Gli scempi prossimi venturi, Monti Zoppu, sulle coste galluresi.
Da Francesco Giorgioni, giornalista molto attento alla realtà della sua Gallura, ecco un altro spicchio del prossimo piano immobiliare della Qatar Holding: la cementificazione di Monti Zoppu, splendido promontorio sul mare smeraldino.
Chi volesse, può sempre far sentire direttamente la sua voce al Ministro per i beni e le attività culturali, al Presidente della Regione autonoma della Sardegna (principale sponsor del cemento d’Arabia) e al Presidente del Consiglio regionale sardo.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
Cemento anche nell’oasi di Monte Zoppu: quello che non vi dicono sul piano dell’Emiro.
Sul fronte Qatar e cemento in Costa Smeralda ci sono due novità. Sommando una notizia all’altra, si intravedono i tratti ancora sbiaditi di uno scenario tutto sommato preoccupante, fitto di mezze ammissioni e incertezze. Primo: nel Comune di Arzachena gli alberghi da costruire saranno tre e non due ma, soprattutto, uno di questi dovrebbe essere installato nella splendida e ancora incontaminata oasi naturalistica di Monti Zoppu e non al Pevero, come si era detto; secondo: il sindaco di Arzachena Alberto Ragnedda ha dichiarato oggi che il Piano urbanistico comunale sarà pronto non prima del 2016, nonostante sia allo studio esattamente da vent’anni e benché la sua prima stesura sia arrivata in Regione (dove venne bocciata) nel lontano 1998.
La sintesi è la seguente: Arzachena avrà quale strumento di disciplina urbanistica per valutare la compatibilità di questo piano di investimenti il Programma di Fabbricazione varato nel 1972, esattamente quarant’anni fa, e poi sottoposto ad una parziale revisione nel 1980. Il che la dice lunga sulla politica del laissez faire adottata da tutte le amministrazioni succedutesi, nelle quali la categoria dei costruttori era sempre fortemente rappresentata.
La strategia di comunicazione scelta dall’amministrazione comunale e dalla Qatar holding prevede una graduale ma calibrata somministrazione di notizie, come si trattasse di una terapia a base di un medicinale potente il cui dosaggio richiede la massima attenzione. Forse per questo si è preferito parlare di un albergo al Pevero piuttosto che a Monti Zoppu, localizzazione appresa dai consiglieri comunali nel corso di un incontro con il sindaco. Pevero e Monti Zoppu sono aree vicine ma ben distinte. La prima è occupata dal campo di golf e da vari insediamenti residenziali, mentre Monti Zoppu è un promontorio ancora vergine, ricco di vegetazione e fauna tipica che avrebbe tutti i titoli per finire in un documentario del National Geographic. Chiaro che annunciare la costruzione di un albergo in un luogo così pregiato avrebbe provocato reazioni ancora più allarmate da parte degli ambientalisti, già mesi in campana dalla notizia di un hotel in arrivo sulla spiaggia di Liscia Ruja. L’emiro e i suoi collaboratori – gente non sprovveduta, ma con alle spalle master in prestigiose università americane – hanno sondato per un paio d’anni gli umori della Sardegna prima di avanzare la prima ed ancora non strutturata proposta che, però, sembra ricalcare esattamente l’ultima ipotesi di espansione studiata da Tom Barrack. Insomma, tutto sommato una cura a base di cemento. Politicamente, sarebbero anche da approfondire i motivi per i quali il governatore Cappellacci ha di fatto assunto il comando delle operazioni, oscurando nella trattativa i sindaci di Olbia e Arzachena. Tra le interpretazioni più gettonate quella che vede nel piano del Qatar in Costa Smeralda una sorta di ariete per scardinare il Piano paesaggistico e, una volta ammesso questo precedente, dare il via libera a tutti i progetto dormienti disseminati tra le coste sarde, compresa la berlusconiana Costa Turchese. Tanto più che già circolano voci insistenti sui nomi dei costruttori pronti a mettere le mani sui ricchi appalti per costruire le 120 ville, molte delle quali dovrebbero prendere posto proprio nel litorale di Liscia Ruja. Anche se (e ci mancherebbe pure) oltre la fascia dei trecento metri dal mare.
Vero è che il sindaco di Arzachena fa notare come con un miliardo di euro si possano costruire ben più dei 450 mila metri cubi in ipotesi, nel tentativo di sottolineare i contenuti ben più ricchi di questo piano e il proposito di rilanciare il comprensorio Costa Smeralda in ogni suo aspetto. Però questi altri contenuti non li conosciamo e, in definitiva, accettare un salto nel buio sembra solo un azzardo.
(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)
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Come volevasi dimostrare, e gli anticorpi? Dove sono?
Spero tanto si riesca a fermare tutta questa invasione di cemento che porta benefici solo ai proprietarie delle future case e distrugge parti di natura incontaminata che con tanta fatica si è riusciti a preservare, fermiamo l’invasione araba!
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