vedi per esempio l’albergo in oggetto
      il vicesindaco proprietario non ha neanche il buon gusto di dimettersi
      VERGOGNA

  13. Shardana
    gennaio 27, 2013 alle 9:35 PM

    Oh arpia si vede che non va a carrloforte da un po’.Ne è passata di acqua sotto i ponti

  14. arpia
    gennaio 28, 2013 alle 6:56 am

    Non vorrei dire esattamente …..quanti anni ma un po’ piu’ di dieci!!!!!!!!!!!! E volevo sempre ritornarci perche’ e’ un posto a cui penso sempre con grande affetto, ora mi state distruggendo un mito, che colpo al cuore, no, ora pure la piccola deliziosa isola di San Pietro sono riusciti a rovinare? Non ditemi queste cose. Ho veramente un bel ricordo di quelle zone in generale di posti e di persone, un vero peccato, mi dispiace tantissimo, sinceramente. Sara’ meglio che vada a rivederla prima che la facciano affondare affogandola sotto il cemento, che brutta cosa. Questo cemento e’ un arma pericolosissima in mano a questi criminali che hanno distrutto i paesaggi piu’ meravigliosi che avevamo.

  15. MArio
    febbraio 4, 2013 alle 8:38 PM

    Ufficiale la suocera, il cognato e la moglie dell’attuale vicesindaco sono i proprietari dell’hotel abusivo… visura catastale alla mano dove ve la spedisco?

    • febbraio 4, 2013 alle 10:17 PM

      all’indirizzo di posta elettronica grigsardegna5@gmail.com.

      • carlo
        febbraio 12, 2013 alle 12:41 PM

        MArio :
        questa risposta mi è finalmente piaciuta.
        a buon intenditor poche parole.

        grazie per l’esaudiente risposta .
        escludendo il peculato credo che pero a questo punto sia almeno chiaro a tutti l’abuso d’ufficio per il nostro vicesindaco non credi ? e se la risposta è si perchè non lo si denuncia e andiamo davanti al giudice?

  16. febbraio 22, 2013 alle 8:29 PM

    carlo :

    MArio :
    questa risposta mi è finalmente piaciuta.
    a buon intenditor poche parole.

    grazie per l’esaudiente risposta .
    escludendo il peculato credo che pero a questo punto sia almeno chiaro a tutti l’abuso d’ufficio per il nostro vicesindaco non credi ? e se la risposta è si perchè non lo si denuncia e andiamo davanti al giudice?

    se fosse, sarebbe piuttosto difficile da ipotizzare e ormai ci penserebbe la “santa prescrizione” 😉

    Stefano Deliperi

  17. Shardana
    marzo 7, 2013 alle 12:23 am

    Più che la Santa prescrizione ci pensa la Santa alleanza🙈🙉🙊

  18. carlo
    marzo 8, 2013 alle 7:36 PM

    sinceramente non vedo la difficoltà dell’ipotesi di abuso d’ufficio mi sembra quantomai palese l’inciucio .lui assessore all’urbanistica fa pressione sull’ufficio tecnico del comune ,che casca nella rete, e sulla giunta perché tutto possa passare liscio . IO CREDO CHE SIA IMPORTANTE PER I CITTADINI DI CARLOFORTE SAPERE LA VERITÀ’ venga giudicato per quel che è stato che poi la condanna venga meno per via della SANTA PRESCRIZIONE BERLUSCONIANA be’ quersto è un altro paio di maniche .

    • marzo 8, 2013 alle 10:07 PM

      la “difficoltà” è nell’avere le “prove” di tutto questo.
      E attualmente non emergono da nessuna parte.
      I Carlofortini, pronti al “mugugno” di sapore ligure, ma straordinariamente generosi e attaccatissimi a u’ paìze, dovrebbero democraticamente chiedere il ritorno alle urne con una petizione popolare.
      Coraggio 😉

  19. Occhio nudo
    marzo 8, 2013 alle 11:30 PM

    e già, cosa stanno aspettando?

  20. MArio
    marzo 11, 2013 alle 3:31 PM

    so che è previsto un appuntamento dal prefetto per vedere,
    anche se per la regione è tutto legale visto la parentela tra l’Ugo regionale e il sindaco di buoncammino

  21. Shardana
    marzo 11, 2013 alle 5:08 PM

    Purtroppo la corruzione è in tutti i luoghi di potere,la nostra speranza per un mondo più pulito sono i magistrati che non guardano in faccia il potente di turno.Tutti sapevano dell’hotel in questione,amministratori,vigili urbani, carabinieri, forestale, legambiente, ma nessuno ha mosso un dito a parte voi del gruppo.U paise è un luogo abbandonato a se stesso dove la legge il più delle volte si guarda bene dall’intervenire per non pestarsi i piedi.Senza dimenticare che l’hotel è solo la punta di un iceberg ✊✊✊✊✊✊✊✊✊✊✊✊✊

  22. Shardana
    marzo 11, 2013 alle 6:33 PM

    Come ci si dovrebbe muovere per un ritorno alle urne a carloforte?Date delle informazioni in modo che la gente non informata che ha voglia di fare possa muoversi,perchè se aspettiamo le opposizioni in comune🌒🌓🌔🌕🌖🌗🌘………🌒🌓🌔🌕🌖🌗🌘………🌒🌓🌔🌕🌗🌘

  23. aprile 17, 2013 alle 2:59 PM

    da La Nuova Sardegna, 17 aprile 2013
    CARLOFORTE. Abusivismo nel litorale, adesso scattano le denunce. (Simone Repetto)

    CARLOFORTE. Tre denunce per opere abusive realizzate in zone demaniali. E’ il risultato dei controlli svolti nei giorni scorsi dalla Guardia Costiera. Nel litorale tra Taccarossa e la Punta, i militari hanno accertato tre costruzioni abusive, consistenti nella costruzione di opere murarie e nel posizionamento di pontili destinati all’ormeggio di imbarcazioni, realizzati senza avere le apposite concessioni ed autorizzazioni. Si tratta di condotte penalmente rilevanti, per cui è scattata la denuncia alla Procura, come già accaduto in precedenza. Soprattutto a Taccarossa, ma anche al Giunco, ovvero litorali ad alta densità abitativa, dove sono state numerose le denunce dell’autorità marittima per strutture ritenute abusive, nonostante alcune siano presenti da tempo e siano considerate “storiche”, come muretti, pontili e ormeggi limitrofi. Ma l’assenza di una regolare certificazione, in termini di concessione demaniale rilasciata ai rispettivi proprietari, pone gli stessi nelle condizioni di essere multati per con l’accusa di abusivismo.

  24. sardara
    aprile 29, 2013 alle 9:08 PM

    https://www.facebook.com/groups/carlofortinando/

    Romano Veronese
    Se fosse stata solo sulla bacheca della lista non credo che avrei avuto voglia di commentare la risposta del Vice Sindaco alla richiesta alla Prefettura dell’opposizione: invece visto che è stata postata in spazi pubblici come un atto amministrativo come cittadino mi sento tirato in causa .

    “ E’ grave e fuorviante parlare di delegittimazione laddove la conduzione dell’Ente da parte del Vice Sindaco è garantita proprio dalla legge”.

    C’è la legittimazione che viene dalle leggi e la legittimazione (popolare) che viene invece dalla richiesta di trasparenza,onestà, affidabilità che un cittadino pretende da chi lo rappresenta e che èsancita dala Costituzione da cui provengono le leggi.

    Ora è indubbio che questo sentimento non è sentito e sopratutto interpretato da tutti alla stessa maniera, ma secondo me è doveroso che qualcuno che mi può rappresentare porti avanti con mezzi democratici questo sentimento, ragionamento,prassi.

    Sono invece daccordo sullo strabismo di parte ,ma (forse per ipertropia al posto di astigmatismo :-)) io vedo cose molto diverse da quelle che vede il ViceSindaco a partire dalla sua Persona.

    Io trovo poco legittimo, o se preferite inopportuno che qualcuno che è stato Assessore ai Lavori pubblici sia implicato (in via indiretta , tramite relazioni familiari) con un abuso edilizio (anche se condannato solo al secondo grado di giudizio e che ora faccia le veci del Sindaco.

    Io trovo che la natura dei problemi giudiziari della persona del Sindaco, anche se non connessi direttamente colla pubblica amministrazione ,ma avendo come parte civile anche la Provincia (di cui lo stesso faceva parte) per lo meno renda poco opportuna oltre alla canditatura stessa proprio il ruolo di amministratore di questa persona.
    E questo inopportunità vale anche per i consilieri dell’ opposizione che hanno problemi Direttamente con il ruolo di Pubblici amministratori.

    Rispetto all’operato di un Amministrazione e ai rischi di un arrivo di un Commissario inviterei a riflettere questa amministrazione se non sarebbe più grave se lo scioglimento del Comune dovesse avvenire per una condanna alla persona del Sindaco invece che ad una volontaria richiesta di nuove elezioni.

    Romano Veronese cittadino che ritiene illeggitimo il perdurare di questa situazione

  25. MArio
    Maggio 6, 2013 alle 1:43 am

    Per completezza sempre su fb la risposta della titolare dell’albergo nonche moglie dell’attuale vicesindaco reggente/indagato

    Mariangela Ferrando
    Ciao Romano, Morituri te salutant, vorrei spazzare oggi , spero una volta per tutte , il campo da bieche insinuazuioni , all’epoca del rilascio della concessione edilizia Conte Walter mio marito fino, per adesso, ad oggi non’era più assessore all’urbanistica ma un semplice consigliere comunale. Il Nostro caso è stato ecclatante perchè forse dico forse è e continua ad essere strumentalizzato politicamente. come ben tu hai detto il procedimento dell’hotel è al 2 grado , ci sono stati due anni di indagini che hanno preceduto il rinvio a giudizio, che si è limitato a reati in materia urbanistico /pesagistica senza andare oltre, Come ben tu dovresti sapere le indagini , vista la tua cieca fiducia nella magistratura sono state fatte a 360° e non hanno portato ad altro. Dove ci sono stai elementi per andare oltre vedi comuni sardi vicini e lontani ci si è andati. Quindi le vostre gongetture , se pur legittime, scusami Romano, cozzano con l’evidenza delle indagini e con l’onestà di Walter, che devo dire a mio malincuore purtoppo essendo mio marito si trova sbranato da chi vuole fare meschine insinuazioni non guardando i propri gobbi. Chiedo a te e a chiunque di informasi e vedere quanti casi di abuso edilizio, di accertamenti di conformità o altro ancora, ci sono in comune legati in modo , a volte indiretto, e a volte molto meno a esponenti politici . spero di essere stata chiara, perchè se dobbiamo andare a cercare la terza generazione e vincoli di parentela forse e dico forse si dovrebbero alzare in parecchi. Aggiungo che personalmente non accetto la sentenza di 2 grado e mi sento ad oggi d’aver subito un’enorme ingiustizia . Sono talmente in buona fede che ti invito a prender un caffè nell’ Hotel incriminato e avrei i il piacere di farmi una bella chiaccherata con te e con chi continua a vedere nell’hotel un’ecomostro abusivo perchè Romano ti assicuro che così non’è. Buona giornata scusa lo sfogo ma dopo 6 anni di pressioni psicologiche esercitate sulla mia famiglia ne ho i coglionii pieni

  26. giugno 6, 2013 alle 2:59 PM

    un altro abuso edilizio in zona agricola.

    da La Nuova Sardegna, 6 giugno 2013
    CARLOFORTE » SENTENZA IN TRIBUNALE. Abusi nella casa agricola: tre condanne.
    Assolti i tecnici del comune dall’accusa di abuso d’ufficio, è rimasta in piedi la violazione delle norme paesaggistiche. (Mauro Lissia)

    CAGLIARI. Un anno di reclusione con la condizionale è la pena inflitta dalla prima sezione del tribunale alla proprietaria di un casolare nelle campagne di Carloforte e ai due tecnici colpevoli di aver trasformato l’edificio agricolo in un’abitazione privata. La committente Ñicoletta Tassara (43 anni), il progettista a direttore dei lavori Carlo Ignazio Vigo (48) di Carloforte e l’impresario Fabrizio Pau (47) di Quartu Sant’Elena – difesi dagli avvocati Massimiliano Ravenna e Monica Macciotta – sono stati responsabili della violazione paesaggistica, mentre l’accusa legata alla contravvenzione urbanistica è risultata prescritta. Assolti invece dall’imputazione di abuso d’ufficio per non aver commesso il fatto, come già aveva chiesto il pm Daniele Caria, il responsabile dell’area tecnica del comune Andrea Masala (36 anni) di Cagliari – sotto procedimento penale per la vicenda dello stadio di Is Arenas, è stato dirigente al comune di Quartu Sant’Elena – e il responsabile del procedimento Raffaele Grosso (47) di Carloforte, difesi dall’avvocato Cesare Rombi. La vicenda risale al luglio del 2008, quando la Guardia Forestale nel corso di un sopralluogo accertò una serie di anomalie in un edificio costruito in località Bue Marino. Autorizzata soltanto come opera di servizio al fondo agricolo, quella realizzata apparve come una casa d’abitazione: parquet in una stanza, porte di collegamento e altre soluzioni architettoniche inequivocabili. All’esterno nessuna traccia di coltivazioni. Quella zona peraltro era ampiamente protetta da vincoli paesaggistici ed era in parte coperta da un bosco. Acquisiti i documenti in comune, i forestali trovarono conferma dei sospetti: mancava il nullaosta paesaggistico del direttore del parco Geominerario mentre l’autorizzazione paesaggistica regionale risultata difforme da quanto in realtà era stato realizzato. In più vennero accertate profonde differenze tra il progetto e la concessione edilizia rilasciata dal Comune, che riguardava soltanto un piccolo casolare ad uso agricolo e non un edificio residenziale. I difensori hanno sostenuto che gli interventi eseguiti sull’immobile non rappresentano volumi e che di conseguenza non sarebbe stato commesso alcun delitto riferito al paesaggio. Mentre l’attività agricola, al momento del sopralluogo, non era stata ancora avviata. Anche il pm Caria aveva chiesto la derubricazione dell’accusa, ma il tribunale è stato di diverso avviso e ha emesso una sentenza di condanna per tre degli imputati. I difensori Ravenna e Macciotta hanno annunciato che ricorreranno in appello.

  27. MArio
    giugno 8, 2013 alle 11:37 am

    Tranquilli l’albergo é stato sanato vedere albo pretorio del comune di Carloforte
    http://servizi.comune.carloforte.ca.it/portale/albopretorio/albopretorioconsultazione.aspx

  28. MArio
    giugno 8, 2013 alle 5:12 PM

    DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE
    Registro Generale N° 315
    Registro di Settore N° 60
    Data adozione atto: 31/05/2013

    AREA TECNICA, SERVIZI PROTEZIONE CIVILE

    OGGETTO: LEGITTIMITÀ PARZIALE DELLA CONCESSIONE EDILIZIA N. 105/2005, ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA PER VIZI DI LEGITTIMITÀ DELLE CONCESSIONI EDILIZIE NN. 54/2006 E 50/2007 – RIL ACCERTAMENTO DI CONFORMITÀ EX ART. 16 L.R. N. 23/1985 E ART. 36 D.P.R. N. 380/2001

    In pieno girotonno perché così non se ne accorge nessuno!

  29. MArio
    giugno 15, 2013 alle 3:17 am

    E ora tutti denunciati, l’albergo non aveva neppure l’abitabilitá!

  30. luglio 7, 2013 alle 7:43 PM

    ecco un altro caso.

    da L’Unione Sarda, 7 luglio 2013
    CARLOFORTE. C’è anche Masala. Sei condannati per gli abusi edilizi vicino a Cala Lunga. (Andrea Scano)

    CARLOFORTE. Per l’accusa si trattava di un edificio realizzato praticamente ex novo. Per la difesa era semplicemente un rudere ristrutturato. Alla fine, però, sei persone fra cui Andrea Masala, l’ex capo della area Tecnica del Comune di Carloforte rimasto coinvolto nella vicenda dello stadio Is Arenas, sono state condannate nei giorni scorsi a nove mesi con la sospensione condizionale della pena dal Tribunale di Carbonia: erano tutti a vario titolo accusati di abuso edilizio e violazione delle norme paesaggistiche.
    LE ACCUSE. Le contestazioni hanno coinvolto appunto Andrea Masala in quanto responsabile all’epoca dei fatti (il 2009) del settore urbanistico municipale, i committenti Maria Lina Saliu, Tonina Saliu e Salvatore Luxoro, il dipendente comunale Raffaele Grosso (come istruttore del procedimento) e il direttore lavori (in riferimento a una variante) Alessandro Grosso. I sei imputati avrebbero commissionato, autorizzato e realizzato nella località di Cala Lunga, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, l’intervento di ristrutturazione di un fabbricato rurale considerato abusivo (edificato dopo il 1986) che avrebbe comportato la costrizione di un edificio integralmente nuovo (seminterrato, piano terra, sottotetto: grosso modo 80 metri quadrati) per erigere il quale occorreva una concessione, appunto, per nuova costruzione. L’intervento sarebbe poi avvenuto in assenza dell’autorizzazione paesaggistica o in presenza di un’autorizzazione giudicata illegittima perché rilasciata dal Comune nell’aprile del 2007. Infine, secondo la Procura mancava anche il parere preventivo del Parco Geominerario, anche se recenti sentenze di assoluzione riferite ad altri casi stanno ponendo dubbi sull’effettiva necessità di richiedere in talune circostante questo parere.
    LA DIFESA. Secondo i legali (hanno preannunciato ricorso in appello Salvatore Casula, Cesare Rombi, Luca Pennisi, Marcello Vignolo e Pietro Vitiello) il fabbricato sarebbe stato costruito molto prima del 1986. Hanno prodotto fotografie aeree in cui si evince che l’edificio era presente almeno dal 1996 ma ritengono sia sorto ben prima. Il Tribunale, invece, lo ha considerato un fabbricato ex novo e in quanto tale sarebbe servita una nuova concessione edilizia.

  31. agosto 27, 2013 alle 2:50 PM

    da La Nuova Sardegna, 27 agosto 2013
    CARLOFORTE. «Liberate tutti gli accessi al mare». Mobilitazione contro i passaggi bloccati da divieti e catene. (Simone Repetto)

    CARLOFORTE D’estate, con un numero crescente di vacanzieri e turisti nelle spiagge, ritorna d’attualità il problema degli accessi al mare, in particolare quelli da sempre utilizzati dagli isolani ed oggi chiusi con recinzioni varie, da chi si ritiene “legittimo proprietario” ed in regola con i permessi demaniali. Un carlofortino, Anito Mereu, ha pubblicato su Facebook questo commento: «Denuncio i soprusi di alcune persone che, a vario titolo, impediscono l’accesso alla costa, in zone dove sono sempre passati i nostri vecchi e dove adesso vogliamo passare noi, senza catene o divieti». Mereu, come molti altri isolani “indignati”, ha citato i casi emblematici del Becco (è stata fatta una petizione) e di Cala Vinagra, invitando chi fosse interessato a sbloccare gli impedimenti a organizzare una mobilitazione pubblica generale per risolvere il problema, chiedendo altresì un intervento dell’amministrazione comunale, magari arrivando ad un accordo con i proprietari dei terreni “contesi”.

  32. Giamba
    luglio 26, 2018 alle 10:38 PM

    Il sottoscritto Giambattista Rombi, a rettifica delle note del 12.01.2013 e 14.01.2015 pubblicate con il pseudonimo di MArio, precisa che l’Albergo le Terrazze sito in Carloforte non apparteneva al Dott. Walter Mario Conte, come erroneamente affermato. Mi scuso pubblicamente con l’interessato e la sua famiglia per tale erroneo commento e per il grave disagio arrecato una situazione difficile.
    Invito tutti i lettori del Blog commentare sempre con cognizione di causa, evitando di diffondere notizie non veritiere che possono arrecare un danno ingiusto ad altre persone.

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