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L’Unione europea sta par decidere quanto sarà lungo il viaggio degli “altri” animali.


bovini in spiaggia

Il Parlamento europeo voterà l’11-12 dicembre 2012 la relazione sui limiti massimi orari per i viaggi degli altri animali.          Facciamoci sentire presso i parlamentari europei di nostra conoscenza!     Si ringrazia Mara Garau per la segnalazione.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

dal sito web di Anrea Zanoni, 28 novembre 2012 

8hours, a dicembre si vota a Strasburgo sul trasporto degli animali.

Il Parlamento europeo voterà a dicembre una relazione sulla protezione degli animali durante il trasporto che considera anche le 8 ore di limite. Zanoni (IdV): “Invito associazioni e società civile a far sentire la propria voce per una maggiore protezione degli animali nei trasporti”.
“Nella sessione plenaria del Parlamento europeo di dicembre si voterà una relazione sul trasporto degli animali contenente una precisa indicazione delle otto ore di limite per gli animali destinati ai macelli in tutta Europa”. Lo fa sapere Andrea Zanoni, eurodeputato IdV e vice presidente dell’Intergruppo Benessere degli Animali al Parlamento europeo. “Invito le associazioni e la società civile a far sentire la propria voce nei confronti di tutti gli eurodeputati che voteranno questo testo, affinché sia compiuto un altro passo in avanti verso un trasporto animale civile e che eviti gravi e inutili sofferenze che a volte dura addirittura 3-4 giorni”.   Il Parlamento europeo voterà tra l’11 e il 12 dicembre la relazione d’iniziativa dell’eurodeputato Janusz Wojciechowski (polacco, conservatore) “sulla protezione degli animali durante il trasporto. Il punto 13 della relazione “riconosce la dichiarazione scritta 49/2001 del Parlamento europeo che sostiene la limitazione della durata del trasporto degli animali destinati alla macellazione, che non deve superare le 8 ore” e il punto 14 “insiste che sia nuovamente presa in considerazione la limitazione della durata del trasporto a 8 ore”.     Zanoni: “E’ vero, il testo potrebbe essere più forte e perentorio nello stabilire il limite delle 8 ore. Tuttavia ci troviamo di fronte a negoziati molto difficili con chi, soprattutto in commissione agricoltura, è più sensibile agli interessi degli allevatori che a quelli degli animali. Per questo la relazione al voto a dicembre costituisce un chiaro passo avanti verso una più concreta protezione dei milioni di animali trasportati anche per migliaia di chilometri e per giorni interi in tutta Europa”. E l’eurodeputato conclude: “Invito associazioni e cittadini a monitorare le posizioni degli eurodeputati anche italiani in merito al voto di dicembre perché la lobby dei commercianti di animali destinati ai macelli è molto forte e quindi potrebbe esserci il boicottaggio delle 8 ore”.
BACKGROUND.              Zanoni è stato relatore ombra della relazione di parere della commissione ENVI Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare (relatrice l’olandese della Sinistra unita Kartika Tamara Liotard), destinata alla commissione AGRI Agricoltura “sulla protezione degli animali durante il trasporto”, relazione approvata (51 favorevoli, 1 contrari, 2 astenuti) l’8 maggio 2012 in commissione ENVI. La relazione chiedeva l’introduzione di un limite massimo di 8 ore nel trasporto degli animali vivi, condizioni migliori di quelle attuali durante il trasporto (per quanto riguarda abbeveraggio, spazio minimo e areazione) e formazione professionale degli addetti al settore.

Il 15 marzo 2012, il Parlamento europeo ha approvato la dichiarazione scritta 49/2011 sul limite delle 8 ore per il trasporto in Europa di animali vivi. La dichiarazione, promossa da Andrea Zanoni, Dan Jørgensen (danese socialista), Esther de Lange (olandese popolare), Pavel Poc (ceco socialista), Carl Schlyter (svedese verde), costituisce l’approdo legislativo della campagna internazionale 8hours lanciata dall’associazione animalista Animals’ Angels che ha raccolto nei mesi scorsi ben 1 milione di firme in tutta Europa per chiedere all’Ue le 8 ore massime di trasporto per gli animali vivi.
Il 7 giugno 2012 Zanoni e gli altri promotori della campagna 8hours hanno consegnato 1milione e 100mila firme Commissario Ue John Dalli (dimessosi a metà ottobre scorso) per chiedere il limite di 8 ore per il trasporto di animali
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(foto C.B., archivio GrIG)

  1. max
    novembre 30, 2012 alle 7:01 am

    sono sempre stato un carnivoro ( cioe’ho sempre privilegiato la carne sugli altri alimenti) ma da tempo mi sono reso conto che l’assunzione di carne, a partire da quelle rosse, poi le bianche e poi il pesce oltre a prevedere la morte di tali esseri ne prevede anche una lunga sofferenza. inoltre come e’ noto il loro allevamento intensivo e’ fonte d’inquinamento. sorvolo sulla salubrita’di talune’ carni. quindi sto progressivamente allontanandomi da tali alimenti cercando di divenire almeno vegetariano. credo che la strada soft sia l’unica x il corpo umano che si deve adattare e x l’economia che non puo’ subire contraccolpi.
    se si osservano gli animali stipati durante i trasporti non si puo’ non convenire che e’ una pratica assurda.

  2. novembre 30, 2012 alle 8:56 am

    Tutto questo deve finire, ma chi siamo per decidere della vita di altri esseri senzienti? Questo è uno dei tanti temi in cui si mostrerà come sempre la potenza delle lobby della morte. Non ci sarà nemmeno un minimo scontro, perché loro hanno già vinto perchè la maggior parte delle persone li lasciano vincere, forse questo serve a pulirsi la coscienza? Nossignori, non crediate di esserne fuori e di non avere le vostre colpe, chiunque mangi animali è colpevole di questo. Bisogna mettersi una mano sulla coscienza e pensare che quando si mangia carne si mangia un altro essere vivente, che respirava, che poteva giocare con i nostri bambini proprio come ci gioca un gatto o un cane. Bisognerebbe iniziare a fare questo, a vederli come esseri viventi per iniziare a far girare quegli ingranaggi che da sempre ci hanno obbligato a non far funzionare. Le bistecche sono parti di un cadavere, parti di muscolo che pompavano sangue al cuore e davano la vita, il processo di putrefazione di un cadavere inizia dopo 6 secondi circa dal decesso, è questo che vi piace fare? Mangiare cadaveri in putrefazione? Essere delle tombe ambulanti? Se siete cosi allora continuate a farlo e non preoccupatevi delle 8 ore di viaggio di tanti poveri condannati, per loro quella è solo una liberazione da un allevamento intensivo in cui stanno anche peggio, ma lo avete mai visto un filmato di un allevamento intensivo italiano? Ve ne posto uno in modo che vi facciate una mezza idea. Tendiamo sempre a pensare che da noi in Italia alcune cose non succedano, teniamo ben lontano queste atrocità dal nostro piatto per continuare a credere che noi non siamo responsabili. Ci siamo sempre sbagliati, lo siamo eccome, ed esiste un modo per venirne fuori, un modo che ci fa vivere meglio, più sani e più a lungo, e lascia anche vivere gli animali sereni e tranquilli. E’ quello di seguire una dieta completamente vegetariana. Pensatevi, risparmiereste in salute ed in danaro anche perché è molto più economica della dieta cosidetta onnivora. Ora se avete il coraggio, guardate questo video https://www.youtube.com/watch?v=vTk4I38CLj0&feature=player_embedded (attenzione immagini forti)

    Se poi volete saperne di più guardate il video “La verità sulla carne” che svela il vero impatto ambientale e poi il bellissimo documentario “Un equilibrio delicato” che spiega cosa comporta alla nostra salute. Entrambi i video qui citati non contengono immagini macabre a differenza invece del macello del bresciano che ho postato sopra.
    Potete trovarli entrambi a questo link scorrendo un po’ la pagina verso il basso:
    http://www.terrestrionline.altervista.org/pagina-761673.html

    Fatemi sapere cosa ne pensate.

  3. icittadiniprimaditutto
    novembre 30, 2012 alle 9:04 am

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

    • Mara
      novembre 30, 2012 alle 4:03 PM

      No, non ho avuto il coraggio di guardare il primo filmato, caro Terrestre. Mi è bastato nei primi fotogrammi guardare negli occhi quel maialetto che tremava.
      Come in molte cose è questione di equilibrio. Non è necessario diventare forzosamente vegan, anche se ne capisco i vantaggi per la salute. Fino a qualche decennio fa, gli animali da allevamento vivevano una vita abbastanza serena e naturale, per poi essere eliminati in maniera praticamente indolore e servire di nutrimento ai loro possessori. E’ stata l’avidità di denaro a guastare orribilmente questo antichissimo scambio. Mangio poca carne, e non mi sento un’assassina se una volta ogni tanto mi cibo di un maialetto che è vissuto libero con madre e fratelli, magari in un bosco sardo. Certamente non è possibile immaginare che lo stesso accada a livello mondiale, solo in questo senso comprendo e un poco condivido le battaglie vegan. Ma si può, e SI DEVE fare in modo che vengano aboliti gli allevamenti intensivi e l’incivile via crucis degli animali trasportati al macello. Mi pare un obiettivo più realistico che non quello di forzare tutti gli umani a consumare solo verdure…
      Mara

  4. novembre 30, 2012 alle 12:54 PM

    Fresco fresco di stampa. Cade proprio a pennello.

    DI CARLO MARTINI
    ComeDonChisciotte

    AGGIORNAMENTO: Oltre ad alcune modifiche minori, è stato aggiunto link alla versione integrale del testo, ed una nota sulla Loma Linda University rispetto all’accusa di “bias”

    La pubblicazione che il movimento vegetariano e i suoi detrattori attendevano da decenni è finalmente arrivata: dati concreti, oggettivi e significativi sull’incidenza dei tumori tra i vegan.

    L’articolo scientifico (qui la versione integrale) è stato curato da un team di ricercatori della Loma Linda University, e pubblicato su Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention, rivista dell’American Association for Cancer Research, co-sponsorizzata dall’American Society of Preventive Oncology.

    Tra i 69.120 Avventisti che vanno a comporre lo Adventist Health Study 2 (uno dei più grandi studi di popolazione di sempre), dopo aver distinto e comparato onnivori, latto-ovo-vegetariani, “pesco-vegetariani”, “semi-vegetariani” e vegan, questi ultimi sono risultati l’unico gruppo tra questi con una ridotta incidenza complessiva di tumori, indipendentemente dal genere sessuale, ma in particolare per i tumori femminili (ginecologici e della mammella), anche dopo la miriade di aggiustamenti statistici prodotti sui dati (etnia, storia familiare di tumori, livello educativo, abitudini di fumo, consumo di alcool, età al menarca, gravidanze, allattamento, uso di contracettivi orali, terapia ormonale sostitutiva e menopausa).

    Questi risultati sono di enorme rilevanza per la salute pubblica internazionale se consideriamo che gli Avventisti (indipendentemente dal modello alimentare seguito) sono già di per sè un gruppo sociale a basso rischio di tumori rispetto alla popolazione generale e che la pubblicazione arriva a solo 4 anni dall’inizio dello studio, quando per rilevare a fondo l’incidenza dei tumori sono spesso necessari anche decenni prima di avere campioni significativi.

    La protezione per i tumori della dieta vegan va ad aggiungersi a quella per obesità, diabete mellito di tipo 2, iper-tensione, diverticolite e cataratta già emersa negli ultimi anni.

    Nel momento in cui scriviamo, come risulta da una ricerca su Google News, la stampa, ivi compresa quella della cosiddetta “divulgazione scientifica”, non ha pubblicato una sola riga sulla questione, in modo da non rendere nemmeno necessaria la pronta smentita (per quanto concerne l’Italia) di Calabrese, Ghiselli e del sedicente Istituto Nazionale per la Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione, nella cui home-page campeggia attualmente un bello spot ai salumi italiani.

    Oggigiorno, a questa “civiltà” urbana e alla sua violenza fagocitatrice verso umani, altri animali e gli ecosistemi stessi, ci si può ancora ribellare avendo l’unica forza delle proprie scelte quotidiane: la scienza epidemiologica ci indica una possibile via.

    Carlo Martini
    http://www.comedonchisciotte.org
    28.11.2012

    NOTA (29.11.2012):

    E’ indubbiamente vero – come fatto notare da alcuni commentatori – che la Loma Linda University è un’istituzione della Chiesa Avventista, ma – come si può leggere nelle pagine della Seventh-day Adventist Dietetic Association – la congregazione NON supporta la dieta vegan, bensì quella latto-ovo-vegetariana.

    Facciamo anche notare che i casi di tumore sono stati documentati dai registri oncologici dei singoli stati americani e che lo studio non è frutto della sola Loma Linda, visto che i finanziamenti vengono anche da alcune delle più importanti istituzioni al mondo per la ricerca in ambito biomedico-nutrizionale (National Institutes of Health, U.S. Department of Agriculture e – soprattutto – World Cancer Research Fund) , che considerano questo studio come parte dei loro stessi progetti di ricerca.

    Link alla notizia originale
    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11142

  5. rosella de angelis
    novembre 30, 2012 alle 3:32 PM

    Io ci metterei qualche mangiabistecche in quei furgoni, sballottati per giorni senz’acqua e legati come salami.

  6. max
    dicembre 1, 2012 alle 6:46 am

    etica e morale a parte credo che solo una sana controinformazione circa le sofferenze dei condannati a morte unitamente all’inquinamento degli allevamenti non disgiunti dal rendere noto che le proteine di origine animale, con la carne in primis particolarmente la rossa sono deleteri per il corpo umano sopratutto assunte nelle quantita’che la maggior parte della popolazione assume. ci vorra’ ancora molto tempo x motivi culturali ed economici. l’importante e’ che si cominci gradualmente xche’ i dictat e gli integralismi sortiscono l’effetto contrario; vengono considerati isteria di gruppi snob.
    come dicevano i ns antenati: “in media stat virtus”.

  7. dicembre 3, 2012 alle 8:36 am

    Cara Mara mi fa piacere che tu consumi poca carne ma indolore o meno provoca comunque la morte di qualcun’altro.

    Prendiamo ad esempio un drogato o un alcolista, converrai con me che con il suo fare disturba i propri familiari, ma ad ogni modo fa male principalmente a se stesso. Al contrario chi consuma carne colpisce direttamente qualcun’altro, ossia l’animale che perde la vita.

    La favoletta del maialino che vive libero tra i boschi non ha senso, anche perché non esiste, ma ti confido sinceramente che era la stessa che raccontavo a me stesso per anni, finchè poi non ho aperto gli occhi. Credimi io ero uno dei peggiori mangiatori di carne esistenti, per cui se sono riuscito io a fare il collegamento da il mio piatto e gli animali ci può riuscire chiunque. Tu ad esempio se già ne mangi poca hai praticamente già fatto.

    Tornando ai boschi vorrei ricordarti che al giorno d’oggi con la caccia legale ed indiscriminata è già tanto se gira ancora qualche cinghiale, e oramai nei boschi si preferisce uccidere i bambini piuttosto che passeggiarvi tranquillamente, questa è la realtà.

    Ad ogni modo tutto il futuro del pianeta è legato a questa soluzione, cioè al vegetarianesimo. Immagina per un istante quanto tutta la Cina, il Giappone che in parte già lo fa, tutti i paesi asiatici vorranno mangiare carne come la mangiamo noi dei paesi occidentali? Cara mia non basterebbe 2 volte e mezza di terra emersa che già abbiamo per coltivare i legumi e il foraggio che servono per tenerli in vita, gli oceani sono già al collasso, sapevi che danno da mangiare le farine di pesce alle mucche che sono erbivore? E poi molto intelligentemente si domandano come mai vengano colpite da BSE (ovvero mucca pazza).

    L’uomo è un animale intelligente ma che si comporta al contrario di come dovrebbe e presto ne pagheremo tutti il prezzo. Inoltre come ho già scritto precedentemente, ricordiamoci anche che se tutti o la maggior parte fossimo vegetariani o vegan non esisterebbe la fame nel mondo, e si cara la fame nel mondo è causata solo e semplicemente dalla voglia occidentale di consumare la carne. Quei cereali, legumi e quant’altro che diamo agli animali potremmo consumarli noi, ma invece ci siamo intestarditi e vogliamo far andare le cose al contrario. Gli animali sono produttori di proteine alla rovescia, perché poi dobbiamo procurarci le proteine attraverso il corpo di un animale quando possiamo mangiarle direttamente? Che senso ha? Perchè dobbiamo mangiare i muscoli, bere il sangue, succhiare le interiora di un altro essere per tenerci in vita? Quando senza farlo ci può essere la possibilità di vivere più a lungo e più sani, senza essere di peso per nessuno, senza gravare sulla sanità pubblica come si fa oggi?

    Inoltre ti faccio presente una cosa, il corpo umano va avanti quotidianamente con solo 28 grammi di proteine, al giorno d’oggi il segreto è schivare le proteine non andarsele a cercare ogni momento. I bambini vegetariani crescono più sani e più lentamente dei bambini a cui viene data la carne. Ti sei mai domandata come mai le bambine al giorno d’oggi abbiano il ciclo fin dai 6 anni di età? La risposta è una sola, sono gli ormoni che danno agli animali.
    Una frase mi colpì in particolare quando iniziai a fare il collegamento tra il mio cibo e gli animali ed è la seguente: Ci arrabbiamo tanto quando in tv sentiamo di un atleta dopato che cerca di vincere barando, ma poi molto tranquillamente torniamo a casa e diamo il pollo a nostro figlio.
    La dice molto lunga credimi, il pollo in 30 giorni è nel vostro piatto, un animale che in natura vivrebbe fino anche a 12 o 13 anni.
    Libera di scegliere.

    Ci sono troppe domande a cui non si vuole dare la risposta perchè si fa molto prima a tenere la testa sotto la sabbia.

  8. dicembre 3, 2012 alle 4:51 PM

    Reblogged this on Il blog di Fabio Argiolas.

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