Abusi edilizi sullo Stagno di Porto Pino, sopralluogo del T.A.R. quando sarebbe ora di demolire.
Nel settembre 2010 la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari ha inoltrato al Presidente della Regione autonoma della Sardegna l’ordine di demolizione e di ripristino ambientale del complesso abusivo sull’Isoletta di Corrumanciu, nello Stagno di Porto Pino (S. Anna Arresi, CI): 45 strutture edilizie prive di autorizzazione paesaggistica che devono essere demolite secondo la sentenza della Corte di Cassazione, sezione III, 7 ottobre 2009, n. 38921 ormai passata in giudicato.
Ora anche il T.A.R. Sardegna dovrà pronunciarsi sul ricorso n. 988/2007 della Soc. Isolotto Immobiliare avverso il diniego regionale sul richiesto accertamento di conformità.
Con ordinanza T.A.R. Sardegna, sez. II, 16 luglio 2012, n. 702 è stato stabilito un sopralluogo.
L’ennesimo squallido fatto in una vicenda di abusivismo edilizio sanzionata grazie all’incessante azione delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra in sede di segnalazione alle autorità competenti, in sede giudiziaria, in sede di richiesta di esecuzione del giudicato penale.
Sarebbe ora di procedere alla demolizione degli abusi edilizi e al ripristino ambientale. Senza perdere altro tempo.
Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra
da La Nuova Sardegna, 19 luglio 2012
Abusi di Porto Pino: sopralluogo del Tar. I giudici a Corrumanciu il 12 settembre per stabilire se può essere concessa una sorta di sanatoria. Mauro Lissia
CAGLIARI. I giudici del Tar andranno a Corrumanciu, l’isolotto al centro dello stagno di Porto Pino, per capire se la società L’Isolotto immobiliare, proprietaria delle 45 tra villette e altri immobili abusivi in attesa di demolizione, hanno diritto a ottenere dalla Regione l’accertamento di conformità che salverebbe il villaggio dai bulldozer. La data stabilita con l’ordinanza firmata il 16 luglio scorso è il 12 settembre alle 10, al sopralluogo parteciperanno il presidente Francesco Scano e i consiglieri Alessandro Maggio e Tito Aru con i legali delle parti e gli uomini del Corpo Forestale. Per la fase successiva della trattazione della causa il presidente ha già fissato l’udienza: si farà il 27 febbraio 2013. Un passo indietro per capire: la Corte di Cassazione ha stabilito con la sentenza del 10 giugno 2009 che le villette costruite dall’Isolotto Immobiliare srl nello stagno di Corrumanciu sono abusive e devono essere demolite. Ma il rappresentante legale della società Francesco Monti ha provato a salvare comunque il villaggio: bocciato dalla Regione l’accertamento di conformità paesaggistica richiesto nell’estate del 2007, Monti ha ricorso al Tar con gli avvocati Fiorenzo Principi e Sergio Segneri. La Regione si è costituita nel giudizio soltanto in extremis, a poche ore dalla scadenza dei termini. Il tribunale ha respinto parte degli atti depositati in ritardo dall’ufficio legale della Regione. Ma gli avvocati Patrizia Angius e Roberto Murroni hanno convinto i giudici della seconda sezione a riesaminare l’intera documentazione prodotta dall’Isolotto Immobiliare, che è risultata in parte illeggibile. Con la sentenza non definitiva depositata il 15 settembre il tribunale ha quindi disposto che l’Isolotto Immobiliare consegnasse una copia leggibile di una lunga serie di atti amministrativi imponendo il termine di novanta giorni. E ora è arrivata l’ordinanza che dispone il sopralluogo. A conclusione del procedimento penale avviato dal pm Daniele Caria erano stati condannati definitivamente a nove mesi di reclusione il responsabile dell’ufficio tecnico di Sant’Anna Arresi Paolo Granella, l’amministratore dell’Isolotto Immobiliare Francesco Monti e il direttore dei lavori Fulvio Pilloni, tutti colpevoli di violazioni delle norme sulla tutela paesaggistica.
(foto S.D., archivio GrIG)
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Per fortuna esiste il Gruppo D’Intervento Giuridico! Altrimenti tutte queste casette sarebbero abitate da chissà quanto tempo, nessun’altro le aveva viste????
che vergogna.