Maiali allo stato brado, rischio peste suina africana.
Da troppi anni imperversa in Sardegna la peste suina africana, grave malattia infettiva che colpisce Maiali, Cinghiali e Suidi ibridi.
Notevoli le conseguenze ambientali e socio-economiche, basti pensare al divieto di esportazione delle carni suine dalla Sardegna e alla mancata percezione di contributi comunitari.
La Regione autonoma della Sardegna, finalmente, ha adottato in questi ultimi anni varie misure legislative e amministrative (legge regionale n. 34/2014 e provvedimenti amministrativi di attuazione) che han dato vita a un piano per l’eradicazione della peste suina africana.
L’attuazione va avanti non senza polemiche e contrasti, ma è una strada obbligata.
Una delle principali cause di diffusione è collegata all’allevamento di Maiali allo stato brado (c.d. pascolo non confinato), pur vietato da tempo.
Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha, quindi, provveduto (13 aprile 2017) a segnalare, per le attività di competenza, all’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste Suina Africana, la struttura regionale preposta all’attuazione del piano, la presenza di Maiali allo stato brado presso la località di Girgini – Nuraghe Ruinas, sul Gennargentu, fra i Comuni di Desulo e di Arzana (NU), avvistati e fotografati da escursionisti.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto per conto GrIG, J.I., archivio GrIG)
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- Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
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- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
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Io penso che la peste sia negli allevamenti intensivi e non fuori. Prova ne sia la notevole quantità di antibiotici che prendono questi poveri animali. L’unica via perseguibile è smettere di mangiarli. Non ne esiste altra. Così si smetterà, anche se pur lentamente, di allevarli.
da Cagliaripad, 13 aprile 2017
Ambiente, deuncia Grig: “Maiali allo stato brado, rischio peste suina africana”.
Da troppi anni imperversa in Sardegna la peste suina africana, grave malattia infettiva che colpisce Maiali, Cinghiali e Suidi ibridi: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=49050
Che la malattia provenga dallo stato brado o da allevamenti intensivi, dovrebbe essere facile scoprirlo se ci fosse un controllo da parte della guardia forestale , nel primo caso , e non di eventuali turisti, mentre nel secondo caso il controllo dovrebbe essere fatto dall’ASL competente con procedura certificata ( con pene severe per omissioni e falsi controlli ).
Il cittadino ha il diritto , se vuole, di mangiare la carne di suino , senza correre alcun pericolo. Un aiuto importante dovrebbe provenire anche dai produttori finali di carne suina trattata, che dovrebbero avere tutto l’interesse di non mettere in pericolo il loro business.
A.N.S.A., 25 maggio 2017
Peste suina: nuovo focolaio a Seui.
Due animali trovati morti, altri due saranno abbattuti: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2017/05/25/peste-suina-nuovo-focolaio-a-seui_f2f6f6c1-87e7-4319-84a7-5bc22bb172f6.html
dal sito web istituzionale della Regione autonoma della Sardegna, 12 dicembre 2017
Peste suina, la grande maggioranza dei maiali abbattuti ad Arzana, Desulo e Orgosolo sono risultati positivi ai primi test. Il pascolo brado alimenta l’endemicità della malattia in quei territori.
Questo il primo bilancio dei controlli effettuati questi giorni nei laboratori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna su 150 campioni prelevati da altrettanti maiali, tenuti illegalmente allo stato brado e abbattuti, lo scorso 8 dicembre ad Arzana, Desulo e Orgosolo, dall’Unità di Progetto per l’eradicazione della PSA. Il totale degli animali depopolati nei territori dei tre Comuni era stato di 210. (https://www.regione.sardegna.it/xml/getpage.php?cat=342)
Cagliari, 12 dicembre 2017 – Su 150 campioni analizzati ben 115 sono risultati sieropositivi alla Peste suina africana (PSA), con una percentuale di oltre il 75%. Questo il primo bilancio dei controlli effettuati questi giorni nei laboratori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna su 150 campioni prelevati da altrettanti maiali, tenuti illegalmente allo stato brado e abbattuti, lo scorso 8 dicembre ad Arzana, Desulo e Orgosolo, dall’Unità di Progetto per l’eradicazione della PSA. Il totale degli animali depopolati nei territori dei tre Comuni era stato di 210.
PSA endemica. I dati forniti dall’IZS dicono che la malattia è sostanzialmente presente in maniera costante nei luoghi interessati dagli abbattimenti e dove si pratica il pascolo brado dei maiali. “I suini sono risultati positivi – ha osservato il direttore generale dell’IZS, Alberto Laddomada – più o meno costantemente agli stessi elevati tassi di prevalenza. Questi dati confermano, qualora ve ne fosse il bisogno, che il loro abbattimento era necessario. Infatti, si dimostra ancora una volta che in quei territori la PSA è presente in forma endemica, con la pratica del pascolo brado incontrollato che permette alla malattia di persistere e di auto-alimentarsi costantemente nei continui contatti da maiale a maiale e tra i maiali domestici con i cinghiali. Se non si prende coscienza del fatto che è contro l’interesse di tutti i sardi perseverare nell’allevare i suini in modo illegale e irresponsabile – ha concluso Laddomada – non riusciremo mai a liberarci da questa piaga che da ormai 40 anni ha messo in ginocchio l’intero comparto regionale”.
Pascolo brado illegale. In Sardegna, anche in presenza di una severa normativa in materia di eradicazione della Peste suina africana, è consentito allevare i maiali utilizzando il pascolo naturale, a condizione che questo avvenga in appezzamenti, anche molto ampi (sino a 10 ettari nelle zone rosse di massimo rischio e sino a 40 ettari nelle zone bianche a minor rischio), ben recintati, per impedire il contatto, anche occasionale, con i cinghiali ed evitare la possibile diffusione della PSA. Quello che non è mai consentito è l’allevamento, illegale, di animali abbandonati a se stessi, esposti al contagio del virus della peste e di altre pericolose parassitosi (Trichinella su tutte), da parte di soggetti che si trincerano dietro l’anonimato. Il comparto suinicolo e la filiera delle carni suine possono svilupparsi solo grazie agli allevatori regolari che, con quotidiana fatica, provvedono ai bisogni dei loro animali, adempiono agli obblighi di registrazione, provvedono ai controlli sanitari e possono attestare la salubrità delle carni che provengono dai loro allevamenti. Purtroppo invece, come dimostrano i dati che l’Istituto Zooprofilatico della Sardegna ha appena diffuso, negli allevamenti bradi illegali persiste una situazione sanitaria desolante.
A.N.S.A., 16 dicembre 2017
Peste suina, 60 maiali abbattuti.
Erano al pascolo brado, non registrati e senza controlli salute: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2017/12/16/peste-suina-60-maiali-abbattuti_eccf1a2d-e450-49eb-bc49-6cfc5fdbed87.html
A.N.S.A., 20 dicembre 2017
Peste suina: abbattimenti nel Nuorese.
Protestano pastori e famiglie, “la Regione tratti con noi”: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2017/12/20/peste-suina-abbattimenti-nel-nuorese_01e067a4-6da1-4c33-bfe5-1c09e51edfe9.html
L’esportazione della carne di maiale all’estero mi pare francamente un pretesto per applicare una prescrizione sanitaria, per riscuotere in finanziamenti dei tanti milioni di euro concessi dalla Comunità Europea. All’estero non staranno aspettando di certo i nostri maiali, dal momento che le batterie delle aziende purtroppo brulicano di suini, ed esistono svariati marchi di buona qualità. Perché il maiale non può stare allo stato brado? Per evitare il contatto diretto con i cinghiali che sono portatori del virus? Può una semplice recinzione ostacolare il passaggio di un virus? Ovviamente no. Ci sono delle norme specifiche che debbono essere rispettate anche dai cacciatori per quanto riguarda la caccia al cinghiale. Non si possono cacciare i cinghiali in zona rossa se non in deroga tramite apposita autorizzazione agli enti preposti. Questo perché lo spostamento delle carcasse dalla zona infetta a quella non infetta potrebbe trasportare il virus. Così come il virus potrebbe essere trasportato dagli scarponi dei cacciatori che si avventurano percorrendo centinaia di km da casa, calpestano il suolo contaminato dalle feci di cinghiali infetti. Ma se questo vale per i cacciatori, per gli escursionisti o i cercatori di funghi ormai molto frequenti nei nostri boschi tutto ciò non vale? O tutte le altre categorie hanno scarponi anti-virus?? 😀 con tutti questi abbattimenti di suini, (gli animalisti latitano) vuoi vedere che aumenterà la domanda e quindi le importazioni di carne per i vari salumifici sardi?
la Sardegna è l’unica regione dove la peste suina africana rimane come malattia endemica.
Finalmente si sta cercando di eradicarla.
Qui c’è lo “speciale” della Regione autonoma della Sardegna che risponde alle tue domande: http://www.regione.sardegna.it/eradicazionepestesuina/
In Spagna ci sono riusciti, forse, in Sardegna non ci riusciranno mai. Per come la vedo io è un business fatto di contributi erogati per aiutare un mercato di nicchia che non riuscirebbe a sopravvivere a livello europeo/mondiale. Debellare un virus del genere dal punto di vista pratico non è roba da poco. Ci sono troppi cinghiali, troppe aree protette dove si moltiplicano, ci sono migliaia di persone che vivono la campagna e che trasportano con loro il virus e tanto altri fattori ancora. Peste suina a parte, trovo corretto dal punto di vista ambientale eradicare i maiali allo stato brado. Applicherei la stessa politica, per le stesse ragioni, anche per i tanti cani e gatti randagi che affollano le nostre campagne. D’altronde, maiali si e per cani e gatti no? Siamo antispecisti.
in Spagna ci sono riusciti facendo proprio quanto si sta facendo ora in Sardegna. Vedremo i risultati.
Stefano Deliperi
da L’Unione Sarda, 30 dicembre 2017
“Maiali che si nutrono di bovini morti”. Peste suina, nuovi abbattimenti nel Nuorese: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2017/12/30/maiali_che_si_nutrono_di_bovini_morti_peste_suina_nuovi_abbattime-68-681611.html
A.N.S.A., 30 gennaio 2018
Peste suina: sequestrato allevamento.
Blitz del Corpo forestale nella Trexenta: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2018/01/30/peste-suina-sequestrato-allevamento_6aff4234-30e5-4a7b-acab-a6690cefd2b5.html
da La Nuova Sardegna, 23 febbraio 2018
Peste suina, abbattuti 139 maiali nel Nuorese.
Interventi su animali allo stato brado o senza registrazione a Lollove e in località Nurvoli: http://www.lanuovasardegna.it/nuoro/cronaca/2018/02/23/news/peste-suina-abbattuti-139-maiali-nel-nuorese-1.16514183?ref=hfnsnuec-1
da Sardinia Post, 8 marzo 2018
Peste suina, abbattuti 112 maiali allo stato brado nel Nuorese: http://www.sardiniapost.it/cronaca/peste-suina-abbattuti-112-maiali-allo-brado-nel-nuorese/
da Sardinia Post, 2 aprile 2018
Peste suina, risultati positivi al virus i 10 maiali abbattuti a Orgosolo: http://www.sardiniapost.it/cronaca/peste-suina-risultati-positivi-al-virus-i-10-maiali-abbattuti-a-orgosolo/
dal sito web istituzionale della Regione autonoma della Sardegna
Peste suina. Dal 2015 ridotti i focolai: -90% nel domestico e -64% nei cinghiali grazie a lotta pascolo brado, a più controlli sanitari e più comunicazione nei territori.
È opinione condivisa fra i veterinari dell’IZS che “l’eradicazione della PSA dalla Sardegna non è mai stata così vicina. Per questo, bisogna continuare a fare quello che si sta già facendo, con il massimo impegno e determinazione”. (https://www.regione.sardegna.it/j/v/2568?s=362732&v=2&c=289&t=1)
CAGLIARI, 11 APRILE 2018 – Dal triennio 2012-2014 al 2015-2017 il numero dei focolai di Peste suina africana (PSA) nei maiali domestici si è ridotto del 75%, mentre la presenza della malattia nei cinghiali ha avuto un calo di circa il 64%. Se invece si dovesse fare il paragone con gli ultimi 8 mesi (agosto 2017 – marzo 2018), la riduzione dei focolai nel domestico raggiunge il 90%. Sono i dati che emergono dagli studi elaborati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS), e presentati questa mattina a Cagliari, nel corso di una conferenza stampa, che dimostrano come le azioni di contrasto, promosse in questi ultimi anni dalla Giunta Pigliaru attraverso l’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna, abbiano raggiunto risultati molto incoraggianti. È opinione condivisa fra i veterinari dell’IZS che “l’eradicazione della PSA dalla Sardegna non è mai stata così vicina. Per questo, bisogna continuare a fare quello che si sta già facendo, con il massimo impegno e determinazione”.
Il report sull’andamento della malattia sull’Isola sarà illustrato dagli studiosi sardi, con maggiore dettaglio scientifico, nell’ambito della quattro giorni di lavori internazionali, iniziati oggi a Cagliari e in chiusura il prossimo 14 aprile, dove i maggiori esperti mondiali di PSA si incontreranno per il quarto seminario GARA (Global African Swine Fever Research Alliance).
Alla conferenza stampa di questa mattina, tenuta nell’hotel Regina Margherita, dove si svolge il GARA, hanno partecipato il presidente Francesco Pigliaru, il responsabile dell’UdP, Alessandro De Martini, il direttore generale dell’IZS, Alberto Laddomada, il coordinatore ATS Area veterinaria, Franco Sgarangella, il consulente dell’UdP e docente all’Università di Madrid, José Manuel Sánchez-Vizcaíno, Marco Pittau (docente di Malattie infettive dell’Università di Sassari) e, in rappresentanza del Ministero della Salute, il direttore generale della Sanità animale e dei farmaci veterinari, Pier Davide Lecchini.
Pigliaru. “La Sardegna non è mai stata così vicina a eradicare la Peste suina: oggi, nel confronto tra gli esperti internazionali, è emerso chiaramente che, dopo 40 anni, questa partita sta finalmente andando a chiudersi. Se negli ultimi decenni nessuno ha avuto il coraggio di combattere la PSA, noi invece, insieme a un pezzo importante della Sardegna, lo stiamo facendo e siamo vicinissimi al risultato. Questo è il momento di dare la spinta finale per liberarci da una malattia che impedisce a un settore, dalle potenzialità straordinarie, di svilupparsi creando lavoro e sviluppo nelle zone che ne hanno particolarmente bisogno”. Lo ha detto oggi il presidente della Regione Francesco Pigliaru nel commentare i nuovi dati sull’eradicazione della PSA. “È vero – ha proseguito il presidente Pigliaru –, c’è ancora il pascolo brado, ma molto meno rispetto al passato perché tutti hanno capito che c’è una determinazione assoluta, non soltanto della Regione, ma ormai di gran parte della popolazione. C’è la consapevolezza che bisogna liberarsi da questa piaga perché alla fine farà bene a tutti, anche a chi oggi non ha ancora capito e continua a stare nell’illegalità. Se da un lato continueremo con gli abbattimenti dall’altro stiamo costruendo autostrade per chi si vuole mettere in regola garantendo loro sostegno economico e assistenza tecnica e creando tutte le migliori condizioni perché si porti avanti una produzione virtuosa”. Francesco Pigliaru ha poi ricordato quanto accaduto nella Penisola Iberica: “La regione spagnola dell’Estremadura ha avuto come noi la PSA per 40anni: le campagne erano abbandonate, in una situazione disastrosa. Quando se ne sono liberati, la produzione, il lavoro e lo sviluppo sono stati straordinari con oltre 400milioni di euro di fatturato per una territorio molto piccolo. Questa è la nostra prospettiva. È a portata di mano e ci arriveremo insieme”.
Il presidente Pigliaru ha quindi ringraziato tutta la squadra, di donne e uomini, che compongono l’UdP per i risultati raggiunti in questa battaglia giusta per la Sardegna.
Laddomada. “I dati oggi in nostro possesso ci dicono che stiamo intaccando il nucleo vero della malattia – ha precisato il direttore generale dell’IZS –. Gli abbattimenti hanno anche avuto un ruolo di persuasione verso chi operava nell’illegalità dove molti soggetti hanno deciso di mettersi in regola”. I depopolamenti si sono comunque mossi con una azione costante di dialogo e collaborazione con gli allevatori e i cacciatori. In questo momento – ha proseguito Laddomada – la Sardegna è impegnata a riconquistare la credibilità internazionale persa con 40 anni di fallimenti e illegalità diffusa. Dimostrare oggi che siamo diventati dei soggetti affidabili non è un percorso facile, ma sia il presidente Pigliaru e sia il ministro Beatrice Lorenzin sostengono questa azione di recupero della fiducia soprattutto nei confronti di Bruxelles”.
De Martini. Alessandro De Martini ha ricordato le fasi istitutive dell’UdP e la linea di dialogo sempre aperta nei confronti dei territori e degli amministratori: dal coinvolgimento dei sindaci ai 6mila cacciatori formati nei corsi di Laore Sardegna passando per la straordinaria collaborazione con allevatori, cacciatori e tutte le diverse componenti dell’Unità di Progetto.
Sgarangella. I circa 300 veterinari che operano in tutta la Regione, ha spiegato Sgarangella, garantiscono la Salute animale da un lato e la sicurezza alimentare della filiera dall’altro con controlli effettuati nelle circa 15mila aziende suinicole sarde.
Vizcaino. “Oggi – ha affermato lo studioso spagnolo Vizcaino – sono molto contento perché è un grande giorno per un ricercatore che per anni ha cercato di eradicare una malattia. La squadra veterinaria della Sardegna ha dimostrato di essere una Ferrari, riconquistando con i risultati una credibilità europea e internazionale non facile, soprattutto dopo 40 anni in cui la malattia ha creato gravi danni all’apparato economico”.
Focolai nei suini domestici. Nel periodo 2012-2014 si erano verificati 223 focolai, con una media di oltre 74 per anno e circa 6 al mese; nel triennio successivo, 2015-2017, ci sono stati invece 56 focolai con una media di 19 per anno e di circa 1,5 al mese. Il calo dei focolai è stato ancora più accentuato ed eclatante negli ultimi otto mesi (agosto 2017 – marzo 2018) dove si sono verificati solo 3 focolai in 3 Comuni, a fronte dei 13 focolai in 9 Comuni riscontrati fra agosto 2016 e marzo 2017.
I due focolai del 2018. Per quanto riguarda i due focolai di Aritzo (gennaio 2018) e Fonni (febbraio 2018), i controlli nelle zone di protezione e sorveglianza, così come previsti dalle norme, sono ormai pressoché ultimati e finora non è stato trovato alcun riscontro di PSA negli allevamenti registrati. In queste zone di protezione e sorveglianza ricadono territori di numerosi Comuni già categorizzati come ad alto ed altissimo rischio per PSA ed è confortante avere conferma che la situazione sia ragionevolmente sotto controllo.
La malattia nel selvatico. La situazione nel cinghiale è in chiaro miglioramento, come indicato dal trend di sieroprevalenza nell’attuale zone infetta (circa 10mila Kmq su un totale di 24mila Kmq dell’intera Isola). A partire dalla stagione venatoria 2012/2103 fino alla stagione 2017/2018, i valori sono stati i seguenti: 10,44%, 7,84, 7,37, 6,76, 4,70, e infine 3,80% in quest’ultima campagna di caccia. Tali dati registrano un calo progressivo della sieroprevalenza (indicatore importantissimo della avvenuta circolazione virale tra i cinghiali nei mesi/anni precedenti alla caccia). I numeri elaborati dall’IZS sono frutto dei test effettuati sui campioni prelevati dai cacciatori nei cinghiali abbattuti. L’affidabilità di questi dati è andata consolidandosi grazie a una crescente collaborazione con il mondo venatorio che in questi anni ha visto aumentare i campioni sottoposti a controllo da circa 3200 a oltre 5200 (+62%) a stagione.
Il quadro inequivocabile emerso dalla situazione nei cinghiali conferma quanto gli studiosi dell’UdP vanno sostenendo da tempo: “In linea generale, a un miglioramento della situazione nei domestici corrisponde o fa seguito anche un miglioramento nel selvatico”.
I maiali allo stato brado. A fronte di una popolazione, stimata a inizio dicembre 2017, di circa 3-5mila capi bradi presenti fra Nuorese e Ogliastra, negli ultimi quattro mesi sono stati abbattuti circa 1700 animali al pascolo non confinato illegale. I comuni dove si è intervenuti sono: Arzana, Baunei, Desulo, Nuoro, Orgosolo, Talana, Urzulei e Villagrande Strisaili.
I controlli sierologici e virologici indicano che la PSA era perfettamente endemica nei territori di Orgosolo, mentre altrove la situazione era più variegata suggerendo, certamente, l’altissimo rischio di questa pratica di allevamento, ma non necessariamente la sua endemicità in ognuno dei gruppi di maiali e territori in cui gli abbattimenti sono stati effettuati. L’endemicità della PSA ad Orgosolo è presumibilmente dovuta all’alto numero e alla densità dei capi bradi tenuti in quel territorio comunale e alla conseguente elevata probabilità di contatti tra i diversi branchi di maiali, che assicuravano una continua circolazione del virus. Nella sola Orgosolo, fra dicembre 2017 e marzo 2018, sono stati abbattuti 907 capi. In contemporanea e per evitare le azioni di depopolamento, molti detentori di maiali illegali, in tutti gli otto Comuni interessati dagli abbattimenti, hanno macellato clandestinamente i loro animali immettendoli nel mercato abusivo. L’avvistamento dei suini bradi è ora molto più sporadico, rendendo di conseguenza meno facile la stima dei capi rimasti che, a oggi, si ipotizza si siano ridotti a non più del 10-20% rispetto a inizio dicembre 2017. In ogni caso, è sicuro che il numero e la densità sono molto inferiori rispetto al passato e già questo depone a favore di un diminuito rischio di circolazione virale.
La presenza del virus. La tendenza, chiaramente positiva, degli ultimi tre anni e quella, ancor più marcata, degli ultimi mesi, indica complessivamente una rarefazione della circolazione virale sia negli allevamenti registrati che nel cinghiale e lascia ben sperare sulla possibilità di eradicazione definitiva della malattia dalla Sardegna anche a seguito del forte e ulteriore impatto positivo che ci si attende come conseguenza al contrasto del pascolo brado, che deve continuare.
Fattori che hanno migliorato la situazione epidemiologica. A determinare il trend positivo dei dati sull’arretramento della PSA, oltre al contrasto del brado, hanno contribuito indubbiamente le attività di controllo sugli allevamenti e sulla caccia, sia in termini quantitativi che qualitativi. Il miglioramento della situazione epidemiologica complessiva è infatti correlato a un miglioramento dell’attuazione delle attività da parte dei servizi veterinari (potenziati a giugno 2017 con il Gruppo di Intervento Veterinario e ora coordinati centralmente dall’Azienda Tutela della Salute, che ha competenza sull’intero territorio regionale) e dei cacciatori rispetto alle norme e al programma di eradicazione.
Altro elemento che ha contribuito notevolmente a ridurre la presenza della PSA riguarda la formazione e l’informazione di allevatori e cacciatori, promossa nei territori dall’UdP, sulle buone pratiche dell’allevamento regolare e sui numerosi vantaggi economici e occupazionali che, soprattutto nelle zone interne della Sardegna, si potrebbero avere una volta sconfitta la malattia.
In ultimo, un fattore esterno che potrebbe aver contribuito ai risultati illustrati oggi è quello legato alla lunga e calda stagione estiva del 2017, che avrebbe favorito la inattivazione del virus nel ambiente, con il conseguente minor rischio di focolai nei domestici. La siccità e la mancanza quindi di cibo per molti mesi hanno causato una diminuzione della densità dei cinghiali, specie più giovani. La inattivazione del virus nell’ambiente e la diminuzione della densità dei capi selvatici hanno probabilmente reso più difficile la circolazione del virus tra i cinghiali e i maiali.
“La inattivazione del virus nell’ambiente e la diminuzione della densità dei capi selvatici hanno probabilmente reso più difficile la circolazione del virus tra i cinghiali e i maiali.” Altro che siccità..”piombite cronica”. Ma un esponente politico che ringrazi pubblicamente e sinceramente il lavoro gratuito svolto dai cacciatori che anzi hanno pagato le tasse e hanno poi subito pesanti limitazioni nel calendario venatorio, no? Tutto dovuto o paura di esporsi pubblicamente per non urtare l’ empatia di qualche elettore e perdere dei voti potenzialmente utili alle regionali dell’anno prossimo??
ancora.
da Sardinia Post, 21 aprile 2018
Peste suina, abbattuti a Orgosolo 57 maiali allo stato brado illegale: http://www.sardiniapost.it/cronaca/peste-suina-abbattuti-orgosolo-57-maiali-allo-brado-illegale/
da Sardinia Post, 5 maggio 2018
Peste suina, 57 maiali allo stato brado abbattuti a Nuoro: http://www.sardiniapost.it/cronaca/peste-suina-57-maiali-allo-brado-abbattuti-nuoro/
da Sardinia Post, 11 maggio 2018
Peste suina, altri 57 maiali abbattuti nel Nuorese: http://www.sardiniapost.it/cronaca/peste-suina-altri-57-maiali-abbattuti-nel-nuorese/
da L’Unione Sarda, 13 maggio 2018
Peste suina africana: centinaia di maiali abbattuti in Baronia: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2018/05/12/peste-suina-africana-centinaia-di-maiali-abbattuti-in-baronia-68-728026.html
da Sardinia Post, 13 maggio 2018
Peste suina, abbattuti altri 119 maiali nella campagne di Orgosolo: http://www.sardiniapost.it/cronaca/peste-suina-abbattuti-altri-119-maiali-nella-campagne-orgosolo/
da Sardinia Post, 11 giugno 2018
Peste suina, abbattuti a Desulo 59 maiali allo stato brado illegale: http://www.sardiniapost.it/cronaca/peste-suina-abbattuti-desulo-59-maiali-allo-brado-illegale/
da Sardinia Post, 20 giugno 2018
Peste suina, abbattuti 110 maiali allo stato brado illegale a Irgoli: http://www.sardiniapost.it/cronaca/peste-suina-abbattuti-110-maiali-allo-brado-illegale-irgoli/
A.N.S.A., 10 novembre 2018
Modello Urzulei per lotta a peste suina.
Regolarizzati 48 allevamenti irregolari e registrati 500 maiali. http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2018/11/10/modello-urzulei-per-lotta-a-peste-suina_c29744d6-4eff-45b8-8679-def9891fd195.html
Come a Baunei negli usi civici? La regolarità delle recinzioni in bosco (comunale quindi comunque sottoposto a vincolo) non dovrebbe prescindere da tutte le necessarie autorizzazioni. Poi sicuri che in pieno Supramonte l’allevamento semibrado come strumento di lotta alla peste suina sia successo pieno? Le foto non sembrano mostrare poi tutta questa modernità piuttosto la presenza di alti rappresentanti della regione in visita. Intanto sotto le rade piante di leccio (ormai in estinzione) non cresce più una sola nuova piantina anche perché tutte le ghiande e qualsiasi altro seme che cade sul terreno sono preda dei maiali…Si deve verificare con grande attenzione che anche nella lotta alla peste suina non sia consentita un’infrastrutturazione artificiale incompatibile in aree naturali che, proprio perchè patrimoni pubblici (anche comunali), vanno conservate non consumate.
da Sardinia Post, 16 novembre 2018
Peste suina africana, abbattuti in Ogliastra 180 maiali al pascolo brado. https://www.sardiniapost.it/cronaca/lotta-alla-peste-suina-africana-abbattuti-ogliastra-180-maiali/
da Cagliaripad, 28 novembre 2018
Peste suina: abbattuti 99 maiali in pascolo brado ad Arzana: https://www.cagliaripad.it/350161/peste-suina-abbattuti-99-maiali-pascolo-brado-ad-arzana
A.N.S.A., 13 gennaio 2019
Peste suina: polemica Grillo-Pigliaru.
Governatore, sgradevole tentativo di attribuirsi meriti altrui: http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2019/01/13/peste-suina-polemica-grillo-pigliaru_0d33fa2f-15dc-40cd-847e-64f857f2bee2.html
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14 gennaio 2019
Peste suina: battaglia ormai vinta.
Forestas, focolai scomparsi. Su 4.000 cinghiali solo 1 viremico: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2019/01/14/peste-suina-battaglia-ormai-vinta_a1b0b95c-c136-4c7a-b2f3-cc4da7372acc.html
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da L’Unione Sarda, 13 gennaio 2019
IL BOTTA E RISPOSTA. Peste suina, Pigliaru attacca Grillo: “Si prende meriti che non ha”.
La dura replica del governatore alle parole del ministro della Salute: “Sgradevole”: https://www.unionesarda.it/articolo/news-sardegna/cagliari/2019/01/13/peste-suina-pigliaru-attacca-grillo-si-prende-meriti-che-non-ha-136-821902.html
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da la Nuova Sardegna, 13 gennaio 2019
Eradicazione della peste suina: scontro fra Pigliaru e la ministra Grillo.
L’esponente del governo: “In sei mesi fatto quello che non è stato fatto in 40 anni”. Il governatore della Sardegna: “Battaglia iniziata da anni non si prendano il merito del lavoro fatto da altri”: http://www.lanuovasardegna.it/regione/2019/01/13/news/eradicazione-della-peste-suina-scontro-fra-pigliaru-e-la-ministra-grillo-1.17649858
A.N.S.A., 17 gennaio 2019
Peste suina:Sardegna,3500 capi abbattuti. Pigliaru, risultato storico raggiunto senza indossare giacchette. (http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2019/01/17/peste-suinasardegna3500-capi-abbattuti_bf33d205-4b38-4477-a840-21b9823fa60b.html)
CAGLIARI, 17 GEN – Nell’ambito della lotta alla peste suina africana dal dicembre 2017 e metà gennaio 2019 sono stata abbattuti in Sardegna 3.500 suini allo stato brado, oltre il 90% in Barbagia e Ogliastra. Dal punto di vista dell’evoluzione del virus rispetto ad un’incidenza dell’1,69 nel triennio 2012-2015 nei cinghiali abbattuti, si è passati allo 0,079% del 2019. Nello stesso lasso di tempo i focolai nelle aziende suinicole sono passati da 223 di fine 2015 a 5 nel biennio 2018-2019. Inoltre i test sierologici hanno mostrato che gli anticorpi sulla Psa (su capi che hanno avuto un’infezione recente o pregressa) compaiono soprattutto su cinghiali adulti e non su esemplari giovani. Sono i dati diffusi dalla Regione Sardegna all’indomani dei risultati presentati dal ministero della Salute al Comitato piante, animali, alimenti e mangimi della Commissione europea.
“Questo è un obiettivo di legislatura e nella sostanza lo abbiamo raggiunto – ha detto il governatore Francesco Pigliaru – Nessuno poteva sperare di arrivare all’eradicazione completa ma siamo vicini al risultato storico per rendere irreversibile il fenomeno e cambiare il clima nei territori, convincendo l’Unione europea sul fatto che la nostra isola possa cominciare a fare quello che serve: prendere i nostri prodotti derivati dall’allevamento dei suini e cominciare ad esportarli”. Un primo risultato concreto, si ipotizza entro sei mesi, potrebbe essere quello dello sblocco della movimentazione delle carni suine per alcune aree della Sardegna: Campidano, Sulcis, Oristanese, una parte del Nord ovest e l’alta Gallura.
“Abbiamo lavorato in solitudine con una grande squadra che ho avuto la possibilità di vedere direttamente all’opera – ha sottolineato il presidente della Regione – ho incontrato gli operatori sul campo a Nuoro senza indossare giacchette dei forestali o barracelli. Oggi siamo qui per confermare quello che tutti sanno: che abbiamo intrapreso la giusta strada superando anche manovre di boicottaggio. E a sostegno di quello che stiamo dicendo c’è anche il tentativo di appropriarsi di questi risultati dal punto di vista elettorale”.
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da L’Unione Sarda, 17 gennaio 2019
LO SCONTRO REGIONE-GOVERNO. Peste suina, il ministro Grillo: “Abbattuti 3300 capi”.
Continua il botta e risposta: il ministro presenta i risultati a Bruxelles, la Regione annuncia una conferenza stampa per domani. (Fabio Manca): https://www.unionesarda.it/articolo/news-sardegna/cagliari/2019/01/16/peste-suina-il-ministro-grillo-abbattuti-3300-capi-136-823223.html
dal sito web istituzionale della Regione autonoma della Sardegna, 17 gennaio 2019
Peste suina. Pigliaru e Unità di progetto presentano ultimi dati. L’eradicazione è prevista tra il 2019-2020. Entro i prossimi sei mesi attesa riapertura export delle carni.
Manca davvero poco per l’eradicazione della Peste suina africana (PSA) in Sardegna: un obiettivo atteso da 40 anni, da quando la malattia arrivò dalla penisola Iberica. Dagli ultimi dati presentati oggi, durante una conferenza stampa a Villa Devoto a Cagliari, le misure adottate nel corso degli ultimi 4 anni e intensificate dal 2017 hanno portato a un forte miglioramento della situazione PSA nei suini domestici e nei cinghiali. (https://www.regione.sardegna.it/j/v/2568?s=383922&v=2&c=289&t=1)
Cagliari, 17 gennaio 2019 – Manca davvero poco per l’eradicazione della Peste suina africana (PSA) in Sardegna: un obiettivo atteso da 40 anni, da quando la malattia arrivò dalla penisola Iberica. Dagli ultimi dati presentati oggi, durante una conferenza stampa a Villa Devoto a Cagliari, le misure adottate nel corso degli ultimi 4 anni e intensificate dal 2017 hanno portato a un forte miglioramento della situazione PSA nei suini domestici e nei cinghiali. Secondo il report, illustrato dal presidente Francesco Pigliaru e dai vertici dell’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della malattia, “la PSA è attualmente riscontrata, pressoché esclusivamente in alcune aree della Sardegna centrale, prevalentemente nei maiali bradi ancora presenti e in minor misura in alcune popolazioni di cinghiali. Molto probabilmente, il virus della PSA non è in grado di persistere nei soli cinghiali, in cui appare in via di graduale auto-estinzione. Le azioni di depopolamento dei maiali bradi ancora presenti continueranno quindi nelle prossime settimane e mesi, mentre la definitiva eradicazione della PSA è prevista nel 2019/2020”.
Nella presentazione del rapporto, sul piano più prettamente tecnico-scientifico, sono intervenuti il responsabile dell’UdP e direttore generale della Presidenza della Regione, Alessandro De Martini, il direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS), Alberto Laddomada, e il Coordinatore unico per la lotta alla PSA dell’ATS, Franco Sgarangella. Proprio Sgarangella ha rappresentato l’UdP, ieri a Bruxelles, alla riunione tecnica con una delegazione della Sanità animale della Commissione europea, a cui ha partecipato anche il Ministero della Salute, in cui sono stati illustrati i notevoli progressi raggiunti dalla Regione Sardegna nell’eradicazione della PSA.
Il risultato di oggi è il coronamento di quanto messo in campo dal Sistema Regione, con impegno e determinazione, in questi ultimi 5 anni. Nel 2014 il ministero della Salute voleva commissariare la Sardegna in conseguenza della disastrosa situazione venutasi a determinare a seguito dell’esplosione di focolai nel biennio 2012-2013. Da lì è partita la scelta della Giunta di fare delle battaglia contro la PSA un impegno di legislatura. Si è partiti dall’analisi degli errori del passato per costruire un piano d’intervento che avesse un approccio innovativo, con l’aiuto dei maggiori esperti sul campo. E in un confronto aperto con tutti gli attori coinvolti nella problematica: amministratori locali, allevatori e loro rappresentanze, cacciatori e loro associazioni.
Nel fare un bilancio dell’incontro di ieri a Bruxelles, il responsabile dell’UdP Alessandro De Martini ha spiegato che ormai ci sono tutte le condizioni per la regionalizzazione del tema PSA in Sardegna, ovvero suddividere l’Isola in zone infette e indenni, così da permettere a queste ultime di riprendere la commercializzazione delle carni e dei suoi derivati fuori regione. I tempi attesi per la riapertura dell’export sono di circa 6 mesi.
Le tre popolazioni di suini. Le misure di controllo della PSA si focalizzano sulle tre popolazioni di suini della Sardegna: circa 178mila capi domestici allevati in 14034 aziende; circa 90mila cinghiali presenti nell’Isola; qualche centinaio di maiali bradi illegali ancora presenti nei territori, spesso più inaccessibili, di 7/8 Comuni tra Barbagia e Ogliastra.
Evoluzione della PSA. Le novità più incoraggianti, e che fanno ben sperare in una prossima eradicazione della PSA, giungono dai dati elaborati sulle analisi di laboratorio effettuate nei campioni prelevati dai cinghiali selvatici dove è stata riscontrata una notevole regressione del virus (che indica infezione recente) di oltre il 95% rispetto al passato. Si è passati infatti da una presenza del virus nell’1,69% dei cinghiali analizzati nel triennio 2012-15 allo 0,67% nel 2015-2018 e allo 0,08 registrato tra il 2018-2019. In parallelo, è diminuita anche la presenza di cinghiali trovati positivi agli anticorpi contro la PSA: dal 2012 ad oggi, si è scesi dall’8,5%, poi al 4,9% e infine all’1,87% della stagione venatoria in corso. Grazie alla collaborazione dei cacciatori, il numero dei campioni analizzati è cresciuto di anno in anno, attestandosi ultimamente sui 12mila campioni, e questo consente di avere un quadro sempre più preciso della situazione.
Il trend positivo. Sono sostanzialmente tre le azioni che hanno alimentato il trend positivo: l’avvio, nella primavera del 2015, del nuovo programma di eradicazione da parte dell’UdP, l’intensificazione dei controlli veterinari (secondo semestre 2017) da parte dell’ATS anche grazie alla creazione dei GIV (Gruppo di intervento veterinario) e dal dicembre 2017 il depopolamento massivo dei maiali bradi e irregolari.
Abbattimenti suini bradi/irregolari. Dal 2015 a oggi sono stati abbattuti 3892 maiali bradi: 478 nel 2015-2016, 616 nel 2017, 2652 nel 2018 e 146 nel 2019. Il pascolo brado, vietato da quarant’anni, non è mai stato contrastato adeguatamente come in quest’ultimo triennio. Quasi 500 maiali bradi sono stati abbattuti nel 2016, dopo una prima finestra di regolarizzazione/emersione degli allevamenti illegali. L’attività di depopolamento è stata rivista e rafforzata nel 2017 dopo una seconda finestra. Quasi 3.500 capi bradi abbattuti tra il dicembre 2017 e metà gennaio 2019 (oltre il 90% in Barbagia e Ogliastra). I test di laboratorio hanno confermato in modo inequivocabile che i maiali bradi sono la prima fonte e serbatoio di virus, con positività del 70% in alcuni territori. Oltre 200 suini, inoltre, sono stati abbattuti in aziende registrate, ma con gravi irregolarità. Le “finestre” di regolarizzazione hanno comunque consentito la emersione di circa 500 allevamenti, ora registrati e regolarmente sottoposti ai controlli veterinari previsti dalle norme.
Focolai nelle aziende suinicole. Se nel triennio 2012-2014 i focolai registrati nelle aziende erano stati 223, con un picco di 109 nel 2013, nel triennio 2015-2017 si è scesi a 56, mentre nel 2018 ci si è fermati a 5.
I controlli negli allevamenti. Tra il 2015 e il 2018, con il dato ancora in aggiornamento sull’ultima annualità, sono stati effettuati un totale di circa 200mila controlli nelle aziende e lungo la filiera suinicola, con un costante aumento delle attività nel corso degli anni.
Missione UE. La riunione del Comitato Veterinario Permanente, tenuta ieri a Bruxelles, aveva all’ordine del giorno la situazione epidemiologica della Sardegna sulla presenza della PSA. Il quadro è stato presentato dal rappresentante della Regione Sardegna e dell’Unità di Progetto, Franco Sgarangella, e dal direttore generale del ministero della Salute, Silvio Borrello. Il direttore ha illustrato i dati elaborati dalla Regione che evidenziano un marcato miglioramento, in questi ultimi anni, della situazione epidemiologica sia negli allevamenti domestici sia nei cinghiali, con il contrasto al pascolo brado illegale ormai limitato ad alcune zone della Sardegna Centrale dove, nel 2018, si sono verificati 5 focolai nel domestico.
Tutti i rappresentanti della Commissione europea hanno sottolineato e apprezzato il grande lavoro fatto dalla Regione Sardegna e da tutte le amministrazioni coinvolte in collaborazione con il Ministero. I Responsabili della Commissione Europea hanno incoraggiato il Ministero e la Regione ad andare avanti sulla strada intrapresa aprendo alla prossima “regionalizzazione” della Sardegna e quindi alla possibilità di riavviare l’export. Le buone pratiche utilizzate in Sardegna sono state sottolineate dai Commissari europei e da diversi Paesi membri che si sono complimentati per il lavoro svolto.
La vera novità contro la PSA. Dalle esperienze maturate tra il 1978 e il 2014 la Giunta Pigliaru ha valutato punti di forza e di debolezza nei diversi piani di eradicazione messi in campo dalla Regione in questi decenni. Il passaggio principale che ha determinato un cambio di rotta rispetto al passato è la nascita dell’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della PSA in Sardegna. L’UdP, vera novità sul piano organizzativo, per la prima volta ha messo in stretto collegamento tutti i soggetti istituzionali, e non solo, coinvolti nella lotta al virus. Un coordinamento che ha permesso di attivare un lavoro di squadra mai visto sul piano legislativo e quindi operativo nelle diverse azioni intraprese per debellare la malattia. L’UdP ha una organizzazione piramidale dove sono chiari: responsabilità, compiti e obiettivi. E dove l’informazione e il dialogo non impediscono un processo decisionale rapido ed efficace. Proprio l’approvazione della legge 34 del 2014, licenziata dal Consiglio Regionale, ha permesso per la prima volta di sollevare i sindaci, troppo esposti, dalle attività di abbattimento degli animali irregolari.
Il ruolo dell’UdP. L’UdP ha coordinato le azioni degli Assessorati di Sanità, Agricoltura e difesa dell’Ambiente, dell’Azienda Tutela della Salute (ATS), dell’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS), del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale, delle Agenzie regionali Forestas e Laore Sardegna. Ha poi collaborato con le istituzioni governative e dell’Unione europea, con le Prefetture e le forze di polizia nazionale, con le comunità locali e con i sindaci, con Università e Centri di ricerca nazionali ed esteri, con allevatori e trasformatori e le loro rappresentanze di categoria, con i cacciatori e le associazioni venatorie. Proprio attraverso la straordinaria collaborazione delle compagnie di caccia si è riusciti a monitorare costantemente la presenza della PSA nei cinghiali selvatici. L’Unità di Progetto ha inoltre promosso campagne informative e corsi di formazione per i cittadini e i diversi portatori di interesse.
Le riforme sanitarie. Novità importanti, che hanno contribuito a migliorare notevolmente le attività di contrasto alla PSA, sono arrivate attraverso la riorganizzazione dei servizi veterinari che ha permesso un particolare rafforzamento dei controlli lungo tutta la filiera suina: allevamenti, macelli, punti di trasformazione e vendita, ristoranti, agriturismo, porti e aeroporti. I servizi veterinari sono stati infatti inseriti nell’ATS, mentre l’eradicazione della PSA è stato uno degli obiettivi fondamentali assegnato al direttore generale ATS, Fulvio Moirano, da parte della Giunta. Altro impulso positivo è arrivato con la nomina del Coordinatore unico per la lotta alla PSA all’interno dell’ATS, Franco Sgarangella. Ha inoltre contribuito alla buona riuscita delle attività la rotazione dei veterinari ufficiali, la creazione di 12 team addizionali (veterinario + agente tecnico), in forza all’UdP e seguiti dal Coordinatore unico, il piano interno dell’ATS per verificare l’efficacia dei controlli e la riorganizzazione dell’ufficio sanzioni.
da Sardinia Post, 28 gennaio 2019
Peste suina, abbattuti altri 167 maiali. Erano al pascolo brado a Urzulei. https://www.sardiniapost.it/cronaca/peste-suina-abbattuti-altri-167-maiali-erano-al-pascolo-brado-a-urzulei/
da La Nuova Sardegna, 14 settembre 2019
Torna lo spettro della peste suina, abbattuti tre capi in Ogliastra.
L’istituto Zooprofilattico: “Non si tratta di un focolaio. Misure forti ma necessarie”: http://www.lanuovasardegna.it/nuoro/cronaca/2019/09/14/news/torna-lo-spettro-della-peste-suina-abbattuti-tre-capi-in-ogliastra-1.17881315?ref=hfnsnuer-1
da Sardinia Post, 11 novembre 2019
Peste suina, il commissario Ue frena: “Qualche progresso ma è ancora poco”: https://www.sardiniapost.it/economia/peste-suina-il-commissario-ue-frena-qualche-progresso-ma-e-ancora-poco/
da Sardinia Post, 22 novembre 2019
Scoperti allevamenti abusivi di maiali, blitz dei forestali a San Gavino e Sestu: https://www.sardiniapost.it/cronaca/scoperti-allevamenti-abusivi-di-suini-blitz-dei-forestali-a-san-gavino-e-sestu/
da L’Unione Sarda, 28 novembre 2019
APPROFONDIMENTO. Peste suina in Ogliastra: il punto della situazione.
Oltre 1.300 i maiali abbattuti in meno di tre anni. (Simone Loi): https://www.unionesarda.it/articolo/news-sardegna/ogliastra/2019/11/25/peste-suina-in-ogliastra-il-punto-della-situazione-136-956983.html
A.N.S.A., 29 gennaio 2020
Peste suina: maiali abbattuti a Baunei.
Nuova operazione dell’Unità di progetto per eradicazione Psa: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2020/01/29/peste-suina-maiali-abbattuti-a-baunei_d37e51dd-fbff-45d4-9068-d897d099f8e0.html
da L’Unione Sarda, 12 febbraio 2020
UNITÀ DI PROGETTO. Controlli per la Peste suina africana, sequestrato allevamento abusivo a Bottidda.
L’allevatore sanzionato rischia fino a 10mila euro: https://www.unionesarda.it/articolo/news-sardegna/sassari-provincia/2020/02/12/controlli-per-la-peste-suina-africana-sequestrato-allevamento-abu-136-986320.html
da L’Unione Sarda, 19 febbraio 2020
IL PARASSITA. Positivi alla trichinella i maiali abbattuti a Orgosolo.
Per l’uomo un grave rischio per la salute: https://www.unionesarda.it/articolo/news-sardegna/nuoro-provincia/2020/02/19/positivi-alla-trichinella-i-maiali-abbattuti-a-orgosolo-136-988959.html
una volta tanto, un bel risultato.
A.N.S.A., 8 giugno 2020
Peste suina: unità progetto Sardegna, nessun caso da 14 mesi.
Ultime sieropositività in Ogliastra nel novembre 2019: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2020/06/08/peste-suina-unita-progetto-sardegna-nessun-caso-da-14-mesi_83800e72-3d50-4f29-8fc3-27329188fac4.html
da Sardinia Post, 29 ottobre 2021
Peste suina, in Ogliastra abbattuti 115 maiali allo stato brado: https://www.sardiniapost.it/cronaca/peste-suina-in-ogliastra-abbattuti-115-maiali-allo-stato-brado/
ancora?
da L’Unione Sarda, 22 dicembre 2021
LOTTA AL VIRUS. Peste suina: 41 maiali non registrati abbattuti a Desulo.
Proprio a Desulo, nel gennaio 2019, era stato registrato l’ultimo suino positivo al virus: https://www.unionesarda.it/economia/peste-suina-41-maiali-non-registrati-abbattuti-a-desulo-uzh8twlm
da L’Unione Sarda, 6 aprile 2022
Peste suina, ok definitivo dalla Camera al decreto legge: “Stop all’embargo dalla Sardegna”.
Indicate le misure urgenti per arrestare la diffusione del morbo in Italia: https://www.unionesarda.it/economia/peste-suina-ok-definitivo-dalla-camera-al-decreto-legge-stop-allembargo-dalla-sardegna-mn5fdk3j
ancora…
A.N.S.A., 14 settembre 2022
Peste suina: abbattuti 60 animali allo stato brado a Urzulei.
Prosegue senza sosta attività Unità di progetto per eradicazione: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2022/09/14/peste-suina-abbattuti-60-animali-allo-stato-brado-a-urzulei_43498465-e579-4cb4-abb5-a5917a42447a.html
da L’Unione Sarda, 2 dicembre 2022
LOTTA CONTRO IL VIRUS. Peste suina, abbattuti 65 maiali allo stado brado nei campi di Baunei e Urzulei.
L’Unità di progetto in azione dopo la scoperta di decine di capi senza proprietario che giravano nei campi di proprietà del demanio: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/nuoro-provincia/peste-suina-abbattuti-65-maiali-allo-stado-brado-nei-campi-di-baunei-e-urzulei-cax1dyys
A.N.S.A., 30 maggio 2023
Meno restrizioni per la peste suina, 60% Sardegna senza vincoli.
Rimodulate le zone, cadono alcune limitazioni di movimentazione: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2023/05/30/meno-restrizioni-per-la-peste-suina-60-sardegna-senza-vincoli_9388decc-114a-436f-b776-04c3a81ccfa7.html