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Uno stradello in calcestruzzo dentro l’area archeologica di Tuvixeddu (Cagliari).


Cagliari, Tuvixeddu, strada il cls nel parco archeologico

Cagliari, Tuvixeddu, strada in cls nel parco archeologico

I problemi che s’affollano nel presente e nel futuro di Tuvixeddu (Cagliari), la più importante area archeologica sepolcrale punico-romana del Mediterraneo, sono certo tanti e “pesanti”.

Una via d’uscita in favore della tutela integrale del Colle l’abbiamo proposta da tempo.

Però, è importante in un luogo come questo la cura anche dei particolari, fondamentali in contesti così delicati.

Pubblichiamo in proposito molto volentieri la lettera aperta dell’arch. Antonio Piras.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Cagliari, Tuvixeddu, passerella del parco archeologico arruginita

Cagliari, Tuvixeddu, passerella del parco archeologico arruginita

La cattiva strada.

Sembra che alle nostre amministrazioni comunali cagliaritane venga difficile avere rispetto per il nostro passato, la nostra storia, la nostra cultura, il nostro presente.

I fenici, i punici, poi i romani erano in grado di realizzare strade carrabili in grado sopportare l’ingente traffico dei mezzi a trazione animale utilizzando materiali che la natura metteva a loro disposizione in loco.

Nel presente e futuro parco archeologicoambientale di Tuvixeddu i nostri “tecnici” hanno, per cosi dire, pensato, dietro il patrocinio della politica e le dovute confortanti autorizzazioni, nullaosta e pareri emessi dai vari enti, di proporre la realizzazione della strada in progetto nel cuore della area archeologica, con lo stracollaudato calcestruzzo.

Giustificano, così sembra, tale scelta costruttiva con la necessità di permettere alla strada, di sopportare anche il transito di un grosso mezzo da carico. Che mezzi debbono transitare, e con quale frequenza?

Bastava avere un po’ di rispetto e modestia da parte dei politici, amministratori e tecnici “chiedendo” a quelle antiche culture, come realizzare una strada in terra battuta stabilizzata. Sistemi costruttivi che esprimono eccellenti proprietà igrostatiche e termoregolanti, permeabili alla pioggia, traspiranti. Tecniche

che escludono l’abbinamento di materiali che hanno comportamenti differenti agli agenti atmosferici e agli sbalzi di temperatura che in breve tempo porterebbero al degrado l’opera stessa.

Oltretutto la strada così maldestramente concepita, ha bisogno di tutta una serie di opere come la raccolta delle acque meteoriche che in calcestruzzo rifiuta, che concorrono a renderla ancora più inopportuna, dannosa e costosa e in quel contesto, culturalmente offensiva.

Le strade in terra stabilizzata, di cui ormai esiste un’ampia letteratura e che qualcuno ignora, si rifanno a tecniche costruttive passate, attualmente realizzate soprattutto in siti delicati come quelli archeologici, ambientali e paesaggistici e in zone dove vige il vincolo idrogeologico.

Un’altra occasione persa per dimostrare di avere semplicemente buon senso.

arch. Antonio Piras

Cagliari, Tuvixeddu, area archeologica (tombe puniche)

Cagliari, Tuvixeddu, area archeologica (tombe puniche)

(foto A.P., S.D., archivio GrIG)

  1. Avatar di psomma
    psomma
    febbraio 3, 2013 alle 11:32 am

    condivido in pieno

  2. Avatar di capitonegatto
    capitonegatto
    febbraio 3, 2013 alle 11:56 am

    Ma cosa pretendiamo , la preparazione mentale degli amministratori ( di qualsiasi colore ) cosi sensibile da discernere cosa e’ meglio per ogni contesto ?
    Anche a Pompei hanno usato il cemento !!! Ma siamo o non siamo un popolo di cementieri ?

  3. febbraio 3, 2013 alle 12:37 PM

    Per non parlare del bellissimo steccato d’acciaio. Il progetto Masoero/De Carlo in confronto era un’opera d’arte.

    Ricapitolando: un parchetto microscopico realizzato male a spese del pubblico.

    L’aveva promesso in campagna, dite?

  4. Avatar di Occhio nudo
    Occhio nudo
    febbraio 3, 2013 alle 4:52 PM

    Diciamo che anche la giunta Zedda ha la mano pesante.

  5. Avatar di Shardana
    Shardana
    febbraio 3, 2013 alle 5:36 PM

    Salve,di cosa ci meravigliamo…Io penso che gli ambientalisti da salotto televisivo fossero al corrente del fatto e fedeli alla linea con il loro silenzio avallano lè scelte delle amministrazioni che apparentementecambiano ma.scempiano con la stessa metodologia

  6. febbraio 3, 2013 alle 7:03 PM

    per Daveslot, Shardana e tutti gli altri: le associazioni ecologiste non sono tutte uguali, così come non sono tutti uguali gli imprenditori, i cacciatori, i progettisti, ecc.
    Quando si fa d’ogni erba un fascio, si sbaglia.
    Il “bellissimo steccato d’acciaio” vien fuori dal progetto del I lotto del parco archeologico-ambientale di Tuvixeddu, i cui lavori sono stati avviati nel 2003 (vds. http://gruppodinterventogiuridico.blog.tiscali.it/2007/02/04/tuvixeddu_day_de_nos_atrusu____1629024-shtml/).
    Ci sono associazioni ecologiste costituite parte civile nel procedimento penale in corso dove sono state contestate diverse opere non autorizzate del parco, progettato sotto l’amministrazione comunale Floris (vds. https://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2012/05/15/tuvixeddu-fioriere-di-pietrame-e-cemento-sulle-tombe/).
    Va bene che è ormai abitudine dare al sindaco Zedda la colpa anche della stitichezza del proprio cane, ma a ciascuno il suo.
    Quanto allo “stradello in calcestruzzo” cercheremo di appurare chi ne ha la responsabilità.

  7. febbraio 3, 2013 alle 7:13 PM

    da CagliariPad, 4 febbraio 2013
    “Una strada in calcestruzzo nel cuore di Tuvixeddu”. Polemiche sul parco archeologico.
    Nel sito del Gruppo di Intervento giuridico viene contestata contestati i lavori sulla necropoli: “Intervento inopportuno, dannoso e costoso e in quel contesto, culturalmente offensivo”: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=1126

  8. Avatar di Antonio
    Antonio
    febbraio 3, 2013 alle 9:21 PM

    l mio intervento voleva mettere all’attenzione di chiunque abbia un po di sensibilità culturale,
    la discutibile scelta tecnica per la realizzazione della strada interna al parco. Per quanto mi riguarda ho l’abitudine di intervenire nei dibattiti in forma circoscritta e puntuale, ciò mi consente di dare maggior evidenza al problema che affronto.
    Permettetemi di allargare la portata del discorso.
    Condivido una certa cautela quando trattiamo dell’operato del sindaco Zedda, se non altro perché ha avuto il coraggio di affrontare questioni spinose e irrisolte ereditate dalle precedenti amministrazioni. Credo comunque che questa città più che produrre cose abbia bisogno di produrre qualità. Ogni intervento sul territorio urbano vecchio e nuovo risulta provvisorio, precario, sufficiente, Cose nate vecchie, concepite morte. Si arriva al paradosso che il migliore intervento è quello che non si attua.
    Continuo a credere che Cagliari meriti attenzioni frutto di un meditato coraggio, che non sia scontato e rassicurante. Il futuro Poetto ad esempio, sarà sempre il Poetto post ripascimento; labirinto di concessioni, bar e baretti, camminamenti, campetti e simulacri di dune; cosa volete, dobbiamo accontentare tutti.
    Non basta alle amministrazioni di qualsiasi fede, elencare numeri privi di qualità, chiediamoli spietatamente di dimostrare di sapere cosa è,
    Saluti
    Arch. Antonio Piras

  9. Avatar di Fabio
    Fabio
    febbraio 4, 2013 alle 8:51 am

    La strada di Piscinas non è stata asfaltata per i vincoli che insistono sul territorio. Non so se sia stata usata la tecnica che indica l’architetto, ma il volume del traffico estivo ci fa capire che la tenuta possa essere garantita anche senza calcestruzzo, nonostante ci siano corsi d’acqua lungo il percorso. Io son d’accordo con voi.

  10. Avatar di Shardana
    Shardana
    febbraio 4, 2013 alle 11:29 am

    Non alludevo certo a tutti i gruppi ecologisti,è sotto gli occhi di tutti l’operato del gruppo di intervento giuridico nel caso specifico di tuvixeddu.A volte non bastano le file indiane da dosi per mano

  11. febbraio 4, 2013 alle 10:29 PM

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