Diserbanti a due passi dal Lago di Baratz.
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra, hanno inoltrato (14 giugno 2012) una richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione degli opportuni provvedimenti al Sindaco di Sassari, all’A.R.P.A.S., alla Provincia di Sassari, in seguito alle segnalazioni di residenti e gestori di attività produttive preoccupati per l’impiego di prodotti ad azione diserbante potenzialmente pericolosi per l’ambiente, per le risorse idriche, per le colture, per le attività di allevamento e, conseguentemente, per la salute dell’uomo, utilizzati per la pulizia delle cunette e aree di rispetto della strada provinciale localizzata a pochi chilometri dal Lago di Baratz, in Comune di Sassari, e in prossimità di diversi campi destinati all’attività agricola.
Si ricorda che l’utilizzo di sostanze diserbanti prevede specifiche modalità di esecuzione, relativamente sia alla sicurezza dell’operatore che provvede alla distribuzione sia all’area da sottoporre a trattamento (che andrebbe opportunamente delimitata, in modo da evitare qualunque contaminazione nei confronti di persone non adeguatamente protette o animali) ed in caso di distribuzione in aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano, quali corsi d’acqua o pozzi, dovrebbe essere predisposta ed osservata una opportuna fascia di rispetto, ai sensi dell’art. 94, comma 4°, lettera c) del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i..
Il medesimo codice dell’ambiente, inoltre, pone divieti di scarico sul suolo, sugli strati superficiali del sottosuolo, nelle acque sotterranee e nelle acque superficiali (artt. 103 – 105 d.lgs. 152/2006 e s.m.i.) e prevede sanzioni amministrative e penali nei confronti di chi violi le indicate prescrizioni (art. 133 e 137 del d.lgs. 152/2006 e s.m.i.).
Le associazioni Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra auspicano un solerte intervento delle amministrazioni competenti a tutela dell’ambiente e della salute pubblica.
Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra
(foto per conto GrIG, S.D, archivio GrIG)
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- Codice dell'ambiente (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.)
- Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.)
- Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
- direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora
- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991 e s.m.i.)
- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
- normativa sul diritto all'informazione ambientale (decreto legislativo n. 195/2005)
- normativa nazionale sull'elettrosmog (legge n. 36/2001 e s.m.i.)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico a media-bassa frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- normativa nazionale sugli usi civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i.)
- regolamento attuativo in materia di usi civici (regio decreto n. 332/1928 e s.m.i.)
- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
- normativa sul vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sul randagismo (legge n. 281/1991 e s.m.i.)
- normativa regionale su animali e anagrafe canina (l.r. Sardegna n. 21/1994)
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da La Nuova Sardegna, 15 giugno 2012
Gli ecologisti: rischio diserbanti a Baratz.
SASSARI. «Diserbanti potenzialmente pericolosi per l’ambiente usati a pochi chilometri dal Lago di Baratz». È quanto denuncia il Gruppo di intervento giuridico in una richiesta di informazioni e di adozione di «opportuni provvedimenti» al sindaco di Sassari, all’Agenzia regionale per l’Ambiente e alla Provincia di Sassari, in seguito alle segnalazioni che l’associazione ha ricevuto da residenti e gestori di attività produttive. Secondo quanto riferito dai cittadini, per la pulizia delle cunette e delle aree di rispetto delal strada provinciale vicina allo specchio d’acqua tutelato, vengono impiegati prodotti ad azione diserbante «potenzialmente pericolosi per l’ambiente, per le risorse idriche, per le colture, per le attività di allevamento e, conseguentemente, per la salute dell’uomo». Oltre che alla vicinanza con Baratz, preoccupa anche la prossimità con diversi campo destinati all’attività agricola, che rischierebbero in qualche modo di entrare in contatto con sostanze potenzialmente dannose per l’uomo. «Si ricorda – scrive l’associazione Gruppo di intervento giudiridico-Amici della terra in un comunicato – che l’utilizzo di sostanze diserbanti prevede specifiche modalità di esecuzione, relativamente sia alla sicurezza dell’operatore che provvede alla distribuzione sia all’area da sottoporre a trattamento, che andrebbe opportunamente delimitata, in modo da evitare qualunque contaminazione nei confronti di persone non adeguatamente protette o animali». Gli ecologisti ricordano anche che in caso di distribuzione in aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano, quali corsi d’acqua o pozzi, dovrebbe essere predisposta ed osservata una «opportuna fascia di rispetto».
da Alguer.it, 14 giugno 2012
Denuncia delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra al Sindaco di Sassari, all’Arpas e alla Provincia di Sassari. Diserbanti a due passi da Baratz: http://notizie.alguer.it/n?id=49662
da La Nuova Sardegna, 28 febbraio 2013
Allarme diserbanti: «Sono pericolosi». Il gruppo consiliare Insieme contro l’utilizzo di prodotti chimici nella pulizia delle strade da parte di Anas e Provincia. Dongu: «Contengono sostanze nocive per la salute degli animali e dell’uomo». (Barbara Mastino)
OZIERI. Sarebbe davvero molto alta la pericolosità dei diserbanti chimici utilizzati per la pulizia delle strade. «I prodotti ad azione diserbante – scrive Alessandro Dongu – sono nocivi per la fauna, per gli ovini sono causa di aborto e possono contaminare i terreni, con il rischio per gli animali che pascolano alla stato brado di ingerire tali erbe contaminate, creare danni alla salute dell’uomo (allergie, patologie polmonari) e inquinare le acque e le falde, senza contare il danno estetico. Va considerato – aggiunge – che uno dei principi attivi è il glyphosate, che alimenta dubbi sulla sua biodegradabilità e sui residui tossici che lascia dopo la sua applicazione, e che tale sostanza, soprattutto nella forma dei suoi cataboliti, è incriminata quale causa dei linfomi non Hodgkin dal momento che viene assorbita dalle piante e dal terreno diffondendosi tra gli animali da allevamento e quindi arrivando sulle nostre tavole».
OZIERI. Con la primavera alle porte bisogna iniziare a pensare alla bonifica da erbacce e sterpaglie, anche in vista della campagna estiva antincendio, e il gruppo consiliare Insieme chiede alla giunta comunale di prendere una posizione in merito all’utilizzo di diserbanti chimici da parte dell’Anas e delle ditte appaltatrici della pulizia. In Sardegna per queste operazioni si utilizzano prodotti pericolosi: una pratica da evitare, secondo Insieme, che ha presentato una interrogazione che sarà discussa nel prossimo consiglio comunale. «Sarebbe sufficiente dare uno sguardo alla scheda di sicurezza dei prodotti che contengono diserbanti chimici – spiega la responsabile delle politiche ambientali di Insieme Laura Mulas – per comprendere che si tratta di sostanze estremamente pericolose. Per queste ragioni è doveroso contrastare questa pratica, pressando anche l’amministrazione provinciale affinché si trovino gli strumenti per non far utilizzare nel nostro territorio questi prodotti e, perché no, far sì che il Corpo Forestale si interessi all’argomento. Inoltre è doveroso rimarcare che, a fronte di una necessità di posti di lavoro, anziché impiegare degli operai per la pulizia delle cunette si preferisce ancora continuare ad arricchire le multinazionali produttrici di questi veleni». L’interrogazione presentata dal capogruppo di Insieme Alessandro Dongu si basa appunto su queste constatazioni. «Da qualche anno – vi si legge – l’Anas sta procedendo alla eliminazione delle erbacce ai limiti delle strade non più con la consueta falciatura ma con l’uso di diserbanti chimici notoriamente dannosi, mettendo così a repentaglio la salute dei cittadini, del bestiame da allevamento e degli animali selvatici, nonché l’equilibrio ambientale delle zone interessate. L’Anas – aggiunge – utilizza tali sostanze lungo tutte le strade assicurando che esse non comportano alcun rischio per la salute: ma dichiara il falso, in quanto le sue affermazioni non trovano riscontro in alcuno studio scientifico». Il pensiero va agli animali, come detto, ma anche all’uomo: i diserbanti potrebbero essere pericolosi sia per gli operatori che li cospargono sia anche per tutti coloro che si recano in campagna per lavorare, passeggiare, per raccogliere asparagi. Senza contare le possibili eventuali ripercussioni sulla carne che arriva in tavola dagli animali allevati in zona. Per questo e per altri motivi tale pratica «è ad esempio in contrasto – aggiunge Dongu – con la contemporanea campagna di sensibilizzazione contro il diserbo chimico e per l’utilizzo di sistemi ecologicamente compatibili avviata da alcuni enti locali coinvolgendo anche le imprese agricole. Essa, infatti, si basa sul presupposto che la falciatura resta il sistema che meglio garantisce il rispetto per l’ambiente e la salute, oltre a risultare esteticamente più accettabile, visto che il diserbo chimico comporta il permanere delle erbacce ingiallite e rinsecchite ai bordi delle strade, aumentandone ulteriormente lo stato di degrado ed abbandono». La questione, come ricorda Dongu, tempo fa era stata oggetto anche di una interrogazione e di una mozione al consiglio regionale, ma nulla è stato fatto per impedire l’utilizzo dei diserbanti chimici sebbene altre Regioni ne abbiano vietato l’uso. La richiesta, dice il gruppo Insieme, deve partire dal basso, da ogni singola amministrazione locale, e pertanto il gruppo chiede alla giunta di Ozieri di «esprimersi contro l’uso di diserbanti chimici e chiedere all’amministrazione provinciale di non ricorrere più a metodi diserbanti ma di ritornare alla pratica di sfalcio di tipo tradizionale, come già si è provveduto in altre Regioni e Province».
e ora pure l’amianto!
da La Nuova Sardegna, 6 marzo 2013
Discarica di amianto di fronte a Baratz.
SASSARI. Stavolta i soliti ignoti hanno alzato il tiro. E non si sono limitate a liberarsi dei soliti rifiuti. Davanti alla piazzola di ingresso del lago di Baratz è stata abbandonata una montagna di amianto. Un vero e proprio attentato sia all’ambiente sia alla salute di chi vuole trascorrere qualche ora a contatto con la natura, in un ecosistema particolre come quello di un lago. Indubbiamente che si è liberato dell’amianto non voleva andare incontro a lungaggini burocratiche, oltre che a una spesa consistente. L’amianto, sostanza altamente cancerogena, deve essere trattato solo da imprese specializzate e certificate. Una bonifica che, quindi, non può essere affidato alle solite squadre di operai comunali ma a tecnici esperti. Tecnici che devono operare in assoluta sicurezza e perciò dotati di protezioni personali particolarmente adatte a evitare ogni contatto con l’asbesto. Cioè le minuscole fibre di amianto che se respirate provocano tumori polmonari e, nei casi più fortunati, “solo” una forma di pleurite particolarmente difficile da debellare. Si spiega anche con gli alti costi per lo smaltimento dell’amianto, la ritrosia di privati e imprenditori a contattare le imprese specializzate nella rimozione di tettoie e vasconi, che per decenni sono state realizzate utilizzando miscele di cemento ad alta concentrazione di amianto. Solo nel 1992 è stata vietata la produzione di manufatti in amianto, ma nel frattempo la sostanza era stata utilizzata a piene mani per la costruzione sia di edifici privati sia di quelli pubblici.
da La Nuova Sardegna, 30 marzo 2013
LA POLEMICA »INQUINAMENTO. Diserbanti nelle cunette, gli apicoltori in allarme. L’Anas sta ripulendo dalle erbacce la statale 131 dcn con l’utilizzo di erbicidi Marco Pinna: «Cosi muoiono le api». L’ente: «Non sono prodotti dannosi». Le preoccupazioni di cittadini e associazioni. L’accusa della coop. Anziché far tagliare l’erba dagli operai si preferisce bruciare tutto per risparmiare.
REPLICA IMMEDIATA. Non sono tossici e comunque verifichiamo che le imprese operino nel rispetto delle regole previste.
Quella dell’utilizzo dei diserbanti da parte dell’Anas lungo le strade statali, non è una polemica nuova. Già in passato, in più occasioni, cittadini ma anche associazioni ambientaliste si sono mobilitati contestandone l’impiego, preoccupati per gli eventuali effetti sull’ambiente e sulla salute degli animali. Qualche anno fa, a sollevare la questione erano stati gli allevatori del Marghine che movimentavano il loro bestiame nel tratto iniziale della Macomer-Nuoro e sulla Macomer-Bosa tra Macomer e Sindia, ma a dirsi preoccupata era stata anche Legambiente. Stando alle indicazioni fornite dall’Anas, gli erbicidi spruzzati nelle cunette non hanno alcun effetto pericoloso nè per gli uomini nè per gli animali. Basterà a frenare la nuova polemica? di Tiziana Simula wNUORO Il colore giallastro inquietante di erba bruciata chimicamente e la paura che ciò che avevano davanti agli occhi fosse il risultato di quel liquido che avevano visto spruzzare abbondantemente ai bordi della strada dal camioncino che transitava davanti a loro, sulla 131 dcn. E immediata scatta la denuncia da parte di due apicoltori nuoresi «perché – dicono allarmati –, il diserbante è veleno per l’ambiente e per le nostre api, che così rischiano di morire». Riesplode insomma la polemica (non nuova) nei confronti dell’Anas. Che per ripulire le cunette delle strade statali anziché impiegare gli operai per sfalciare le erbacce, utilizza prodotti che bruciano l’erba velocemente, ritardandone la ricrescita rispetto al tradizionale taglio. Un risparmio in termini economici, sicuramente. Ma l’intervento chimico sulle strade mette in allarme i cittadini sul fronte ambientale e della salute, soprattutto quelli che, come nel caso dei due apicoltori, hanno un’attività a poca distanza dalla strada dove viene spruzzato il prodotto. Un servizio che viene invece difeso strenuamente dall’Anas, che dice: «sono prodotti non pesticidi e non nocivi, per nè per l’uomo nè per l’ambiente». Marco Pinna e sua moglie Mariella sono soci della cooperativa Maia, un laboratorio di apicoltura che si trova nella zona industriale di Sologo, al bivio tra Lula e Dorgali. «Una ventina di giorni fa, mentre stavamo andando a lavorare, arrivati a circa metà strada, sulla 131 dcn, abbiamo visto che davanti a noi c’era un camioncino con una persona sopra che spruzzava ai bordi della strada del liquido prelevato da grossi recipienti. Io e mia moglie ci siamo allarmati – racconta l’uomo – Ma come, ci siamo detti, spruzzano diserbanti? Io non sono un chimico, ma credo che quella roba lì danneggi l’ambiente e di conseguenza anche la nostra attività che si trova a una trentina di metri di distanza dalla strada. Se quelle sostanze sono inquinanti e vanno a finire nell’acqua e le api la bevono, muoiono. I diserbanti ammazzano tutti gli insetti, comprese le api. Ho segnalato la cosa alla Forestale, visto che il camioncino non aveva nessuna scritta. Mi hanno detto che avrebbero verificato all’Asl per vedere se c’era un’autorizzazione in merito. Per risparmiare quattro soldi, l’Anas, anziché far tagliare l’erba dagli operai preferisce bruciare tutto in questo modo, mettendo in pericolo l’ambiente e chi con la natura ci lavora ». Dall’altra parte della barricata a frenare subito la polemica, l’Anas. Che affida la pulizia delle pertinenze lungo le strade statali, come spiega in una nota «secondo uno specifico capitolato tecnico nazionale, a ditte specializzate e abilitate che utilizzano, nelle forme e secondo le prescrizioni previste, appositi prodotti consentiti dalla normativa europea, nazionale e regionale vigente, registrati al ministero della Sanità e reperibili in commercio senza la necessità di particolari autorizzazioni per l’acquisto». Precisando poi che «si tratta di prodotti non pesticidi, biodegradabili, solitamente a base di glyphosate, che non lasciano residui tossici dopo la loro applicazione e vengono utilizzati in percentuali e con modalità tali da non risultare pericolosi o nocivi, né per l’uomo né per l’ambiente». Prima dell’inizio dei lavori l’impresa specializzata comunica all’Azienda sanitaria locale competente l’elenco dei prodotti utilizzati e il calendario delle applicazioni programmate ottenendo, nel caso in cui sia previsto dalla normativa regionale, il nulla osta dell’autorità sanitaria. «In qualità di stazione appaltante – precisa infine la nota dell’ufficio stampa –, l’Anas verifica comunque l’operato delle imprese esecutrici, al fine di rilevare eventuali usi scorretti dei prodotti in violazione dei contratti sottoscritti».
da La nuova Sardegna, 31 marzo 2013
Diserbanti sulla 131 Luciano: «Pericolosi per api e ambiente».
Il docente universitario molto critico sull’uso degli erbicidi «L’Anas risparmia ma è meglio ritornare allo sfalcio». (Tiziana Simula)
NUORO. Diserbanti nelle cunette? Meglio ritornare allo sfalcio dell’erba per mettersi al sicuro da ogni possibile rischio. «Perché anche se l’erbicida spruzzato dall’Anas lungo la statale 131 dcn è largamente usato in Italia e all’estero, ciò non significa che non sia dannoso». È molto critico Pietro Luciano, presidente del corso di laurea in Scienze forestali e ambientali nella sede nuorese dell’Università di Sassari, sull’utilizzo dei pesticidi per ripulire i bordi stradali dalle erbacce: un metodo veloce ed economico per l’Anas, visto che fa seccare la vegetazione nel giro di una decina di giorni, ritardandone la ricrescita. Ma rischioso per l’ambiente, e tossico per api e altri insetti. Non è insomma infondato l’allarme lanciato dai due apicoltori nuoresi, soci della cooperativa Maia che opera nella zona industriale di Sologo, che ieri hanno denunciato l’intervento dell’Anas. Avevano visto il camioncino della ditta incaricata dall’ente, spruzzare con una pompa il diserbante ai bordi della 131 dcn, in un tratto distante una trentina di metri dalla loro attività: «Se quelle sostanze vanno a finire nell’acqua e le api la bevono, muoiono», avevano protestato. «Il glyphosate, il principio attivo utilizzato dall’Anas – spiega Luciano – è sicuramente tossico per pesci, invertebrati e crostacei e moderatamente tossico per api e altri insetti. Che sono comunque ad alto rischio perché il moderatamente tossico può diventare tossico in base alla quantità di prodotto usato. In ogni caso, se anche non dovessero morire, bevendo l’acqua, le api raccolgono gli elementi inquinanti che vengono portati nell’alveare insieme al nettare e al polline, finendo quindi nel miele». Con una nota, l’Anas ha difeso strenuamente l’utilizzo degli erbicidi utilizzati: «Prodotti biodegradabili, solitamente a base di glyphosate, che vengono impiegati in percentuali e con modalità tali da non risultare pericolosi o nocivi, né per l’uomo, né per l’ambiente», ha scritto. Rassicurazioni rispedite al mittente dal docente universitario. Che rimarca: «Tutti i prodotti di sintesi hanno una componente non naturale e in quanto tale può far male agli organismi, fra i quali le piante. Il principio attivo glyphosate viene assorbito dalle foglie e trasferito poi alla radice, provocando il dissecamento della pianta nel giro di dieci, dodici giorni. Utilizzare questi prodotti anziché lo sfalcio è un metodo sicuramente più veloce e più economico per ripulire le cunette. Ma non viene considerato, ad esempio, il contributo dato dalle erbe al terreno, le cui radici trattengono la terra nelle scarpate stradali, evitando piccole frane e smottamenti. Sfalciando l’erba la radice rimane viva e riprende a crescere e a svolgere la sua funzione, altrettanto non accade con il controllo chimico». Accanto all’aspetto ambientale, c’è poi quello legato ai rischi di tossicità per le api e per i cosidetti insetti pronubi, quelli cioè che trasportano il polline da un fiore all’altro. «Insetti ad alta attività, che si muovono in ampi spazi e quindi maggiormente esposti a questi rischi», spiega ancora Pietro Luciano. Che non da dubbi sulla strada giusta da intraprendere per mettersi al riparo da ogni possibile pericolo. «Ritornare allo sfalcio dell’erba, che tra l’altro, di questi tempi, darebbe anche lavoro a numerose persone. Sarebbe opportuno evitare al massimo l’impiego di prodotti di sintesi perché le ricadute in alcuni ambiti sono abbastanza note. E soprattutto sarebbe importante non utilizzare i diserbanti in strade come la 131 dcn, che attraversano la Sardegna, ma solo su aree limitate e dove non è possibile arrivare con i mezzi meccanici.
per quanto ci riguarda, desta stupore la “distrazione” del medico Andrea Sanna.
da La Nuova Sardegna, 4 aprile 2013
Diserbanti nelle cunette: l’Anas finisce sotto accusa.
I dubbi di Sel di Santa Teresa: «A rischio falde acquifere e catena alimentare» Il medico Sanna a Palau: «Gli erbicidi creano intolleranze e reazioni allergiche».
SANTA TERESA. Non cessa l’allarme per l’utilizzo dei diserbanti nelle strade statali. Sotto accusa l’Anas che li usa a profusione anche nelle strade galluresi. Le rassicurazioni da parte dell’ente nazionale autostrade, volte a tranquillizzare la popolazione sottolineando l’innocuità del medicinale, non bastano. Da Santa Teresa e Palau due distinte iniziative risollevano il caso. Da Santa Teresa un documento di Sel tratta l’argomento. «Il Gliphosate è la sostanza che l’Anas sta usando in maniera massiccia massiccia per diserbare le cunette delle strade del nostro territorio. Da un’attenta ricerca sulla rete ci siamo resi conto che in tutta Italia esiste un allarme sociale sul prodotto, e sono nate, al di là delle rassicurazione dell’ente, numerose perplessità e dubbi sull’utilizzo che ne viene fatto. Questi prodotti distruggono la vegetazione fogliare , rimane nell’aria e a contatto di chiunque per diverso tempo senza un’adeguata informazione e a rischio sono anche le falde acquifere e quindi di conseguenza anche la catena alimentare». Identico problema viene sollevato da Palau dal medico Andrea Sanna. «Da diversi anni – scrive – è consuetudine irrorare le cunette delle statali anche in Gallura con diserbanti che distruggono ogni forma vegetativa. L’Anas sostiene che sono innocui, ma è tutto da dimostrare. Non esistono prodotti chimici innocui. Gli erbicidi possono provocare intolleranze e reazioni allergiche. Nessuno poi può vietare agli animali di abbeverarsi nelle pozzanghere della zona. Il Comune di Palau con una delibera, aveva vietato l’utilizzo di queste sostanze ma nessuno si è preoccupato di farla rispettare.. Nè l’Asl è intervenuta in qualche modo. Desta anche stupore il silenzio degli ambientalisti che manifestano per motivi meno gravi di questo».
l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente Biancareddu s’è finalmente svegliato.
da La Nuova Sardegna on line, 4 aprile 2013
La Regione dice no all’uso di diserbanti nelle cunette.
L’assessore all’Ambiente Biancareddu è intervenuto sul problema, inviando una lettera all’Anas. Verrebbe usato, infatti, un erbicida prodotto dall’americana Monsanto più volte stigmatizzato dalle autorità sanitarie di altre regioni italiane: http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2013/04/04/news/la-regione-dice-no-all-uso-di-diserbanti-nelle-cunette-1.6820078
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da Link Oristano, 4 aprile 2013
No della Regione ai diserbanti nelle cunette delle strade sarde: http://www.linkoristano.it/home-primo-piano/2013/04/04/no-della-regione-ai-diserbanti-nelle-cunette-delle-strade-sarde/#.UV1kkaKeO-k